(Concordato 27 ottobre 1946 sul trattamento economico dei lavoratori dell'industria-Protocollo aggiuntivo)
                        PROTOCOLLO AGGIUNTIVO 

 
Roma, 30 ottobre 1946 

 
  Per la Sicilia, si e' stabilito, su preciso invito del Governo, che
le aziende diano  applicazione  all'accordo  interconfederale.  Sara'
quindi applicato l'aumento del 35 per  cento  sui  minimi  risultanti
dall'accordo 18 giugno 1946. L'ulteriore eventuale aumento fino al 15
per  cento,  di  cui  al  secondo  comma   dell'articolo   1,   sara'
determinato, in base ai criteri fissati dallo stesso articolo,  dalle
Federazioni Nazionali d'accordo con le organizzazioni locali. 
  Per i  servizi  pubblici,  le  trattative  saranno  prosegnite  con
l'intervento delle due Confederazioni. In caso di disaccordo, le  due
Confederazioni   esamineranno   la   situazione   con    l'intervento
conciliativo di un Comitato formato dai Ministeri interessati. 

 
              VERBALE DELLA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE 
                   NAZIONALE PER LA DETERMINAZIONE 
               DEI CRITERI DI CALCOLO DEGLI INDICI DEL 
                          COSTO DELLA VITA 

 
Roma, 5 novembre 1946 

 
  1. La Commissione e' formata dai signori: 
    per la CONFEDERAZIONE  GENERALE  PER  INDUSTRTA  ITALIANA:  prof.
Libero Lenti, prof. Mario Saibante, dott. Cesare Vannutelli; 
    per  la  CONFEDERAZIONE  GENERALE  ITALIANA  DEL  LAVORO:   dott.
Giuseppe Regis, prof. Silvio Golzio, dottor Eugenio Giambarba; 

 
  si e' riunita nei giorni 19 e 21 ottobre e 5 novembre  1946  ed  ha
preso visione  digli  accordi  di  massima  intervenuti  fra  le  due
Confederazioni e del verbale delle riunioni tenute nel giurni 21 e 23
settembre  1946  della  Commissione  Interconfederale  incaricata  di
rielaborare i metodi di applicazione del sistema della  scala  mobile
all'indennita' di contingenza. 
  All'inizio della prima seduta i  sei  membri  soprannominati  hanno
proceduto alla scelta del proprio Presidente nella persona del  prof.
Benedetto  Barberi,  direttore  Generale  dell'Istituto  Centrale  di
Statistica che, interpellato, ha dichiarato di accettare l'incarico. 

 
  2. La Commissione ha  preso  successivamente  in  esame  i  termini
fissati negli accordi, in relazione ai quali  le  viene  affidato  il
compito di elaborare il nuovo schema di bilancio  per  famiglia  tipo
tenendo conto delle seguenti condizioni: 
    a) che il numero delle calorie sia 2600 per unita' di consumo; 
    b) che la spesa del capitolo alimentazione rappresenti almeno  il
75 per cento della  spesa  totale  nella  media  delle  otto  citta':
Milano, Torino, Roma, Napoli, Mantova, Rovigo, Macerata e Cagliari; 
    c) che la spesa totale non venga sensibilmente alterata  rispetto
a quella precedente. 
  La Commissione si e'  trovata  d'accordo  nel  riconoscere  che  le
contrastanti esigenze poste dalle suddette condizioni non si  possono
conciliare se non attraverso un compromesso che  e'  stato  raggiunto
nei seguenti termini: 
    a) riferire il bilancio ad una famiglia tipo composta di  quattro
persone, invece delle cinque  considerate  nel  bilancio  precedente,
costituita da, un adulto, una  donna  adulta  corrispondente  a  0,83
unita' di consumo, un bambino di 4-6 anni di  eta'  corrispondente  a
0,53 unita' di consumo, un ragazzo di  10-12  anni  corrispondente  a
0,83 unita'  di  consumo.  In  complesso  le  quattro  persone  della
famiglia corrispondono a 3,19 unita'  di  consumo  secondo  la  scala
adottata dal Food and Nutrition Board del National  Research  Council
degli Stati Uniti d'America; 
    b) ridurre la proporzione della spesa  alimentare  rispetto  alla
spesa totale dal 75 per cento a circa il 72  per  cento  nella  media
delle otto citta'. Mantenere rigorosamente la  proporzione  richiesta
del 75 per cento avrebbe infatti implicato  una  eccessiva  riduzione
della  spesa  non  alimentare,  ovvero  un  ulteriore  aumento  delle
calorie. 

