Allegato III Analisi di Rischio 1. Premessa L'analisi quantitativa dei rischi nelle gallerie ferroviarie deve essere inquadrata in una logica generale di sistema, adattata allo specifico ambito del sistema treno - galleria, ed articolata nei sottosistemi di natura strutturale o funzionale secondo le indicazioni della direttiva 96/48/CE del 23 luglio 1996 e 2001/16/CE del 19/3/2001 e decisioni seguenti. Piu' in particolare, l'analisi di rischio deve fare riferimento alla scomposizione del sistema treno - galleria nei sottosistemi componenti infrastruttura, materiale rotabile e procedure operative (rif: documento UIC - Codex 779-9 "Safety in Railway tunnels"). L'analisi di rischio deve valutare i diversi rischi in una galleria, tenendo conto di tutti gli elementi inerenti alle sue peculiarita' progettuali, alle condizioni e al tipo di traffico (modello di circolazione), alle frequenze di circolazione delle diverse tipologie di traffico (passeggeri o merci), alle caratteristiche della infrastruttura e dei rotabili. 2. Scopo L'analisi di rischio ha lo scopo iniziale di valutare le probabilita' di accadimento di eventi incidentali preventivamente identificati (rif: annessi A e B) unitamente alla valutazione di un indicatore della gravita' delle conseguenze connesse all'evolversi degli stessi eventi. Qualora in ragione del livello di rischio valutato si adottino opportune misure e dispositivi per la riduzione del rischio stesso (rif. All. II), l'analisi viene reiterata per la valutazione del rischio residuo. In particolare le misure e i dispositivi di sicurezza che mirano a ridurre il rischio si devono distinguere (rif. documento UIC - Codex 779-9 "Safety in Railway tunnels" richiamato in Allegato II) in: - misure di prevenzione (prevention of incidents, UIC), allo scopo di ridurre la probabilita' di innesco di eventi incidentali caratteristici (Eventi Iniziatori, EI) relativi al sistema treno - galleria, - misure di protezione (individuale e collettiva) e mitigazione delle conseguenze derivanti dal verificarsi dei suddetti eventi incidentali (mitigation of impact, UIC) - misure di facilitazione dell'allontanamento dai luoghi di pericolo (autosoccorso) (facilitation of escape, UIC); - misure di facilitazione degli interventi di soccorso (facilitation of rescue, UIC). Inoltre, per le gallerie molto lunghe, si possono adottare ulteriori misure aggiuntive. La prevenzione degli eventi incidentali e' affidata essenzialmente al rispetto delle condizioni di funzionamento regolate dalle direttive gia' richiamate e successive decisioni. E' peraltro compito specifico della analisi di rischio valutare anche gli effetti in termini di riduzione del rischio dovuto all'insieme di misure e dispositivi di protezione/mitigazione e facilitazione adottati (PMF), distinti per singoli sottosistemi (vedi Allegato Il), precisando l'eventuale interazione sinergica o antagonistica delle singole misure. 3. Metodologia 3.1 Procedura di Analisi di Rischio La procedura di Analisi di Rischio di cui agli annessi A e D si basa sull'applicazione critica di metodi probabilistici consolidati per la valutazione del rischio di eventi complessi utilizzando le usuali tecniche ad Albero degli Eventi ed ad Albero delle Cause, combinati a studi di Scenario per la valutazione delle conseguenze associate a ciascun possibile esito finale. Le informazioni di riferimento per costruire i dati di ingresso della procedura hanno come fonte di riferimento le Relazioni sullo Stato della Sicurezza delle Gallerie Ferroviarie di cui alt'art. 16 del decreto, eventualmente integrate da informazioni contenute in banche dati, ufficialmente accreditate, su indici di incidentalita' e tassi di malfunzionamento o guasto di componenti del sistema (Annesso C). 3.2 Scenari Incidentali di Riferimento Sono stati identificati alcuni scenari incidentali principali di riferimento, relativi all'emergenza in galleria, conseguenti all'insorgenza dei seguenti eventi critici iniziatori: - INCENDIO (S1); - DERAGLIAMENTO (S2); - COLLISIONE (S3). Questi scenari devono necessariamente essere considerati. Ulteriori scenari, relativi per esempio ad atti vandalici e attentati, non sono oggetto della procedura descritta nel presente allegato, dal momento che questi non rappresentano scenari incidentali tipici ed esclusivi del sistema treno - galleria. In casi particolari puo' essere necessario considerare tali scenari nell'ambito della formulazione estesa della analisi di rischio. Con riferimento ad un'analisi di rischio di tipo probabilistico i tre scenari incidentali considerati devono essere costruiti in modo da risultare mutuamente disgiunti e dunque da costituire un gruppo completo di eventi incompatibili, in modo tale che il rischio complessivo relativo all'emergenza in galleria sia somma dei rischi relativi ai singoli scenari incidentali. 