Allegato 2 PRINCIPI GENERALI PER LO SVOLGIMENTO DELLE CONSULTAZIONI PUBBLICHE PRESSO IL CNEL INTRODUZIONE Il presente documento fornisce i principi generali che definiscono i processi di consultazione pubblica a cura del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. Il documento e' stato redatto sulla base delle linee guida sulla consultazione pubblica, presentate il 9 marzo 2017 dal Dipartimento della Funzione pubblica, nell'ambito della partecipazione italiana all'iniziativa internazionale Open Government Partnership. Le indicazioni riportate nel documento sono di natura generale e potranno essere integrate da altri documenti che approfondiscano i modelli di consultazione adatti a particolari casi. In accordo con i principi di trasparenza, partecipazione e accountability, il processo di consultazione pubblica prevede 3 fasi: 1. una fase iniziale in cui redige il documento oggetto della consultazione, a cura degli Organi di vertice del CNEL (Presidenza, Segretariato generale, Direzione generale per il programma); 2. una fase di consultazione pubblica con le Parti sociali rappresentate al CNEL, con le Associazioni dei consumatori e con i cittadini; 3. una fase di presentazione dei risultati delle consultazioni pubbliche. PRINCIPI GENERALI 1. IMPEGNO L'apertura di un processo decisionale e' uno dei valori che ispira l'attivita' dal CNEL e il risultato di una decisione condivisa dal Consiglio, dai dirigenti e dai funzionari che si impegnano a garantire il rispetto dei principi generali per le consultazioni pubbliche e l'inclusione dei risultati della consultazione nel processo decisionale, vale a dire nell'ambito dell'attivita' propositiva e consultiva proprie del Consiglio, ai sensi dell'articolo 99 della Costituzione. Il CNEL si impegna a considerare la consultazione come una fase essenziale del processo decisionale e a ricorrervi in relazione alla materia trattata e alla rilevanza della decisione per il territorio e per i destinatari; a tal fine si impegna anche a determinare quali provvedimenti, per la loro natura e rilevanza, devono essere oggetto di consultazione, dandone adeguata pubblicita'; il CNEL promuove e accoglie l'iniziativa dal basso e l'innovazione nei processi consultivi, e sostiene le iniziative di partecipazione dei cittadini, delle Parti sociali e delle associazioni dei consumatori; il CNEL impegna adeguate risorse (finanziarie, logistiche, tecnologiche e umane) affinche' la consultazione risulti essere efficace; il CNEL crea un' adeguata preparazione organizzativa per i processi di consultazione, attraverso lo sviluppo di una cultura della partecipazione e l'acquisizione di competenze per gestire tali processi e la formazione di reti di collaborazione per lo scambio delle buone pratiche tra soggetti pubblici e privati; il CNEL si impegna, quando necessario, a ricorrere a figure tecniche, terze ed indipendenti, con competenze professionali specifiche nella gestione dei processi consultivi; il CNEL, per quanto possibile, si impegna a favorire la partecipazione delle associazioni rappresentate nel CNEL e di altre associazioni rappresentative nelle specifiche materie oggetto di consultazione, nonche' di tutti i soggetti che contribuiscono a formare un ecosistema partecipativo e responsabile, al fine di moltiplicare presso la societa' civile le occasioni di dibattito sui temi oggetto di consultazione; il CNEL sceglie il tipo di strumenti da utilizzare per la consultazione (off line/on line) piu' adeguato ai contenuti e alla portata delle decisioni pubbliche per cui si chiede la partecipazione. 2. CHIAREZZA Gli obiettivi della consultazione, cosi' come l'oggetto, i destinatari, i ruoli e i metodi devono essere definiti chiaramente prima dell'avvio della consultazione; al fine di favorire una partecipazione la piu' informata possibile, il processo di consultazione deve essere corredato da informazioni pertinenti, complete e facili da comprendere anche per chi non possiede le competenze tecniche. Il CNEL deve esplicitamente definire in anticipo come verra' considerato l'esito della consultazione, vale a dire se questo sara' vincolante per l'adozione dei provvedimenti conseguenti (disegni di legge, pareri, osservazioni e proposte, rapporti, relazioni, studi e indagini); la consultazione e tutta la documentazione informativa a suo corredo devono essere formulate in un linguaggio facile da comprendere, chiaro e adeguato ai potenziali partecipanti; nel caso di materie complesse il CNEL si impegna a produrre anche delle sintesi non tecniche in stile divulgativo; i quesiti della consultazione devono essere formulati in un linguaggio chiaro e adeguato, attraverso frasi concise e brevi; la consultazione e i materiali informativi associati devono essere comunicati e diffusi attraverso modalita' tali da rendere edotti e coinvolgere i partecipanti nella formulazione di proposte e commenti; tutti i materiali informativi associati alla consultazione devono riportare i dati riguardanti chi li ha prodotti, quando e come sono stati elaborati, a quali fonti di dati fanno riferimento; la divisione delle responsabilita' e dei ruoli tra CNEL e partecipanti alla consultazione e' resa esplicita chiaramente prima dell'avvio della consultazione; gli indicatori quantitativi e qualitativi e le metodologie per la valutazione finale della consultazione sono definiti chiaramente nella fase iniziale e resi pubblici. 3. TRASPARENZA Tutte le fasi, gli aspetti e i costi del processo di consultazione sono resi pubblici, non solo per la platea dei diretti interessati alla materia oggetto di consultazione, ma per tutti i cittadini. Le attivita' di comunicazione accompagnano e supportano la consultazione lungo le fasi di progettazione, svolgimento e valutazione, al fine di rendere effettivo il diritto alla partecipazione, favorire il coinvolgimento attivo e migliorare la qualita' dei processi consultivi; il CNEL rende pubblico l'esito della consultazione, al termine di essa ed al termine di ogni fase per i processi consultivi piu' complessi, attraverso un rapporto di sintesi; il rapporto, oltre a riassumere le posizioni raccolte, chiarisce come queste influenzeranno la decisione finale e rende noti i motivi per cui, eventualmente, non potranno essere accolte; il CNEL rende pubblici tutti i documenti a corredo della consultazione, nonche' le posizioni espresse dai partecipanti, i loro commenti e le loro proposte, sia in formato integrale che attraverso rapporti di sintesi, in modo da favorire un livello adeguato e diffuso di controllo; la documentazione deve essere resa disponibile in formati digitali tali da permetterne la condivisione, il riuso e la permanenza nel tempo (5 anni); il CNEL garantisce la trasparenza sui partecipanti alla consultazione, pubblicando informazioni in forma aggregata (es.: numero di partecipanti, numero dei commenti pervenuti, natura dei partecipanti, caratteristiche anagrafiche dei partecipanti, etc.) e, dove questo non comporti una violazione della privacy, in forma puntuale; il CNEL rende pubblici in un documento a corredo della consultazione tutti i nomi ed i profili professionali dei funzionari e dei consulenti che sono coinvolti a vario titolo nell'organizzazione della consultazione. 4. SOSTEGNO ALLA PARTECIPAZIONE La consapevolezza dell'importanza dei processi di consultazione deve essere sostenuta anche mediante attivita' di informazione, comunicazione ed educazione volte ad accrescere la partecipazione e la collaborazione di cittadini, imprese e loro associazioni. Il CNEL promuove la creazione, al suo interno e con tutti i soggetti coinvolti, di comunita' attive e consapevoli capaci di sviluppare un dibattito, on line e off line, maturo e non polarizzato e di formulare proposte e commenti; il CNEL puo' considerare di coinvolgere i destinatari della consultazione nella individuazione delle modalita' di realizzazione della consultazione al fine di costruire un quadro di riferimento condiviso che garantisca legittimazione alla partecipazione e la fiducia reciproca; il CNEL adotta, con adeguate risorse umane ed economiche, le iniziative (off line) e le tecnologie (on line) necessarie per permettere un'effettiva partecipazione prima, durante e dopo il processo di consultazione; il CNEL promuove la cultura della partecipazione, dell'integrita' e del monitoraggio civico nelle scuole mediante corsi e moduli formativi specifici ed incentiva la creazione di reti di relazioni tra la scuola ed i soggetti pubblici e privati dedicati a tale compito; il CNEL puo' mettere a disposizione gratuitamente i luoghi pubblici per permettere ai cittadini di sviluppare forme di dialogo diretto tra loro e con l'amministrazione; il CNEL, anche mediante il ricorso alle sue risorse interne, attiva una comunicazione volta a mettere in risalto e riconosce il valore aggiunto del risultato ottenuto tramite la partecipazione al processo decisionale mediante la consultazione; a tal fine il CNEL individua ed elabora appositi indicatori. 5. PRIVACY La consultazione pubblica deve garantire il rispetto della privacy dei partecipanti. Tutte le fasi del processo di consultazione sono realizzate in modo da rispettare le norme nazionali in tema di privacy; in particolare il trattamento dei dati personali da parte del CNEL deve avvenire in conformita' alla normativa vigente, con particolare riferimento, fra l'altro, al rispetto dei principi di necessita', pertinenza e non eccedenza; il CNEL definisce in anticipo il grado di anonimato e il corrispondente livello di autenticazione richiesto per partecipare alla consultazione e lo rende noto; l'intervallo di possibili gradi di anonimato inizia dall'autenticazione con pseudonimo (solo tramite mail on line) fino all'autenticazione forte (ad es: off line con documento e on line con SPID); il CNEL identifica, nella fase di ideazione della consultazione, quali informazioni registra e mantiene e per quanto tempo, anche in accordo con il grado di anonimato che si richiede; il CNEL rende pubbliche le politiche di privacy relative ad ogni modalita' di coinvolgimento prevista dalla consultazione, fornendo la dovuta informativa per il trattamento dei dati personali e acquisendo il necessario consenso, in modo che il partecipante possa conoscere in anticipo quali informazioni sono raccolte, per quanto tempo e come saranno gestite ed usate; il CNEL consente ai partecipanti, ove possibile, di scegliere se pubblicare i propri dati identificativi o meno nella reportistica relativa alla consultazione; il CNEL evidenzia e diffonde le regole di comportamento e i termini di uso per la consultazione a cui i partecipanti sono soggetti (moderazione, rimozioni di contenuti non appropriati, rimozioni di violazioni dei diritti di terzi, etc). 