(Allegato 7)
 
                             ALLEGATO 7 
 
                  EVENTI INCIDENTALI SIGNIFICATIVI 
                 PER LA PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA 
 
  A7 EVENTI INCIDENTALI SIGNIFICATIVI PER L'EVOLUZIONE DELLA RISPOSTA
DI PROTEZIONE CIVILE (Per  le  informazioni  contenute  nel  presente
allegato sono stati utilizzati il rapporto NRPB-W19  "Emergency  Data
Handbook" e  da  pubblicazione  "INES  Factsheet"  della  IAEA  oltre
naturalmente al sito WEB della IAEA citato nel testo. 
 
  A7.1 PREMESSA 
  La risposta di protezione civile alle emergenze  radiologiche,  sia
nazionale che  internazionale,  ha  subito  nel  tempo  una  profonda
evoluzione anche a  seguito  della  riflessione  e  dello  studio  di
incidenti di vario tipo  occorsi  nel  mondo  fin  dall'inizio  dello
sfruttamento  della   radioattivita'   artificiale   e   dell'energia
nucleare. 
  La tabella A7.1  fornisce  un  quadro  riassuntivo  dei  principali
eventi incidentali classificati secondo la scala INES  (descritta  in
dettaglio nell'allegato 6) avvenuti nel caso di pratiche  riguardanti
sorgenti radioattive (compreso il trasporto), mentre la tabella  A7.2
fornisce una sintesi analoga per eventi avvenuti in impianti nucleari
di potenza o in impianti del ciclo  del  combustibile.  Il  sito  WEB
della IAEA (International  Atomic  Energy  Agency,  Vienna)  fornisce
molti altri  esempi  di  eventi  incidentali  assieme  ad  una  ricca
documentazione scientifica sull'argomento (http://www.iaea.org). 
  La caratteristica comune degli incidenti descritti  e'  data  dalla
loro particolare severita', che ha comportato  una  ampia  estensione
geografica dell'impatto ambientale o conseguenze sanitarie rilevanti,
in alcuni casi ampiamente al di  sopra  della  soglia  degli  effetti
deterministici. In conseguenza di  tali  caratteristiche  gli  eventi
illustrati  in  dettaglio  sono  risultati   paradigmatici   per   la
riflessione  successiva  (con  particolare  riguardo  ai  criteri  di
progettazione, all'analisi  incidentale  ed  alla  pianificazione  di
emergenza) e per l'impatto che hanno avuto sull'opinione pubblica; di
essi  viene  fornita  una  sintetica  descrizione:  Kyshtym   (1957),
Windscale (1957),  Three  Nile  Island  (1979),  Chernobyl  (1986)  e
Goiânia (1987). 
  Tabella A7.1 - Esempi di eventi riguardanti sorgenti di  radiazioni
e trasporto di materiale radioattivo 
 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
 
  Tabella A7.2 - Esempi  di  eventi  negli  impianti  nucleari  o  in
impianti del ciclo del combustibile 
 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
 
 
  A7.2 DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI EVENTI 
  Ciascun evento  e'  descritto  in  termini  di  tipo  di  struttura
coinvolta, natura dell'incidente, quantita' e  tipi  di  radionuclidi
rilasciati, dosi di radiazioni risultanti, contromisure  adottate  e,
dove rilevante, valutazione dell'incidente nella Scala Internazionale
degli Eventi Nucleari (INES). 
 
  A7.2.1 KYSHTYM (1957) 
  Kyshtym e' una citta' situata negli Urali meridionali della Russia.
Vicino alla citta' e'  collocato  Chelyabinsk-40,  una  installazione
militare che produceva materiali per armi nucleari e che  comprendeva
uno stabilimento radiochimico  per  l'estrazione  del  plutonio.  Nel
processo venivano  prodotte  scorie  ad  alta  radioattivita'  (HLW),
successivamente  stoccate  sul   posto   in   serbatoi   di   acciaio
inossidabile raffreddati ad acqua. 
  Descrizione dell'evento 
  Il 29 settembre del 1957, uno  dei  serbatoi  d'acciaio  contenente
70-80   tonnellate   di   HLW   esplose,   rilasciando   radionuclidi
nell'ambiente. Dettagli precisi dell'incidente e delle sue cause  non
sono noti. La commissione sovietica di investigazione concluse che la
causa piu' probabile del  fatto  era  stata  una  esplosione  chimica
all'interno di un serbatoio di  HLW  surriscaldato.  E'  estremamente
probabile che problemi di corrosione e il mancato  funzionamento  del
sistema  di  monitoraggio  causarono  la  perdita  nel   sistema   di
raffreddamento ad acqua. 
  Stima dei rilasci 
  E' stato stimato che sia stato rilasciato un totale di 740.000  TBq
di   prodotti   di   fissione   di    varia    natura,    equivalente
approssimativamente al  10%  del  totale  del  materiale  radioattivo
presente nel serbatoio. Il materiale radioattivo fu rilasciato ad una
altezza di circa  1000  metri  e  largamente  disperso  in  forma  di
aerosol. La deposizione del materiale di  questa  nuvola  causo'  una
contaminazione diffusa nella zona nord-orientale del sito,  lungo  un
percorso di piu' di 300 km di lunghezza e su un area di circa  20.000
km(elevato  a)2.  Stime  delle  quantita'  dei  singoli  radionuclidi
rilasciati sono mostrati sotto  forma  di  intervalli  nella  tabella
A7.3. 
  Tabella A7.3. Radionuclidi rilasciati in forma di  aerosol  durante
l'incidente di Kyshtym. 
 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
 
