(Allegato H)
                                                 Allegato H (art. 27) 
 
Criteri per la pianificazione, la  programmazione  e  lo  svolgimento
                           delle ispezioni 
 
Il presente allegato e' cosi' costituito: 
 
PREMESSA 
 
1. DEFINIZIONI 
2. ISPEZIONI 
3. COMMISSIONI ISPETTIVE 
4. CRITERI PER LA PIANIFICAZIONE E LA PROGRAMMAZIONE DELLE ISPEZIONI 
5. CRITERI PER L'EFFETTUAZIONE DELLE ISPEZIONI 
6. RISULTANZE DELL'ISPEZIONE 
7. REQUISITI DEL PERSONALE INCARICATO DELLE ATTIVITA' ISPETTIVE 
APPENDICE 1  -  CRITERI  DI  RIFERIMENTO  PER  LA  DEFINIZIONE  DELLE
PRIORITA' PER LA PROGRAMMAZIONE DELLE ISPEZIONI. 
APPENDICE 2 - CRITERI E PROCEDURE PER LA CONDUZIONE  DELLE  ISPEZIONI
DI CUI ALL'ART. 27 DEL PRESENTE DECRETO 
PARTE I - FASI PROCEDURALI PER LA CONDUZIONE DELLE ISPEZIONI 
PARTE II  -  CRITERI,  PROCEDURA  E  STRUMENTI  DI  SUPPORTO  PER  LA
CONDUZIONE DELLE ISPEZIONI 
- SEZIONE 1 - CRITERI PER LA CONDUZIONE DELLE ISPEZIONI 
- SEZIONE 2 - ANALISI DELL'ESPERIENZA OPERATIVA 
- SEZIONE 3 - RISCONTRI SUGLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE  DELLA
SICUREZZA 
- SEZIONE 4 - ESAME PIANIFICATO DEI SISTEMI TECNICI 
- SEZIONE 5 - INDICE E CONTENUTI DEL RAPPORTO FINALE DI ISPEZIONE 
APPENDICE 3 - LISTE DI RISCONTRO PER LE ISPEZIONI DEL SGS-PIR 
 
Premessa 
 
Il presente allegato stabilisce i criteri per la programmazione e  lo
svolgimento delle ispezioni di cui all'art. 27 del presente  decreto,
disposte  al  fine  di  accertare  l'adeguatezza  della  politica  di
prevenzione degli incidenti rilevanti posta  in  atto  da  parte  del
gestore e dei relativi sistemi tecnici, organizzativi e di  gestione,
con particolare riferimento alle misure e ai mezzi  previsti  per  la
prevenzione degli incidenti rilevanti e per la limitazione delle loro
conseguenze. 
 
1. Definizioni 
a) "evento significativo": qualunque  incidente,  quasi-incidente1  o
anomalia di  funzionamento  o  di  gestione  che  metta  in  evidenza
possibili carenze gestionali interessate dal verificarsi  dell'evento
e che permettano  di  focalizzare  l'attenzione  su  possibilita'  di
miglioramento,  sia  in  termini  specifici  di   risposta   puntuale
all'evento,  sia   in   termini   generali   di   adeguamento   dello
stabilimento, nel suo insieme, e del suo sistema  di  gestione  della
sicurezza (SGS-PIR); 
b)   "evidenza":   informazione,   documentazione    qualitativa    o
quantitativa, constatazione attinente alle  attivita'  connesse  alla
sicurezza, ovvero verifica,  tramite  osservazioni,  misure  o  prove
dell'esistenza e dell'applicazione di  un  elemento  del  sistema  di
gestione della sicurezza; 
c) "non-conformita' maggiore": insieme  delle  evidenze  relative  al
mancato rispetto di requisiti di legge, di  norme  tecniche  prese  a
riferimento per il sistema di gestione della sicurezza,  di  standard
aziendali  (ad  esempio,  mancato  o  non  completo  rispetto   delle
disposizioni contenute nell'allegato B del presente decreto,  mancato
coinvolgimento dei Rappresentanti dei  Lavoratori  per  la  Sicurezza
(RLS) nella definizione del documento di cui all'art.  14,  comma  1,
del presente decreto, mancata consultazione del personale che  lavora
nello stabilimento, compreso il personale di imprese  subappaltatrici
a lungo termine, nella stesura del Piano di emergenza interna); 
d) "non  conformita'  minore":  insieme  delle  evidenze  di  aspetti
formali non adeguatamente soddisfatti (ad esempio, requisito  di  una
norma adottata  volontariamente  non  completamente  soddisfatto  per
mancanza di adeguata documentazione a supporto, elemento del  Sistema
di  Gestione  adottato  ma  mancante  di  adeguata  documentazione  a
supporto); 
e) "prescrizione": una specifica azione correttiva, vincolante per il
gestore, diretta a superare la causa di una non conformita' maggiore; 
f) "raccomandazione": una specifica azione correttiva, non vincolante
per il gestore, diretta a superare la causa di  una  non  conformita'
minore e a migliorare il sistema  di  gestione  della  sicurezza.  La
mancata ottemperanza ad una raccomandazione puo' essere convertita in
prescrizione dalle successive Commissioni ispettive; 
g) "rilievo": constatazione di un fatto rilevato durante la  verifica
ispettiva e supportato da evidenza oggettiva; 
h) "Sistema di Gestione della  Sicurezza  per  la  Prevenzione  degli
Incidenti Rilevanti" (SGS-PIR): struttura  e  sistemi  organizzativi,
responsabilita', procedure, procedimenti e risorse, messi in atto per
la conduzione aziendale della sicurezza, ai sensi degli allegati 3  e
B del presente decreto; 
i) "sistemi tecnici critici": apparecchiature, serbatoi, componenti e
dispositivi di controllo,  protezione  e  sicurezza  coinvolti  negli
scenari  incidentali  ipotizzabili  nello  stabilimento   o   desunti
dall'analisi dell'esperienza operativa. 
 
2. Ispezioni 
2.1. Le ispezioni di cui al presente allegato consistono in un  esame
pianificato e sistematico dei sistemi  tecnici,  organizzativi  e  di
gestione applicati nello stabilimento e sono dirette a: 
a) verificare la conformita' del documento di politica di prevenzione
degli incidenti rilevanti ai contenuti richiesti dall'allegato B  del
presente decreto; 
b) verificare la conformita' del sistema di gestione della  sicurezza
ai  requisiti  strutturali  e  ai  contenuti  richiesti,  sempre   in
riferimento alle disposizioni contenute nell'allegato B; 
c)  verificare  l'attuazione  della  politica  di  prevenzione  degli
incidenti rilevanti dichiarata dal gestore, tenuto anche conto  degli
obiettivi e dei principi di  tale  politica,  nonche'  dei  risultati
effettivamente raggiunti; 
d) verificare la rispondenza della configurazione dello  stabilimento
a quanto dichiarato dal gestore nel rapporto di sicurezza o in  altra
documentazione descrittiva redatta ai fini degli adempimenti previsti
dal presente decreto e a quanto prescritto dall'autorita' competente,
anche  sotto  il  profilo  dei  sistemi  tecnici,   organizzativi   e
gestionali adottati per la prevenzione e mitigazione degli  incidenti
rilevanti, mediante l'accertamento della effettiva funzionalita'  del
sistema  di  gestione  della  sicurezza  e  delle  sue  modalita'  di
attuazione; 
e) accertare il livello di consapevolezza dei soggetti  che  svolgono
funzioni o attivita'  rilevanti  ai  fini  della  sicurezza,  a  ogni
livello del SGS-PIR, del loro ruolo e delle azioni da intraprendere; 
f) accertare l'effettivo coinvolgimento  dei  soggetti  di  cui  alla
lettera e) nella  progettazione  e  nell'attuazione  del  sistema  di
gestione della sicurezza; 
g) verificare l'attuazione delle  prescrizioni  impartite  a  seguito
delle precedenti ispezioni; 
h) verificare che le informazioni di cui  all'art.  23  del  presente
decreto siano state trasmesse al Comune. 
 
3 Commissioni ispettive 
3.1. Le ispezioni sono svolte da Commissioni ispettive  composte  dai
soggetti  individuati  dal  CTR,  per  gli  stabilimenti  di   soglia
superiore, e dalla regione o dal soggetto da essa designato  per  gli
stabilimenti di soglia inferiore. 
3.2.  Le  ispezioni  negli  stabilimenti  di  soglia  superiore  sono
condotte da  Commissioni  composte  da  tre  dirigenti  e  funzionari
tecnici appartenenti rispettivamente al CNVVF, all'INAIL e  all'ARPA.
Nel caso in cui  presso  l'ARPA  non  sia  disponibile  personale  in
possesso dei requisiti di cui al punto 7, si fa ricorso  a  personale
dell'ISPRA. Le ispezioni negli stabilimenti di  soglia  superiore  di
cui all'articolo 2, comma 3, sono condotte da Commissioni composte da
tre dirigenti o funzionari tecnici  appartenenti  rispettivamente  al
CNVVF, all'ARPA e all'UNMIG. 
3.3.  Il  soggetto  che  dispone  le  ispezioni  conferisce  apposito
incarico ai componenti della  Commissione,  nel  rispetto  di  quanto
previsto al successivo punto 7. 
 
