(Allegato 4)
                             ALLEGATO 4 
                                               (articolo 4, comma. 1) 
 
Monitoraggio dei corpi idrici sotterranei 
 
Al fine di  controllare  lo  stato  quali-quantitativo  di  un  corpo
idrico, e' necessario realizzare due specifiche reti di  monitoraggio
volte a rilevare: 
  a) per lo stato quantitativo, una stima affidabile dello  stato  di
tutti i corpi idrici o gruppo di corpi idrici  sotterranei,  compresa
la stima delle risorse idriche sotterranee disponibili; 
  b) per lo stato chimico,  una  panoramica  corretta  e  complessiva
dello stato chimico delle acque sotterranee  all'interno  di  ciascun
bacino idrogeologico e tale da  rilevare  eventuali  trend  crescenti
dell'inquinamento antropico sul lungo periodo. 
  I programmi  di  monitoraggio  delle  acque  sotterranee  ricadenti
all'interno di ciascun bacino idrografico devono comprendere: 
  a) una rete per il monitoraggio quantitativo: al fine di  integrare
e validare la caratterizzazione e la definizione del rischio  di  non
raggiungere l'obiettivo di buono stato quantitativo per tutti i corpi
idrici o gruppi di corpi idrici, di cui alla Parte B dell'Allegato l;
il  principale  obiettivo  e',  quindi,  quello  di   facilitare   la
valutazione dello stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei; 
  b) una rete per il monitoraggio chimico che si articola in: 
  1. una rete  per  il  monitoraggio  di  sorveglianza:  al  fine  di
integrare e validare la caratterizzazione e  la  identificazione  del
rischio di non raggiungere l'obiettivo. di buono  stato  chimico  per
tutti i corpi idrici o gruppi-di corpi idrici, di cui  alla  Parte  B
dell'Allegato 1; fornire informazioni utili a valutare le tendenze  a
lungo termine delle condizioni naturali  e  delle  concentrazioni  di
inquinanti  derivanti  dall'attivita'  antropica;   indirizzare,   in
concomitanza con  l'analisi  delle  pressioni  e  degli  impatti,  il
monitoraggio operativo; 
  2. una rete per il monitoraggio operativo: al fine di stabilire  lo
stato di qualita' di tutti i corpi idrici o gruppi  di  corpi  idrici
definiti a rischio; stabilire la presenza di significative e durature
tendenze ascendenti nella concentrazione di inquinanti. 
  Nei  corpi  idrici  sotterranei  destinati   all'approvvigionamento
idropotabile, in caso di particolari pressioni, sono considerati  nel
monitoraggio    anche    l'Escherichia    Coli,    come    indicatore
microbiologico, e le sostanza chimiche di cui al decreto  legislativo
2 febbraio 2001, n. 31 "Attuazione della direttiva 98/83/CE  relativa
alla qualita' delle acque destinate al consumo umano". 
  Detti parametri sono monitorati  almeno  una  volta  prima  ed  una
durante ciascun periodo di pianificazione della gestione  del  bacino
idrografico. Con particolare riferimento all'Escherichia  Coli,  tale
parametro non e' utilizzato ai fini della classificazione dello stato
di qualita' dei corpi idrici, ma come indicatore per l'individuazione
delle misure  da  intraprendere.  Inoltre,  lo  stesso  parametro  e'
monitorato solo in assenza di adeguati controlli. 
  I risultati dei programmi di monitoraggio devono essere  utilizzati
per: 
  a) stabilire lo stato chimico  e  quantitativo  di  tutti  i  corpi
idrici sotterranei, inclusa una  valutazione  delle  risorse  idriche
sotterranee disponibili; 
  b)  supportare  l'ulteriore  caratterizzazione  dei  corpi   idrici
sotterranei; 
  c) validare la valutazione del rischio; 
  d) stimare la direzione e la portata delle  acque  sotterranee  che
oltrepassano la frontiera tra Stati membri; 
  e) assistere la progettazione dei programmi di misure; 
  f) valutare l'efficacia dei programmi di misure; 
  g) dimostrare la conformita' con gli obiettivi delle aree  protette
comprese  le  aree  protette  designate  per  l'estrazione  di  acque
destinate al consumo umano; 
  h) definire la qualita' naturale delle acque  sotterranee,  incluse
le tendenze naturali; 
  i) identificare le tendenze nella concentrazione di  inquinanti  di
origine antropica e la loro inversione. 
  Le regioni assicurano che i programmi  di  monitoraggio  dei  corpi
idrici sotterranei siano basati su: 
  a) l'identificazione dei corpi idrici di cui all'Allegato 1,  Parte
A; 
  b) i risultati della caratterizzazione, compresa la valutazione del
rischio, di cui all'Allegato 1, Parte B; 
  c) il modello concettuale di cui all'Allegato 1, Parte C. 
  I monitoraggi, da effettuarsi con modalita' e  frequenze  stabilite
nel  presente  Allegato,  hanno  valenza  sessennale,  al   fine   di
contribuire  alla  revisione  dei  piani  di  gestione   del   bacino
idrografico, all'interno di ciascun distretto, e dei piani di  tutela
delle acque. 11 primo periodo sessennale e'  2010-2015.  Resta  fermo
che i risultati del monitoraggio  effettuato  nel  periodo  2008,  ai
sensi  del  decreto  n.  152  del  2006,  sono  utilizzati   per   la
predisposizione del primo piano di gestione da pubblicare  entro.  il
22 dicembre 2009. 
  Caratteristiche dei siti per  il  monitoraggio  chimico  e  per  il
monitoraggio quantitativo 
  La selezione, l'ubicazione e  l'appropriata  densita'  di  siti  di
monitoraggio   devono   essere   basate   sul   modello   concettuale
(caratteristiche  idrogeologiche  e  pressioni)  e   possono   essere
supportate dalle seguenti informazioni esistenti: 
  a) dati esistenti sulla qualita' e/o quantita'; 
  b) caratteristiche costruttive degli esistenti siti di monitoraggio
e regime delle estrazioni; 
  c) distribuzione spaziale  dei  siti  esistenti  in  rapporto  alle
dimensioni del corpo idrico sotterraneo; 
  d)  considerazioni  pratiche  inerenti  la  facilita'  di  accesso,
l'accesso a lungo termine e la sicurezza. 
  La  selezione  di  appropriati  tipi  di   siti   di   monitoraggio
all'interno di una rete a livello di corpi  idrici  sotterranei  deve
essere basata sulla conoscenza degli obiettivi del monitoraggio,  del
tempo di percorrenza e/o dell'eta' delle acque  sotterranee  che  nel
sito di monitoraggio vengono campionati.  Queste  conoscenze  possono
essere  migliorate  con  la  datazione   delle   acque   sotterranee,
attraverso  specifiche  metodiche  quali,  ad   esempio,   Trizio   e
Carbonio-14. Le coppie isotopiche18 O/16 O e2 H/1 H danno 
informazioni sul tasso di rinnovamento delle falde  e  permettono  di
distinguere  gli  acquiferi  confinati  da  quelli  liberi;  inoltre,
permettono di identificare le zone di ricarica in relazione  ai  dati
isotopici dell'acqua piovana. 
  Le informazioni dettagliate sui siti devono  essere  disponibili  e
revisionate periodicamente. Dette informazioni, riportate  a  livello
indicativo nella  successiva  tabella  1,  devono  essere  usate  per
valutare  l'adeguatezza  del  sito  e  costituiscono   supporto   per
l'individuazione dei programmi di monitoraggio pertinenti. 
    

