(all. 2 - art. 1)
                            ALLEGATO No1
INDICAZIONI  SUI MODELLI TENDENZIALI DI ORGANIZZAZIONE DELLA RETE DEI
                               SERVIZI

1a) Unita' operative di oncologia medica

Negli ospedali per acuti, ove prevista, l'articolazione organizzativa
dei servizi di oncologia medica puo' comprendere:

  -   posti   letto   per   ricoveri  in  regime  ordinario,  la  cui
  disponibilita',  ferma  restando  la  compatibilita'  con il numero
  globale  dei  posti letto stabiliti dalla programmazione regionale,
  potra'   essere   realizzata   anche   tramite   la   riconversione
  dell'utilizzo dei posti letto esistenti;
  -  posti  letto in regime di day- hospital, dimensionati secondo le
  norme vigenti in materia;
  - ambulatori per attivita' terapeutiche e cliniche;
  - spazi adeguati per l'accettazione e l'accoglienza dei malati;
  -  ambienti  protetti per la preparazione dei farmaci antiblastici,
  secondo  quanto  previsto  dal  "Documento  di  linee  guida per la
  sicurezza  e  la  salute  dei  lavoratori  esposti a chemioterapici
  antiblastici  in  ambiente  sanitario"  pubblicato  sulla  Gazzetta
  Ufficiale n. 236 del 7 ottobre 1999.

   La  terapia  chirurgica  dei  tumori e' di primaria importanza nel
controllo  della malattia neoplastica. Peraltro la complessita' delle
strategie  terapeutiche  richiede  la  massima  integrazione  fra  la
chirurgia  e  le  altre discipline implicate nella terapia dei tumori
maligni.  Tale  integrazione puo' realizzarsi favorendo, in strutture
ospedaliere  complesse, l'istituzione di " chirurgie" particolarmente
dedicate  al  trattamento  dei  tumori  maligni,  quali  le chirurgie
oncologiche o le chirurgie ad orientamento oncologico.

1b) Il Dipartimento oncologico

   Il   Dipartimento   di   oncologia,   inteso  come  l'aggregazione
tecnico-funzionale  o strutturale, secondo le indicazioni del Decreto
Legislativo  229,  di  competenze ed unita' operative, rappresenta il
livello ospedaliero di integrazione fra le unita' operative coinvolte
nella diagnosi, cura e riabilitazione del malato oncologico.
   Il   Dipartimento   di   oncologia   trova  ulteriori  livelli  di
integrazione  tecnico-funzionale  con il Dipartimento di Prevenzione,
con  il  Distretto  ed  altri Dipartimenti, impegnati a vario titolo,
nella  realizzazione  di  programmi di prevenzione primaria, diagnosi
precoce  e  monitoraggio  epidemiologico.  Al  fine  di realizzare il
coordinamento  di  tutte  le  attivita'  in  materia  di prevenzione,
diagnosi,  cura  e riabilitazione delle malattie oncologiche, si puo'
inoltre prevedere la costituzione, nell'osservanza delle disposizioni
regionali  in  materia  di  accordi  interaziendali,  di Dipartimenti
tecnico-funzionali oncologici interaziendali.

Il Polo oncologico

   E'  raccomandata  la  realizzazione  di  un  efficace  ed organico
coordinamento  a  livello  regionale di tutta l'attivita' oncologica,
per  garantire  qualita'  omogeneita'  ed  equita'  di intervento. In
alcune  realta'  regionali  tale  azione  di forte coordinamento puo'
essere   in   grado   di  garantire  un'ottimizzazione  dei  percorsi
assistenziali,  anche  in  riferimento  al  trattamento  di patologie
tumorali  rare  o  comunque  abbisognevoli,  per  la complessita' del
trattamento,  di  un  approccio  specialistico di alto livello. Nelle
situazioni   in   cui   tale  rete  regionale  e'  insufficientemente
sviluppata,  ovvero  i  bacini di riferimento lo suggeriscano, l'alta
integrazione   puo'  conseguirsi  attraverso  l'attivazione  di  poli
oncologici che, in quanto dotati di oncologia medica, di chirurgia ad
indirizzo oncologico e di radioterapia, preferibilmente insistenti in
una  stessa  sede  e  comunque  strettamente  connesse in termini sia
strutturali sia tecnico-funzionali, sono in grado di erogare risposte
integrate e coordinate in funzione della complessita' della patologia
oncologica.
   Nel  Polo oncologico dovrebbero essere inoltre presenti competenze
di  prevenzione  oncologica  e  di epidemiologia, con apposite Unita'
operative o strutture complesse, ove esistenti.
   Per   garantire   un'effettiva   attivita'  integrata  e  di  alta
complessita',  dovrebbero  essere  previste fra le attivita' del Polo
quelle   proprie  di  anatomia  patologica,  ematologia,  diagnostica
strumentale  e  di  laboratorio,  endoscopia,  specialita'  d'organo,
anestesia  e  rianimazione,  riabilitazione,  psicologia,  nutrizione
clinica,  genetica  e  il  servizio farmaceutico. Tali servizi, anche
quando  non  dedicati  esclusivamente  alle attivita' oncologiche, ne
dovrebbero  supportare  in  modo  determinante  l'azione. Fatta salva
l'autonomia  organizzativa  e normativa regionale, il Polo oncologico
prevede  articolazioni  organizzative  con il Dipartimento oncologico
strutturato  all'interno  di presidi ospedalieri delle ASL, di AO, di
strutture  universitarie,  secondo  quanto  previsto  all'art.  6 del
decreto   legislativo  229,  ovvero  coincidere  con  gli  I.R.C.C.S.
oncologici.

  -  All'interno  del  Polo  il modello Dipartimentale e' in grado di
  garantire  il  coordinamento  delle attivita' e di fornire una piu'
  efficace  organizzazione delle attivita' assistenziali, un migliore
  utilizzo delle risorse, minori ritardi e disfunzioni.

   L'adeguamento  delle  strutture  e delle modalita' operative sopra
indicate  dovrebbe  consentire  inoltre  di  ridurre  marcatamente la
mobilita' interregionale dei pazienti oncologici.

2d) I.R.C.C.S. oncologici

   Gli  I.R.C.C.S.  ad  indirizzo  oncologico perseguono finalita' di
ricerca  in  campo  biomedico  e  nella organizzazione e gestione dei
servizi sanitari, oltre a fornire prestazioni di ricovero e cura. Gli
I.R.C.C.S.  sono  qualificati ospedali di rilievo nazionale e di alta
specialita' per le patologie di maggior rilievo nazionale.
   Gli I.R.C.C.S. garantiscono le funzioni di ricerca epidemiologica,
preclinica  e  clinica.  Funzione  specifica  di  alto  rilievo e' la
ricerca  integrata  tra competenze sperimentali e cliniche, con l'uso
di  alte  e  innovative  tecnologie.  E'  compito degli I.R.C.C.S. il
trasferimento  dei risultati ottenuti al Sistema Sanitario Nazionale,
per  una  migliore  qualificazione  della  assistenza  (attraverso il
supporto  tecnico e operativo alla rete delle strutture e dei servizi
oncologici  nell'esercizio  delle loro funzioni, per il perseguimento
degli  obiettivi del P.S.N. nonche' attraverso la formazione continua
del personale)
   L'attivita'  assistenziale  connessa  all'attivita'  di ricerca e'
svolta sulla base della programmazione regionale.