(Allegato 2)
                                                           Allegato 2 
DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DELLE CONCENTRAZIONI DI FIBRE DI  AMIANTO
                   AERODISPERSE IN AMBIENTI INDOOR 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
   2A) Direttiva 83/477/CEE  (1)  -  Metodo  di  riferimento  per  le
misurazioni del tenore dell'amianto nell'aria nel luogo di lavoro: 
     a) I campioni sono prelevati  nella  zona  di  respirazione  dei
singoli lavoratori: cioe' entro una semisfera di 300 mm di raggio che
si estende dinanzi alla faccia del lavoratore e  misurata  a  partire
dal punto di mezzo di una linea congiungente le sue orecchie. 
     b) Si usano filtri a  membrana  (esteri  misti  di  cellulosa  o
nitrato di cellulosa) di  porosita'  tra  0,8  e  1,2  (Micron(m  con
reticolo stampato e con diametro di 25 mm. 
     c) Si usa un portafiltro a faccia aperta provvisto di  cappuccio
metallico cilindrico, estendentesi tra 33  mm  e  44  mm  davanti  al
filtro e che permetta l'esposizione di un'area circolare di almeno 20
mm di diametro. Durante l'uso il cappuccio e' rivolto verso il basso. 
     d) Si usa una pompa portatile a batteria, portata sulla  cintura
o in una tasca del  lavoratore.  Il  flusso  deve  essere  esente  da
pulsazioni e la portata regolata inizialmente a 1 l/min (Piu' o Meno)
5%. Durante il periodo di campionamento la portata e' mantenuta entro
(Piu' o Meno) 10% della portata iniziale. 
     e) Il tempo di campionamento e' misurato con una tolleranza  del
2%. 
     f) Il carico di fibre ottimale sui filtri e' compreso tra 100  e
400 fibre/mm(Elevato al Quadrato). 
     g) In ordine di preferenza l'intero filtro, o un  suo  segmento,
posto su un vetrino da microscopio, e' reso trasparente  mediante  il
metodo acetone-triacetina e coperto con vetrino coprioggetti. 
     h) Per il conteggio e' usato un microscopio  binoculare  con  le
seguenti caratteristiche: 
     Illuminazione Koehler. 
     Un  condensatore  ABBE  o  acromatico  a   contrasto   di   fase
incorporato nel  complesso  posto  sotto  al  piatto  portaoggetti  e
montato  con  possibilita'   di   centraggio   e   messa   a   fuoco.
L'aggiustamento  del  centraggio  per  il  contrasto   di   fase   e'
indipendente dal meccanismo di centraggio del condensatore. 
     Un obiettivo acromatico a contrasto di fase positivo parafocale,
a 40 ingrandimenti, con un'apertura numerica compresa tra 0,65 e 0,70
e con assorbimento dell'anello di fase compreso tra 65 e 85%. 
     Oculari a compensazione a 12,5 ingrandimenti. Almeno un  oculare
deve permettere l'inserimento di un reticolo ed essere del  tipo  con
messa a fuoco. 
     Un  reticolo  oculare  circolare  Walton-Beckett  che  abbia  un
diametro apparente sul piano oggetto di 100 (Micron(m (Piu' o  Meno)2
(Micron(m quando si usano l'obiettivo e l'oculare indicati, e che sia
controllato con un micrometro dell'oggetto. 
     i)  Il  microscopio  e'  montato  secondo  le   istruzioni   del
fabbricante e il limite  di  rivelabilita'  controllato  mediante  un
"vetrino di prova per contrasto di fase". Quando siano usati nel modo
specificato dal fabbricante si deve poter vedere fino al codice 5 sui
vetrini di prova AIA e sino al blocco 5 sul vetrino di prova  HSE/NPL
Mark 2.  Tale  procedura  deve  essere  effettuata  all'inizio  della
giornata di lavoro. 
     l) Il conteggio dei campioni e' effettuato secondo  le  seguenti
regole: 
     Per  fibra  da  contare  si  intende  qualunque  particella   di
lunghezzaR5(Micron(m,      diametroQ3(Micron(m       e       rapporto
lunghezza/diametroR3:1 che non sia in contatto con una particella con
diametro massimo maggiore di 3 (Micron(m. 
     Le fibre da contare che hanno le sue estremita' entro l'area del
reticolo devono essere contate come un'unica fibra; una fibra  avente
una sola estremita' all'interno di tale area deve essere contata come
mezza fibra. 
     Le aree del reticolo per il conteggio  devono  essere  scelte  a
caso all'interno della superficie esposta al filtro. 
     Un agglomerato di fibre che appaia compatto e intero  in  uno  o
piu' punti della sua lunghezza, ma appaia diviso  in  trefoli  (fibra
ramificata) in altri, deve essere contato come fibra se  e'  conforme
al primo  trattino  del  presente  punto;  il  diametro  e'  misurato
attraverso la parte intera e non quella ramificata. 
