(all. 1 - art. 1)
                            Allegato 1

===================================================================
     Monitoraggio e classificazione delle acque in funzione
            degli obiettivi di qualità ambientale
===================================================================

                              Indice

    1    CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI
  1.1    CORPI IDRICI SUPERFICIALI
1.1.1    CORSI D'ACQUA SUPERFICIALI
1.1.2    LAGHI
1.1.3    ACQUE MARINE COSTIERE
1.1.4    ACQUE DI TRANSIZIONE
1.1.5    CORPI IDRICI ARTIFICIALI
  1.2    CORPI IDRICI SOTTERRANEI
1.2.1    ACQUE SOTTERRANEE

    2    OBIETTIVI DI QUALITA' AMBIENTALE
  2.1    CORPI IDRICI SUPERFICIALI
2.1.1    Stato ecologico
2.1.2    Stato chimico
2.1.3    Stato ambientale
  2.2    CORPI IDRICI SOTTERRANEI
2.2.1    Stato ambientale

    3    MONITORAGGIO E CLASSIFICAZIONE: ACQUE SUPERFICIALI
  3.1    ORGANIZZAZIONE DEL MONITORAGGIO
3.1.1    Fase conoscitiva
3.1.2    Fase a regime
  3.2    CORSI D'ACQUA
3.2.1    Indicatori di qualità e analisi da effettuare
3.2.2    Campionamento
3.2.3    Classificazione
  3.3    LAGHI
3.3.1    Indicatori di qualità e analisi da effettuare
3.3.2    Campionamento
3.3.3    Classificazione
  3.4    ACQUE MARINE COSTIERE
3.4.1    Indicatori di qualità e analisi da effettuare
3.4.2    campionamento
3.4.3    Classificazione
  3.5    ACQUE DI TRANSIZIONE
3.5.1    Premessa
3.5.2    Indicatori di qualità e analisi da effettuare
3.5.3    Campionamento,
3.5.4    Classificazione
  3.6    CORPI IDRICI ARTIFICIALI

    4    MONITORAGGIO E CLASSIFICAZIONE: ACQUE SOTTERRANEE
  4.1    ORGANIZZAZIONE DEL MONITORAGGIO
4.1.1    Fase conoscitiva
4.1.2    Fase a regime
  4.2    INDICATORI DI QUALITA' ED ANALISI DA EFFETTUARE.
4.2.1    Fase iniziale
4.2.2    Fase a regime
  4.3    MISURE
  4.4    CLASSIFICAZIONE
4.4.1    Stato quantitativo
4.4.2    Stato chimico
4.4.3    Stato ambientale delle acque sotterranee
-------------------------------------------------------------------

   Il  presente allegato stabilisce, ai sensi degli articoli 4 e 5, i
criteri  e  i  corpi idrici significativi e per stabilire lo stato di
qualita' ambientale di ciascuno di essi.

   Il  presente  allegato sostituisce l'allegato 1 della delibera del
Comitato dei ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento del
4  febbraio 1977 per la parte relativa ai criteri per il monitoraggio
quali quantitativo dei corpi idrici.

                    1 CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI

   Sono corpi idrici significativi quelli che le autorita' competenti
individuano  sulla  base  delle  indicazioni  contenute  nel presente
allegato  e  che  conseguentemente vanno monitorati e classificati al
fine del raggiungimento degli obiettivi di qualita' ambientale.

   Le  caratteristiche  dei  corpi idrici significativi sono indicate
nei punti 1.1 e 1.2.

   Devono  inoltre  essere  censiti,  monitorati e classificati anche
tutti   quei   corpi   idrici   che,  per  valori  naturalistici  e/o
paesaggistici   o   per  particolari  utilizzazioni  in  atto,  hanno
rilevante interesse ambientale.

   Devono  altresi' essere monitorati e classificati tutti quei corpi
idrici  che,  per  il  carico inquinante da essi convogliato, possono
avere   una   influenza   negativa   rilevante   sui   corpi   idrici
significativi.

   1.1 CORPI IDRICI SUPERFICIALI

   1.1.1 CORSI D'ACQUA SUPERFICIALI

   Per  i  corsi  d'acqua  che sfociano in mare il limite delle acque
correnti  coincide  con  l'inizio  della zona di foce, corrispondente
alla  sezione  del  corso d'acqua piu' lontana dalla foce, in cui con
bassa marca ed in periodo di magra si riscontra, in uno qualsiasi dei
suoi  punti, un sensibile aumento del grado di salinita'. Tale limite
viene identificato. per ciascun corso d'acqua.

