ALLEGATO VII METODO DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DI IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA) IN ARIA Scopo e campo di applicazione Il metodo permette la determinazione degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) con 4-6 anelli presenti nel particolato atmosferico. In particolare, permette di determinare i seguenti IPA presi in considerazine dalla Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale (CCTN) ai fini della formulazione del parere sugli IPA [rif. 1] e classificati dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro come 'probabilmente' o 'possibilmente cancerogeni' [rif. 2]: benz[a]antracene, benzo[b]fluorantene, benzo[j]fluorantene, benzo[k]fluorantene, benzo[a]pirene, indeno[1,2,3-cd]pirene, dibenz[a,h]antracene. Il metodo e' applicabile in ambienti esterni, a concentrazioni di singoli IPA superiori approssimativamente a 0,05 ng/m3. Note generali Il metodo e' rivolto a laboratori ben attrezzati, con personale dotato di buona esperienza nella microanalisi mediante gascromatografia. Per questo motivo, non vengono affrontati in dettaglio gli aspetti relativi alla buona pratica di laboratorio, che devono tuttavia essere attentamente valutati dagli analisti. Si richiama l'attenzione, in particolare, sulle difficolta' derivanti dalle basse concentrazioni degli IPA in atmosfera e sui pericoli di possibili contaminazioni accidentali dei campioni durante il trattamento. In considerazione dell'attivita' cancerogena associata alle sostanze oggetto di questo metodo, occorre prestare la massima attenzione affinche' la custodia, l'uso e lo smaltimento degli IPA, delle loro soluzioni e dei campioni estratti avvenga sempre con le dovute cautele per non causare danni agli operatori e all'ambiente. Principio del metodo Una quantita' nota di materiale particolato atmosferico viene raccolta, mediante aspirazione, su filtro in fibra di vetro (nota 1). Il materiale raccolto viene sottoposto ad estrazione con cicloesano mediante ultrasioni. L'estratto viene poi purificato mediante cromatografia su strato sottile (TLC) di gel di silice. L'identificazione ed il dosaggio dei singoli IPA vengono effettuati mediante gascromatografia (GC) con colonna capillare e rivelatore a ionizzazione di fiamma. L'identificazione degli IPA viene confermata mediante gascromatografia-spettrometria di massa su campioni selezionati. Interferenze Interferisce qualunque composto che in GC eluisca con tempo di ritenzione approssimativamente uguale a quello degli IPA da determinare. Le interferenze possono essere costituite, oltre che da altri IPA presenti nel campione d'aria, anche da contaminanti presenti nei solventi, nei reagenti, nella vetreria ed in altra attrezzatura di laboratorio. L'uso, in particolare, di vetreria scrupolosamente pulita (nota 2) e di solventi ad elevata purezza aiuta a minimizzare i problemi dovuti agli interferenti. Apparecchiatura e materiali - Campionatore ad alto volume operante preferenzialmente ad una portata intorno a 70 m3/ora (nota 3). Il filtro deve essere alloggiato in modo tale da essere protetto dalla luce solare diretta e dalla pioggia. - Filtri in fibra di vetro privi di leganti organici, preferenzialmente 20 x 25 cm (nota 4). - Palloni di vetro scuro da 50 ml e 250 ml, per evaporatore rotante. - Palloni tarati da 10 ml e 25 ml, classe A. - Flaconcini ('vials') in vetro, con tappo a vite munito di guarnizione teflonata, con le seguenti capacita' (approssimate): 20 ml; 12 ml e 30 ml, in vetro scuro (o da avvolgere accuratamente in foglio d'alluminio); 5 ml, a fondo conico. - Vasca ad ultrasuoni. - Evaporatore rotante, collegato ad una pompa da vuoto ad acqua (o sistema equivalente), con controllo della temperatura del bagno. - Microsiringa da 500 (mi)l. - Attrezzatura per TLC: - capillari in vetro da 100 (mi)l per la deposizione del campione; - lastre per cromatografia preparativa di gel di silice 70-230 mesh, con indicatore di fluorescenza, su vetro 20 x 20 cm, spessore 1 mm; - vasca