ALLEGATO II PRESCRIZIONI RELATIVE ALL'OMOLOGAZIONE CEE DEI DISPOSITIVI ANTISPRUZZI 0. Specifiche generali 0.1. I dispositivi antispruzzi devono essere costruiti in modo da funzionare correttamente in caso di normale uso su strade bagnate. Inoltre essi non devono avere vizi di costruzione o difetti di fabbricazione, pregiudicanti il buon funzionamento. 1. Prove da svolgere 1.1. Secondo il principio fisico di funzionamento, i dispositivi antispruzzi sono sottoposti alle prove specifiche descritte nelle appendici 1 e 2 e devono rispettarne i risultati fissati al punto 4 di tale appendici. 2. Domanda di omologazione CEE 2.1. La domanda di omologazione CEE di un tipo di dispositivo antispruzzi e' presentata dal fabbricante oppure dal suo mandatario. 2.2. Per ciascun tipo di dispositivo la domanda e' corredata dalla seguente documentazione in triplice esemplare e dalle informazioni e dai materiali che seguono: 2.2.1. una descrizione tecnica del dispositivo antispruzzi contenente il principio fisico di funzionamento e la prova relativa cui deve essere sottoposto, i materiali utilizzati, uno o piu' disegni sufficientemente particolareggiati ad una scala adeguata per consentirne l'identificazione. 2.2.2. quattro campioni: tre campioni per le prove e un quarto da conservare da parte del laboratorio per qualsiasi controllo successivo. Il laboratorio puo' richiedere altri campioni. 2.3. Iscrizioni Ciascun campione deve recare in modo indelebile e chiaramente leggibile il marchio di fabbrica o la denominazione commerciale e l'indicazione del tipo, e deve essere provvisto dello spazio sufficiente per l'apposizione del marchio di omologazione CEE. 3. Omologazione CEE 3.0. Prima di avviare le operazioni per la concessione dell'omologazione CEE, l'autorita' competente deve verificare che presso il fabbricante esistano efficaci sistemi di controllo della conformita' della produzione. 3.1. Quando i campioni rappresentativi del tipo di dispositivo da omologare superano le prove specifiche descritte nelle appendici 1 o 2, l'omologazione CEE e' rilasciata al tipo di dispositivo in questione. 3.2. A ciascun tipo di dispositivo antispruzzi omologato CEE e' attribuito un numero di omologazione. 3.3. Ogni dispositivo antispruzzi conforme ad un tipo omologato in applicazione del presente decreto deve recare un marchio di omologazione CEE. Il marchio di omologazione CEE deve essere apposto sul dispositivo in modo indelebile e ben leggibile anche quando il dispositivo e' montato sul veicolo. 3.4. Il marchio di omologazione CEE (il cui modello e' riprodotto nell'appendice 3) e' costituito da: 3.4.1. un rettangolo all'interno del quale e' iscritta la lettera "e", seguita da una o piu' lettere o dal numero distintivo dello Stato membro che ha rilasciato l'omologazione CEE: 1 per la Germania, 2 per Francia, 3 per l'Italia, 4 per i Paesi Bassi, 6 per il Belgio, 9 per la Spagna, 11 per il Regno Unito, 13 per il Lussemburgo, 18 per la Danimarca, 21 per il Portogallo, EL per la Grecia, IRL per l'Irlanda; 3.4.2. il numero i omologazione CEE (corrispondente al numero della scheda di omologazione, il cui modello e' riprodotto nell'appendice 4) apposto in prossimita' del rettangolo, sopra o sotto la lettera "e" oppure a sinistra o a destra della stessa lettera. Le cifre cifre del numero di omologazione devono essere situate dalla stessa parte della lettera "e" e orientate nello stesso verso. Non si deve scrivere il numero di omologazione in cifre romane per evitare confusione con altri simboli; 3.4.3. la lettera "A" o "S" secondo che il dispositivo sia del tipo ad assorbimento di energia (A) o del tipo separatore aria/acqua (S), collocata in qualsiasi posizione sopra o in prossimita' del rettangolo. Appendice 1 Prova sui dispositivi antispruzzi del tipo assorbitore di energia 1. Principio Scopo della presente prova e' quello di quantificare la capacita' del dispositivo di trattenere l'acqua inidirizzatagli contro con una serie di getti. L'apparecchio di prova e' concepito in modo da riprodurre le condizioni di funzionamento del dispositivo montato sul veicolo con riferimento al volume ed alla velocita' dell'acqua sollevata dalla fascia di contatto di pneumatico. 