   Vanno   censiti,  secondo  le  modalita'  che  saranno  stabiliti,
stabilite  nel  decreto  di cui all'articolo 3 comma 7, tutti i corsi
d'acqua naturali aventi un bacino idrografico superiore a 10 km2.

   Sono significativi almeno i seguenti corsi d'acqua:

   -  tutti  i  corsi  d'acqua naturali di primo ordine (cioe' quelli
recapitanti  direttamente  in mare) il cui bacino imbrifero abbia una
superficie maggiore di 200 km2 ;

   -  tutti i corsi d'acqua naturali di secondo ordine o superiore il
cui bacino imbrifero abbia una superficie maggiore a 400 km2.

   Non  sono,  significativi  i corsi d'acqua che per motivi naturali
hanno  avuto  portata uguale a zero per piu' di 120 giorni l'anno, in
un anno idrologico medio.

   1.1.2 LAGHI

   Le  raccolte  di  acque  lentiche non temporanee. I laghi sono: a)
naturali  aperti  o chiusi, a seconda che esista o meno un emissario;
b)  naturali  ampliati e/o regolati, se provvisti all'incile di opere
di regolamentazione idraulica;

   Sono  significativi  i  laghi  aventi  superficie  dello  specchio
liquido  pari  a  0,5 km2 o superiore. Tale superficie e' riferita al
periodo di massimo invaso.

   1.1.3 ACQUE MARINE COSTIERE

   Sono  significative  le acque marine comprese entro la distanza di
3.000 metri dalla costa e comunque entro la batimetria dei 50 metri.

   1.1.4 ACQUE DI TRANSIZIONE

   Sono acque di transizione le acque delle zone di delta ed estuario
e le acque di lagune, di laghi salmastri e di stagni costieri.

   Sono  significative  le  acque delle lagune, dei laghi salmastri e
degli  stagni  costieri.  Le  zone  di delta ed estuario vanno invece
considerate come corsi d'acqua superficiali.

   1.1.5 CORPI IDRICI ARTIFICIALI

   Sono  i  laghi  o  i serbatoi, se realizzati mediante manufatti di
sbarramento,  e  i  canali  artificiali  (canali  irrigui o scolanti,
industriali,   navigabili,   ecc.)   fatta   esclusione   dei  canali
appositamente  costruiti  per  l'allontanamento  delle  acque  reflue
urbane ed industriali.

   Sono  considerati  significativi tutti i canali artificiali aventi
portata  di  esercizio  di  almeno  3  m3/s e i laghi artificiali o i
serbatoi aventi superficie dello specchio liquido almeno pari a 1 km2
o con volume di invaso almeno pari a 5 milioni di m3. Tale superficie
e' riferita al periodo di massimo invaso.

   1.2 CORPI IDRICI SOTTERRANEI

   1.2.1 ACQUE SOTTERRANEE

   Sono  significativi  gli accumuli d'acqua contenuti nel sottosuolo
permeanti  la  matrice  rocciosa,  posti  al  di sotto del livello di
saturazione permanente. Fra esse ricadono le falde freatiche e quelle
profonde  (in  pressione o no) contenute in formazioni permeabili, e,
in  via  subordinala,  i  corpi d'acqua intrappolati entro formazioni
permeabili  con  bassa o nulla velocita' di flusso. Le manifestazioni
sorgentizie,  concentrate  o diffuse (anche subacquee) si considerano
appartenenti  a  tale  gruppo  di  acque in quanto affioramenti della
circolazione idrica sotterranea. Non sono significativi gli orizzonti
saturi  di  modesta  estensione  e  continuita'  all'interno  o sulla
superficie  di  una  litozona  poco permeabile e di scarsa importanza
idrogeologica e irrilevante significato ecologico.

                 2 OBIETTIVI DI QUALITA' AMBIENTALE

   2.1 CORPI IDRICI SUPERFICIALI

   Lo  stato  di qualita' ambientale dei corpi idrici superficiali e'
definito  sulla  base dello stato ecologico e dello stato chimico del
corpo idrico.

   2.1.1 Stato ecologico

   Lo  stato ecologico dei corpi idrici superficiali e' l'espressione
della  complessita' degli ecosistemi acquatici, e della natura fisica
e  chimica  delle  acque  e  dei sedimenti, delle caratteristiche del
flusso idrico e della struttura fisica del corpo idrico, considerando
comunque prioritario lo stato degli elementi biotici dell'ecosistema.