3.3 Identificazione e classificazione dei sottosistemi I tre scenari incidentali di riferimento potranno evolvere verso differenziate configurazioni stazionarie di fine emergenza caratterizzate da diversi livelli di danno all'uomo, al materiale e all'infrastruttura a seconda che si verifichi funzionamento corretto o malfunzionamento delle misure di protezione e mitigazione realizzate a livello di: - Sottosistema INFRASTRUTTURA; - Sottosistema MATERIALE ROTABILE; - Sottosistema PROCEDURE OPERATIVE. In definitiva l'evoluzione del singolo scenario incidentale verso una conseguenza di danno massimo, minimo o intermedio deriva dalla presenza, dall'efficacia e dall'efficienza dei sistemi protettivi e mitigativi realizzati a livello di: infrastruttura, materiale rotabile, procedure operative, nonche' delle misure di facilitazione dell'autosoccorso e soccorso. Le procedure operative sintetizzano il ruolo congiunto dei sottosistemi: manutenzione del sistema ferroviario, controllo-comando e segnalamento del sistema ferroviario, energia del sistema ferroviario, esercizio del sistema ferroviario (rif. Direttive gia' citate). 3.4 Estensione ed integrabilita' della Procedura La procedura puo' essere estesa sulla base delle seguenti possibili integrazioni: - aumento del numero di scenari incidentali di riferimento; - aumento del livello di dettaglio dei sottosistemi. La rappresentativita' della descrizione degli scenari incidentali, e in particolare del livello di dettaglio con cui viene specificata la gravita' delle conseguenze da essi derivanti, e' funzione della rappresentativita', veridicita' e precisione dei dati di riferimento. La procedura puo' essere estesa anche allo studio delle cause di innesco dei singoli eventi iniziatori caratteristici dello scenario (Incendio, Deragliamento, Collisione), sulla base delle usuali tecniche ad Albero delle Cause, al fine di identificare la probabilita' di accadimento dell'evento. A titolo di esempio si veda lo schema riportato in Tavola 3.4.I. ----> VEDERE SCHEMA A PAG. 62 DELLA G.U. <---- 4. Accettabilita' del Rischio 4.1 Definizioni preliminari In ragione dell'aleatorieta' della misura del danno, l'accettabilita' del rischio deve essere preliminarmente valutata nella sola componente della salvabilita' dei passeggeri. I risultati derivanti dall'analisi ad Albero degli Eventi forniscono la stima della distribuzione di probabilita' di accadimento del livello di danno associato alle conseguenze degli scenari incidentali di riferimento. Sulla base di tali dati si definisce una misura del livello di Rischio Atteso Totale (R), per una specifica opera e per uno specifico regime di traffico. Il Rischio Atteso Totale (R) puo' essere espresso come: ----> VEDERE FORMULA A PAG. 63 DELLA G.U. <---- dove: R = rischio atteso; pi = probabilita' di accadimento dell'i-esima conseguenza; Ci = valore dell'indicatore di danno associato alla conseguenza i-esima; n = numero di eventi-conseguenza. La misura del livello di Rischio Atteso Individuale (IR) si ottiene, normalizzando il valore del precedente indicatore rispetto alla popolazione esposta in un intervallo di tempo prefissato (un anno) e per chilometro percorso in galleria. E' altresi' ben definito un livello di Rischio Cumulato (CR) sulla base della distribuzione di probabilita' cumulata del livello di danno riferita sempre ad un anno. Il livello di rischio cumulato fornisce la probabilita' (cumulata) che si abbia un danno maggiore di un'assegnata soglia di tolleranza (vedi par. 4.3). Il rischio atteso individuale unitamente al rischio cumulato costituiscono le grandezze di riferimento per l'accettabilita' del livello di sicurezza del passeggero associato alla singola specifica galleria (vedi par. 4.2 e 4.3). I dati complessivi ottenuti dall'Analisi di Rischio, effettuata su tutte le gallerie distribuite lungo la rete ferroviaria, messi a confronto da una parte con i dati statistici dell'incidentalita' e dall'altra con le aspettative di sicurezza della collettivita', consentono di definire gli obiettivi di rischio in termini di soglie di rischio individuale e cumulato. Considerato inoltre, che il sistema ferroviario puo' evolvere, i valori di soglia suddetti sono suscettibili di essere modificati di conseguenza. Rispetto alla richiesta di validazione dei requisiti minimi (cfr. art. 4 - comma 5) come condizioni sufficienti per garantire la sicurezza dei passeggeri per una determinata classe di gallerie, e' necessario poter valutare il livello di rischio relativo ad una singola galleria. 4.2 Livelli di accettabilita' del rischio individuale Un indicatore che permette di valutare il livello di rischio relativo ad una singola galleria, e quindi anche per la valutazione della sufficienza dei suddetti requisiti minimi per garantire un fissato livello di sicurezza dei passeggeri, e' il rischio atteso individuale IR definito in 4.1. Secondo dati di letteratura per i rischi liberamente assunti viene registrato statisticamente un rischio individuale per anno compreso tra 10-4 e 10-5, mentre per quelli involontari si va da 10-6 a 10-8. Ipotizzando, in modo cautelativo, che ciascun utente percorra in media 1000 km/anno sul sistema ferroviario, il valore di rischio individuale in galleria viene fissato in 10-9 fatalita' / (passeggeri km anno). Per quanto sopra esposto, il rischio individuale definisce il valore atteso di rischio annuo per passeggero per km; la soglia di attenzione e' fissata a 10-11 e la soglia di inaccettabilita' a 10-9. Il valore fissato per la soglia di attenzione tiene conto anche dell'incertezza sulla percentuale di percorrenza in galleria e dell'incertezza sulle informazioni e sui dati disponibili per i calcoli. ----> VEDERE SCHEMA A PAG. 65 DELLA G.U. <---- Qualora il rischio calcolato ricadesse in zona di attenzione e' richiesto di documentare in modo esauriente la precisione e rappresentativita' dei dati utilizzati nonche' l'accuratezza della procedura; nel caso di residua incertezza e' richiesto di procedere con una valutazione di tipo ALARP (as low as reasonably possible). 