ART. 4 
 
(Misure per la sicurezza alimentare e la produzione della  Mozzarella
                       di Bufala Campana DOP) 
 
  1.  La  produzione  della  "Mozzarella  di  Bufala  campana"   DOP,
registrata come denominazione di origine protetta (DOP) ai sensi  del
regolamento (CE) n. 1107/96 della Commissione  del  12  giugno  1996,
deve avvenire in uno spazio in cui e' lavorato  esclusivamente  latte
proveniente da allevamenti inseriti nel sistema  di  controllo  della
DOP Mozzarella di Bufala Campana. In tale spazio puo' avvenire  anche
la produzione di semilavorati e di altri prodotti purche'  realizzati
esclusivamente con latte  proveniente  da  allevamenti  inseriti  nel
sistema di controllo della  DOP  Mozzarella  di  Bufala  Campana.  La
produzione di prodotti realizzati anche o  esclusivamente  con  latte
differente da quello da allevamenti inseriti nel sistema di controllo
della DOP Mozzarella di Bufala Campana deve essere effettuata in  uno
spazio differente. 
  2. Al fine di assicurare la piu' ampia tutela degli  interessi  dei
consumatori e di  garantire  la  concorrenza  e  la  trasparenza  del
mercato del latte di bufala, gli allevatori bufalini, i trasformatori
e gli intermediari di latte di bufala  sono  obbligati  ad  adottare,
nelle rispettive attivita', sistemi idonei a garantire la rilevazione
e la tracciabilita' del latte prodotto, dei quantitativi di latte  di
bufala trasformato e delle  quantita'  di  prodotto  derivante  dalla
trasformazione del latte di bufala utilizzato. 
  3. Con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari  e
forestali, di concerto con il  Ministro  della  salute,  da  adottare
entro trenta giorni dalla data di  entrata  in  vigore  del  presente
decreto,  sono  definite  le   modalita'   per   l'attuazione   delle
disposizioni di cui ai commi 1, terzo periodo, e 2. 
  4. Salva l'applicazione delle norme penali vigenti, chiunque  viola
le  disposizioni  di  cui  al  comma  1  e'  soggetto  alla  sanzione
amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 2.000  a
euro  13.000  e  alla  sanzione  accessoria  della   chiusura   dello
stabilimento nel quale si e' verificata la violazione per un  periodo
da un minimo di dieci ad un massimo  di  trenta  giorni.  Si  applica
altresi' la sanzione accessoria  della  sospensione  del  diritto  di
utilizzare la denominazione  protetta  dalla  data  dell'accertamento
della violazione fino  a  quando  l'organo  di  controllo  non  abbia
verificato la rimozione della causa che ha dato origine alla sanzione
e l'avvenuta pubblicita' a norma del periodo seguente. Della sanzione
della sospensione del diritto di utilizzare la denominazione protetta
e' data tempestiva pubblicita' attraverso la pubblicazione, a cura  e
spese dell'interessato, su due quotidiani a diffusione nazionale. Nel
caso di reiterazione delle violazioni di cui al  comma  1,  accertata
con provvedimento esecutivo nei sei mesi  successivi  all'irrogazione
delle sanzioni, la chiusura dello stabilimento  e'  disposta  per  un
periodo da un minimo di trenta ad un massimo di novanta giorni e  gli
importi delle sanzioni amministrative pecuniarie previste al presente
comma sono raddoppiati. La sanzione della chiusura dello stabilimento
nel quale si e' verificata  la  violazione  e'  altresi'  disposta  a
carico di coloro che utilizzano latte o cagliata  diversi  da  quelli
della Mozzarella di Bufala Campana DOP nella produzione di Mozzarella
di Bufala Campana DOP. In tali casi la chiusura dello stabilimento e'
disposta per un periodo da un minimo di un giorno  a  un  massimo  di
dieci giorni, ovvero di trenta giorni in caso di reiterazione di tale
comportamento accertato entro sei mesi. 
  5. Salva l'applicazione delle norme penali vigenti, chiunque  viola
le  disposizioni  di  cui  al  comma  2  e'  soggetto  alla  sanzione
amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro  750  ad
euro 4.500. Qualora la  violazione  riguarda  prodotti  inseriti  nel
sistema  di  controllo  delle  denominazioni  protette  di   cui   al
regolamento (UE) n. 1151/2012, si applica la sanzione  amministrativa
pecuniaria da euro 2.000 a euro 13.000. Gli addetti al controllo, nel
caso di prima violazione  delle  disposizioni  di  cui  al  comma  2,
procedono a diffidare il responsabile ad adempiere alle  prescrizioni
previste  entro  un  termine  massimo  di  quindici  giorni.  Decorso
inutilmente tale termine, gli importi delle  sanzioni  amministrative
pecuniarie previste dal presente comma sono raddoppiati. 
  6. Il Dipartimento dell'Ispettorato  centrale  della  tutela  della
qualita'  e  repressione  frodi  dei  prodotti   agroalimentari   del
Ministero  delle  politiche  agricole  alimentari  e  forestali,   e'
designato quale autorita' competente all'applicazione delle  sanzioni
di cui ai commi 4 e 5. 
  7. L'articolo 4-quinquiesdecies del decreto-legge 3 novembre  2008,
n. 171, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre  2008,
n. 205, e' abrogato. L'articolo 7 della legge 3 febbraio 2011, n.  4,
e' abrogato a decorrere dalla data di entrata in vigore  del  decreto
di cui al comma 3. 
  8. Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, chiunque  viola
i divieti di coltivazione introdotti con atti adottati, anche in  via
cautelare, ai sensi degli articoli 53 e 54 del  regolamento  (CE)  n.
178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 gennaio  2002,
e' punito con la reclusione da 6 mesi a tre anni e con  la  multa  da
euro 10.000 a euro 30.000. L'autore del delitto di  cui  al  presente
comma e' tenuto altresi' a rimuovere, a propria cura e spese, secondo
le prescrizioni del competente organo  di  vigilanza,  nell'esercizio
delle funzioni di polizia giudiziaria,  le  coltivazioni  di  sementi
vietate ed alla realizzazione delle misure di riparazione primaria  e
compensativa nei termini e con le modalita'  definiti  dalla  regione
competente per territorio.