di vetro con coperchio per lo sviluppo delle lastre; - lampada UV a 254 nm; - spatola in acciaio inossidabile con bordo tagliato dritto; - colonnina di vetro, senza rubinetto, d.i. 1-2 cm, lunghezza minima 15 cm, con setto in vetro sinterizzato (sostituibile con un batuffolo di ovatta sgrassata); - Attrezzatura per GC: - gascromatografo con iniettore 'on-column' e rivelatore a ionizzazione di fiamma; - colonna capillare in silice fusa, con fase stazionaria '5% fenil, 1% vinilmetilpolisilossano' oppure '5% fenilmetilpolisilossano', lunghezza 25-30 m, diametro interno 0,20-0,32 mm, spessore 0,25-0,33 (mi)m; - sistema elettronico per l'acquisizione e l'elaborazione dei dati (integratore o computer con idoneo programma); - siringa da 5 (mi)l per l'introduzione dei campioni. - Ovatta (sgrassata mediante estrazione in soxhlet con n-esano per una notte). - Azoto ad elevata purezza, ulteriormente purificato attraverso gel di silice e setacci molecolari. - Solventi: acetone, cicloesano, n-esano, toluene; tutti a purezza 'per HPLC' o equivalente. - Illuminazione del laboratorio: evitare l'esposizione dei filtri di prelievo, dei campioni e delle soluzioni di IPA a luce solare diretta. Usare illuminazione al tungsteno; le lampade fluorescenti possono essere usate solo se fornite di schermo per le radiazioni UV. Pretrattamento delle lastre cromatografiche Prima dell'uso, le lastre vanno lavate con acetone, ponendole nella vasca per TLC e facendo correre il fronte del solvente per almeno 16 cm (senza pero' fargli raggiungere il bordo superiore della lastra). Si fanno quindi asciugare sotto cappa aspirante e si conservano in essiccatore con gel di silice fino al momento dell'uso. Le lastre vanno utilizzate entro una settimana dal lavaggio. Miscela standard di IPA La miscela standard viene preparata a partire da: (a) soluzioni madre dei singoli materiali standard a purezza nota, comprendenti i seguenti IPA (nota 5): benz[a]antracene, benzo[b]fluorantene, benzo[k]fluorantene, benzo[a]pirene, indeno[1,2,3-cd]pirene, dibenz[a,h]antracen; oppure, (b) miscele concentrate di IPA a titolo noto, disponibili in commercio, contenenti - tra gli altri - i sei IPA riportati al punto a. Preparazione delle soluzioni madre dei singoli IPA Si pesano accuratamente ca. 5 mg di sostanza (precisione: +-0,01 mg) dentro un flaconcino di vetro chiaro da ca. 20 ml e si aggiungono alcuni millilitri di tolulene. A dissoluzione avvenuta (prestare particolare attenzione nel valutare visivamente la completa dissoluzione della sostanza), la soluzione viene trasferita quantitativamente, con ripetuti lavaggi, in pallone tarato da 25 ml e portata a volume (concentrazione risultante: ca. 0,20 mg/ml). Si analizzano in GC ca. 0,5 (mi)l di questa soluzione, al fine di verificare il grado di purezza della sostanza disciolta. Si trasferisce in flaconcino di vetro scuro e si conserva in frigorifero a +4C (nota 6). Preparazione della miscela standard di IPA (a) Dalle soluzioni madre dei singoli IPA (v. sez. 'Miscela standard di IPA', punto a): Si prelevano 1,00 ml di ognuna delle sei soluzioni madre e si trasferiscono in un pallone tarato da 10 ml. Si porta poi a volume con toluene e si trasferisce in flaconcino di vetro scuro ('miscela di IPA'; ca. 20 (mi)l/ml di ogni IPA). Si preleva 1,60 ml di tale soluzione e si trasferisce in un pallone tarato da 10 ml, portando a volume con toluene. La soluzione cosi' ottenuta ha una concentrazione di ca. 3,2 (mi)g/ml di ogni IPA (nota 7) e costituisce la 'miscela standard'. Se ne analizza 1 (mi)l in GC e si verifica l'assenza di picchi interferenti. Si trasferisce poi in flaconcino di vetro scuro e si conserva in frigorifero a +4C (nota 8). (b) Dalla miscela concentrata di IPA (v. sez. 