  Valutazione delle dosi e provvedimenti di radioprotezione 
  I ratei di dose iniziali superarono i 4 Gy h(elevato a)-1 entro 100
m dal punto di rilascio e scesero a 30 mGy h(elevato a)-1 a 3 km.  Le
dosi agli individui  della  popolazione  nel  primo  anno  derivarono
principalmente da (elevato a)144Ce e (elevato a)144Pr (dosi  beta)  e
(elevato a)95Zr e (elevato a)95Nb  (dosi  gamma),  mentre  nel  lungo
periodo le dosi furono determinate da (elevato a)90Sr.  Quasi  11.000
persone furono trasferite da 23 localita' in un'area di 700 km2, dove
la contaminazione al suolo di 0Sr superava 0.1  MBq  m(elevato  a)-2.
Solo un quarto circa di quest'area rimase disabitato fino  alla  fine
del  1990.  Nell'area  colpita  furono  applicate  anche  limitazioni
all'agricoltura. Non  sono  disponibili  stime  complete  della  dose
collettiva per la popolazione coinvolta in questo incidente. 
  Valutazione INES 
  L'incidente di Kyshtym sarebbe  stato  probabilmente  collocato  al
Livello 6 della Scala  INES,  come  incidente  severo,  a  causa  del
rilascio  all'esterno  di  prodotti   di   fissione   e   dell'esteso
provvedimento di evacuazione della popolazione. 
 
  A7.2.2. WINDSCALE (1957) 
  L'impianto di Windscale, gestito dalla UKAEA (United Kingdom Atomic
Energy  Authority)   era   situato   sulla   costa   del   Cumberland
nell'Inghilterra nordoccidentale. Nell'impianto  venivano  utilizzati
due reattori identici ad  uranio  naturale  moderato  a  grafite  per
produrre plutonio. I reattori erano raffreddati con  aria  insufflata
da grandi ventilatori in ogni reattore.  L'aria  era  successivamente
filtrata ed eliminata  attraverso  un  camino.  L'energia  di  Wigner
immagazzinata  nel  reticolo   di   grafite   del   reattore   veniva
periodicamente rilasciata attraverso un processo di riscaldamento. 
  Descrizione dell'evento 
  Il 7 ottobre 1957, durante uno spegnimento di routine del  reattore
n. 1, fu usato un riscaldamento per iniziare il rilascio dell'energia
di Wigner. Un errore strumentale associato ad una  lettura  scorretta
della temperatura del reattore provoco' l'inizio  della  fusione  del
combustibile. Gli  iniziali  tentativi  di  raffreddare  il  reattore
fallirono e scoppio' un incendio,  coinvolgendo  il  combustibile  di
uranio in  forma  metallica  e  la  grafite.  Il  primo  rilascio  di
radioattivita' fu rilevato il 10 ottobre del 1957. A seguito di  vari
tentativi senza successo, fu iniettata dell'acqua per raffreddare  il
nocciolo del reattore. 
  Stima dei rilasci 
  Il sistema aperto di raffreddamento ad aria permise ai prodotti  di
fissione di uscire dal camino. I filtri ridussero  significativamente
le quantita' di frammenti radioattivi di fissione rilasciati, ma  non
furono efficaci nel prevenire il  rilascio  degli  elementi  volatili
come lo iodio e i gas nobili. Fu rilasciato anche il Polonio-210  che
si stava producendo nel reattore. Nella tabella  A7.4  sono  mostrate
stime dei radionuclidi rilasciati durante l'incendio di Windscale. 
 
