(all. 3 - art. 1)
  Con  riferimento  alle  categorie di opere elencate nell'art. 1 del
decreto del Presidente del  Consiglio  dei  Ministri  n.  377/88,  le
disposizioni  di cui agli articoli 3, 4 e 5 del decreto vengono cosi'
specificate ed integrate:
  1.  Impianti  industriali (raffinerie di petrolio greggio, impianti
di gassificazione e di liquefazione di carbone o  scisti  bituminosi,
acciaierie  integrate  di  prima  fusione della ghisa e dell'acciaio,
impianti chimici integrati, impianti per  l'estrazione  dell'amianto,
per il trattamento e la trasformazione).
  Per  quanto  attiene  il quadro di riferimento programmatico di cui
all'art. 3, si terra' conto dei seguenti atti di programmazione e  di
pianificazione di settore e di area:
   piani nazionali del settore interessato;
   piano energetico nazionale;
   eventuali altri strumenti di programmazione e di finanziamento;
   piani regionali e provinciali dei trasporti;
   piani  regionali  e  di  area  vasta  per  la  salvaguardia  e  il
risanamento ambientale, piani territoriali e paesistici, piani per le
attivita' industriali;
   strumenti urbanistici locali.
  Per  quanto  riguarda  il  quadro  di  riferimento  progettuale, ad
integrazione e specificazione di quanto disposto dall'art.  4,  comma
4, si dovra' provvedere ai seguenti adempimenti:
   elenco  delle  norme  e  disposizioni,  anche di carattere locale,
relative alla salvaguardia e tutela dell'ambiente e  alla  protezione
della  popolazione,  che  si  applicano alle tecnologie impiegate nei
processi produttivi o di costruzione, con riferimento in  particolare
alla  tutela  della  qualita'  dell'aria,  alla  tutela  delle acque,
all'utilizzo  e  trasporto  di  sostanze  infiammabili,  esplosive  o
tossiche, alla sicurezza degli impianti industriali, allo smaltimento
dei rifiuti;
   criteri  delle  scelte  in  merito  alla tecnologia dei sistemi di
processo e di stoccaggio dei combustibili, materie prime, prodotti  e
sottoprodotti  e rifiuti; dei sistemi di abbattimento delle emissioni
inquinanti in atmosfera e di trattamento degli effluenti liquidi, dei
sistemi  di  trattamento,  condizionamento  e smaltimento dei rifiuti
solidi e dei sottoprodotti; delle ipotesi di recupero  e  riciclaggio
dei sottoprodotti e/o dei rifiuti;
   descrizione  dei  sistemi produttivi e di processo con indicazione
delle  quantita'  e  caratteristiche  chimico-fisiche  dei  materiali
utilizzati e di quelli finali ed intermedi;
   descrizione  delle  condizioni  operative  delle  fasi di processo
rilevanti dei sistemi destinati alla prevenzione delle varie forme di
inquinamento  (abbattimento  delle emissioni di inquinanti dell'aria,
depurazione degli effluenti liquidi, trattamento  e  smaltimento  dei
rifiuti  solidi,  riduzione  di rumori, vibrazioni, odori, ecc.), dei
sistemi di monitoraggio e delle infrastrutture civili;
   descrizione  delle  infrastrutture  di  trasporto  e stoccaggio di
materiali di processo o di servizio  (terminali  portuali,  depositi,
oleodotti, gasdotti ed elettrodotti, inclusi i terminali);
   descrizione  del  consumo o utilizzo di materie prime e di risorse
naturali;
   ogni   altra   informazione   specifica   relativa  a  particolari
tecnologie di  processo  o  all'uso  dei  materiali  impiegati  nello
specifico impianto;
   analisi dei malfunzionamenti di sistemi e/o processi con possibili
ripercussioni  di  carattere  ambientale  (rilasci  incontrollati  di
sostanze  inquinanti e nocive, tossiche e/o infiammabili in atmosfera
o in corpi idrici, rilasci di radioattivita', esplosioni  e  incendi,
interruzioni   di   attivita',  ecc.),  incidenti  durante  trasporti
pericolosi, con individuazione in  termini  quantitativi  (quantita',
tassi di fuga, tempi di reazione, durata, ecc.) delle possibili cause
di perturbazione nei confronti delle componenti ambientali  definite;
descrizione  dei  sistemi  preventivi e protettivi (interventi attivi
e/o passivi); eventuali predisposizioni per situazioni di emergenza;
   tipo    e   durata   prevedibile   degli   eventuali   lavori   di
smantellamento, con  indicazione  di  eventuali  residui  atmosferici
liquidi  o  solidi prodotti; descrizione di eventuali possibilita' di
riutilizzo dell'impianto per altre  finalita';  trasformazione  degli
impianti esistenti; piani di bonifica e risanamento.
