Art. 26 
 
                   Ufficio stampa e comunicazione 
 
  1.  L'Ufficio  stampa  e   comunicazione,   costituito   ai   sensi
dell'articolo 9 della legge 7 giugno 2000, n. 150,  cura  i  rapporti
con  il  sistema  e  gli   organi   di   informazione   nazionali   e
internazionali, effettua il monitoraggio  dell'informazione  italiana
ed estera, curando la rassegna stampa con riferimento ai  profili  di
competenza del Ministero, e promuove e sviluppa,  anche  in  raccordo
con  le  strutture  amministrative  del   Ministero,   programmi   ed
iniziative editoriali di informazione istituzionale. 
  2.  All'Ufficio  stampa  e  comunicazione  e'  preposto   il   Capo
dell'Ufficio  stampa  e  comunicazione,  il  quale  e'  nominato  dal
Ministro fra operatori del settore dell'informazione o  comunque  tra
soggetti,  anche  appartenenti  alle  pubbliche  amministrazioni,  in
possesso  di  comprovata  esperienza   maturata   nel   campo   della
comunicazione istituzionale o  dell'editoria,  iscritto  in  appositi
albi professionali. 
  3. Il Ministro, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 giugno 2000,
n. 150, puo' nominare un portavoce che cura i rapporti  di  carattere
politico-istituzionale con gli organi  di  informazione,  sovrintende
all'attivita' dell'Ufficio stampa e comunicazione e  coordina,  sotto
il profilo  dell'indirizzo  politico,  l'attivita'  di  comunicazione
dell'intero Ministero. 
 
          Note all'art. 26: 
              - Si riporta il testo  degli  articoli  9  e  7,  della
          citata legge n. 150, del 2000: 
                «Art. 9 (Uffici  stampa).  -  1.  Le  amministrazioni
          pubbliche di cui  all'articolo  1,  comma  2,  del  decreto
          legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, possono dotarsi,  anche
          in forma associata, di un ufficio stampa, la cui  attivita'
          e' in via prioritaria indirizzata ai mezzi di  informazione
          di massa. 
                2. Gli uffici stampa  sono  costituiti  da  personale
          iscritto all'albo nazionale dei giornalisti. Tale dotazione
          di   personale   e'   costituita   da   dipendenti    delle
          amministrazioni pubbliche, anche in posizione di comando  o
          fuori  ruolo,  o  da  personale  estraneo   alla   pubblica
          amministrazione in  possesso  dei  titoli  individuati  dal
          regolamento  di  cui  all'articolo  5,  utilizzato  con  le
          modalita' di cui  all'articolo  7,  comma  6,  del  decreto
          legislativo  3  febbraio  1993,   n.   29,   e   successive
          modificazioni, nei limiti  delle  risorse  disponibili  nei
          bilanci  di  ciascuna  amministrazione  per   le   medesime
          finalita'. 
                3. L'ufficio stampa e' diretto  da  un  coordinatore,
          che assume la qualifica di capo ufficio stampa,  il  quale,
          sulla base delle direttive impartite dall'organo di vertice
          dell'amministrazione, cura i collegamenti con gli organi di
          informazione, assicurando il massimo grado di  trasparenza,
          chiarezza e tempestivita' delle  comunicazioni  da  fornire
          nelle materie di interesse dell'amministrazione. 
                4. I coordinatori e i componenti dell'ufficio  stampa
          non possono esercitare, per tutta la  durata  dei  relativi
          incarichi,    attivita'    professionali    nei     settori
          radiotelevisivo, del  giornalismo,  della  stampa  e  delle
          relazioni  pubbliche.  Eventuali  deroghe  possono   essere
          previste dalla contrattazione collettiva di cui al comma 5. 
                5.  Negli  uffici  stampa   l'individuazione   e   la
          regolamentazione dei profili  professionali  sono  affidate
          alla contrattazione collettiva nell'ambito di una  speciale
          area   di   contrattazione,    con    l'intervento    delle
          organizzazioni   rappresentative   della   categoria    dei
          giornalisti. Dall'attuazione del presente comma non  devono
          derivare nuovi o maggiori  oneri  a  carico  della  finanza
          pubblica. Ai giornalisti  in  servizio  presso  gli  uffici
          stampa delle regioni a statuto speciale  e  delle  province
          autonome di Trento e di Bolzano, in via  transitoria,  sino
          alla definizione di una specifica disciplina  da  parte  di
          tali enti in sede di contrattazione collettiva  e  comunque
          non oltre il 31 ottobre 2019,  continua  ad  applicarsi  la
          disciplina riconosciuta dai singoli ordinamenti. 
                5-bis. Ai dipendenti di ruolo in servizio presso  gli
          uffici stampa delle amministrazioni di cui al  comma  1  ai
          quali,  in  data  antecedente  all'entrata  in  vigore  dei
          contratti  collettivi  nazionali  di  lavoro  relativi   al
          triennio  2016-2018,   risulti   applicato   il   contratto
          collettivo nazionale di lavoro giornalistico per effetto di
          contratti individuali sottoscritti  sulla  base  di  quanto
          previsto dagli specifici  ordinamenti  dell'amministrazione
          di appartenenza, puo' essere riconosciuto  il  mantenimento
          del trattamento in godimento, se piu' favorevole,  rispetto
          a  quello  previsto  dai  predetti   contratti   collettivi
          nazionali  di  lavoro,  mediante  riconoscimento,  per   la
          differenza, di un assegno  ad  personam  riassorbibile,  in
          attuazione di quanto previsto  dall'articolo  2,  comma  3,
          ultimo periodo, del decreto legislativo 30 marzo  2001,  n.
          165, con le modalita' e nelle misure  previste  dai  futuri
          contratti collettivi nazionali di lavoro.» 
                «Art.  7  (Portavoce).  -  1.  L'organo  di   vertice
          dell'amministrazione pubblica puo' essere coadiuvato da  un
          portavoce, anche esterno all'amministrazione,  con  compiti
          di diretta collaborazione ai fini dei rapporti di carattere
          politico-istituzionale con gli organi di  informazione.  Il
          portavoce, incaricato dal medesimo organo,  non  puo',  per
          tutta la durata del relativo incarico, esercitare attivita'
          nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della  stampa
          e delle relazioni pubbliche. 
                2.  Al  portavoce  e'   attribuita   una   indennita'
          determinata dall'organo di vertice nei limiti delle risorse
          disponibili appositamente iscritte in bilancio da  ciascuna
          amministrazione per le medesime finalita'.».