Art. 38 
 
          Requisiti relativi al terreno per le piante madri 
                di «Base» e per i materiali di «Base» 
 
  1. Le piante madri di categoria «Base» e i materiali  di  categoria
«Base» possono essere coltivati  solo  in  un  terreno  esente  dagli
organismi nocivi, vettori di virus, elencati nell'Allegato II,  parte
3, per il  genere  o  la  specie  in  questione.  L'assenza  di  tali
organismi  nocivi  e'  stabilita  mediante  campionamento  e  analisi
effettuati  dal  Servizio  fitosanitario  regionale  competente   per
territorio o dal fornitore registrato, prima dei  lavori  preparatori
per la messa a dimora della  pianta  madre  di  categoria  «Base»  in
questione e sono ripetuti durante lo sviluppo della  pianta,  qualora
si  sospetti  la  presenza  dei   suddetti   organismi   nocivi.   Il
campionamento  e  l'analisi  sono  effettuati  tenendo  conto   delle
condizioni  climatiche  e  della  biologia  degli  organismi   nocivi
elencati nell'Allegato II, e  purche'  tali  organismi  nocivi  siano
pertinenti per le piante madri di categoria «Base» o per i  materiali
di categoria «Base» in questione. 
  2. Il campionamento e l'analisi non sono effettuati qualora  piante
ospiti  degli  organismi   nocivi,   vettori   di   virus,   elencati
nell'Allegato II, per il genere o la specie in questione,  non  siano
state coltivate nel terreno di produzione per un  periodo  di  almeno
cinque anni e  qualora  non  sussistano  dubbi  per  quanto  riguarda
l'assenza in tale  terreno  degli  organismi  nocivi  pertinenti.  Il
campionamento e l'analisi non  sono  effettuati  quando  il  Servizio
fitosanitario regionale competente per territorio conclude,  in  base
ad un'ispezione ufficiale, che il terreno e' esente  dagli  organismi
nocivi elencati nell'Allegato II,  per  il  genere  o  la  specie  in
questione, e che ospitano virus che colpiscono tale genere o specie. 
  3. Al fine del campionamento e dell'analisi di cui al comma  1,  si
applicano i protocolli dell'Organizzazione europea e mediterranea per
la protezione delle piante (EPPO) o altri protocolli  riconosciuti  a
livello internazionale. Se tali protocolli, per l'organismo nocivo in
esame,  non  sono  disponibili,  i  Servizi  fitosanitari   regionali
applicano i protocolli validati scientificamente a livello nazionale.