(Allegato 3)
                                                           Allegato 3 
IDENTIFICAZIONE  QUALITATIVA  DELLE  FIBRE  DI  AMIANTO  MEDIANTE  LA
      TECNICA DELLA DISPERSIONE CROMATICA IN MICROSCOPIA OTTICA 
   La tecnica della dispersione cromatica in  microscopia  ottica  e'
particolarmente utile nell'identificazione delle particelle minerali. 
   Il principio ottico su cui si fonda e' la  variazione  dell'indice
di rifrazione dei minerali in funzione della lunghezza  d'onda  della
luce che  li  attraversa;  con  l'aumentare  di  questa  generalmente
l'indice di rifrazione diminuisce. Sperimentalmente si osserva che la
maggior parte dei liquidi ha una dispersione cromatica  maggiore  dei
solidi. 
   Quando gli indici di rifrazione del minerale e del liquido in  cui
questo viene immerso, sono prossimi, in  luce  bianca,  si  producono
fenomeni cromatici tanto piu'  evidenti  quanto  piu'  grande  e'  la
variazione dell'indice di rifrazione del liquido  rispetto  a  quella
del minerale. 
   Se consideriamo il  punto  in  cui  si  intersecano  le  curve  di
dispersione del minerale e del  liquido,  in  quel  punto  (a  quella
stessa lunghezza d'onda) liquido e solido hanno lo stesso  indice  di
rifrazione. 
   La luce di quella  lunghezza  d'onda  attraversera'  indeviata  il
sistema solido-liquido mentre  la  luce  di  altre  lunghezze  d'onda
passando dal solido al liquido deviera' verso la normale al bordo  in
maniera diversa a seconda che  sia  minore  o  maggiore  l'indice  di
rifrazione. Tali deviazioni dipendono infatti  dalla  differenza  tra
gli indici del solido e del liquido per le varie lunghezze d'onda. 
   Nel caso di sostanze  isotrope  e  minerali  monorifrangenti,  che
possiedono cioe' un solo indice di  rifrazione,  l'unica  colorazione
che questo tipo di particelle assumono  in  un  determinato  liquido,
serve come mezzo di identificazione. 
   I  minerali  di  amianto,  ad   eccezione   dell'antofillite   che
cristallizza nel  sistema  ortorombico,  cristallizzano  nel  sistema
monoclino e sono  quindi  birifrangenti.  Generalmente  le  fibre  di
amianto hanno l'indice  di  rifrazione  maggiore  ng  parallelo  alla
direzione  allungata  della  fibra  mentre  l'indice  di   rifrazione
inferiore na si trova nella direzione  perpendicolare.  Per  la  sola
crocidolite, che ha una  orientazione  ottica  negativa,  avviene  il
contrario. 
   Considerando i due indici di rifrazione principali, ng  ed  na,  a
ciascuno di essi  corrispondera'  quindi  una  curva  di  dispersione
cromatica distinta. 
   Di conseguenza durante l'osservazione del minerale in  un  liquido
ad indice di rifrazione intermedio, che interseca con  la  sua  curva
quelle  dei  due  indici  di  rifrazione  principali,  si  avra'  una
sovrapposizione degli effetti  cromatici.  Cio'  viene  superato  con
l'illuminazione del preparato tramite luce  polarizzata  piana.  Ogni
particella,  in  tal  modo,   presentera'   gli   effetti   cromatici
caratteristici di ogni singolo indice di rifrazione  quando  la  loro
direzione di vibrazione coincide con quella della  luce  polarizzata.
Per evidenziare tali colorazioni relative agli indici  di  rifrazione
ng ed na, bisognera' porre la direzione allungata della  fibra  prima
parallelamente e poi perpendicolarmente alla direzione di  vibrazione
del polarizzatore. 
                     LIQUIDI AD ALTA DISPERSIONE 
   Per identificare i diversi tipi di fibre di amianto, per mezzo  di
tale tecnica, sono necessari liquidi ad alta dispersione  dell'indice
di rifrazione. 
