(Allegato)
                                                             Allegato 
 
Scheda  tecnica   della   indicazione   geografica   "sliwovitz   del
                       friuli-venezia giulia" 
 
    5.  Denominazione  della  bevanda   spiritosa   con   indicazione
geografica: Sliwovitz del Friuli- Venezia Giulia 
    Categoria della bevanda  spiritosa  con  indicazione  geografica:
Acquavite di frutta ottenuta da prugne (Prunus domestica L.). 
    La  denominazione  Sliwovitz   del   Friuli-Venezia   Giulia   e'
esclusivamente riservato all'acquavite di prugne ottenuta da  materie
prime  di  origine  italiana,  distillata  in  impianti  ubicati  nel
Friuli-Venezia Giulia. 
    6. Descrizione della bevanda spiritosa: 
      a)   Principali   caratteristiche   fisiche,    chimiche    e/o
organolettiche del prodotto 
        e'  ottenuta  esclusivamente  da  fermentazione  alcolica   e
distillazione di un frutto polposo di prugne o di un mosto di  prugne
con o senza nocciolo; 
        la distillazione e' effettuata a meno di 86 % vol.; 
        ha un tenore di sostanze volatili pari o superiore a 200 g/hl
di alcole a 100 % vol. e un tenore massimo di metanolo di  1200  g/hl
di alcole a 100 % vol.; 
        il titolo alcolometrico volumico minimo e' di 37,5 % vol.; 
        non deve essere addizionata di alcole etilico, diluito o  non
diluito; 
        ha un tenore massimo di acido cianidrico di 7 g/hl di  alcole
a 100% vol. nel caso sia distillata con nocciolo; 
        non e' aromatizzata. 
      b) Caratteristiche specifiche della bevanda spiritosa  rispetto
alla categoria cui appartiene 
        un titolo alcolometrico non inferiore a 40 % in volume; 
        tenore di sostanze volatili diverse dagli  alcoli  etilico  e
metilico non inferiore a 200 g/hl di alcole a 100 % in volume. 
      c) Zona geografica interessata. 
    L'intero territorio della Regione Friuli-Venezia Giulia. 
      d) Metodo di produzione della bevanda spiritosa 
    Lo  Sliwovitz  del  Friuli-Venezia   Giulia   e'   ottenuto   per
distillazione di prugne o del mosto di prugne con o  senza  nocciolo,
direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l'aggiunta  di  acqua
nell'alambicco. La distillazione delle prugne o del mosto  di  prugne
in impianto discontinuo deve essere effettuata a meno di 86 per cento
in volume affinche' il  distillato  presenti  un  aroma  e  un  gusto
proveniente dalla materia prima. Entro tale limite e'  consentita  la
ridistillazione  del  prodotto  ottenuto.  L'osservanza  dei   limiti
previsti deve risultare dalla tenuta di registri vidimati in cui sono
riportati giornalmente i quantitativi  e  il  tenore  alcolico  delle
prugne avviate alla distillazione. 
    Nella preparazione dello Sliwovitz del Friuli-Venezia  Giulia  e'
consentita l'aggiunta di zuccheri, nel limite massimo  di  20  grammi
per  litro,  espresso  in  zucchero  invertito  in  conformita'  alle
definizioni di cui al punto 3, lettere da a) a c) dell'Allegato I del
Regolamento CE n. 110/2008. Lo Sliwovitz  del  Friuli-Venezia  Giulia
puo' essere sottoposto ad invecchiamento  in  botti,  tini  ed  altri
recipienti di legno non verniciati ne' rivestiti, per un periodo  non
inferiore a  dodici  mesi  in  regime  di  sorveglianza  fiscale,  in
impianti ubicati nel territorio del Friuli-Venezia Giulia. 
      e) Elementi che dimostrano il legame con l'ambiente  geografico
o con l'origine geografica 
    Il distillato di prugne rientra nella gamma di distillati che, in
passato, venivano prodotti in abbondanza in Carnia  e,  specialmente,
nel comune di Arta (poi Arta Terme), frazione di Cabia, dove ha avuto
origine in Friuli la coltura della prugna cosi' come testimoniato  in
numerosi testi (Castagnaviz, M., Carnia  agroalimentare,  Chiandetti,
Reana del Rojale -UD-, 1990; Domenig, R., Tradizioni e leggende della
Valcanale, vol. 1°, Missio, Udine, 1990; AA.VV., Perarias Melarias...
Frutticultura in Carnia, Lithostampa, Pasian di Prato -UD-, 1998). Le
piu' lontane notizie in  tal  senso  risalgono  alla  fine  del  XVII
Secolo,  all'epoca  della  Repubblica  di  Venezia,  i  cui   confini
nord-orientali si posizionavano sul crinale delle  Alpi  Carniche.  A
questo periodo si suole far  risalire  l'insediamento  di  una  prima
distilleria di frutti, in particolare di prugne, secondo un  processo
che un ufficiale dell'Esercito della Serenissima  avrebbe  appreso  e
trasferito dalla regione balcanica. La prima distillazione in loco di
acquavite di prugne  origino',  appunto,  dalla  varieta'  di  prugna
autoctona utilizzata, all'epoca denominata Brundul di Cjabie,  avente
caratteristiche derivanti dal particolare ambiente «pedoclimatico» di
tale localita'. Sin da allora il frutto fu sempre utilizzato, per  il
consumo fresco, per la trasformazione in confetture e,  appunto,  per
la distillazione. 
    Dodici distillatori muniti di licenza  statale  sono  documentati
nel comune di Arta Terme gia' agli inizi del XX secolo. Da allora  il
distillato si diffuse in tutto  il  Friuli,  mantenendo  invariati  i
metodi di distillazione e di produzione (cisterne e  attrezzature  di
macinazione  e  di  conservazione  del  macinato  in   fermentazione,
impianto  di   distillazione   in   rame,   magazzini   fiduciari   e
imbottigliamento   in   vetro).   Successivamente   le    fonti    di
approvvigionamento si sono estese ad  altri  territori  del  Nord-Est
d'Italia e all'Emilia-Romagna a causa delle accresciute necessita' di
materia prima e  alla  progressiva  riduzione  della  coltivazione  e
raccolta in loco. 
      f) Condizioni da rispettare in forza di disposizioni nazionali:
D.P.R. 16 luglio 1997, n. 297. 
      g) Nome e indirizzo del richiedente:  FEDERVINI  -  Federazione
Italiana Industriali Produttori, Esportatori ed Importatori di  Vini,
Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti ed affini - via Mentana 2b, 00185
ROMA. 
      h) Norme specifiche in materia di etichettatura 
    Il Sliwovitz del Friuli-Venezia Giulia deve essere etichettato in
conformita' al  decreto  legislativo  27  gennaio  1992,  n.  109,  e
successive modifiche.