4.3 Livelli di accettabilita' del rischio cumulato L'indicatore di rischio cumulato consente di valutare gli effetti dell'evoluzione degli eventi pericolosi sui passeggeri esposti. Come criterio di accettabilita' del rischio cumulato si procede ad una analisi sulla base del criterio definito come probabilita' che si verifichino, in un fissato periodo di tempo (es: un anno) e per chilometro di galleria, non piu' di un predeterminato numero di fatalita' [N/Km - anno]. Al fine di identificare una soglia di accettabilita' viene introdotto un criterio di limitazione sul piano P([N/Km - anno ]> x), N dove viene preso in considerazione la probabilita' che le fatalita' superino una predeterminata soglia. ----> VEDERE SCHEMA A PAG. 66 DELLA G.U. <---- Il grafico riportato nella Tavola 4.3.I riporta il criterio di accettabilita' della funzione cumulata di probabilita' ed indica la probabilita' annua che il numero di fatalita' per chilometro sia maggiore di predeterminate soglie di riferimento. Da solo il criterio basato sull'indicatore di rischio cumulato non puo' essere adottato come criterio di accettabilita' nell'analisi della singola galleria; esso deve essere associato a quello individuale. 5. Analisi di Rischio Base (ARB) La procedura di Analisi di Rischio Base, con riferimento ai requisiti di sicurezza minimi, di cui all'Allegato II, definisce un metodo per la validazione di tali requisiti non solo come necessari ma anche come condizioni sufficienti per garantire la sicurezza dei passeggeri in una data galleria. Questa e' una procedura semplificata mirata alla verifica dell'incolumita' e quindi della salvabilita' dei passeggeri, ipotizzando e simulando uno scenario in cui la sopravvivenza dei passeggeri e' condizionata essenzialmente dall'autosoccorso. Nel sistema treno - galleria assume particolare rilievo lo scenario incidentale che prevede il simultaneo verificarsi di incendio e perdita di mobilita' del rotabile. L'Analisi di Rischio Base e' focalizzata sullo studio di tale scenario e sull'efficacia del complesso di misure e dispositivi di sicurezza prioritariamente con riferimento a passeggeri, addetti e soccorritori. La procedura di Analisi di Rischio Base e' eseguita per un fissato volume di traffico ed e' caratterizzata dai seguenti parametri: - sviluppo della galleria: distanza tra gli imbocchi o interdistanza tra vie di esodo fruibili (L'efficace), - tipo di traffico: merci; viaggiatori, misto leggero (merci < 30%), misto pesante, (merci > 30%); - peculiarita' progettuali (presenza di deviatoi, interconnessioni o stazioni; possibilita' di incrocio tra treni in transito; andamento altimetrico; localizzazione della galleria; rischi di area specifici in prossimita' degli imbocchi). La procedura viene descritta negli annessi D1 e D2 a cui si rimanda. 6. Scelta dei metodi di verifica della sicurezza La procedura di Analisi di Rischio Base e' stata definita sulla base dello scenario incidentale incendio in galleria con perdita di mobilita' del rotabile, assumendo unitaria la probabilita' di malfunzionamento dei sottosistemi materiale rotabile e procedure operative, ritenendo efficaci ai fini della salvabilita' dei passeggeri solo le condizioni di esodo. L'evento iniziatore incendio e' dunque assunto vincolato all'evento di arresto del convoglio in galleria: S1 = (stop in galleria) ?? I, con conseguente impossibilita' del treno di sottrarsi alle condizioni critiche. Si e' supposto, inoltre, che un eventuale intervento delle squadre di soccorso non sia efficace al fine di mettere in salvo passeggeri e addetti del treno incidentato. Lo sviluppo dettagliato dello scenario di riferimento e' riportato in Annessi D1 e D2. La sufficienza dei requisiti minimi e' condizionata dunque essenzialmente dalla realizzazione dell'esodo in sicurezza dei passeggeri (autosoccorso) nell'ipotesi di insorgenza di un focolaio di incendio e di avanzamento del fronte di fumo in galleria. Le condizioni di sicurezza sono determinate sulla base del confronto tra andamento delle concentrazioni dei prodotti tossici della combustione, delle concentrazioni di ossigeno e della visibilita' lungo la galleria e tempo d'esodo dei passeggeri. La procedura di analisi di rischio base, sviluppata con riferimento alla realizzazione dell'esodo in sicurezza dei passeggeri (autosoccorso) e applicata ad una opportuna ed esauriente varieta' di casi tipo, al variare delle variabili di progetto, fornisce una base di dati per la verifica del rispetto delle condizioni di accettabilita' ovvero della necessita' di svolgere un'analisi di rischio estesa. Ne derivano le seguenti considerazioni: a. le gallerie di lunghezza compresa tra 1000 m e 2000 m, corredate dei requisiti minimi e caratterizzate dai parametri indicati nell'introduzione dell'Allegato II (Volume di traffico non superiore