 
  3. La Commissione e' passata  a  determinare  la  composizione  del
bilancio famigliare ai fini del calcolo della spesa media delle  otto
citta' che  dovra'  servire  da  riferimento  per  il  calcolo  delle
contingenze basi locali. A tale riguardo, tenuto conto delle esigenze
sopra indicate, ha ritenuto opportuno, per il capitolo  alimentazione
determinare, per ciascuna, delle otto province i  bilancio  riportati
in allegato. 
  Ciascuna, delle rimanenti province adottera', fra di  essi,  quello
che, a seconda delle caratteristiche dei propri consumi,  giudichera'
piu' rappresentativo. I quantitativi che nei  predetti  bilanci  tipo
figurano assegnati con tessera, hanno un valore convenzionale e  sono
tassativi per il calcolo della contingenza base. 

 
  4. Per il calcolo dalle variazioni del tempo della  contingenza  le
singole Commissioni paritetiche provinciali avranno  la  facolta'  di
adottare  i  generi  e  le  qualita'  considerate  nel  bilancio-tipo
prescelto, alle  abitudini  di  consumo  locali.  A  questo  fine  si
potranno  eseguire  le  seguenti  sostituzioni:  burro   con   uguale
quantita' di olio e viceversa; carne, parzialmente con pesce e salumi
nelle seguenti proporzioni: kg. 1 di  carne,  kg.  2  di  pesce,  300
grammi di salumi. 
  Per quanto riguarda i generi tesserati  si  conviene  assumere  nel
bilancio base la quantita' complessiva stabilita'  come  assegnazione
legale quale risulta nell'allegato. 
  Per lo zucchero, tenuto conto  delle  condizioni  in  cui  si  sono
svolte  le  distribuzioni  precedenti  e  del  corso  della  campagna
saccarifera, si conviene, a differenza di  quanto  stabilito  per  il
calcolo della contingenza base, che il quantitativo  di  1200  grammi
venga valutato anche nel periodo iniziale al prezzo di tessera. 
  Per i  periodi  successivi  le  distribuzioni  con  tessera  di  un
prodotto, in eccedenza dei quantitativi  fissati  nel  bilancio,  non
comportano la sostituzione di una equivalente quantita'  degli  altri
prodotti con l'eccedenza del prodotto tesserato, salvo nel caso della
pista o del riso che si ritengono a tutti gli effetti intercambiabili
fra di loro. 
  Nel caso dei prezzi di calmiere  le  Commissioni  provinciali  sono
autorizzate a  variare  tali  prezzi  in  proporzione  dell'eventuale
declassamento qualitativo della merce. 

 
  5. Circa gli altri  capitoli  del  bilancio,  le  voci  qualita'  e
quantita' stabilite  dalla  Commissione,  sempre  in  relazione  alle
richiamate condizioni  poste  dagli  accordi  incerconfederali,  sono
indicate negli allegati prospetti. 

 
  6. La Commissione, presi in esame i calcoli del  costo  della  vita
nel periodo 15 giugno settembre 1946 nelle otto  citta'  considerate,
ha accertato  quale  spesa  media  complessiva  della  famiglia  tipo
l'importo di L. 17.530. 
  Agli  effetti  del  calcolo  della  contingenza  base,   tutte   le
Commissioni provinciali, comprese quelle  di  Milano,  Torino,  Roma,
Napoli, Mantova, Rovigo, Macerata e Cagliari, dovranno  calcolare  le
spese della famiglia tipo per la  propria  provincia  per  lo  stesso
periodo secondo lo schema allegato e riferire la spesa cosi' ottenuta
alla suddetta spesa media nazionale. 

 
  7. Data la complessita'  e  la  delicatezza  delle  operazioni  che
debbono essere compiute dalle Commissioni  provinciali,  sia  per  il
calcolo della spesa media  da  valere  per  la  determinazione  della
contingenza base, sia per il calcolo degli indici agli effetti  delle
variazioni  nel  tempo  della  contingenza  stessa,  la   Commissione
prospetta alle Confederazioni  l'opportunita'  che  i  verbali  delle
Commissioni provinciali vengano trasmessi alla Commissione nazionale,
la quale, ad ogni modo si  tiene  a  disposizione  delle  Commissioni
provinciali per eventuali consigli e suggerimenti. 
  I  componenti  della  Commissione  riconoscono  che  lo  schema  di
bilancio determinato per il calcolo dell'indice temporale  e'  legato
alla situazione dei  consumi  quale  si  prospetta  alla  luce  delle
presenti condizioni e non si  nascondono  che  eccezionali  mutamenti
della  situazione  potranno  modificarne  sensibilmente   il   valore
rappresentativo.