ALLEGATO 7
(Articolo 7-sexies)
Informazioni relative ai rifiuti che devono essere incluse nella
domanda di autorizzazione per le sottocategorie di discariche di
rifiuti non pericolosi
7.1 Al fine della effettuazione della valutazione di rischio,
devono essere allegati alla domanda di autorizzazione di una
sottocategoria di discarica i documenti previsti dall'art. 8 ed in
particolare la descrizione dei tipi e dei quantitativi totali dei
rifiuti che dovranno essere depositati nella discarica.
La tipologia di sottocategoria di cui all'art 7- sexies comma 1
lettere a), b) o c) deve essere ben individuata in fase di rilascio
dell'autorizzazione, sara' pertanto necessario che nella domanda sia
presente, oltre alla esatta indicazione dei codici EER che
identificano i rifiuti, anche la natura degli stessi: se si tratta di
rifiuti inorganici, a basso contenuto organico o biodegradabile, di
rifiuti organici e se sono stati sottoposti ad un eventuale
trattamento preliminare allo smaltimento. Una volta individuati, in
base alla valutazione di rischio descritta nel successivo punto 7.2,
i criteri di ammissibilita' specifici per i rifiuti considerati,
tenendo conto della valutazione di rischio e dell'idoneita' del sito,
dovranno essere attuate tutte le procedure di ammissione dei rifiuti
previste dalla norma e in particolare dovra' essere presentata dal
produttore/detentore la documentazione attestante che il rifiuto
conforme ai criteri di ammissibilita' della specifica sottocategoria.
Anche in questo caso il gestore dell'impianto dovra' effettuare la
verifica di conformita' e l'ispezione visiva e, in generale, tutti
gli adempimenti previsti. La mancata conformita' ai criteri
individuati comporta, comunque, l'inammissibilita' dei rifiuti alla
sottocategoria di discarica per non pericolosi. Analogamente a quanto
stabilito per le procedure tradizionali di autorizzazione, la
caratterizzazione di base deve essere effettuata in corrispondenza
del primo conferimento e ripetuta ad ogni variazione significativa
del processo che origina i rifiuti e, comunque, almeno una volta
l'anno.
7.2 Valutazione del rischio
L'analisi di rischio non si limita alla mera applicazione di
modelli e formule per la stima delle emissioni e di valutazione dei
potenziali impatti sui recettori, ma consiste in un insieme di
valutazioni tecniche che, a partire dalle caratteristiche
chimico-fisiche e merceologiche dei rifiuti da ammettere allo
smaltimento in discarica, consentano di stabilire:
- idoneita' del sito
- caratteristiche, possibili effetti sulle emissioni della
discarica in termini di produzione di biogas e percolato
- idoneita' dei presidi ambientali della discarica
- idoneita' delle modalita' gestionali della discarica.
Calcolo delle emissioni dalla sorgente primaria
La caratterizzazione delle principali emissioni della discarica
(percolato e biogas) legate alle specifiche caratteristiche dei
rifiuti da smaltire deve basarsi su dati ricavati dalle misure
eseguite nell'ambito dell'esecuzione del Piano di monitoraggio e
controllo o, nel caso di nuove discariche, su dati di letteratura. I
parametri da prendere prioritariamente in considerazione devono
essere quelli oggetto delle deroghe richieste ai limiti di
ammissibilita' contenute nell'atto autorizzativo e quelli ad essi
correlati utilizzati nella valutazione di rischio.
Nel caso delle discariche esistenti da riclassificare, la
valutazione potra' essere effettuata anche su specifici lotti della
discarica ritenuti significativi ai fini della caratterizzazione di
percolato e biogas, in quanto rappresentativi delle tipologie di
rifiuti per le quali sia piu' probabile il superamento dei limiti di
ammissibilita'.
La valutazione dovra' essere limitata ai parametri per i quali non
e' possibile il rispetto dei limiti di ammissibilita' e non potra'
essere basata esclusivamente su elaborazioni modellistiche, ma dovra'
avere come riferimento:
• dati misurati (nel caso di discariche esistenti);
• stime indirette condotte a partire da dati misurati
rappresentativi di discariche caratterizzate da analoghe condizioni
di gestione e sito-specifiche (nel caso di nuove discariche) o dati
di letteratura
In considerazione della necessita', , di accertare le
caratteristiche del rifiuto in ingresso, e' preferibile valutare la
qualita'/quantita' delle emissioni attraverso test specifici (test di
lisciviazione) condotti su un numero di campioni che possa essere
rappresentativo dell'intero corpo rifiuti.
Calcolo del trasporto nelle sorgenti secondarie di contaminazione e
del rischio per i recettori ambientali ed umani
Una volta definite le caratteristiche della sorgente primaria, e'
possibile valutarne gli impatti potenziali sullesorgenti secondarie
di contaminazione (suolo, sottosuolo, acque sotterranee) attraverso
equazioni di tipoanalitico che tengano conto dell'attraversamento dei
sistemi barriera della discarica ed il rischio per le risorseidriche
sotterranee (conformita' al Punto di Conformita', POC) e umani
(operatori della discarica, residentioff-site).