a 220 treni/giorno; Andamento altimetrico senza inversioni di pendenza), garantiscono un adeguato livello di sicurezza rispetto alla realizzazione dell'esodo dei passeggeri (autosoccorso) e quindi non vanno sottoposte all'Analisi di Rischio: tale classe di gallerie definisce la Zona Requisiti Minimi; qualora non fossero caratterizzate dai parametri sopra indicati vanno sottoposte all'Analisi di Rischio Base; b. le gallerie di lunghezza compresa tra 2000 m e 9000 m, corredate dei requisiti minimi e caratterizzate dai parametri sopra indicati vanno comunque sottoposte all'Analisi di Rischio Base per la valutazione della sufficienza delle misure di sicurezza applicate; c. le gallerie di lunghezza compresa tra 1000 m e 9000 m non corredate dei requisiti minimi, ma caratterizzate dai parametri sopra indicati vanno sottoposte all'Analisi di Rischio Base; qualora non fossero caratterizzate dai parametri sopra indicati vanno sottoposte all'Analisi di Rischio Estesa; d. le gallerie di lunghezza superiore ai 9000 m vanno sottoposte all'Analisi di Rischio Estesa; Comunque, tutte le gallerie ove non sia possibile escludere sia la contemporanea presenza di treni trasportanti merci pericolose e treni passeggeri sia la presenza di rischi di area specifici in prossimita' degli imbocchi, vanno sottoposte all'Analisi di Rischio Estesa al fine di individuare specifici provvedimenti da adottare caso per caso. L'Analisi di Rischio Estesa deve essere condotta in tutti i casi in cui l'Analisi di Rischio Base non consente di dimostrare la sufficienza delle misure applicate. Lo schema riportato nella Tavola 6.II illustra il diagramma di flusso della procedura sopra definita. Tavola 6.II. Procedura da attuarsi per l'applicazione dell'ARS oppure dell'ARB. ----> VEDERE SCHEMA A PAG. 70 DELLA G.U. <---- ANNESSI ANNESSO A Schema indicativo delle fasi operative dell'analisi di rischio ANNESSO B Lista preliminare dei pericoli e degli eventi pericolosi ANNESSO C Banche dati incidentali ANNESSO D1 Descrizione dell'analisi di rischio base in ambito probabilistico. ANNESSO D2, Descrizione del modello deterministico di riferimento per l'analisi di scenario e verifica delle conseguenze limite - Analisi di Rischio Base (ARB). ANNESSO A Schema indicativo delle fasi operative dell'analisi di rischio 1. Identificazione dei pericoli Lista preliminare dei pericoli, con evidenza del percorso che conduce alla loro identificazione. L'identificazione avviene attraverso l'analisi del sistema specificando le funzioni necessarie a garantire i requisiti operativi del sistema in studio. Attraverso l'analisi storica degli eventi incidentali, considerando la omogeneita' delle informazioni a disposizione, si definisce una classe di eventi pericolosi la cui probabilita' di accadimento e' significativa. 2. Classificazione e selezione degli eventi pericolosi. Classificazione degli eventi pericolosi (collegati ai pericoli di cui al punto 1) in termini di frequenza/probabilita' di accadimento e di gravita' delle conseguenze. Il percorso adottato prevede la selezione dei pericoli, di cui al punto 1, significativi in base alla valutazione empirica delle frequenze/probabilita' di accadimento e della gravita' delle conseguenze per ciascun evento pericoloso. 3. Stima delle probabilita' di accadimento degli eventi pericolosi. Analisi frequentista/soggettiva degli eventi pericolosi selezionati, con chiara indicazione delle fonti e/o dei criteri di valutazione adottati. Si indica il livello di significativita', rappresentativita' e precisione statistica dei dati utilizzati. 4. Analisi degli scenari incidentali. Sviluppo delle sequenze incidentali conseguenti agli eventi pericolosi selezionati. Si individuano gli scenari incidentali piu' frequenti o comunque possibili sulla base dei dati storici a disposizione. 5. Stima delle probabilita' degli eventi caratteristici degli scenari incidentali. Analisi frequentista/soggettiva degli scenari incidentali. A partire da dati storico/statistici o attraverso valutazioni di tipo soggettivo si valutano le probabilita' degli eventi elementari e degli eventi complessi che caratterizzano gli scenari incidentali, evidenziando il livello di significativita', rappresentativita' e precisione statistica dei dati utilizzati. 6. Analisi delle conseguenze. Analisi delle conseguenze per gli scenari incidentali identificati Si individuano le conseguenze in termini di fatalita'. 7. Valutazione dei profili di rischio. Rischio Individuale e Collettivo Si valuta il rischio individuale, primariamente in termini di danno atteso relativo al singolo passeggero. Ad un livello di maggiore dettaglio si possono prendere in esame anche le conseguenze relative agli infortunati e ai danni ai beni. Si valuta il rischio collettivo considerando la probabilita' cumulata relativa al numero annuo di fatalita' per il complesso del comparto gallerie. 