   Miscele con le  caratteristiche  richieste  si  possono  preparare
partendo da alcuni liquidi organici come cianato di etile, ioduro  di
metilene, iodomercurato di potassio e nitrotoluolo. 
   In commercio  esistono  liquidi  con  le  caratteristiche  ottiche
necessarie, con indice di rifrazione nell'intervallo di 1,50 e  1,80.
Risultano particolarmente utili i liquidi  ad  indice  di  rifrazione
uguale a 1, 55, 1, 58, 1, 67, 1, 70. Necessario per  l'impiego  della
tecnica di dispersione e'  innanzitutto  l'allineamento  del  sistema
ottico e la necessita' di una sorgente luminosa  ad  alta  intensita'
(12 V, 50 W) e la realizzazione del campo scuro  inserendo  sotto  il
condensatore un diaframma circolare di diametro adeguato. E'  infatti
indispensabile  che  l'apertura  del  fascio  luminoso  sia  maggiore
dell'apertura  dell'obiettivo;   poiche'   l'apertura   dei   normali
condensatori per contrasto di fase e' di 0,80,  per  questo  tipo  di
osservazioni saranno necessari  obiettivi  di  apertura  inferiore  a
0,80. Con i  normali  microscopi  Leitz  Ortoluz  attrezzati  per  il
contrasto di fase con condensatore ed obiettivi 10X, 25X e 4X occorre
impostare i diaframmi del condensatore in posizione 3 per i primi due
e in posizione 5 per il terzo obiettivo. Infine per l'osservazione  a
luce polarizzata sara' sufficiente utilizzare un filtro polarizzatore
ruotante all'uscita della sorgente luminosa. 
   Vengono comunque indicati  dal  costruttore,  per  altri  tipi  di
microscopio  oggi  comunemente  in  commercio,  tutti   i   parametri
necessari per tale tipo di osservazione. In tabella 1 si riportano  i
colori di dispersione che si ottengono per ogni singola  varieta'  di
amianto usando liquidi ad indice  di  rifrazione  1,55,  1,58,  1,67,
1,70, in campo scuro, in contrasto di fase e luce polarizzata. 
   Tale metodo permette un riconoscimento  ottimale  delle  fibre  di
amianto aventi diametro superiore a 0,4  (Micron(m.  La  sensibilita'
del metodo permette di valutare  le  parti  per  milione  sia  su  un
campione in massa che  su  campioni  su  filtro  dopo  aver  separato
naturalmente  la  matrice  filtrante.  Con  tale  tecnica  e'  infine
possibile passare all'osservazione in fase dello stesso campo  visivo
microscopico,  il  che  ovviamente  permette  di  ottenere  ulteriori
elementi di valutazione per l'identificazione delle fibre di amianto. 
   Per arrivare ad una valutazione della concentrazione  dell'amianto
in termini di peso e' necessario trasformare il  numero  delle  fibre
osservate e la loro granulometria in un  valore  ponderale;  cio'  e'
possibile valutando in base alla dimensione delle fibre il loro  vol-
ume. Macinando opportunamente il  campione  in  laboratorio  sino  ad
ottenere diametri delle fibre inferiori a 10 (Micron(m  e'  possibile
affermare, come dimostrato in via sperimentale, che il  numero  delle
fibre  osservate  con  la  tecnica  descritta  corrisponde  in  buona
approssimazione al volume dell'amianto nel  campione.  Conoscendo  il
peso specifico delle singole varieta' di amianto e delle  matrici  in
cui queste si trovano e' pertanto possibile risalire alla percentuale
in peso dell'amianto presente nel campione. 
   Il limitato potere  risolutivo,  circa  0.25  (Micron(m,  di  tale
tecnica microscopica rende difficoltosa la valutazione delle fibre di
diametro  inferiore  a  0.5  (Micron(m;  inoltre  la   sua   limitata
profondita' di campo non permette di ben focalizzare fibre che non si
trovino perfettamente sul piano immagine del microscopio. 
 
 
 TABELLA 1. - Colori di dispersione per le fibre di abseto 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico