Allegato C LA FORMAZIONE DEGLI STEWARD 1. Programma dei corsi di formazione e addestramento. 1.1. Il programma di formazione si articola secondo le seguenti aree: area giuridica: gerarchia delle norme; TULPS, aspetti d'interesse; normativa di settore (compreso il decreto legislativo n. 81 del 2008); il servizio di stewarding; cenni sulla normativa sportiva; cenni di diritto penale; cenni di diritto civile (compreso il contratto di acquisto del titolo di accesso); reati e illeciti amministrativi piu' comuni; area ordine pubblico: Autorita' di pubblica sicurezza; gestione dell'ordine pubblico (problematiche); ruolo e compiti del GOS; regolamento d'uso dell'impianto (violazioni e sanzioni); piano per il mantenimento delle condizioni di sicurezza dell'impianto e piano operativo stewarding; coordinamento e collaborazione tra steward e Forze di polizia; rischio terrorismo (profili rilevanti per l'ordine pubblico); area sicurezza antincendio: gestione dell'impianto sportivo; principi e prodotti della combustione; riconoscimento materiale pirotecnico ed esplosivi; tecniche d'intervento sull'incendio; protezione passiva contro gli incendi; case histories sugli impianti sportivi (corso base per attivita' a rischio basso) modalita' di supporto agli addetti antincendio ed alle squadre dei Vigili del fuoco; vie di esodo; area pronto intervento sanitario: modalita' di supporto al servizio sanitario dell'impianto sportivo; riconoscere un'emergenza sanitaria; tecniche di auto protezione; sostenimento delle funzioni vitali in caso di macro emergenza; patologie piu' frequenti negli impianti sportivi; area psicologico-sociale: consapevolezza di se' e del proprio ruolo professionale; psicologia sociale (conoscenza del mondo dei tifosi); accettazione delle diversita', gestione dei conflitti; orientamento al servizio e comunicazione (verbale e non verbale, il corretto approccio allo spettatore); nozioni di base ai fini dell'assistenza a persona diversamente abili; gestione delle masse e del panico; area accoglienza: conoscenza della vita di uno stadio e delle modalita' organizzative e gestionali dello stesso; customer care; valorizzazione dell'attivita' di stewarding e collaborazione nelle iniziative aziendali; il valore dell'educazione alla legalita'; informazioni al tifoso e capacita' di risposta alle domande piu' frequenti; consapevolezza di se' e del proprio ruolo professionale; area tecnico-operativa: conoscenza dell'impianto; piano di mantenimento delle condizioni di sicurezza e piano di gestione dell'evento (modalita' di attuazione); procedure operative di tutte le mansioni previste dal livello base (compreso il pat-down); videosorveglianza (obiettivi e finalita'); elementi di base della lingua inglese per comunicazioni col pubblico in ambito impianto sportivo; area ticketing (controllo elettronico titoli d'accesso e gestione tornelli/conta persone): configurazione stadio e tipologia di allocazione biglietti; riconoscimento di biglietti, abbonamenti, pass; gestione tornelli/conta persone; possibili criticita' collegate alle biglietterie ed ai controlli elettronici dei titoli (divieto cambi utilizzatori, limitazioni acquisto, etc.). 2. Livelli di formazione. 2.1. Le aree d'insegnamento sono: giuridica, ordine pubblico, sicurezza antincendio, sicurezza sanitaria, psicologico-sociale/accoglienza, tecnico operativa e ticketing. Sono, inoltre, previsti aggiornamenti ed esercitazioni. 2.2. Le ore d'insegnamento minime previste per ogni singola area, che variano in ragione dei livelli di formazione, sono riportate nella seguente tabella: Parte di provvedimento in formato grafico 3. Metodologia. 3.1. La formazione generale puo' essere erogata con l'utilizzo di metodologie diverse: lezione frontale; dinamiche non formali, che prevedono un'impostazione pratico-applicativa delle lezioni e l'utilizzo di modalita' attive di gestione dell'aula, quali esercitazioni pratiche, simulazioni, casi analogici e reali volte a stimolare un reale coinvolgimento dei partecipanti e quindi ad innescare un efficace e significativo processo di apprendimento. 3.2. I programmi per la formazione generale non potranno prevedere il ricorso a dinamiche non formali per oltre il 50% del monte ore complessivo. Per le lezioni frontali le aule non possono superare le 25 unita'. Per i moduli tenuti con dinamiche non formali, il programma deve indicare un numero massimo di partecipanti tale da garantire, in relazione alla materia trattata, una partecipazione e un coinvolgimento adeguati. 3.3. L'osservatorio, per alcuni dei contenuti dei programmi di formazione, puo' predisporre adeguato materiale didattico e dispense che le societa' sportive possono adottare come base comune, da poter integrare.