(all. 3 - art. 1)
                                                         Allegato III


Analisi di Rischio

1. Premessa

   L'analisi  quantitativa dei rischi nelle gallerie ferroviarie deve
essere  inquadrata  in  una logica generale di sistema, adattata allo
specifico  ambito  del  sistema  treno  - galleria, ed articolata nei
sottosistemi   di   natura   strutturale   o  funzionale  secondo  le
indicazioni  della direttiva 96/48/CE del 23 luglio 1996 e 2001/16/CE
del 19/3/2001 e decisioni seguenti.
   Piu'  in  particolare,  l'analisi di rischio deve fare riferimento
alla  scomposizione  del  sistema  treno  - galleria nei sottosistemi
componenti  infrastruttura,  materiale rotabile e procedure operative
(rif: documento UIC - Codex 779-9 "Safety in Railway tunnels").
   L'analisi  di  rischio  deve  valutare  i  diversi  rischi  in una
galleria,  tenendo  conto  di  tutti  gli  elementi inerenti alle sue
peculiarita'  progettuali,  alle  condizioni  e  al  tipo di traffico
(modello  di  circolazione),  alle  frequenze  di  circolazione delle
diverse   tipologie   di   traffico   (passeggeri   o   merci),  alle
caratteristiche della infrastruttura e dei rotabili.


2. Scopo

   L'analisi   di  rischio  ha  lo  scopo  iniziale  di  valutare  le
probabilita'  di  accadimento  di  eventi incidentali preventivamente
identificati  (rif:  annessi A e B) unitamente alla valutazione di un
indicatore  della  gravita'  delle conseguenze connesse all'evolversi
degli stessi eventi.
   Qualora  in  ragione  del  livello di rischio valutato si adottino
opportune  misure  e  dispositivi per la riduzione del rischio stesso
(rif.  All.  II),  l'analisi  viene  reiterata per la valutazione del
rischio residuo.
   In particolare le misure e i dispositivi di sicurezza che mirano a
ridurre  il rischio si devono distinguere (rif. documento UIC - Codex
779-9 "Safety in Railway tunnels" richiamato in Allegato II) in:
    - misure  di  prevenzione  (prevention  of  incidents, UIC), allo
scopo  di  ridurre  la  probabilita' di innesco di eventi incidentali
caratteristici  (Eventi  Iniziatori,  EI) relativi al sistema treno -
galleria,
    - misure  di  protezione (individuale e collettiva) e mitigazione
delle  conseguenze  derivanti  dal  verificarsi  dei  suddetti eventi
incidentali (mitigation of impact, UIC)
    - misure  di  facilitazione  dell'allontanamento  dai  luoghi  di
pericolo (autosoccorso) (facilitation of escape, UIC);
    - misure   di   facilitazione   degli   interventi   di  soccorso
(facilitation of rescue, UIC).
   Inoltre,  per  le  gallerie  molto  lunghe,  si  possono  adottare
ulteriori misure aggiuntive.
   La prevenzione degli eventi incidentali e' affidata essenzialmente
al   rispetto   delle  condizioni  di  funzionamento  regolate  dalle
direttive gia' richiamate e successive decisioni.
   E'  peraltro  compito  specifico della analisi di rischio valutare
anche  gli  effetti  in  termini  di  riduzione  del  rischio  dovuto
all'insieme  di  misure  e  dispositivi  di  protezione/mitigazione e
facilitazione adottati (PMF), distinti per singoli sottosistemi (vedi
Allegato   Il),   precisando   l'eventuale  interazione  sinergica  o
antagonistica delle singole misure.


3. Metodologia

3.1 Procedura di Analisi di Rischio

   La  procedura  di  Analisi di Rischio di cui agli annessi A e D si
basa  sull'applicazione  critica di metodi probabilistici consolidati
per  la  valutazione  del  rischio di eventi complessi utilizzando le
usuali  tecniche  ad  Albero  degli  Eventi ed ad Albero delle Cause,
combinati  a  studi  di Scenario per la valutazione delle conseguenze
associate a ciascun possibile esito finale.
   Le  informazioni  di  riferimento per costruire i dati di ingresso
della  procedura  hanno  come fonte di riferimento le Relazioni sullo
Stato  della  Sicurezza delle Gallerie Ferroviarie di cui alt'art. 16
del  decreto,  eventualmente  integrate  da informazioni contenute in
banche dati, ufficialmente accreditate, su indici di incidentalita' e
tassi   di  malfunzionamento  o  guasto  di  componenti  del  sistema
(Annesso C).


3.2 Scenari Incidentali di Riferimento

   Sono  stati  identificati alcuni scenari incidentali principali di
riferimento,   relativi   all'emergenza   in   galleria,  conseguenti
all'insorgenza dei seguenti eventi critici iniziatori:
    - INCENDIO (S1);
    - DERAGLIAMENTO (S2);
    - COLLISIONE (S3).
   Questi scenari devono necessariamente essere considerati.
   Ulteriori  scenari,  relativi  per  esempio  ad  atti  vandalici e
attentati,  non  sono  oggetto della procedura descritta nel presente
allegato,   dal   momento   che   questi  non  rappresentano  scenari
incidentali tipici ed esclusivi del sistema treno - galleria. In casi
particolari   puo'   essere   necessario   considerare  tali  scenari
nell'ambito della formulazione estesa della analisi di rischio.
   Con  riferimento ad un'analisi di rischio di tipo probabilistico i
tre  scenari  incidentali considerati devono essere costruiti in modo
da  risultare  mutuamente  disgiunti e dunque da costituire un gruppo
completo  di  eventi  incompatibili,  in  modo  tale  che  il rischio
complessivo  relativo  all'emergenza in galleria sia somma dei rischi
relativi ai singoli scenari incidentali.