  Tabella  A7.4.  Radionuclidi  rilasciati  durante   l'incendio   di
Windscale. 
 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
 
  Valutazione delle dosi e provvedimenti di radioprotezione 
  La maggiore preoccupazione da un punto di vista sanitario riguardo'
l'assunzione dello (elevato a)131I presente  nel  latte  vaccino.  Il
divieto  al  consumo  di  latte   ridusse   l'ingestione   di   iodio
radioattivo. Le  dosi  equivalenti  alla  tiroide  nella  popolazione
locale furono stimate in piu' di 20 mSv per gli adulti e piu'  di  60
mSv per i bambini. Tuttavia,  la  massima  attivita'  misurata  nella
tiroide di un bambino fu ricondotta ad una dose equivalente di  circa
160  mSv.  La   dose   efficace   massima   individuale,   includendo
l'esposizione ad altri radionuclidi  e  attraverso  diverse  vie,  e'
stata stimata in 9 mSv. La  tabella  A7.5  mostra  la  dose  efficace
collettiva ricevuta dalla popolazione nel Cumberland, nel Regno Unito
e in Europa a seguito dell'incidente. 
 
  Tabella  A7.5.  Dose  collettiva  efficace  (Sv   persona)   dovuta
all'incendio di Windscale. 
 
    

----------------------------------------------------------------
Via di contaminazione         Cumberland    Regno Unito   Europa
----------------------------------------------------------------
Inalazione                        35            900         980
----------------------------------------------------------------
Ingestione di latte               88            570         590
----------------------------------------------------------------
Altri cibi                        12            170         190
----------------------------------------------------------------
Esterna da nube                  4,9             54          57
----------------------------------------------------------------
Esterna da deposizione sul        12            190         210
terreno
----------------------------------------------------------------
Totale (arrotondato)             150          1.900        2.000
----------------------------------------------------------------
Valutazione INES
----------------------------------------------------------------

    
 
  L'incidente di Windscale sarebbe stato  posizionato  al  Livello  5
nella Scala Internazionale degli Eventi Nucleari,  avendo  comportato
rischi al di fuori del sito per il rilascio all'esterno  di  prodotti
di fissione. 
 
  A7.2.3. THREE MILE ISLAND (1979) 
  La  centrale  nucleare  di  Three  Mile  Island   e'   ubicata   in
Pennsylvania, negli USA nord orientali.  La  centrale  comprende  due
reattori ad acqua pressurizzata (PWR). 
  Descrizione dell'evento 
  Il 28 marzo 1979, un guasto tecnico non  particolarmente  rilevante
nel Reattore 2 porto' ad una complessa  sequenza  di  eventi  con  il
coinvolgimento dei  sistemi  di  raffreddamento  del  reattore.  Come
conseguenza, il reattore perse acqua dal  suo  circuito  primario  di
raffreddamento  e  le  temperature   del   combustibile   aumentarono
considerevolmente. Dopo alcune ore, un terzo del combustibile si  era
fuso e grandi quantitativi di prodotti di fissione furono  rilasciati
all'interno dell'alloggiamento del reattore. Alcuni prodotti volatili
di fissione, principalmente gas nobili ma con un piccolo quantitativo
di iodio, fuoriuscirono in un edificio adiacente e furono  rilasciati
nell'atmosfera. 
  Stima dei rilasci 
  Stime dei rilasci di radionuclidi all'ambiente sono mostrate  nella
Tabella A7.6. Furono  rilasciate  solo  piccole  quantita'  di  iodio
radioattivo, paragonate ai gas nobili, grazie al  complesso  percorso
dal nocciolo all'atmosfera e al sistema di contenimento intatto,  che
condusse l'aria ad uscire attraverso un sistema  filtrante.  Oltre  a
cio', poiche' il Reattore 2 aveva cominciato a 
  funzionare  solo  un  anno   prima   che   l'incidente   avvenisse,
l'inventario dei prodotti di fissione era ancora relativamente  basso
al momento dell'incidente. 
 
