Art. 8 
 
Misure per il  rafforzamento  della  capacita'  amministrativa  delle
 amministrazioni titolari delle misure PNRR e dei soggetti attuatori 
 
  1. Al fine di  consentire  agli  enti  locali  di  fronteggiare  le
esigenze connesse ai complessivi adempimenti riferiti al PNRR  e,  in
particolare, di garantire l'attuazione delle procedure  di  gestione,
erogazione, monitoraggio, controllo e rendicontazione  delle  risorse
del medesimo Piano ad essi assegnati, fino al 31  dicembre  2026,  la
percentuale di cui all'articolo 110, comma 1,  secondo  periodo,  del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267  e'  elevata  al  50  per
cento, limitatamente agli enti locali incaricati  dell'attuazione  di
interventi finanziati, in tutto o in parte, con le risorse del PNRR. 
  2. Al fine di assicurare la continuita' dell'azione  amministrativa
e facilitare la realizzazione degli investimenti finanziati, in tutto
o in parte, con le  risorse  del  PNRR  ovvero  con  le  risorse  dei
programmi  cofinanziati  dall'Unione  europea  e  dei   programmi   e
operativi complementari alla programmazioni comunitarie  2014-2020  e
2021-2027,  ai  rapporti  di  collaborazione  instaurati   ai   sensi
dell'articolo 110 del decreto legislativo n.  267  del  2000  non  si
applicano, fino al 31 dicembre 2026, le disposizioni di cui al  comma
4 del medesimo articolo 110. Per le  medesime  finalita'  di  cui  al
primo periodo e  fino  al  31  dicembre  2026,  non  si  applica  nei
confronti degli enti locali dichiarati in dissesto o che  si  trovino
in  situazioni  strutturalmente  deficitarie  il   divieto   di   cui
all'articolo 90, comma 1, del citato decreto legislativo n.  267  del
2000. 
  3.  Al  fine  di  garantire  maggiore   efficienza   ed   efficacia
dell'azione amministrativa in considerazione  dei  rilevanti  impegni
derivanti dall'attuazione dei progetti del PNRR e  degli  adempimenti
connessi, per gli  anni  dal  2023  al  2026,  gli  enti  locali  che
rispettano i requisiti di cui al comma 4, possono incrementare, oltre
il limite di cui all'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25
maggio 2017, n. 75, l'ammontare della componente variabile dei  fondi
per la contrattazione integrativa destinata al personale in servizio,
anche di livello dirigenziale, in misura non superiore al 5 per cento
della componente stabile di ciascuno dei fondi certificati nel 2016. 
  4. Possono procedere all'incremento di cui  al  comma  3  gli  enti
locali che soddisfano i seguenti requisiti: 
    a)  nell'anno  precedente  a  quello  di  riferimento,   rispetto
dell'equilibrio di cui all'articolo 1,  comma  821,  della  legge  30
dicembre 2018, n.  145,  con  riferimento  al  saldo  "Equilibrio  di
bilancio"; 
    b) nell'anno precedente a quello  di  riferimento,  rispetto  dei
parametri del debito commerciale residuo e dell'indicatore di ritardo
annuale dei pagamenti di cui all'articolo 1, commi 859  e  869  della
legge 30 dicembre 2018, n. 145; 
    c) incidenza del salario accessorio ed incentivante  rispetto  al
totale della spesa del personale di cui al punto 4.2 del piano  degli
indicatori  e  dei  risultati   di   bilancio   adottato   ai   sensi
dell'articolo 228, comma 5, del decreto legislativo n. 267 del  2000,
dell'ultimo rendiconto approvato, non superiore all'8 per cento; 
    d) approvazione, da parte del consiglio comunale, del  rendiconto
dell'anno precedente a quello di  riferimento  nei  termini  previsti
dalla normativa vigente. 
  5. Per le medesime finalita' di cui al comma 4, per  gli  anni  dal
2023 al 2026, gli enti locali  prevedono  nei  propri  regolamenti  e
previa definizione dei criteri in sede di contrattazione  decentrata,
la possibilita' di  erogare,  relativamente  ai  progetti  del  PNRR,
l'incentivo di cui all'articolo 113 del decreto legislativo 18 aprile
2016, n. 50, anche al personale di qualifica  dirigenziale  coinvolto
nei predetti progetti, in deroga al limite di  cui  all'articolo  23,
comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017 n.75. 