4 Criteri per la pianificazione e la programmazione delle ispezioni 
4.1. Le autorita' di cui all'art. 27, comma 3 predispongono il  piano
di ispezione ed i suoi aggiornamenti, con i contenuti  definiti  alle
lettere da a) a h) dello stesso comma e provvedono a  comunicarlo  al
Ministero dell'Ambiente e della Tutela  del  Territorio  e  del  Mare
(MATTM) entro il 28 febbraio di ogni anno 
4.2. La programmazione delle ispezioni  ordinarie  e'  stabilita  dal
Ministero dell'interno, avvalendosi del CTR, per gli stabilimenti  di
soglia  superiore  e  dalla  regione,  o  dal  soggetto  allo   scopo
incaricato, per gli stabilimenti di soglia inferiore, che  provvedono
a comunicare al MATTM il rispettivo programma annuale delle ispezioni
ordinarie entro il 28 febbraio di ogni anno. 
La programmazione annuale si basa su una valutazione sistematica  dei
pericoli  di  incidente  rilevante  per   le   varie   tipologie   di
stabilimenti che tiene conto dei seguenti criteri: 
a) pericolosita' delle sostanze presenti e  dei  processi  produttivi
utilizzati; 
b) risultanze delle ispezioni precedenti; 
c) segnalazioni, reclami, incidenti e quasi-incidenti; 
d) stabilimenti o gruppi di stabilimenti per i quali la  probabilita'
o la possibilita' o le conseguenze di un incidente rilevante  possono
essere maggiori a causa della posizione geografica,  della  vicinanza
degli stabilimenti stessi e dell'inventario delle sostanze pericolose
presenti in essi (effetto domino); 
e)  concentrazione  di  piu'  stabilimenti  a  rischio  di  incidente
rilevante; 
f) collocazione dello stabilimento in rapporto  alle  caratteristiche
di vulnerabilita' del territorio circostante; 
g) pericolo per l'ambiente,  in  relazione  alla  vulnerabilita'  dei
recettori presenti nell'area circostante e alle vie  di  propagazione
della sostanza pericolosa. 
In appendice 1 sono riportati alcuni  parametri  di  riferimento  che
specificano i criteri di valutazione generali sopra indicati  e  che,
presi in  considerazione  separatamente  o  in  combinazione  possono
fornire, ove applicabili, elementi utili per stabilire  le  priorita'
per la programmazione delle ispezioni,  ferma  restando  la  facolta'
dell'autorita'   preposta   alla   programmazione    di    articolare
ulteriormente i suddetti criteri, nonche' di attribuire a ciascuno di
essi, in fase di valutazione, un peso correlato alle informazioni  in
suo possesso  e  all'esperienza  pregressa  maturata  nei  controlli,
nell'analisi degli eventi  occorsi  negli  stabilimenti  ubicati  nel
territorio   di   competenza   e   delle   sue   caratteristiche   di
vulnerabilita'. 
4.3. I programmi annuali prevedono che l'intervallo tra due ispezioni
presso lo stesso stabilimento sia stabilito in base alla  valutazione
sistematica  dei  pericoli  di  incidente  rilevante  relativa   agli
stabilimenti interessati di cui al punto 4.2; nel caso  in  cui  tale
valutazione non sia stata effettuata, l'intervallo tra due  ispezioni
non e', comunque, superiore a un anno per gli stabilimenti di  soglia
superiore e a tre anni per gli stabilimenti di soglia inferiore. 
 
5. Criteri per l'effettuazione delle ispezioni 
5.1. Ai fini dell'effettuazione  delle  ispezioni,  si  applicano  le
disposizioni contenute nelle appendici 2 e 3 del  presente  allegato.
Le indicazioni riportate nel presente allegato si riferiscono a tutte
le fasi dell'attivita' ispettiva nella  sua  completezza  (richieste,
tipicamente, per una prima ispezione); il  soggetto  che  dispone  le
ispezioni potra' valutare nella definizione dei mandati ispettivi (ad
esempio sulla base delle  risultanze  delle  ispezioni  precedenti  o
dell'esperienza di incidenti  o  quasi-incidenti)  se  richiedere  lo
svolgimento di ispezioni  mirate  alla  verifica  di  alcuni  aspetti
specifici del SGS-PIR (e quindi solo di alcuni punti specifici  delle
liste di  riscontro  3.a  e  3.b  di  cui  all'appendice  3),  ovvero
richiedere  l'effettuazione  di  un'ispezione  che  copra  tutti  gli
aspetti del SGS-PIR. 
5.2. I componenti della Commissione di  cui  al  precedente  punto  3
possono accedere a qualunque area dello stabilimento. 
5.3. Il gestore dello stabilimento oggetto dell'ispezione e' tenuto a
rendere disponibile il proprio  personale  per  la  conduzione  della
verifica, nonche' a fornire qualsiasi altra attivita'  di  assistenza
che si renda necessaria. 
5.4. Qualora il gestore non fornisca il supporto di cui al punto 5.3,
la Commissione provvedera' a  informare  tempestivamente  l'autorita'
giudiziaria competente per territorio, dandone comunicazione al CTR o
alla Regione, in base alle rispettive competenze di cui  all'art.  27
del presente decreto. 
5.5. Le ispezioni non comprendono le attivita' di valutazione tecnica
della sicurezza e di controllo e di sopralluoghi, effettuati ai sensi
dell'art. 17 del presente decreto. 
 
6. Risultanze dell'ispezione 
6.1. Le risultanze  dell'ispezione  sono  contenute  in  un  Rapporto
finale d'ispezione (di seguito  denominato  "Rapporto"),  predisposto
dalla Commissione e da questa trasmesso al soggetto che  ha  disposto
l'ispezione con le modalita' indicate in  appendice  2.  Il  Rapporto
deve riportare il giudizio  della  Commissione  sull'adeguatezza  del
sistema di gestione della  sicurezza  adottato  per  raggiungere  gli
obiettivi della politica di  prevenzione  degli  incidenti  rilevanti
definita dal gestore nel documento di cui all'art. 14, comma  1,  del
presente decreto. 
6.2. Il Rapporto, deve contenere una descrizione dettagliata di tutte
le verifiche compiute per accertare l'adeguatezza della  politica  di
prevenzione degli incidenti rilevanti posta in atto dal gestore e del
relativo sistema di gestione della  sicurezza,  anche  attraverso  un
esame pianificato e sistematico dei sistemi tecnici, organizzativi  e
di gestione. 
6.3. Le attivita' di  cui  al  punto  6.2  devono  essere  svolte  in
conformita' a quanto previsto dall'appendice 2. 
6.4.       Il soggetto  che  ha  disposto  l'ispezione,  valutato  il
Rapporto, lo trasmette al gestore adottando gli atti conseguenti, dei
quali e' data comunicazione  al  MATTM,  ai  fini  dell'aggiornamento
della banca dati di cui all'art. 5, comma 3, del presente  decreto  e
delle comunicazioni alla Commissione  europea.  Il  soggetto  che  ha
disposto  l'ispezione,  sulla  base  delle  proposte  formulate   dal
gestore, approva un cronoprogramma in cui sono stabilite le modalita'
e  i  tempi  di  attuazione  delle  prescrizioni  e   raccomandazioni
individuate nel Rapporto. 
6.5. Il MATTM, al fine di predisporre le ispezioni  straordinarie  di
cui all'art. 27, comma  7,  del  presente  decreto,  puo'  richiedere
all'autorita' competente informazioni  ulteriori  rispetto  a  quelle
comunicate ai sensi del punto 6.5. 
 
7. Requisiti del personale incaricato delle ispezioni 
7.1 Il personale incaricato delle ispezioni e' scelto tra dirigenti e
funzionari tecnici appartenenti: 
a) agli Organi tecnici nazionali  di  cui  all'art.  9  del  presente
decreto; 
b)  alle  Agenzie  regionali  e   provinciali   per   la   protezione
dell'ambiente; 
c)  alla  Regione  o   alla   Provincia   autonoma   territorialmente
competente. 
d) all'UNMIG per gli stabilimenti di cui all'art. 2, comma 3. 
7.2 Il personale incaricato deve essere in possesso di almeno uno dei
seguenti requisiti: 
a) avere effettuato un congruo numero di ispezioni ai sensi dell'art.
27  del  presente  decreto  o  ai  sensi  dell'art.  25  del  decreto
legislativo 17 agosto 1999 n. 334; 
b) essere in possesso di una comprovata esperienza di  almeno  cinque
anni nel settore dei sistemi di gestione della sicurezza,  che  abbia
incluso un periodo di addestramento sul campo con  la  partecipazione
ad almeno due ispezioni in qualita' di uditore; 
c) avere partecipato ad un apposito corso  di  formazione,  superando
con  esito  positivo  il  relativo  esame  finale,   con   successivo
addestramento sul campo consistente nella  partecipazione  ad  almeno
tre ispezioni in qualita' di uditore. 
 
APPENDICE 1  -  CRITERI  DI  RIFERIMENTO  PER  LA  DEFINIZIONE  DELLE
PRIORITA' PER LA PROGRAMMAZIONE DELLE ISPEZIONI. 
 
Criteri di riferimento 
 
a) pericolosita' delle sostanze presenti e  dei  processi  produttivi
utilizzati; 
 
 
=====================================================================
|  Cat.   |    Tipo di pericolo    |      Tipo di stabilimento      |
+=========+========================+================================+
|         |                        |a) Stabilimenti con impianti    |
|         |                        |chimici per la produzione di gas|
|    1    |Tossici                 |tossici liquefatti              |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |b) Stabilimenti chimici con     |
|         |                        |stoccaggio di gas tossici in    |
|         |                        |serbatoi                        |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |c) Stabilimenti chimici con     |
|         |                        |stoccaggio di gas tossici in    |
|         |                        |fusti                           |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |d) Stabilimenti chimici con     |
|         |                        |stoccaggi di sostanze tossiche  |
|         |                        |in serbatoi                     |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |e) Stabilimenti chimici con     |
|         |                        |stoccaggio di sostanze tossiche |
|         |                        |in fusti                        |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |a) Raffinerie e stabilimenti    |
|    2    |Infiammabili            |petrolchimici                   |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |b) Stoccaggio e rigassificazione|
|         |                        |GNL                             |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |c) Stabilimenti chimici con     |
|         |                        |processi che impiegano liquidi  |
|         |                        |infiammabili                    |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |d) Stabilimenti chimici con     |
|         |                        |stoccaggio di liquidi           |
|         |                        |infiammabili in serbatoi        |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |e) Stoccaggi sotterranei di gas |
|         |                        |naturale                        |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |f) Stoccaggio, movimentazione e |
|         |                        |imbottigliamento GPL            |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |g) Depositi di prodotti         |
|         |                        |petroliferi                     |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |a) Produzione e stoccaggio      |
|         |                        |esplosivi di categoria UN/ADR   |
|    3    |Esplosivi               |1.1 e 1.2                       |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |b) Produzione e stoccaggio      |
|         |                        |esplosivi di categoria UN/ADR   |
|         |                        |1.3                             |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |c) Produzione e stoccaggio      |
|         |                        |esplosivi di categoria UN/ADR   |
|         |                        |1.4                             |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |d) Produzione e stoccaggio      |
|         |                        |esplosivi di categoria UN/ADR   |
|         |                        |1.5 e 1.6                       |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |e) Stoccaggio di esplosivi di   |
|         |                        |categoria UN/ADR 1.1-1.6        |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |a) Trattamento di metalli       |
|         |                        |mediante processi elettrolitici |
|    4    |Altro                   |o chimici                       |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |b) Produzione metalli non       |
|         |                        |ferrosi                         |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |c) Lavorazione metalli          |
|         |                        |ferrosi/non ferrosi             |
+---------+------------------------+--------------------------------+
|         |                        |d) Centrali termoelettriche     |
+---------+------------------------+--------------------------------+
 
 
b) risultanze delle ispezioni precedenti; 
 