   Gli  elementi  chimici  che saranno considerati per la definizione
dello  stato  ecologico  saranno,  a  seconda  del  corpo  idrico,  i
parametri chimici e fisici di base relativi al bilancio dell'ossigeno
ed allo stato trofico.

   Al  fine  di una valutazione completa dello stato ecologico, oltre
all'utilizzo  dell'indice biotico esteso (I.B.E.) per i corsi d'acqua
superficiali, sara' necessario utilizzare i metodi per la rilevazione
e  la valutazione della qualita' degli elementi biologici e di quelli
morfologici  dei  corpi  idrici  che  dovranno  essere  messi a punto
dall'ANPA.

   2.1.2 Stato chimico

   Lo   stato   chimico   e'   definito  in  base  alla  presenza  di
microinquinanti ovvero di sostanze chimiche pericolose.

   La  valutazione  dello stato chimico dei corpi idrici superficiali
e'  effettuata  inizialmente in base ai valori soglia riportate nella
direttiva 76/464/CEE e nelle direttive da essa, derivate, nelle parti
riguardanti gli obiettivi di qualita' nonche' dell'allegato 2 sezione
B;  nel  caso  che  per  gli  stessi parametri siano riportati valori
diversi, deve essere considerato il piu' restrittivo.

   Alla  successiva  tabella 1 sono riportati i principali inquinanti
chimici.

   L'aggiornamento  dei valori per i parametri indicati nella tabella
1  e  la definizione di quelli relativi ad altri composti non inclusi
nella  tabella,  pubblicato  con successivi decreti, sara' effettuato
sulla base dei ai risultati relativi alle LC50 o EC50, risultanti dai
test  tossicologici  su  ognuno  dei tre livelli trofici, ridotti con
opportuni  fattori  di  sicurezza  e in base alle indicazioni fornite
dalla Unione Europea.

   Al  fine  di  una  valutazione  completa  dello  stato chimico, in
particolare  per quei microinquinanti che presentano una loro maggior
affinita' coi sedimenti rispetto alla matrice acquosa e/o per la alta
capacita'  di diluizione dei corpi idrici aperti come il mare, non si
trovano  in  concentrazioni  significative  nelle  acque,  pur avendo
potenziali  effetti  tossici  sugli  organismi a causa di fenomeni di
bioaccumulo,  dovranno  essere  messi  a  punto,  da parte dell'ANPA,
metodi  per  la  rilevazione  e  la  valutazione  della  qualita' dei
sedimenti,  nonche' per la valutazione degli effetti sulle componenti
biotiche degli ecosistemi.

   Tali criteri integreranno anche quelli gia' adottati relativi agli
altri  corpi  idrici  superficiali,  soprattutto  per quanto riguarda
quelli a basso ricambio.


Tabella 1 - Principali inquinanti chimici da controllare nelle
acque dolci superficiali
===================================================================
INORGANICI (disciolti) (1)                 ORGANICI (sul tal quale)
===================================================================
Cadmio                                     aldrin
Cromo totale                               dieldrin
Mercurio                                   endrin
Nichel                                     isodrin
Piombo                                     DDT
Rame                                       esaclorobenzene
Zinco                                      esaclorocicloesano
                                           esaclorobutadiene
                                           1,2 dicloroetano
                                           tricloroetilene
                                           triclorobenzene
                                           cloroformio
                                           tetracloruro di carbonio
                                           percloroetilene
                                           pentaclorofenolo
-------------------------------------------------------------------
(1)  se  e'  accertata l'origine naturale di sostanze inorganiche, la
loro  presenza  non  compromette  l'attribuzione  di  una  classe  di
qualita' definita dagli altri parametri.

   2.1.3 Stato anibientale

   Lo  stato  anibientale  e'  definito  in  relazione  al  grado  di
scostamento   rispetto   alle   condizioni  di  un  corpo  idrico  di
riferimento definito al successivo punto 2.1.4.

   Gli   stati   di   qualita'   ambientale  previsti  per  le  acque
superficiali sono riportati alla tabella 2.


