(Allegato D)
                             ALLEGATO D 
                                 (previsto dall'articolo 13, comma 3) 
 
PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE DELLO STUDENTE ALLA FINE
                    DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE 
                             (6-14 ANNI) 
 
   PREMESSA 
 
   Dal punto di vista educativo, non esistono eta', ne'  scuole,  che
non siano fondamentali per la costruzione  del  proprio  progetto  di
vita. La necessita' di conoscere,  sperimentare  e  aprirsi  a  nuove
esperienze formative accompagnano l'intera esistenza di una  persona.
In ogni eta' della vita, occorre  stimolare  l'individuo  al  meglio,
tenendo conto delle sfaccettature della sua personalita' e delle  sue
capacita', per trasformarle  in  vere  e  proprie  "competenze".  Per
questo, se qualcuno non ha potuto godere di  adeguate  sollecitazioni
educative,  ha  il  diritto  di  essere  messo  nelle  condizioni  di
recuperarle. Perche' se  e'  vero  che  le  funzioni  non  esercitate
tendono ad atrofizzarsi, o quantomeno ad indebolirsi nella  rapidita'
di risposta, e' anche vero che l'elasticita' e la complessita'  della
mente e dell'esperienza umane sono tali da consentire, per  tutta  la
vita, recuperi e anche progressivi miglioramenti generali e specifici
della personalita' e della qualita' della propria cultura. 
   Allo  stesso  modo,  se  un  soggetto  e'   stato   sottoposto   a
stimolazioni educative  molto  ricche  nei  periodi  sensibili  dello
sviluppo o, addirittura, a stimolazioni precoci, non per questo ha la
certezza che i vantaggi competitivi acquisiti non si esauriscano  nel
tempo. Il processo educativo individuale, infatti, ha inizio  con  la
vita e cessa solo con essa, in una continua dinamica di  conquiste  e
possibili involuzioni, sicche' nulla e' mai guadagnato una volta  per
tutte e nulla e' mai perduto per sempre. 
   Tale  certezza   costituisce   anche   un   potente   fattore   di
incoraggiamento e di fiducia nelle proprie capacita',  a  partire  da
coloro che sono "diversamente abili". Non esiste, del  resto,  alcuna
situazione di handicap che possa ridurre l'integralita' della persona
a qualche suo deficit. Nessuna persona e' definibile per sottrazione. 
   La prospettiva  educativa  sollecita  sempre,  infatti,  tutte  le
capacita' di un individuo e valorizza tutte  le  risorse  disponibili
nei  vari  processi  evolutivi:  solo  cosi'  diventa  possibile  uno
sviluppo equilibrato che, facendo leva sui punti di  forza,  permetta
di sviluppare i punti di debolezza, soprattutto in quelle  situazioni
che appaiono  ancora  ripiegate  su  se  stesse.  Allo  stesso  modo,
qualsiasi  condizione  di  eccellenza  in  un  campo  dell'esperienza
educativa  e  culturale  non  puo'  essere  la  giustificazione   per
trascurarne o abbandonarne altri. 
   L'educazione, dunque, e'  nemica  di  ogni  parzialita'  ed  esige
costantemente uno sviluppo armonico, integrale ed integrato di  tutte
le dimensioni della persona e in tutti i momenti della vita. 
   Alla luce di queste consapevolezze il Primo Ciclo  di  istruzione,
dai 6 ai 14 anni, e' un passaggio fondamentale per la costruzione del
"progetto di vita" di ogni  persona  perche'  fornisce  le  basi  che
permettono  ad  ogni  ragazzo  di  affrontare  in  modo  positivo  le
esperienze successive proprie del Secondo Ciclo di  istruzione  e  di
formazione e, in particolare, i problemi del vivere quotidiano e  del
responsabile inserimento nella vita familiare, sociale  e  civile  in
questa particolare fase dell' eta' evolutiva. 
 