  Tabella 1 - Informazioni utili per un sito di monitoraggio
=====================================================================
                      | Siti di monitoraggio | Siti di monitoraggio
       Fattore        |       chimico        |     quantitativo
=====================================================================
Acquifero/i           |                      |
monitorato/i          |          E*          |           E
---------------------------------------------------------------------
Ubicazione (coordinate|                      |
geografiche), nome del|                      |
sito e codice di      |                      |
identificazione       |          E           |           E
---------------------------------------------------------------------
Corpo idrico          |                      |
interessato dal sito  |          E           |           E
---------------------------------------------------------------------
Finalita' del sito di |                      |
monitoraggio          |          E           |           E
---------------------------------------------------------------------
Tipo di sito di       |                      |
monitoraggio (pozzo in|                      |
azienda agricola,     |                      |
pozzo industriale,    |                      |
sorgente, etc.)       |          E           |           E
---------------------------------------------------------------------
Profondita' e         |                      |
diametro/i dei pozzi  |                      |
---------------------------------------------------------------------
Descrizione della     |                      |
parte esterna del     |                      |
pozzo (integrita' del |                      |
rivestimento, pendenza|                      |
della zona limitrofa  |                      |
esterna al pozzo)     |                      |
---------------------------------------------------------------------
Profondita' delle     |                      |
sezioni a griglia o   |                      |
aperte dei pozzi      |                      |
---------------------------------------------------------------------
Vulnerabilita' o      |                      |
indicazione dello     |                      |
spessore e del tipo di|                      |
sottosuolo in         |                      |
corrispondenza del    |                      |
sito di monitoraggio  |                      |
---------------------------------------------------------------------
Valutazione dell'area |                      |
di ricarica (inclusi  |                      |
l'uso del suolo, le   |                      |
pressioni e le        |                      |
potenziali fonti di   |                      |
pressioni puntuali,   |                      |
attraverso analisi di |                      |
immagini satellitari e|                      |
foto aeree )          |                      |
---------------------------------------------------------------------
Dettagli costruttivi  |                      |
---------------------------------------------------------------------
Quantitativi estratti |                      |
o portata totale (alle|                      |
sorgenti)             |                      |
---------------------------------------------------------------------
Regime pompaggio      |                      |
(descrizione          |                      |
qualitativa, per      |                      |
esempio intermittente,|                      |
continuo, notturno    |                      |
etc.)                 |                      |
---------------------------------------------------------------------
Abbassamento          |                      |
piezometrico (livello |                      |
dinamico)             |                      |
---------------------------------------------------------------------
Area di ricarica      |                      |
---------------------------------------------------------------------
Profondita' di        |                      |
pompaggio             |                      |
---------------------------------------------------------------------
Livello idrico statico|                      |
o di riposo           |                      |
---------------------------------------------------------------------
Livello di riferimento|                      |
per le misurazioni e  |                      |
caposaldo topografico |                      |
di riferimento        |                      |
---------------------------------------------------------------------
Fenomeni di risalite  |                      |
artesiane o di        |                      |
tracimazioni          |                      |
---------------------------------------------------------------------
Stratigrafia del pozzo|                      |
---------------------------------------------------------------------
Proprieta' dell'      |                      |
acquifero             |                      |
(trasmissivita',      |                      |
conduttivita'         |                      |
idraulica, etc.)      |                      |
---------------------------------------------------------------------

    
*  (E):  informazioni  essenziali.  Per  quanto  riguarda  le   altre
informazioni non identificate come essenziali, se  ne  raccomanda  la
raccolta. 
 
Per la selezione dei siti del monitoraggio quantitativo si  riportano
le seguenti indicazioni: 
a) nei siti di monitoraggio  non  si  devono  svolgere  attivita'  di
pompaggio o possono essere svolte solo per periodi brevi e  in  tempi
ben definiti, e comunque interrotto per tempi significativi, in  modo
tale che le misurazioni del livello idrico riflettano  le  condizioni
naturali; 
b) l'ubicazione dei siti deve  essere  al  di  fuori  del  raggio  di
influenza  idraulico  della  pressione  (pompaggio)  cosi'   che   le
variazioni quotidiane dovute al pompaggio non siano  evidenziate  nei
dati di monitoraggio. 
c) possono essere utilizzate sorgenti caratterizzate da  una  portata
totale superiore a 1 litro/secondo. 
Ove non vi siano alternative, i dati provenienti da siti che  fungono
da pozzi di estrazione continua possono essere  ritenuti  accettabili
solo se vi siano opportune correlazioni tra il livello statico ed  il
livello dinamico. 
Al  fine  di  ottimizzare  i  monitoraggi  previsti   da   specifiche
disposizioni in relazione a differenti  obiettivi,  e'  raccomandato,
ove  possibile,  procedere  alla  individuazione   di   siti   comuni
rappresentativi dei diversi obiettivi. Tale  pratica  costituisce  il
monitoraggio integrato  che  contribuisce  significativamente  ad  un
monitoraggio a basso rapporto costi/efficacia, combinando i requisiti
del monitoraggio di cui all'art. 92, comma 5, del decreto  n.152  del
2006,  alle  aree  protette  designate  per  l'estrazione  di   acque
destinate al consumo umano, alla registrazione  di  prodotti  per  la
protezione delle piante o biocidi, di cui al decreto n. 59 del  2005,
e la conformita' al presente decreto legislativo. 
 
