(all. 6 - art. 1)
                                                          ALLEGATO VI
 
      Metodo di riferimento per la misura della concentrazione
                       di benzene in atmosfera
0. Premessa
Il metodo qui descritto consente la misura della concentrazione media
oraria del benzene in atmosfera.
Esso  e'  applicabile  nell'intervallo di concentrazioni 0.3-200ug/m3
ovvero 0.1-70 parti per miliardo in volume (ppbv).
1. Prelievo del campione
1.1. Contenitori di raccolta dell'aria campione
Per il prelievo dell'aria  campione  si  usano  contenitori  ermetici
(bombole  o "canisters" con volume interno compreso tra 2 e 8 litri),
fusi in un solo blocco e dotati di rubinetti  apri/chiudi  e  valvole
regolatrici di flusso.
Particolare cura va prestata alla scelta dei materiali e alla pulizia
dei  contenitori.  Il  recipiente  deve  essere  in  metallo  con  le
superfici interne passivate e pulite elettricamente del tipo "SUMMA".
Precedentemente alla raccolta del campione, il canister e' pulito con
la  seguente  procedura:  esso  viene  spurgato   dell'aria   residua
producendo   il   vuoto  per  aspirazione  in  condizioni  di  blando
riscaldamento  (T=40oC);  quindi  vi   si   immette   aria   iperpura
ulteriormente  disidratata  e  pulita  (per filtrazione attraverso un
disseccante e setacci molecolari) e si produce ancora  il  vuoto;  si
lava  nuovamente  con  aria  iperpura  e  si opera definitivamente il
vuoto.
1.2. Controllo del "bianco" del contenitore
Un'aliquota  dell'aria  di  secondo  lavaggio  (vedi   sopra)   viene
sottoposta ad analisi similmente ad un campione reale di aria secondo
la procedura appresso descritta (paragrafi 2-7).
La  concentrazione apparente di benzene che ne risulta costituisce il
"bianco"  del  sistema  di  prelievo  ed  analisi  e  fornisce,   per
sottrazione del "bianco della trappola" (paragrafo 2), il "bianco del
canister", che deve risultare inferiore a 0.2ug/m3.
Qualora il "bianco del canister" risulti superiore a 0.2ug/m3, questo
e'  ulteriormente  purificato e, se l'operazione non sortisce effetto
apprezzabile, sostituito.
I contenitori ermetici sono custoditi in ambiente privo  di  sorgenti
di benzene.
1.3. Sistema pneumatico
Per  il  prelievo  dell'aria  campione  si  utilizzano  pompe  da gas
costruite o internamente rivestite di materiale  inerte  e  prive  di
spurgo  di  olio, accessoriate con regolatori-misuratori di flusso di
massa e di  pressione  aventi  l'accuratezza  e  precisione  migliori
possibili  (e  comunque  superiore al 99%) negli intervalli di flusso
operativi (50-300 mL/min.) e rubinetti apri/chiudi.
Il sistema pneumatico e' in grado di operare a flusso costante (+-2%)
compensando la progressiva impedenza offerta del canister.
Prima  del  prelievo  dell'aria  campione,  il  sistema pneumatico e'
purificato facendo aspirare aria filtrata attraverso  disidratante  e
setacci molecolari (100mL/min. per 3 min.).
1.4. Operazione di prelievo.
Il  canister  e' collegato al sistema pneumatico immediatamente prima
del prelievo.
Il  prelievo  dell'aria  campione  e'  protratto   per   l'intervallo
temporale di un'ora.
Il  flusso  di aspirazione (100-300mL/min.) e' prefissato in modo che
la pressione finale risulti non inferiore a 2 atmosfere.
Operando  come  sopra  descritto,  il  prelievo  dell'aria   campione
dall'atmosfera   risulta   quantitativo  al  pari  del  recupero  dal
contenitore (maggiore 99%)  e  la  stabilita'  del  benzene  in  tali
condizioni  preverra'  valutazioni  errate per eccesso o per difetto,
purche'  l'analisi  sia  eseguita  a  breve  distanza  temporale  del
prelievo e comunque entro non oltre 15 giorni.
Sulla linea di prelievo e' posto, a monte del canister, un separatore
per  le  polveri  (filtro di PTFE o di fibra di quarzo, alloggiato in
apposito  contenitore),  onde  prevenire  potenziali   contaminazioni
indotte  dal contenuto organico di esse. E' da verificare la perfetta
tenuta d'aria  dei  contenitori  e  delle  linee  di  prelievo  e  di
trasferimento.
Il  volume  di  aria  campione  effettivamente  prelevato,  di  molto
superiore a quello necessario per l'analisi, permette di eseguire non
meno di tre  repliche,  attraverso  le  quali  si  puo'  valutare  la
ripetitivita' della misura. Inoltre esso consente, qualora il benzene
risulti eccessivamente diluito, di ripeterne la determinazione usando
volumi maggiori di aria campione.
La  metodologia  seguita  e gli strumenti utilizzati sono applicabili
senza modifiche anche  ad  atmosfere  artificiali  con  contenuto  di
benzene   certificato;   consentono   anche   l'introduzione   di  un
"riferimento interno".
2. Trasferimento dell'analita ad una cartuccia di arricchimento
L'aria  campione  e'  trasmessa  allo  strumento  di  separazione  ed
analisi, attraverso una cartuccia adsorbente degli idrocarburi.
2.1. Cartuccia di arricchimento del benzene
La  cartuccia  di  arricchimento  ("trappola")  e'  costituita  da un
tubicino di vetro borosilicico  (lunghezza  150mm,  diametro  esterno
6mm,  diametro  interno  3mm).  Essa e' parzialmente riempita con due
carboni grafitati (1.5cm lineari di Carbopack tipo C, avente sviluppo
superficiale di circa 10m2/g seguito da 7cm lineari di Carbopack tipo
B  avente  sviluppo  superficiale  pari  a  80m2/g,  nel  verso   del
trasferimento)  separati  e  trattenuti  nella  cartuccia  da piccoli
batuffoli in lana di quarzo.
Il  materiale  adsorbente  contenuto  nella  cartuccia  assicura   il
completo  recupero del benzene del campione d'aria ivi trasferito dal
canister nelle condizioni operative descritte (volume  di  ritenzione
del  benzene  superiore  a  10L)  ed anche il suo rilascio nella fase
successiva di desorbimento.
In cartuccia di arricchimento e' sigillata con raccordi ciechi a vite
e guarnizioni in PTFE e conservata in recipienti opachi a  tenuta  di
aria contenenti carbone attivo.
2.2. Pulizia della cartuccia di adsorbimento
Prima  del  caricamento dell'aria campione, la cartuccia nuova o gia'
utilizzata e' sottoposta a desorbimento termico  in  flusso  di  elio
iperpuro anidro (100mL/min. per 20min. a 300›C), al fine di eliminare
i possibili composti organici volatili residui.
2.3. Caricamento della cartuccia con l'aria campione
Trasportato  il  contenitore  dell'aria  campione  in  laboratorio di
analisi, una aliquota di essa (250mL)  e'  trasferita  attraverso  un
sistema controllore-misuratore di flusso di massa (mass flow control-
ler),  a  flusso di aria costante per un tempo accuratamente misurato
(50 mL/min. per  5  min.),  alla  cartuccia  di  arricchimento  degli
idrocarburi.
3. Introduzione di un "riferimento interno".
Ai   fini  sia  della  identificazione  del  benzene  sia  della  sua
valutazione  quantitativa,  e'  introdotta  nell'aria  campione   una
concentrazione  nota  di  benzene  perdeuterato  (C6D6), scelto quale
"sostanza di riferimento" interna (RI).
Allo  scopo  si  utilizza  un  contenitore  ermetico   pressurizzato,
contenente  il  R.I.  (50  ug/m3  certificati  per  via gravimetrica)
diluito con azoto iperpuro anidro.
Una aliquota di esso (50mL) e' trasferita, attraverso  un  mass  flow
controller  e  una  linea per gas inerte, opaca e a tenuta di aria, a
flusso di gas costante per un tempo accuratamente misurato (50mL/min.
per 1min.) alla medesima cartuccia di arricchimento in cui  e'  stata
trasferita l'aria campione.
4. Trasferimento dell'aria campione allo strumento analitico
Il   trasferimento  e'  eseguito  in  un  apparato  che  mantiene  in
collegamento in linea di gas (elio) la trappola di arricchimento,  la
trappola  fredda  e  il  sistema  di  separazione  e  rivelazione del
benzene.
L'operazione consta di due fasi: a)  trasferimento  del  campione  di
aria  arricchito  di  R.I.  dalla  trappola  al criofocalizzatore; b)
trasferimento dal criofocalizzatore alla colonna separativa.
4.1. Precondizionamento della cartuccia di arricchimento
Prima del desorbimento del benzene ivi  contenuto,  la  cartuccia  e'
alloggiata  in  un  fornetto  che  assicuri  l'effettivo  e  uniforme
riscaldamento della stessa per tutta la sezione contenente i  carboni
grafitati e collegato in linea con il criofocalizzatore. La cartuccia
viene  purificata  a temperatura ambiente dell'aria residua facendovi
fluire elio iperpuro  (10mL/min.  per  2  min.)  nello  stesso  verso
rispetto al verso di caricamento dell'aria campione del canister.
4.2. Criofocalizzatore ("trappola fredda")
Il  criofocalizzatore  e'  costituito  da  un  capillare di materiale
inerte (0.53mm di diametro interno)  la  cui  superficie  interna  e'
ricoperta con un film di gomma siliconica chimicamente legata al tipo
DB1 (1.2um di spessore di fase).
Esso e' sempre collegato in linea con la colonna capillare separativa
(vedi   paragrafo   5),   per  la  quale  funge  da  "iniettore";  e'
costantemente attraversato dal gas di trasporto.
Prima  del   trasferimento   del   contenuto   della   cartuccia   di
arricchimento,  il  capillare  viene  raffreddato con azoto liquido a
temperatura subambiente (-150› C); esso e' mantenuto a -150›C fino  a
completo trasferimento del campione.
4.3 Desorbimento della cartuccia di arricchimento
Il   trasferimento   dell'aria   campione   al  criofocalizzatore  e'
realizzato per desorbimento di questa con l'alta temperatura.
La  trappola  e'  desorbita  portando  rapidamente la temperatura del
fornetto (maggiore 100›C/min. fino a 250›C), sotto regime  di  flusso
di  elio (15mL/min. per 6min.) in controcorrente rispetto al verso di
caricamento del benzene dal canister.
4.4. Trasferimento dal criofocalizzatore alla colonna di  separazione
ed analisi.
Terminata   la   focalizzazione   dell'aria  campione  nel  capillare
raffreddato il benzene e' termicamente desorbito  e  trasferito  alla
colonna  capillare  gascromatografica  usata  per  la  separazione  e
analisi, per mezzo del gas di trasporto (elio).
Per  l'esecuzione  del  trasferimento  alla  colonna  separativa   il
criofocalizzatore  e' portato in condizioni di flusso (1mL/min.) alla
temperatura di 200›C ed ivi mantenuto per 2 min.
Contemporaneamente  si  da'  inizio  alla  corsa  cromatografica   in
gradiente di temperatura (vedi paragrafo 5.2).
5. Separazione gascromatografica.
La  separazione  del  benzene  e'  realizzata per gascromatografia in
colonna capillare.
Quale gas di trasporto si usa elio iperpuro,  ulteriormente  filtrato
attraverso essiccante (drierite) e setacci molecolari.
Numerose   colonne  gascromatografiche  sono  in  grado  di  separare
efficacemente il  benzene  dagli  altri  composti  organici  volatili
presenti nell'atmosfera urbana.