'Miscela standard di IPA', punto b). La miscela concentrata di IPA viene oppurtunatamente diluita con toluene in modo da ottenere la 'miscela di IPA' e la 'miscela stand- ard', con le concentrazioni riportate al punto a. Controllo di qualita' Le seguenti prove devono essere effettuate: prima di iniziare l'applicazione del metodo (incluso il campionamento) sui campioni reali (nota 9); poi, come controllo regolatore, al massimo ogni 20 determinazioni od ogni tre mesi; in particolare, ogniqualvolta si modifichi la procedura di trattamento dei campioni prelevati o si cambi tipo o lotto di un qualunque materiale (nota 10). Bianco-reagenti Si sottopone un filtro 'bianco' (non esposto) all'interno processo analitico (a partire dall'estrazione) nelle stesse condizioni e con gli stessi materiali impiegati per l'analisi dei campioni reali. Tale determinazione va effettuata in duplicato; puo' essere condotta su un solo filtro quando viene effettuata come controllo regolare. L'analisi del bianco-reagenti deve dar luogo a gascromatogrammi con picchi interferenti assenti o presenti a livelli trascurabili (la cui misura, cioe', risulti inferiore - ad esempio - al 10% della misura del picco dell'IPA 'interferito' nei campioni reali). Di un eventuale presenza di picchi interferenti non eliminabili, occorre tener conto nel calcolo dei risultati. Efficienza di recupero e ripetibilita' La prova viene effettuata su tre filtri bianchi che vengono 'arricchiti' e poi sottoposti all'intero processo analitico (a partire dall'estrazione), nelle stesse condizioni e con gli stessi materiali impiegati per l'analisi dei campioni reali. Si taglia un filtro in quadrati di ca. 3 x 3 cm, che si sovrappongono a due a due. Si depositano 500 (mi)l della 'miscela standard' mediante microsiringa, goccia a goccia, con distribuzione uniforme su tutti i quadrati 'superiori'. Si lascia evaporare (5-10 minuti) il solvente sotto cappa aspirante, si trasferiscono tutti i quadrati (superiori ed inferiori) in becher e si inizia il trattamento con la procedura del metodo. Qualora vari campioni presentino livelli di IPA corrispondenti a concentrazioni sull'ordine di grandezza di 0,1 ng/m3, occorre effettuare la stessa prova anche con la 'miscela standard' diluita 1:10 (conc. di ogni IPA: ca. 0,3 ng/(mi)l). In questo caso, per evitare di effettuare determinazioni in condizioni vicine al limite di rivelabilita' strumentale, conviene concentrare i campioni - prima dell'analisi - ad un volume inferiore a 500 (mi)l. L'efficienza di recupero di ogni singolo IPA viene determinata rapportando la concentrazione trovata (valore medio delle 3 determinazioni) a quella misurata, nello stesso giorno, nella 'miscela standard'. Ogni analisi GC (sia dei campioni bianchi che della 'miscela standard') deve essere effettuata in duplicato, con i criteri riportati nella sez. 'Analisi'. Il recupero % deve risultare maggiore uguale 60, con un CV% relativo alle tre determinazioni minore uguale 20; se non si ottengono tali risultati, occorre ricercare la causa e ripetere la prova. Procedura Campionamento La durata del campionamento (cioe', del prelievo su un singolo filtro) deve essere di 24 ore (nota 11). Il campionamento deve essere di tipo sistematico, con frequenza costante nel corso dell'anno di riferimento. La frequenza e' pari a 1 prelievo ogni z giorni, ove z=3-6; z puo' essere maggiore di 7 in ambienti rurali. In nessun caso, z deve essere pari a 7. Viene riportato il numero d'identificazione sul filtro, prima che questo venga installato nel portafiltro. Il prelievo deve iniziare nelle prime ore del mattino. Al termine del prelievo, il filtro viene subito levato dal portafiltro, piegato in due, con il materiale raccolto all'interno, riposto in una busta di carta o avvolto in foglio d'alluminio, e conservato a ca. -18C fino al momento dell'estrazione che deve essere comunque effettuata - come regola generale - entro due settimane. Il campionatore (in particolare, la zona intorno al portafiltro) deve essere pulito con regolarita' dai depositi di materiale particolato, seguendo le eventuali istruzioni al riguardo fornite dal costruttore. Estrazione Il filtro viene tagliato in quadrati di ca. 3 x 3 cm, i quali vengono posti in un becher da 250 ml, insieme ad 80 ml di cicloesano (nota 