4.1 Raggruppamento dei corpi idrici 
I corpi idrici sotterranei possono essere  raggruppati  ai  fini  del
monitoraggio garantendo che le informazioni ottenute  forniscano  una
valutazione  affidabile  dello  stato   di   ciascun   corpo   idrico
all'interno del gruppo e la conferma di ogni  tendenza  significativa
ascendente della concentrazione di inquinanti. 
Il raggruppamento non  deve  compromettere  il  raggiungimento  degli
obiettivi ambientali  e  di  monitoraggio  di  ciascun  corpo  idrico
componente il gruppo. 
Il  raggruppamento  puo'  avvenire  purche'  i  corpi  idrici   siano
assimilabili in termini di: 
a) caratteristiche dell' acquifero; 
b) alterazione delle linee di flusso; 
c) pressioni a cui il corpo idrico e' sottoposto; 
d) attendibilita' della valutazione del rischio. 
Se i corpi idrici sotterranei sono classificati come "non a rischio",
non e' necessario che gli stessi siano adiacenti ne'  prevedere  siti
di monitoraggio  per  ogni  corpo  idrico  appartenente  allo  stesso
raggruppamento. In quest'ultimo caso deve comunque  essere  garantito
un monitoraggio complessivo sufficiente a rappresentarli. 
Se i corpi idrici sotterranei sono classificati come "a rischio",  il
raggruppamento e' possibile solo quando gli  stessi  sono  adiacenti,
fatta eccezione per i piccoli corpi idrici sotterranei simili o per i
corpi idrici sotterranei ricadenti nelle isole  di  medie  o  piccole
dimensioni. Per ciascun corpo idrico e' raccomandato almeno  un  sito
di monitoraggio. Per determinare la relazione  tra  i  corpi  idrici,
comunque,  il  numero  di  siti  di  monitoraggio  dipendera'   dalle
caratteristiche  dell'acquifero,  direzione   di   deflusso   idrico,
pressioni a cui il corpo idrico e' sottoposto e attendibilita'  della
valutazione del rischio. 
Il monitoraggio operativo puo' essere rivolto ad  uno  o  piu'  corpi
idrici componenti il  gruppo,  selezionati  sulla  base  del  modello
concettuale, di cui alla Parte C  dell'Allegato  1,  per  esempio  il
corpo o i corpi  idrici  piu'  sensibili.  Quest'ultimo  criterio  e'
finalizzato all'ottimizzazione del monitoraggio ambientale in termini
di rapporto costi/efficacia. 
 
4.2 Monitoraggio dello stato chimico e valutazione delle tendenze 
I programmi di monitoraggio delle acque  sotterranee  sono  necessari
per fornire un quadro conoscitivo completo  e  corretto  dello  stato
delle acque all'interno di ciascun bacino idrografico,  per  rilevare
la presenza di tendenze ascendenti all'aumento  delle  concentrazioni
di inquinanti nel lungo termine  causate  dall'impatto  di  attivita'
antropiche ed assicurare la conformita'  agli  obiettivi  delle  aree
protette. 
In base  alla  caratterizzazione  ed  alla  valutazione  dell'impatto
svolti  conformemente  all'Allegato  1,  le  regioni  definiscono  un
programma di monitoraggio di sorveglianza per ciascun periodo cui  si
applica un piano di gestione del bacino idrografico. I risultati  del
programma  del  monitoraggio  di  sorveglianza  sono  utilizzati  per
elaborare un programma di monitoraggio operativo da applicare per  il
restante periodo coperto dal piano. 
Il piano riporta le stime sul livello di attendibilita' e  precisione
dei risultati ottenuti con i programmi di monitoraggio. 
 
4.2.1 Monitoraggio di sorveglianza 
Il monitoraggio di sorveglianza, da condurre durante ciascun ciclo di
gestione del bacino idrografico, va effettuato  nei  corpi  idrici  o
gruppi di corpi idrici sia a rischio sia non a rischio. 
Il programma di monitoraggio di sorveglianza  e'  inoltre  utile  per
definire le concentrazioni di fondo  naturale  e  le  caratteristiche
all'interno del corpo idrico. 
 
Selezione dei parametri 
Le regioni devono obbligatoriamente monitorare i  seguenti  parametri
di base: 
- Tenore di ossigeno (OD), qualora ci sia un'interazione con le acque
superficiali; 
- pH; - Conduttivita' elettrica (CE); 
- Nitrati; 
- Ione ammonio. 
Qualora sia appropriato, tra i parametri da monitorare devono  essere
inclusi la temperatura ed un set di ioni diffusi  ed  in  traccia  ed
indicatori selezionati. 
L'elenco  dei  parametri  di  base  deve  anche  includere  ulteriori
parametri inorganici specifici della struttura geologica  locale  per
l'acquisizione di informazioni  sullo  stato  qualitativo  del  fondo
naturale, per poter verificare l'efficacia del  modello  concettuale,
del  piano  di  monitoraggio,  del  campionamento  e  dei   risultati
analitici. 
In aggiunta ai parametri di base,  le  regioni,  sulla  base  di  una
dettagliata analisi delle  pressioni,  selezionano  tra  le  sostanze
riportate di seguito quelle potenzialmente immesse nel  corpo  idrico
sotterraneo. In assenza di detta analisi tutte le sostanze di seguito
riportate devono essere monitorate. 
Inquinanti di origine naturale 
- Arsenico 
- Cadmio 
- Piombo 
- Mercurio 
- Cloruri 
- Solfati 
Inquinanti di sintesi 
- Tricloroetilene 
- Tetracloroetilene 
Inoltre e' necessario monitorare  obbligatoriamente  quelle  sostanze
indicative  di  rischio  e  di  impatto   sulle   acque   sotterranee
ascrivibili alle pressioni definite nella fase di  caratterizzazione,
tenendo in considerazione la lista dei  contaminanti  definita  nelle
tabelle 2 e 3, Parte A, dell'Allegato 3. In questa fase di  selezione
risulta fondamentale utilizzare il modello concettuale che  consente,
tra l'  altro,  di  identificare  qualunque  pressione  che  vada  ad
influenzare ciascun sito di campionamento. 
Per i corpi idrici che, in base alla  caratterizzazione,  si  ritiene
rischino di non raggiungere lo stato buono, il monitoraggio  riguarda
anche   i   parametri   indicativi   dell'impatto   delle   pressioni
determinanti il rischio. 
Sono monitorati, se necessario, anche parametri addizionali quali, ad
esempio, la torbidita' ed il potenziale redox (Eh). 
In corrispondenza di tutti i siti e' raccomandato  il  controllo  del
livello piezometrico o della portata al fine di descrivere "lo  stato
fisico  del  sito"  come  supporto  per  interpretare  le  variazioni
(stagionali) o le tendenze nella  composizione  chimica  delle  acque
sotterranee. 
I  corpi  idrici  transfrontalieri  sono  controllati   rispetto   ai
parametri utili  per  tutelare  tutti  gli  usi  legittimi  cui  sono
destinate le acque sotterranee. 
 