  Secondo   quanto   previsto  dall'art.  5,  comma  3,  si  dovranno
descrivere e stimare gli effetti  sull'ambiente  con  riferimento  ai
punti  precedenti,  nonche' alle scelte progettuali ed alle misure di
attenuazione individuate.
  2.  Centrali  termiche  e  impianti  per  la  produzione di energia
elettrica  (impianti  di  combustione,  centrali  nucleari  ed  altri
reattori nucleari).
  Per  quanto  attiene  il quadro di riferimento programmatico di cui
all'art. 3, si terra' conto dei seguenti atti di programmazione e  di
pianificazione di settore e di area:
   piano energetico nazionale;
   eventuali altri strumenti di programmazione e di finanziamento;
   piani dei trasporti;
   piani  regionali  e  di  area  vasta  per  la  salvaguardia  e  il
risanamento ambientale, piani territoriali e paesistici, piani per le
attivita' industriali;
   strumenti urbanistici locali.
  Per  quanto  riguarda  il  quadro  di  riferimento  progettuale, ad
integrazione e specificazione di quanto disposto dall'art.  4,  comma
4, si dovra' provvedere ai seguenti adempimenti:
   elenco  delle  norme  e  disposizioni,  anche di carattere locale,
relative alla salvaguardia e tutela dell'ambiente e  alla  protezione
della  popolazione,  che  si  applicano alle tecnologie impiegate nei
processi produttivi e di costruzione, con riferimento in  particolare
alla  tutela  della qualita' dell'aria, alla tutela delle acque, alle
radiazioni  ionizzanti,  all'utilizzo  e  al  trasporto  di  sostanze
infiammabili,  esplosive  o  tossiche, alla sicurezza degli impianti,
allo smaltimento dei rifiuti;
   criteri  delle scelte in merito alla tecnologia del ciclo termico,
dei sistemi di contenimento ed abbattimento  degli  inquinanti  nelle
emissioni  in  atmosfera  e  negli  effluenti liquidi, dei sistemi di
trattamento, condizionamento e smaltimento dei rifiuti solidi  e  dei
sottoprodotti e del loro recupero o riciclaggio, con riferimento alle
norme e disposizioni di cui sopra  ed  eventuali  norme  tecniche  di
settore;
   descrizione  dei sistemi produttivi e di processo, con particolare
riferimento al sistema  di  generazione  di  vapore  e/o  calore,  al
sistema  di  raffreddamento della centrale, ai sistemi destinati alla
prevenzione delle varie forme  di  inquinamento  (abbattimento  delle
emissioni   di  inquinanti  dell'aria,  depurazione  degli  effluenti
liquidi, trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi,  riduzione  di
rumori e vibrazioni ecc.) ed ai sistemi di monitoraggio;
   descrizione  delle infrastrutture elettriche e degli elettrodotti,
delle  infrastrutture  civili  e  infrastrutture   di   trasporto   e
stoccaggio  dei  combustibili  e  di altri materiali di processo o di
servizio  (terminali  portuali,   carbonili,   depositi,   oleodotti,
gasdotti o altri sistemi lineari di trasporto di materiali);
   descrizione  dell'utilizzo di materie prime e di risorse naturali,
con riguardo particolare alla sottrazione di acque di superficie o di
falda;
   ogni   altra   informazione   specifica   relativa  a  particolari
tecnologie  di  processo  o  all'uso  di  materiali  impiegati  nello
specifico impianto, in relazione alle condizioni ambientali esistenti
nel sito proposto per l'insediamento;
   analisi dei malfunzionamenti di sistemi e/o processi con possibili
ripercussioni  di  carattere  ambientale  (rilasci  incontrollati  di
sostanze  inquinanti  e nocive sul suolo, infiammabili in atmosfera o