12). Il becher viene chiuso superiormente con foglio d'alluminio e posto in vasca ad ultrasuoni, attivando il generatore di ultrasuoni per 15 min. Dopo il trattamento, la soluzione viene prelevata con pipetta e, filtrandola su ovatta per eliminare le particelle in sospensione, viene trasferita in un pallone scuro per evaporatore rotante da 250 ml. L'estrazione con ultrasuoni ed il trasferimento della soluzione nel pallone vengono ripetute altre due volte aggiungendo, ogni volta, 50 ml di cicloesano. L'ovatta su cui e' stata filtrata la soluzione viene trasferita nel becher prima di effettuare la successiva estrazione. Concentrazione dell'estratto (nota 13) L'estratto cicloesanico viene concentrato in evaporatore rotante a ca. 2 ml, sotto vuoto (mediante pompa ad acqua o sistema equivalente) e mantenendo la temperatura del bagno sotto i 40C. Si trasferisce la soluzione concentrata, insieme ai lavaggi (prestare particolare attenzione al lavaggio quantitativo della superficie del pallone), in un flaconcino di vetro a fondo conico da 5 ml e si concentra sotto leggero flusso d'azoto a ca. 0,5 ml. Purificazione per TLC La soluzione estratta e concentrata viene depositata, insieme ai lavaggi del flaconcino, con capillare di vetro sulla lastra TLC, lungo una striscia di ca. 7 cm. A fianco, come riferimento, vengono depositati con semina puntiforme 50 (mi)l della 'miscela di IPA' (v. sez. 'Preparazione della miscela standard di IPA'), pari ad una quantita' di ca. 1 (mi)g di ogni IPA. Nel caso vengano trattati contemporaneamente due campioni, si depositano esternamente i due estratti ed al centro il riferimento. Evaporato il solvente, la lastra viene posta nella vasca per TLC (precondizionata almeno un'ora con il solvente d'eluizione) e sviluppata al buio (avvolgere accuratamente la vasca ed il coperchio con foglio d'alluminio) con una miscela n-esano-ene 1:1 vol., finche' il fronte non abbia percorso ca. 12 cm dalla linea di deposizione. Si lascia la lastra sotto cappa aspirante per 1-2 min. Osservando la lastra ancora umida sotto la lampada UV, per un tempo quanto piu' breve possibile, si delimita con una matita la banda fluorescente del campione (o dei campioni). Mediante spatola, il gel di silice corrispondente alla banda viene grattato, raccolto, frantumato e versato in colonnina (effettuare queste operazioni sotto cappa aspirante!). Gli IPA vengono eluiti con 12 ml di tolulene (tre porzioni successive di 5-5-2 ml). Dopo eluizione dell'ultima porzione, il gel di silice viene posto sotto pressione con azoto per raccogliere la maggior quantita' possibile di solvente assorbito. Il toulene viene raccolto in pallone scuro 50 ml e concentrato (con la procedura riportata nella sez. 'Concentrazione dell'estratto') a poco meno di 500 (mi)l. Il campione viene conservato in frigorifero a +4C, in attesa dell'analisi che deve essere effettuata entro un mese. Analisi GC Subito prima dell'analisi, il campione viene riportato a temp. ambiente. Dopo averne misurato il volume mediante microsiringa da 500 (mi)l, viene aggiunto un volume di toulene da portare il campione a 500 (mi)l (nota 14). Condizioni operative: Temp. rivelatore: 310C Temp. forno: 1 min a 90C, programma fino a 190C a 25C/min, poi programmata fino a 300C a 6C/min, isoterma finale a 300C per il tempo necessario all'uscita degli ultimi picchi (nota 15). Gas di trasporto: idrogeno o elio. Volume da iniettare: 1,0 (mi)l, sia per il campione che per la 'miscela standard'. Il risultato di ogni analisi (sia del campione che della 'miscela standard') deve essere la media di due iniezioni. Il rapporto tra le due misure deve essere - di massima - pari a 100 maggiore uguale 10%, per ogni IPA; in caso contrario, occorre individuare la causa della scarsa precisione e ripetere l'analisi. L'individuazione dei picchi di interesse viene effettuata tentativamente mediante confronto dei tempi di ritenzione con quelli della 'miscela standard' (iniettata nello stesso giorno e nelle stesse condizioni operative) e confermata mediante iniezione del campione arricchito con la 'miscela standard' (nota 16) (v. anche sez. 