PARTE SECONDA - METODI DI ANALISI NAZIONALI DETERMINAZIONE DEL CARBONIO ORGANICO SECONDO SPRINGER-KLEE (METODO VOLUMETRICO) 1. Oggetto e campo di applicazione Descrizione di un metodo volumetrico per la determinazione del carbonio organico di origine biologica. Il metodo e' applicabile agli ammendanti organici, ai concimi organici e organo-minerali con l'esclusione di quelli contenenti prodotti a lenta cessione di azoto come: urea-formaldeide, crotonilidendiurea, isobutilendiurea, ecc. La presenza di formurea puo' venire accertata, previa idrolisi ed identificazione della aldeide formica con acido cromotropico. 2. Principio Ossidazione della sostanza organica per trattamento a condizioni definite di acidita' e di temperatura (160 C) con quantita' note di dicromato di potassio. La quantita' di dicromato di potassio consumata nella reazione puo' essere determinata titolando direttamente il dicromato rimasto con una soluzione di solfato ferroso, oppure mediante titolazione di ritorno di un eccesso misurato di solfato ferroso con dicromato di potassio. La titolazione in entrambi i casi puo' essere eseguita con un titolatore automatico oppure manualmente. Per la titolazione manuale si usa come indicatore il 4-difenilammina solfonato di bario o di sodio. 3. Interferenze Tra le numerose interferenze possibili interessano solo quelle da urea e da cloruri, che vengono determinati con i metodi ufficiali. L'interferenza da urea e' eliminata con nitrido di sodio; quella dovuta ai cloruri, se inferiore allo 0,2%, con solfato d'argento, se superiore, come nel caso di concimi organo-minerali contenenti cloruro di potassio, i risultati, ottenuti con il metodo normale, sono corretti in funzione della percentuale di ioni cloruro. 4. Reagenti Nel corso dell'analisi utilizzare acqua distillata o di purezza equivalente e reattivi di qualita' analitica riconosciuta. 4.1 Acido solforico 96% (m/m), (p = 1,84). 4.2 Nitrido di sodio. 4.3 Solfato d'argento. 4.4 Dicromato di potassio K2Cr2O7, soluzione 2N: in un matraccio tarato da 1000 ml trasferire 98,08 g di K2Cr2O7 polverizzato ed essiccato per 1 ora a 130-140 C; sciogliere, portare a volume con H2O ed omogeneizzare. 4.5 Acidi fosforico e solforico, miscela: in un matraccio tarato da 1000 ml trasferire circa 500 ml di H2O ed aggiungere 150 ml di H3PO4, 85% (m/m), (p = 1,71) e lentamente, sotto agitazione, 150 ml di H2SO4 (4.1). Raffreddare, portare a volume con H2O e omogeneizzare. 4.6 Solfato ferroso FeSO4, soluzione 0,2N: in un matraccio tarato da 1000 trasferire 55,6 g di FeSO4. 7 H2O e addizionare 100 ml di H2O. Agitare fino a dissoluzione completa. Aggiungere 20 ml di H2SO4 (4.1), raffreddare, portare a volume con H2O ed omogeneizzare. La soluzione deve essere preparata giornalmente. Titolare la soluzione trasferendone 25 ml esatti in una beuta da 200 ml. Aggiungere 2 ml di miscela fosfo-solforica (4.5) e titolare con la soluzione di dicromato 0,2N (4.8). Verso il termine (dopo circa 20 ml) aggiungere 8 gocce di indicatore (4.7) e completare la titolazione fino a colorazione violetta. La normalita' della soluzione di solfato ferroso (N1) e data da: V x N N1 = ------- 25 dove: V e N sono rispettivamente il volume (ml) e la normalita' della soluzione di dicromato (4.8). 4.7 4-difenilammina solfonato di bario (o di sodio), indicatore, soluzione: in un bicchiere da 100 ml trasferire 0,2 g di 4-difenilamminasolfonato di bario (oppure di sodio) e aggiungere 50 ml di acqua. Sciogliere, portare a volume di 100 ml con acqua ed omogeneizzare. 