6. IMPARZIALITA' La consultazione pubblica deve essere progettata e realizzata garantendo l'imparzialita' del processo in modo tale da perseguire l'interesse generale. Il CNEL deve essere guidato esclusivamente da interessi espliciti e dichiarati durante l'intero processo di consultazione; a tal fine puo' dotarsi di figure di garanzia interne, o coinvolgere soggetti terzi indipendenti, in grado di monitorare l'imparzialita' del processo consultivo; la platea dei soggetti chiamati a partecipare alla consultazione deve comprendere tutti i potenziali interessati alla materia oggetto di consultazione, sia quelli interessati direttamente che indirettamente dalla decisione pubblica; i quesiti sono formulati in una modalita' neutra tale da non condizionare i giudizi verso un esito predeterminato; l'analisi dei dati e delle informazioni reperite attraverso la consultazione deve essere effettuata in modo neutro, completo e trasparente. 7. INCLUSIONE Il CNEL deve garantire che la partecipazione al processo di consultazione sia il piu' possibile accessibile, inclusiva e aperta, assicurando uguale possibilita' di partecipare a tutte le persone interessate. Il CNEL, in funzione della portata della consultazione, accoglie i bisogni di tutte le categorie dei potenziali interessati e prevede le opportune misure per permettere la loro partecipazione, riconoscendo il valore intrinseco di ciascun contributo; la scelta degli strumenti da usare per realizzare la consultazione non deve pregiudicare la partecipazione di nessuno dei soggetti interessati, per motivi logistici, tecnologici, di sicurezza, socio economico, culturali, religiosi e di genere; il grado di anonimato (che puo' variare da una identificazione forte fino all'anonimato tramite pseudonimo), soprattutto nelle modalita' on line, deve essere scelto in modo da non pregiudicare la partecipazione di tutti; a seconda dell'ampiezza e della tipologia della platea dei potenziali interessati, il CNEL puo' prevedere diversi canali di accesso alla consultazione e diverse fasi di consultazione, ciascuna adatta ai bisogni delle varie categorie dei soggetti coinvolti; la consultazione puo' fare ricorso a soluzioni tecnologiche e a una combinazione di modalita' on line e off line per permettere l'accesso a tutte le categorie di utenti, senza che pregiudizi siano arrecati da condizioni sociali, livello di istruzione, genere, eta' e salute. 8. TEMPESTIVITA' La consultazione, in quanto parte di un processo decisionale piu' ampio, deve dare ai partecipanti la possibilita' effettiva di concorrere a determinare la decisione finale; pertanto deve essere condotta nelle fasi in cui i differenti punti di vista siano ancora in discussione e sussistano le condizioni per cui diversi approcci alla materia in oggetto possano essere presi in considerazione. Il CNEL fissa in anticipo l'orizzonte temporale relativo al processo di consultazione e lo rende noto alle parti sociali rappresentate al CNEL, alle associazioni di consumatori e ai cittadini per tempo attraverso tutti i canali a sua disposizione (email, social media, annunci, lettere di invito, etc.); il CNEL assicura ed incentiva un periodo di dibattito e analisi dei vari punti di vista tra gli interessati, che puo' svolgersi con l'intervento attivo del CNEL o del tutto indipendentemente da esso, nella fase antecedente la consultazione vera e propria; la durata di questo dibattito mira ad assicurare un periodo di pubblicita' che sia adeguato al numero dei destinatari ed all'oggetto della consultazione; il CNEL pianifica una durata adeguata per il processo consultivo e prevede, per la consultazione vera e propria, un periodo possibilmente compreso tra le 8 e le 12 settimane. 9. ORIENTAMENTO AL CITTADINO La consultazione richiede ai soggetti chiamati a partecipare un onere in termini di tempo e risorse e, pertanto, deve essere organizzata in modo da rendere tollerabile questo impegno e facilitare la partecipazione. Il CNEL prevede, in funzione dell'impegno temporale richiesto per partecipare, forme di facilitazione (es. salvataggi intermedi, stampe degli elaborati, etc.) orari e sedi che permettano all'utente di conciliare la partecipazione con le proprie esigenze di vita e lavoro; il CNEL evita di far coincidere il periodo di consultazione esclusivamente con i periodi dell'anno come quelli festivi o estivi e di avviare iniziative di consultazione su questioni irrilevanti; il CNEL favorisce il coordinamento con le altre istituzioni, al fine di evitare sovrapposizioni di iniziative di consultazione che si rivolgono alla stessa platea di soggetti; il CNEL puo' valutare l'adozione di processi consultivi su base periodica (consultazioni cicliche) nel caso di materie di vasto interesse pubblico che sono soggette a frequenti processi decisionali o che prevedono il coinvolgimento stabile di soggetti portatori di interesse.