(Allegato II)
                                                          Allegato II 
 
    «4: Linee guida per il contenimento degli insetti  vettori  nelle
zone delimitate per xylella fastidiosa 
 
    1. Premessa 
 
    Gli interventi obbligatori di estirpazione delle  piante  infette
devono essere affiancati da  interventi  obbligatori,  ai  sensi  del
decreto ministeriale 13 febbraio 2018 mirati  al  contenimento  delle
popolazioni  di  insetti  vettori,  responsabili   della   diffusione
naturale di Xylella fastidiosa. 
    Sulla base degli studi epidemiologici condotti  in  Puglia,  sono
stati identificati gli insetti vettori coinvolti  nella  trasmissione
del batterio e gli interventi per il loro contenimento. 
 
    2. Insetti vettori 
 
    Allo stato attuale delle conoscenze, Philaenus spumarius,  specie
nota come sputacchina media per la capacita' delle forme giovanili di
ricoprirsi di abbondante secrezione schiumosa simile per aspetto alla
saliva,  e'  considerato  il  principale  vettore  del  ceppo  di  X.
fastidiosa subspecie Pauca ST53 in Puglia. 
 
    Philaenus spumarius 
 
    La sputacchina media, diffusa nella maggior  parte  dell'emisfero
Boreale,  e'  ampiamente  polifaga.  Gli  stadi   giovanili   possono
svilupparsi   su   almeno   375   specie    vegetali    rappresentate
principalmente da dicotiledoni erbacee. 
    Gli adulti, caratterizzati da un elevato polimorfismo cromatico e
molto  longevi,  hanno  un'ampia  varieta'  di  ospiti;  infatti,  in
primavera-estate, a seguito del disseccamento delle essenze  erbacee,
si spostano alla ricerca di  piante  arbustive  e  arboree,  tra  cui
l'olivo. 
    Gli  spostamenti  degli  adulti  sono  dettati  dall'esigenza  di
trovare non solo germogli su cui alimentarsi  ma  anche  fogliame  in
grado  di  assicurare  un  ambiente  con  un'umidita'  elevata,  come
dimostrato  dalla  tendenza  ad  aggregarsi  su  piante  con   foglie
succulenti. 
    Gli adulti possono camminare, su superficie piane e lungo i fusti
delle piante, oppure compiere salti e voli. Osservazioni biennali  in
oliveti salentini hanno evidenziato che gli adulti  di  P.  spumarius
possono spostarsi di oltre 100 metri in poco piu' di  una  settimana.
Tuttavia, e' probabile che tale capacita' di spostamento attivo possa
essere ancora piu' elevata. Studi precedenti, in cui  adulti  marcati
sono stati rilasciati  e  ricatturati,  riportano,  infatti,  che  la
distanza coperta in 24 ore puo' essere di circa 100 metri  e  che  in
presenza di correnti aeree un adulto puo' spostarsi di oltre 30 metri
in un unico volo. 
    Uno studio sulla presenza ed abbondanza di  Auchenorrinchi  negli
oliveti del Salento ha evidenziato che P. spumarius e' la specie piu'
abbondante (39% di tutti gli individui delle 15 specie catturate) con
un picco di presenza degli adulti in settembre. 
    P. spumarius compie 1 generazione all'anno con  svernamento  allo
stadio di  uovo.  La  schiusura  delle  uova  avviene,  in  relazione
all'andamento climatico, tra la seconda-terza decade  di  febbraio  e
gli inizi di marzo. Subito dopo la fuoriuscita dall'uovo, la  neanide
di 1a eta' si muove alla ricerca di  una  pianta  ospite,  in  genere
erbacea.  In  questa  fase,  condizioni  di   buona   umidita'   sono
fondamentali per garantire la sopravvivenza dell'insetto. Dopo  pochi
minuti dall'arrivo sulla pianta ospite, la neanide di 1a eta'  inizia
ad alimentarsi e a produrre la tipica schiuma che assicura condizioni
di umidita' e  temperatura  adeguate  per  lo  sviluppo  degli  stadi
giovanili oltre che protezione dai nemici naturali. 
    Le forme giovanili, rappresentate da 3 eta' di  neanide  e  2  di
ninfa, si succedono, in funzione della  fascia  altimetrica  e  delle
condizioni climatiche, fino a fine aprile-inizi maggio allorquando le
ninfe di ultima eta' si trasformano in  adulti.  Con  il  progressivo
disseccamento della vegetazione  erbacea,  gli  adulti  migrano  alla
ricerca di luoghi umidi e  di  piante  arboree  o  arbustive  su  cui
alimentarsi. 
    Con i ricacci erbosi autunnali, gli adulti si spostano nuovamente
dalle piante arboree a  quelle  erbacee.  Osservazioni  condotte,  in
studi indipendenti, su  adulti  raccolti  in  campo  e  mantenuti  in
condizioni controllate, hanno chiarito alcuni aspetti  dell'attivita'
riproduttiva della specie. Gli accoppiamenti si osservano con elevata
frequenza da fine agosto - inizi settembre e proseguono  in  autunno.
Dalla dissezione di femmine accoppiate sono state rilevate, in media,
9-17 uova per individuo. Tuttavia, avvenendo la formazione delle uova
in tempi diversi, il numero medio di  uova  complessivamente  deposto
per femmina e' stato stimato in 22 unita'.  La  maggior  parte  delle
uova sono deposte in prossimita' del terreno preferendo lo spazio tra
due superfici opposte. Uno dei piu' frequenti siti di  ovideposizione
e' costituito dallo spazio tra la guaina fogliare e  lo  stelo  delle
stoppie. Le uova sono deposte a  gruppi  di  qualche  unita',  tenute
insieme da una schiuma indurita e a circa 45° rispetto all'asse dello
stelo. 
    Con  l'inizio  della  ovideposizione,  si  verifica  un  lento  e
graduale declino della popolazione adulta,  accelerato  da  eventuali
gelate in ottobre-novembre, fino ad azzerarsi in inverno. 
    Il ciclo biologico della sputacchina e' molto  influenzato  dalle
condizioni  climatiche  delle  singole  annate.  Un   inverno   mite,
caratterizzato da temperature superiori alle medie  stagionali,  puo'
determinare   un   anticipo   della   schiusura   delle    uova    e,
conseguentemente, di tutto il ciclo di sviluppo dell'insetto. 
    Il seguente schema sintetizza il ciclo dell'insetto e i  rapporti
con le specie vegetali ospiti. Gli stadi biologici del  vettore  sono
fortemente influenzati dall'andamento stagionale, per cui si  possono
avere variazioni anche di un mese. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
    3. Modalita' di trasmissione del batterio 
 
