(Allegati-Allegato IX)
                                                          Allegato IX 
 
SANGUE INTERO ED EMOCOMPONENTI AD USO AUTOLOGO 
 
A. RACCOLTA DI SANGUE INTERO MEDIANTE PREDEPOSITO PER AUTOTRASFUSIONE 
 
1. L'autotrasfusione mediante predeposito consiste nella raccolta  di
unita'  di  sangue  da  un   paziente   (predeposito),   nella   loro
conservazione (senza frazionamento) e nell'utilizzo esclusivo per  il
paziente-donatore.   L'autotrasfusione   mediante   predeposito    e'
utilizzata  nei  casi  riconosciuti  appropriati  dalla   letteratura
scientifica. Ad oggi risulta indicata per  i  pazienti  con  fenotipo
eritrocitario raro, o con alloimmunizzazioni complesse per i quali e'
impossibile reperire emocomponenti compatibili, per  il  donatore  di
cellule staminali emopoietiche  midollari  nonche'  per  il  paziente
pediatrico candidato ad intervento di scoliosi vertebrale. 
 
2. Non vi e', comunque, indicazione al ricorso  ad  un  programma  di
raccolta autologa se l'emoglobina del paziente ha  un  valore  basale
tale  che,  considerate  le  perdite  peri-operatorie  attese,  possa
prevedersi un valore di emoglobina stabilizzato post-intervento  pari
o superiore a 100 gr/L. Il medico del servizio trasfusionale verifica
l'applicabilita' di un programma di predeposito, caso per caso, sulla
base di tale criterio, e ne documenta l'esito. 
 
3.  Il  Servizio  Trasfusionale  predispone  ed  applica   specifiche
procedure, condivise a livello  di  Comitato  per  il  Buon  Uso  del
Sangue, per la definizione ed attuazione di programmi di predeposito.
Tali  procedure  definiscono  le  responsabilita'  e   le   modalita'
operative per effettuare la  richiesta  di  predeposito  al  Servizio
Trasfusionale, i criteri di idoneita' e di eleggibilita',  nonche'  i
criteri di appropriatezza della trasfusione di unita' autologhe. 
 
3. Costituiscono criteri di controindicazione alla raccolta autologa: 
 
a.  valori  di  emoglobina  inferiori  ai  valori   soglia   indicati
dall'Organizzazione Mondiale della  Sanita'  per  la  definizione  di
anemia [bambini fino a 5 anni: 110 g/L; bambini tra 5 e 12 anni:  115
g/L; bambini tra 12 e 15 anni: 120 g/L; donne in gravidanza: 110 g/L;
donne non in gravidanza (eta' superiore o uguale a 15 anni): 120 g/L;
uomini (eta' superiore o uguale a 15 anni): 130 g/L]; 
 
b. cardiopatia grave; 
 
c.  positivita'  ad  uno  dei  seguenti  test,  che   devono   essere
obbligatoriamente  conosciuti  prima  di  iniziare  un  programma  di
predeposito: HBsAg, HCV Ab, HIV1-2 Ab; 
 
d. epilessia; 
 
e. batteriemia in atto. 
 
4.  Anche  in  presenza  di  criteri  di  esclusione  dalla  raccolta
autologa, il paziente puo' essere comunque accettato in deroga se  il
caso ricade nell'ambito delle indicazioni appropriate e se sussistono
specifiche e documentate situazioni cliniche che motivino il  ricorso
alla donazione autologa. 
 
A.1 La selezione del paziente 
 
1. Le  condizioni  cliniche  del  paziente  candidato  alla  raccolta
autologa devono essere valutate per identificare quelle  nelle  quali
la procedura di predeposito puo' costituire un rischio per la  salute
del candidato stesso. 
 
2. Il paziente  deve  essere  informato  dei  rischi  associati  alla
trasfusione autologa e  omologa  e  della  possibilita'  che  possano
essere utilizzate anche unita' di sangue omologo, se necessario. 
 
3. Il  paziente  deve  essere  informato  che  le  unita'  di  sangue
autologo, in caso di mancato utilizzo, non verranno utilizzate per la
trasfusione omologa, ma,  raggiunta  la  data  di  scadenza,  saranno
eliminate. 
 
4. Al paziente deve  essere  richiesto  il  consenso  informato  alla
procedura di predeposito dopo adeguata informazione  sui  vantaggi  e
sui rischi della procedura stessa e sulla  necessita'  di  effettuare
gli esami sierologici di laboratorio per  HBV,  HCV,  HIV,  prima  di
iniziare  il  programma  di  predeposito  e  per  la   qualificazione
biologica della donazione. 
 
5. Il medico che ha in  carico  il  paziente  pone  l'indicazione  al
predeposito; sulla richiesta indirizzata  al  Servizio  Trasfusionale
deve essere indicato: il  tipo  di  intervento,  la  perdita  ematica
stimata per quell'intervento, la data  presunta  dell'intervento,  il
valore di emoglobina, l'esito di un elettrocardiogramma  e/o  di  una
valutazione cardiologica e/o anestesiologica pre-operatoria. 
 
