Allegato B Nota metodologica province e citta' metropolitane Premessa La metodologia di seguito esplicitata individua i criteri e le modalita' di riparto del fondo tra le province e citta' metropolitane, sulla base degli effetti dell'emergenza COVID-19 sui fabbisogni di spesa e sulle minori entrate al netto delle minori spese, tenendo conto delle risorse assegnate a vario titolo dallo Stato, a ristoro delle minori entrate e delle maggiori spese. I richiamati criteri e modalita' di riparto sono stati definiti dal Tavolo ex art. 106, decreto legge n. 34/2020, con il supporto tecnico di SOSE per quanto attiene la valutazione delle variazioni di spesa. In particolare, l'individuazione dei richiamati criteri e modalita' di riparto del fondo non ha potuto prescindere da una preliminare valutazione complessiva delle stime relative alle perdite di gettito, nonche' alle minori/maggiori spese attese nel 2020 per effetto dell'emergenze epidemiologica da virus COVID-19. Le richiamate valutazioni, che si concretizzano nelle stime di seguito indicate, si sono basate sulle informazioni attualmente disponibili, che non possono considerarsi esaustive degli effetti della crisi innescata dalla pandemia. L'impatto di medio termine sui settori economici piu' esposti (in particolare, per cio' che qui rileva, il settore automobilistico) e sugli equilibri finanziari degli enti potra' essere solo successivamente meglio focalizzato nel percorso di monitoraggio in itinere ed ex post, sulla base dei dati di entrata e di spesa via via acquisiti. A livello metodologico, si e' provveduto quindi ad una: a) stima della perdita di gettito per le entrate sia tributarie che extratributarie; b) stima dei risparmi e/o incrementi di spese su funzioni fondamentali e non fondamentali; d) individuazione ristori delle minori entrate gia' finanziati; e) individuazione ristori delle maggiori spese gia' finanziati. Nel rinviare al dettaglio contenuto al paragrado "La valutazione delle variazioni di entrata" ed al paragrafo "La valutazione delle variazioni di spesa", curato da SOSE, dall'ananlisi preliminare e' emerso un fabbisogno complessivo per il comparto delle province e citta' metropolitane per un importo compreso tra 900 milioni e 1.000 milioni. La presente valutazione sara' verificata dal Tavolo tecnico nel prosieguo dei lavori ed e' pertanto suscettibile di essere rivista al rialzo ovvero al ribasso. Il fabbisogno sopra richiamato non tiene conto dei risparmi di spesa derivanti dalla sospensione mutui CDP-MEF, pari a 20 milioni di euro (art. 112, decreto legge n. 18/2020) e di eventuali risparmi derivanti da rinegoziazioni autonome degli enti. Cio' premesso, nel corso degli esercizi 2020 e 2021, il Tavolo ex art. 106, decreto legge n. 34/2020, continuera' l'attivita' di monitoraggio in itinere ed ex post, sulla base degli effettivi andamenti dei gettiti, in modo da assicurare il ristoro delle effettive perdite di gettito, al netto delle maggiori/minori spese, in favore di ciascun ente locale. Nel caso in cui il minor gettito stimato sia superiore a quello effettivamente realizzato, sono regolati i reciproci rapporti finanziari, sulla base di apposita intesa in sede di Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali. La valutazione delle variazioni di entrata La valutazione delle perdite di gettito e' stata effettuata sulla base dei dati di riscossione delle entrate proprie delle Province e Citta' Metropolitane. In particolare, a livello metodologico, si e' ritenuto opportuno utilizzare come base di riferimento il SIOPE 2019, in assenza di fonti esterne (es. F24, ACI o altro). Di conseguenza per IPT e RC auto, la base di riferimento per l'anno 2019 e' data, rispettivamente, dai dati ACI ed F24, mentre per tutte le altre entrate tributarie ed extra tributarie sono stati utilizzati i dati SIOPE. Inoltre, per province e citta' metropolitane, a legislazione vigente, non sono presenti ristori di minori entrate gia' finanziati. IPT: il gettito riscosso nell'anno 2019 dalle province e citta' metropolitane delle regioni a statuto ordinario e delle Regioni Siciliana e Sardegna, e' stato di 1.756 milioni