    X. fastidiosa e' un batterio che  non  produce  spore  e  non  si
diffonde nell'ambiente in maniera autonoma ne' per contatto, ne'  per
diffusione aerea, ma si trasmette esclusivamente tramite il materiale
di  propagazione  vegetale  infetto  e  gli  insetti   vettori,   che
nutrendosi della linfa  grezza  di  piante  infette  acquisiscono  il
batterio e lo trasmettono ad altre piante. 
    Gli insetti vettori di X. fastidiosa sono  caratterizzati  da  un
apparato boccale pungente succhiatore  con  il  quale  si  alimentano
della linfa che fluisce nei vasi xilematici delle piante. Il  ridotto
contenuto  di   nutrienti   presenti   nella   linfa   dello   xilema
probabilmente costringe tali  insetti  ad  alimentarsi  spesso  e  su
piante in  vegetazione  attiva.  L'assunzione  del  cibo  prevede  la
penetrazione delle appendici boccali  (stiletti)  nei  tessuti  della
pianta, l'iniezione di saliva nei tessuti e la suzione  della  linfa.
Il batterio, localizzato nei vasi xilematici, viene  acquisito  dagli
insetti vettori con la suzione della  linfa  di  piante  infette.  Le
cellule batteriche si fissano alle pareti  del  tratto  iniziale  del
canale alimentare (pre-cibario) dove si moltiplicano, senza infettare
sistematicamente   il   corpo   dell'insetto.   Gli   individui   che
acquisiscono il batterio  possono  trasmetterlo  a  piante  sane  con
l'immissione di saliva nei tessuti che provoca il rilascio di cellule
batteriche dal pre-cibario. Essendo di origine ectodermica, le pareti
del pre-cibario sono rinnovate ad ogni muta. 
    Cio' comporta che le forme giovanili, in caso di acquisizione del
batterio, perdono la capacita' infettiva ad ogni muta. 
    Gli adulti, invece, non compiendo la muta, una volta acquisito il
batterio possono trasmetterlo in modo persistente, anche  in  assenza
di un  periodo  di  latenza.  Tuttavia,  poiche'  la  diffusione  del
batterio nell'insetto non e' sistemica, esso non viene trasmesso alla
progenie; ne consegue che le neanidi che nascono da uova  deposte  da
femmine che abbiano acquisito il batterio non sono infette. 
    La particolare modalita' di  trasmissione  di  X.  fastidiosa  da
parte degli insetti vettori permette di affermare che la  percentuale
di  nuove  infezioni  che  si  hanno  ogni   anno   e'   direttamente
proporzionale al numero di adulti  che  si  alimentano  sulle  piante
infette. 
    Per quanto sopra  esposto,  l'azione  di  controllo  dei  vettori
rappresenta un elemento essenziale nell'attivita' di  contrasto  alla
diffusione delle batteriosi. Al fine di minimizzare  l'impatto  sugli
organismi "non target"  e'  opportuno  utilizzare  una  strategia  di
controllo che integri piu' interventi, come riportati  al  successivo
punto 4. 
 