 
=====================================================================
| Cat. |       Livello        |             Descrizione             |
+======+======================+=====================================+
|      |                      |SGS-PIR al di sotto dei requisiti    |
|      |                      |minimi di legge o standard del       |
|      |                      |settore, molti aspetti del SGS-PIR   |
|      |                      |non soddisfatti pienamente. Numerose |
|  1   |Insufficiente         |prescrizioni e raccomandazioni.      |
+------+----------------------+-------------------------------------+
|      |                      |SGS-PIR quasi conforme ai requisiti  |
|      |                      |minimi di legge o standard del       |
|      |                      |settore, ma con diversi aspetti non  |
|      |                      |pienamente soddisfatti. Significativo|
|      |                      |numero di prescrizioni e             |
|  2   |Mediocre              |raccomandazioni.                     |
+------+----------------------+-------------------------------------+
|      |                      |SGS-PIR soddisfa i requisiti minimi  |
|      |                      |di legge o standard del settore, ma  |
|      |Sostanzialmente       |con alcuni aspetti non pienamente    |
|      |conforme ma           |soddisfatti. Alcune prescrizioni e   |
|  3   |migliorabile          |molte raccomandazioni.               |
+------+----------------------+-------------------------------------+
|      |                      |SGS-PIR al di sopra dei requisiti    |
|      |                      |minimi di legge o standard di        |
|      |                      |settore, la maggior parte degli      |
|      |                      |aspetti del SGS-PIR sono pienamente  |
|      |                      |soddisfatti. Efficaci procedure in   |
|      |                      |molti aspetti dell'organizzazione    |
|      |                      |aziendale. Poche prescrizioni e      |
|  4   |Buono                 |raccomandazioni.                     |
+------+----------------------+-------------------------------------+
|      |                      |Atteggiamento proattivo              |
|      |                      |nell'individuare e attuare i         |
|      |                      |possibili miglioramenti, tutti gli   |
|      |                      |aspetti del SGS-PIR pienamente       |
|      |                      |soddisfatti. Efficaci procedure in   |
|      |                      |tutti gli aspetti dell'organizzazione|
|  5   |Ottimo                |aziendale. Poche raccomandazioni.    |
+------+----------------------+-------------------------------------+
 
 
c) segnalazioni, reclami, incidenti e quasi-incidenti; 
 
 
            =============================================
            |  Cat.   |           Descrizione           |
            +=========+=================================+
            |         |Diverse evidenze di seri reclami |
            |         |e segnalazioni, quasi-incidenti, |
            |         |casi di non conformita' o di     |
            |         |almeno un grave incidente negli  |
            |    1    |ultimi cinque anni.              |
            +---------+---------------------------------+
            |         |Almeno un serio reclamo o        |
            |         |segnalazione, un quasi-incidente,|
            |         |un incidente o un caso di non    |
            |         |conformita' negli ultimi cinque  |
            |    2    |anni.                            |
            +---------+---------------------------------+
            |         |Non ci sono seri reclami o       |
            |         |segnalazioni, incidenti o        |
            |         |quasi-incidenti, e casi di non   |
            |         |conformita' negli ultimi cinque  |
            |    3    |anni.                            |
            +---------+---------------------------------+
 
 
d) stabilimenti o gruppi di stabilimenti per i quali la  probabilita'
o la possibilita' o le conseguenze di un incidente rilevante  possono
essere maggiori a causa della posizione geografica,  della  vicinanza
tra loro e dell'inventario delle sostanze pericolose presenti in essi
(effetto domino); 
 
 
     ===========================================================
     |  Cat.   |                  Descrizione                  |
     +=========+===============================================+
     |         |Probabilita'/possibilita' di effetto domino con|
     |         |altri stabilimenti limitrofi o presenza di     |
     |         |diverse condizioni che possono aggravare le    |
     |    1    |conseguenze di un incidente rilevante.         |
     +---------+-----------------------------------------------+
     |         |Probabilita'/possibilita' di effetto domino con|
     |         |un altro stabilimento limitrofo o presenza di  |
     |         |condizioni che possono aggravare le conseguenze|
     |    2    |di un incidente rilevante.                     |
     +---------+-----------------------------------------------+
     |         |Nessuna probabilita'/possibilita' di effetti   |
     |         |domino con un altro stabilimento limitrofo e   |
     |         |assenza di condizioni che possono aggravare le |
     |    3    |conseguenze di un incidente rilevante.         |
     +---------+-----------------------------------------------+
 
 
e)  concentrazione  di  piu'  stabilimenti  a  rischio  di  incidente
rilevante; 
 
 
             ===========================================
             |  Cat.   |          Descrizione          |
             +=========+===============================+
             |         |a) Assenza di scambio tra i    |
             |         |gestori degli stabilimenti di  |
             |         |soglia superiore e di soglia   |
             |         |inferiore delle informazioni   |
             |         |necessarie per accertare la    |
             |         |natura e l'entita' del pericolo|
             |         |complessivo di incidenti       |
             |    1    |rilevanti e                    |
             +---------+-------------------------------+
             |         |b) Assenza di predisposizione  |
             |         |di rapporti o studi di         |
             |         |sicurezza integrati            |
             +---------+-------------------------------+
             |         |a) Scambio tra i gestori degli |
             |         |stabilimenti di soglia         |
             |         |superiore e di soglia inferiore|
             |         |delle informazioni necessarie  |
             |         |per accertare la natura e      |
             |         |l'entita' del pericolo         |
             |         |complessivo di incidenti       |
             |    2    |rilevanti, ma                  |
             +---------+-------------------------------+
             |         |b) Assenza di predisposizione  |
             |         |di rapporti o studi di         |
             |         |sicurezza integrati            |
             +---------+-------------------------------+
             |         |a) Scambio tra i gestori degli |
             |         |stabilimenti di soglia         |
             |         |superiore e di soglia inferiore|
             |         |delle informazioni necessarie  |
             |         |per accertare la natura e      |
             |         |l'entita' del pericolo         |
             |         |complessivo di incidenti       |
             |    3    |rilevanti e                    |
             +---------+-------------------------------+
             |         |b) Predisposizione di rapporti |
             |         |o studi di sicurezza integrati |
             +---------+-------------------------------+
 
 
f) collocazione dello stabilimento in rapporto  alle  caratteristiche
di vulnerabilita' del territorio circostante; 
 
 
      =========================================================
      |         |Presenza nella zona di attenzione individuata|
      |  Cat.   |     nel Piano di Emergenza Esterna di:      |
      +=========+=============================================+
      |         |Aree con destinazione residenziale, alta     |
      |         |densita'-ospedali, case di cura, ospizi,     |
      |         |asili, scuole inferiori, ecc. (oltre 100     |
      |         |persone presenti)-mercati stabili o altre    |
      |         |destinazioni commerciali (oltre 500 persone  |
      |         |presenti)-categoria A ai sensi del DM 9      |
      |    1    |maggio 2001.                                 |
      +---------+---------------------------------------------+
      |         |Aree con destinazione residenziale, media    |
      |         |densita'-ospedali, case di cura, ospizi,     |
      |         |asili, scuole inferiori, ecc. (fino a 100    |
      |         |persone presenti)-mercati stabili o altre    |
      |         |destinazioni commerciali (fino a 500 persone |
      |         |presenti)-centri commerciali, strutture      |
      |         |ricettive, scuole superiori, universita',    |
      |         |ecc. (oltre 500 persone presenti)-luoghi di  |
      |         |pubblico spettacolo (oltre 100 persone       |
      |         |presenti all'aperto, 1000 al chiuso)-Stazioni|
      |         |ferroviarie (movimento passeggeri superiore a|
      |         |1000/giorno)-categoria B ai sensi del DM 9   |
      |    2    |maggio 2001.                                 |
      +---------+---------------------------------------------+
      |         |Aree con destinazione residenziale, bassa    |
      |         |densita'-centri commerciali, strutture       |
      |         |ricettive, scuole superiori, universita',    |
      |         |ecc. (fino a 500 persone presenti)-luoghi di |
      |         |pubblico spettacolo (oltre 100 persone       |
      |         |presenti all'aperto, 1000 al chiuso)-Stazioni|
      |         |ferroviarie (movimento passeggeri superiore a|
      |         |1000/giorno)-categoria C ai sensi del DM 9   |
      |    3    |maggio 2001.                                 |
      +---------+---------------------------------------------+
      |         |Aree con destinazione residenziale, presenza |
      |         |di insediamenti abitativi sparsi - Luoghi    |
      |         |soggetti ad affollamento rilevante, con      |
      |         |frequentazione al massimo mensile (fiere,    |
      |         |mercatini o altri eventi periodici)-categoria|
      |    4    |D ai sensi del DM 9 maggio 2001.             |
      +---------+---------------------------------------------+
      |         |Aree con destinazione residenziale, rari     |
      |         |insediamenti abitativi - Insediamenti        |
      |         |industriali, artigianali, agricoli, e        |
      |         |zootecnici-categoria E ai sensi del DM 9     |
      |    5    |maggio 2001.                                 |
      +---------+---------------------------------------------+
      |         |Area limitrofa allo stabilimento, entro la   |
      |         |quale non sono presenti manufatti o strutture|
      |         |in cui sia prevista l'ordinaria presenza di  |
      |         |gruppi di persone-categoria F ai sensi del DM|
      |    6    |9 maggio 2001.                               |
      +---------+---------------------------------------------+
 
 
g) pericolo per l'ambiente,  in  relazione  alla  vulnerabilita'  dei
recettori presenti nell'area circostante ed alle vie di  propagazione
della sostanza pericolosa. 
 