di euro (Fonte ACI). Nel periodo gennaio-giugno 2020 il gettito riscosso, per i medesimi enti, e' risultato pari a 591 milioni di euro con una riduzione rispetto al primo semestre del 2019 (920 milioni di euro) di 329 milioni di euro (-36%). In particolare, nel periodo piu' strettamente interessato dall'emergenza COVID-19 (da marzo a giugno 2020) si registra un calo del gettito del 49% rispetto allo stesso periodo del 2019. Si rileva pero' che nel mese di giugno (ultimo disponibile) le riscossioni IPT mostrano un recupero, considerando che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno lo scostamento negativo e' ridotto al 3%. Il risultato di giugno puo' essere stato influenzato, almeno in parte, dagli effetti relativi al differimento a tale mese di adempimenti sospesi fino al 31 maggio 2020 secondo quanto previsto dal D.L. n. 18/2020. L'andamento del tributo in questione e' correlato al mercato dell'auto e sconta quindi gli effettie della forte contrazione di immatricolazione nell'anno in corso a causa della crisi epidemiologica. Sulla base delle informazioni acquisite dal Dipartimento del Tesoro circa l'andamento del settore automotive si stima una potenziale riduzione di gettito IPT del 15% per il secondo semestre 2020 rispetto al corrispondente periodo del 2019. Sulla base di tale previsione, in un primo scenario si ipotizza per il periodo da luglio a dicembre una contrazione di gettito per gli enti in esame di circa 125 milioni. Tale importo va sommato alla riduzione gia' registrata nel primo semestre, pari a 329 milioni di euro, pervenendo a una stima complessiva di minori entrate IPT per l'anno 2020 di 454,4 milioni di euro. Nel corso dei lavori del Tavolo tecnico sono stati rappresentati ulteriori elementi di valutazione che tengono conto anche di elementi informativi di alcuni degli enti interessati. Sulla base di tali elementi si puo' definire uno scenario alternativo, piu' pessimistico, che delinea una riduzione del gettito pari al 30% delle riscossioni 2019 per un ammontare complessivo di 526,8 milioni di euro di minori entrate IPT. Imposta assicurazioni RC Auto: per le province e citta' metropolitane delle regioni a statuto ordinario e delle Regioni Siciliana e Sardegna, il gettito complessivo dell'imposta sulle assicurazioni RC Auto dell'anno 2019 e' risultato pari a 2.095 milioni di euro. Ai fini della valutazione dell'andamento del gettito rispetto al corrispondente periodo del 2019 occorre considerare che il termine di versamento del tributo in esame scade l'ultimo giorno di ciasciun mese. Pertanto, qualora la predetta scadenza corrisponde a un giorno non lavorativo, una parte dei versamenti si sposta al mese successivo poiche' le societa' del comparto assicurazioni possono differire il versamento al primo giorno feriale del mese successivo. La quantificazione delle minori entrate e' stata effettuata attraverso il confronto dei versamenti (dati F24) registrati nei primi 6 mesi dell'anno 2020 rispetto a quelli del corrispondente periodo del 2019. Al mese di giugno 2019 sono stati aggiunti i versamenti del 1° luglio 2019 tenuto conto che il 30 giugno 2019 e' stato un giorno festivo. Dalle elaborazioni risulta una riduzione dell'8,6% pari a minori entrate per 94,4 milioni di euro. Considerando prudenzialmente una riduzione del 15% nei restanti mesi dell'anno per tenere conto degli effetti correlati all'applicazione di alcune misure agevolative volte e differire il termine di rinnovo delle polizze in scadenza in corso d'anno, si stima una perdita per il secondo semestre pari a 150 milioni di euro per le province e le citta' metropolitane delle regioni a statuto ordinario e delle Regioni Siciliana e Sardegna. Complessivamente la stima delle minori entrate a titolo di imposta sulle assicurazioni per RC Auto per l'anno 2020 ammonta a 244,4 milioni di euro. Nel corso dei lavori del Tavolo tecnico sono stati rappresentati ulteriori elementi di valutazione che tengono conto anche di elementi informativi di alcuni degli enti interessati, in particolare per cio' che riguarda gli effetti correlati alle misure contenute nell'articolo 125 del D.L. n. 18/2020. Sulla base di tali elementi si puo' definire uno scenario alternativo, piu' pessimistico, che delinea una riduzione del gettito pari al 15% delle riscossioni 2019 per un ammontare complessivo di 314,2 milioni di euro di minori entrate a titolo di Imposta sulle assicurazioni RC Auto. Altre entrate tributarie ed entrate extra tributarie: il gettito complessivo delle altre entrate per le province e citta' metropolitane delle regioni a statuto ordinario e delle Regioni Siciliana e Sardegna dell'anno 2019 e' pari a circa 875 milioni di euro. Le entrate sono state riclassificate, per omogeneita', in 13 fonti di entrata che raggruppano le voci di 5° livello Siope (Appendice - Le classificazioni delle fonti di entrata). Alle 13 fonti di entrata sono stati applicate, poi, delle ipotesi di contrazione, sulla base della seguente impostazione logica: - entrate che potrebbero subire una influenza indiretta derivante dallo stato emergenziale (es. rifiuti/ambiente): ipotizzata una riduzione dell'8%-11% in linea con la contrazione del PIL; - entrate che potrebbero subire una influenza diretta legata al lockdown (es. attivita' di sportello, multe, ecc.): ipotizzata una riduzione del 30%-40%; - entrate legate al turismo e presenza di persone (es. teatri, impianti sportivi): ipotizzata una riduzione del 60%. - entrate residuali: ipotizzata una riduzione del 20%. A livello di comparto, alla luce delle richiamate valutazioni, la stima complessiva di perdita di gettito puo' essere stimata per un importo compreso tra 900 milioni e 1.000 milioni. Tabella 1 - Valutazione delle variazioni di entrata (anno 2020, dati in euro) - province e citta' metropolitane Parte di provvedimento in formato grafico La valutazione delle variazioni di spesa Per le province e le citta' metropolitane e' stata effettuata da SOSE una valutazione analitica sugli impatti della pandemia per ciascuna funzione svolta dagli enti, tenendo conto anche dei ristori delle maggiori spese gia' finanziati. Si riportano di seguito le risultanze di tali analisi e i metodi adottati per la valutazione delle variazioni di spesa. Istruzione Le province e le citta' metropolitane, nell'ambito dell'istruzione, si occupano direttamente del riscaldamento e della manutenzione degli edifici scolastici con riferimento alle scuole secondarie di secondo pari grado. E' assodato che nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020 le scuole sono rimaste di fatto chiuse, con una conseguente riduzione dei costi per il riscaldamento degli edifici e il permanere inalterato degli altri fattori di costo. Al momento attuale non e' ancora possibile conoscere con certezza quali siano le condizioni necessarie per la riapertura delle scuole nell'ambito del nuovo anno scolasico 2020/2021 e ad oggi non vi sono certezze circa finanziamenti specifici per l'attuazione dei protocolli di sicurezza e dunque non appare ad oggi possibile calcolare i maggiori oneri che saranno posti in capo agli enti locali per garantire in sicurezza l'apertura delle scuole ne mese di settembre. La valutazione che e' stata compiuta, pertanto, ha riguardato esclusivamente gli effetti di contrazione della spesa legati alla chiusura anticipata dell'anno scolastico, che sono stati stimati in misura lineare per tutti gli enti sulla base di un coefficiente di riduzione pari al 2% della spesa corrente sostenuta nel corso dell'annualita' 2018, desunta dai Certificati Consuntivi1 , opportunamente depurata della spesa per il personale. ______ 1 Per gli enti per cui non era disponibile il Certificato Consuntivo 2018 le informazioni di bilancio sono state recuperate dagli anni precedenti. La riduzione complessiva di spesa stimata ammonta a 10,09 milioni di euro sul complesso del comparto province e citta' metropolitane. Territorio Nell'ambito di questa funzione le province e le citta' metropolitane hanno in carico la gestione e la manutenzione della rete stradale di diretta competenza. Non si individuano in tal senso specifici effetti dovuti alla pandemia, se non un eventuale spostamento nel tempo di alcune attivita' (sfalci e rifacimento del manto stradale ad esempio) in anticipo o posticipo rispetto all'ordinario, cosa che non comporterebbe un aumento o una riduzione della spesa corrente. In conclusione, per questa funzione si ipotizza per l'anno 2020 invarianza di spesa. In questo ambito pero' andranno valutate le maggiori spese correlate all'attuazione dei protocolli di sicurezza dei cantieri, che dovranno essere finanziate a carico degli enti e stazioni appaltanti. Ambiente Nell'ambito di questa funzione le province e le citta' metropolitane hanno il compito di tutelare e valorizzare l'ambiente. Le competenze specifiche degli enti in tal senso variano moltissimo da una regione all'altra, perche' in alcuni casi a seguito del riordino previsto dalla L. 56/2014 le regioni hanno ascritto a se' molte delle competenze in materia ambientale, mentre in altri le hanno lasciate in delega agli enti di secondo livello territoriale. In ogni caso non si individuano in questa materia specifici effetti dovuti alla pandemia, se non nell'ambito dello smaltimento dei rifiuti speciali legati ai casi di contagio che si stimano pero' essere di principale aggravio per i comuni, seppure anche in questo caso compensati dal minor carico di raccolta per effetto della chiusura delle attivita'. In conclusione, per questa funzione si ipotizza per l'anno 2020 invarianza di spesa. Funzioni generali Le funzioni generali sono caratterizzate da attivita' a principale valenza amministrativa e organizzativa che potrebbero avere in parte risentito in maniera indiretta degli effetti della pandemia, con un maggiore aggravio soprattutto in riferimento ai compiti di coordinamento e programmazione. Le spese sostenute da province e citta' metropolitane in questa funzione sono tuttavia costituite per la maggior parte da spese per il personale e si apprende da diverse fonti che non e' stata prevista una maggiore retribuzione di eventuali straordinari effettuati dal personale impiegato. Al fine di cogliere gli effetti della riduzione degli oneri dovuti alla possibile riduzione di straordinari e buoni pasto per effetto dello smart-working, nonche' alla parziale contrazione dei costi di struttura e' stata stimata una riduzione lineare per tutti gli enti, in misura pari al 2,40% rispetto alla spesa corrente per il personale impegnata nell'annualita' 2018, desunta dai Certificati Consuntivi. La percentuale di riduzione e' stata determinata valutando il peso delle spese per "straordinario personale", "buoni pasto", "acqua", "gas" e "utenze e canoni per altri servizi nac" sul totale della spesa corrente relativa alla voce "Redditi da lavoro dipendente" da fonte SIOPE. Per l'annualita' 2019 tale peso e' risultato pari al 22,19%. Considerato che il lockdown ha determinato il blocco delle attivita' per due mesi e che lo smartworking e' stato largamente adottato dalle pubbliche amministrazioni e realisticamente si protrarra' fino a cessata emergenza, si sarebbe dovuta ipotizzare una riduzione del 4,81% per effetto del riproporzionamento del suddetto peso sui 4 mesi di parziale chiusura (stimando per i primi 2 mesi un effetto dell'80% e per i restanti 2 un impatto del 50%). Considerato che le province e citta' metropolitane possono ascrivere a questa voce di spesa elementi relativi a funzioni delegate dalle regioni e' stato stabilito di dimezzare il sopraindicato peso, arrivando quindi ad applicare una riduzione del 2,40%. La riduzione complessiva di spesa stimata per il comparto province e citta' metropolitane ammonta a 13,02 milioni di euro. Trasporti Nell'ambito di questa funzione le province e le citta' metropolitane svolgono attivita' di tipo amministrativo con riferimento specifico al trasporto privato. Si tratta di attivita' di vigilanza, di consulenza e di rilascio autorizzazioni (autotrasporto, autoriparazione, autoscuole e scuole nautiche) che si ipotizza non abbiano subito alcun effetto a causa della pandemia, se non un eventuale rallentamento nello svolgimento delle pratiche con ricadute su cittadini e imprese ma non sul bilancio dell'ente. In conclusione, per questa funzione si ipotizza per l'anno 2020 invarianza di spesa. Funzioni fondamentali per le sole Citta' metropolitane (L. 