    4. Descrizione delle misure di contrasto al vettore 
 
    4.1 Misure agronomiche 
 
    Le misure agronomiche per il contenimento del vettore  consistono
nella: 
      gestione del suolo con lavorazioni superficiali; 
      gestione della parte aerea delle  piante,  attraverso  potature
periodiche. 
 
    4.1.1 Gestione del suolo 
 
    Lavorazioni superficiali del terreno 
    La  gestione  del  suolo  con   lavorazioni   superficiali   deve
assicurare il raggiungimento dei seguenti obiettivi: 
      ridurre la popolazione degli stadi giovanili  del  vettore  nel
periodo primaverile; 
      mantenere il terreno libero da erbe  infestanti  che,  oltre  a
determinare fenomeni di competizione idrico-alimentare con la coltura
principale, possono essere ospiti di X. fastidiosa. 
    Ai  fini  del  controllo  e'  importante  sapere  che  gli  stati
giovanili (neanidi e ninfe): 
      sono poco mobili; 
      preferiscono piante erbacee spontanee; 
      la produzione delle "schiume" rende nota la loro presenza sulle
piante e l'evoluzione dei diversi stadi di sviluppo. 
    Il controllo delle erbe infestanti tramite la trinciatura risulta
meno efficace nella riduzione  della  popolazione  della  sputacchina
rispetto alla lavorazione del terreno,  in  quanto  l'insetto  e'  in
grado di completare il suo  ciclo  biologico  riparandosi  alla  base
delle piante. 
    Nelle aree di difficile o impossibile accesso ai mezzi  meccanici
si puo' intervenire con mezzi fisici (pirodiserbo, vapore) e, in casi
d'impossibilita'  d'intervento  con  i   mezzi   su   indicati,   con
appropriati trattamenti a base di diserbanti. 
 
