(all. 2 - art. 1)
                                                           Allegato B
            NORME TECNICHE PER L'ESECUZIONE DELLE MISURE
   1. Generalita'.
  Prima dell'inizio  delle misure  e' indispensabile  acquisire tutte
quelle informazioni  che possono  condizionare la scelta  del metodo,
dei tempi e delle posizioni di misura.
  I  rilievi  di  rumorosita'  devono  pertanto  tenere  conto  delle
variazioni sia  dell'emissione sonora  delle sorgenti che  della loro
propagazione. Devono  essere rilevati tutti  i dati che  conducono ad
una descrizione delle sorgenti  che influiscono sul rumore ambientale
nelle  zone  interessate  dall'indagine.  Se  individuabili,  occorre
indicare le  maggiori sorgenti, la variabilita'  della loro emissione
sonora, la presenza  di componenti tonali e/o impulsive  e/o di bassa
frequenza.
  2. La misura  dei livelli continui equivalenti  di pressione sonora
ponderata "A" nel periodo di riferimento (L   ,TR ):
                                           Aeq
                             n
                     T  = (SIGMA)(T ) i
                      R     i=l    o
puo' essere eseguita:
     a) per integrazione continua.
  Il valore  L   ,TR viene  ottenuto misurando il  rumore ambientale
              Aeq
durante l'intero  periodo di riferimento, con  l'esclusione eventuale
degli  interventi  in  cui   si  verificano  condizioni  anomale  non
rappresentative dell'area in esame;
     b) con tecnica di campionamento.
  Il  valore L        viene  calcolato come  media  dei valori  del
              Aeq,TR
livello  continuo  equivalente  di  pressione  sonora  ponderata  "A"
relativo agli intervalli del tempo di osservazione (To)  . Il valore
                                                       i
di L        e' dato dalla relazione:
     Aeq,TR
                        _                                    _
                       |                                      |
                       |  1      n             0,1.L          |
       L       = 10log | ____ (SIGMA)(T )i . 10     Aeq,(T )1 | dB(A)
        Aeq,TR         |  T     i=l    o                  0   |
                       |_  R                                 _|
  3.  La  metodologia  di  misura   rileva  valori  di  (L       )
                                                          Aeq,Tr
rappresentativi  del rumore  ambientale nel  periodo di  riferimento,
della  zona  in  esame,  della   tipologia  della  sorgente  e  della
propagazione dell'emissione sonora. La misura deve essere arrotondata
a 0,5 dB.
  4.  Il microfono  da campo  libero deve  essere orientato  verso la
sorgente di rumore; nel caso in cui la sorgente non sia localizzabile
o siano  presenti piu'  sorgenti deve essere  usato un  microfono per
incidenza  casuale.  Il microfono  deve  essere  montato su  apposito
sostegno  e collegato  al fonometro  con  cavo di  lunghezza tale  da
consentire agli operatori di porsi alla  distanza non inferiore a 3 m
dal microfono stesso.
   5. Misure all'interno di ambienti abitativi.
  Il microfono della catena fonometrica deve essere posizionato a 1,5
m  dal  pavimento e  ad  almeno  1  m  da superfici  riflettenti.  Il
rilevamento in ambiente abitativo deve essere eseguito sia a finestre
aperte che chiuse, al fine di individuare la situazione piu' gravosa.
Nella misura a finestre aperte il microfono deve essere posizionato a
1 m dalla finestra; in presenza di onde stazionarie il microfono deve
essere posto in  corrispondenza del massimo di  pressione sonora piu'
vicino  alla  posizione  indicata  precedentemente.  Nella  misura  a
finestre chiuse, il  microfono deve essere posto nel punto  in cui si
rileva il maggior livello della pressione acustica.
   6. Misure in esterno.
  Nel caso  di edifici con  facciata a  filo della sede  stradale, il
microfono deve essere collocato a 1 m dalla facciata stessa. Nel caso
di edifici  con distacco dalla  sede stradale  o di spazi  liberi, il
microfono deve essere collocato nell'interno dello spazio fruibile da
persone o  comunita' e, comunque,  a non meno  di 1 m  dalla facciata
dell'edificio.  L'altezza  del  microfono  sia  per  misure  in  aree
edificate che per misure in altri siti, deve essere scelta in accordo
con la reale o ipotizzata posizione del ricettore.