                    LE ARTICOLAZIONI DEL PROFILO 
 
Il Profilo educativo, culturale e professionale che segue rappresenta
  cio' che un ragazzo di 14 anni dovrebbe sapere e  fare  per  essere
  l'uomo e il cittadino che e' giusto attendersi da  lui  al  termine
  del Primo Ciclo di istruzione. 
Il traguardo puo' ritenersi raggiunto se le conoscenze disciplinari e
  interdisciplinari (il sapere) e le  abilita'  operative  (il  fare)
  apprese ed esercitate nel sistema formale (la scuola), non  formale
  (le altre istituzioni formative) e informale (la vita  sociale  nel
  suo complesso) sono diventate competenze personali di ciascuno. 
Un ragazzo e' riconosciuto "competente"  quando,  facendo  ricorso  a
  tutte le capacita' di cui dispone,  utilizza  le  conoscenze  e  le
  abilita' apprese per: 
- esprimere un personale modo di essere e proprio agli altri; 
- interagire con l'ambiente naturale e sociale  che  lo  circonda,  e
influenzarlo positivamente; 
- risolvere i problemi che di volta in volta incontra; 
- riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di  crescita,
anche chiedendo aiuto, quando occorre; 
- comprendere, per  il  loro  valore,  la  complessita'  dei  sistemi
simbolici e culturali; 
- maturare il senso del bello; 
- conferire senso alla vita. 
 
   Piu' in particolare, il Profilo atteso per la fine del Primo Ciclo
di istruzione si dispone nelle seguenti articolazioni. 
 
Identita' 
 
   a) Conoscenza di se'. Durante il  Primo  Ciclo  di  istruzione  il
ragazzo prende coscienza delle dinamiche che portano all'affermazione
della propria identita'. Per questo supera lo smarrimento di fronte a
cio' che cambia, a partire da se stesso e dalla  propria  esperienza:
si puo' essere ogni volta diversi (a casa, a scuola, con i  coetanei;
nelle preferenze, nel corpo, nelle reazioni emotive, con  le  persone
dello stesso e dell'altro sesso; come ci vediamo noi, come ci  vedono
gli altri), pur rimanendo sempre se stessi. E'  fondamentale  che  il
ragazzo si sappia interrogare sulla portata e  sulle  difficolta'  di
questo  processo  interiore  che  porta  a   trasformare   le   molte
sollecitazioni interne ed esterne in una  personalita'  unitaria,  ad
armonizzare le diversita', ad affrontare, dando loro  un  senso  piu'
ampio, gli eventi  contingenti.  Un  ragazzo  di  14  anni,  infatti,
comprende quanto  sia  importante  e  decisivo  il  senso  attribuito
all'insieme  delle  proprie  esperienze  e  ai  problemi  di  cui  e'
protagonista. 
   Nel Primo Ciclo di istruzione, il ragazzo acquisisce gli strumenti
per gestire la propria irrequietezza emotiva ed intellettuale, spesso
determinata dal processo di ricerca e di affermazione  della  propria
identita', riuscendo a comunicarla,  senza  sentirsi  a  disagio,  ai
coetanei e agli adulti piu' vicini (genitori, il docente  tutor,  gli
altri insegnanti). In questo modo riceve aiuto e trova  le  modalita'
piu' adatte per affrontare stati d'animo difficili  e  per  risolvere
problemi in autonomia, che e' maggiore  sicurezza  di  se',  pensiero
personale, fiducia, gioia di vivere, intraprendenza,  industriosita',
libera  e  responsabile  collaborazione  con  gli   altri.   Inoltre,
individualmente  o  con  l'aiuto  degli  altri,  cerca  soluzioni   e
alternative  razionali  ai  problemi   esistenziali,   intellettuali,
operativi, morali, estetici, sociali non risolti. 