3.3 Identificazione e classificazione dei sottosistemi

   I  tre  scenari incidentali di riferimento potranno evolvere verso
differenziate    configurazioni   stazionarie   di   fine   emergenza
caratterizzate  da  diversi livelli di danno all'uomo, al materiale e
all'infrastruttura  a seconda che si verifichi funzionamento corretto
o   malfunzionamento   delle   misure  di  protezione  e  mitigazione
realizzate a livello di:
    - Sottosistema INFRASTRUTTURA;
    - Sottosistema MATERIALE ROTABILE;
    - Sottosistema PROCEDURE OPERATIVE.
   In  definitiva l'evoluzione del singolo scenario incidentale verso
una  conseguenza  di  danno massimo, minimo o intermedio deriva dalla
presenza,  dall'efficacia  e dall'efficienza dei sistemi protettivi e
mitigativi   realizzati   a  livello  di:  infrastruttura,  materiale
rotabile,  procedure operative, nonche' delle misure di facilitazione
dell'autosoccorso  e soccorso. Le procedure operative sintetizzano il
ruolo   congiunto   dei   sottosistemi:   manutenzione   del  sistema
ferroviario,    controllo-comando    e   segnalamento   del   sistema
ferroviario,  energia  del sistema ferroviario, esercizio del sistema
ferroviario (rif. Direttive gia' citate).


3.4 Estensione ed integrabilita' della Procedura

   La   procedura  puo'  essere  estesa  sulla  base  delle  seguenti
possibili integrazioni:
    - aumento del numero di scenari incidentali di riferimento;
    - aumento del livello di dettaglio dei sottosistemi.
   La rappresentativita' della descrizione degli scenari incidentali,
e  in  particolare del livello di dettaglio con cui viene specificata
la  gravita'  delle  conseguenze da essi derivanti, e' funzione della
rappresentativita', veridicita' e precisione dei dati di riferimento.
   La  procedura  puo' essere estesa anche allo studio delle cause di
innesco  dei  singoli eventi iniziatori caratteristici dello scenario
(Incendio,   Deragliamento,  Collisione),  sulla  base  delle  usuali
tecniche   ad   Albero  delle  Cause,  al  fine  di  identificare  la
probabilita'  di accadimento dell'evento. A titolo di esempio si veda
lo schema riportato in Tavola 3.4.I.


          ---->   VEDERE SCHEMA A PAG. 62 DELLA G.U.  <----



4. Accettabilita' del Rischio

4.1 Definizioni preliminari

   In    ragione    dell'aleatorieta'   della   misura   del   danno,
l'accettabilita'  del  rischio  deve  essere preliminarmente valutata
nella sola componente della salvabilita' dei passeggeri.
   I   risultati   derivanti  dall'analisi  ad  Albero  degli  Eventi
forniscono   la   stima   della   distribuzione  di  probabilita'  di
accadimento  del  livello  di  danno associato alle conseguenze degli
scenari incidentali di riferimento.
   Sulla  base  di  tali  dati si definisce una misura del livello di
Rischio  Atteso  Totale  (R),  per  una  specifica  opera  e  per uno
specifico  regime  di  traffico.  Il  Rischio  Atteso Totale (R) puo'
essere espresso come:


         ---->   VEDERE FORMULA A PAG. 63 DELLA G.U.  <----


dove:
R = rischio atteso;
pi = probabilita' di accadimento dell'i-esima conseguenza;
Ci = valore  dell'indicatore  di  danno  associato  alla  conseguenza
   i-esima;
n = numero di eventi-conseguenza.

   La  misura  del  livello  di  Rischio  Atteso  Individuale (IR) si
ottiene,  normalizzando  il valore del precedente indicatore rispetto
alla  popolazione  esposta  in  un intervallo di tempo prefissato (un
anno) e per chilometro percorso in galleria.
   E' altresi' ben definito un livello di Rischio Cumulato (CR) sulla
base  della  distribuzione  di  probabilita'  cumulata del livello di
danno riferita sempre ad un anno.
   Il livello di rischio cumulato fornisce la probabilita' (cumulata)
che  si  abbia un danno maggiore di un'assegnata soglia di tolleranza
(vedi par. 4.3).
   Il  rischio  atteso  individuale  unitamente  al  rischio cumulato
costituiscono  le  grandezze  di riferimento per l'accettabilita' del
livello  di sicurezza del passeggero associato alla singola specifica
galleria (vedi par. 4.2 e 4.3).
   I dati complessivi ottenuti dall'Analisi di Rischio, effettuata su
tutte  le  gallerie  distribuite  lungo  la rete ferroviaria, messi a
confronto  da  una  parte con i dati statistici dell'incidentalita' e
dall'altra  con  le  aspettative  di  sicurezza  della collettivita',
consentono  di definire gli obiettivi di rischio in termini di soglie
di rischio individuale e cumulato.
   Considerato  inoltre,  che il sistema ferroviario puo' evolvere, i
valori  di  soglia suddetti sono suscettibili di essere modificati di
conseguenza.
   Rispetto  alla richiesta di validazione dei requisiti minimi (cfr.
art.  4  -  comma  5)  come  condizioni  sufficienti per garantire la
sicurezza  dei  passeggeri per una determinata classe di gallerie, e'
necessario  poter  valutare  il  livello  di  rischio relativo ad una
singola galleria.


4.2 Livelli di accettabilita' del rischio individuale

   Un  indicatore  che  permette  di  valutare  il livello di rischio
relativo  ad  una singola galleria, e quindi anche per la valutazione
della  sufficienza  dei  suddetti  requisiti  minimi per garantire un
fissato  livello  di  sicurezza  dei passeggeri, e' il rischio atteso
individuale IR definito in 4.1.
   Secondo dati di letteratura per i rischi liberamente assunti viene
registrato  statisticamente  un rischio individuale per anno compreso
tra 10-4 e 10-5, mentre per quelli involontari si va da 10-6 a 10-8.
   Ipotizzando,  in  modo cautelativo, che ciascun utente percorra in
media  1000  km/anno  sul  sistema  ferroviario, il valore di rischio
individuale in galleria viene fissato in 10-9 fatalita' / (passeggeri
• km anno).
   Per  quanto  sopra  esposto,  il  rischio individuale definisce il
valore  atteso  di  rischio annuo per passeggero per km; la soglia di
attenzione e' fissata a 10-11 e la soglia di inaccettabilita' a 10-9.
   Il  valore  fissato  per la soglia di attenzione tiene conto anche
dell'incertezza  sulla  percentuale  di  percorrenza  in  galleria  e
dell'incertezza  sulle  informazioni  e  sui  dati  disponibili per i
calcoli.