8. Misure per la riduzione del rischio. Analisi delle misure e dispositivi di tipo costruttivo, impiantistico, strumentale ed organizzativo Si elencano le tipologie di misure da mettere in atto per fronteggiare gli scenari critici evidenziati al fine di ridurre la probabilita' di accadimento o la gravita' delle conseguenze: misure di prevenzione (riduzione della probabilita' di accadimento degli eventi pericolosi iniziatori), misure di protezione, mitigazione e facilitazione (contenimento del malfunzionamento dei sottosistemi considerati e della gravita' delle conseguenze). ANNESSO B Lista preliminare degli eventi pericolosi e delle cause La seguente lista e' strutturata su due livelli. Il primo livello corrisponde alla lista preliminare degli eventi pericolosi; il secondo livello e' invece rappresentativo delle cause principali che possono portare all'evento pericoloso. o deragliamento: - guasto o cedimento strutturale del materiale rotabile, - cedimento strutturale o deterioramento del tracciato, - guasto ai sistemi di controllo della circolazione, - impatto con oggetti sulla linea, - cedimenti strutturali opere civili, - esplosione/fuoco a bordo, - errore umano a bordo, - errore umano al posto centrale; o collisione: - guasto alle logiche di interlocking, - prestazioni ridotte dell'impianto frenante, - presenza di convoglio non segnalato sulla via, - presenza di ostacoli in linea, - errato controllo della circolazione dovuto a incompatibilita' elettromagnetica, - perdita dell'impianto frenante per guasti all'elettronica di bordo, - errore umano a bordo, - errore umano al posto centrale (o controllo); o incendio: - rilascio di sostanze infiammabili, tossiche, pericolose trasportate o esterne, - corto circuito a bordo, - corto circuito della linea di alimentazione, - surriscaldamento organi di rotolamento, - difetto impianto frenante rotabili, - incendio di materiale combustibile in galleria; o interferenza con sistemi di distribuzione di gas o liquidi pericolosi in prossimita' degli imbocchi: - esplosione/incendio, - rilascio di sostanze pericolose; o generici pericoli per i passeggeri: - intrappolamento tra convoglio e banchina, - intrappolamento nelle porte, - tentativo di discesa a treno gia' avviato, - treno in movimento con porte aperte, - porte aperte dal lato sbagliato, o altri pericoli: - perdita completa di potenza elettrica, - guasto ai sistemi anti intrusione, - perdita di trazione della motrice, - sezione di linea disalimentata, - perdita completa di alimentazione agli apparati di linea, - perdita dell'impianto di telecontrollo, - manutenzione inadeguata. I pericoli sopra riportati garantiscono una copertura esemplificativa esauriente ma non esaustiva delle tipologie di eventi che possono verificarsi durante l'esercizio di un sistema ferroviario. ANNESSO C Banche dati incidentali Si presenta di seguito uno schema di format tipo per la redazione di schede di evento incidentale che costituiscono l'informazione elementare per costruzione della banca dati. Si tratta di un rapporto (standardizzato) sul tipo di evento, livello delle conseguenze e ipotesi di causa; da compilarsi secondo canoni predeterminati e che deve dunque contenere: - dati anagrafici - data dell'evento; - luogo dell'evento; - tipologia del luogo (stazione, in linea, in galleria, ecc.); - descrizione dell'evento; - descrizione delle cause determinanti; - descrizione delle conseguenze in termini di danni a persone, cose e infrastrutture; - tipo di rotabile; - tempo di interruzione della circolazione - dati valutativi - identificazione dei sottosistemi o ambiti (infrastruttura, materiale rotabile, procedure operative) nei quali si e' verificato l'evento incidentale - valutazione del livello di gravita' delle conseguenze provocate dall'evento - nesso di causa - effetto tra accadimento dell'evento incidentale / malfunzionamento del sotto sistema / conseguenze - dati storico statistici relativi alla classe dell'evento incidentale/malfunzionamento - dato cumulato relativo all'incidentalita' - dato cumulato relativo al tasso di malfunzionamento/guasto Banca dati disponibile nel gruppo FS Per la rete gestita da RFI esiste una banca dati di eventi incidentali nella quale sono riportate tutte le informazioni di dettaglio sulla cui base possono essere effettuate valutazioni statistiche per l'analisi di rischio. L'accesso alla banca dati di RFI da parte di altri operatori ferroviari viene assicurato attraverso la Direzione Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che si rende garante del trattamento riservato delle informazioni fornite. ANNESSO D1 Descrizione dell'analisi di rischio base in ambito probabilistico. Nella procedura indicata si considerano gli effetti combinati e concatenati dell'evento di riferimento S1 (incendio) nei tre sottosistemi. Nella Tavola allegata viene rappresentato in forma grafica l'albero degli Eventi corrispondenti alla procedura descritta. ----> VEDERE SCHEMA A PAG. 78 DELLA G.U. <---- La probabilita' di accadimento della singola conseguenza finale e' data dal prodotto delle probabilita' (%) di accadimento dei singoli sottoeventi (Malfunzionamento o Funzionamento corretto di Infrastruttura, Materiale Rotabile e Procedure Operative) che concorrono alla definizione dei rami che conducono alla conseguenza stessa. Le conseguenze vengono gerarchizzate a partire dal danno piu' severo, (Dm) a quello meno severo, (Dmin) rispetto ad una opportuna misura di utilita/danno convenzionale, determinata dal livello di sicurezza associato alla generica conseguenza. Le probabilita' di accadimento delle suddette