La valutazione del rischio puo' essere limitata al calcolo del
trasporto nelle matrici ambientali e al confrontoal Punto di
Conformita', POC, con i limiti di riferimento (quelli piu'
restrittivi riportati nella normativa vigentein tema di bonifiche di
siti inquinati, di qualita' delle acque destinate al consumo umano e
di qualitadell'aria).
Nello specifico il POC viene posto immediatamente sotto la
potenziale sorgente di contaminazione (discarica) lungo la verticale,
ovvero a distanza pari a 0 m dalla sorgente. Non vengono quindi presi
inconsiderazione eventuali fenomeni di dispersione e di diluizione
della contaminazione connessi al trasporto delle acque sotterranee
fino al POC.
Descrizione della procedura
La procedura consente di determinare la concentrazione accettabile
in discarica (Cacc(discarica) ), pari alla concentrazione in deroga o
a quella autorizzabile per la sottocategoria, a partire dalla
concentrazione accettabile nelle acque sotterranee, al di sotto del
corpo discarica, lungo la verticale, posta pari al limite normativo
inferiore o valore di fondo accertato dagli Enti di Controllo,
attraverso il calcolo del Fattore di Lisciviazione (Leaching Factor)
"LF".
Tale fattore rappresenta infatti il rapporto tra la concentrazione
che si avra' in falda, Cacc(acquesott) e quella in uscita dalla
sorgente-discarica Cacc(discarica) (espressa in mg/l di percolato).
Cacc(acquesott) = Cacc(discarica) • LF
Parte di provvedimento in formato grafico
dove:
- dell'attenuazione che subiscono le concentrazioni delle
sostanze di interesse nella migrazione verticale nel terreno
insaturo, per effetto di fenomeni di adsorbimento e reazioni di
sequestro chimico con i terreni. Come ipotesi conservativa il modello
SAM assume che la concentrazione iniziale del percolato si mantenga
costante per tutta la durata dell'esposizione. Il coefficiente SAM e'
dato dal seguente rapporto:
dd
SAM = -----------
LGW
dd = e' la profondita' rispetto al p.c. dello strato impermeabile
di fondo (Punto di emissione del percolato) (rif. Criteri
Metodologici discariche);
LGW = e' la soggiacenza delle acque di prima falda rispetto al
piano campagna.
Si sottolinea che il SAM e' attivabile quando la migrazione
verticale avviene nel suolo insaturo non contaminato, pertanto tale
coefficiente non e' utilizzabile nel caso di discariche sopraelevate.
- LDF e' il fattore di diluizione in falda (Leachate Diluition
Factor), che dipende dal rapporto della portata diinfiltrazione e la
portata di falda nella zona di miscelazione ed e' pari a:
Parte di provvedimento in formato grafico
dove:
°vgw e' la velocita' darciana dell'acquifero, calcolata come
prodotto tra gradiente idraulico e conducibilita' idraulica, secondo
la seguente equazione:
Vgw = K • i
°gw e' lo spessore della zona di miscelazione dell'acquifero, puo'
essere calcolato come proposto dalle linee guida ISPRA (pag.37
manuale "Criteri metodologici per l'applicazione dell'analisi di
rischio ai siti contaminati");
°°W e' pari alla dimensione della discarica in direzione ortogonale
al flusso di falda (in m);
°Lf e' il flusso di percolato uscente dalla discarica (in m3/s),
calcolato mediante l'applicazione della seguente equazione:
°Lf = Ki *[(hPERC + di )/ di] * Af
Ove:
°Ki e' la Conducibilita' idraulica dello strato di
impermeabilizzazione (esclusi teli HDPE)
°hperc: e' l'altezza del livello di percolato al di sopra del
pacchetto impermeabile di e' lo spessore dello strato di
impermeabilizzazione
°Af e' la superficie della discarica
Ai fini del calcolo di del fattore LDF, con particolare riferimento
alla stima del flusso di percolato in uscita dalla discarica e del
flusso di falda, e' consentito l'utilizzo di modelli matematici e di
formule alternative a quelle riportate nel presente documento
(equazione 3) a condizione che risultino riconosciuti e validati a
livello internazionale, previo assenso da parte degli Enti preposti
alla valutazione delle richieste di autorizzazione.
Ai fini dell'applicazione dell'equazione (1) per sostanze che non
presentano limiti di riferimento normativi o per le quali non e'
stato stabilito dagli Enti di Controllo un valore di fondo si dovra'
fare riferimento ai limiti proposti da ISS. Nel caso del parametro
TDS si propone di utilizzare come riferimento il valore di 500 mg/l
proposto da US EPA, che considera il parametro TDS come secondary
drinking water standard (USEPA, IRIS, Integrated Risk Information
System).
Nel caso del parametro molibdeno si propone di utilizzare il limite
di 50 μ g/l previsto dalla normativa tedesca.
Nel caso del parametro DOC si propone di utilizzare come
riferimento il rapporto tra COD nell'eluato (chemicaloxygendemand) e
DOC (dissolvedorganic carbon) di 3, confermato da molteplici evidenze
sperimentali, e facendo riferimento al limite previsto per il COD per
le acque superficiali destinate a essere utilizzate per la produzione
di acqua potabile dopo i trattamenti appropriati (30 mg/l).