(Allegato III)
 
                                                         Allegato III 
 
                Principi generali di difesa integrata 
 
    1.  La  prevenzione  e  la  soppressione  di   organismi   nocivi
dovrebbero essere perseguite o favorite in particolare da: 
      - rotazione colturale, 
      - utilizzo di tecniche colturali  adeguate  (ad  esempio  falsa
semina,  date  e  densita'  della  semina,  sottosemina,  lavorazione
conservativa,  potatura  e   semina   diretta),   -   utilizzo,   ove
appropriato, di  «cultivar»  resistenti/tolleranti  e  di  sementi  e
materiale di moltiplicazione standard/  certificati,  -  utilizzo  di
pratiche  equilibrate   di   fertilizzazione,   calcitazione   e   di
irrigazione/drenaggio, - prevenzione della  diffusione  di  organismi
nocivi mediante  misure  igieniche  (per  esempio  mediante  pulitura
regolare delle macchine e attrezzature), - protezione e accrescimento
di popolazioni di importanti organismi utili, per esempio  attraverso
adeguate  misure  fitosanitarie  o   l'utilizzo   di   infrastrutture
ecologiche all'interno e all'esterno dei siti di produzione. 
    2. Gli organismi nocivi devono essere  monitorati  con  metodi  e
strumenti  adeguati,  ove  disponibili.   Tali   strumenti   adeguati
dovrebbero includere, ove possibile, osservazioni sul  campo  nonche'
sistemi di allerta, previsione e  diagnosi  precoce  scientificamente
validi, cosi' come l'utilizzo di  pareri  di  consulenti  qualificati
professionalmente nonche' bollettini di assistenza tecnica. 
    3.  In  base  ai  risultati  del   monitoraggio,   l'utilizzatore
professionale deve decidere se e quando applicare adeguate misure  di
controllo.  Valori  soglia  scientificamente  attendibili  e   validi
costituiscono  elementi  essenziali  ai  fini  delle   decisioni   da
prendere. Per gli organismi nocivi, i valori soglia definiti  per  la
regione,  aree  e  colture   specifiche   e   condizioni   climatiche
particolari devono essere presi  in  considerazione,  ove  possibile,
prima del trattamento. 
    4. Ai metodi chimici devono  essere  preferiti  metodi  biologici
sostenibili, mezzi fisici e altri metodi non chimici se consentono un
adeguato controllo degli organismi nocivi. 
    5. I prodotti fitosanitari sono quanto piu'  possibile  selettivi
rispetto agli organismi da combattere e hanno  minimi  effetti  sulla
salute umana, gli organismi non bersaglio e l'ambiente. 
    6. L'utilizzatore professionale dovrebbe mantenere l'utilizzo dei
prodotti fitosanitari  e  di  altre  forme  d'intervento  ai  livelli
necessari,  per  esempio  utilizzando  dosi  ridotte,  riducendo   la
frequenza dei trattamenti o  ricorrendo  a  trattamenti  localizzati,
avendo cura  che  il  livello  di  rischio  per  la  vegetazione  sia
accettabile e che non aumenti il rischio di sviluppo di meccanismi di
resistenza in popolazioni di organismi nocivi. 
    7. Ove il rischio di resistenza a  un  trattamento  fitosanitario
sia conosciuto e il livello di organismi nocivi richieda  trattamenti
ripetuti  sulla  coltura,  le  strategie  antiresistenza  disponibili
dovrebbero  essere  messe  in  atto  per  mantenere  l'efficacia  dei
prodotti.  Cio'  puo'  includere  l'utilizzo  di   diversi   prodotti
fitosanitari con diversi modi di azione. 
    8.  Sulla  base  dei  dati  relativi  all'utilizzo  dei  prodotti
fitosanitari e del monitoraggio di organismi  nocivi,  l'utilizzatore
professionale  dovrebbe  verificare  il  grado  di   successo   delle
strategie di difesa applicate.