   In questi anni, la capacita' di comprendere se stessi, di  vedersi
in relazione con gli  altri,  soprattutto  nella  prospettiva  di  un
proprio ruolo definito e integrato nell'universo circostante, aumenta
in maniera vistosa. Per progettare il proprio futuro e comprendere le
responsabilita' cui si va incontro, tuttavia, e' necessario che  tale
capacita'  non  si  confronti  soltanto  con  la  riflessione   sulle
esperienze vissute  direttamente,  ma  si  estenda  anche  su  quelle
altrui,  testimoniate  da  grandi  uomini  e   donne   o   attraverso
l'universalita' dei personaggi creati dall'arte (poetica, letteraria,
cinematografica, musicale...), che hanno  contribuito  ad  arricchire
l'umanita' di senso e di valore. E' inoltre importante  che  egli  si
faccia carico di compiti significativi e socialmente riconosciuti  di
servizio alla persona (verso i familiari,  gli  altri  compagni,  gli
adulti, anziani ecc.) o all'ambiente o alle istituzioni. 
   Grazie all'insieme di queste esperienze formative, alla  fine  del
Primo Ciclo di istruzione, il ragazzo  si  pone  in  modo  attivo  di
fronte alla crescente quantita' di informazioni e  di  sollecitazioni
comportamentali esterne, non le subisce ma le decifra, le  riconosce,
le valuta anche nei messaggi impliciti, negativi e positivi,  che  le
accompagnano. 
   b) Relazione con gli altri. Nel  Primo  Ciclo  di  istruzione,  il
ragazzo impara ad interagire con i coetanei (e' il miglior  modo  per
conoscere e per conoscersi) e con gli adulti  (sviluppa  un  positivo
meccanismo  di  emulazione-contrapposizione  che  gli   consente   di
distinguere tra modelli positivi e negativi). 
   Egli afferma la capacita' di dare e richiedere riconoscimento  per
i risultati concreti e socialmente apprezzabili del  proprio  lavoro;
scopre la difficolta', ma anche  la  necessita',  dell'ascolto  delle
ragioni altrui, del rispetto, della tolleranza, della cooperazione  e
della solidarieta',  anche  quando  richiedono  sforzo  e  disciplina
interiore; si pone problemi esistenziali, morali,  politici,  sociali
ai quali  avverte  la  necessita'  di  dare  risposte  personali  non
semplicemente ricavate dall'opinione  comune;  impara  a  comprendere
che, se seguire le proprie convinzioni e' meglio che ripetere in modo
acritico quelle altrui, non sempre cio' e'  garanzia  di  essere  nel
giusto e nel vero. Per questo e' chiamato a mantenere  sempre  aperta
la disponibilita' alla critica, al dialogo e alla collaborazione  per
riorientare via via al meglio i propri convincimenti e  comportamenti
e le proprie scelte. 
   c) Orientamento. A conclusione del Primo Ciclo di  istruzione,  il
ragazzo e' in grado di pensare al proprio futuro, dal punto di  vista
umano, sociale  e  professionale.  Per  questo,  elabora,  esprime  e
argomenta un proprio progetto di vita che tiene  conto  del  percorso
svolto e si integra nel mondo reale in modo dinamico ed evolutivo.  A
questo scopo, egli collabora responsabilmente e intenzionalmente  con
la scuola e con la famiglia nella preparazione  del  Portfolio  delle
competenze personali; riconosce e interagisce con i singoli individui
e  con  le  organizzazioni  sociali  e   territoriali   che   possono
partecipare alla definizione e alla attuazione del  proprio  progetto
di vita; infine, dimostra disponibilita' a  verificare  con  costanza
l'adeguatezza  delle  decisioni  sul  proprio  futuro  scolastico   e
professionale. 
 