Tabella 2 - Definizione dello stato ambientale per i corpi
idrici superficiali
===================================================================
                              ELEVATO

Non si rilevano alterazioni dei valori di qualità degli elementi
chimico fisici ed idromorfologici per quel dato tipo di corpo
idrico in dipendenza degli impatti antropici, o sono minime
rispetto ai valori normalmente associati allo stesso ecotipo
in condizioni indisturbate. La qualità biologica sarà
caratterizzata da una composizione e un'abbondanza di specie
corrispondente totalmente o quasi alle condizioni normalmente
associate allo stesso ecotipo.
La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi,
è paragonabile alle concentrazioni di fondo rilevabili nei corpi
idrici non influenzati da alcuna pressione antropica.
-------------------------------------------------------------------
                               BUONO

I valori degli elementi della qualità biologica per quel tipo di
corpo idrico mostrano bassi livelli di alterazione derivanti
dall'attività umana e si discostano solo leggermente da quelli
normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni non
disturbate.
La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi,
è in  concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo
termine sulle comunità biologiche associate al corpo
idrico di riferimento.

-------------------------------------------------------------------
                           SUFFICIENTE

I valori degli elementi della qualità biologica per quei tipo di
corpo idrico si discostano moderatamente da quelli di norma
 associati allo stesso ecotipo in condizioni non disturbate.
I valori mostrano segni di alterazione derivanti dall'attività
umana e sono sensibilmente più disturbati che nella
condizione di "buono stato".
La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi,
è in concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo
 termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di
riferimento.
-------------------------------------------------------------------
                            SCADENTE

Si rilevano alterazioni considerevoli dei valori degli elementi di
qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale, e le
comunità biologiche interessate si discostano sostanzialmente
da quelle di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale
inalterato.
La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in
concentrazioni da comportare effetti a medio e lungo termine sulle
comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
-------------------------------------------------------------------
                            PESSIMO

I valori degli elementi di qualità biologica del tipo di corpo
idrico superficiale presentano alterazioni gravi e mancano ampie
porzioni delle comunità biologiche di norma associate al tipo di
corpo idrico superficiale inalterato.
La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in
concentrazioni tali da causare effetti a breve e lungo termine sulle
comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
-------------------------------------------------------------------

   2.1.4 Corpi idrici di riferimento

   Il  corpo  idrico  di  riferimento  e'  quello con caratteristiche
biologiche,  idromorfologiche,  e fisico-chimiche tipiche di un corpo
idrico  relativamente  immune da impatti antropici. I corpi idrici di
riferimento  sono  individuati,  anche in via teorica, in ogni bacino
idrografico,  dalle  autorita' di bacino o dalle regioni per i bacini
di  competenza.  Per  quanto  riguarda  i corsi d'acqua naturali ed i
laghi   dovranno   essere  individuati  almeno  un  corpo  idrico  di
riferimento  per  l'ecotipo  montano ed uno per l'ecotipo di pianura.
Tale  ecotipo  serve  a  definire le condizioni di riferimento per lo
stato  ambientale  "Elevato"  e per riformulare i limiti indicati nel
presente  allegato per i parametri chimici, fisici ed idromorfologici
relativi ai diversi stati di qualita' ambientale.

   2.2 CORPI IDRICI SOTTERRANEI

   Lo  stato  di  qualita' ambientale dei corpi idrici sotterranei e'
definito  sulla  base dello stato quantitativo e dello stato chimico:
tale  classificazione  deve essere riferita ad ogni singolo acquifero
individuato.

   Per  la  classificazione  quanfitativa e chimica bisogna riferirsi
alle indicazioni riportate ai punti 4.4.1 e 4.4.2.

   2.2.1 Stato ambientale

   Per  le  acque  sotterranee  sono  definiti  5  stati  di qualita'
ambientale come riportato nella tabella 3.


Tabella 3 - Definizioni dello stato ambientale per le
acque sotterranee.
===================================================================

                              ELEVATO

Impatto antropico nullo o trascurabile sulla qualità e quantità
della risorsa, con l'eccezione di quanto previsto nello stato
naturale particolare;
-------------------------------------------------------------------

                              BUONO

Impatto antropico ridotto sulla qualità e/o quantità della risorsa;
-------------------------------------------------------------------

                           SUFFICIENTE

Impatto antropico ridotto sulla quantità, con effetti significativi
sulla qualità tali da richiedere azioni mirate ad evitarne il
peggioramento
-------------------------------------------------------------------

                            SCADENTE

Impatto antropico rilevante sulla qualità e/o quantità della risorsa
con necessità di specifiche azioni di risanamento;
-------------------------------------------------------------------

                      NATURALE PARTICOLARE

Caratteristiche qualitative e/o quantitative che pur non presentando
 un significativo impatto antropico, presentano limitazioni d'uso
della risorsa per la presenza naturale di particolari specie
chimiche o per il basso potenziale quantitativo.
-------------------------------------------------------------------

        3 MONITORAGGIO E CLASSIFICAZIONE: ACQUE SUPERFICIALI

   3.1 ORGANIZZAZIONE DEL MONITORAGGIO

   Il  monitoraggio  si articola in una fase conoscitiva iniziale che
ha  come  scopo la classificazione dello stato di qualita' ambientale
dei  corpi  idrici ed in una fase a regime in cui viene effettuato un
monitoraggio   volto   a   verificare  il  raggiungimento  ovvero  il
mantenimento  dell'obiettivo  di qualita' "buono" di cui all'articolo
4.

