(Allegato)
                                                             Allegato 
 
Scheda tecnica  della  indicazione  geografica  «Kirsch  Friulano»  o
                       «Kirschwasser Friulano» 
 
    3.  Denominazione  della  bevanda   spiritosa   con   indicazione
geografica: Kirsch Friulano o Kirschwasser Friulano 
      Categoria della bevanda spiritosa con  indicazione  geografica:
Acquavite di frutta ottenuta da ciliege (Prunus avium ssp.) 
    La denominazione Kirsch Friulano o Kirschwasser Friulano (da  qui
in poi Kirsch Friulano) e' esclusivamente riservata all'acquavite  di
ciliege ottenuta da materie prime di origine italiana, distillata  in
impianti ubicati nel Friuli-Venezia Giulia. 
    4. Descrizione della bevanda spiritosa: 
      a)   Principali   caratteristiche   fisiche,    chimiche    e/o
organolettiche del prodotto : 
        e'  ottenuta  esclusivamente  da  fermentazione  alcolica   e
distillazione di un frutto polposo di ciliege o di mosto  di  ciliege
con o senza nocciolo; 
        la distillazione e' effettuata a meno di 86 % vol.; 
        ha un tenore di sostanze volatili pari o superiore a 200 g/hl
di alcole a 100 % vol. e un tenore massimo di metanolo di  1000  g/hl
di alcole a 100 % vol.; 
        il titolo alcolometrico volumico minimo e' di 37,5 % vol.; 
        non deve essere addizionata di alcole etilico, diluito o  non
diluito; 
        ha un tenore massimo di acido cianidrico di 7 g/hl di  alcole
a 100% vol. nel caso sia distillata con nocciolo; 
        non e' aromatizzata. 
      b) Caratteristiche specifiche della bevanda spiritosa  rispetto
alla categoria cui appartiene 
        titolo alcolometrico non inferiore a 40 % in volume; 
        tenore di sostanze volatili diverse dagli  alcoli  etilico  e
metilico non inferiore a 200 g/hl di alcole a 100 % in volume. 
      c) Zona geografica interessata. 
        L'intero territorio della Regione Friuli-Venezia Giulia. 
      d) Metodo di produzione della bevanda spiritosa 
    Il Kirsch Friulano e' ottenuto per distillazione di ciliege o  di
mosto di ciliege con o senza nocciolo, direttamente  mediante  vapore
acqueo  oppure  dopo   l'aggiunta   di   acqua   nell'alambicco.   La
distillazione delle ciliege o del  mosto  di  ciliege  fermentate  in
impianto discontinuo deve essere effettuata a meno di 86 per cento in
volume  affinche'  il  distillato  presenti  un  aroma  e  un   gusto
proveniente dalla materia prima. Entro tale limite e'  consentita  la
ridistillazione  del  prodotto  ottenuto.  L'osservanza  dei   limiti
previsti deve risultare dalla tenuta di registri vidimati in cui sono
riportati giornalmente i quantitativi  e  il  tenore  alcolico  delle
ciliege o del mosto di  ciliege  avviate  alla  distillazione.  Nella
preparazione  del  Kirsch  Friulano  e'  consentita   l'aggiunta   di
zuccheri, nel limite massimo di 20  grammi  per  litro,  espresso  in
zucchero invertito in conformita' alle definizioni di cui al punto 3,
lettere da a) a c) dell'Allegato I del Regolamento CE n. 110/2008. Il
Kirsch Friulano puo' essere sottoposto ad  invecchiamento  in  botti,
tini ed altri recipienti di legno non verniciati ne'  rivestiti,  per
un periodo non inferiore a dodici  mesi  in  regime  di  sorveglianza
fiscale,  in  impianti  ubicati  nel  territorio  del  Friuli-Venezia
Giulia. 
      e) Elementi che dimostrano il legame con l'ambiente  geografico
o con l'origine geografica 
    Le informazioni piu' antiche risalgono all'epoca della Repubblica
di Venezia e si ritrovano negli atti del comune carnico di Arta  (poi
Arta  Terme).  Il  distillato  di  ciliege  rientra  nella  gamma  di
distillati che, in passato,  venivano  prodotti  in  Carnia  e  nella
fascia collinare del Friuli orientale, oggi grossomodo corrispondente
ai Colli Orientali del Friuli e al Collio cosi' come  documentato  in
numerosi testi (AA.VV., Perarias Melarias... Frutticultura in Carnia,
Lithostampa, Pasian di Prato  -UD-,  1998;  Castagnaviz,  M.,  Carnia
agroalimentare, Chiandetti, Reana del Rojale -UD-, 1990; Valente, G.,
I ciliegi del Friuli, "La Panarie", maggio-giugno 1938). 
    Dodici distillatori muniti di licenza  statale  sono  documentati
nel comune di Arta Terme gia' agli inizi del XX secolo. Da allora  il
distillato si  diffuse  in  tutto  il  Friuli,  di  pari  passo  alla
coltivazione del ciliegio e all'industrializzazione  del  suo  frutto
(Anni '20 e '30 del XX secolo),  mantenendo  invariati  i  metodi  di
distillazione e di produzione (cisterne e attrezzature di macinazione
e  di  conservazione  del  macinato  in  fermentazione,  impianto  di
distillazione in rame,  magazzini  fiduciari  e  imbottigliamento  in
vetro). Successivamente le fonti di approvvigionamento si sono estese
ad altri territori del Nord-Est d'Italia e all'Emilia-Romagna a causa
delle accresciute necessita' di  materia  prima  e  alla  progressiva
riduzione della coltivazione e raccolta in loco. 
      f) Condizioni da rispettare in forza di disposizioni nazionali:
D.P.R. 16 luglio 1997, n. 297. 
      g) Nome e indirizzo del  richiedente:  Federvini -  Federazione
Italiana Industriali Produttori, Esportatori ed Importatori di  Vini,
Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti ed affini - via Mentana 2b, 00185
Roma. 
      h) Norme specifiche in materia di etichettatura. 
    Il Kirsch Friulano deve  essere  etichettato  in  conformita'  al
decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109, e successive modifiche.