 
               =======================================
               |         |Presenza entro la distanza |
               |  Cat.   |di 100 m dallo stabilimento|
               +=========+===========================+
               |         |Recettore ad alta          |
               |         |vulnerabilita' quali aree  |
               |         |naturali o parchi destinati|
               |         |alla conservazione delle   |
               |    1    |specie animali e vegetali. |
               +---------+---------------------------+
               |         |Recettore sensibile quale  |
               |         |sito di particolare        |
               |    2    |interesse.                 |
               +---------+---------------------------+
               |         |Recettore sensibile        |
               |    3    |generico.                  |
               +---------+---------------------------+
               |         |Nessun recettore           |
               |    4    |vulnerabile.               |
               +---------+---------------------------+
 
 
 
               =======================================
               |  Cat.   |    Vie di propagazione    |
               +=========+===========================+
               |         |Percorsi, sia diretti che  |
               |    1    |indiretti, identificati.   |
               +---------+---------------------------+
               |         |Mancanza di specifici      |
               |    2    |percorsi identificati.     |
               +---------+---------------------------+
 
 
APPENDICE 2 - CRITERI E PROCEDURE PER LA CONDUZIONE  DELLE  ISPEZIONI
DI CUI ALL'ART. 27 DEL PRESENTE DECRETO. 
 
Parte I - Fasi delle ispezioni 
Le ispezioni devono essere condotte secondo le seguenti tre fasi: 
 
I Fase: La Commissione illustra al gestore le modalita' con le  quali
sara'  condotta  la  verifica   e   prende   visione   almeno   della
documentazione elencata nel punto 3.1.3. della sezione  1,  parte  II
del presente allegato. La Commissione acquisisce poi dal gestore: 
- le schede dell'analisi dell'esperienza operativa, di cui alla parte
II - sezione 2 del presente allegato, basata sulla  registrazione  di
eventi occorsi  presso  il  proprio  stabilimento  e  in  impianti  e
stabilimenti analoghi nel corso degli ultimi 10 anni; 
- la lista di riscontro di cui all'appendice 3 del presente allegato; 
- la tabella di riepilogo "Eventi incidentali - misure  adottate"  di
cui alla parte II - sezione 4 del presente allegato. 
La Commissione congiuntamente con il gestore concorda il programma di
massima  delle  ispezioni,  anche  alla  luce  dei   primi   elementi
riscontrati. 
 
II Fase: La  Commissione  procede,  congiuntamente  con  le  funzioni
responsabili  dei  settori  coinvolti,  all'analisi   dell'esperienza
operativa, sulla base delle schede di cui alla parte II -  sezione  2
del presente allegato, opportunamente compilate dal gestore, al  fine
di individuare eventuali criticita' di carattere gestionale,  che  si
aggiungono a quelle emerse nella fase precedente. 
La Commissione procede, quindi, all'analisi dei punti della lista  di
riscontro di cui all'appendice 3 o parti di  essa  sulla  base  degli
obiettivi specifici dell'ispezione  di  cui  al  punto  5.1,  ponendo
particolare attenzione agli elementi critici individuati, effettuando
se  del  caso  anche  interviste  sul  campo   sia   agli   operatori
dell'azienda  sia  a  quelli  delle  ditte   terze   operanti   nello
stabilimento. 
La Commissione,  contestualmente  all'esame  dei  punti  di  verifica
previsti dalla lista di riscontro per il "controllo operativo" (punti
4.i e 4.iv) e per la "pianificazione di emergenza" (punti 6.i, 6.iii,
6.iv e, dove pertinenti, 6.v e 6.vi), procede poi con l'ausilio della
tabella di cui alla sezione 4, parte II, opportunamente compilata dal
gestore,  all'individuazione  e  all'esame  pianificato  dei  sistemi
tecnici, organizzativi e di gestione applicati in stabilimento, anche
attraverso simulazioni di situazioni di emergenza. 
 
III Fase: La Commissione, concluse le  attivita'  di  cui  alla  fase
precedente, provvede alla stesura del rapporto finale  di  ispezione,
che deve essere conforme alla struttura riportata nella  parte  II  -
sezione 5 del presente allegato  e  ad  esporre  al  gestore  le  non
conformita' rilevate. 
Il rapporto finale di ispezione e'  trasmesso  dalla  Commissione  al
soggetto che ha disposto l'ispezione per le determinazioni del caso e
per le conseguenti comunicazioni al MATTM, e ai Comuni, al fine degli
adempimenti previsti dall'art. 27, comma 13, del presente decreto. 
Parte II  -  Criteri,  procedura  e  strumenti  di  supporto  per  la
conduzione delle ispezioni 
 
Sezione 1- Criteri per la conduzione delle ispezioni 
Osservazione di carattere generale 
Preliminarmente alla definizione delle modalita' di svolgimento delle
ispezioni, vengono fornite indicazioni per  la  Commissione  riguardo
agli obiettivi generali dell'attivita' ispettiva e i criteri di  base
per la sua organizzazione. 
1. Obiettivi generali delle ispezioni 
1.1.   Obiettivo   principale   dell'ispezione   e'    l'accertamento
dell'adeguatezza  della  politica  di  prevenzione  degli   incidenti
rilevanti posta in  atto  dal  gestore  e  del  relativo  sistema  di
gestione della sicurezza. 
1.2. L'ispezione  deve  essere  organizzata  al  fine  di  consentire
l'effettuazione di un esame pianificato  e  sistematico  dei  sistemi
tecnici, organizzativi e di gestione, in particolare attraverso: 
a) la verifica  della  conformita'  del  sistema  di  gestione  della
sicurezza  ai  contenuti  richiesti  dall'allegato  B  del   presente
decreto; 
b) la verifica dell'adozione da parte del gestore delle misure e  dei
mezzi previsti per la prevenzione degli incidenti rilevanti e per  la
limitazione delle loro conseguenze: 
- dal punto di vista organizzativo e gestionale  (es.:  funzionalita'
del sistema di gestione,  modalita'  di  attuazione,  comprensione  e
grado di coinvolgimento delle persone che sono  chiamate  a  svolgere
funzioni o azioni rilevanti ai fini della sicurezza, a  ogni  livello
del sistema); 
- dal punto di vista delle misure tecniche adottate  (es.:  verifiche
documentali  e  in  campo  -  anche  effettuando  simulazioni   delle
possibili emergenze - sulla corretta applicazione di quanto  previsto
dal SGS-PIR per la gestione della manutenzione,  e  della  preventiva
individuazione, da parte del gestore dei componenti  critici  per  la
prevenzione  e  la  limitazione  delle  conseguenze  degli  incidenti
rilevanti, nonche' del relativo inserimento nei piani di controllo  e
manutenzione con attribuzione delle periodicita'  congruenti  con  le
assunzioni fatte nell'analisi dei rischi). 
c) la verifica della conformita' delle  azioni  correttive  messe  in
atto per ottemperare alle  prescrizioni/raccomandazioni  impartite  a
seguito di precedenti ispezioni svolte  ai  sensi  dell'art.  27  del
presente decreto, ovvero in fase di prima applicazione, di  ispezioni
effettuate ai sensi dell'art. 25 del decreto legislativo n. 334/99; 
1.3. La Commissione espletera' il proprio  mandato  anche  attraverso
azioni  di  verifica  delle  specifiche  informazioni  acquisite  dal
gestore. 
 
2. Criteri per lo svolgimento delle ispezioni 
 
La  Commissione  si  attiene,  nello  svolgimento   delle   verifiche
ispettive, ai seguenti criteri di  base  per  l'individuazione  della
documentazione da acquisire  e  visionare  e  per  l'identificazione,
sulla  base  di  questa,  degli  elementi   necessari   per   l'esame
pianificato e sistematico dei sistemi  tecnici,  organizzativi  e  di
gestione della sicurezza. 
2.1. Criteri di individuazione della documentazione di interesse  per
la verifica ispettiva 
2.1.1. Le informazioni necessarie per l'effettuazione della  verifica
ispettiva vengono acquisite dalla Commissione almeno attraverso: 
a. la presa visione, presso gli  uffici  del  gestore  o  altra  sede
opportuna,  della  documentazione  inerente  lo  stabilimento,   come
previsto nella fase I, e riportata al successivo  punto  3.1.3  della
presente sezione; 
b. l'acquisizione dei documenti di cui alle sezioni 2, 3  e  4  della
parte II del presente allegato. 
2.2. Criteri per l'identificazione degli elementi gestionali  critici
e per l'esame pianificato e sistematico del SGS-PIR 
2.2.1. Per gli stabilimenti  di  soglia  superiore  l'identificazione
degli  elementi  gestionali  critici  di  cui  sopra  dovra'   essere
condotta, oltreche' attraverso il confronto  con  il  gestore,  anche
tenendo  conto  delle  risultanze  dell'istruttoria  tecnica  di  cui
all'art. 17 del presente decreto, e in particolare: 
a) degli aspetti  tecnici  specifici  della  sicurezza  dei  suddetti
stabilimenti,  cosi'  come  valutati   nel   corso   della   relativa
istruttoria,  con  particolare  attenzione  a  quelli  ivi   ritenuti
critici,  al  fine  di  individuare  gli  elementi   gestionali   che
maggiormente influenzano  il  mantenimento  dell'efficienza  e  della
disponibilita' dei dispositivi di sicurezza implicati; 
b) del giudizio sull'adeguatezza della politica di prevenzione  degli
incidenti rilevanti; 
c)   delle   valutazioni   tecniche   finali   e   delle    eventuali
raccomandazioni e/o prescrizioni. 
2.2.2. Lo stato di attuazione  delle  eventuali  raccomandazioni  e/o
prescrizioni finalizzate al miglioramento del SGS-PIR impartite dalle
precedenti Commissioni ispettive di cui all'art. 27, ovvero a seguito
di ispezioni effettuate ai sensi dell'art. 25 del decreto legislativo
n. 334/99 e dall'autorita' competente nelle attivita' di cui all'art.
17  del  presente  decreto,  costituisce  elemento  fondamentale  per
l'individuazione di eventuali criticita' durante l'esame del SGS-PIR. 
2.2.3.  L'ispezione  prosegue,  poi,  con  l'analisi  dell'esperienza
operativa  dello  stabilimento,  effettuata  congiuntamente  con   il
gestore o un suo delegato, sulla base delle  procedure  di  cui  alla
sezione  2  della  parte  II  del  presente  allegato,  al  fine   di
individuare eventuali ulteriori elementi critici oltre a quelli  gia'
individuati ai sensi dei precedenti paragrafi. 
2.2.4. Sulla base degli  elementi  critici  individuati  deve  essere
richiesta  al  gestore  la   predisposizione   della   documentazione
necessaria  per  un'analisi  di  maggior  dettaglio  e  deve   essere
concordato il programma della verifica ispettiva. 
2.2.5.  L'ispezione  prosegue  con  l'effettuazione   dei   riscontri
utilizzando le liste di riscontro 3a o 3b riportate nell'appendice  3
del presente allegato, tenendo conto in  particolare  degli  elementi
critici individuati ai sensi dei paragrafi precedenti. 
2.3. Criteri per l'individuazione e l'esame pianificato e sistematico
dei sistemi tecnici 
2.3.1. Le informazioni fornite dal gestore attraverso la compilazione
della tabella di cui alla sezione  4  della  parte  II  del  presente
allegato, consentono  alla  Commissione  di  individuare  in  maniera
sistematica  i  sistemi  tecnici  di  prevenzione   degli   incidenti
rilevanti e di limitazione  delle  loro  conseguenze  presenti  nello
stabilimento. 
2.3.2. La  Commissione  procede  all'esame  pianificato  dei  sistemi
tecnici contestualmente all'esame  dei  punti  di  verifica  previsti
dalla lista di riscontro per il "controllo operativo"  (punti  4.i  e
4.iv) e per la "pianificazione di emergenza" (punti 6.i, 6.iii,  6.iv
e, dove pertinenti, 6.v e 6.vi) di cui all'appendice 3  del  presente
allegato. 
 