  Tabella A7.6. Radionuclidi rilasciati durante l'incidente di  Three
Mile Island 
 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
 
  Valutazione delle dosi e provvedimenti di radioprotezione 
  La via principale che porto' all'esposizione della  popolazione  fu
la radiazione esterna ad opera dei gas nobili trasportati  dall'aria.
La massima dose gamma individuale esterna fuori sito  fu  stimata  in
0.83 mSv alla base dei dosimetri a termoluminescenza posizionati  nel
raggio di 1 km dal sito. 
  La dose media efficace all'interno di 1 km di distanza dal sito  e'
stata stimata in 0.8 mSv e la piu' alta dose equivalente alla tiroide
a meno di 0.2 mSv. La  dose  equivalente  collettiva  impegnata  alla
tiroide e quella efficace entro gli 80 km sono state  valutate  negli
intervalli 14- 28 Sv - persona e 16-53 Sv - persona rispettivamente. 
  Durante l'incidente, le autorita' consigliarono l'allontanamento di
gestanti e bambini in eta' prescolare residenti entro le 5 miglia  (8
km) dall'impianto e il riparo al chiuso per le persone  che  vivevano
entro le 10 miglia. La popolazione entro le 5 miglia dall'impianto fu
stimata approssimativamente in circa 25.000 abitanti. 
  Poiche' il rilascio risulto' quasi interamente di gas  nobili,  non
ci fu una deposizione al suolo e conseguentemente  la  necessita'  di
adottare restrizioni sul consumo di alimenti  o  di  contromisure  di
piu' lungo termine. 
  Valutazione INES 
  L'incidente di Three  Mile  Island  sarebbe  stato  posizionato  al
Livello 5 nella Scala Internazionale degli Eventi Nucleari, in quanto
incidente con rischi al di  fuori  del  sito.  Tuttavia  il  criterio
determinante in questo caso fu il danno grave ad un'ampia  parte  del
nocciolo piuttosto che  il  rilascio  in  atmosfera  di  prodotti  di
fissione. 
 
  A7.2.4 CHERNOBYL (1986) 
  La centrale nucleare di Chernobyl  e'  situata  approssimativamente
100 km a nord di Kiev, in Ucraina, vicino alla citta' di Pripyat. Nel
1986 nel sito erano in funzione quattro reattori RBMK  ed  altri  due
erano in costruzione. Il  reattore  RBMK  e'  moderato  a  grafite  e
raffreddato ad acqua. 
  Descrizione dell'evento 
  Il 26 aprile 1986 erano in corso di esecuzione test  di  produzione
di elettricita' durante l'arresto della turbina. Il test condusse uno
dei  reattori  in  una  condizione  di   funzionamento   estremamente
instabile e che poteva essere raggiunta solo  a  seguito  del  blocco
manuale dei sistemi di sicurezza. 
  L'instabilita' crescente del  reattore,  accoppiata  con  il  quasi
totale sollevamento delle barre  di  controllo,  genero'  un  aumento
incontrollabile della potenza del reattore  (valutato  in  circa  100
volte il massimo usuale). Successive  violente  reazioni  chimiche  e
l'aumento di  produzione  di  calore  causarono  una  esplosione  che
rimosse parzialmente il coperchio di cemento del reattore,  esponendo
il nocciolo in  fiamme  rilasciando  radionuclidi  in  atmosfera.  Il
rilascio e' continuato per almeno dieci giorni. 
  Stima dei rilasci 
  I radionuclidi che si stima siano stati rilasciati sono mostrati in
Tabella  A7.7.  Fu  rilasciato  tutto  l'inventario  dei  gas  nobili
presenti nel nocciolo (isotopi di cripto e  xeno),  circa  il  50-60%
dello iodio presente nel nocciolo, il 20-40% del  cesio  e  circa  il
3.5% delle terre rare e degli attinidi. 
 
  Tabella  A7.7.  Radionuclidi  rilasciati  durante  l'incidente   di
Chernobyl 
 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
 