conseguenze sono indicate con P1, ..., P8. La misura del livello di gravita' associata alla generica conseguenza (Di) e' definita attraverso un Indicatore di Danno adimensionale (0 indica danno nullo, 1 indica danno massimo) dipendente dal valore dei parametri caratterizzanti. La procedura suggerita si basa sulle elaborazioni di un simulatore che descrive l'esodo dal treno all'interno della galleria fino al raggiungimento dell'uscita della galleria stessa e sulla base del quale e' possibile caratterizzare la distribuzione dell'indicatore di danno relativamente ad un convoglio prototipo. A partire da tale distribuzione si stima il rischio totale R. Al fine di indagare il comportamento di una generica galleria di lunghezza inferiore (o uguale) a 2000 m, nelle condizioni specificate in precedenza, si definisce innanzitutto la probabilita' di accadimento dell'evento SI in gallerie di lunghezza minore o uguale a 2000 m, come il prodotto della probabilita' di accadimento del suddetto evento nel generico punto della linea ferroviarie per la probabilita' che il treno si trovi durante il suo percorso all'interno di una galleria di lunghezza effettiva minore o uguale a 2000 m. Noto il valore della probabilita' di accadimento dell'evento iniziatore considerato, per fissati volumi e tipologie di traffico, e tenendo conto dei risultati derivanti dalla simulazione d'esodo in termini di distribuzione di probabilita' associata all'indicatore adimensionale di danno si determina il valore del livello di rischio individuale da confrontarsi con la soglia di accettabilita' e inaccettabilita' stabilite nel paragrafo 4. Il livello di rischio individuale relativo alla classe di gallerie prese in considerazione e' definito dalla seguente relazione: ----> VEDERE FORMULA A PAG. 79 DELLA G.U. <---- essendo Ni il generico valore della variabile numero di fatalita', ottenuto come risultato della simulazione, Npass il numero totale dei passeggeri presenti all'interno del convoglio e M il massimo numero di fatalita' in corrispondenza della galleria considerata e relativamente a fissati valori di volume e tipologia di traffico. La suddetta procedura di analisi di rischio base, sviluppata con riferimento alla realizzazione dell'esodo in sicurezza dei passeggeri (autosoccorso) ed applicata ad una opportuna ed esauriente varieta' di casi tipo, al variare della lunghezza efficace, fornisce una base di dati per la verifica del rispetto delle condizioni di accettabilita' ovvero della necessita' di svolgere un'analisi di rischio estesa. Sono diagrammati gli andamenti lineari che descrivono il legame tra livello di rischio individuale (IR) e probabilita' di accadimento dell'evento iniziatore P(S1) parametrizzati dalla lunghezza della galleria. La pendenza delle rette (R) varia al variare della lunghezza della galleria (o dell'interdistanza tra vie d'esodo) e corrisponde all'indicatore di rischio atteso totale, variabile tra zero e uno, connesso al verificarsi dell'evento iniziatore considerato. ----> VEDERE SCHEMA A PAG. 80 DELLA G.U. <---- Per gallerie di lunghezza efficace compresa tra 2000 m e 9000 m eventualmente dotate di requisiti integrativi e caratterizzate da valori degli altri parametri considerati nell'analisi di rischio (tipo di traffico e procedimenti progettuali) favorevoli, si adotta il concetto di Lunghezza Equivalente Le e di Sicurezza Equivalente. La Lunghezza Equivalente di una galleria e' una lunghezza virtuale associata al livello di rischio caratteristico di una galleria, in corrispondenza del medesimo valore di probabilita' dell'evento iniziatore associato alla galleria specifica. ANNESSO D2 Descrizione del modello deterministico di riferimento per l'analisi di scenario e verifica delle conseguenze limite - Analisi di Rischio Base (ARB). Descrizione generale dello scenario. Si ipotizza l'incendio di una carrozza di un treno passeggeri, fermo in galleria in posizione centrale rispetto agli imbocchi. La sezione della galleria e' del tipo a singola canna e doppio binario, di superficie pari a 80 m2; la lunghezza della galleria e' pari a 4 km. Si valuta l'andamento nel tempo, all'interno della galleria, delle grandezze rappresentative del rischio per le persone dovuto all'incendio: - distribuzione delle concentrazioni di fumi e gas tossici prodotti dall'incendio (CO, HCN, HC1, CO2) e delle altre specie chimiche significative ai fini del rischio (difetto di 02, particolato) all'interno della galleria e loro andamento nel tempo; - distribuzione delle temperature all'interno della galleria e loro andamento nel tempo; in particolare lungo i percorsi di esodo; - distribuzione dell'irraggiamento termico all'interno della galleria e suo andamento nel tempo. Determinazione della curva di rilascio della potenza termica. Al fine di valutare la curva di rilascio piu' appropriata e' stato studiato l'incendio di una carrozza passeggeri, con innesco ipotizzato su una poltroncina, considerando altresi' la successiva rottura dei finestrini. Tale studio ha consentito di determinare i valori di picco delle grandezze rappresentative del rischio per lo scenario in oggetto. I materiali considerati nello sviluppo del modello sono tutti assimilati, per quanto riguarda le loro proprieta' termodinamiche, al