          ---->   VEDERE SCHEMA A PAG. 65 DELLA G.U.  <----


   Qualora  il  rischio  calcolato ricadesse in zona di attenzione e'
richiesto   di   documentare  in  modo  esauriente  la  precisione  e
rappresentativita'  dei  dati  utilizzati nonche' l'accuratezza della
procedura;  nel  caso di residua incertezza e' richiesto di procedere
con una valutazione di tipo ALARP (as low as reasonably possible).


4.3 Livelli di accettabilita' del rischio cumulato

   L'indicatore  di rischio cumulato consente di valutare gli effetti
dell'evoluzione degli eventi pericolosi sui passeggeri esposti.
   Come criterio di accettabilita' del rischio cumulato si procede ad
una analisi sulla base del criterio definito come probabilita' che si
verifichino,  in  un  fissato  periodo  di  tempo (es: un anno) e per
chilometro  di  galleria,  non  piu'  di  un predeterminato numero di
fatalita' [N/Km - anno].
   Al  fine  di  identificare  una  soglia  di  accettabilita'  viene
introdotto un criterio di limitazione sul piano P([N/Km - anno ]> x),
N dove viene preso in considerazione la probabilita' che le fatalita'
superino una predeterminata soglia.


          ---->   VEDERE SCHEMA A PAG. 66 DELLA G.U.  <----


   Il  grafico  riportato  nella  Tavola 4.3.I riporta il criterio di
accettabilita'  della  funzione cumulata di probabilita' ed indica la
probabilita'  annua  che  il  numero  di fatalita' per chilometro sia
maggiore di predeterminate soglie di riferimento.
   Da solo il criterio basato sull'indicatore di rischio cumulato non
puo'  essere  adottato  come  criterio di accettabilita' nell'analisi
della   singola   galleria;  esso  deve  essere  associato  a  quello
individuale.


5. Analisi di Rischio Base (ARB)

   La  procedura  di  Analisi  di  Rischio  Base,  con riferimento ai
requisiti  di  sicurezza minimi, di cui all'Allegato II, definisce un
metodo  per  la validazione di tali requisiti non solo come necessari
ma  anche  come condizioni sufficienti per garantire la sicurezza dei
passeggeri in una data galleria.
   Questa   e'   una  procedura  semplificata  mirata  alla  verifica
dell'incolumita'   e   quindi   della  salvabilita'  dei  passeggeri,
ipotizzando  e  simulando  uno  scenario  in cui la sopravvivenza dei
passeggeri e' condizionata essenzialmente dall'autosoccorso.
   Nel  sistema  treno  -  galleria  assume  particolare  rilievo  lo
scenario   incidentale  che  prevede  il  simultaneo  verificarsi  di
incendio  e  perdita  di mobilita' del rotabile. L'Analisi di Rischio
Base  e'  focalizzata  sullo studio di tale scenario e sull'efficacia
del  complesso  di misure e dispositivi di sicurezza prioritariamente
con riferimento a passeggeri, addetti e soccorritori.
   La procedura di Analisi di Rischio Base e' eseguita per un fissato
volume di traffico ed e' caratterizzata dai seguenti parametri:
    - sviluppo   della   galleria:   distanza   tra  gli  imbocchi  o
interdistanza tra vie di esodo fruibili (L'efficace),
    - tipo  di  traffico:  merci; viaggiatori, misto leggero (merci <
30%), misto pesante, (merci > 30%);
    - peculiarita'     progettuali     (presenza     di     deviatoi,
interconnessioni  o  stazioni;  possibilita' di incrocio tra treni in
transito;   andamento  altimetrico;  localizzazione  della  galleria;
rischi di area specifici in prossimita' degli imbocchi).
   La  procedura  viene  descritta  negli  annessi  D1  e D2 a cui si
rimanda.


6. Scelta dei metodi di verifica della sicurezza

   La  procedura  di  Analisi di Rischio Base e' stata definita sulla
base  dello  scenario incidentale incendio in galleria con perdita di
mobilita'   del  rotabile,  assumendo  unitaria  la  probabilita'  di
malfunzionamento  dei  sottosistemi  materiale  rotabile  e procedure
operative,   ritenendo   efficaci  ai  fini  della  salvabilita'  dei
passeggeri  solo le condizioni di esodo. L'evento iniziatore incendio
e'  dunque  assunto  vincolato all'evento di arresto del convoglio in
galleria:   S1   =   (stop   in   galleria)  ??  I,  con  conseguente
impossibilita' del treno di sottrarsi alle condizioni critiche. Si e'
supposto,  inoltre,  che  un  eventuale  intervento  delle squadre di
soccorso  non  sia  efficace al fine di mettere in salvo passeggeri e
addetti del treno incidentato. Lo sviluppo dettagliato dello scenario
di riferimento e' riportato in Annessi D1 e D2.
   La   sufficienza  dei  requisiti  minimi  e'  condizionata  dunque
essenzialmente   dalla  realizzazione  dell'esodo  in  sicurezza  dei
passeggeri  (autosoccorso)  nell'ipotesi di insorgenza di un focolaio
di incendio e di avanzamento del fronte di fumo in galleria.
   Le  condizioni  di  sicurezza  sono  determinate  sulla  base  del
confronto  tra  andamento  delle  concentrazioni dei prodotti tossici
della   combustione,   delle   concentrazioni  di  ossigeno  e  della
visibilita' lungo la galleria e tempo d'esodo dei passeggeri.
   La   procedura   di   analisi  di  rischio  base,  sviluppata  con
riferimento alla realizzazione dell'esodo in sicurezza dei passeggeri
(autosoccorso) e applicata ad una opportuna ed esauriente varieta' di
casi  tipo, al variare delle variabili di progetto, fornisce una base
di   dati   per   la   verifica  del  rispetto  delle  condizioni  di
accettabilita'  ovvero  della  necessita'  di  svolgere un'analisi di
rischio estesa.
   Ne derivano le seguenti considerazioni:
    a. le  gallerie  di  lunghezza  compresa  tra  1000  m  e 2000 m,
corredate   dei  requisiti  minimi  e  caratterizzate  dai  parametri
indicati  nell'introduzione  dell'Allegato II (Volume di traffico non
superiore  a 220 treni/giorno; Andamento altimetrico senza inversioni
di  pendenza), garantiscono un adeguato livello di sicurezza rispetto
alla  realizzazione dell'esodo dei passeggeri (autosoccorso) e quindi
non  vanno sottoposte all'Analisi di Rischio: tale classe di gallerie
definisce   la   Zona   Requisiti   Minimi;   qualora   non   fossero
caratterizzate   dai   parametri   sopra  indicati  vanno  sottoposte
all'Analisi di Rischio Base;
    b. le  gallerie  di  lunghezza  compresa  tra  2000  m  e 9000 m,
corredate  dei  requisiti minimi e caratterizzate dai parametri sopra
indicati vanno comunque sottoposte all'Analisi di Rischio Base per la
valutazione della sufficienza delle misure di sicurezza applicate;
    c. le  gallerie  di  lunghezza  compresa  tra 1000 m e 9000 m non
corredate dei requisiti minimi, ma caratterizzate dai parametri sopra
indicati  vanno  sottoposte  all'Analisi di Rischio Base; qualora non
fossero  caratterizzate dai parametri sopra indicati vanno sottoposte
all'Analisi di Rischio Estesa;
    d. le  gallerie di lunghezza superiore ai 9000 m vanno sottoposte
all'Analisi di Rischio Estesa;
   Comunque, tutte le gallerie ove non sia possibile escludere sia la
contemporanea presenza di treni trasportanti merci pericolose e treni
passeggeri sia la presenza di rischi di area specifici in prossimita'
degli  imbocchi,  vanno  sottoposte  all'Analisi di Rischio Estesa al
fine  di  individuare  specifici  provvedimenti  da adottare caso per
caso.
   L'Analisi  di  Rischio Estesa deve essere condotta in tutti i casi
in  cui  l'Analisi  di  Rischio  Base  non  consente di dimostrare la
sufficienza delle misure applicate.
   Lo  schema  riportato  nella  Tavola 6.II illustra il diagramma di
flusso della procedura sopra definita.


Tavola 6.II. Procedura da attuarsi per l'applicazione dell'ARS oppure
   dell'ARB.


          ---->   VEDERE SCHEMA A PAG. 70 DELLA G.U.  <----




ANNESSI

ANNESSO A

   Schema indicativo delle fasi operative dell'analisi di rischio


ANNESSO B

   Lista preliminare dei pericoli e degli eventi pericolosi


ANNESSO C

   Banche dati incidentali


ANNESSO D1

   Descrizione dell'analisi di rischio base in ambito probabilistico.


ANNESSO D2,

   Descrizione   del   modello   deterministico  di  riferimento  per
l'analisi  di  scenario e verifica delle conseguenze limite - Analisi
di Rischio Base (ARB).



ANNESSO A

Schema indicativo delle fasi operative dell'analisi di rischio

1. Identificazione dei pericoli

   Lista  preliminare  dei  pericoli,  con  evidenza del percorso che
conduce   alla   loro   identificazione.   L'identificazione  avviene
attraverso  l'analisi del sistema specificando le funzioni necessarie
a  garantire  i requisiti operativi del sistema in studio. Attraverso
l'analisi   storica   degli   eventi   incidentali,  considerando  la
omogeneita'  delle  informazioni  a  disposizione,  si  definisce una
classe  di  eventi  pericolosi  la cui probabilita' di accadimento e'
significativa.


2. Classificazione e selezione degli eventi pericolosi.

   Classificazione  degli eventi pericolosi (collegati ai pericoli di
cui al punto 1) in termini di frequenza/probabilita' di accadimento e
di gravita' delle conseguenze.
   Il  percorso adottato prevede la selezione dei pericoli, di cui al
punto  1,  significativi  in  base  alla  valutazione  empirica delle
frequenze/probabilita'   di   accadimento   e  della  gravita'  delle
conseguenze per ciascun evento pericoloso.


3. Stima delle probabilita' di accadimento degli eventi pericolosi.

   Analisi    frequentista/soggettiva    degli    eventi   pericolosi
selezionati,  con  chiara  indicazione delle fonti e/o dei criteri di
valutazione adottati.
   Si  indica  il  livello  di significativita', rappresentativita' e
precisione statistica dei dati utilizzati.


4. Analisi degli scenari incidentali.

   Sviluppo   delle  sequenze  incidentali  conseguenti  agli  eventi
pericolosi  selezionati.  Si individuano gli scenari incidentali piu'
frequenti  o  comunque  possibili  sulla  base  dei  dati  storici  a
disposizione.


5. Stima delle probabilita' degli eventi caratteristici degli scenari
   incidentali.

   Analisi frequentista/soggettiva degli scenari incidentali.
   A  partire  da dati storico/statistici o attraverso valutazioni di
tipo soggettivo si valutano le probabilita' degli eventi elementari e
degli  eventi  complessi  che caratterizzano gli scenari incidentali,
evidenziando  il  livello  di  significativita', rappresentativita' e
precisione statistica dei dati utilizzati.


6. Analisi delle conseguenze.

   Analisi delle conseguenze per gli scenari incidentali identificati
   Si individuano le conseguenze in termini di fatalita'.


7. Valutazione dei profili di rischio.

   Rischio Individuale e Collettivo
   Si  valuta  il  rischio  individuale,  primariamente in termini di
danno  atteso  relativo  al  singolo  passeggero.  Ad  un  livello di
maggiore  dettaglio si possono prendere in esame anche le conseguenze
relative agli infortunati e ai danni ai beni.
   Si  valuta  il  rischio  collettivo  considerando  la probabilita'
cumulata  relativa  al numero annuo di fatalita' per il complesso del
comparto gallerie.


8. Misure per la riduzione del rischio.

   Analisi   delle   misure   e   dispositivi  di  tipo  costruttivo,
impiantistico, strumentale ed organizzativo
   Si  elencano  le  tipologie  di  misure  da  mettere  in  atto per
fronteggiare  gli  scenari  critici evidenziati al fine di ridurre la
probabilita'  di  accadimento o la gravita' delle conseguenze: misure
di  prevenzione  (riduzione  della  probabilita' di accadimento degli
eventi  pericolosi  iniziatori),  misure di protezione, mitigazione e
facilitazione  (contenimento  del  malfunzionamento  dei sottosistemi
considerati e della gravita' delle conseguenze).



ANNESSO B

Lista preliminare degli eventi pericolosi e delle cause

   La  seguente lista e' strutturata su due livelli. Il primo livello
corrisponde  alla  lista  preliminare  degli  eventi  pericolosi;  il
secondo  livello e' invece rappresentativo delle cause principali che
possono portare all'evento pericoloso.
    o deragliamento:
     - guasto o cedimento strutturale del materiale rotabile,
     - cedimento strutturale o deterioramento del tracciato,
     - guasto ai sistemi di controllo della circolazione,
     - impatto con oggetti sulla linea,
     - cedimenti strutturali opere civili,
     - esplosione/fuoco a bordo,
     - errore umano a bordo,
     - errore umano al posto centrale;
    o collisione:
     - guasto alle logiche di interlocking,
     - prestazioni ridotte dell'impianto frenante,
     - presenza di convoglio non segnalato sulla via,
     - presenza di ostacoli in linea,
     - errato  controllo della circolazione dovuto a incompatibilita'
elettromagnetica,
     - perdita  dell'impianto  frenante per guasti all'elettronica di
bordo,
     - errore umano a bordo,
     - errore umano al posto centrale (o controllo);
    o incendio:
     - rilascio   di   sostanze  infiammabili,  tossiche,  pericolose
trasportate
      o esterne,
     - corto circuito a bordo,
     - corto circuito della linea di alimentazione,
     - surriscaldamento organi di rotolamento,
     - difetto impianto frenante rotabili,
     - incendio di materiale combustibile in galleria;
    o interferenza  con  sistemi  di  distribuzione  di gas o liquidi
pericolosi in prossimita' degli imbocchi:
     - esplosione/incendio,
     - rilascio di sostanze pericolose;
    o generici pericoli per i passeggeri:
     - intrappolamento tra convoglio e banchina,
     - intrappolamento nelle porte,
     - tentativo di discesa a treno gia' avviato,
     - treno in movimento con porte aperte,
     - porte aperte dal lato sbagliato,
    o altri pericoli:
     - perdita completa di potenza elettrica,
     - guasto ai sistemi anti intrusione,
     - perdita di trazione della motrice,
     - sezione di linea disalimentata,
     - perdita completa di alimentazione agli apparati di linea,
     - perdita dell'impianto di telecontrollo,
     - manutenzione inadeguata.
   I    pericoli   sopra   riportati   garantiscono   una   copertura
esemplificativa esauriente ma non esaustiva delle tipologie di eventi
che   possono   verificarsi   durante   l'esercizio   di  un  sistema
ferroviario.



ANNESSO C

Banche dati incidentali

   Si  presenta di seguito uno schema di format tipo per la redazione
di  schede  di  evento  incidentale  che costituiscono l'informazione
elementare per costruzione della banca dati. Si tratta di un rapporto
(standardizzato)  sul  tipo  di  evento,  livello delle conseguenze e
ipotesi  di  causa; da compilarsi secondo canoni predeterminati e che
deve dunque contenere:
     - dati anagrafici
     - data dell'evento;
     - luogo dell'evento;
     - tipologia del luogo (stazione, in linea, in galleria, ecc.);
     - descrizione dell'evento;
     - descrizione delle cause determinanti;
     - descrizione  delle  conseguenze in termini di danni a persone,
cose e infrastrutture;
     - tipo di rotabile;
     - tempo di interruzione della circolazione
     - dati valutativi
     - identificazione  dei  sottosistemi  o  ambiti (infrastruttura,
materiale  rotabile,  procedure operative) nei quali si e' verificato
l'evento incidentale
     - valutazione   del   livello   di  gravita'  delle  conseguenze
provocate dall'evento
     - nesso   di   causa   -  effetto  tra  accadimento  dell'evento
incidentale / malfunzionamento del sotto sistema / conseguenze
     - dati  storico  statistici  relativi  alla  classe  dell'evento
incidentale/malfunzionamento
     - dato cumulato relativo all'incidentalita'
     - dato cumulato relativo al tasso di malfunzionamento/guasto


Banca dati disponibile nel gruppo FS

   Per  la  rete  gestita  da  RFI  esiste  una  banca dati di eventi
incidentali  nella  quale  sono  riportate  tutte  le informazioni di
dettaglio  sulla  cui  base  possono  essere  effettuate  valutazioni
statistiche per l'analisi di rischio.
   L'accesso  alla  banca  dati  di  RFI  da parte di altri operatori
ferroviari  viene  assicurato  attraverso  la  Direzione Generale del
Ministero  delle  Infrastrutture e dei Trasporti che si rende garante
del trattamento riservato delle informazioni fornite.



ANNESSO D1

Descrizione dell'analisi di rischio base in ambito probabilistico.

   Nella  procedura  indicata  si considerano gli effetti combinati e
concatenati   dell'evento   di  riferimento  S1  (incendio)  nei  tre
sottosistemi.
   Nella   Tavola  allegata  viene  rappresentato  in  forma  grafica
l'albero degli Eventi corrispondenti alla procedura descritta.