Esse  sono  raggruppabili  in due tipi: a) colonne capillari del tipo
"Plot", la cui base stazionaria e' costituita da un film di  allumina
porosa   drogata  con  sali  (Al203/KCl,  Al203/Na2S04);  b)  colonne
capillari ricoperte di siliconi polimeri  chimicamente  legati  (tipo
DB1, DB5, CPSil5, CPSil8, SP1, HP1, HP5, etc.).
Operativamente,  e'  stato  prescelto  il  secondo  tipo  di  colonne
capillari.
5.1 Colonna capillare di fase siliconica
Per la separazione del benzene dagli altri composti organici volatili
si usa di una colonna capillare tipo DB1 (gomma di metilpolisilossano
chimicamente legato)  avente  lunghezza  di  60m,  diamentro  interno
0.32mm e spessore di film 0.33um.
5.2. Eluizione gascromatografica
L'eluizione  del  benzene  nella  colonna  separativa  e' eseguita in
gradiente di temperatura secondo il seguente programma:
a) temperatura iniziale 5›C, isoterma iniziale 3min.;
b) primo incremento termico +3›C/min. fino a 50›C;
c) secondo incremento termico +5›C/min. fino a 210›C;
la corsa cromatografica dura complessivamente 50min.; il  benzene  e'
eluito circa 10min. dopo l'inizio dell'analisi.
6. Rivelazione ed identificazione del benzene
Si   usa  il  principio  della  spettometria  di  massa  operante  in
rivelazione selettiva  di  ioni  ("Selected  Ion  Monitoring  -  Mass
Spectrometry" o SIM-MS).
La  ionizzazione delle molecole si realizza per impatto con un fascio
di elettroni e 70eV di energia.
Il filtro di massa fornisce una risoluzione pari  ad  una  unita'  di
massa a M/Z=400.
Per la rivelazione sono registrate le correnti ioniche corrispondenti
agli  ioni  molecolari (rispettivamente M/Z=78 per il benzene, M/Z=84
per il C6D6). Il rivelatore fornisce un  segnale  proporzionale  alla
quantita' di sostanza che lo attraversa ad ogni istante.
Le  tracce delle correnti ioniche provenienti dal rivelatore di massa
sono inviate ad un sistema di acquisizione ed elaborazione dati.
L'identificazione del  benzene  si  attua  confrontando  i  tempi  di
ritenzione   cromatografica,  assoluto  (r.t.)  e  relativo  (r.r.t.)
rispetto  al  benzene  perdeuterato,  con  atmosfere  di  riferimento
contenenti  benzene  e  R.I.  diluiti con azoto puro anidro. Infatti,
r.t. e r.r.t. sono costanti  nelle  condizioni  operative  prescelte,
purche' rimanga costante l'umidita' residua nell'aria campione.
7. Determinazione quantitativa
7.1. Curve di calibrazione. Metodo dello standard interno
La  determinazione  quantitativa  e'  compiuta  con  il "metodo dello
standard interno".
Il metodo si  basa  sulla  determinazione  del  fattore  di  risposta
relativo RRF del benzene (non normalizzato per la quantita') rispetto
al  benzene  perdeuterato  (vedi  paragrafo  3), eseguita per diverse
quantita' di analita:
                          RRFi = 2.5 * Bi/D
Ove: RRFi = fattore di risposta RRF calcolato  per  la  quantita'  i-
esima di benzene (in ng);
Bi  =  Area  del  picco  cromatografico  relativo  al  benzene per la
quantita' i-esima, in unita' arbitrarie;
D = Area del picco cromatografico relativo  al  benzene  perdeuterato
(quantita' fissa di 2.5ng).
Attraverso  la  proporzionalita' del RRF, e' verificata la linearita'
di risposta dello strumento di misura verso la quantita' di  benzene,
nell'intervallo  operativo compreso tra 0.1X e 10X, ove X rappresenta
la quantita' di R.I.