56/2014, co. 44) Le funzioni definite come fondamentali per le sole citta' metropolitane dal co. 44 della L. 56/2014 consistono principalmente in attivita' di pianificazione e programmazione per quello che riguarda l'assetto urbanistico del territorio metropolitano, nonche' di promozione dello sviluppo economico e dei sistemi di informatizzazione e digitalizzazione. A una prima evidenza non sembra possano esserci impatti specifici dovuti alla pandemia, se non eventualmente connessi a un rallentamento delle attivita' dovuto al blocco piu' generale vissuto dal Paese. In conclusione, per queste funzioni si ipotizza per l'anno 2020 invarianza di spesa. Funzioni fondamentali per le sole province montane (L. 56/2014, co. 86) Le funzioni definite come fondamentali per le sole province montane dal co. 86 della L. 56/2014 consistono principalmente in attivita' di cura dello sviluppo strategico del territorio e delle relazioni istituzionali con gli enti confinanti. A una prima evidenza non sembra possano esserci impatti specifici dovuti alla pandemia, se non eventualmente connessi a un rallentamento e talvolta e un'interruzione delle attivita' dovuti al blocco piu' generale vissuto dal Paese. In conclusione, per queste funzioni si ipotizza per l'anno 2020 invarianza di spesa. Funzioni non fondamentali Per quanto riguarda le funzioni non fondamentali diverse dalla formazione professionale, analizzate seppure non previsto dalla versione a legislazione vigente dell'art. 106, non sono stati individuati possibili impatti del fenomeno pandemico e dei suoi risvolti economici rilevanti ai fini della spesa sostenuta da province e citta' metropolitane. Pertanto, e' stata ipotizzata invarianza di spesa. Nella tabella seguente vengono riportate in sintesi le valutazioni delle variazioni di spesa, per le diverse funzioni in capo agli enti, distinte per il comparto province e citta' metropolitane. Tabella 2 - Valutazione delle variazioni di spesa (anno 2020, dati in euro)2 Parte di provvedimento in formato grafico ______ 2 Per le province di Caserta e Vibo-Valentia in dissesto da diversi anni e conseguentemente inadempienti nella redazione del bilancio consuntivo e' stata valutata una riduzione di spesa lineare, determinata sulla base della media nazionale di riduzione della spesa corrente stimata (pari allo 0,6%), e applicata alla spesa corrente da fonte SIOPE, al netto dei trasferimenti ai ministeri, relativa all'annualita' 2019. Criteri e modalita' di riparto 500 milioni Alla luce dell'analisi sopra riportata, ai fini del riparto delle risorse disponibili (500 milioni), si ritiene opportuno per il comparto delle province e citta' metropolitane considerare esclusivamente l'andamento dei primi 6 mesi dell'anno 2020. 1° step: calcolo della variazione di entrata per ciascuna provincia e citta' metropolitana Per RC auto e IPT e' considerata la differenza del gettito reale tra 1° semestre 2020 e 1° semestre 2019. Per tutte le altre entrate, riclassificate, per omogeneita', in 13 fonti di entrata che raggruppano le voci di 5° livello Siope (Appendice - Le classificazioni delle fonti di entrata), si applicano le percentuali stimate di minor gettito, di cui al paragrafo "La valutazione delle variazioni di entrata", dividendo per due (6 mesi) per rapportare la stima alla meta' dell'esercizio 2020. Di seguito il dettaglio della metodologia per ciascun raggruppamento di entrata: Parte di provvedimento in formato grafico 2° step: calcolo della variazione di spesa per ciascuna provincia e citta' metropolitana. Sono considerate le variazioni di spesa di cui al paragrafo "La valutazione delle variazioni di spesa", dividendo per due (6 mesi) per rapportare la stima alla meta' dell'esercizio 2020. Nel caso in cui la differenza tra la variazione di entrata di cui al 1° step e la variazione di spesa di cui al 2° step presenti un valore, a livello di comparto, superiore alle risorse disponibili, si procede alla ripartizione dei 500 milioni sulla base della differenza tra variazione entrata (1° step) e variazione di spesa (2° step) del singolo ente, rapportata alla medesima variazione a livello di comparto.