   3.1.1 Fase conoscitiva

   La  fase  conoscitiva  iniziale ha la durata di 24 mesi ed ha come
finalita' la classificazione dello stato di qualita' di ciascun corpo
idrico;   in  base  ad  esso  le  autorita'  competenti  definiscono,
nell'ambito  del  piano  di  tutela,  le  misure  necessarie  per  il
raggiungimento   o   il   mantenimento   dell'obiettivo  di  qualita'
ambientale.

   La  fase conoscitiva iniziale, ha altresi' lo scopo di raccogliere
tutte le informazioni utili alla valutazione degli elementi biologici
e  idromorfologici  necessari  a definire piu' compiutamente lo stato
ecologico  dei  corpi  idrici  superficiali,  nonche' per valutare le
informazioni  relative  alla  contaminazione  da  microinquinanti dei
sedimenti  e  del  biota, in particolare per quanto riguarda le acque
costiere e le acque di transizione.

   Le  informazioni pregresse non antecedenti il 1997, possono essere
utilizzate  -  se  compatibili  con  quelle  richieste  nel  presente
allegato  -  in  sostituzione  o  integrazione delle analisi previste
nella  fase  iniziale del monitoraggio per l'attribuzione dello stato
di qualita'.

   3.1.2 Fase a regime

   Se  i corpi idrici hanno raggiunto l'obiettivo "Buono" o "Elevato"
il  monitoraggio  puo'  essere ridotto ai soli parametri riportati in
tabella  4. L'autorita' competente, in relazione allo stato dei corsi
d'acqua,  puo'  variare  la  frequenza  dei campionamenti e il numero
delle stazioni della rete di rilevamento:

   Le   autorita'  competenti  armonizzano  e  ricercano  la  miglior
integrazione  possibile  tra le diverse iniziative di controllo delle
acque  (monitoraggio  per  la balneazione, per la produzione di acqua
potabile,  per  la  vita dei pesci, ed altri), al fine di ottimizzare
l'impiego di risorse umane e finanziarie.

   Deve  inoltre  essere  predisposto,  presso  ogni ARPA, o comunque
presso ogni regione in attesa che venga costituita l'ARPA, un sistema
di  pronto  intervento in grado di monitorare gli effetti ed indagare
sulle  cause  di  fenomeni  acuti  di inquinamento causati da episodi
accidentali o dolosi.

   3.2 CORSI D'ACQUA

   3.2.1 Indicatori di qualita' e analisi da effettuare

   Ai  fini  della  prima  classificazione  della  qualita' dei corsi
d'acqua  vanno  eseguite  determinazioni  sulla matrice acquosa e sul
biota;   qualora  ne  ricorra  la  necessita',  cosi'  come  indicato
successivamente  nei punti relativi agli specifici corpi idrici, tali
determinazioni  possono  essere integrate da indagini sui sedimenti e
da test di tossicita'. Le determinazioni necessarie per il sistema di
classificazione  sono  condotte  sui  campioni  e  con  le  frequenze
indicate nella sezione 3.2.2.

   3.2.1.1 Acque

   Le  determinazioni  sulla matrice acquosa riguardano due gruppi di
parametri, quelli di base e quelli addizionali.

   I  parametri  di  base,  riportati  in  tabella  4,  riflettono le
pressioni  antropiche  tramite  la  misura  del  carico organico, del
bilancio  dell'ossigeno,  dell'acidita', del grado di salinita' e del
carico  microbiologico  nonche'  le  caratteristiche  idrologiche del
trasporto solido. I parametri definiti macrodescritori e indicati con
(o)  nella tabella 4 vengono utilizzati la classificazione; gli altri
parametri   servono   a  fornire  informazioni  di  supporto  per  la
interpretazione delle caratteristiche di qualita' e di vulnerabilita'
del  sistema  nonche'  per la valutazione dei carichi trasportati. La
determinazione dei parametri di base e' obbligatoria.