Selezione dei siti 
Il processo di selezione dei siti di monitoraggio e'  basato  su  tre
fattori principali: 
a) il modello concettuale (o  i  modelli  concettuali),  compresa  la
valutazione  delle  caratteristiche  idrologiche,  idrogeologiche   e
idrochimiche  del  corpo  idrico  sotterraneo,  quali  i   tempi   di
percorrenza, la distribuzione dei  diversi  tipi  di  uso  del  suolo
(esempi:  insediamenti,  industria,  foresta,   pascolo/agricoltura),
alterazione delle linee di flusso, sensibilita' del recettore e  dati
di qualita' esistenti; 
b)  la  valutazione  del  rischio  e  grado   di   confidenza   nella
valutazione, compresa la distribuzione delle pressioni principali; 
c) considerazioni pratiche relative all'adeguatezza dei singoli  siti
di campionamento. I siti devono essere facilmente accessibili a breve
e a lungo termine e sicuri. 
Una rete efficace di monitoraggio deve essere in grado di  monitorare
impatti potenziali delle pressioni identificate e l'evoluzione  della
qualita' delle acque sotterranee lungo le linee di flusso all'interno
del corpo idrico. 
Nel caso in cui i rischi riguardino alcuni. recettori specifici  come
ad esempio alcuni ecosistemi particolari, devono essere previsti siti
addizionali di campionamento nelle aree adiacenti a questi  recettori
specifici  (ad  esempio,  corpi  idrici   superficiali   ad   elevata
biodiversita'). 
I principi fondamentali da seguire ai fini  dell'identificazione  dei
siti, che comunque non puo' prescindere da una analisi caso per caso,
sono: 
a)  siti  adatti:  la  selezione  deve  essere  basata  sul   modello
concettuale regionale dei corpi idrici (o dei gruppi di corpi  idrici
sotterranei) e su una revisione dei siti di monitoraggio esistenti  e
candidati sul modello concettuale locale. Estese aree di estrazione e
sorgenti possono fornire  adeguati  siti  di  campionamento,  poiche'
prelevano  acqua  da  una  grande  area   e   volume   dell'acquifero
particolarmente in sistemi omogenei. Le sorgenti sono particolarmente
raccomandate in acquiferi in  cui  predominano  fratture  carsiche  o
superficiali. Comunque, una rete rappresentativa di monitoraggio deve
idealmente basarsi su un mix bilanciato di diversi tipi  di  siti  di
monitoraggio.  In  alcuni  sistemi   idrogeologici   in   cui   acqua
sotterranea contribuisce in maniera significativa al flusso  di  base
di un corso d' acqua, il campionamento dell' acqua superficiale  puo'
fornire campioni rappresentativi dell'acqua sotterranea; 
b)  rappresentativita':  nei  sistemi  acquiferi  caratterizzati   da
fenomeni di stratificazione, la collocazione dei siti di monitoraggio
deve ricadere  su  quelle  parti  del  corpo  idrico  che  sono  piu'
suscettibili all'inquinamento.  In  genere  tali  parti  sono  quelle
superiori.  Per   avere   una   valutazione   rappresentativa   della
distribuzione dei con minanti in tutto il corpo idrico,  puo'  essere
necessario prevedere ulteriori punti di monitoraggio; 
c) corpi a rischio: i siti di monitoraggio di sorveglianza servono  a
fornire la base per il monitoraggio operativo, ossia, a  partire  dai
risultati  la  rete  puo'  essere  adattata  di  conseguenza.  Per  i
programmi di sorveglianza  ed  operativo  possono  essere  usati  gli
stessi siti; 
d) corpi non a rischio dove la  confidenza  per  la  valutazione  del
rischio e' bassa: il numero dei  siti  di  monitoraggio  deve  essere
sufficiente  a  rappresentare  il  range  delle  pressioni  e   delle
condizioni del percorso dell'inquinante nei corpi idrici  sotterranei
(o gruppi di corpi idrici sotterranei) con lo scopo di  fornire  dati
sufficienti ad integrare la valutazione di rischio. L'ubicazione  dei
siti  di  campionamento  puo'  dunque  ricadere   sulla   aree   piu'
suscettibili   del   corpo   idrico   per    ciascuna    combinazione
pressione/percorso.  Si  raccomanda  un  minimo   di   3   punti   di
campionamento in un  corpo  idrico  sotterraneo  o  gruppo  di  corpi
idrici; 
e) gruppi di corpi  idrici  sotterranei  in  cui  le  pressioni  sono
limitate (basse o assenti): nei gruppi di  corpi  idrici  sotterranei
definiti non a rischio e per i quali la confidenza nella  valutazione
del rischio e' elevata, i siti di campionamento  sono  'necessari  in
primo luogo per valutare le concentrazioni di  fondo  naturale  e  le
tendenze naturali. 
 
Frequenza di monitoraggio 
Il monitoraggio di sorveglianza deve essere effettuato  durante  ogni
periodo di pianificazione della gestione di un bacino  idrografico  e
non puo'  superare  la  periodicita'  dei  6  anni  prevista  per  la
revisione  e  l'aggiornamento  dei  Piani  di  gestione  dei   bacini
idrografici;  le  regioni  ne  possono  aumentare  la  frequenza   in
relazione ad esigenze territoriali. 
La  scelta  di  un'  appropriata   frequenza   di   monitoraggio   di
sorveglianza e' generalmente basata sul  modello  concettuale  e  sui
dati di monitoraggio delle acque sotterranee esistenti. 
Laddove vi sia  una  adeguata  conoscenza  del  sistema  delle  acque
sotterranee e sia gia' stato istituito un programma di monitoraggio a
lungo  termine,  questo  deve  essere  utilizzato   per   determinare
un'appropriata frequenza del monitoraggio di sorveglianza. 
Qualora le conoscenze siano inadeguate e i dati non  disponibili,  la
tabella 2 indica le frequenze minime di monitoraggio di  sorveglianza
che possono essere adottate per differenti tipi di acquiferi. 
    

  Tabella 2 - frequenze minime del monitoraggio di sorveglianza
 ==================================================================
 |                  |       Tipo di flusso dell'acquifero         |
 |                  |---------------------------------------------|
 |                  |         |      Flusso     |        |        |
 |                  |         |  intergranulare |        |        |
 |                  |         |  significativo  | Flusso |        |
 |                  |         |-----------------|esclusi-|        |
 |                  |         | Flussi |        |vamente |        |
 |                  |         |signifi-| Flusso |  per   | Flusso |
 |                  |         | cativi | super- |fessura-|  per   |
 |                  |Confinato|profondi|ficiale | zione  |carsismo|
 +==================+=========+========+========+========+========+
 |Frequenza iniziale|         |        |        |        |        |
 |(parametri di base| 2 volte | trime- | trime- | Trime- | trime- |
 |e addizionali)    |all'anno | strale | strale | strale | strale |
 +---------+--------+---------+--------+--------+--------+--------+
 |Frequenza|Trasmis-|         |        |        |        |        |
 |a lungo  |sivita'  |         |        |        |        |        |
 |termine  |general-|         |        |        |        |        |
 |(para-   |mente   |         |        |        |        |        |
 |metri di |alta-   | Ogni 2  |1 volta |2 volte |2 volte |2 volte |
 |base)    |moderata|  anni   |all'anno|all'anno|all'anno|all'anno|
 |         |--------+---------+--------+--------+--------+--------+
 |         |Trasmis-|         |        |        |        |        |
 |         |sivita'  |         |        |        |        |        |
 |         |general-|         |        |        |        |        |
 |         |mente   | Ogni 6  |1 volta |1 volta |1 volta |        |
 |         |bassa   |  anni   |all'anno|all'anno|all'anno|   -    |
 +---------+--------+---------+--------+--------+--------+--------+
 |Parametri         | Ogni 6  | Ogni 6 | Ogni 6 | Ogni 6 |        |
 |addizionalie      |  anni   |  anni  |  anni  |  anni  |   -    |
 +---------+--------+---------+--------+--------+--------+--------+

    
Al  fine  di  definire  un  programma  corretto  delle  frequenze  di
monitoraggio  e'  necessario  considerare  anche  quanto  di  seguito
riportato. 
Di grande importanza  sono  i  cambiamenti  nell'andamento  temporale
della concentrazione degli inquinanti che influenza la  frequenza  di
monitoraggio selezionata  cosi'  come  l'accresciuta  conoscenza  del
modello concettuale. 
In generale, i  corpi  sotterranei  di  prima  falda  sono  piuttosto
dinamici nelle variazioni qualitative  e  quantitative  delle  acque.
Quando si verifica tale variabilita', la  frequenza  di  monitoraggio
deve essere selezionata in modo tale  da  caratterizzare  in  maniera
adeguata  la  stessa  variabilita'.  Nei  sistemi  di  corpi   idrici
sotterranei  meno  dinamici  due  campionamenti  per  anno   possono,
inizialmente, essere sufficienti per il monitoraggio di sorveglianza.
Se questo monitoraggio non  mostra  significative  variazioni  in  un
ciclo di pianificazione di bacino idrografico ( 6 anni), puo'  essere
opportuna una successiva riduzione della frequenza di campionamento. 
A causa dei  probabili  cambiamenti  temporali  nell'andamento  della
concentrazione di inquinanti, specialmente  nei  sistemi  con  flusso
sotterraneo  piuttosto  dinamico,  i  campionamenti   nei   siti   di
monitoraggio devono essere eseguiti ad uguali  intervalli  temporali.
Questo   garantisce   risultati   di   monitoraggio   comparabili   e
un'appropriata valutazione delle tendenze. 
Sulla base dei risultati del monitoraggio di sorveglianza  acquisiti,
le frequenze  devono  essere  riviste  regolarmente  ed  adeguate  di
conseguenza al fine di assicurare la qualita' delle informazioni. 
 
4.2.2 Monitoraggio operativo 
Il monitoraggio operativo e' richiesto solo  per  i  corpi  idrici  a
rischio di non raggiungere gli obiettivi di qualita' ambientale. 
Deve essere effettuato tutti gli anni nei periodi intermedi  tra  due
monitoraggi di sorveglianza a una frequenza  sufficiente  a  rilevare
gli impatti delle pressioni e, comunque, almeno una volta all'anno. 
Deve essere finalizzato principalmente a valutare i rischi  specifici
che determinano il non raggiungimento degli obiettivi. 
Nella progettazione di un programma  di  monitoraggio  operativo,  la
confidenza  richiesta  nei  risultati  di  monitoraggio  deve  essere
definita. Tale confidenza nei  monitoraggi  operativi  dipende  dalla
variabilita'  delle  sorgenti  di  impatto,   dalle   caratteristiche
dell'acquifero o delle acque sotterranee in questione, cosi' come dai
rischi in caso  di  errore.  In  teoria  l'incertezza  derivante  dal
processo di  monitoraggio  non  deve  aggiungersi  significativamente
all'incertezza nel controllo del rischio. 
L' accettabilita' di non  individuare  un  nuovo  rischio  o  di  non
controllarne uno conosciuto deve essere stabilita, usata per  fissare
gli obiettivi di variabilita' delle proprieta' in questione  e  usata
per il  controllo  della  qualita'  del  monitoraggio  rispetto  alla
variabilita' dei dati. 
 
Selezione dei parametri 
Nella maggior parte dei casi sia i parametri di base,  sia  parametri
selezionati sono richiesti in ogni stazione di monitoraggio. 
Il processo di selezione di tali parametri e' basato su: 
a)  caratterizzazione   e   modello/i   concettuale/i   inclusa   una
valutazione  della   suscettibilita'   del   percorso   delle   acque
sotterranee, sensibilita' del recettore, il tempo necessario  perche'
ciascun programma di misure sia efficace e la capacita' di discernere
tra gli effetti delle varie misure; 
b) valutazione del rischio e livello di confidenza nella valutazione;
inclusa la distribuzione delle pressioni principali identificate  nel
processo di  caratterizzazione  che  possono  determinare  lo  "stato
scarso" del corpo idrico; 
c) considerazioni pratiche relative alla idoneita' dei  singoli  siti
di monitoraggio. 
 
Selezione dei siti 
Nel selezionare i siti di monitoraggio operativo la  priorita'  nella
ubicazione degli stessi deve essere basata su: 
a) disponibilita' di siti idonei esistenti (ad esempio siti impiegati
nei   monitoraggi   di   sorveglianza)   che   forniscano    campioni
rappresentativi; 
b) potenzialita' nel supportare differenti programmi di  monitoraggio
(per es. determinate sorgenti possono fungere da siti di monitoraggio
per la qualita' e la quantita' delle acque sotterranee e per le acque
superficiali); 
c) potenzialita' per monitoraggi integrati-multiobiettivo ad  esempio
combinando i requisiti del monitoraggio di cui all'articolo 92, comma
5, del decreto n.152 del 2006, del  monitoraggio  di  cui  alle  aree
protette designate per l'estrazione di  acque  destinate  al  consumo
umano, del monitoraggio connesso alla registrazione di  prodotti  per
la protezione delle piante o biocidi, del monitoraggio ai  sensi  del
decreto n.59 del 2005, e la conformita' al presente decreto; 
d) potenziali collegamenti  con  siti  di  monitoraggio  delle  acque
superficiali esistenti o pianificati. 
Qualora il rischio coinvolga ecosistemi significativi di corpi idrici
superficiali  connessi  alle  acque  sotterranee,  la  Regione   puo'
prevedere siti  di  campionamento  addizionali  da  ubicare  in  aree
prossime ai corpi idrici superficiali. Detto monitoraggio  suppletivo
puo'  includere  il   controllo   delle   parti   piu'   superficiali
dell'acquifero ed eventualmente delle acque che  drenano  dai  suoli,
per esempio tramite campionatori multilivello, lisimetri e  prove  di
drenaggio in situ. I dati ottenuti, oltre che contribuire a  valutare
lo stato e le tendenze,  possono  anche  aiutare  a  distinguere  gli
impatti dei  differenti  tipi  di  pressioni,  valutare  l'estensione
spaziale degli impatti e determinare il destino dei contaminanti e il
trasporto tra la sorgente e il recettore. 
Nel caso in cui i rischi e le pressioni riguardino  le  stesse  acque
sotterranee, per esempio pressioni diffuse, i siti  di  campionamento
devono essere maggiormente  distribuiti  lungo  il  corpo  idrico,  e
devono  essere  rivolti  alle  differenti  pressioni  e   alla   loro
distribuzione all'interno del corpo idrico  sotterraneo.  Nell'ambito
di tale monitoraggio e' importante tenere  conto  della  combinazione
tra le pressioni piu' rappresentative e la sensibilita'  delle  acque
sotterranee. 
 