    4.1.2 Gestione della parte aerea delle piante 
 
    Potatura 
    La  potatura   delle   piante   arboree   ospiti,   come   misura
fitosanitaria da adottare  nei  confronti  della  X.  fastidiosa,  ha
l'obiettivo di: 
      ridurre la vegetazione ospite del  vettore,  con  la  rimozione
frequente della nuova vegetazione piu' tenera e piu'  appetibile  per
il  vettore,  riducendo  notevolmente   il   rischio   reciproco   di
trasmissione dell'infezione; 
      rendere piu' efficace la distribuzione e gestione dei mezzi  di
controllo fitoiatrici del vettore; 
      ottimizzare i volumi di distribuzione dei prodotti fitosanitari
utilizzati. 
    E' buona  norma  disinfettare  gli  attrezzi  utilizzati  per  la
potatura con una soluzione di ipoclorito di sodio al 2%  o  con  sali
quaternari d'ammonio prima e durante il loro utilizzo per evitare  di
diffondere altri patogeni dell'olivo. 
    La potatura ordinaria, sulle piante arboree sempreverdi, eseguita
periodicamente favorisce l'arieggiamento della parte aerea,  migliora
lo stato vegetativo, ostacola lo sviluppo di avversita' parassitarie. 
 
    4.2 Trattamenti insetticidi 
 
    In aggiunta alle misure agronomiche su descritte,  devono  essere
realizzati almeno due trattamenti insetticidi contro gli stadi adulti
del vettore, da eseguire sulle piante ospiti arboree con  insetticidi
autorizzati per il  controllo  di  Philaenus  spumarius,  secondo  le
indicazioni fornite dal Servizio fitosanitario regionale. 
 
    Indicazioni generali 
    Al fine di rendere efficace l'azione di controllo del vettore  e'
buona norma  effettuare  i  trattamenti  durante  le  prime  ore  del
mattino, quando gli insetti sono poco mobili, avendo cura di  bagnare
bene la parte piu' interna della vegetazione. 
    Si pone in evidenza che gli insetticidi devono essere  utilizzati
sempre secondo le prescrizioni riportate in etichetta. 
    Nei mesi di settembre - ottobre e', inoltre, necessario eliminare
i nuovi polloni che sono fortemente attrattivi nei confronti  del  P.
spumarius. 
 
    5. Ulteriori raccomandazioni 
 
    Date le modalita' di diffusione  di  X.  fastidiosa  su  esposte,
risulta evidente che il trasferimento degli insetti vettori  da  zone
infette ad altre zone puo' avvenire anche in modo passivo, attraverso
mezzi indiretti come: 
      indumenti o parti del corpo delle persone, su cui puo'  aderire
il vettore, durante lo stazionamento in campi o giardini; 
      mezzi meccanici di trasporto. 
    Pertanto, e' utile: 
      assicurarsi di non avere sugli abiti  e  sulle  scarpe  insetti
vettori prima di risalire sul mezzo di trasporto.» 
 
    6. Trattamenti nei confronti di philaenus  spumarius  in  oliveti
condotti secondo il metodo dell'agricoltura biologica,  con  prodotti
fitosanitari  autorizzati  per  tale  uso,  ma  non  ammessi  per  la
produzione biologica, nelle  zone  delimitate,  ai  sensi  di  quanto
previsto dal reg. 889/2008 art. 36, comma 4, lettera a) 
 
    Fatto salvo, per le aziende in conversione,  il  normale  termine
del periodo di conversione secondo quanto disposto dai Regolamento CE
834/2007 e CE 889/2008, per gli appezzamenti investiti ad oliveto che
ricadano nelle zone delimitate, in cui vengano  eseguiti  trattamenti
nei confronti di Philaenus spumarius  con  prodotti  autorizzati  per
tale uso, ma non ammessi per la produzione biologica, il  periodo  di
conversione e' ricalcolato partendo dalla data del primo  trattamento
obbligatorio dell'anno  con  i  prodotti  citati  e  si  considerera'
terminato solo quando, nel suolo e nel  vegetale,  si  sia  accertato
analiticamente un livello  di  residui  della/e  sostanza/e  attiva/e
impiegata/e non superiore a 0,01 mg/kg. 
    In ogni caso, il raccolto  successivo  al  trattamento  non  puo'
essere commercializzato  con  riferimento  al  metodo  di  produzione
biologico.