2. Apparecchiatura La figura 8 mostra l'apparecchiatura per la prova. Queste prove devono essere effettuate in un ambiente privo di correnti d'aria. 3. Procedura 3.1. Prendere un campione del materiale da collaudare largo 500 (+ 0/ - 5) mm e alto 750 mm e fissare il dispositivo sul supporto verticale dell'apparecchiatura per la prova appurando che il campione sia collocato entro i limiti del collettore e che non vi sia alcun ostacolo che possa deviare l'acqua, sia prima che dopo l'impatto. 3.2. Regolare la portata dell'acqua a 0,675 (+ o - 0,01) l/s e dirigerne almeno 90 l sul campione da una distanza, misurata orizzontalmente, di 500 (+ o - 2 mm)(figura 8). 3.3. Far colare l'acqua dal campione nel collettore e calcolare la percentuale (differenza) tra la quantita' di acqua raccolta e quella spruzzata. 3.4. Ripetere la prova cinque volte e calcolare la media delle quantita' percentuali di acqua raccolta. 4. Risultati 4.1. La media calcolata delle percentuali di acqua raccolta durante le cinque prove non deve essere inferiore al 70% della quantita' di acqua spruzzata contro il dispositivo. 4.2. Se la percentuale piu' alta e quella piu' bassa dell'acqua raccolta differiscono oltre il 5% rispetto alla media, la prova non puo' ritenersi valida e va ripetuta. L'omologazione e' rifiutata se nella seconda prova tali valori estremi di discostano nuovamente di oltre il 5% rispetto alla media e se il valore piu' basso non risponde al requisito di cui al punto 4.1. 4.3. Quando la posizione verticale del dispositivo influisce sui risultati ottenuti, la procedura descritta ai punti 3.1 e 3.4 deve essere ripetuta nelle posizioni che danno la maggiore e la minore percentuale di acqua raccolta; rimangono d'applicazione le prescrizioni del punto 4.2. Le prescrizioni del punto 4.1 rimangono d'applicazione per l'indicazione dei risultati di ciascuna prova. Appendice 2 Prova sui dispositivi antispruzzi del tipo separatori aria/acqua 1. Principio Questa prova ha lo scopo di determinare l'efficacia di un materiale poroso destinato a trattenere l'acqua con cui e' stato irrorato mediante un polverizzatore a pressione aria/acqua. L'attrezzatura utilizzata per la prova deve simulare le condizioni cui sarebbe sottoposto il materiale, per quanto concerne volume e velocita' degli spruzzi d'acqua prodotti dai pneumatici, se fosse fissato a un veicolo. 2. Apparecchiatura 2.1. L'apparecchio di prova e' descritto nella figura 9. 3. Procedura 3.1. Fissare verticalmente nell'apparecchiatura di prova un campione di 305 x 100 mm, verificare che non esiste uno spazio vuoto fra il campione e la piastra superiore ricurva e che il collettore si trova al posto previsto. Riempire il serbatoio del polverizzatore con un litro esatto d'acqua e collocarlo come indicato sulla figura. 3.2. Il polverizzatore deve essere regolato nel modo seguente: pressione (pressione del polverizzatore): 5 bar + 10% / - 0%, flusso: 1 litro/minuto + o - 5 secondi, polverizzazione: circolare, circa 50 mm di diametro a 200 mm dal campione; ugello di 5 mm di diametro. 3.3. Polverizzare fino a quando non vi sia piu' nebulizzazione di acqua ed annotare il tempo impiegato. Lasciare che l'acqua scorra dal campione nel collettore per 60 secondi e misurare il volume di acqua raccolta. Misurare la quantita' di acqua eventualmente restante nel serbatoio del polverizzatore. Calcolare la percentuale del volume di acqua raccolto rispetto al volume di acqua polverizzata. 3.4. Ripetere cinque volte la prova e calcolare la percentuale media della quantita' raccolta. Controllare prima di ogni prova che il collettore, il serbatoio del polverizzatore e il recipiente di misura siano asciutti. 