in corpi idrici, esplosioni e  incendi,  interruzioni  di  attivita',
ecc.),  nonche'  delle  possibilita'  di  incidenti durante trasporti
pericolosi, con individuazione in  termini  quantitativi  (quantita',
tassi di fuga, tempi di reazione, durata, ecc.) delle possibili cause
stimate di perturbazione nei confronti  delle  componenti  ambientali
definite; descrizione dei sistemi preventivi e protettivi (interventi
attivi e/o passivi);  eventuali  predisposizioni  per  situazioni  di
emergenza;
   tipo    e   durata   prevedibile   degli   eventuali   lavori   di
smantellamento, con l'indicazione dei residui atmosferici, liquidi  o
solidi  prodotti; descrizione di eventuali possibilita' di riutilizzo
dell'impianto per  altre  finalita';  trasformazione  degli  impianti
esistenti;   piani   di  bonifica  e  risanamento;  recupero  a  fini
naturalistici.
  Secondo   quanto   previsto  dall'art.  5,  comma  3,  si  dovranno
descrivere e stimare gli effetti  sull'ambiente  con  riferimento  ai
punti  precedenti,  nonche' alle scelte progettuali ed alle misure di
attenuazione individuate.
  3.  Infrastrutture lineari di trasporto (autostrade e vie di rapida
comunicazione, tronchi ferroviari per il traffico a grande distanza).
  Per  quanto  attiene  il quadro di riferimento programmatico di cui
all'art. 3, si terra' conto dei seguenti atti di programmazione e  di
pianificazione di settore di area:
   piano   decennale   ANAS,   relativi   stralci   attuativi,  piani
straordinari ANAS;
   piano generale dei trasporti;
   piani regionali e provinciali dei trasporti;
   altri strumenti di programmazione e di finanziamento;
   piani  regionali  e  di  area  vasta  per  la  salvaguardia  ed il
risanamento ambientale, piani territoriali e paesistici;
   strumenti urbanistici locali.
  Nell'indicare  i  tempi  previsti per l'attuazione dell'intervento,
l'attenzione dovra'  essere  posta  anche  sulla  eventuale  apertura
all'esercizio  della  infrastruttura  per  tronchi, evidenziandone le
conseguenze sulla rete.
  Per  quanto  riguarda  il  quadro  di  riferimento  progettuale, ad
integrazione e specificazione di quanto disposto dall'art.  4,  comma
4, si dovra' procedere ai seguenti adempimenti:
   nella  descrizione  del progetto saranno giustificate le scelte di
tracciato  raffrontando  la  soluzione  prescelta  con  quelle  delle
alternative,  evidenziando  le  motivazioni  della scelta suddetta in
base a parametri di carattere tecnico, economico ed  ambientale,  con
riferimento in particolare a:
    tracciato e profili;
    soluzioni tipologiche (viadotto, galleria, scavo, rilevato, raso)
e loro relative interrelazioni;
   saranno  indicate  la  natura,  la  qualita'  e la provenienza dei
materiali necessari per la costruzione  dell'opera,  nonche'  fornite
indicazioni  circa le cave disponibili in base alla normativa vigente
ed  utilizzabili  per  quanto  riguarda  la  loro   caratterizzazione
geologica  e potenzialita'; nel caso di cave esclusivamente aperte ed
utilizzate in funzione dei lavori in questione, saranno precisate  le
modalita'  tecniche  a  cui  dovra'  attenersi  l'appaltatore  per il
risanamento delle cave stesse dopo la loro utilizzazione;
   andranno altresi' individuate qualita' e, ove possibile, quantita'
dei materiali da portare alle discariche, localizzando di massima  le
stesse  e  prevedendo  le  modalita'  tecniche a cui dovra' attenersi
l'appaltatore per la sistemazione delle stesse.