Frequenza di monitoraggio 
La selezione della frequenza nell'ambito di ogni anno di monitoraggio
e' generalmente basata sul modello  concettuale  e,  in  particolare,
sulle caratteristiche dell'acquifero e sulla sua suscettibilita' alle
pressioni inquinanti. 
La tabella 3 individua frequenze minime di monitoraggio operativo per
differenti tipologie di acquifero  dove  il  modello  concettuale  e'
limitato e i dati esistenti non sono disponibili. Se, invece,  vi  e'
una buona conoscenza della qualita' delle  acque  sotterranee  e  del
comportamento del  sistema  idrogeologico,  possono  essere  adottate
frequenze ridotte di monitoraggio,  comunque  non  inferiori  ad  una
volta l'anno. 
La frequenza e la  tempistica  del  campionamento  in  ogni  sito  di
monitoraggio deve, inoltre, considerare i seguenti criteri: 
a) i requisiti per la valutazione della tendenza; 
b) l'ubicazione del sito di campionamento rispetto alla pressione  (a
monte, direttamente al disotto, o a  valle).  Infatti  le  ubicazioni
direttamente  al  disotto  di  una   pressione   possono   richiedere
monitoraggi piu' frequenti; 
c) il livello  di  confidenza  nella  valutazione  del  rischio  e  i
cambiamenti della stessa valutazione nel tempo; 
d)  le  fluttuazioni  a  breve  termine  nella  concentrazione  degli
inquinanti, per esempio effetti  stagionali.  Laddove  sia  probabile
riscontrare effetti stagionali e altri effetti a  breve  termine,  e'
essenziale che le frequenze di campionamento e le  tempistiche  siano
adattate (incrementate) di conseguenza e che il  campionamento  abbia
luogo nello stesso momento ogni anno, o nelle stesse condizioni,  per
rendere comparabili i dati per la  valutazione  delle  tendenze,  per
accurate caratterizzazioni  e  per  la  valutazione  degli  stati  di
qualita'; 
e) la tipologia di gestione dell'uso del suolo, per  esempio  periodo
di  applicazione  di  nitrati  o  pesticidi.  Questo  e'   importante
specialmente per i sistemi a rapido scorrimento  come  gli  acquiferi
carsici e/o i corpi idrici sotterranei di prima falda. 
Il  campionamento  per  il  monitoraggio  operativo  deve  continuare
finche' il corpo idrico  sotterraneo  e'  considerato,  con  adeguata
confidenza, non piu' nello stato scarso o - a rischio  di  essere  in
uno stato scarso e ci sono adeguati dati che dimostrano un'inversione
delle tendenze. 
    

Tabella 3 - Frequenze minime del monitoraggio  operativo  nell'ambito
di ciascun anno
=====================================================================
|           |Tipo di flusso dell'acquifero                          |
|           |-------------------------------------------------------|
|           | Confinato |Libero                                     |
|           |           |-------------------------------------------|
|           |           |Flusso               |          |          |
|           |           |intergranulare       |          |          |
|           |           |significativo        |          |          |
|           |           |---------------------|Flusso    |          |
|           |           |Flussi    |          |esclusi-  |          |
|           |           |signifi-  |Flusso    |vamente   |          |
|           |           |cativi    |super-    |per fessu-|Flusso per|
|           |           |profondi  |ficiale   |razione   |carsismo  |
+===========+===========+==========+==========+==========+==========+
|Acque      |           |          |Come      |Come      |Come      |
|sotter-    |           |          |appro-    |Appro-    |Appro-    |
|ranee ad   |           |          |priato ma |priato    |priato    |
|elevata    |           |          |almeno 2  |almeno    |almeno    |
|vulnera-   |1 volta    |2 volte   |volte     |trime-    |trime-    |
|bilita'     |all'anno   |all'anno  |all'anno  |strale    |strale    |
+-----------+-----------+----------+----------+----------+----------+
|           |           |1 volte   |          |          |          |
|           |           |all'anno 2|          |          |          |
|Acque      |           |volte     |Come      |Come      |Come      |
|sotter-    |           |all'anno  |appro-    |appro-    |Appro-    |
|ranee a    |           |in caso di|priato ma |priato ma |priato    |
|bassa      |           |tendenze  |almeno 2  |almeno 2  |almeno    |
|vulnera-   |1 volta    |signifi-  |volte     |volte     |trime-    |
|bilita'     |all'anno   |cative    |all'anno  |all'anno  |strale    |
+-----------+-----------+----------+----------+----------+----------+

    
 
4.3 Monitoraggio dello stato quantitativo 
La  rete  di  monitoraggio  dello  stato  quantitativo  delle   acque
sotterranee e' progettata in modo da  fornire  una  stima  affidabile
dello stato quantitativo di tutti i corpi idrici o  gruppi  di  corpi
idrici  sotterranei,  compresa  la  stima   delle   risorse   idriche
sotterranee disponibili. Le Regioni inseriscono nei piani  di  tutela
una o piu' mappe che riportano detta rete. 
Il Monitoraggio dello stato quantitativo ha l'obiettivo di  integrare
e confermare la validita' della caratterizzazione e  della  procedura
di valutazione di rischio,  determinare  lo  stato  quantitativo  del
corpo idrico  sotterraneo,  supportare  la  valutazione  dello  stato
chimico,  l'  analisi  delle  tendenze  e  la  progettazione   e   la
valutazione dei programmi di misure. 
Come per le altre reti di monitoraggio, la progettazione  della  rete
per il monitoraggio  quantitativo  deve  essere  basata  sul  modello
concettuale del sistema idrico sotterraneo e sulle pressioni. 
Gli elementi chiave del modello concettuale quantitativo sono: 
a) la valutazione della ricarica e del  bilancio  idrico  predisposto
secondo le linee guida di cui all'Allegato 1 al decreto del  Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio in data 28  luglio  2004,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 268 del 15 novembre 2004; 
b) le valutazioni esistenti  del  livello  dell'acqua  sotterranea  o
della portata ed informazioni pertinenti  sui  rischi  per  le  acque
superficiali e gli ecosistemi terrestri  che  dipendono  dalle  acque
sotterranee; 
c)  il  grado  di  interazione  tra  acque  sotterranee  e   relativi
ecosistemi  terrestri  e  superficiali  dove  questa  interazione  e'
importante  e  potrebbe   potenzialmente   determinare   un'influenza
negativa sullo stato di qualita' del corpo idrico superficiale. 
Lo sviluppo di una rete  di  monitoraggio  quantitativo  puo'  essere
iterativo; i dati raccolti dai nuovi  siti  di  monitoraggio  possono
essere usati per migliorare e perfezionare  il  modello  concettuale,
usato per collocare ogni  sito  di  monitoraggio,  sull'intero  corpo
idrico sotterraneo, e  la  gestione  del  programma  di  monitoraggio
quantitativo. 
L'implementazione di un modello numerico delle acque sotterranee o di
un modello idrologico che integri le acque superficiali e sotterranee
sono utili  strumenti  per  compilare  ed  interpretare  i  dati  del
monitoraggio quantitativo ed identificare le risorse e gli ecosistemi
a rischio. Inoltre, le stime di incertezza che  si  possono  ottenere
con un modello numerico possono essere d'aiuto per identificare parti
del corpo idrico sotterraneo  che  necessitano  dell'integrazione  di
siti per meglio descrivere la quantita'  e  la  portata  delle  acque
sotterranee. 
 