3. Procedura per lo svolgimento delle ispezioni 
 
3.1. Avvio dell'ispezione 
3.1.1. L'ispezione e' avviata con la prima riunione della Commissione
presso la sede dello stabilimento o altra sede opportuna, al fine  di
prendere  visione  e  acquisire   la   documentazione   inerente   lo
stabilimento e di predisporre quindi il programma delle attivita'. 
3.1.2. Nel corso della prima visita la Commissione provvedera' a: 
- illustrare al gestore o a un suo delegato finalita' e modalita'  di
esecuzione dell'ispezione; 
- precisare eventuali dettagli del piano delle attivita'  non  chiari
per il gestore. 
3.1.3. I documenti significativi per lo  svolgimento  dell'ispezione,
di cui prendere preliminarmente visione, sono almeno: 
a) il Documento di politica di prevenzione degli incidenti rilevanti; 
b) i documenti che descrivono e sostanziano il  sistema  di  gestione
della sicurezza PIR; 
c) i rapporti finali di eventuali precedenti ispezioni; 
d)  i  documenti  inerenti  le  azioni  intraprese  a  seguito  delle
eventuali  prescrizioni/raccomandazioni   impartite   in   precedenti
ispezioni; 
e) il Rapporto di sicurezza, o un suo stralcio significativo, per gli
stabilimenti di soglia superiore, ovvero la  documentazione  relativa
alla  valutazione  dei  rischi  di  incidente   rilevante   per   gli
stabilimenti di soglia inferiore; 
f) gli atti  conclusivi  dell'istruttoria  tecnica  sul  Rapporto  di
sicurezza di cui all'art. 17 del presente decreto o la documentazione
attestante lo stato di avanzamento; 
g)  i  documenti  inerenti  le  azioni  intraprese  a  seguito  della
conclusione dell'istruttoria,  compresi  i  cronoprogrammi  attuativi
delle eventuali prescrizioni formulate; 
h) il Piano di Emergenza Interna; 
i) il Piano di Emergenza Esterna, o un suo stralcio significativo; 
j) una tabella  riepilogativa  sulla  movimentazione  delle  sostanze
pericolose, in entrata ed uscita dallo stabilimento. 
 
La Commissione acquisisce inoltre: 
a) le schede dell'analisi  dell'esperienza  operativa,  di  cui  alla
sezione 2 della parte II del presente allegato; 
b) la lista di riscontro 3a o 3b di cui all'appendice 3 del  presente
allegato; 
c) la tabella di riepilogo "Eventi incidentali - misure adottate"  di
cui alla sezione 4 della parte II - del presente allegato; 
 
preventivamente fornite al gestore,  con  un  anticipo  di  almeno  5
giorni lavorativi rispetto alla  data  prevista  per  l'inizio  delle
attivita' e ne verifica la loro completezza formale e sostanziale. 
3.1.4. L'acquisizione dei format di cui alle sezioni 2, 3 e  4  della
parte II del presente allegato deve essere documentata  in  occasione
della stesura dei verbali giornalieri. 
3.1.5. Quanto sopra citato costituisce la documentazione  minima  che
deve essere valutata ed esaminata dalla Commissione ai  fini  di  una
esaustiva stesura del rapporto finale di  ispezione.  La  Commissione
puo' richiedere  documentazione  ulteriore  o  integrativa  a  quanto
previsto se ritenuto utile  al  fine  dell'assolvimento  del  mandato
ricevuto. 
3.2. Predisposizione del piano di ispezione e della documentazione 
3.2.1. La  pianificazione  dell'ispezione  deve  tenere  conto  delle
attivita' indicate ai punti precedenti, ed  essere  esplicitata,  ove
opportuno, dopo l'identificazione degli elementi critici. 
3.2.2. I dettagli specifici delle attivita' possono essere comunicati
al gestore solo nel corso  dell'ispezione,  se  la  loro  rivelazione
prematura puo' compromettere la raccolta di evidenze oggettive. 
3.2.3. La Commissione deve documentare e registrare le  azioni  ed  i
risultati delle verifiche  sulla  base  dei  documenti  di  cui  alle
sezioni 2, 3, 4 e 5 della parte II del presente  allegato.  Solamente
in casi particolari da motivare potra' essere  necessario  completare
la documentazione mediante l'acquisizione  di  documenti  a  supporto
delle evidenze raccolte, potendo in generale utilizzare  il  semplice
riferimento, ovvero l'acquisizione  di  stralci  significativi  quali
indici o altro. 
3.3. Assegnazione delle criticita' ai diversi elementi del sistema di
gestione sottoposti a verifica 
3.3.1. Ai fini dell'effettuazione delle ispezioni, gli  elementi  del
SGS-PIR, di cui all'allegato B del presente decreto, sono  articolati
in punti specifici, cosi' come indicato nelle liste di riscontro  3.a
e 3.b dell'appendice 3 del presente allegato. 
3.3.2.  L'analisi  del  sistema  di  gestione  della  sicurezza  deve
considerare  tutti  gli  elementi  indicati,  ma  con  un  grado   di
approfondimento che puo' essere diverso in  funzione  dell'importanza
che  essi  rivestono  nella  prevenzione  dei  rischi  di   incidente
rilevante  per  la  specifica  realta'  aziendale.  A  tal  fine   e'
necessario  procedere   preventivamente   all'identificazione   degli
elementi critici secondo  i  criteri  indicati  al  punto  2.2  della
sezione 1 della parte II del presente allegato. 
3.4. Riscontri sul sistema di gestione della sicurezza 
I riscontri sul SGS-PIR sono condotti secondo le modalita' e  secondo
il   piano   stabilito   dalla   Commissione,   anche   sulla    base
dell'identificazione  degli  elementi  critici.   Nel   corso   delle
ispezioni possono essere apportate variazioni al piano  di  verifica,
se cio' e' necessario a garantire  il  conseguimento  ottimale  degli
obiettivi prefissati. 
3.4.1. Raccolta delle evidenze 
Le evidenze devono essere  raccolte  mediante  interviste  (sia  agli
operatori dell'azienda, sia a quelli delle ditte terze operanti nello
stabilimento), esami di documenti,  osservazione  delle  attivita'  e
delle condizioni nelle aree di interesse.  Le  informazioni  ottenute
mediante interviste devono essere possibilmente verificate attraverso
altre  fonti  indipendenti,  come  osservazioni  dirette,  misure   e
registrazioni. 
3.4.2. Rilievi risultanti dalle ispezioni 
3.4.2.1. Tutti i rilievi emersi durante la verifica ispettiva  devono
essere  portati  all'attenzione  del  gestore   all'atto   del   loro
riscontro, e nella redazione del  rapporto  finale  di  ispezione  si
dovranno evidenziare, se  possibile,  i  riferimenti  documentali.  A
conclusione delle attivita' di raccolta dei dati, la Commissione deve
riesaminare tutti i rilievi per stabilire la loro importanza anche ai
fini  della  verbalizzazione.  La  Commissione  deve  in  particolare
assicurarsi che le non conformita' siano documentate in modo chiaro e
conciso e siano supportate da evidenze. 
3.4.2.2. In analogia a  quanto  attuato  per  la  certificazione  dei
sistemi di gestione qualita', ambiente e  sicurezza  sul  lavoro,  da
parte di Enti  Certificatori  riconosciuti  a  livello  nazionale  ed
internazionale, le "non conformita'" sono distinte in: 
- non  conformita'  maggiore:  rientrano  in  questa  definizione  le
evidenze di sostanziali mancanze del rispetto di requisiti di  legge,
di norme tecniche prese a riferimento  per  il  Sistema  di  gestione
della sicurezza, di standard aziendali (ad  esempio,  mancato  o  non
completo rispetto delle disposizioni contenute  nell'allegato  B  del
presente  decreto,  mancato  coinvolgimento  dei  Rappresentanti  dei
Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nell'ambito della definizione e del
riesame del Documento di  politica  PIR,  mancata  consultazione  del
personale che lavora nello stabilimento,  compreso  il  personale  di
imprese subappaltatrici a lungo termine nella stesura  del  Piano  di
emergenza  interna,  ecc.).  Possono  divenire,  a   giudizio   della
Commissione, non conformita' maggiori tutte le non conformita' minori
che si perpetuano nel tempo (ad esempio la mancata  attuazione  delle
raccomandazioni  formulate  al  gestore  nel  corso   di   precedenti
ispezioni). Le carenze cosi' evidenziate devono essere comunicate  al
gestore al momento della loro rilevazione. 
La Commissione deve riportare il rilievo che ha comportato l'evidenza
di una non conformita' "maggiore" nel rapporto finale di ispezione  e
formulare  in  proposito  una  chiara   e   specifica   proposta   di
prescrizione. 
- non conformita' minore: rientrano in questa definizione le evidenze
di  aspetti  formali  non  adeguatamente  soddisfatti  (ad   esempio,
requisito di una norma  adottata  volontariamente  non  completamente
soddisfatto per  mancanza  di  adeguata  documentazione  a  supporto,
elemento del sistema di gestione adottato ma mancante di una adeguata
componente documentale a supporto, ecc.) 
La Commissione deve riportare il rilievo che ha comportato l'evidenza
di una non conformita' "minore" nel rapporto finale  di  ispezione  e
formulare  una  raccomandazione  in  proposito,  intesa  come  azione
consigliata per il miglioramento del SGS-PIR. 
3.4.2.3. Per "proposta di  raccomandazione"  si  deve  intendere  una
specifica azione correttiva  che  la  Commissione  ritiene  opportuno
formulare al gestore per superare la causa  di  una  non  conformita'
minore e migliorare il SGS-PIR. 
3.4.2.4.  Per  "proposta  di  prescrizione"  si  deve  intendere  una
specifica azione correttiva che la Commissione formula  per  superare
la causa di una non conformita' maggiore. 
3.5. Esame pianificato dei sistemi tecnici 
3.5.1.  L'analisi  e'  condotta   dalla   Commissione   avendo   come
riferimento la tabella "Eventi incidentali - misure adottate" di  cui
alla parte II -  sezione  4  del  presente  allegato,  compilata  dal
gestore. Essa puo' essere distinta in due fasi: 
- esame documentale, attraverso il quale la Commissione,  sulla  base
della tabella sopra citata, accerta innanzitutto che nell'ambito  del
programma  di  manutenzione  e  controlli  siano  stati  inseriti   i
componenti "critici" ai  fini  della  prevenzione  e  protezione  dai
rischi  di  incidente  rilevante  e  che  per  la  definizione  delle
periodicita' delle ispezioni,  delle  manutenzioni  e  dei  controlli
siano  stati   definiti   specifici   criteri,   quali   ad   esempio
l'affidabilita' ad essi associata nell'analisi dei  rischi  riportata
nel Rapporto di sicurezza, i consigli del  costruttore,  l'esperienza
operativa; la Commissione  procede,  secondo  le  modalita'  indicate
nella sezione 4 della parte II del presente allegato,  alla  verifica
che le manutenzioni  e  i  controlli  dei  componenti  critici  siano
effettuati dal gestore come da programma, in particolare  per  quanto
concerne le periodicita'. 
- verifica in campo, anche attraverso  la  richiesta  al  gestore  di
predisporre  almeno  una  simulazione  di  emergenza,  al   fine   di
accertare, oltre che aspetti piu' propriamente gestionali  (quali  la
risposta  della  squadra  di  emergenza,  l'aderenza  alle  procedure
previste dal Piano di emergenza interna, la razionale ubicazione  dei
punti di raccolta e dei DPI,  ecc.),  il  corretto  funzionamento  di
componenti "critici" per la prevenzione/mitigazione  degli  incidenti
(sistemi di rilevazione ed allarme  e  blocco,  sistemi  antincendio,
DPI, ecc.). 
3.5.2.  Per   la   gestione   degli   eventuali   rilievi   e   delle
non-conformita'  derivanti  dall'esame  dei  sistemi  tecnici  ci  si
riferisce a quanto indicato ai precedenti punti 3.4.1 e 3.4.2. 
3.6. Conclusione delle attivita' dell'ispezione 
3.6.1.  Al  termine  della  verifica  ispettiva,  la  Commissione  ne
presenta al gestore le  risultanze  e  si  accerta  che  siano  state
chiaramente comprese. 
3.6.2.  La  Commissione  redige,  quindi,  il  rapporto   finale   di
ispezione,  che  deve  avere  la  struttura  e  contenere  almeno  le
informazioni riportate nella  parte  II  -  sezione  5  del  presente
allegato. La Commissione, inoltre, compila la  scheda  riepilogativa,
evidenziando gli elementi del sistema di gestione della sicurezza per
i quali sono emersi rilievi e sono  state  formulate  raccomandazioni
e/o proposte di prescrizioni esaminati nel capitolo  7  del  rapporto
finale di ispezione. 
3.6.3. Il rapporto finale di ispezione deve contenere le informazioni
minime descritte al punto 1 della presente sezione,  o  le  richieste
specifiche del mandato ispettivo. Gli  eventuali  documenti  ad  esso
allegati non possono ritenersi in ogni caso sostitutivi. 
 
