Art. 9 
 
Attivita' di coltivazione nel mare territoriale e  nella  piattaforma
  continentale   mediante   utilizzo   delle   migliori    tecnologie
  disponibili 
 
  1. Al fine di tutelare le risorse nazionali  idrocarburi  in  mare,
assicurare il relativo gettito fiscale allo  Stato  e  valorizzare  e
provare in campo l'utilizzo  delle  migliori  tecnologie  disponibili
nelle aree dove i titoli minerari sono sospesi a seguito del  divieto
di prospezione, ricerca  e  coltivazione  di  idrocarburi,  ai  sensi
dell'art. 8, comma 1-bis, del decreto-legge n.  112/2008,  convertito
con modificazioni dalla legge n. 133/2008 e s.m.i., il Ministero,  di
concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, sentite le Regioni interessate, puo' autorizzare, per  un
periodo  non  superiore  a  cinque  anni,  progetti  sperimentali  di
coltivazione di giacimenti nel mare continentale in ambiti  posti  in
prossimita'  delle  aree  di  altri  Paesi  rivieraschi  oggetto   di
attivita' di ricerca e coltivazione di idrocarburi. 
  2.  L'autorizzazione  di  cui  al  comma  1  e'  rilasciata  previo
espletamento della procedura di valutazione di impatto ambientale che
dimostri  l'assenza   di   effetti   di   subsidenza   sulla   costa,
sull'equilibrio dell'ecosistema e sugli insediamenti antropici. 
  3. Il progetto e'  corredato  di  studio  tecnico  scientifico  che
dimostri l'assenza di effetti di cui al comma  2  e  del  progetto  e
programma di monitoraggio e verifica da svolgere sotto  il  controllo
del Ministero e  del  Ministero  dell'ambiente  e  della  tutela  del
territorio e del mare. L'autorizzazione alla sperimentazione  di  cui
al comma 1 decade qualora nel corso delle attivita' vengano accertati
fenomeni di subsidenza sulla costa causati dalle stesse attivita'. 
  4. Alla scadenza dell'autorizzazione di cui al comma 1, il  periodo
di sperimentazione puo' essere prorogato per  un  periodo  di  cinque
anni, se si accerta, con le stesse modalita' di controllo di  cui  al
comma 3, che le attivita' non hanno prodotto fenomeni  di  subsidenza
sulla costa.