poliuretano, materiale, tra quelli presenti sulla carrozza tipo, che presenta il comportamento piu' severo dal punto di vista della partecipazione al fuoco e della produzione dei prodotti tossici della combustione (in particolare CO e HCN). Ipotesi adottate per la definizione dello scenario - Incendio di riferimento. Lo scenario incidentale di riferimento si caratterizza per essere rappresentativo di una vasta classe di scenari incidentali e per lo stesso sono stati individuati i rispettivi parametri conservativi: - la curva del rilascio prescelta prevede uno sviluppo graduale della potenza del focolaio (tempo complessivo di sviluppo non inferiore ai 10 min.) sino al valore di 10 MW e si assume che essa rimanga costante per tutta la durata della simulazione; - la lunghezza della galleria e' pari a 4000 m; - la sezione della galleria ove e' ipotizzato l'incendio e' della tipologia singola canna doppio binario; - si assume che l'incendio si sviluppi al centro della galleria; - la velocita' di esodo in galleria e' ipotizzata pari a 0,6 m/s; - il tempo necessario per l'esodo della totalita' dei passeggeri dalle carrozze si assume pari a 180 s; - si ipotizza inoltre che tutti i passeggeri riescano a raggiungere il marciapiede laterale di esodo; - la temperatura ambiente iniziale e' considerata pari a 20 °C; - la concentrazione iniziale di ossigeno e' considerata pari a 20,7 % (valore in atmosfera al livello del mare). Rischi ai quali i passeggeri sono esposti durante l'esodo. La salvabilita' dei passeggeri piu' sfavoriti e' condizionata dal buon esito delle tre fasi distinte dell'esodo: - esodo dal vagone incendiato; - allontanamento dal vagone incendiato; - raggiungimento delle uscite. Durante la prima fase dell'esodo sia il rischio termico, legato a parametri di rischio quali irraggiamento e temperatura dei gas caldi della combustione, sia il rischio chimico legato alla concentrazione dei prodotti tossici della combustione quali CO, HCN, HC1 ed alla ipossia, cioe' alla mancanza di 02, sono elevati. Durante la seconda fase dell'esodo il rischio principale e' di tipo termico, legato soprattutto all'irraggiamento. Durante la terza fase dell'esodo verso l'uscita il rischio principale e' di tipo chimico e termico. Calcolo del grado di inabilita' indotto sui passeggeri durante l'esodo. Al fine di valutare le capacita' di esodo sono stati calcolati degli indicatori, definiti dosi frazionali inabilitanti (fractional effective dose), secondo la norma ISO 13571, Lite threat of fires - Guidance on the estimation of time available for escape using fire data, per ogni parametro sia di rischio chimico (concentrazioni di sostanze tossiche, irritanti, nonche' dell'ossigeno, ai fini della valutazione della ipossia) sia di rischio termico (temperature dei gas e dell'aria, valori di irraggiamento termico ai quali gli esodanti sono esposti in galleria). I parametri sopra citati sono rappresentativi delle condizioni di vivibilita' all'interno della galleria ed in particolare lungo i percorsi di esodo; gli andamenti nel tempo dei valori dei parametri di rischio costituiscono la base dei dati utilizzata per l'applicazione dei modelli empirici proposti nella norma sopra citata, ed assunti come modelli matematici per la valutazione dei dati calcolati in base a questa simulazione di incendio. L'approccio utilizzato si basa sul calcolo del tempo disponibile per l'esodo dei passeggeri attraverso un percorso interessato dalla diffusione dei prodotti dell'incendio quali fumi e calore. Gli effetti di cui le formule empiriche del modello proposto nel documento succitato tengono conto sono computati in base ai valori assunti dai parametri di rischio lungo la galleria ed al tempo di esposizione delle persone a ciascun elemento di rischio; tali effetti sono funzione del prodotto delle concentrazioni di ciascun parametro di rischio (CO, CO2, HCl, HCN, etc.) pesato con il tempo di esposizione e normalizzato rispetto ad un valore limite costituente il parametro di riferimento, FED fractional effective dose, per il calcolo del tempo disponibile per l'esodo. Il calcolo delle dosi frazionali e' finalizzato a confrontare, per ogni parametro di rischio, il valore ottenuto, rappresentativo della dose frazionale inabilitante complessivamente assunta dal generico passeggero durante l'esodo, con il valore di soglia (a seguito della normalizzazione rispetto al valore di soglia i valori ottenuti sono compresi tra 0 ed 1). Il valore 1 corrisponde al raggiungimento della condizione di impossibilita' di autosoccorso. Sintesi dei risultati del modello deterministico applicato allo scenario di riferimento. Dai risultati dell'applicazione del modello, relativi alla galleria tipo indicata, sono state ricavate dosi frazionali inabilitanti complessive, rappresentative del rischio chimico e del rischio termico: - dose frazionale inabilitante complessiva relativa al rischio termico = FT = 0,08; - dose frazionale inabilitante complessiva relativa al rischio da ipossia (scarsita' di ossigeno) = Fo = 0,006; - dose frazionale inabilitante complessiva relativa al rischio chimico = Fa = 0,05. I valori sopra riportati mostrano che il rischio associato all'esodo dei passeggeri e' da considerarsi accettabile