3.6.4.    Per le ispezioni ordinarie  e  straordinarie,  il  rapporto
finale e' trasmesso dalla Commissione al  soggetto  che  ha  disposto
l'ispezione per le determinazioni  del  caso  e  per  le  conseguenti
comunicazioni al MATTM. 
 
Sezione 2 - Analisi dell'esperienza operativa 
 
1. Esecuzione dell'analisi 
 
1.1. In termini preliminari rispetto all'effettuazione dei  riscontri
con l'ausilio delle liste di cui all'appendice 3 del presente decreto
e a valle dell'individuazione degli elementi gestionali critici  alla
luce dell'analisi e delle  valutazioni  dei  rischi,  la  Commissione
dovra'  condurre  congiuntamente  con  il  gestore  o  suo  delegato,
utilizzando   il   format   di    seguito    riportato,    un'analisi
dell'esperienza operativa dello  stabilimento,  basata  sulla  storia
almeno decennale degli incidenti, quasi incidenti e anomalie  occorsi
in stabilimento,  con  l'indicazione  di  quegli  aspetti  che  hanno
coinvolto o avrebbero potuto  coinvolgere  elementi  del  sistema  di
gestione della sicurezza. 
1.2. Il gestore dello stabilimento  dovra'  predisporre,  in  termini
preliminari, una esposizione sintetica ed una  pre-analisi  di  tutti
gli eventi significativi occorsi almeno nell'ultimo  decennio,  nello
stabilimento o in stabilimenti similari,  compilando  per  ognuno  di
essi il format allegato. A questo fine, per "evento significativo" si
deve fare riferimento alla definizione riportata in  questo  allegato
al paragrafo "1-Definizioni". 
1.3. Le risultanze delle analisi sopra indicate  hanno  lo  scopo  di
fornire indicatori significativi  per  la  selezione  degli  elementi
gestionali critici ai fini della successiva fase dell'ispezione. 
 
 
Eventi incidentali: analisi dei fattori gestionali e tecnici 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
Sezione 3 - Riscontri sugli elementi del sistema  di  gestione  della
sicurezza 
 
1. La verifica di completezza 
 
1.1. La fase iniziale della verifica del sistema  di  gestione  della
sicurezza e' quella di completezza formale, ovvero  la  verifica  che
sia stato realizzato  quanto  previsto  dalle  norme  applicabili  ai
SGS-PIR negli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. 
1.2. La verifica di completezza dovra'  tenere  conto  delle  diverse
necessita' attuative, che possono essere funzione della tipologia  di
impianto e di processo. 
 
2. Contenuti delle ispezioni 
 
2.1. Per ciascuno  degli  elementi  fondamentali  del  SGS-PIR,  come
definiti nell'allegato B del presente decreto, sono stati individuati
i punti specifici su cui fondare la verifica ispettiva. 
2.2. Per ognuno di tali punti sono indicati i riscontri  (indicativi)
che, tipicamente, dovrebbero essere effettuati dalla  Commissione  al
fine di formulare il  giudizio  specifico  sul  singolo  punto.  Tali
riscontri debbono essere considerati indicativi e non  esaustivi.  La
Commissione  potra',  se  del  caso,  considerare  l'opportunita'  di
individuare ulteriori riscontri ovvero  considerare  non  applicabili
alla realta' in esame alcuni di quelli indicati. 
2.3. Il  format  deve  essere  fornito  al  gestore  o  suo  delegato
preliminarmente all'inizio della verifica ispettiva e successivamente
analizzato e discusso con il gestore, con un grado di approfondimento
maggiore per quegli  elementi  critici  individuati  ai  sensi  delle
sezioni 1 e 2 della parte II del presente allegato. 
2.4. Nella lista di riscontro 3.a in  appendice  3  e'  riportato  il
format base per le ispezioni. 
2.5. Nella lista di riscontro 3.b in  appendice  3  e'  riportato  il
format  per  gli  stabilimenti  semplici  e  ad  elevato  livello  di
standardizzazione,  quali  ad  es.  depositi  di  GPL,  di   prodotti
petroliferi, magazzini di fitofarmaci,  ecc.,  e  in  generale  nelle
attivita' dove la manipolazione delle  sostanze  pericolose  consiste
esclusivamente nel carico/scarico, movimentazione, imbottigliamento o
confezionamento, senza l'effettuazione di lavorazioni di processo  o,
in termini piu' generali, di trasformazioni chimico-fisiche. 
 
