Art. 9 
 
 
           Attivita' di coltivazione nel mare continentale 
          in prossimita' di aree di altri paesi rivieraschi 
 
  1. Al fine di  tutelare  risorse  nazionali  idrocarburi  in  mare,
assicurare il relativo gettito fiscale allo  Stato  e  valorizzare  e
provare in campo l'utilizzo  delle  migliori  tecnologie  disponibili
nelle aree dove i titoli minerari sono sospesi a seguito del  divieto
di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi di cui all'art.
8  del  decreto-legge  25  giugno  2008,  n.  112,   convertito   con
modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n.  133,  il  Ministero,  di
concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, sentite le Regioni interessate, puo' autorizzare, per  un
periodo  non  superiore  a  cinque  anni,  progetti  sperimentali  di
coltivazione di giacimenti nel mare continentale in ambiti  posti  in
prossimita'  delle  aree  di  altri  Paesi  rivieraschi  oggetto   di
attivita' di ricerca e coltivazione di idrocarburi. 
  2.  L'autorizzazione  di  cui  al  comma  1  e'  rilasciata  previo
espletamento della procedura di valutazione di impatto ambientale che
dimostri  l'assenza   di   effetti   di   subsidenza   sulla   costa,
sull'equilibrio dell'ecosistema e sugli insediamenti antropici. 
  3. Il progetto e'  corredato  di  studio  tecnico  scientifico  che
dimostri l'assenza di effetti di cui al comma  2  e  del  progetto  e
programma di monitoraggio e verifica da svolgere sotto  il  controllo
del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero  dell'ambiente
e della tutela del  territorio  e  del  mare.  L'autorizzazione  alla
sperimentazione di cui al comma 1  decade  qualora  nel  corso  delle
attivita'  vengano  accertati  fenomeni  di  subsidenza  sulla  costa
causati dalle stesse attivita'. 
  4. Alla scadenza dell'autorizzazione di cui al comma 1, il  periodo
di sperimentazione puo' essere prorogato per  un  periodo  di  cinque
anni, se si accerta, con le stesse modalita' di controllo di  cui  al
comma 3, che le attivita' non hanno prodotto fenomeni  di  subsidenza
sulla costa.