4.8 Dicromato di potassio, soluzione 0,2N: si ottiene per diluizione 1:10 della soluzione 4.4. 5. Apparecchiatura Corrente attrezzatura da laboratorio e in particolare: 5.1 Setaccio con luce netta delle maglie da 0,25 mm. 5.2 Matraccio per attacco del tipo descritto in fig. 1, di peso non superiore a 140 g, completo di termometro con graduazioni di 1C. 5.3 Piastre di protezione per bunsen in vetroceramica di tipo CERAN. 5.4 Titolatore automatico corredato da elettrodo combinato di platino per misure di potenziale di ossido-riduzione e microburetta automatica da 5 m1 con aggiunte unitarie di 2 micro1. 6. Procedimento 6.1 Preparazione del campione per l'analisi: macinare il campione, setacciarlo con il vaglio (5.1) e rimacinare il residuo fino a passaggio completo attraverso lo stesso setaccio. Omogeneizzare tutte le frazioni. Nel caso si debba seccare il campione prima della macinazione, porlo in stufa a 50-60 C fino a peso costante e tenerne conto nel calcolo. ----> Vedere IMMAGINE a Pag. 43 del S.O. <---- Figura 1. Principali caratteristiche del matraccio utilizzato per la determinazione del carbonio organico. 6.2 Presa del campione: nel matraccio per attacco (5.2), trasferire una quantita' di campione pesata con una precisone di (+ o -) 0,001 g e contenente non piu' di 80 mg di carbonio (C). 6.3 Determinazione in assenza di urea e di cloruri: 6.3.1. Preparazione della soluzione per la titolazione Per mezzo di una buretta, aggiungere: 20 ml esatti di soluzione di dicromato (4.4) e successivamente goccia a goccia (con buretta) 26 ml esatti di acido solforico (4.1), raffreddando in modo che la temperatura della soluzione sia tra 40 e 50 C. Inserire il termometro (5.2) e riscaldare con fiamma il piu' rapidamente possibile per raggiungere la temperatura di 160 (+ o -) 2 C e mantenerla costante per 10 minuti esatti, agitando di tanto in tanto. Raffreddare rapidamente a temperatura ambiente, trasferire quantitativamente in un pallone tarato da 200 ml, portare a volume con acqua ed omogenizzare. Lasciare decantare la soluzione per 12 ore circa. 6.3.2 Titolazione della soluzione 6.3.2.1. Titolazione diretta Pipettare dal matraccio da 200 ml, 20 ml di soluzione limpida trasferendoli in una beuta da 250 ml. Aggiungere 2 ml di miscela fosfo-solforica (4.5) ed 8 gocce di indicatore (4.7). Diluire poi con acqua fino a circa 100 ml. Titolare l'eccesso di dicromato con la soluzione di solfato ferroso 0,2N (4.6) fino al viraggio, cioe' al passaggio dal violetto al verde usando, per vedere meglio il viraggio, una sorgente luminosa al di sotto della beuta. Qualora si disponga del titolatore automatico (5.4) si esegua la titolazione potenziometrica omettendo le aggiunte della miscela fosfo-solforica e dell'indicatore. 6.3.2.2 Titolazione di ritorno Pipettare dal matraccio da 200 ml, 20 ml di soluzione limpida trasferendoli in una beuta da 250 ml. Aggiungere mediante buretta 25 ml esatti di soluzione di solfato ferroso 0,2N (4.6). Aggiungere poi 2 ml di miscela fosfo-solforica (4.5) ed 8 gocce di indicatore (4.7). Titolare l'eccesso di solfato ferroso con la soluzione di dicromato 0,2N (4.8) fino a colorazione violetta. Qualora si disponga del titolatore automatico (5.4), si esegue la titolazione potenziometrica omettendo le aggiunte della miscela fosfo-solforica e dell'indicatore. 6.4 Determinazione in bianco In entrambi i casi effettuare parallelamente una prova in bianco nelle stesse condizioni, omettendo il campione. 