  6. Le disposizioni di cui all'articolo 161, comma  4,  del  decreto
legislativo 18 agosto 2000,  n.  267,  e  all'articolo  5,  comma  1,
lettera c), del decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216, non  si
applicano ai pagamenti delle risorse finanziarie del PNRR, di cui  al
regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio  del
12 febbraio 2021, e del PNC di cui al decreto-legge 6 maggio 2021, n.
59, convertito, con modificazioni, dalla legge  1°  luglio  2021,  n.
101. 
  7.  Al  fine  di  garantire  l'attuazione  delle   riforme   e   la
realizzazione degli investimenti di cui alla Missione 1, Componente 3
"Turismo e Cultura"  del  PNRR,  di  titolarita'  del  Ministero  del
turismo e' costituita  una  direzione  generale,  articolata  in  due
uffici di livello dirigenziale  non  generale.  Conseguentemente,  la
dotazione organica del Ministero del turismo e' incrementata  di  una
posizione dirigenziale di livello generale  e  di  due  posizioni  di
livello dirigenziale non generale. 
  8. All'articolo 54-quater del decreto legislativo 30  luglio  1999,
n. 300, le parole: «e' pari a 4» sono sostituite dalle seguenti:  «e'
pari a 5». 
  9. All'articolo 7, comma 3, del decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55,  le
parole: «in numero di 17» sono sostituite dalle seguenti: «in  numero
di 19». 
  10. Al fine  di  assicurare  il  supporto  e  l'assistenza  tecnica
necessari  per  la  realizzazione  degli  investimenti  di  cui  alla
Missione 1, Componente 3 "Turismo e Cultura" del PNRR  del  Ministero
del turismo, al comma  13,  secondo  periodo,  dell'articolo  7,  del
decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22,  convertito,  con  modificazioni,
dalla legge 22 aprile 2021, n. 55, le parole: «nell'anno  2021»  sono
sostituite dalle seguenti: «fino al 31 dicembre 2026». 
  11. Agli oneri derivanti dai commi 7, 8 e 9, pari  a  euro  497.630
per l'anno 2023 e a euro  597.150  a  decorrere  dall'anno  2024,  si
provvede mediante  corrispondente  riduzione  dello  stanziamento  di
fondo speciale di parte  corrente  iscritto,  ai  fini  del  bilancio
triennale 2023-2025, nell'ambito del programma "Fondi  di  riserva  e
speciali"  della  missione  "Fondi  da  ripartire"  dello  stato   di
previsione del Ministero dell'economia e  delle  finanze  per  l'anno
2023, allo scopo parzialmente utilizzando  l'accantonamento  relativo
al Ministero del turismo. 
  12. Le somme di cui all'articolo 7, comma 4,  del  decreto-legge  9
giugno 2021, n. 80, convertito,  con  modificazioni,  dalla  legge  6
agosto 2021, n. 113, iscritte nello stato di previsione del Ministero
del turismo, non utilizzate  al  termine  dell'esercizio  finanziario
2022, sono conservate nel conto dei residui  per  l'anno  2023  nella
misura  di  191.813,00  euro.  Alla   compensazione   degli   effetti
finanziari in termini di indebitamento netto  e  fabbisogno,  pari  a
98.800,00 euro per l'anno 2023, si provvede  mediante  corrispondente
riduzione del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non
previsti a legislazione vigente  conseguenti  all'attualizzazione  di
contributi  pluriennali,  di  cui  all'articolo  6,  comma   2,   del
decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con  modificazioni,
dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189. 
  13. Fino al 31 dicembre 2026, le previsioni di cui all'articolo  5,
comma 9 del decreto-legge 6  luglio  2012,  n.  95,  convertito,  con
modificazioni, dalla  legge  7  agosto  2012,  n.  135,  non  trovano
applicazione per gli incarichi di vertice presso enti e  istituti  di
carattere  nazionale,  di  competenza  dell'amministrazione  statale,
conferiti da organi costituzionali  previo  parere  favorevole  delle
competenti Commissioni parlamentari.