Selezione dei parametri 
Per la valutazione dello stato quantitativo delle  acque  sotterranee
sono raccomandati almeno i seguenti parametri: 
a) livelli delle acque sotterranee nei pozzi o nei piezometri; 
b) portata delle sorgenti; 
c) caratteristiche del flusso e/o livelli idrici  dei  corsi  d'acqua
superficiali  durante  i  periodi  di  siccita'  (ad  es.  quando  il
contributo delle piogge  al  flusso  delle  acque  superficiali  puo'
essere trascurato e la portata del fiume e' mantenuta sostanzialmente
dall'acqua sotterranea); 
d) livelli  idrici  delle  zone  umide  e  dei  laghi  che  dipendono
significativamente dalle acque sotterranee. 
La selezione dei siti di monitoraggio e  dei  parametri  deve  essere
basata su un solido modello concettuale del  corpo  idrico  che  deve
essere monitorato. 
Un monitoraggio addizionale per supportare la caratterizzazione e  la
classificazione delle acque sotterranee tiene conto almeno di: 
a)  parametri  chimici  e  indicatori   (per   esempio   temperatura,
conduttivita', etc.) per monitorare l'intrusione salina  o  di  altra
natura. Qualora venga utilizzato un unico sito  di  monitoraggio  sia
per la valutazione dello stato chimico sia per la  valutazione  dello
stato quantitativo e i controlli avvengano contemporaneamente, i dati
per il controllo dei parametri chimici  addizionali  sono  utilizzati
per le finalita' sopra riportate. Per gli acquiferi delle isole  puo'
essere appropriato monitorare le zone di transizione tra acqua  dolce
ed acqua marina; 
b)  piovosita'   e   altri   componenti   richiesti   per   calcolare
l'evapotraspirazione (per  il  calcolo  della  ricarica  delle  acque
sotterranee); 
c) monitoraggio ecologico degli ecosistemi  terrestri  connessi  alle
acque sotterranee (inclusi gli indicatori ecologici); 
d) estrazione di acque sotterranee. 
I requisiti specifici per i dati di  monitoraggio  di  supporto,  che
integrano le conoscenze ottenute dal monitoraggio del  livello  delle
acque sotterranee, sono fortemente determinati dagli strumenti o  dai
metodi adoperati per supportare la valutazione del  rischio  o  dello
stato e della confidenza richiesta in queste valutazioni. 
La chiave per la selezione  dei  parametri  dipende  da  quanto  quel
parametro sia rappresentativo dello scenario idrogeologico monitorato
e della sua importanza nel determinare il  rischio  o  lo  stato  del
corpo idrico. 
In alcuni scenari idrogeologici' particolarmente complessi,  limitare
il  monitoraggio  al  solo  livello  delle  acque   sotterranee   nei
piezometri puo' essere inappropriato per le  finalita'  del  presente
decreto e in alcuni casi altamente fuorviante. In queste  circostanze
le caratteristiche del flusso dei  corsi  d'acqua  o  delle  sorgenti
connesse puo' fornire dati migliori con i'  quali  intraprendere  una
valutazione. 
Cio' e' maggiormente probabile nei casi di bassa permeabilita'  o  di
acquiferi fratturati. Ci sono  casi  in  cui  il  livello  dell'acqua
rimane piu' o meno stabile, ma si verificano fenomeni  di  intrusione
di  acqua  proveniente  da  altri  acquiferi  o   da   corpi   idrici
superficiali o dal mare. 
Specifiche condizioni devono essere considerate nel  caso  dei  copri
idrici sotterranei delle isole. Se c'e'  il  rischio  di  intrusione,
allora specifici  indicatori  della  qualita'  delle  acque  andranno
monitorati (per esempio la conduttivita' elettrica e  la  temperatura
dell'acqua). 
 