'Analisi GC-MS'). Il risultato relativo ai tre benzofluoranteni (poco o affatto risolti tra loro) viene riportato come somma delle tre sostanze. Qualora, per un determinato IPA, la risposta (area o altezza del picco) sia superiore o inferiore di oltre 10 volte rispetto a quella della miscela standard, occorre - rispettivamente - diluire o concentrare opportunamente il campione e ripetere l'analisi. In questo caso, va anche corretta corrispondentemente la formula riportata nella sez. 'Calcolo dei risultati'. Al fine di poter valutare - in linea di massima - l'affidabilita' della misura fornita dal sistema di acquisizione ed elaborazione dei dati, questo dovrebbe essere impostato in modo da mostrare sia la linea di base costruita che l'inizio e la fine di ogni picco di interesse. Occorre quindi controllare che la linea di base costruita segua effettivamente la base dei picchi di interesse. Inoltre, affinche' siano evidenti eventuali picchi parzialmente sovrapposti, e' opportuno che il parametro 'attenuazione' sia scelto in modo tale che i picchi di interesse siano in scala. In caso di picchi parzialmente sovrapposti ad interferenti, e' preferibile utilizzare le misure dei picchi relative alle altezze piuttosto che alle aree. Nel caso particolare dei tre benzofluoranteni, e' invece preferibile utilizzare l'area del picco (se integrati come unico picco) ovvero calcolare la somma delle aree. Analisi GC-MS L'identificazione dei picchi deve essere ulteriormente confermata mediante gascromatografia-spettrometria di massa. Questa conferma deve essere effettuata 'una tantum' (nota 17): all'inizio dell'applicazione del metodo ai campioni reali; successivamente, quando si suppone la presenza di nuove fonti di emissione; in generale ogniqualvolta si abbia motivo di ritenere che il profilo del gascromatogramma possa essere cambiato. L'identificazione va effettuata mediante esame dello spettro di massa e mediante confronto con lo spettro dello standard ottenuto in laboratorio, nelle stesse condizioni d'analisi del campione (dunque, non con lo spettro fornito dalle librerie disponibili in commercio). Calcolo dei risultati Per calcolare la concentrazione C del singolo IPA in un campione, si applica la seguente formula: Rcamp x Concst x 500 C = _______________________ ng/m3 Rst x Vol dove: Rcamp: risposta (area o altezza) misurata nel campione Rst: risposta misurata nella miscela standard CONCst: concentrazione dell'IPA nella miscela standard (ng/(mi)l) 500: volume del campione prima dell'analisi (mi)l Vol: volume d'aria aspirata durante il campionamento (m3) Il valore cosi' calcolato va poi corretto in base all'efficienza di recupero stimata mediante la prova riportata nella sez. 'Controllo di qualita''. La concentrazione media annuale va calcolata facendo la media aritmetica delle singole concentrazioni determinate (nota 18). Nel resoconto finale, devono comparire sia le medie annuali che i singoli valori determinati. I risultati vanno inoltre accompagnati dall'indicazione dei periodi di accensione del riscaldamento domestico e da un'indicazione di massima dei combustibili impiegati per il riscaldamento nell'area intorno al sito di prelievo. Determinazione mediante metodi equivalenti Un Laboratorio puo' impiegare un metodo differente da quello descritto, purche' sia in grado di dimostrarne l'equivalenza ai fini dei risultati. In particolare, salvo i casi in cui le modifiche riguardino dettagli procedurali palesemente ininfluenti in modo significativo sul risultato, bisogna effettuare le seguenti prove: (a) Se la modifica riguarda l'estrazione (tecnica e/o solvente di estrazione), occorre dimostrare (v. sez. successiva) che tale modifica non comporta recuperi inferiori (anche se maggiore uguale 60% quando sono calcolati con la procedura riportata nella sez. 