Strumenti culturali 
 
Alla fine del Primo Ciclo di istruzione, il ragazzo: 
 
   - conosce il proprio  corpo  e,  in  maniera  elementare,  il  suo
funzionamento; padroneggia le conoscenze e le abilita' che, a partire
dalle modificazioni dell'organismo, consentono, mediante  l'esercizio
fisico, l'attivita' motorio-espressiva, il  gioco  organizzato  e  la
pratica sportiva individuale e di squadra, un equilibrato ed armonico
sviluppo della propria persona;  valuta  criticamente  le  esperienze
motorie e sportive vissute in proprio o testimoniate dagli altri,  ed
impara ad utilizzare le competenze acquisite per svolgere funzioni di
giuria e di arbitraggio in discipline sportive di base; attraverso la
pratica sportiva, impara a  relazionarsi  e  a  coordinarsi  con  gli
altri, rispettando le regole stabilite e scoprendo quanto il successo
di squadra richieda anche l'impegno e il sacrifico individuale; 
   -  conosce   e   utilizza,   in   maniera   elementare,   tecniche
differenziate di lettura silenziosa dei testi e legge  correttamente,
ad alta voce, testi noti e non  noti  di  semplice  dettato;  usa  un
vocabolario attivo e passivo adeguato agli scambi sociali e culturali
e capisce  messaggi  orali  e  visivi  intuendone,  almeno  in  prima
approssimazione, gli aspetti impliciti; nell'orale e nello scritto e'
in grado di produrre testi brevi, ragionevolmente ben costruiti  (sia
a   livello    linguistico    sia    di    costruzione    progressiva
dell'informazione) e adatti alle varie situazioni interattive; ha una
idea precisa, della natura e  della  funzione  delle  singole  parole
(analisi grammaticale) e  della  struttura  della  frase  semplice  e
complessa (analisi logica), si muove con sicurezza  nell'identificare
le classi di parole (soggetto, oggetto diretto e indiretto,  tipi  di
complemento, connettivi, tipi di subordinate, tipi di  frase,  ecc.),
riesce a percepire  come  una  frase  produca  un  significato  e  lo
configuri dal  punto  di  vista  della  comunicazione;  riconosce  le
principali  caratteristiche  linguistiche  e  comunicative  di  testi
diversi,  si  serve  dei  principali   strumenti   di   consultazione
(dizionari di vario tipo, grammatiche, ecc.), conosce elementi  della
storia della lingua italiana  e  dei  rapporti  tra  l'italiano  e  i
dialetti e tra l'italiano e le principali lingue europee;  conosce  e
pratica funzionalmente la lingua  inglese  e,  da  principiante,  una
seconda lingua comunitaria; sa orientarsi entro i  principali  generi
letterari antichi e moderni (fiabe,  miti,  leggende,  poemi,  poesia
lirica ed epica, teatro, racconti,  romanzi,  resoconti  di  viaggio,
ecc) e ha cominciato a sviluppare, grazie al  contatto  con  i  testi
semplici ma significativi della nostra  letteratura  e  della  nostra
cultura (da apprendere anche a memoria), il gusto per l'opera  d'arte
verbale (poesia, narrativa, ecc.), e per la "lucida" espressione  del
pensiero; 
   - ha consapevolezza, sia pure in modo introduttivo,  delle  radici
storico-giuridiche, linguistico-letterarie e artistiche che ci legano
al mondo classico e giudaico-cristiano, e dell'identita' spirituale e
materiale dell'Italia e dell'Europa; colloca, in questo contesto,  la
riflessione  sulla  dimensione  religiosa  dell'esperienza  umana   e
l'insegnamento  della  religione  cattolica,  impartito  secondo  gli
accordi concordatari e le  successive  Intese;  sa  orientarsi  nello
spazio e  nel  tempo,  operando  confronti  costruttivi  fra  realta'
geografiche e storiche diverse,  per  comprendere,  da  un  lato,  le
caratteristiche specifiche della civilta' europea e,  dall'altro,  le
somiglianze e le differenze tra la nostra e  le  altre  civilta'  del
mondo; sa collocare, in questo quadro, i tratti spaziali, temporali e
culturali dell'identita' nazionale  e  delle  identita'  regionali  e
comunali di appartenenza; 
   - adopera, per esprimersi e comunicare con gli altri, anche codici
diversi dalla parola, come la fotografia,  il  cinema,  Internet,  il
teatro, ecc. Ne comprende quindi il valore, il senso  e,  in  maniera