Densita' dei siti di monitoraggio 
La rete per  il  monitoraggio  quantitativo  deve  essere  progettata
prevedendo un numero di pozzi tale  da  consentire  il  controllo  su
eventuali  variazioni  dello  stato  quantitativo  del  corpo  idrico
sotterraneo. 
La  rete  si   articola   in   sufficienti   siti   di   monitoraggio
rappresentativi per stimare il livello  delle  acque  sotterranee  di
ciascun corpo idrico o gruppi di corpi  idrici,  tenuto  conto  delle
variazioni  del  ravvenamento  a  breve  e  a  lungo  termine  ed  in
particolare: 
a) per i corpi idrici sotterranei che  si  ritiene  rischino  di  non
conseguire gli obiettivi ambientali, bisogna assicurare una  densita'
dei punti di monitoraggio  sufficiente  a  valutare  l'impatto  delle
estrazioni sulle variazioni  dello  stato  quantitativo  delle  acque
sotterranee; 
b) per i corpi idrici sotterranei le cui acque  fluiscono  attraverso
la frontiera tra l'Italia ed altri  Paesi,  e'  necessario  designare
sufficienti punti di monitoraggio  per  stimare  la  direzione  e  la
portata delle acque sotterranee attraverso la frontiera. 
Il monitoraggio quantitativo puo' essere richiesto su due  differenti
piani. 
In primo luogo, se possibile, bisogna valutare i' livelli e i  flussi
delle acque lungo un corpo idrico sotterraneo. Questi possono  essere
correlati alla valutazione  del  bilancio  idrico  dell'intero  corpo
idrico  sotterraneo  predisposto  secondo  le  linee  guida  di   cui
all'Allegato 1 al decreto del Ministro dell'ambiente e  della  tutela
del territorio in data 28  luglio  2004,  pubblicato  nella  Gazzetta
Ufficiale n. 268 del 15 novembre 2004. 
In secondo luogo, puo' essere  necessario  un  monitoraggio  "locale"
piu'. mirato sui flussi e sui livelli  riferiti  ai  corpi  recettori
pertinenti che sono localmente alimentati dalle acque sotterranee, ad
es. corpi idrici superficiali (fiumi, laghi ed estuari) ed ecosistemi
terrestri   dipendenti   dalle   acque   sotterranee.    Quest'ultimo
monitoraggio puo' includere informazioni integrative sulla  salinita'
(con riferimento alle intrusioni saline) o  informazioni  integrative
derivanti dal monitoraggio ecologico svolto ai sensi della  normativa
nazionale  e  comunitaria  vigente  (come  prova  dell'impatto  sugli
ecosistemi dovuti all'estrazione di acqua sotterranea). 
Nei corpi idrici  o  gruppi  di  corpi  idrici  classificati  "non  a
rischio" il monitoraggio quantitativo puo' essere  ridotto.  Infatti,
non e' necessario svolgere  il  monitoraggio  su  ogni  corpo  idrico
all'interno di un gruppo di corpi idrici, a patto che tutti  i  corpi
idrici del gruppo siano comparabili dal punto di vista idrogeologico.
Nei corpi idrici o gruppi di corpi idrici classificati "a rischio" la
distribuzione dei siti di monitoraggio deve  essere  sufficiente  per
capire   le   condizioni   idrogeologiche   relative   ai   recettori
identificati come a rischio e alla loro importanza. 
La densita' del monitoraggio deve essere sufficiente  per  assicurare
un'appropriata valutazione degli  impatti  sul  livello  delle  acque
sotterranee causati dalle estrazioni. 
Per quei corpi idrici sotterranei che attraversano la  frontiera  tra
l'Italia  ed  uno  o  piu'  Stati  Membri,  il  numero  di  siti   di
campionamento deve essere sufficiente per stimare la direzione  e  la
portata delle acque sotterranee attraverso il confine. 
 
Frequenza di monitoraggio 
La frequenza dei rilevamenti deve essere sufficiente a permettere  di
stimare lo stato quantitativo di ciascun corpo  idrico  o  gruppo  di
corpi  idrici  sotterranei,  tenuto  conto   delle   variazioni   del
ravvenamento a breve e lungo termine. In particolare: 
a) per i corpi idrici sotterranei che  si  ritiene  rischino  di  non
conseguire gli obiettivi ambientali, e' fissata una  frequenza  delle
misurazioni sufficiente a valutare  l'impatto  delle  estrazioni  sul
livello delle acque sotterranee; 
b) per i corpi idrici sotterranei le cui acque  fluiscono  attraverso
la frontiera tra l'Italia ed altri Paesi, e'  fissata  una  frequenza
delle misurazioni sufficiente a stimare la  direzione  e  la  portata
delle acque sotterranee attraverso la frontiera. 
La frequenza dei  monitoraggi  si  stabilisce  sulla  base  dei  dati
necessari per determinare rischio e stato dei corpi idrici e, laddove
necessario,  per  supportare  la  progettazione  e  valutazione   dei
programmi di misure. 
La   frequenza   di   monitoraggio   dipende   principalmente   dalle
caratteristiche di un corpo idrico e dal sito di monitoraggio. I siti
con una significativa variabilita' annuale devono  essere  monitorati
piu' frequentemente rispetto  a  siti  con  minore  variabilita'.  In
generale  un  monitoraggio  trimestrale  sara'  sufficiente  per   il
monitoraggio quantitativo  dove  la  variabilita'  e'  bassa,  ma  un
monitoraggio giornaliero  e'  preferito,  in  particolare  quando  si
misurano le portate. La frequenza deve essere rivista quando migliora
la comprensione della risposta e del comportamento dell' acquifero  e
in relazione all'importanza di ciascun  cambiamento  delle  pressioni
sul corpo idrico sotterraneo. Questo assicura che  sia  mantenuto  un
programma caratterizzato da un basso rapporto costi/efficacia. 
 
4.4 Controlli di qualita' 
Per il campionamento e l'analisi devono  essere  stabilite  procedure
appropriate per il controllo di qualita'; tali misure sono necessarie
per ridurre al minimo le incertezze. 
Gli elementi minimi che devono essere  presi  in  considerazione  nei
controlli di qualita' sono: 
a) identificazione e registrazione dei campioni; 
b)  metodi  di  campionamento,  pianificazione  del  campionamento  e
report. per esercizi di campo; 
c) trasporto e magazzinaggio del campione; 
d) validazione dei metodi analitici; 
e) procedure per le misure analitiche; 
f) controlli di qualita' interni dei metodi; 
g) partecipazione in schemi  esterni  per  i  controlli  di  qualita'
(intercalibrazione); 
h) elaborazione dei risultati; 
i) tracciabilita' dei documenti e delle misure. 
Per i laboratori di analisi l'accreditamento deve avvenire  ai  sensi
della ISO 17025. 
 
4.5 Protocollo per il campionamento-ISO raccomandate 
Un appropriato piano di campionamento deve includere la selezione dei
siti di campionamento, la frequenza e la durata del campionamento, le
procedure di campionamento, il trattamento dei campioni  e  l'analisi
dei campioni. 
Le procedure di campionamento e di trattamento del campione  dovranno
riferirsi a linee guida e/o  standard  internazionali  incluse  parti
rilevanti della norma ISO 5667 nello stato di ultima revisione. 
Allo stato attuale le  parti  della  norma  ISO  5667  utili  per  il
monitoraggio delle acque sotterranee sono le seguenti: 
La norma ISO 5667-1:  2006  fornisce  i  principi  per  una  corretta
progettazione del campionamento negli ambienti acquatici. 
La  norma  ISO  5667-3:  2003  fornisce  indicazioni  riguardo   alla
preparazione, stabilizzazione, trasporto e conservazione dei campioni
di acqua. 
La  norma  150  5667-11:  1993  fornisce  i  principi   a)   per   la
progettazione dei programmi  di  campionamento,  b)  le  tecniche  di
campionamento, c) la manipolazione dei campioni e d)  il  sistema  di
identificazione del  campione  e  le  procedure  di  registrazione  e
tracciabilita' delle acque sotterranee; 
La norma ISO 5667-18: 2001 fornisce dei  principi  per  i  metodi  di
campionamento delle acque sotterranee nei siti contaminati. 
La norma ISO 5667-14: 1993 fornisce linee guida per il  controllo  di
qualita'  delle  operazioni  di  campionamento  e   trattamento   del
campione.