Allegato B Comunicazione di modifica ordinaria che modifica il documento unico «Fiano di Avellino» DRAFT-IT-00232-AM02 Documento unico. 1. Nome del prodotto: Fiano di Avellino. 2. Tipo di indicazione geografica: DOP - denominazione di origine protetta. 3. Categorie di prodotti vitivinicoli. 1. Vino. 4. Descrizione dei vini: Fiano di Avellino: colore: giallo paglierino piu' o meno intenso; odore: gradevole, intenso, fine, caratteristico; sapore: secco, fresco, armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol; estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l. Gli altri parametri analitici, che non figurano nella sottostante griglia, rispettano i limiti previsti dalla normativa nazionale e dell'Unione europea. +-----------------------------------------------+ | Caratteristiche analitiche generali | | | +---------------------------------+-------------+ | Titolo alcolometrico totale | | | massimo (in % vol): | | +---------------------------------+-------------+ | Titolo alcolometrico effettivo | | | minimo (in % vol): | | +---------------------------------+-------------+ | Acidita' totale minima: |5,0 in grammi| | |per litro | | |espresso in | | |acido | | |tartarico | +---------------------------------+-------------+ | Acidita' volatile massima (in | | | milliequivalenti per litro): | | +---------------------------------+-------------+ | Tenore massimo di anidride | | |solforosa totale (in milligrammi | | | per litro): | | +---------------------------------+-------------+ Fiano di Avellino riserva: colore: giallo paglierino piu' o meno intenso; odore: gradevole, intenso, fine; sapore: secco, fresco, armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol; estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l. Gli altri parametri analitici, che non figurano nella sottostante griglia, rispettano i limiti previsti dalla normativa nazionale e dell'Unione europea. +-----------------------------------------------+ | Caratteristiche analitiche generali | | | +---------------------------------+-------------+ | Titolo alcolometrico totale | | | massimo (in % vol): | | +---------------------------------+-------------+ | Titolo alcolometrico effettivo | | | minimo (in % vol): | | +---------------------------------+-------------+ | Acidita' totale minima: |5,0 in grammi| | |per litro | | |espresso in | | |acido | | |tartarico | +---------------------------------+-------------+ | Acidita' volatile massima (in | | | milliequivalenti per litro): | | +---------------------------------+-------------+ | Tenore massimo di anidride | | |solforosa totale (in milligrammi | | | per litro): | | +---------------------------------+-------------+ 5. Pratiche di vinificazione. a. Pratiche enologiche specifiche: Fiano di Avellino riserva - periodo minimo di invecchiamento. Pratica enologica specifica. Per la tipologia Fiano di Avellino riserva il periodo minimo di invecchiamento non deve essere inferiore a dodici mesi a decorrere dal 1° novembre dell'anno della vendemmia. b. Rese massime: Fiano di Avellino e Fiano di Avellino riserva. 10,000 chilogrammi di uve per ettaro. 6. Zona geografica delimitata. La zona di produzione delle uve destinate alla produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita «Fiano di Avellino» comprende l'intero territorio amministrativo dei seguenti Comuni della Provincia di Avellino: Avellino, Lapio, Atripalda, Cesinali, Aiello del Sabato, S. Stefano del Sole, Sorbo Serpico, Salza Irpina, Parolise, S. Potito Ultra, Candida, Manocalzati, Pratola Serra, Montefredane, Grottolella, Capriglia Irpina, S. Angelo a Scala, Summonte, Mercogliano, Forino, Contrada, Monteforte Irpino, Ospedaletto d'Alpinolo, Montefalcione, Santa Lucia di Serino e San Michele di Serino. 7. Varieta' principale/i di uve da vino: Coda di volpe bianca B. - Coda di volpe; Fiano B.; Greco B.; Trebbiano toscano B. - Procanico. 8. Descrizione del legame/dei legami. «Fiano di Avellino DOP - vino». Fattori naturali. L'area che delimita la DOCG Fiano di Avellino e' ubicata tra la Valle del Calore, la Valle del Sabato, le falde del Monte Partenio e le colline che guardano il Vallo di Lauro. Orograficamente, l'assetto morfologico si caratterizza per prevalenza di un'estesa fascia collinare, interposta tra le pendici dei rilievi montuosi; l'esposizione prevalente dei vigneti, orientati a Sud-Est/Sud-Ovest, e localizzati in zone particolarmente vocate alla coltivazione della vite, concorrono a determinare un ambiente adeguatamente ventilato, luminoso, favorevole all'espletamento equilibrato di tutte le funzioni vegeto-produttive della pianta. Si tratta di una zona con una grande variabilita' geologica dovuta anche alla significativa estensione dell'area stessa. Sono presenti terreni di base argilloso-calcarea con elementi vulcanici, in altri siti e' presente roccia dura e compatta, in altri prevalgono composti argillosi. Fattori storici ed umani. La coltivazione della vite nell'area e' antica e connessa alla presenza del fiume Sabato che attraversa le formazioni collinari che la caratterizzano e deriva il nome dal popolo dei Sabini, il cui eponimo era Sabus o Sabatini, una tribu' dei Sanniti stanziatasi nel bacino del fiume Sabatus. Fonti storiche fanno risalire l'origine del termine «Apiano» dal vino prodotto nell'area agricola denominata «Apia», l'odierno Comune di Lapio situato nelle colline ad Est di Avellino ad un'altitudine di 590 m. s.l.m., come pure si fa rilevare che la parola «Apiano» puo' derivare da «Api», tenendo conto della facilita' con cui le api, attratte dalla dolcezza degli acini, attaccano il grappolo. Contribuisce a far diventare l'area uno dei piu' importanti centri vitivinicoli italiani l'istituzione della Regia scuola di viticoltura e enologia ad Avellino che diffondera' la coltivazione del vitigno Fiano nel comprensorio e in tutta l'area della media valle del fiume Sabato. La presenza della Scuola di viticoltura, quale propulsore del progresso socio-economico, portera' la filiera vitivinicola avellinese a diventare una delle prime province italiane per la produzione e l'esportazione di vino. A livello scientifico la valenza tecnico-economica delle produzioni del Fiano di Avellino viene riconosciuta in tutti gli studi di ampelografia ed enologia succedutesi nel tempo. La DOP Fiano di Avellino rappresenta una eccellenza dell'enologia bianca meridionale: sono vini caratterizzati da freschezza, finezza, insieme ad una gradevole mineralita' e poiche' si adattano ad invecchiamento, sono prodotti anche nella versione riserva. I fattori naturali sopra descritti si uniscono alla tradizione viticola di questa area in Provincia di Avellino che ha radici profonde ed oggi si avvale di un notevole e continuo apporto tecnico-scientifico con costanti risultati colturali e tecnologici di rilievo che hanno contribuito a migliorare la qualita' e a diffondere i vini Fiano di Avellino DOP sui mercati nazionali e internazionali. 9. Ulteriori condizioni essenziali (confezionamento, etichettatura, altri requisiti). Fiano di Avellino e Fiano di Avellino riserva DOP. Quadro di riferimento giuridico: nella legislazione nazionale. Tipo di condizione supplementare: disposizioni supplementari in materia di etichettatura. Descrizione della condizione: i vini Fiano di Avellino DOP devono essere immessi al consumo in bottiglie o altri recipienti di vetro di capacita' non superiore a 5 litri e chiusi con tappo raso bocca di materiale consentito dalla normativa vigente; per i recipienti di capacita' non superiore a 0,187 litri e' consentito l'uso del tappo a vite.