6.5. Determinazione in presenza di urea Preparare la presa di campione come al punto 6.2, tenendo conto che la quantita' di campione non deve contenere piu' di 80 mg di carbonio, ivi compreso quello ureico. Aggiungere 2,30 mgl di nitrito (4.2) per ogni mg di urea contenuta nel campione, prima dell'aggiunta della soluzione di dicromato. Operare quindi come al punto 6.3. Nella prova in bianco aggiungere la stessa quantita' di nitrito utilizzata per il campione e una quantita' di urea corrispondente a quella in esso contenuta. 6.6 Determinazione in presenza di cloruri Preparare la presa di campione come al punto 6,2 tenendo conto che la quantita' di campione non deve contenere piu' di 80 mg di carbonio, ivi compreso il cloro espresso come carbonio effettivo(Ce). 6.6.1 Cloruri inferiori al limite dello 0,2% Aggiungere una quantita' di solfato di argento di 4,4 mg per ogni milligrammo di ione cloruro presente nel campione analizzato. In ogni caso non superare la quantita' massima di 200 mg di solfato di argento per evitare la formazione di un precipitato bruno, contenente cromo esavalente difficilmente solubile specie a caldo. Operare come al punto 6.3. 6.6.2 Cloruri superiori al limite dello 0,2% Operare come ai punti 6.2 e 6.3, senza aggiungere il solfato d'argento. Correggere i risultati secondo il punto 7.3.2. Il metodo e' applicabile sino ad un rapporto C1/C non superiore a 5. Il tenore dei cloruri puo' essere dedotto con buona approssimazione dal contenuto in potassio, in quanto nei concimi organo-minerali il cloruro di potassio e' di norma l'unica fonte di cloruri, quando siano assenti sostanze organiche contenenti cloruri come il sangue. Convertire il tenore dell'ossido di potassio in cloro mediante il fattore 0,75269. 7. Espressione dei risultati Il contenuto di carbonio organico, espresso come percento (m/m) e' dato da: 7.1 In assenza di urea e di ioni cloruro 7.1.1 Titolazione diretta: (A - B) x N1 x 0,003 x 200 C% (m/m) = ------------------------------- x 100 = 20 x M (A - B) x N1 x 3 = ------------------- M dove: A e' il volume, espresso in millilitri, di soluzione di solfato ferrosa (4.6) consumata per la prova in bianco B e' il volume, espresso in millilitri, di soluzione di solfato ferroso (4.6) consumata per l'analisi del campione N1 e' la normalita' della soluzione del solfato ferroso (4.6) 0,003 corrisponde all'equivalente del carbonio M e' la massa, espressa in grammi, del campione analizzato. 7.1.2 Titolazione di ritorno (B - A) x N x 0,003 x 200 C% (m/m) = ------------------------------- x 100 = 20 x M (B - A) x N x 3 = ------------------- M dove: B e' il volume, espresso in millilitri, di soluzione di dicromato di potassio (4.8) consumata per l'analisi del campione A e' il volume, espresso in millilitri, di soluzione di dicromato di potassio (4.8) consumata per la prova in bianco N e' la normalita' della soluzione di dicromato di potassio (4.8) 0,003 corrisponde all'equivalente del carbonio M e' la massa, espressa in grammi, del campione analizzato. 7.2 In presenza di urea Applicare le formule del punto 7.1. 7.3 In presenza di cloruri 7.3.1. Se inferiori allo 0,2% Applicare le formule del punto 7.1. 7.3.2. Se superiori allo 0,2% La percentuale di carbonio effettivo Ce e' data da: Ce (m/m) = C% - 0,0846 x Cl% dove: Cl% e' la percentuale (m/m) di carbonio calcolato secondo il punto 7.1 C1% e' la percentuale (m/m) di ioni cloruro contenuti nel campione 0,0846 e' il rapporto tra le masse di un atomo di carbonio e quattro atomi di cloro. N.B.: Il certificato di analisi deve riportare l'indicazione "Titolazione diretta" o "Titolazione di ritorno", a seconda del procedimento utilizzato. Il Ministro dell'agricoltura e delle foreste MANNINO