7.2. Calibrazione del rivelatore
7.2.1. Riferimento primario di benzene
Per la calibrazione del rivelatore si fa ricorso ad  un  "riferimento
primario",  costituito  da un contenitore ermetico contenente benzene
iperpuro in concentrazione certificata (50ug/m3), determinata con  le
migliori  accuratezza  e  precisione  possibili,  diluito  con  azoto
iperpuro ed anidro.
7.2.2. Esecuzione della calibrazione.
Aliquote  differenti  di  "riferimento  primario"  sono  inviate   al
criofocalizzatore  attraverso  un  regolatore-misuratore di flusso di
massa, con procedura simile a quella usata per  i  campioni  di  aria
ambiente (vedi al par. 2). Si aggiunge ad ogni aliquota una quantita'
fissa di R.I., pari a quella aggiunta all'aria campione (vedi al par.
3).  Per  ogni  prova si fa procedere la corsa gascromatografica e si
registrano le risposte  strumentali  verso  il  benzene  e  il  R.I.,
espresse  in  termini  di  "area  di picco cromatografico". Da queste
ultime si calcolano i RRFi.
7.2.3. Verifica della linearita' del segnale rivelatore.
Graficando i valori degli RRFi verso le corrispondenti  quantita'  di
benzene rivelate, si costruisce la "curva di taratura" e si definisce
il  campo  di linearita' strumentale, entro il quale occorre eseguire
le determinazioni quantitative del benzene nell'aria campione.
Poiche' nelle  condizioni  operative  sopra  descritte  la  quantita'
assoluta  di R.I. rivelata e' 2.5ng, la risposta dello strumento deve
risultare lineare nell'intervallo 0.25-25ng di benzene.
7.3. Esecuzione delle misure su campioni di aria reali
Si  sottopone ad analisi una prima aliquota di aria campione, di vol-
ume pari a 250mL.
Si ricava il valore di  RRFx,  ovvero  il  fattore  di  risposta  del
benzene nel campione rispetto al R.I. (C6D6).
Riportando  il  valore di RRFx nella curva di calibrazione, si ricava
la quantita' di benzene Qx.
Se la  quantita'  di  benzene  effettivamente  rivelata  e'  compresa
nell'intervallo  tra  0.25ng  e 25ng (equivalenti a concentrazioni in
aria comprese tra 1 e 100ug/m3) la misura e' considerata valida  (Q1)
e si calcola la concentrazione C1 di benzene attraverso la formula:
             C1 (ug/m3) = 1000 * Q1/250 * Tc/Ta * Pa/Pc
Ove: C1 = concentrazione media oraria di benzene (misura 1);
Q1 = quantita' assoluta di benzene misurata dal sistema analitico;
Tc = Temperatura assoluta dell'aria (oK) all'atto del campionamento;
Ta  =  Temperatura assoluta dell'aria (oK) all'atto del trasferimento
dal canister alla cartuccia;
Pa = Pressione atmosferica (in millibar) all'atto del campionamento,
Pc = Pressione di trasferimento dell'aria campione dal canister  alla
cartuccia;
Ovvero, esprimendo la concentrazione in termini di parti per miliardo
in volume (rapporto di mescolamento) "ppbv":
                c1 (ppbv) = C1 * 22.4/78.1 * Tc/273.2
Ove:
22.4 = Volume molare dei gas a O›C;
78.1 = Peso molecoalre del benzene.
Qualora  invece la quantita' di benzene presente nel campione di aria
soggetto  ad  analisi  ricada  al  di  fuori  dell'intervallo   sopra
indicato,  il  risultato  si  considera  semiquantitativo e non viene
registrato: per ricavare la misura corretta della concentrazione,  e'
necessario    ripetere    la    prova    aumentando    o   diminuendo
proporzionalmente il volume di aria campione soggetto ad analisi.
L'operazione di misura del benzene e' replicata non meno di tre volte
su altrettante aliquote uguali di aria campione C2..Cn).
Si calcolano la concentrazione media e lo scarto di ogni misura dalla
media ( i):
                       C = (C1 + C2+...+Cn)/n
                             i = C - Ci
Lo scarto massimo non deve risultare superiore al 2%.