  Per  quanto  riguarda  la  fase di costruzione, saranno forniti gli
elementi  atti  ad  individuare  i  principali  impatti  prevedibili,
indicando altresi' le prescrizioni da inserire nei progetti esecutivi
e nei capitolati di oneri per il contenimento di tali impatti  e  per
il risanamento ambientale.
  Con  riferimento  all'art.  5, si dovranno descrivere e stimare gli
effetti connessi:
   all'eventuale  variazione  del  regime delle acque superficiali e,
qualora intercettate, delle acque profonde;
   alle  concentrazioni  degli  inquinamenti  atmosferici dovute alle
sorgenti  in  movimento,  in  relazione  a   particolari   condizioni
meteo-climatiche  ed  orografiche  ed  in  riferimento  alla  diversa
sensibilita' dei ricettori;
   ai  livelli  di inquinamento da rumore ed eventuali vibrazioni, in
relazione  alla  protezione  delle  zone  abitate  e   di   aree   di
riconosciuta valenza o criticita' ambientale;
   alle  modifiche  delle caratteristiche geomorfologiche del suolo e
del   sottosuolo   indotte   in   conseguenza   della   realizzazione
dell'infrastruttura;
   alle  conseguenze di sottrazione e limitazione d'uso di territorio
e/o di aree di continuita' territoriale  di  riconosciuta  valenza  o
criticita' ambientale;
   agli effetti paesaggistici connessi alla realizzazione dell'opera,
intesi anche in termini storico-testimoniali e culturali;
   alle  misure  di  contenimento dei possibili impatti connessi allo
sversamento accidentale di sostanze  inquinanti,  in  relazione  alla
prevedibile  gravita'  delle  conseguenze  di rischio ambientale, con
particolare attenzione ove il  tracciato  interessi  acque  destinate
all'uso  potabile o comunque il cui inquinamento possa incidere sulla
salute umana.
  4. Aeroporti.
  Per  quanto  attiene  il quadro di riferimento programmatico di cui
all'art. 3, si terra' conto dei seguenti  atti  di  programmazione  e
pianificazione di settore e di area:
   piano generale dei trasporti;
   piano nazionale degli aeroporti;
   piani regionali e provinciali dei trasporti;
   altri strumenti di programmazione e di finanziamento;
   piani  regionali  e  di  area  vasta  per  la  salvaguardia  e  il
risanamento ambientale, piani territoriali e paesistici;
   strumenti urbanistici locali.
  Per  quanto  riguarda  il  quadro  di  riferimento  progettuale, ad
integrazione e specificazione di quanto disposto dall'art.  4,  comma
4, si dovra' procedere ai seguenti adempimenti:
   indicare  la  natura,  la quantita' e la provenienza dei materiali
necessari per la costruzione dell'opera, nonche' fornire  indicazioni
circa   le  cave  disponibili  in  base  alla  normativa  vigente  ed
utilizzabili per quanto riguarda la loro caratterizzazione  geologica
e potenzialita'; nel caso di cave esclusivamente aperte ed utilizzate
in funzione dei lavori in questione, saranno precisate  le  modalita'
tecniche  a  cui  dovra'  attenersi  l'appaltatore per il risanamento
delle cave stesse  dopo  la  loro  utilizzazione.  Andranno  altresi'
individuate  qualita'  e,  ove  possibile, quantita' dei materiali da
portare  alle  discariche,  localizzando  di  massima  le  stesse   e
prevedendo le modalita' tecniche a cui dovra' attenersi l'appaltatore
per la sistemazione delle stesse;
   descrivere   i   fenomeni   legati   all'inquinamento   da  rumore
(predisposizione di apposita cartografia tematica in conformita' alla
circolare  della Direzione generale dell'aviazione civile 45/3030, n.
327);
   descrivere il sistema di smaltimento delle acque meteoriche;
   descrivere  il sistema di smaltimento dei rifiuti (con indicazioni
di qualita' e volumi);
   descrivere   le  infrastrutture  di  trasporto  e  stoccaggio  dei
combustibili e dei carburanti, nonche' di  merci  che  possono  avere
rilevanza dal punto di vista ambientale;
   descrivere  le  modalita'  di  rispetto dei vincoli sul territorio
derivanti dall'applicazione della legge 4 febbraio 1963, n. 58;
   confrontare   le  omogeneita'  con  quanto  previsto  dalle  norme
I.C.A.O. - Annesso 14.