Sezione 4 - Esame pianificato dei sistemi tecnici 
 
1. Svolgimento delle attivita' 
 
1.1.  Per  meglio  organizzare   l'ispezione,   il   gestore   dovra'
predisporre e compilare  la  tabella  "Eventi  incidentali  -  misure
adottate" riportata di seguito. 
1.2. L'utilizzo di tale tabella costituisce il punto di partenza  per
individuare e per mettere in evidenza, in maniera puntuale, i sistemi
di prevenzione e i mezzi tecnici e di monitoraggio,  predisposti  per
limitare le conseguenze all'interno ed  all'esterno  del  sito  degli
incidenti ipotizzati e valutati nel Rapporto di sicurezza o in  altra
documentazione  pertinente,  nel  caso  di  stabilimenti  di   soglia
inferiore, sui  quali  condurre  l'esame  pianificato  e  sistematico
previsto dal mandato ispettivo  della  Commissione;  tra  gli  eventi
incidentali rilevanti,  da  riportare  in  tabella,  dovranno  essere
inclusi  anche  quelli   caratterizzati   da   basse   frequenze   di
accadimento,  laddove  esse  siano  il  risultato  dell'adozione   di
specifiche misure e  sistemi  di  prevenzione  di  cui  sia  comunque
ipotizzabile il malfunzionamento. 
1.3. La Commissione, sulla base dei  dati  riportati  nella  tabella,
programmera' le verifiche documentali e in campo  da  effettuare  nel
corso dell'ispezione. 
1.4. Nell'eventualita' di ispezioni presso impianti complessi, per  i
quali sono stati ipotizzati nel Rapporto di sicurezza numerosi eventi
incidentali, la Commissione  valutera'  se  ritenere  esaustivo,  nei
confronti  del  mandato  ispettivo  della   Commissione,   effettuare
verifiche solo su un campione rappresentativo di essi. 
1.5. In tal caso dovranno essere chiaramente esplicitati i criteri di
selezione del campione (ad es. eventi piu' gravosi per entita'  delle
conseguenze, eventi gia' occorsi nello stabilimento o in stabilimenti
similari, ecc.) e la sua rappresentativita'; in ogni caso si  ritiene
comunque opportuno che vengano effettuate verifiche sugli impianti  o
unita' dello stabilimento per  i  quali  sono  stati  ipotizzati  nel
Rapporto di sicurezza eventi incidentali e che vengano prese in esame
le diverse tipologie di scenari  incidentali  ipotizzabili  (rilasci,
incendi, esplosioni, dispersioni tossiche, ecc.). 
1.6.  La  procedura  per  l'individuazione  dei  sistemi  tecnici  da
verificare  nel  corso  dell'ispezione,  a   partire   dagli   eventi
incidentali ipotizzati nel  Rapporto  di  sicurezza,  costituisce  un
importante punto di riferimento per la Commissione per  le  verifiche
sugli impianti ed apparecchiature "critici" previste dalla  lista  di
riscontro  dell'attuazione  del   SGS-PIR   (elementi   relativi   al
"Controllo operativo" - punti 4.i e 4.iv - e alla "Pianificazione  di
emergenza" - punti 6.i, 6.iii, 6.iv e, dove pertinenti, 6.v e  6.vi),
che richiedono la presa visione di come e' stato stabilito e  attuato
dal  gestore  il  criterio  di  "criticita'"  e  l'effettuazione   di
riscontri a campione, allo scopo di verificare che i controlli  e  le
manutenzioni  previsti  per  tali  sistemi  tecnici  "critici"  siano
effettuati come da programma, in particolare per quanto  concerne  le
periodicita' stabilite. 
1.7. Nell'ambito delle verifiche in campo sui sistemi tecnici, dovra'
inoltre essere dedicata una particolare attenzione agli  esiti  delle
simulazioni di emergenza richieste dalla Commissione, per  accertare,
oltre quanto concerne gli aspetti piu' propriamente gestionali (quali
la risposta della squadra di  emergenza,  l'aderenza  alle  procedure
previste dal Piano di emergenza interna, la razionale ubicazione  dei
punti di raccolta e dei DPI, ecc.) la disponibilita' ed  il  corretto
funzionamento di componenti "critici" per la  prevenzione/mitigazione
degli incidenti (quali ad es. i sistemi di rilevazione e  allarme,  i
sistemi antincendio, i DPI, ecc.). 
 
Tabella Eventi incidentali - misure adottate 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
Sezione 5 - Indice e contenuti del rapporto finale di ispezione 
 
Il rapporto finale d'ispezione deve essere conforme alla struttura di
seguito riportata e contenere  gli  elementi  richiesti  nel  mandato
ispettivo. 
Nel  seguito  viene  riportato  l'indice-tipo  del  rapporto   finale
d'ispezione con l'indicazione in corsivo,  per  ogni  paragrafo,  dei
contenuti minimi e dell'elenco della documentazione da allegare. 
Eventuali  scostamenti,  ovvero   l'eventuale   assenza   di   alcuni
elementi/informazioni, dovranno essere  motivati  dalla  commissione,
ferma  restando  la  necessaria  congruenza  ed  esaustivita'   delle
valutazioni e informazioni fornite rispetto a  quanto  richiesto  nel
decreto/delibera che predispone l'ispezione. 
 
PREMESSA 
 
In questo capitolo occorre indicare: 
- i riferimenti al decreto, disposizione, delibera  di  nomina  della
Commissione, compresi gli eventuali atti modificativi o sostitutivi; 
- i componenti della Commissione, compresi gli eventuali uditori  con
specificazione degli estremi delle comunicazioni di nomina; 
- le date relative ai giorni di verifica; 
- i  nomi  dei  rappresentanti  dell'azienda  che  hanno  partecipato
all'ispezione. 
 
1. PROCEDURA GENERALE DELL'ISPEZIONE 
 
1.1 MANDATO ISPETTIVO 
L'ispezione e' condotta con le seguenti finalita': 
-  accertare  l'adeguatezza  della  politica  di  prevenzione   degli
incidenti rilevanti posta in atto dal gestore e del relativo  sistema
di gestione della sicurezza; 
- condurre un esame pianificato e sistematico  dei  sistemi  tecnici,
organizzativi e di gestione applicati nello stabilimento, al fine  di
verificare che il gestore abbia attuato quanto da lui predisposto per
la prevenzione degli incidenti rilevanti e per la  limitazione  delle
loro conseguenze; 
- verificare la conformita' delle azioni correttive messe in atto per
ottemperare alle prescrizioni/raccomandazioni impartite a seguito  di
precedenti ispezioni. 
 
1.2 MODALITA' OPERATIVE DELL'ISPEZIONE 
Lo svolgimento dell'ispezione e' stato effettuato tenendo conto delle
procedure operative contenute nella  parte  II  dell'allegato  H  del
decreto di recepimento della Direttiva 2012/18/UE. 
Operativamente, l'ispezione si  e'  articolata  secondo  le  seguenti
fasi: 
 
1-  illustrazione  da  parte  della  Commissione  dei  contenuti  del
decreto/delibera di predisposizione dell'ispezione e acquisizione dal
gestore: 
-  dei  format  previsti  dall'allegato  H  sopra   citato   (analisi
dell'esperienza operativa, lista  di  riscontro  sugli  elementi  del
sistema di gestione della sicurezza e tabella con la descrizione, per
ogni evento incidentale ipotizzato nel Rapporto  di  sicurezza  o  di
altra documentazione nel caso di stabilimenti  di  soglia  inferiore,
delle misure adottate per prevenirlo - sia tecniche che gestionali  -
e per limitarne le conseguenze); 
2- presa visione della fisionomia generale del sito  con  particolare
riguardo agli elementi territoriali vulnerabili, alle altre attivita'
industriali e ai sistemi di viabilita' e trasporto; 
3- esame dell'esperienza operativa ed effettuazione dei riscontri sul
sistema di gestione della sicurezza (SGS-PIR) e sui  sistemi  tecnici
adottati in stabilimento, avendo a riferimento i  format  di  cui  al
punto 1; 
4-  interviste  in  campo  agli  operatori  dello  stabilimento  e  a
dipendenti delle ditte terze; 
5- effettuazione di simulazioni di emergenza; 
6- commento dei dati raccolti e delle risultanze della verifica; 
7- stesura della rapporto finale di ispezione e  illustrazione  delle
risultanze al gestore. 
 
2. DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E DEL SITO 
 
2.1 DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO 
Riportare in questo capitolo: 
- la denominazione e ubicazione della  ragione  sociale  (sede  dello
stabilimento, sede legale ed amministrativa, ecc.); 
-  la  descrizione  (sintetica)   dell'attivita'   produttiva   dello
stabilimento; 
- le eventuali modifiche ai sensi dell'art. 18 comma 1  del  presente
decreto, secondo i criteri definiti nell'allegato D intervenute  dopo
la presentazione del Rapporto di sicurezza; 
- le eventuali discordanze con  quanto  riportato  nella  planimetria
allegata al Rapporto di sicurezza. 
Allegare planimetria dello stabilimento con evidenza  degli  impianti
produttivi. 
 
2.2 DESCRIZIONE DEL SITO 
Riportare in questo capitolo: 
- una descrizione della situazione territoriale in cui e' ubicato  lo
stabilimento,  segnalando   la   presenza   di   eventuali   elementi
vulnerabili (evidenziando quelli che possono essere interessati dagli
scenari incidentali); 
-  l'eventuale  presenza  di  stabilimenti  a  rischio  di  incidente
rilevante.  Allegare  planimetria  del  sito  di   ubicazione   dello
stabilimento. 
 
2.2.1 MOVIMENTAZIONE DELLE SOSTANZE PERICOLOSE 
Riportare in questo capitolo: 
- la movimentazione  delle  sostanze  pericolose  in  entrata  ed  in
uscita. Riportare le informazioni  per  tipologia  di  movimentazione
(automezzi, ferrovia, navi, pipeline ed altro)  come  media  mensile,
evidenziando eventuali picchi (il periodo di riferimento da  prendere
in  considerazione  e'  il  precedente  anno  solare)  ed   eventuali
criticita' connesse alle tipologie di trasporto utilizzate. 
 
3. POSIZIONE AI SENSI DEL  DECRETO  DI  RECEPIMENTO  DELLA  DIRETTIVA
2012/18/UE E ITER ISTRUTTORIO 
 
3.1 INFORMAZIONI SUL CAMPO DI ASSOGGETTABILITA' DELLO STABILIMENTO AL
DECRETO DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2012/18/UE 
Riportare in questo capitolo: 
- le informazioni sul campo di assoggettabilita'  dello  stabilimento
al presente decreto (soglia superiore o inferiore) con  il  dettaglio
delle quantita' delle sostanze pericolose  detenute,  correlate  alle
rispettive soglie limite. 
 
3.1.1 STATO DI AVANZAMENTO DELL'ISTRUTTORIA TECNICA DEL  RAPPORTO  DI
SICUREZZA 
Riportare in questo capitolo: 
- lo stato di avanzamento delle istruttorie tecniche di cui  all'art.
17 del presente decreto. 
 
4. RISCHI PER L'AMBIENTE E  LA  POPOLAZIONE  CONNESSI  ALL'UBICAZIONE
DELLO STABILIMENTO 
 
4.1 SCENARI INCIDENTALI - INCIDENTI CON  IMPATTO  SULL'ESTERNO  DELLO
STABILIMENTO IPOTIZZATI E VALUTATI NEL RAPPORTO DI SICUREZZA 
Riportare in questo capitolo: 
- le tipologie degli scenari incidentali piu' significativi,  con  le
relative  distanze  di   danno   (evidenziando   quelli   che   hanno
ripercussioni all'esterno dello stabilimento). 
Nota: Allegare le planimetrie dello stabilimento con l'evidenza delle
distanze di danno stimate per gli scenari incidentali ipotizzati. 
 