'Efficienza di recupero e ripetibilita') a quelli ottenibili con il metodo di riferimento. Successivamente, occorre effettuare la prova riportata al successivo punto b. (b) Se riguarda la purificazione, occorre effettuare la prova descritta nella sez. 'Efficienza di recupero e ripetibilita', ottenendo valori di recupero e ripetibilita' che soddisfino i limiti ivi riportati. (c) Se riguarda l'analisi, occorre effettuare la seguente prova su tre campioni reali: si suddivide l'estratto purificato in due aliquote e si analizzano le sue aliquote, l'una con il metodo di riferimento e l'altra con quello alternativo. Per ogni IPA, i risultati ottenuti con il metodo alternativo devono essere entro +-20% di quelli ottenuti con il metodo di riferimento. (Nota 19) Efficienza di recupero: confronto con il metodo di riferimento La prova va effettuata su filtro esposto (sottoposto a prelievo in condizioni reali), in triplicato. Dalla superficie esposta del filtro, si prelevano, mediante fustella di diametro pari a ca. 4,5 cm, 12 porzioni su 3 file x 4 colonne, che si suddividono in due gruppi A e B secondo lo schema: A B A B B A B A A B A B Un gruppo viene sottoposto ad estrazione con la procedura del metodo di riferimento, l'altro con la procedura alternativa. Riferimenti bibliografici [1] Menichini E. (Ed.) Opinion adopted by the Italian National Advi- sory Toxicological Committee on polycyclic aromatic hydrocarbons (containing the original Italian text). Rapporto Istisan 92/4. Ist. Super. Sanita', Roma, 1992. [2] IARC. Overall Evaluations of Carcinogenicity: An Updating of IARC Monographs Volumes 1 to 42. Mon. Eval. Carcin. Risk Hum., Suppl. 7. IARC, Lyon, 1987. Note (1) Non viene analizzata la fase gassosa poiche', in base alle attuali conoscenze, gli IPA a 4-6 anelli sono presenti in tale fase a concentrazioni trascurabili (tranne che, in alcune condizioni, per il benz[a]antracene) rispetto a quelli adsorbiti sul materiale particolare. (2) E' particolarmente importante che tutta la vetreria, ed in particolare i flaconcini contenenti gli estratti concentrati, venga lavata - subito dopo l'uso - con l'ultimo solvente impiegato e poi sciacquata abbondantemente con acetone ad elevata purezza. (3) Qualora venga adoperato un campionatore operante a diversa portata, si veda la nota 7. Puo' anche essere impiegato un campionatore 'PM10' (per il prelievo del materiale particolato con diametro aerodinamico inferiore o uguale a 10 (mi)m) in quanto gli IPA in aria urbana si trovano per la maggior parte adsorbiti su tale frazione granulometrica: in base alle conoscenze attuali, le differenze tra le concentrazioni di IPA misurate usando un campionatore per le 'polveri totali' ed uno per il PM10 sono, in prima approssimazione, trascurabili. (4) Possono essere di dimensioni differenti, se il campionatore non e' in grado di alloggiare i filtri 20 x 25 cm. (5) Non e' necessario includere anche il benzo[j]fluorantene, in quanto coeluente con altri due isomeri 'b' e 'k' (il risultato viene infatti espresso come somma dei tre isomeri). Dei tre isomeri, viene omesso il 'j', nella preparazione di questa miscela, per analogia con le miscele in commercio (v. punto b) che contengono di norma solo gli altri due. (6) Marcare il livello della soluzione e verificare, prima di ogni successivo prelievo, che non ci sia stata evaporazione significativa di solvente. Sostituire le soluzioni madre dopo circa un anno dalla preparazione. (7) Tale concentrazione corrisponde, nelle condizioni del metodo, a quella teoricamente presente nel campione reale quando il prelievo sia stato effettuato in atmosfera con concentrazioni dei singoli IPA intorno ad 1 ng/m3 (valore guida su base annuale per il BaP raccomandato dalla CCNT [rif. 1]). Se dovessero essere sostanzialmente modificate le condizioni del metodo (in particolare, la portata di campionamento) che influenzano il valore della suddetta concentrazione teorica nel campione reale, occorre modificare opportunamente il titolo della 'miscela standard'. (8) Marcare il livello della soluzione e verificare, prima di ogni successivo prelievo, che non ci sia stata