3.5. Durante la prova la temperatura ambientale deve essere di 21 (+ o - 3) C. 4. Risultati 4.1. La media calcolata della percentuale di acqua raccolta al termine di cinque prove non deve essere inferiore all'85% della quantita' di acqua proiettata sul dispositivo. 4.2. Se le percentuali maggiore e minore di acqua raccolta variano di piu' del 5% rispetto alla percentuale media, la prova non e' valida e deve essere ripetuta. L'omologazione e' rifiutata se nella secondo prova tali valori estremi si discostano nuovamente di oltre il 5% rispetto alla media e se il valore piu' basso non risponde al requisito di cui al punto 4.1. 4.3. Quanto la posizione verticale del dispositivo influisce sui risultati ottenuti, la procedura descritta ai punti 3.1 e 3.4 deve essere ripetuta nelle posizioni che danno la maggiore e la minore percentuale di acqua raccolta; rimangono d'applicazione le prescrizioni del punto 4.2. Le prescrizioni del precedente punto 4.1 rimangono d'applicazione per l'indicazione dei risultati di ciascuna prova. Appendice 3 Modello di marchio di omologazione CEE ----> Vedere Immagine a Pag. 22 della G.U. <---- Il dispositivo antispruzzi recante il marchio di omologazione CEE sopra riprodotto e' del tipo ad assorbimento di energia (A) omologato in Spagna (e 9) con il numero 148. Le cifre della figura sono soltanto esemplificative. Appendice 4 MODELLO DI SCHEDA DI OMOLOGAZIONE CEE (Formato massimo: A4 (210 x 297 mm)) | | | | | e... | | Identificazione | | | | dell'amministrazione | | | Comunicazione concernente l'omologazione CEE, il rifiuto, la revoca o l'estensione dell'omologazione CEE di un tipo di dispositivo antispruzzi Numero di omologazione CEE:.................................... Numero di estensione:.......................................... 1. Marchio di fabbrica del dispositivo:....................... 2. Tipo e denominazione commerciale del dispositivo:.......... ........................................................... 3. Principio di funzionamento del dispositivo: ad assorbimento di energia/separatore aria/acqua (*):...................... ........................................................... 4. Nome ed indirizzo del fabbricante:.......................... 5. Nome e indirizzo dell'eventuale mandatario del fabbricante:. ............................................................ ............................................................ 6. Caratteristiche dei dispositivi antispruzzi (breve descrizione, marchio di fabbrica o denominazione, numero/i): ............................................................ ............................................................ ............................................................ 7. Presentato all'omologazione CEE il:......................... 8. Servizio tecnico responsabile delle prove di omologazione:.. ............................................................ 9. Data e numero del verbale rilasciato da tale servizio:...... ............................................................ 10. Data di omologazione CEE/del rifiuto/della revoca/dell'estensione dell'omologazione CEE (*):........... 11. Motivo/i dell'eventuale estensione dell'omologazione CEE:... ............................................................ 12. Luogo:...................................................... 13. Data:....................................................... 14. Firma:...................................................... 15. Si allegano documenti costituenti la scheda di omologazione, nonche' il loro elenco, depositati presso le competenti autorita' che hanno rilasciato l'omologazione; a richiesta si puo' ottenere, in tutto o in parte, copia di tale documentazione. 16. Eventuali osservazioni:..................................... ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ------------ (*) Cancellare la dicitura inutile.