4.2 PIANO DI EMERGENZA ESTERNA (PEE) 
Riportare in questo capitolo: 
- le informazioni acquisite tramite il  gestore,  il  locale  Comando
Provinciale dei Vigili del Fuoco o la competente Prefettura, relative
alla data di predisposizione/aggiornamento del  PEE  da  parte  della
competente Prefettura, evidenziando l'eventuale provvisorieta' o meno
dello stesso; 
- la congruita' (o meno) dei contenuti del PEE  con  il  Rapporto  di
sicurezza vigente e con il PEI; 
- la verifica dello stato di aggiornamento delle  informazioni  utili
per l'elaborazione del PEE inviate alla Prefettura e alla Provincia; 
- le informazioni in merito alle azioni  in  materia  intraprese  dal
gestore   autonomamente   o   su   richieste   formulate   da   parte
dell'autorita' preposta; 
- le informazioni  relative  ad  eventuali  esercitazioni  specifiche
finalizzate alla sperimentazione del PEE. 
Nota:  Allegare  la  planimetria  con  le  aree   interessate   dalla
pianificazione dell'emergenza esterna. 
 
4.3 INFORMAZIONI AL PUBBLICO 
Riportare in questo capitolo: 
- le informazioni in merito all'eventuale trasmissione da  parte  del
gestore al  Comune  delle  sezioni  informative  del  Modulo  di  cui
all'allegato 5 previste dall'art. 23 del presente decreto. 
Nota: allegare copia della lettera di trasmissione al Comune. 
 
5. DOCUMENTO SULLA POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI 
 
Riportare in questo capitolo: 
- la data dell'edizione del documento; 
- la valutazione della Commissione sul rispetto  di  quanto  previsto
dalla normativa vigente al riguardo; 
- informazioni sulla struttura  adottata  (allegato  B  del  presente
decreto, UNI 10617, ISO 14001, OHSAS 18001, altro). 
 
6. ANALISI DELL'ESPERIENZA OPERATIVA 
 
Riportare in questo capitolo: 
- le informazioni sul numero e arco temporale  di  accadimento  degli
eventi incidentali analizzati; 
- le eventuali presentazioni e analisi di eventi incidentali accaduti
in impianti similari; 
- l'individuazione da parte della Commissione di eventuali criticita'
di carattere  gestionale,  approfondite  al  momento  della  verifica
puntuale del SGS-PIR. 
Nota: allegare le schede di  cui  all'appendice  2,  sezione  2,  del
presente allegato, compilate dal gestore. 
 
7. RISCONTRI, RILIEVI, RACCOMANDAZIONI E PROPOSTE DI PRESCRIZIONI SUL
SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA 
 
Riportare in questo capitolo: 
- l'esposizione puntuale dei riscontri e dei rilievi effettuati dalla
Commissione, con riferimento  agli  elementi  gestionali  specificati
nelle relative liste di riscontro 3a o  3b  dell'appendice  3;  se  i
rilievi hanno evidenziato "non conformita'" (vedi punto  3.4.2  della
sezione 1)  riportare  le  relative  raccomandazioni  o  proposte  di
prescrizione; 
- gli eventuali specifici approfondimenti operati  dalla  Commissione
alla luce delle  criticita'  riscontrate  in  occasione  dell'analisi
dell'esperienza operativa, di cui al precedente punto 6. 
Nota: allegare le liste di  riscontro  di  cui  all'appendice  3  del
presente allegato, compilate dal gestore. 
 
7.1 SCHEDA RIEPILOGATIVA 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
8. RISULTANZE DA PRECEDENTE  ISPEZIONE  AI  SENSI  DELL'ART.  27  DEL
DECRETO DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2012/18/UE O  DA  SOPRALLUOGHI
AI SENSI DELL'ART. 25 COMMA 2 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 334/99 
 
Riportare in questo capitolo: 
- i riferimenti della precedente verifica ispettiva; 
- le determinazioni dell'autorita' competente in merito; 
-  lo  stato  di  implementazione  da   parte   del   gestore   delle
raccomandazioni  e/o  proposte  di   prescrizione   formulate   nella
precedente verifica ispettiva. 
Le Commissioni devono richiedere al gestore  le  motivazioni  per  le
quali non e'  stato  dato  seguito  alle  raccomandazioni  formulate;
nell'eventualita' che il rilievo, a  valutazione  della  Commissione,
sia ancora attuale ed importante e' opportuno formulare in  proposito
una proposta di prescrizione. 
Si      procedera'      analogamente      con      riferimento      a
raccomandazioni/prescrizioni riportate in eventuali relazioni  finali
di sopralluoghi effettuati  ai  sensi  dell'art.  25,  comma  2,  del
decreto legislativo n. 334/99. 
Nota: allegare le relazioni del gestore. 
 
9. ESAME PIANIFICATO E SISTEMATICO DEI SISTEMI TECNICI 
 
Riportare in questo capitolo: 
-  i  criteri  adottati   dalla   Commissione   per   l'esame   della
documentazione predisposta dal gestore,  ai  sensi  della  sezione  4
della parte II del presente allegato; 
- gli scenari incidentali presi in esame e i relativi sistemi tecnici
previsti per prevenirli o per mitigarne le conseguenze; 
-  i  risultati  delle  verifiche  effettuate  sui  sistemi   tecnici
individuati al punto precedente, avendo a riferimento quanto previsto
al riguardo nel SGS-PIR. 
Nota: allegare le schede di  cui  all'appendice  2,  sezione  4,  del
presente allegato, compilate dal gestore. 
 
10. INTERVISTE AGLI OPERATORI 
 
Riportare in questo capitolo: 
- le risultanze delle interviste effettuate ai dipendenti; 
- le risultanze delle interviste effettuate ai dipendenti delle ditte
terze; 
- le risultanze delle verifiche in campo (rispetto  dei  permessi  di
lavoro,  addestramento  all'uso  dei  DPI,   esiti   simulazioni   di
emergenza, ecc. ). 
 
 
 
11. CONCLUSIONI 
 
Devono essere riportate, in questo  capitolo,  le  valutazioni  della
Commissione su quanto adottato dal gestore per la  prevenzione  degli
incidenti rilevanti e per la limitazione delle loro conseguenze. 
 
11.1 ESITO DELL'ESAME PIANIFICATO  DEI  SISTEMI  ORGANIZZATIVI  E  DI
GESTIONE 
Riportare in questo paragrafo: 
- la valutazione della  Commissione  sul  Documento  di  politica  di
prevenzione degli incidenti rilevanti, sull'adeguatezza  del  sistema
di gestione della sicurezza  e  della  sua  conformita',  in  termini
formali e sostanziali, alle norme vigenti,  riportando  eventualmente
nei  capitoli  successivi  le   raccomandazioni   e/o   proposte   di
prescrizioni formulate a seguito di  non  conformita'  riscontrate  a
seguito   dell'esame   pianificato   e   sistematico   dei    sistemi
organizzativi e gestionali. 
 
11.1.1 RACCOMANDAZIONI DELLA COMMISSIONE 
Riportare in questo paragrafo: 
- eventuali raccomandazioni (vedi punto 3.4.2  della  sezione  1  del
presente allegato) specifiche che la  commissione  ritiene  opportuno
formulare  al  gestore  per  migliorare  il  SGS-PIR   adottato   con
l'evidenza dell'elemento gestionale interessato, avendo a riferimento
la  specifica  numerazione  delle   liste   di   riscontro   di   cui
all'appendice 3 del presente allegato. 
 
11.1.2 PROPOSTE DI PRESCRIZIONE 
Riportare in questo paragrafo: 
- la proposta  all'autorita'  competente  di  formulare  prescrizioni
(vedi punto  3.4.2  sezione  1  del  presente  allegato)  in  seguito
all'evidenza  di  non  conformita'  "maggiori"  nell'attuazione   del
SGS-PIR, avendo cura di individuare lo specifico elemento  gestionale
secondo la numerazione delle liste di riscontro di cui  all'appendice
3 del presente allegato. 
In tal caso la proposta della Commissione deve  essere  formulata  in
maniera chiara e puntuale con l'indicazione  delle  evidenze  che  la
supportano. 
 
11.2 ESITO DELL'ESAME PIANIFICATO E SISTEMATICO DEI SISTEMI TECNICI 
Riportare in questo paragrafo: 
- le valutazioni della Commissione su quanto attuato dal gestore  per
i sistemi tecnici con particolare attenzione  a  quelli  strettamente
connessi  alla  prevenzione  degli   incidenti   rilevanti   e   alla
limitazione delle loro conseguenze, incluse eventuali raccomandazioni
e proposte di prescrizioni. 
 
11.3 INVITI ALLE AUTORITA' 
Riportare inoltre in questo paragrafo: 
- eventuali indicazioni e inviti rivolti ad autorita'  pubbliche  per
problematiche  specifiche  (ad   esempio   PEE,   informazione   alla
popolazione, pianificazione territoriale, segnalazione  di  priorita'
ai fini della programmazione dei successivi cicli ispettivi, altro). 
 
ELENCO ALLEGATI (indicativo) 
 
1. Atto di nomina della Commissione ispettiva ed  eventuali  atti  di
modifica o di proroga; 
2. Verbali delle visite ispettive; 
3. Planimetria generale dello stabilimento; 
4. Planimetria del sito con gli elementi territoriali al contorno; 
5. Planimetria con aree di danno associate agli  scenari  incidentali
ipotizzati  al  gestore  o  (se  disponibile)  planimetria  con  aree
interessate da pianificazione di emergenza esterna; 
6. Copia della lettera di trasmissione al Comune  delle  informazioni
previste dall'art. 23 del presente decreto; 
7. Schede di analisi dell'esperienza operativa; 
8. Lista di riscontro sugli elementi del sistema  di  gestione  della
sicurezza; 
9. Tabella scenari incidentali - misure adottate; 
10.  Relazione  sulle  azioni  correttive  attuate   a   seguito   di
raccomandazioni/prescrizioni da precedente verifica ispettiva; 
11. Relazione sugli interventi di miglioramento attuati a seguito  di
incidente rilevante (se applicabile); 
12. Relazione sulla movimentazione delle sostanze pericolose. 
 
APPENDICE 3 - LISTE DI RISCONTRO PER LE ISPEZIONI DEL SGS-PIR 
 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
 
 
----------------- 
     1  Per  la  definizione  di  "quasi  incidente"  si  puo'   fare
riferimento alla norma UNI 10617 e  ad  altra  normativa  tecnica  di
settore  emanata  da  Enti  di  normazione   nazionali,   europei   o
internazionali.