  Per  quanto  riguarda  il  quadro  di riferimento ambientale di cui
all'art. 5, comma 3, considerato che in fase di esercizio l'eventuale
degrado   della   qualita'   ambientale  indotto  dall'infrastruttura
aeroportuale  e'  riconducibile   all'inquinamento   prodotto   dalle
sorgenti   in   movimento   e  dall'ingombro  fisico  dell'opera  sul
territorio, nonche' dalla gestione dei servizi connessi all'esercizio
dell'attivita'  operativa,  lo  studio  d'impatto dovra' approfondire
l'analisi conoscitiva o previsiva in ordine a quelle  componenti  che
risultano piu' direttamente connesse.
  5. Porti e vie navigabili.
  Per  quanto  attiene  il quadro di riferimento programmatico di cui
all'art. 3, si terra' conto dei seguenti  atti  di  programmazione  e
pianificazione di settore e di area:
   piano generale dei trasporti, relativamente ai sistemi portuali;
   codice   della  navigazione  e  regolamentazione  delle  attivita'
assentite nelle acque territoriali e in quelle adiacenti  soggette  a
giurisdizione nazionale;
   piani  di  programmazione  settoriale:  nautica da diporto; pesca;
portualita' commerciale;
   piano delle coste;
   piani regionali e provinciali dei trasporti;
   programmi  regionali  settoriali  di  interventi nell'ambito della
pianificazione nazionale:  nautica  da  diporto;  pesca;  portualita'
commerciale;
   altri strumenti di programmazione e di finanziamento;
   piani  regionali  e  di  area  vasta  per  la  salvaguardia  ed il
risanamento ambientale, piani territoriali e  paesistici,  di  tutela
dell'ambiente costiero e marino;
   strumenti urbanistici locali e piano regolatore portuale.
  Per  quanto  riguarda  il  quadro  di  riferimento  progettuale, ad
integrazione e specificazione di quanto disposto dall'art.  4,  comma
4, si dovra' procedere ai seguenti adempimenti:
   descrivere  la  previsione  dei  flussi di traffico via mare e via
terra;  per  questi  ultimi  andranno  evidenziati  i  rapporti   tra
quantita' e qualita' delle merci e modalita' di trasporto, al fine di
ottimizzare  la  rete  infrastrutturale  di   collegamento   con   il
territorio ed attenuare le eventuali relative interazioni ambientali;
   nel  caso  di  ampliamenti,  precisare i riferimenti all'eventuale
sistema portuale locale;
   illustrare,  anche  attraverso i modelli di previsione utilizzati,
le interazioni tra le opere portuali e  l'assetto  attuale  e  futuro
della linea di costa;
   descrivere  la  configurazione  degli  specchi acquei protetti dal
bacino portuale in relazione all'interscambio con  l'ambiente  marino
esterno,  con  riferimento  alle  esigenze  di  protezione del bacino
stesso dal moto ondoso;
   indicare  la  natura,  la quantita' e la provenienza dei materiali
necessari per la costruzione dell'opera, nonche' fornire  indicazioni
circa   le  cave  disponibili  in  base  alla  normativa  vigente  ed
utilizzabili per quanto riguarda la loro caratterizzazione  geologica
e potenzialita'; nel caso di cave esclusivamente aperte ed utilizzate
in funzione dei lavori in questione, saranno precisate  le  modalita'
tecniche  a  cui  dovra'  attenersi  l'appaltatore per il risanamento
delle cave stesse dopo la loro utilizzazione;
   descrivere le misure atte a minimizzare il rischio di inquinamenti
del corpo idrico (dilavamento di piazzali  e  banchine,  scarichi  ed
emissioni  provenienti dai natanti, acque di zavorra, ecc.), anche in
relazione alla qualita' dell'ambiente marino circostante;
   individuare  la  natura  e quantita' dei materiali provenienti dai
dragaggi, indicando di massima il  punto  di  discarica  terrestre  o
marittima  e  fornendo  la  giustificazione  ambientale  della scelta
effettuata.
  Secondo   quanto   previsto  dall'art.  5,  comma  3,  si  dovranno
descrivere e stimare gli effetti  sull'ambiente  con  riferimento  ai
punti  precedenti,  nonche' alle scelte progettuali ed alle misure di
attenuazione individuate.
  6.  Impianti  tecnologici  (impianti  destinati esclusivamente allo
stoccaggio definitivo o alla eliminazione  dei  residui  radioattivi,
impianti  di  eliminazione  dei  rifiuti  tossici  o  nocivi mediante
incenerimento, trattamento chimico o stoccaggio).
  Per  quanto  attiene  il quadro di riferimento programmatico di cui
all'art. 3, si terra' conto dei seguenti atti di programmazione e  di
pianificazione:
   piani nazionali e regionali di settore;
   eventuali altri strumenti di programmazione e di finanziamento;
   piani regionali e provinciali dei trasporti;
   piani  regionali  e  di  area  vasta  per  la  salvaguardia  e  il
risanamento ambientale, piani territoriali e paesistici, piani per le
attivita' industriali;
   strumenti urbanistici locali.
  Per  quanto  riguarda  il  quadro  di  riferimento  progettuale, ad
integrazione e specificazione di quanto disposto dall'art.  4,  comma
4, si dovra' procedere ai seguenti adempimenti:
   elenco  delle  norme  e  disposizioni  anche  di carattere locale,
relative alla salvaguardia e tutela dell'ambiente ed alla  protezione
della  popolazione,  che  si  applicano alle tecnologie impiegate nei
processi produttivi di costruzione, di trasporto, di trattamento e di
stoccaggio dei materiali;
   indicazione   di   massima   delle   quantita'  e  caratteristiche
chimico-fisiche dei materiali per i quali e' predisposto l'impianto;
   descrizione  delle  infrastrutture  e  modalita'  previste  per il
trasporto ed il conferimento dei rifiuti;
   criteri  nelle  scelte  in  merito  alla  tecnologia  del ciclo di
trattamento  e  condizionamento,  dei  sistemi  di  contenimento   ed
abbattimento  degli  inquinanti  nelle emissioni in atmosfera e negli
effluenti  liquidi,  degli  eventuali  sottoprodotti  e  della   loro
utilizzazione con riferimento alle norme vigenti;
   indicazione di massima dei volumi e quantita' prodotte nell'unita'
di tempo, in relazione alle emissioni in atmosfera e negli  effluenti
liquidi,  alle sostanze e ai flussi energetici eventualmente prodotti
e rilasciati e al destino delle scorie finali;
   infrastrutture  di movimentazione, di trattamento e stoccaggio dei
rifiuti e infrastrutture di servizio;
   ogni   altra   informazione   specifica   relativa  a  particolari
tecnologie o all'uso di materiali impiegati;
   descrizione  del  consumo o utilizzo di materie prime e di risorse
naturali;
   analisi dei malfunzionamenti di sistemi e/o processi con possibili
ripercussioni  di  carattere  ambientale  (rilasci  incontrollati  di
sostanze  inquinanti,  nocive,  tossiche sul suolo, in atmosfera o in
corpi idrici, esplosioni e  incendi,  etc.),  con  individuazione  in
termini  quantitativi  (quantita', tassi di fuga, durate, etc.) delle
possibili cause  di  perturbazione  nei  confronti  delle  componenti
ambientali   definite;   descrizione  dei  sistemi  preventivi  e  di
interventi attivi e/o passivi;
   sistemi   di   monitoraggio   convenzionale   e,  ove  necessario,
radiometrico.
  Secondo   quanto   previsto  dall'art.  5,  comma  3,  si  dovranno
descrivere e stimare gli effetti  sull'ambiente  con  riferimento  ai
punti  precedenti,  nonche' alle scelte progettuali ed alle misure di
attenuazione individuate.
  7.  Impianti  di  regolazione  delle acque (dighe ed altri impianti
destinati  a  trattenere,  regolare  o  accumulare  acqua   in   modo
durevole).
  Per  quanto  attiene  il quadro di riferimento programmatico di cui
all'art. 3, si terra' conto dei seguenti  atti  di  programmazione  e
pianificazione:
   piano generale degli acquedotti;
   piano energetico nazionale;
   piano agricolo nazionale;
   piani di bacino;
   programmi regionali settoriali;
   altri strumenti di programmazione e di finanziamento;
   piani  regionali  e  di  area  vasta  per  la  salvaguardia  e  il
risanamento ambientale, piani territoriali e paesistici;
   strumenti urbanistici locali.
  Per  quanto  riguarda  il  quadro  di  riferimento  progettuale, ad
integrazione e specificazione di quanto disposto dall'art.  4,  comma
4, si dovra' procedere ai seguenti adempimenti:
   sara'  indicata  la  natura,  la  quantita'  e  la provenienza dei
materiali necessari per la costruzione dell'opera;
   saranno  fornite  le indicazioni circa le cave disponibili in base
alla normativa vigente ed utilizzabili per quanto  riguarda  la  loro
caratterizzazione   geologica  e  potenzialita';  nel  caso  di  cave
esclusivamente  aperte  ed  utilizzate  in  funzione  dei  lavori  in
questione,  saranno  precisate  le  modalita'  tecniche  a cui dovra'
attenersi l'appaltatore per il risanamento delle cave stesse dopo  la
loro utilizzazione.
  Con riferimento al comma 3 dell'art. 5, lo studio dovra' descrivere
e prevedere gli effetti possibili sull'ambiente dell'invaso  e  delle
opere  connesse,  sia  durante  la  costruzione che per il successivo
esercizio, con riguardo a:
   gli  effetti sul clima e sul micro-clima conseguenti ad invasi non
inferiori a 20 milioni di mc di  acqua  e/o  100  ettari  di  massimo
specchio  liquido,  salvo  significativa  influenza di temperatura ed
umidita' in casi di documentata rilevanza ambientale;
   le  modificazioni  indotte  al  sistema  idrico  di  superficie  e
sotterraneo, sia in fase di costruzione che di esercizio, e  relativi
effetti,  compresi  quelli  conseguenti  sulla  qualita'  delle acque
interessate;
   gli   effetti   sulla   morfologia  dei  luoghi,  con  particolare
riferimento alle oscillazioni del pelo libero dell'invaso;
   le   eventuali   modifiche  di  carattere  pedologico  per  l'area
interessata;
   gli effetti su vegetazione, flora, fauna e habitat;
   gli  effetti paesaggistici connessi alla realizzazione dell'opera,
intesi anche in termini storico-culturali;
   gli effetti prodotti dalla sottrazione fisica di aree inondate e/o
inondabili;
   gli  effetti  della  sottrazione  del  trasporto solido, sia lungo
l'asta fluviale sia sui litorali;
   la  qualita'  delle  acque  e  dello  stato dei luoghi circostanti
l'invaso, al fine di verificare i  potenziali  usi  aggiuntivi  degli
stessi (turismo, pesca, etc.) oltre a quello previsto;
   gli  effetti  di  antropizzazione  e  loro  conseguenze ambientali
dovute alla realizzazione della viabilita'  di  accesso,  se  di  uso
pubblico.
 
          Note all'allegato III:
             -  Il  testo  dell'art. 4 del D.P.C.M. n. 377/1988 e' il
          seguente:
             "Art.  4  (Vigilanza).  -  1.  Il Ministro dell'ambiente
          vigila ai sensi dell'art. 6, comma 6, della legge 8  luglio
          1986, n. 349, sulla osservanza delle eventuali prescrizioni
          contenute nella pronuncia di compatibilita' ambientale.
             2. Le amministrazioni interessate rendono noto nel bando
          di gara o nell'invito a  trattare  che  l'approvazione  dei
          progetti  e'  assoggettata  all'osservanza  delle eventuali
          prescrizioni contenute nella  pronuncia  di  compatibilita'
          ambientale".
             -  La  legge  n.  58/1963 reca modificazioni ed aggiunte
          agli articoli 714 e 717 del codice di navigazione aerea.