          ---->   VEDERE SCHEMA A PAG. 78 DELLA G.U.  <----


   La probabilita' di accadimento della singola conseguenza finale e'
data  dal  prodotto delle probabilita' (%) di accadimento dei singoli
sottoeventi    (Malfunzionamento    o   Funzionamento   corretto   di
Infrastruttura,   Materiale   Rotabile  e  Procedure  Operative)  che
concorrono  alla  definizione dei rami che conducono alla conseguenza
stessa. Le conseguenze vengono gerarchizzate a partire dal danno piu'
severo,  (Dm)  a quello meno severo, (Dmin) rispetto ad una opportuna
misura  di  utilita/danno  convenzionale,  determinata dal livello di
sicurezza  associato  alla  generica  conseguenza. Le probabilita' di
accadimento delle suddette conseguenze sono indicate con P1, ..., P8.
   La   misura  del  livello  di  gravita'  associata  alla  generica
conseguenza  (Di)  e'  definita  attraverso  un  Indicatore  di Danno
adimensionale   (0  indica  danno  nullo,  1  indica  danno  massimo)
dipendente dal valore dei parametri caratterizzanti.
   La procedura suggerita si basa sulle elaborazioni di un simulatore
che  descrive  l'esodo  dal  treno all'interno della galleria fino al
raggiungimento  dell'uscita  della  galleria  stessa e sulla base del
quale e' possibile caratterizzare la distribuzione dell'indicatore di
danno  relativamente  ad  un  convoglio  prototipo. A partire da tale
distribuzione si stima il rischio totale R.
   Al  fine  di indagare il comportamento di una generica galleria di
lunghezza inferiore (o uguale) a 2000 m, nelle condizioni specificate
in   precedenza,   si   definisce  innanzitutto  la  probabilita'  di
accadimento dell'evento SI in gallerie di lunghezza minore o uguale a
2000  m,  come  il  prodotto  della  probabilita'  di accadimento del
suddetto  evento  nel  generico  punto della linea ferroviarie per la
probabilita'   che   il  treno  si  trovi  durante  il  suo  percorso
all'interno  di una galleria di lunghezza effettiva minore o uguale a
2000 m.
   Noto  il  valore  della  probabilita'  di  accadimento dell'evento
iniziatore considerato, per fissati volumi e tipologie di traffico, e
tenendo  conto  dei  risultati derivanti dalla simulazione d'esodo in
termini  di  distribuzione  di  probabilita' associata all'indicatore
adimensionale  di danno si determina il valore del livello di rischio
individuale  da  confrontarsi  con  la  soglia  di  accettabilita'  e
inaccettabilita' stabilite nel paragrafo 4.
   Il livello di rischio individuale relativo alla classe di gallerie
prese in considerazione e' definito dalla seguente relazione:


         ---->   VEDERE FORMULA A PAG. 79 DELLA G.U.  <----


essendo  Ni  il  generico valore della variabile numero di fatalita',
ottenuto come risultato della simulazione, Npass il numero totale dei
passeggeri  presenti  all'interno del convoglio e M il massimo numero
di   fatalita'   in   corrispondenza  della  galleria  considerata  e
relativamente a fissati valori di volume e tipologia di traffico.
   La  suddetta  procedura di analisi di rischio base, sviluppata con
riferimento alla realizzazione dell'esodo in sicurezza dei passeggeri
(autosoccorso)  ed  applicata ad una opportuna ed esauriente varieta'
di  casi tipo, al variare della lunghezza efficace, fornisce una base
di   dati   per   la   verifica  del  rispetto  delle  condizioni  di
accettabilita'  ovvero  della  necessita'  di  svolgere un'analisi di
rischio estesa.
   Sono  diagrammati  gli  andamenti lineari che descrivono il legame
tra livello di rischio individuale (IR) e probabilita' di accadimento
dell'evento  iniziatore  P(S1)  parametrizzati  dalla lunghezza della
galleria.  La  pendenza  delle  rette  (R)  varia  al  variare  della
lunghezza  della  galleria  (o  dell'interdistanza tra vie d'esodo) e
corrisponde  all'indicatore  di  rischio atteso totale, variabile tra
zero   e   uno,   connesso   al  verificarsi  dell'evento  iniziatore
considerato.


          ---->   VEDERE SCHEMA A PAG. 80 DELLA G.U.  <----


   Per  gallerie  di  lunghezza efficace compresa tra 2000 m e 9000 m
eventualmente  dotate  di  requisiti  integrativi e caratterizzate da
valori  degli  altri  parametri  considerati  nell'analisi di rischio
(tipo  di  traffico e procedimenti progettuali) favorevoli, si adotta
il concetto di Lunghezza Equivalente Le e di Sicurezza Equivalente.
   La Lunghezza Equivalente di una galleria e' una lunghezza virtuale
associata  al  livello  di rischio caratteristico di una galleria, in
corrispondenza   del  medesimo  valore  di  probabilita'  dell'evento
iniziatore associato alla galleria specifica.



ANNESSO D2

Descrizione  del  modello deterministico di riferimento per l'analisi
   di  scenario  e  verifica  delle  conseguenze  limite - Analisi di
   Rischio Base (ARB).

Descrizione generale dello scenario.

   Si  ipotizza  l'incendio  di  una carrozza di un treno passeggeri,
fermo  in  galleria  in posizione centrale rispetto agli imbocchi. La
sezione  della galleria e' del tipo a singola canna e doppio binario,
di  superficie  pari a 80 m2; la lunghezza della galleria e' pari a 4
km.
   Si valuta l'andamento nel tempo, all'interno della galleria, delle
grandezze   rappresentative   del   rischio  per  le  persone  dovuto
all'incendio:
    - distribuzione  delle  concentrazioni  di  fumi  e  gas  tossici
prodotti  dall'incendio  (CO,  HCN,  HC1,  CO2)  e delle altre specie
chimiche   significative   ai   fini  del  rischio  (difetto  di  02,
particolato) all'interno della galleria e loro andamento nel tempo;
    - distribuzione  delle  temperature  all'interno della galleria e
loro andamento nel tempo; in particolare lungo i percorsi di esodo;
    - distribuzione   dell'irraggiamento  termico  all'interno  della
galleria e suo andamento nel tempo.


Determinazione della curva di rilascio della potenza termica.

   Al fine di valutare la curva di rilascio piu' appropriata e' stato
studiato   l'incendio   di   una  carrozza  passeggeri,  con  innesco
ipotizzato  su  una  poltroncina, considerando altresi' la successiva
rottura dei finestrini.
   Tale  studio  ha consentito di determinare i valori di picco delle
grandezze rappresentative del rischio per lo scenario in oggetto.
   I  materiali  considerati  nello  sviluppo  del modello sono tutti
assimilati, per quanto riguarda le loro proprieta' termodinamiche, al
poliuretano,  materiale, tra quelli presenti sulla carrozza tipo, che
presenta  il  comportamento  piu'  severo  dal  punto  di vista della
partecipazione al fuoco e della produzione dei prodotti tossici della
combustione (in particolare CO e HCN).


