(Allegato 7)
                                                           Allegato 7 
 
 
PROCEDURE DI CONTROLLO DEL DOLORE NEL CORSO DEL TRAVAGLIO E DEL PARTO 
 
A tutt'oggi le procedure di partoanalgesia sono diffuse con modalita'
non omogenee ed insufficienti nelle varie parti del Paese  anche  per
la carenza di personale anestesiologico. 
La tecnica, compresa negli emanandi livelli essenziali di assistenza,
deve essere  effettuata  secondo  principi  di  EBM,  appropriatezza,
sicurezza, efficacia, efficienza, economicita' e deve far parte di un
percorso definito di accompagnamento alla gravidanza e al parto. 
Essa  deve  essere  preceduta  da  una  informazione  adeguata  sulle
indicazioni, le controindicazioni e i possibili rischi per la madre e
per bambino e sulle possibili modifiche temporali  del  travaglio  di
parto. L'informazione deve comprendere l'illustrazione della metodica
anestesiologica e delle altre tecniche di supporto per  il  controllo
del dolore, anche di quelle non farmacologiche. 
Le gestanti  che  scelgono  di  essere  sottoposte  a  partoanalgesia
debbono  effettuare,  nel  corso  della  gravidanza,  preferibilmente
nell'ultimo mese, una visita anestesiologica nel  corso  della  quale
andra' compilata  la  relativa  cartella  clinica  e,  dopo  accurata
informazione alla paziente andra' registrato il  consenso  informato.
Nel caso la gestante non abbia effettuato la visita nel  corso  della
gravidanza, puo' chiedere,  in  casi  particolari,  il  ricorso  alla
pratica al momento del travaglio. 
Sulla  effettuabilita'  della  partoanalgesia  si  dovra'   esprimere
favorevolmente il ginecologo ostetrico e l'anestesista-rianimatore. 
Perche' la partoanalgesia possa  essere  offerta  per  l'intero  arco
della giornata occorre la presenza h24 di un'equipe multidisciplinare
che comprenda un Anestesista rianimatore o per  lo  meno  la  guardia
attiva  o   la   pronta   disponibilita'   nelle   24   ore   di   un
Anestesista-Rianimatore   specificatamente   formato   nel    settore
ostetrico secondo i  principi  della  medicina  basata  sull'evidenza
(EBM) e della buona pratica clinica e con alto livello di esperienza. 
La presenza/disponibilita' di un'anestesista-rianimatore consente, al
di la' dell'effettuabilita' della partoanalgesia un incremento  della
sicurezza in  sala  parto  per  le  eventuali  emergenze-urgenze  che
dovessero manifestarsi. 
Le    competenze     dell'anestesista-rianimatore,     quelle     dei
ginecologi-ostetrici, dei neonatologi e/o pediatri e delle ostetriche
sono  necessarie  per  la  definizione  di   protocolli   diagnostico
terapeutici condivisi in  tutte  le  strutture  di  ricovero  in  cui
praticare la partoanalgesia. Tali  protocolli,  condivisi  a  livello
multidisciplinare,  approvati  dagli  organi  istituzionali,   devono
essere adeguati  alle  caratteristiche  della  struttura,  facilmente
consultabili e periodicamente  aggiornati,  oltre  che  continuamente
verificati per quanto  riguarda  la  loro  adozione  ed  i  risultati
ottenuti. 
Per ridurre al minimo gli effetti avversi  ed  ottimizzarne  la  resa
della partoanalgesia e' fondamentale  una  formazione  specifica  che
interessi  tutte  le  figure  professionali  coinvolte  (anestesisti,
ginecologi, ostetriche, pediatri/neonatologi) e  che  si  ponga  come
obiettivi,  in  particolare,  l'acquisizione  di  capacita'   clinico
diagnostiche nell'ambito dell'anestesia in ostetricia soprattutto per
quanto attiene l'effettuazione  della  procedura,  il  riconoscimento
degli effetti collaterali della procedura  e  delle  complicanze,  la
prevenzione  del  rischio  materno  e  neonatale,  il   miglioramento
dell'integrazione  multidisciplinare  in   un'ottica   dipartimentale
secondo le metodologie del governo clinico, la gestione  del  rischio
clinico e la prevenzione degli eventi avversi. 
E' opportuno che parte della  formazione  specifica  sia  attuata  in
centri  specifici  di  riferimento  individuati  dalle  Regioni   per
l'eccellenza nella pratica  e  per  la  numerosita'  delle  procedure
praticate. 
Della carenza di specialisti in  Anestesia  e  Rianimazione  si  deve
tener conto nella definizione del fabbisogno di  specialisti  per  il
SSN.  In  questo  senso  comunque   deve   essere   specificato   che
l'anestesista una volta eseguita l'anestesia si rende  disponibile  a
chiamata per modificare l'infusione in  rapporto  alle  esigenze  del
parto, della partoriente e dell'ostetrica. 
Un'occasione  di   implementazione   della   metodica   viene   dalla
riorganizzazione della rete ospedaliera prevista  dall'Intesa  del  3
dicembre  2009,  unitamente   a   quanto   previsto   dai   requisiti
organizzativi dei punti nascita  di  cui  al  punto  1  del  presente
allegato  e  quindi  dalla  riduzione  da  tre  a  due  dei   livelli
organizzativi. 
La riorganizzazione delle strutture ospedaliere prevista  dall'Intesa
del 3 dicembre e', infatti, un'occasione per le Regioni di migliorare
la rete dei Punti nascita. 
Inoltre, fissando il numero  di  1000  nascite/anno  quale  parametro
standard a cui tendere, puo' assicurare la presenza/disponibilita' di
specialisti  in  Anestesia  e  Rianimazione  e  quindi  garantire  la
sicurezza e la implementazione  delle  procedure  analgesiche,  nelle
strutture  individuate  dalle  regioni  e  all'interno  di   appositi
programmi volti a diffonderne l'utilizzo.