ALLEGATO 2 CRITERI PER LA MANUTENZIONE E L'USO DI UNITA' PREFABBRICATE CONTENENTI AMIANTO Il presente allegato si riferisce alle unita' prefabbricate, incluse quelle di pronto intervento, adibite a mense, alloggi singoli e comunitari, scuole, posti di pronto soccorso, piccoli ospedali, ecc. nelle quali e' stata riscontrata la presenza di amianto. Tali unita' vengono comunemente utilizzate in caso di calamita' naturale (terremoti, alluvioni, ecc.) ed in genere in tutte quelle situazioni ambientali poco favorevoli in cui difficilmente si possono far intervenire mezzi meccanici quali autogru, bulldozer, ecc; esse presentano infatti peso limitato dei singoli componenti, facilita' di montaggio e non necessitano di alcuna opera di fondazione. A seconda degli anni di fabbricazione sono state impiegate in alcuni modelli lastre in cemento-amianto principalmente per le pareti e le strutture del tetto; anche i rivestimenti dei pavimenti possono essere costituiti da materiali contenenti amianto quali mattonelle viniliche, ecc. L'amianto utilizzato e' prevalentemente di tipo crisotilo nelle lastre delle pareti e crocidolite in quelle del tetto; non mancano casi di lastre con presenza di crisotilo in miscela con amianti di tipo anfibolico. Le lastre di cemento-amianto sono poste in genere tra un rivestimento esterno e uno interno in lamiera preporcellanata, laminato plastico, metallico o di altro tipo. Solitamente e' presente, dietro uno dei rivestimenti, uno strato di materiale isolante (poliuretano espanso, polistirolo, lana di roccia, ecc.) - Nelle strutture del tetto le lastre di cemento - amianto possono non presentare un rivestimento esterno, mentre l'altra parete e' solitamente rivestita da materiale isolante. Se il confinamento fra le due lamiere e' in stato ottimale non si determina rilascio di fibre di amianto nell'area ambiente. In letteratura non risultano descritti casi di inquinamento ambientale da fibre di amianto associati ad unita' prefabbricate. Con i censimenti da ralizzarsi nel rispetto dei piani regionali si otterranno i dati relativi al numero, alla tipologia ed alla dislocazione nel territorio di tali unita' prefabbricate contenenti amianto, siano esse immagazzinate che in uso. Durante l'installazione delle lastre componenti delle suddette strutture, ove le stesse non risultino confinate fra due rivestimenti, andranno prese opportune precauzioni qualora vengano eseguite operazioni (fori, ritocchi ecc.) che possono dar luogo ad emissione di fibre di amianto. Tali operazioni andranno comunque eseguite prima dell'istallazione in ambienti, diversi da quelli di destinazione e da personale qualificato munito di un idoneo apparecchio di protezione delle vie respiratorie. Per "idoneo apparecchio di protezione delle vie respiratorie", trattandosi in ogni caso di operazioni o lavorazioni occasionali e limitate nel tempo (cioe' non inserite con carattere di continuita' in un ciclo lavorativo) si ritiene appropriata una semimaschera con filtro antipolvere di classe P3 (alta efficienza), con un fattore di protezione operativo (che tiene cioe' conto delle reali condizioni di utilizzo del respiratore sul posto di lavoro) pari a trenta. L'operatore ha cioe' la garanzia di poter lavorare in condizioni di sicurezza fintanto che la concentrazione ambientale dell'inquinante non superi di trenta volte il relativo valore limite di soglia. Nel caso piu' restrittivo degli amianti anfibolici, cio' vuol dire fino alla concentrazione di 6 fibre/cm3 = 6000 fibre/litro. Nel caso di interventi saltuari e di breve durata che vengano effettuati sui pannelli delle pareti per la sostituzione delle parti metalliche di aggancio, si dovra' limitare al massimo la manomissione delle lastre di cemento-amianto, ricorrendo ad esempio all'utilizzo di prodotti deossidanti per ferro. Qualora fosse assolutamente necessario l'impiego di attrezzature abrasive, queste dovranno essere munite di idonea aspirazione con relativi filtri assoluti. Tali interventi andranno comunque effettuati in zone confinate da personale qualificato munito di idonei respiratori. Tutte le operazioni di manutenzione e preparazione delle lastre destinate al montaggio in zone di pronto intervento dovranno ovviamente essere effettuate nei magazzini o depositi di tali prefabbricati, con le dovute attenzioni legate alla presenza di amianto ed eseguendo le operazioni nel rispetto della normativa vigente (decreto legislativo 277/91 e legge 257/92. Nel caso di bonifica di lastre deteriorate con prodotti incapsulanti, o di rimozione delle stesse perche' in stato di degrado avanzato, valgono naturalmente tutte le raccomandazioni e disposizioni del DM 6/9/94. Un apposito foglio di istruzioni, predisposto dagli Enti che hanno in dotazione le suddette unita' prefabbricate dovra' riportare in maniera dettagliata i criteri suindicati per l'installazione, il controllo e la manutenzione delle stesse. Gli Enti proprietari delle strutture medesime dovranno predisporre ed applicare sistematicamente un adeguato piano di controllo e di manutenzione periodica. Dovranno essere inoltre date indicazioni agli utenti dei prefabbricati per un buon uso dei locali, raccomandando il divieto di impiego di trapani e attrezzature abrasive, in modo da evitare tutte quelle operazioni che possano far disperdere amianto nell'ambiente. Tali indicazioni dovranno essere contenute in maniera dettagliata in un apposito "libretto d'uso". In caso di consegna di prefabbricati con suppellettili sara' posta cura che nessun arredo necessiti di forature o di altro intervento sulle pareti. Nell'installazione dell'impianto elettrico dovra' essere evitato l'attraversamento (se non gia' predisposto) delle lastre, o di altro materiale contenente amianto, disponendo canalette esterne fissate, ad esempio, mediante rivetti che interessino soltanto il rivestimento delle lastre.