  Valutazione delle dosi e provvedimenti di radioprotezione 
  L'estensione   e   la   complessita'    dell'impatto    radiologico
dell'incidente non sono semplici da sintetizzare. Un  numero  stimato
di 237 lavoratori all'interno dell'impianto subirono  sindromi  acute
da radiazione di varia gravita' e vi furono alcune decine  di  morti.
Le  dosi  risultanti,  fino  a  un  massimo  di  16  Gy,   derivarono
principalmente da radiazione esterna beta e gamma. Alcuni  lavoratori
subirono ustioni molto gravi causate dalla contaminazione di pelle  e
vestiti. A nessun  membro  della  popolazione  fu  diagnosticata  una
sindrome acuta da radiazione. 
  Le dosi agli individui  della  popolazione  nella  regione  colpita
presentano un'ampia distribuzione. Le dosi al corpo intero nei  primi
anni dopo l'incidente arrivano fino a alcune  centinaia  di  mSv.  Le
dosi alla tiroide ai bambini piccoli al tempo del rilascio sono state
stimate da valori trascurabili ad almeno 40 Sv nei casi estremi. 
  La dose collettiva efficace stimata alla  popolazione  della  parte
europea dell'Unione Sovietica fu da 10(elevato a)5 a  10(elevato  a)6
Sv - persona. La dose collettiva efficace alla popolazione europea fu
circa 8 10(elevato a)5 Sv - persona. 
  Circa 135.000 individui furono evacuati.  Fu  decisa  una  zona  di
esclusione con un raggio di 30 km intorno al  sito.  In  molti  stati
europei risultarono contaminati generi alimentari, bestiame  e  corpi
d'acqua, con conseguenti restrizioni alla vendita  e  al  consumo  di
alcuni  alimenti.  Le  restrizioni  all'interno  delle  aree  colpite
dell'ex Unione Sovietica ed altri paesi rimarrano  ancora  in  vigore
per un numero non determinato di anni. 
  UNSCEAR ha stimato dosi medie annue di 30 mSv a quelle persone  che
furono  evacuate  a  seguito  dell'incidente.  Per  le  persone   che
continuano a risiedere nelle aree contaminate, la dose annua e' stata
stimata in  10  mSv  nella  prima  decade  successiva  all'incidente.
UNSCEAR segnala che i valori massimi di dose potrebbero  essere  piu'
elevati di un ordine di grandezza. 
  Ci sono stati circa 1800 casi, ad oggi, di cancro alla  tiroide  in
bambini che furono esposti all'epoca dell'incidente. Sempre  fino  al
2004, non e' ancora stato osservato nessun  altro  effetto  sanitario
nella popolazione. 
  Valutazione INES 
  L'incidente di Chernobyl  si  colloca  al  Livello  7  nella  Scala
Internazionale  degli  Eventi  Nucleari,  cioe'  come   il   maggiore
incidente che comporta rischi al di  fuori  del  sito,  a  causa  del
rilascio all'esterno con vasti  effetti  sull'ambiente  e  la  salute
umana. 
 
  A7.2.5. GOIÂNIA (1987) 
  Nel 1985, a seguito del fallimento di  una  societa'  medica  nella
citta' di Goiânia, Brasile, una unita' di radioterapia contenente una
sorgente  ad  elevata  radioattivita'  fu   abbandonata   in   locali
parzialmente demoliti. La sorgente, 50 TBq di (elevato  a)137Cs,  era
nella  forma  salina  di  cloruro  di  cesio  (altamente   solubile),
compattato e doppiamente sigillato in acciaio. 
  Descrizione dell'evento 
  Nel settembre del 1987, alcuni abitanti  del  posto,  in  cerca  di
residui metallici, tolsero la sorgente dal  suo  alloggiamento  nella
macchina  di  radioterapia.  In  tal  modo  ruppero  la  sorgente   e
conseguentemente diffusero ampiamente la contaminazione in  tutta  la
citta'. I granelli di sale  di  cesio  emettevano  un  bagliore  blu,
rendendo la polvere molto attraente.  Sebbene  la  natura  di  questo
bagliore non sia stata ben compresa durante l'evento, si ritenne  che
debba essere associata con la fluorescenza o la radiazione Cerenkov.. 
  Parecchie persone del posto, che ormai  avevano  subito  una  seria
esposizione alla radiazione, incominciarono a  mostrare  malori.  Una
persona di una famiglia colpita mostro' un pezzo della sorgente ad un
medico ritenendo che  fosse  all'origine  della  malattia.  Dopo  che
furono prese in considerazione varie spiegazioni, fu  sospettato  che
la causa fosse la radiazione e si cerco' l'assistenza  di  un  fisico
sanitario, che confermo' livelli di radiazione molto elevati. 
  Valutazione delle dosi e provvedimenti di radioprotezione 
  Si stimo' che ventuno persone avessero ricevuto dosi superiori a  1
Gy, la piu' alta delle quali fu  approssimativamente  7  Gy.  Quattro
persone morirono e molte soffrirono di ustioni da radiazione.  Alcune
persone ingerirono quantitativi di 137Cs superiori a 1 GBq. 
  Il principale provvedimento radioprotezionistico, oltre che la cura
medica per le  persone  esposte,  fu  la  decontaminazione.  Essa  fu
attuata in un periodo di sei mesi e comprese la demolizione di  sette
alloggi e la produzione di 3.500 m3 di rifiuti radioattivi.