     In qualsiasi altro agglomerato di fibre in cui le singole  fibre
si tocchino o si incrocino (fascio),  queste  devono  essere  contate
individualmente     ogniqualvolta     possano     essere     distinte
sufficientemente per stabilire che sono conformi  al  primo  trattino
del presente punto. Se non e' possibile distinguere  nessuna  singola
fibra rispondente a tale definizione, il fascio deve  essere  contato
come un'unica fibra, sempre che sia conforme  nel  suo  complesso  al
primo trattino del presente punto. 
     Se piu' di un ottavo di un area del reticolo e'  coperto  da  un
agglomerato di fibre e/o particelle,  tale  area  del  reticolo  deve
essere scartata  ed  un'altra  area  deve  essere  esaminata  per  il
conteggio. 
     Si devono contare 100 fibre con un minimo di 20 aree di reticolo
o esaminare 100 aree di reticolo. 
     m) Il numero medio di fibre per reticolo deve  essere  calcolato
dividendo il numero delle fibre contate per il numero delle  aree  di
reticolo esaminate. Il contributo al risultato finale  del  conteggio
dovuto a segni del filtro o a contaminazione deve essere inferiore  a
3 fibre per 100 aree di reticolo ed  essere  determinato  con  filtri
"bianchi". 
  B) Microscopia elettronica a scansione (SEM). 
   1B) Procedura per campionamento e analisi: 
     a) Filtri di prelievo: membrana in policarbonato  (NPF)  da  0.8
(Micron(m di porosita', 25 mm di diametro (per il deposito  usare  la
faccia piu' lucida). 
(Nota: Per ridurre la carica elettrostatica presente  nelle  membrane
NPF, puo' essere utile ricoprirle preventivamente con uno  strato  di
carbone, sotto vuoto, da ambedue le parti. Tale strato dovrebbe avere
uno spessore non superiore a circa 100 nm.). 
     b) Supporto cellulosico: membrane in esteri misti  di  cellulosa
(o nitrato) da 3-8 (Micron(m di porosita', 25 mm di diametro. 
     c) Portafiltri: metallici con estensione metallica in  materiale
conduttivo o costruiti interamente in materiali conduttivi. 
     d) Flusso di prelievo: il flusso deve essere tale da  assicurare
una velocita' lineare sulla faccia esposta della membrana pari a 0.35
m/sec (Piu' o Meno) 10%. La velocita' lineare minima di 0.35 m/sec e'
necessaria per campionamenti che avvengono  in  presenza  di  elevata
velocita' dell'aria circostante il punto di prelievo (es. aria aperta
o forti correnti d'aria). 
   Non e' indispensabile in luoghi chiusi dove la velocita' dell'aria
e' molto ridotta. In tal caso i parametri condizionanti sono il tempo
di prelievo e l'intasamento del  filtro,  restando  fisso  il  volume
totale di ca. 30001. 
   Con filtri (o membrane) aventi diametro 25 mm e diametro effettivo
di prelievo compreso tra 20 e 22  mm,  il  flusso  di  prelievo  deve
essere compreso tra 6 e  9  l/min  (Piu'  o  Meno)  10%  e  mantenuto
costante durante il tempo di prelievo. Il  flusso  di  prelievo  puo'
essere   superiore   per   ridurre   i   tempi   di    campionamento,
compatibilmente con l'effetto di intasamento della  membrana.  Quando
tale effetto faccia abbassare il flusso al di sotto di circa 6 l/min,
e' opportuno interrompere il campionamento, annotando  il  volume  di
aria campionato (vedi il successivo punto). 
     e) Volume di aria da prelevare:  il  metodo  prevede  un  volume
minimo di campionamento  pari  a  circa  3000  litri  su  di  un'area
effettiva di circa 315 mm(Elevato al Quadrato) (diametro effettivo di
ca. 20 mm). 
   Se la portata di prelievo e' di circa 8 l/min, il tempo necessario
sara' di circa 6 ore. Usando portate  maggiori  si  puo'  ridurre  il
tempo di campionamento (vedi punto d). 