  7.   Le  misurazioni   devono   essere  eseguite   in  assenza   di
precipitazioni  atmosferiche, di  nebbia e/o  neve; la  velocita' del
vento deve  essere non superiore  a 5  m/s. Il microfono  deve essere
comunque munito di cuffia antivento.  La catena di misura deve essere
compatibile con  le condizioni meteorologiche  del periodo in  cui si
effettuano  le misurazioni  e comunque  in accordo  con le  norme CEI
29-10 ed EN 60804/1994.
  8. Rilevamento strumentale dell'impulsivita' dell'evento:
  Ai fini  del riconoscimento dell'impulsivita' di  un evento, devono
essere eseguiti i rilevamenti dei livelli L         e L        per un
                                           AImax       ASmax
tempo di misura adeguato.
  Detti  rilevamenti  possono  essere  contemporanei  al  verificarsi
dell'evento oppure essere  svolti successivamente sulla registrazione
magnetica dell'evento.
   9. Riconoscimento dell'evento sonoro impulsivo:
  Il rumore  e' considerato  avente componenti impulsive  quando sono
verificate le condizioni seguenti:
    l'evento e' ripetitivo;
  la differenza tra L        e L        e' superiore a 6 dB;
                     AImax      Asmax
 la durata dell'evento a -10 dB dal valore L      e' inferiore a 1 s.
                                            AFmax
  L'evento  sonoro  impulsivo  si   considera  ripetitivo  quando  si
verifica almeno  10 volte nell'arco  di un'ora nel periodo  diurno ed
almeno 2 volte nell'arco di un'ora nel periodo notturno.
  La  ripetitivita'  deve  essere dimostrata  mediante  registrazione
grafica del livello L    effettuata durante il tempo di misura L  .
                     af                                         m
  L        viene  incrementato di un fattore K    cosi' come definito
   Aeq,TR                                     I
al punto 15 dell'allegato A.
   10. Riconoscimento di componenti tonali di rumore.
  Al fine  di individuare la  presenza di Componenti Tonali  (CT) nel
rumore, si  effettua un'analisi  spettrale per bande  normalizzate di
1/3 di ottava.  Si considerano esclusivamente le  CT aventi carattere
stazionario  nel  tempo ed  in  frequenza.  Se si  utilizzano  filtri
sequenziali si determina il minimo  di ciascuna banda con costante di
tempo  Fast. Se  si  utilizzano filtri  paralleli,  il livello  dello
spettro  stazionario e'  evidenziato dal  livello minimo  in ciascuna
banda. Per evidenziare  CT che si trovano alla  frequenza di incrocio
di  due filtri  ad 1/3  di ottava,  possono essere  usati filtri  con
maggiore potere selettivo o frequenze di incrocio alternative.
  L'analisi deve essere svolta  nell'intervallo di frequenza compreso
tra 20Hz e 20 kHz . Si e'  in presenza di una CT se il livello minimo
di una banda supera i livelli minimi delle bande adiacenti per almeno
5dB . Si  applica il fattore di correzione KT  come definito al punto
15 dell'allegato  A, soltanto se la  CT tocca una isofonica  eguale o
superiore  a qualla  piu'  elevata raggiunta  dalle altre  componenti
dello  spettro.  La  normativa  tecnica  di  riferimento  e'  la  ISO
266:1987.
   11. Presenza di componenti spettrali in bassa frequenza:
  Se l'analisi in  frequenza svolta con le modalita' di  cui al punto
precedente,   rileva   la  presenza   di   CT   tali  da   consentire
l'applicazione  del   fattore  correttivo  K    nell'intervallo  di
                                            T
frequenze  compreso  fra  20 Hz  e  200  Hz  ,  si applica  anche  la
correzione  K    cosi' come  definita  al punto  15 dell'allegato  A,
             B
esclusivamente nel tempo di riferimento notturno.