Art. 52 
 
Modifiche all'allegato III del decreto legislativo 31 luglio 2020, n.
  101, relativo agli elementi da prendere in  considerazione  per  il
  Piano nazionale d'azione per il radon concernente i rischi di lungo
  termine dovuti all'esposizione al radon 
 
  1. All'allegato III, del decreto legislativo  31  luglio  2020,  n.
101, al paragrafo 12, dopo le parole: «dei servizi  di  dosimetria  e
degli» la parola «servizi» e' soppressa. 
 
          Note all'art.  52:Si  riporta  l'allegato  III  del  citato
          decreto legislativo n. 101 del 2020,  come  modificato  dal
          presente decreto: 
 
                                                        "Allegato III 
 
                                                        (articolo 10) 
          ELEMENTI  DA  PRENDERE  IN  CONSIDERAZIONE  PER  IL   PIANO
            NAZIONALE D'AZIONE PER IL RADON CONCERNENTE I  RISCHI  DI
            LUNGO TERMINE DOVUTI  ALL'ESPOSIZIONE  AL  RADON  DI  CUI
            ALL'ARTICOLO 10 
          1.   Strategia   per   l'esecuzione   di   indagini   sulle
          concentrazioni di radon in ambienti chiusi o concentrazioni
          di gas radon nel suolo al fine di stimare la  distribuzione
          delle concentrazioni di radon in ambienti  chiusi,  per  la
          gestione dei dati di misurazione e per la determinazione di
          altri parametri pertinenti (quali suolo e tipi  di  roccia,
          permeabilita' e contenuto di radio-226 della roccia  o  del
          suolo). 
          2.  Metodologie,  dati  e   criteri   utilizzati   per   la
          classificazione   delle   aree   prioritarie   o   per   la
          determinazione  di  altri  parametri  che  possano   essere
          utilizzati  come   indicatori   specifici   di   situazioni
          caratterizzate da un'esposizione  al  radon  potenzialmente
          elevata. 
          3. Identificazione delle tipologie di luoghi di  lavoro  ed
          edifici pubblici,  ad  esempio  scuole,  luoghi  di  lavoro
          sotterranei e luoghi di lavoro o edifici  pubblici  ubicati
          in determinate zone  in  cui  sono  necessarie  misurazioni
          della concentrazione di radon sulla base di una valutazione
          del rischio,  tenendo  conto,  ad  esempio,  delle  ore  di
          occupazione. 
          4. Identificazione delle tipologie di attivita'  lavorative
          per le quali i lavoratori effettuano prestazioni in  uno  o
          piu' luoghi di lavoro,  gestiti  anche  da  terzi,  la  cui
          esposizione cumulativa al radon puo' comportare un  rischio
          che non puo' essere trascurato dal  punto  di  vista  della
          radioprotezione; 
          5. Le basi per la determinazione di livelli di  riferimento
          per le abitazioni e i luoghi di lavoro.  Se  del  caso,  le
          basi  per  la  determinazione   di   diversi   livelli   di
          riferimento per i diversi usi  degli  edifici  (abitazioni,
          edifici pubblici, luoghi  di  lavoro)  e  per  gli  edifici
          esistenti e nuovi. 
          6.  Assegnazione  di  responsabilita'  (governative  e  non
          governative),  meccanismi  di   coordinamento   e   risorse
          disponibili  per  la  messa  in  atto  del  Piano  d'azione
          nazionale radon. 
          7. Strategie per la  riduzione  dell'esposizione  al  radon
          nelle abitazioni e per affrontare  in  via  prioritaria  le
          situazioni di cui al punto 2. 
          8. Strategie volte a facilitare interventi  di  risanamento
          dopo la costruzione. 
          9. Strategia,  compresi  i  metodi  e  gli  strumenti,  per
          prevenire l'ingresso del radon nei nuovi  edifici,  inclusa
          l'identificazione   di   materiali   da   costruzione   con
          esalazione di radon significativa. 
          10.  Strategia   per   la   comunicazione   finalizzata   a
          sensibilizzare  maggiormente  l'opinione   pubblica   e   a
          informare i responsabili delle decisioni a livello  locale,
          i datori di lavoro e i dipendenti in merito ai  rischi  del
          radon, anche associati al consumo di tabacco. 
          11. Orientamenti riguardanti i metodi e gli  strumenti  per
          le misurazioni e gli interventi correttivi. 
          12. Orientamenti  per  la  qualificazione  dei  servizi  di
          dosimetria e degli esperti in interventi di risanamento  da
          radon. 
          13. Sostegno alle indagini finalizzate al  rilevamento  del
          radon e agli interventi  di  risanamento,  soprattutto  per
          quanto concerne le abitazioni private con concentrazioni di
          radon estremamente elevate. 
          14. Obiettivi di lungo termine in termini di riduzione  del
          rischio di cancro dei polmoni attribuibile  all'esposizione
          al radon (per fumatori e non fumatori). 
          15. Presa in considerazione di altre questioni associate  e
          programmi corrispondenti,  quali  programmi  sul  risparmio
          energetico e la qualita' dell'aria in ambienti chiusi."