in quanto i valori delle dosi frazionali inabilitanti sono tutti inferiori ai valori limite di accettabilita', indicati dalla stessa norma ISO pari a 0,3. Calcolo del rischio per una galleria generica sulla base dei risultati del modello deterministico applicato allo scenario di riferimento-Analisi di Rischio Base. L'ARB si sviluppa rapportando i risultati del modello deterministico ottenuti per lo scenario di riferimento alla galleria oggetto dell'analisi. L'ARB si applica a tutte le gallerie ferroviarie secondo quanto indicato nel capitolo 6 del presente allegato III. Sensibilita' dei parametri di rischio rispetto ai parametri specifici di progetto. La salvabilita' dei passeggeri, che si ipotizza effettuino l'esodo attraverso i marciapiedi, dipende dalle concentrazioni dei prodotti della combustione; dalla temperatura ed irraggiamento termico alla quale sono esposti durante l'esodo; dai tempi di esposizione. Tali parametri di rischio dipendono sostanzialmente dalla configurazione geometrica della galleria. Gli elementi caratteristici che incidono in maniera significativa sul rischio termico e chimico sono i seguenti: sezione della galleria, Sg, incide principalmente sulle concentrazioni dei prodotti della combustione dipendendo da tale grandezza il volume all'interno del quale i fumi si distribuiscono; interdistanza massima delle uscite pedonali, Len, incide sui tempi di esodo e quindi sui tempi di esposizione alle concentrazioni dei prodotti della combustione ed agli effetti termici dell'incendio e rappresenta la lunghezza efficace di una galleria dal punto di vista dell'esodo dei passeggeri nel caso dell'evento incendio di una carrozza in galleria; larghezza dei percorsi di esodo, W'incide sulla velocita' di fuga e quindi sui tempi di esposizione alle concentrazioni dei prodotti della combustione ed agli effetti termici dell'incendio. Indicatori di danno per l'Analisi di rischio base (ARB). Di seguito sono definiti i tre indicatori di danno: Dch, rappresentativo del danno durante l'esodo in galleria, dovuto alla concentrazione del monossido di carbonio e di altri prodotti tossici, computati conservativamente raddoppiando il contributo dovuto al solo monossido di carbonio (la concentrazione dei fumi puo' essere convertita in densita' ottica); DT, rappresentativo del danno associato agli effetti della temperatura e dell'irraggiamento termico; Do, rappresentativo del danno dovuto ad ipossia (scarsita' di ossigeno). L'approccio della ARB si basa su leggi empiriche ottenute da una regressione di una modellazione rigorosa del fenomeno che correlano gli indicatori agli elementi caratteristici della galleria rispetto ai quali tali parametri sono sensibili. Le espressioni dei parametri sopra citati sono le seguenti: Dch,= Fch *((80/Sg)2 +(0,8/W')2)/2 + 0,03 * Leff/1000; DT= FT *((80/Sg)2 + (0,8/W')2)/2; Do = Fo *((80/Sg)2 +(0,8/W')2)/2. Le espressioni sopra riportate sono basate su ipotesi conservative, associate alla variazione degli indicatori di danno in relazione agli elementi caratteristici della galleria. La condizione per cui l'ARB dimostra la necessita' di effettuare l'ARE e' che almeno uno degli indicatori di danno sopra definiti, Dch, DT, Do, risulti maggiore del valore limite normalizzato, pari a 0,3. La condizione di accettabilita' del danno si realizza nel caso in cui gli indicatori Dch, DT, Do, rimangano tutti inferiori al valore limite pari a 0,3. In altri termini il suddetto risultato corrisponde all'esito favorevole dell'ARB, compatibile con la soglia di accettabilita' fissata. Riferimenti I valori soglia ed i parametri del modello deterministico dello scenario di danno considerato e delle corrispondenti conseguenze sui passeggeri sono tratti dal contesto internazionale normativo del settore (vedi riferimenti bibliografici sottoelencati): - ISO/TR 13387:1999, Fire safety engineering - Part 1-9; - ISO/DTS 13571 Life threat of fires - Guidance on the estimation of time available for escape using fire data; - NFPA SFPE Handbook - Visibility and human behaviour in fire smoke, T. Jin; - NFPA SFPE Handbook - Toxicity assessment of combustion products, D.A. Purser; - NFPA SFPE Handbook - Emergency movement, H.E. Nelson; - NFPA SFPE Handbook - Heat release rate, V. Babrauskas; - NFPA SFPE Handbook - Generation of heat and chemical compounds in fare, A. Tewarson; - NIST Fire dynamic simulator - Technical referente guide, K. McGrattan; - NIST Fire dynamic simulator - User's guide, K. McGrattan; - NIST - Fire safety of passenger trains: Material evaluation (cone calorimeter), R.D. Peacock; - NIST - Fire Safety of Passenger Trains: Application of Fire Hazard Analysis Techniques, Richard D. Peacock; - NIST - Fire Safety of Passenger Trains: Evaluation of Fire Hazard Analysis Using Full-Scale Passenger Rail Car Tests; Richard D. Peacock; - University of Canterbury - Assessing the feasibility of reducing the grid resolution in FDS field modelling, N.M. Petterson; - NIST - Numerical Simulation of the Howard Street Tunnel Fire, Baltimore, Maryland, July 2001, K. B. McGrattan, A. Hamins; - NRC National Research Council Canada - Simulation of the dynamics of the Fire for a section of the L.H.- La Fontaine Tunnel, A. Bounagui, A.Kashef, N. Benichou.