almeno elementare, le tecniche. Cosi' come sa leggere un'opera d'arte
e sa collocarla  nelle  sue  fondamentali  classificazioni  storiche,
conosce, legge, comprende e, soprattutto, gusta, sul piano  estetico,
il linguaggio espressivo musicale  nelle  sue  diverse  forme,  anche
praticandolo attraverso uno strumento oppure attraverso il canto, con
la scelta di repertori senza preclusione di generi; 
   - legge quotidiani e ascolta telegiornali, confrontandosi  con  le
opinioni che esprimono; compila un bollettino  postale,  legge  carte
stradali, mappe della citta', l'orario ferroviario,  le  bollette  di
servizi pubblici ecc.; 
   - esegue semplici operazioni aritmetiche mentalmente, per iscritto
e con strumenti di calcolo, legge dati rappresentati in  vario  modo,
misura una grandezza,  calcola  una  probabilita',  risolve  semplici
problemi sul calcolo di superfici e  volumi  dei  solidi  principali;
padroneggia concetti fondamentali della  matematica  e  riflette  sui
principi e sui metodi impiegati; legge la realta' e risolve  problemi
non soltanto impiegando forme verbali  o  iconiche,  ma  anche  forme
simboliche caratteristiche della matematica (numeri, figure,  misure,
grafici, ecc.), dando particolare  significato  alla  geometria;  per
risolvere problemi  concreti  e  significativi,  sa  organizzare  una
raccolta   dati,   ordinaria   attraverso   criteri,   rappresentarla
graficamente anche con tecniche informatiche, interpretarla;  adopera
il linguaggio e i simboli della matematica per  indagare  con  metodo
cause di fenomeni  problematici  in  contesti  vari,  per  spiegarli,
rappresentarli ed elaborare progetti di risoluzione; 
   - osserva la realta', per riconoscervi, anche tramite l'impiego di
appositi  strumenti  tecnici,  relazioni  tra  oggetti  o  grandezze,
regolarita', differenze, invariate o modificazioni nel tempo e  nello
spazio; giunge alla descrizione-rappresentazione  di  fenomeni  anche
complessi in molteplici modi: disegno, descrizione orale  e  scritta,
simboli, tabelle, digrammi grafici, semplici  simulazioni;  individua
grandezze significative relative ai singoli  fenomeni  e  processi  e
identifica le unita' di misura  opportune;  effettua  misurazioni  di
grandezze  comuni  usando  correttamente  gli  strumenti;  esplora  e
comprende gli elementi tipici di un ambiente naturale ed umano inteso
come  sistema  ecologico;  sviluppa  atteggiamenti   di   curiosita',
attenzione e rispetto della realta' naturale,  di  riflessione  sulle
proprie  esperienze,  di  interesse  per  i  problemi  e   l'indagine
scientifica;  e'  consapevole  che  la  comprensione   dei   concetti
scientifici  necessita  di  definizioni  operative  che  si   possono
ottenere soltanto con la  ricerca  e  con  esperienze  documentate  e
rinnovate  nel  tempo;  comprende  che  i  concetti   e   le   teorie
scientifiche non sono definitive, ma in continuo sviluppo, al fine di
cogliere  aspetti  sempre  nuovi,  diversi  e  piu'  complessi  della
realta'; 
   - conosce l'universo  animale  e  il  mondo  vegetale  nelle  loro
molteplici sfaccettature; conosce la geografia fisica della  Terra  e
il significato dei principali fenomeni naturali che la riguardano; ha
coscienza dell'immensita' del cosmo; 
   - sa riconoscere semplici sistemi tecnici, individuandone il  tipo
di  funzione  e  descrivendone   le   caratteristiche;   analizza   e
rappresenta processi ricorrendo  a  strumenti  tipo  grafi,  tabelle,
mappe ecc. oppure a modelli logici tipo formule,  regole,  algoritmi,
strutture di dati ecc.; segue,  comprende  e  predispone  processi  e
procedure allo scopo  di  ideare,  progettare  e  realizzare  oggetti
fisici, grafici o virtuali, seguendo una definita metodologia;  mette
in relazione la tecnologia con i contesti socioambientali  che  hanno
contribuito a determinarla; usa strumenti informatici  per  risolvere
problemi attraverso documentazioni, grafici  e  tabelle  comparative,
riproduzione e riutilizzazione di immagini, scrittura e archiviazione
di dati, selezione di  siti  Internet  e  uso  mirato  di  motori  di
ricerca. 
 