   Se non  e'  possibile  prelevare  3000  litri  su  di  una  stessa
membrana, a causa dell'eccessiva perdita di carico  o  dell'eccessivo
deposito di particelle, si possono prelevare 2 campioni da circa 1500
litri ciascuno e quindi considerare i risultati analitici  di  questi
sommandoli come se fossero riferiti ad un unico campione di ca.  3000
litri.  Tale  procedura  puo'  essere  applicata  anche  a   campioni
prelevati con flussi di campionamento piu' elevati. 
     f)  Preparazione  dei  campioni:  si  prepara  una  basetta  sul
portacampioni o stub  (normalmente  di  Alluminio)  spalmando  strati
successivi di sospensione  di  grafite.  Quando  l'ultimo  strato  e'
ancora umido, si stende una porzione del filtro  di  prelievo  (NPF),
ritagliata con attenzione,  evitando  la  caduta  della  polvere  ivi
depositata (per un portacampioni tipo Cambridge o Philips  in  Al  e'
sufficiente ritagliare un quarto del filtro di prelievo). Durante  la
deposizione della porzione di filtro sulla  grafite  occorre  evitare
quanto piu' possibile la formazione di bolle d'aria. La  preparazione
si completa saldando, ove necessario, alcuni punti  dei  bordi  della
porzione di filtro con grafite, usando una punta sottile (ad  esempio
bastoncini di legno appuntiti).  Successivamente  a  questa  fase  il
campione sullo stub viene ricoperto con uno strato di  oro  di  circa
25-50 nm, in uno "sputter coater". In caso di necessita' di  eseguire
la  microanalisi  a  dispersione  di  energia  (EDXA)  con   maggiore
accuratezza e' opportuno eseguire il ricoprimento con carbone per uno
strato di ca. 100 nm. 
     g) Condizioni  strumentali:  le  condizioni  di  lavoro  al  SEM
possono essere  diverse  per  le  differenti  marche  di  microscopi,
tuttavia esse devono essere tali da permettere la  individuazione  di
fibre aventi almeno 0.2 micrometri di diametro. 
   I parametri che influenzano la visibilita' o la  microanalisi  per
l'identificazione delle fibre sono: 
    il voltaggio di accelerazione (VA): risulta soddisfacente  un  VA
compreso tra 20 e 30 KV. 
    l'angolo di  tilt:  quando  viene  usato  un  angolo  elevato  e'
necessario  operare  una  correzione  per  la  determinazione   della
lunghezza delle fibre, inoltre,  in  questo  caso  si  possono  avere
problemi di messa a fuoco. 
   Come raccomandazione generale occorre aggiustare l'angolo di  tilt
in modo da avere una  buona  resa  microanalitica  <  *  >,  dove:  S
(segnale) = P (altezza del picco) - B  (altezza  del  fondo))  e  una
buona visibilita' per le fibre piu' sottili (intorno a 0.2 microns). 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
   La distanza di lavoro: essa influenza sia la resa  microanalitica,
che la visibilita'. In genere i SEM sono gia' ottimizzati rispetto  a
questo parametro. 
   Diametro  del  raggio  elettronico:  un  diametro   piu'   elevato
determina un conteggio di raggi X maggiore, una buona intensita'  del
segnale, una risoluzione dell'immagine scarsa. Occorre  scegliere  le
condizioni di compromesso piu' soddisfacenti. 
   L'allineamento  del  raggio,  l'astigmatismo,  la   apertura,   il
contrasto e la luminosita' dello  schermo,  devono  essere  impostate
sperimentalmente per assicurare una adeguata visibilita'. 
   Da notare che le dimensioni dello schermo,  ovvero  del  campo  di
osservazione, possono essere diverse usando il modo  "RASTER"  oppure
"TV". 
     h)  Campi  microscopici  da  esaminare:  poiche'  la  superficie
corrispondente ad un campo di lettura  (modo  "TV")  a  2000x  circa,
corrisponde  a  circa  2540  (Micron(m(Elevato  al   Quadrato),   per
esplorare approssimativamente 1 mm(Elevato al Quadrato) di superficie
del filtro occorre osservare 400-450  campi.  Nel  caso  in  cui  per
raggiungere i 3000 litri siano stati prelevati 2  campioni  da  circa
1500 litri, su ciascun filtro si devono  esplorare  400-450  campi  e
quindi si esprimeranno i risultati come indicato al punto 13. 
     i) Criteri di conteggio: vengono contate le fibre di  lunghezzaR
5 (Micron(m, diametroQ 3 (Micron(m e  rapporto  lunghezza/diametro  R
3:1. 
   Tutte  le  fibre  che  giacciono  completamente  entro  l'area  di
conteggio (area del campo a 2000 x corrispondente allo schermo  posto
nella posizione TV) vengono contate come una fibra. 
   Le fibre che sono  a  cavallo  dei  bordi  dello  schermo  vengono
contate come 1/2 fibra. 
   I campi di lettura devono essere scelti in modo da esplorare tutta
la superficie del campione, evitando la sovrapposizione dei campi (e'
consigliabile stabilire un percorso sistematico a  forma  di  "greca"
operando sulle manopole degli assi x e y). 
   Un fascetto (fibra splittata) viene considerato come una fibra, se
e' conforme alle definizioni, il diametro deve essere misurato  nella
zona non separata di esso. 