A.2 Predeposito 
 
1.  La  quantita'  di  sangue  prelevata  per   singola   unita'   e'
personalizzata in base alla volemia e alla crasi ematica del paziente
e comunque non e' inferiore a 350 mL. L'intervallo tra la raccolta di
una unita' autologa e la successiva non deve  essere  inferiore  a  7
giorni e in ogni caso l'ultima unita' deve essere raccolta  almeno  7
giorni prima dell'intervento. 
 
2. Ad ogni raccolta autologa devono essere effettuati test per HBsAg,
HCV Ab, HIV1-2 Ab e  la  determinazione  del  gruppo  ABO  ed  Rh(D).
All'atto della consegna devono  essere  applicate  procedure  atte  a
garantire l'univoco abbinamento tra paziente ed unita' autologa. 
 
A.3 Etichettatura 
 
1. Emocomponenti autologhi: 
 
• denominazione identificativa del Servizio Trasfusionale; 
 
• codice identificativo della donazione conforme alle caratteristiche
definite dalla norma UNI 10529 e successivi aggiornamenti; 
 
•  denominazione  dell'emocomponente  conforme  alle  caratteristiche
definite dalla norma UNI 10529 e successivi aggiornamenti; 
 
• volume o peso netto dell'emocomponente; 
 
• fenotipo ABO, tipo Rh(D) e fenotipo Rh (se determinato); 
 
• elencazione dei test di qualificazione biologica con  dichiarazione
complessiva di relativo esito; 
 
• composizione e volume della soluzione anticoagulante; 
 
• composizione e volume della soluzione additiva se presente; 
 
• data e ora di donazione e di scadenza; 
 
• temperatura di conservazione; 
 
• dicitura: "Per la  trasfusione  utilizzare  un  adatto  dispositivo
munito di un filtro da 170-200 nanometri; dicitura: "Non utilizzabile
a scopo  trasfusionale  se  presenta  emolisi  (se  emazie)  o  altre
anomalie evidenti (se emocomponente diverso dalle emazie)"; 
 
•  dicitura:  "Donazione  autologa  -  esclusivamente   riservata   a
"Cognome, Nome e data di nascita del paziente"; 
 
• firma del paziente; 
 
• firma del medico responsabile della donazione. 
 
A.4 Conservazione e trattamento delle unita' di sangue autologo 
 
1. Le unita' di sangue  autologo  devono  essere  conservate  con  le
stesse modalita'  previste  per  le  unita'  omologhe,  ma  in  spazi
separati e specificamente identificati. 
 
A.5 Registrazioni 
 
1. Devono essere registrate, in modalita' cartacea o elettronica,  le
seguenti informazioni: 
 
• dati anagrafici e codice nosologico/tessera sanitaria del paziente; 
 
• diagnosi, tipo e data dell'intervento chirurgico; 
 
• dati anamnestici ed obiettivi essenziali; 
 
• consenso informato al programma di predeposito; in caso  di  minori
tale consenso deve essere acquisito da entrambi i genitori o  da  chi
esercita la patria potesta'; 
 
• giudizio di idoneita'/non idoneita' clinica e di  eleggibilita'  al
programma; 
 
• programma di predeposito; 
 
• numero unita' prelevate e relativi codici identificativi; 
 
• eventuali trattamenti di supporto effettuati; 
 
• eventuali reazioni  avverse  occorse  e  loro  trattamento.  2.  Al
Servizio Trasfusionale deve pervenire sistematicamente l'attestazione
di avvenuta trasfusione e, in caso  di  restituzione  della  o  delle
unita'  autologhe,  l'attestazione  di  conservazione  conforme  alle
procedure definite. 
 
3. Il Servizio Trasfusionale definisce le modalita' operative in caso
di  cessione  di  unita'  di  sangue  autologo  ad   altro   Servizio
Trasfusionale,  ad  altre  strutture  di  ricovero  e  cura   e   per
l'acquisizione  di  unita'  di  sangue  autologo  da  altri   Servizi
Trasfusionali, con particolare riguardo alle modalita' di trasporto. 
 
4. Tutte le  registrazioni  relative  al  predeposito  devono  essere
conservate per trenta anni presso il servizio trasfusionale. 
 
B. EMODILUIZIONE E RECUPERO PERI-OPERATORIO 
 
1. Per le attivita' inerenti alla emodiluizione pre-operatoria  e  al
recupero intra e peri-operatorio, il Comitato del Buon Uso del Sangue
definisce  procedure  specifiche  elaborate  con   riferimento   alle
raccomandazioni e linee guida esistenti e condivise. 
 
2. Il Servizio Trasfusionale  cura  il  coordinamento  tecnico  delle
attivita' di emodiluizione pre­operatoria  e  di  recupero  intra-  e
post-operatorio, allo  scopo  di  promuovere  l'appropriatezza  delle
indicazioni e la notifica di effetti indesiderati e incidenti gravi. 
 
3. La responsabilita' della gestione operativa di tali  attivita'  e'
affidata ai medici anestesisti per  quanto  concerne  l'emodiluizione
pre-operatoria ed il recupero intra-operatorio, ed  ai  medici  delle
specialita'  chirurgiche  e/o  anestesisti  per  quanto  attiene   al
recupero post-operatorio.