   Convivenza civile 
 
   Alla fine del Primo Ciclo di istruzione, grazie  alla  maturazione
della propria identita' e delle competenze culturali, il  ragazzo  e'
consapevole di  essere  titolare  di  diritti,  ma  anche  di  essere
soggetto a  doveri  per  lo  sviluppo  qualitativo  della  convivenza
civile. 
   In   questa   prospettiva,   affronta,   con   responsabilita'   e
indipendenza, i problemi quotidiani riguardanti la cura della propria
persona in casa, nella scuola e nella piu' ampia comunita' sociale  e
civile. 
   Conosce  l'organizzazione  costituzionale  ed  amministrativa  del
nostro Paese,  nonche'  gli  elementi  essenziali  degli  ordinamenti
comunitari ed internazionali e le loro funzioni. 
   Riflette sui propri diritti-doveri di cittadino,  trasformando  la
realta' prossima nel banco di prova quotidiano su cui  esercitare  le
proprie modalita' di rappresentanza, di  delega,  di  rispetto  degli
impegni assunti all'interno di un gruppo di persone  che  condividono
le regole comuni del vivere insieme. 
   A 14 anni, inoltre, il ragazzo conosce le regole e le ragioni  per
prevenire il disagio che  si  manifesta  sotto  forma  di  disarmonie
fisiche, psichiche, intellettuali e relazionali. Nello stesso  tempo,
si impegna a comportarsi in modo tale da promuovere per se' e per gli
altri un benessere fisico strettamente connesso a quello psicologico,
morale e sociale. 
   E' consapevole della necessita'  di  alimentarsi  secondo  criteri
rispettosi delle esigenze fisiologiche, in modo non stereotipato  ne'
conformato ai modelli culturali, che rispondono piu' alle logiche del
consumo e del commercio che a quelle della salute; conosce  i  rischi
connessi a comportamenti disordinati (uso  di  sostanze  "aggiuntive"
alla normale alimentazione,  uso/abuso  di  alcool,  fumo,  droghe  o
alterazioni   fisiologiche   dei   ritmi   sonno-veglia)   e    cerca
responsabilmente ad evitarli. 
   Si comporta, inoltre, a scuola (viaggi  di  istruzione  compresi),
per strada, negli spazi pubblici, sui mezzi di trasporto, in modo  da
rispettare gli altri, comprendendo l'importanza di riconoscere codici
e regolamenti stabiliti, e fare proprie le ragioni dei  diritti,  dei
divieti e delle autorizzazioni che essi contengono. 
   Rispetta, infine, l'ambiente, lo conserva, cerca  di  migliorarlo,
ricordando che e' patrimonio a disposizione  di  tutti,  e  adotta  i
comportamenti piu'  adeguati  per  la  salvaguardia  della  sicurezza
propria e degli altri in  condizioni  ordinarie  o  straordinarie  di
pericolo. 
 
                             UNA SINTESI 
 
Dopo aver frequentato la scuola dell'infanzia e  il  Primo  Ciclo  di
  istruzione,  grazie  anche  alle   sollecitazioni   educative   nel
  frattempo offerte dalla famiglia e dall'ambiente sociale, i ragazzi
  sono nella condizione di: 
 
- riconoscere e gestire i diversi aspetti  della  propria  esperienza
  motoria, emotiva e razionale, consapevoli (in proporzione  all'eta)
  della  loro  interdipendenza  e  integrazione  nell'unita'  che  ne
  costituisce il fondamento; 
- abituarsi a riflettere, con spirito critico, sia sulle affermazioni
  in genere, sia sulle considerazioni  necessarie  per  prendere  una
  decisione; 
- distinguere, nell'affrontare in modo logico i  vari  argomenti,  il
diverso grado di complessita' che li caratterizza; 
- concepire liberamente progetti di vario ordine -  dall'esistenziale
  al tecnico - che li riguardino, e tentare di attuarli,  nei  limiti
  del possibile, con la consapevolezza  dell'inevitabile  scarto  tra
  concezione  ed  attuazione,  tra  risultati  sperati  e   risultati
  ottenuti; 
- avere gli strumenti di giudizio sufficienti per valutare se stessi,
  le proprie azioni, i fatti e i comportamenti individuali,  umani  e
  sociali degli altri, alla luce di  parametri  derivati  dai  grandi
  valori spirituali che ispirano la convivenza civile; 
- avvertire interiormente, sulla base della coscienza  personale,  la
  differenza tra il bene e il male ed essere in  grado,  percio',  di
  orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei  comportamenti
  sociali e civili; 
- essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri, per
  contribuire con il proprio apporto personale alla realizzazione  di
  una societa' migliore; 
- avere consapevolezza, sia pure  adeguata  all'eta',  delle  proprie
  capacita' e riuscire, sulla base di esse, a immaginare e progettare
  il  proprio  futuro,  predisponendosi  a  gettarne  le   basi   con
  appropriate assunzioni di responsabilita'; 
- porsi le grandi domande sul mondo, sulle cose, su di  se'  e  sugli
  altri, sul destino di ogni realta', nel  tentativo  di  trovare  un
  senso che dia loro unita' e giustificazione,  consapevoli  tuttavia
  dei propri limiti di fronte alla complessita'  e  all'ampiezza  dei
  problemi sollevati.