evaporazione significativa di solvente. Controllare con regolarita' che non ci sia stata degradazione di uno o piu' IPA, verificando la costanza del profilo gascromatografico della miscela. Sostituire comunque la 'miscela standard' dopo circa sei mesi. (9) Per 'campioni reali' si intendono i campioni prelevati sul campo nel corso dell'indagine. (10) E' opportuno predisporre ogni materiale di consumo (filtri, solventi, reagenti, lastre TLC) - dello stesso tipo e proveniente dallo stesso lotto - in quantita' tale che possa essere effettuato un insieme quanto piu' numeroso possibile di determinazioni, senza modificare alcun materiale. (11) Il campionamento non deve essere protatto per oltre 24 ore, con lo stesso filtro, per minimizzare possibili perdite degli IPA raccolti dovute a reazioni con specie chimiche presenti in atmosfera. (12) A questo stadio, puo' essere aggiunta una quantita' nota di uno standard interno, scelto in modo che esca in una zona 'pulita' del gascromatogramma, con funzione di tracciante. Conoscendone il recupero nelle condizioni del metodo, esso consente di tenere sotto controllo la corretta applicazione del metodo al singolo campione in esame. (13) Nel caso in cui, in funzione dell'obiettivo dell'indagine, sia sufficiente conoscere, per un insieme di n prelievi ove n=2-4, il valore medio piuttosto che i singoli risultati, e' possibile combinare gli n estratti e procedere alla purificazione e analisi di tale campione 'combinato'. La scelta del numero z (relativo alla frequenza di campionamento; v. sez. 'Campionamento') e di n deve essere tale che il campione 'combinato' copra un periodo di tempo minore uguale 15 giorni. Prima della concentrazione, viene prelevata un'aliquota pari a 1/n di ogni estratto, vengono combinate le n aliquote (ricostituendo cosi' un volume totale pari a quello di un singolo campione) e si tratta il campione combinato secondo la procedura descritta. Il risultato sara' il valore medio degli n prelievi. (Le aliquote di estratto non utilizzate possono essere concentrate e conservate per eventuali analisi di controllo). (14) Impiegare una microsiringa di capacita' immediatamente superiore a quella del volume da aggiungere. (15) Se la colonna non consente di raggiungere la temp. di 300C, e' possibile impiegare una temp. massima inferiore (280-290C). Piu' in generale, e' possibile adottare un diverso programma termico se, in funzione delle condizioni strumentali e dei campioni in esame, cio' consente una determinazione piu' affidabile (ad es., se consente di migliorare la risoluzione di picchi parzialmente sovrapposti). (16) Iniettare il campione tal quale e poi il campione arricchito, ed individuare i picchi che presentano un incremento a seguito dell'arricchimento. L'arricchimento puo' essere velocemente ottenuto prelevando con la siringa, in sequenza, ca. 0,2 (mi)l di miscela standard, aria ed infine 1,0 (mi)l di campione. (17) Si considera che il profilo gascromatografico dei campioni, in assenza di significative variazioni nelle fonti di emissione, sia sostanzialmente costante. La spettrometria di massa non consente la differenzazione di alcuni IPA isomeri, che va dunque effettuata mediante l'uso dei tempi di ritenzione. Quest'analisi consente quindi di confermare la presenza di un IPA con determinato peso molecolare e, limitatamente a particolari casi, anche lo specifico isomero. (18) Nel caso si adotti la procedura dei campioni 'combinati' (v. nota 13) ed il numero n di estratti 'combinati' non sia costante nel corso dell'anno, occorre ovviamente calcolare la media ponderata delle concentrazioni determinate. (19) In particolare, qualora l'analisi quantitativa venga effettuata per gascromatografia-spettrometria di massa, mediante l'uso di standard interni deuterati aggiunti sul filtro prima dell'estrazione, occorre comunque verificare che l'efficienza di recupero e la ripetibilita' soddisfino i limiti riportati nella sez. 'Efficienza di recupero e ripetibilita'', ai livelli di arricchimento ivi riportati.