   Le fibre  in  un  agglomerato  vengono  contate  singolarmente  se
vengono  sufficientemente  distinte  (anche  ad  alto  ingrandimento)
purche' soddisfino le dimensioni indicate nelle definizioni (in  ogni
caso si deve indicare il numero di agglomerati trovato). 
   Se piu' di 1/8 dell'area  di  conteggio  (campo)  e'  occupata  da
agglomerati di fibre o particelle, il campo viene respinto. 
     l) Filtri bianchi: almeno 2 membrane per ogni scatola di filtri,
o il 10% dei campioni prelevati. Per filtro  bianco  si  intende  una
membrana che abbia seguito tutte  le  varie  fasi  del  campionamento
(montata nel portafiltro, portata sul luogo di prelievo,  aperta  per
il  tempo  necessario  al  prelievo,  ma  senza  fare  passare   aria
attraverso di essa) e quindi riportata, chiusa  nel  portafiltri,  in
laboratorio. I valori ottenuti dall'analisi dei bianchi non hanno in-
fluenza sul limite di rilevabilita' del metodo,  ma  servono  per  il
controllo della eventuale contaminazione delle membrane vergini. 
     m)  Identificazione  delle  fibre:  l'analisi  elementare  viene
realizzata tramite lo spettrometro a raggi X a dispersione di energia
(EDXS). 
   Le condizioni strumentali del SEM (distanza di lavoro,  angolo  di
tilt, diametro del raggio elettronico,  voltaggio  di  accelerazione,
apertura dei condensatori, ampiezza  del  canale  -  generalmente  e'
preferibile  una  ampiezza  di  10  eV/canale,  ma   possono   essere
utilizzate ampiezze diverse comprese tra 10 e 50 eV/canale  -,  tempo
di integrazione) devono essere aggiustate in modo tale da fornire uno
spettro sufficientemente chiaro su una fibra di crisotilo standard di
0.2 (Micron(m di diametro. 
   Cio' significa che per i picchi del Mg  e  del  Si  devono  essere
contemporaneamente soddisfatte le relazioni: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
dove: S (segnale) + B (fondo) = altezza del picco (P). 
   In termini pratici e' soddisfacente  che  i  picchi  di  Mg  e  Si
(crisotilo), Si e Fe (crocidolite e amosite), Mg, Si, Ca (tremolite),
siano sufficientemente evidenziabili al di  sopra  del  fondo  in  un
tempo di integrazione compreso tra 30 e 100 secondi. 
     n) Variabilita' del  metodo:  se  si  assume  una  distribuzione
casuale di tipo Poissoniano delle fibre sulla membrana  di  prelievo,
per un volume campionato di ca. 3000 litri (su un solo  filtro  o  su
due da 1500 litri ciascuno) e per una superficie del filtro esaminata
pari a ca. 1 mm(Elevato al  Quadrato)  il  ritrovamento  di  1  fibra
corrisponde a ca. 100 F/m(Elevato al Cubo). 
   Assumendo valida una distribuzione  Poissoniana,  con  il  95%  di
probabilita' il numero medio di fibre per mm(Elevato al Quadrato) sul
filtro sara' compreso tra 0.025  F/mm(Elevato  al  Quadrato)  (limite
fiduciario inferiore o LFI) e 5.6 F/mm(Elevato al  Quadrato)  (limite
fiduciario superiore o LFS) e cioe' tra  2.5  e  560  F/m(Elevato  al
Cubo) (vedi tabelle della distribuzione  di  Poisson).  Per  0  fibre
trovate in ca. 1 mm(Elevato al Quadrato), le tabelle indicano che  il
valore superiore della distribuzione Poissoniana  e'  pari  a  ca.  4
fibre/mm(Elevato al Quadrato) e cioe' una concentrazione pari  a  ca.
400 F/m(Elevato al Cubo). 
     o) Espressione dei risultati: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
   C = Fibre/m(Elevato al Cubo); 
   n = n di fibre conteggiate su un solo filtro da 3000 litri, oppure
su due filtri  da  circa  1500  litri  ciascuno.  Nel  caso  che  sia
disponibile un solo filtro (con meno di 3000 litri) ci  si  riferira'
solo a questo, tenendo conto che il LAA sara' diverso; 
   N =n di campi esaminati su ogni filtro; 
   d = diametro effettivo del filtro di prelievo in metri; 
   A = area di un campo a 2000 x circa, in m(Elevato al Quadrato); 
   V = volume prelevato in m(Elevato al Cubo). 
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  (1)  Recepita  con  decreto  legislativo  n.  277  del   15/8/1991,
pubblicata nel Supplemento Ordinario n. 53 alla Gazzetta Ufficiale n. 
200 del 27/8/1991.