Ipotesi  adottate  per  la  definizione  dello scenario - Incendio di
   riferimento.

   Lo  scenario incidentale di riferimento si caratterizza per essere
rappresentativo  di  una vasta classe di scenari incidentali e per lo
stesso sono stati individuati i rispettivi parametri conservativi:
    - la  curva  del rilascio prescelta prevede uno sviluppo graduale
della  potenza  del  focolaio  (tempo  complessivo  di  sviluppo  non
inferiore  ai  10  min.) sino al valore di 10 MW e si assume che essa
rimanga costante per tutta la durata della simulazione;
    - la lunghezza della galleria e' pari a 4000 m;
    - la sezione della galleria ove e' ipotizzato l'incendio e' della
tipologia singola canna doppio binario;
    - si assume che l'incendio si sviluppi al centro della galleria;
    - la velocita' di esodo in galleria e' ipotizzata pari a 0,6 m/s;
    - il  tempo necessario per l'esodo della totalita' dei passeggeri
dalle carrozze si assume pari a 180 s;
    - si   ipotizza   inoltre  che  tutti  i  passeggeri  riescano  a
raggiungere il marciapiede laterale di esodo;
    - la temperatura ambiente iniziale e' considerata pari a 20 °C;
    - la  concentrazione  iniziale  di ossigeno e' considerata pari a
20,7 % (valore in atmosfera al livello del mare).


Rischi ai quali i passeggeri sono esposti durante l'esodo.

   La  salvabilita' dei passeggeri piu' sfavoriti e' condizionata dal
buon esito delle tre fasi distinte dell'esodo:
    - esodo dal vagone incendiato;
    - allontanamento dal vagone incendiato;
    - raggiungimento delle uscite.
   Durante  la prima fase dell'esodo sia il rischio termico, legato a
parametri  di rischio quali irraggiamento e temperatura dei gas caldi
della  combustione, sia il rischio chimico legato alla concentrazione
dei  prodotti  tossici  della  combustione quali CO, HCN, HC1 ed alla
ipossia, cioe' alla mancanza di 02, sono elevati.
   Durante  la  seconda  fase  dell'esodo il rischio principale e' di
tipo termico, legato soprattutto all'irraggiamento.
   Durante  la  terza  fase  dell'esodo  verso  l'uscita  il  rischio
principale e' di tipo chimico e termico.


Calcolo  del  grado  di  inabilita'  indotto  sui  passeggeri durante
   l'esodo.

   Al  fine  di  valutare  le capacita' di esodo sono stati calcolati
degli  indicatori,  definiti dosi frazionali inabilitanti (fractional
effective  dose),  secondo la norma ISO 13571, Lite threat of fires -
Guidance  on  the  estimation of time available for escape using fire
data,  per  ogni  parametro sia di rischio chimico (concentrazioni di
sostanze  tossiche,  irritanti,  nonche' dell'ossigeno, ai fini della
valutazione  della  ipossia)  sia di rischio termico (temperature dei
gas  e  dell'aria,  valori  di  irraggiamento  termico  ai  quali gli
esodanti sono esposti in galleria).
   I  parametri sopra citati sono rappresentativi delle condizioni di
vivibilita'  all'interno  della  galleria  ed  in particolare lungo i
percorsi  di  esodo; gli andamenti nel tempo dei valori dei parametri
di   rischio   costituiscono   la   base   dei  dati  utilizzata  per
l'applicazione  dei  modelli  empirici  proposti  nella  norma  sopra
citata,  ed  assunti  come  modelli matematici per la valutazione dei
dati calcolati in base a questa simulazione di incendio.
   L'approccio  utilizzato  si basa sul calcolo del tempo disponibile
per  l'esodo  dei passeggeri attraverso un percorso interessato dalla
diffusione dei prodotti dell'incendio quali fumi e calore.
   Gli  effetti  di cui le formule empiriche del modello proposto nel
documento  succitato  tengono  conto sono computati in base ai valori
assunti  dai  parametri  di  rischio lungo la galleria ed al tempo di
esposizione delle persone a ciascun elemento di rischio; tali effetti
sono  funzione del prodotto delle concentrazioni di ciascun parametro
di  rischio  (CO,  CO2,  HCl,  HCN,  etc.)  pesato  con  il  tempo di
esposizione  e  normalizzato rispetto ad un valore limite costituente
il  parametro  di  riferimento, FED fractional effective dose, per il
calcolo del tempo disponibile per l'esodo.
   Il calcolo delle dosi frazionali e' finalizzato a confrontare, per
ogni  parametro di rischio, il valore ottenuto, rappresentativo della
dose  frazionale  inabilitante  complessivamente assunta dal generico
passeggero  durante l'esodo, con il valore di soglia (a seguito della
normalizzazione  rispetto  al valore di soglia i valori ottenuti sono
compresi tra 0 ed 1).
   Il  valore  1  corrisponde  al  raggiungimento della condizione di
impossibilita' di autosoccorso.


Sintesi  dei  risultati  del  modello  deterministico  applicato allo
   scenario di riferimento.

   Dai   risultati   dell'applicazione  del  modello,  relativi  alla
galleria   tipo   indicata,   sono  state  ricavate  dosi  frazionali
inabilitanti  complessive,  rappresentative del rischio chimico e del
rischio termico:
    - dose  frazionale  inabilitante  complessiva relativa al rischio
termico = FT = 0,08;
    - dose frazionale inabilitante complessiva relativa al rischio da
ipossia (scarsita' di ossigeno) = Fo = 0,006;
    - dose  frazionale  inabilitante  complessiva relativa al rischio
chimico = Fa = 0,05.
   I  valori  sopra  riportati  mostrano  che  il  rischio  associato
all'esodo  dei  passeggeri e' da considerarsi accettabile in quanto i
valori  delle  dosi  frazionali  inabilitanti sono tutti inferiori ai
valori limite di accettabilita', indicati dalla stessa norma ISO pari
a 0,3.


Calcolo  del  rischio  per  una  galleria  generica  sulla  base  dei
   risultati  del  modello  deterministico applicato allo scenario di
   riferimento-Analisi di Rischio Base.

   L'ARB   si   sviluppa   rapportando   i   risultati   del  modello
deterministico  ottenuti per lo scenario di riferimento alla galleria
oggetto dell'analisi.
   L'ARB  si  applica  a tutte le gallerie ferroviarie secondo quanto
indicato nel capitolo 6 del presente allegato III.


Sensibilita' dei parametri di rischio rispetto ai parametri specifici
   di progetto.

   La salvabilita' dei passeggeri, che si ipotizza effettuino l'esodo
attraverso i marciapiedi, dipende
    • dalle concentrazioni dei prodotti della combustione;
    • dalla  temperatura  ed  irraggiamento  termico  alla quale sono
esposti durante l'esodo;
    • dai tempi di esposizione.
   Tali   parametri   di   rischio  dipendono  sostanzialmente  dalla
configurazione geometrica della galleria. Gli elementi caratteristici
che  incidono  in maniera significativa sul rischio termico e chimico
sono i seguenti:
    • sezione   della   galleria,  Sg,  incide  principalmente  sulle
concentrazioni  dei  prodotti  della  combustione  dipendendo da tale
grandezza il volume all'interno del quale i fumi si distribuiscono;
    • interdistanza  massima  delle  uscite pedonali, Len, incide sui
tempi  di esodo e quindi sui tempi di esposizione alle concentrazioni
dei  prodotti della combustione ed agli effetti termici dell'incendio
e  rappresenta  la  lunghezza  efficace  di una galleria dal punto di
vista  dell'esodo dei passeggeri nel caso dell'evento incendio di una
carrozza in galleria;
    • larghezza  dei  percorsi  di esodo, W'incide sulla velocita' di
fuga  e  quindi  sui  tempi  di  esposizione  alle concentrazioni dei
prodotti della combustione ed agli effetti termici dell'incendio.


Indicatori di danno per l'Analisi di rischio base (ARB).

   Di seguito sono definiti i tre indicatori di danno:
    • Dch,  rappresentativo  del  danno  durante l'esodo in galleria,
dovuto  alla  concentrazione  del  monossido  di  carbonio e di altri
prodotti   tossici,   computati   conservativamente  raddoppiando  il
contributo  dovuto  al  solo monossido di carbonio (la concentrazione
dei fumi puo' essere convertita in densita' ottica);
    • DT,  rappresentativo  del  danno  associato  agli effetti della
temperatura e dell'irraggiamento termico;
    • Do,  rappresentativo  del danno dovuto ad ipossia (scarsita' di
ossigeno).
   L'approccio  della  ARB si basa su leggi empiriche ottenute da una
regressione  di  una modellazione rigorosa del fenomeno che correlano
gli  indicatori  agli elementi caratteristici della galleria rispetto
ai quali tali parametri sono sensibili.
   Le espressioni dei parametri sopra citati sono le seguenti:
    Dch,= Fch *((80/Sg)2 +(0,8/W')2)/2 + 0,03 * Leff/1000;
    DT= FT *((80/Sg)2 + (0,8/W')2)/2;
    Do = Fo *((80/Sg)2 +(0,8/W')2)/2.
   Le   espressioni   sopra   riportate   sono   basate   su  ipotesi
conservative,  associate alla variazione degli indicatori di danno in
relazione agli elementi caratteristici della galleria.
   La  condizione  per cui l'ARB dimostra la necessita' di effettuare
l'ARE  e'  che  almeno  uno degli indicatori di danno sopra definiti,
Dch,  DT, Do, risulti maggiore del valore limite normalizzato, pari a
0,3.
   La  condizione di accettabilita' del danno si realizza nel caso in
cui  gli  indicatori Dch, DT, Do, rimangano tutti inferiori al valore
limite pari a 0,3.
   In  altri  termini  il  suddetto  risultato  corrisponde all'esito
favorevole  dell'ARB,  compatibile  con  la  soglia di accettabilita'
fissata.


Riferimenti

   I  valori  soglia  ed i parametri del modello deterministico dello
scenario  di danno considerato e delle corrispondenti conseguenze sui
passeggeri  sono  tratti  dal  contesto  internazionale normativo del
settore (vedi riferimenti bibliografici sottoelencati):
    - ISO/TR 13387:1999, Fire safety engineering - Part 1-9;
    - ISO/DTS 13571 Life threat of fires - Guidance on the estimation
of time available for escape using fire data;
    - NFPA  SFPE  Handbook  -  Visibility and human behaviour in fire
smoke, T. Jin;
    - NFPA   SFPE   Handbook  -  Toxicity  assessment  of  combustion
products, D.A. Purser;
    - NFPA SFPE Handbook - Emergency movement, H.E. Nelson;
    - NFPA SFPE Handbook - Heat release rate, V. Babrauskas;
    - NFPA  SFPE Handbook - Generation of heat and chemical compounds
in fare, A. Tewarson;
    - NIST  Fire  dynamic  simulator  - Technical referente guide, K.
McGrattan;
    - NIST Fire dynamic simulator - User's guide, K. McGrattan;
    - NIST  -  Fire  safety  of passenger trains: Material evaluation
(cone calorimeter), R.D. Peacock;
    - NIST  -  Fire  Safety  of Passenger Trains: Application of Fire
Hazard Analysis Techniques, Richard D. Peacock;
    - NIST  -  Fire  Safety  of  Passenger Trains: Evaluation of Fire
Hazard Analysis Using Full-Scale Passenger Rail Car Tests; Richard D.
Peacock;
    - University   of  Canterbury  -  Assessing  the  feasibility  of
reducing the grid resolution in FDS field modelling, N.M. Petterson;
    - NIST  -  Numerical Simulation of the Howard Street Tunnel Fire,
Baltimore, Maryland, July 2001, K. B. McGrattan, A. Hamins;
    - NRC  National  Research  Council  Canada  -  Simulation  of the
dynamics  of  the Fire for a section of the L.H.- La Fontaine Tunnel,
A. Bounagui, A.Kashef, N. Benichou.