   I  parametri addizionali sono relativi ai microinquinanti organici
ed  inorganici;  quelli  di  piu' ampio significato ambientale e sono
riportati nella tabella I. La selezione dei parametri da esaminare e'
effettuata dall'autorita' competente caso per caso, in relazione alle
criticita'  conseguenti  agli  usi  del  territorio.  Le  analisi dei
parametri  addizionali  vanno  effettuate ove Autorita' competente lo
ritenga necessario e comunque nel caso in cui:

   -  a  seguito  delle  attivita'  delle indagini conoscitive di cui
all'allegato  3  si  individuino  sorgenti  puntuali  e  diffuse o si
abbiano  informazioni  pregresse  e  attuali  su  sorgenti puntuali e
diffuse  che apportino una o piu' specie di tali inquinanti nel corpo
idrico;

   - dati recenti dimostrino livelli contaminazione, da parte di tali
sostanza,  delle acque e del biota o segni di incremento delle stesse
nei sedimenti


Tabella 4 - Parametri di base (con (o)
sono indicati i parametri macrodescrittori
utilizzati per la classificazione)
===================================================================
Portata (m3/s)                     Ossigeno disciolto (mg/L)** (o)
pH                                 BOD5 (O2mg/L) ** (o)
Solidi sospesi (mg/L)              COD (O2mg/L) ** (o)
Temperatura (°C)                   Ortofosfato (P mg/L) *
Conducibilità (µS/cm (20° C))**   Fosforo Totale (P mg/L) (o)
Durezza (mg/L di CaCO3)            Cloruri (Cl- mg/L) *
Azoto totale (N mg/L) * *          Solfati (SO4 - - mg/L)*
Azoto ammoniacale (N mg/L)*(o)     Escherichia coli (UFC/100 mL)(o)
Azoto nitrico (N mg/L) *(o)
-------------------------------------------------------------------


(*)  determinazione  sulla  fase  (*  *) determinazione sul disciolta
campione tal quale

   3.2.1.2 Biota

   Le determinazioni sul biota riguardano due gruppi di analisi:

   Analisi di base: gli impatti antropici sulle comunita' animali dei
corsi  d'acqua  vengono  valutati  attraverso l'Indice Biotico Esteso
(I.B.E.).  Tale  analisi va eseguita obbligatoriamente con le cadenze
indicate al punto 3.2.2.2..

   Analisi  supplementari:  non  obbligatorie, da eseguire a giudizio
dell'autorita'  che  effettua  il  monitoraggio, per una analisi piu'
approfondita  delle  cause  di  degrado  del corpo idrico. A tal fine
possono   essere   effettuati   saggi   biologici   finalizzati  alla
evidenziazione  di effetti a breve o lungo termine. Tra questi in via
prioritaria si segnalano:

   -  test  di  tossicita' su campioni acquosi concentrati su Daphnia
magna;

   -  test  di  mutagenicita'  e  teratogenesi  su  campioni  acquosi
concentrati;

   - test di crescita algale;

   -    test    su   campioni   acquosi   concentrati   con   batteri
bioluminescenti;

   In aggiunta si segnala l'opportunita' di effettuare determinazioni
di  accumulo  di  contaminanti  prioritari (PCB, DDT e Cd) su tessuti
muscolari di specie ittiche residenti o su organismi macrobentonici.

   3.2.1.3 Sedimenti

   Le  analisi  sui  sedimenti  sono  da  considerarsi  come  analisi
supplementari  eseguite  per avere, se necessario, ulteriori elementi
conoscitivi  utili a determinare le cause di degrado ambientale di un
corso d'acqua.

   Le   autorita'   preposte   al   monitoraggio  devono,  nel  caso,
selezionare  i  parametri  da  ricercare, prioritariamente tra quelli
riportati  nella  tabella  5  e,  se  necessario,  includerne  altri,
considerando  le condizioni geografiche ed idromorfologiche del corso
d'acqua,  i  fattori  di  pressione  antropica cui e' sottoposto e la
tipologia degli scarichi immessi.

   Le  determinazioni  sui  sedimenti  vanno fatte in particolare per
ricercare  quegli inquinanti che presentano una maggior affinita' con
i sedimenti rispetto che alla matrice acquosa.

   Qualora  sia  necessaria  un'analisi  piu'  approfondita  volta  a
evidenziare gli effetti tossici a breve o a lungo termine si potranno
effettuare  dei saggi biologici sui sedimenti. Gli approcci possibili
sono molteplici e riconducibili a tre soluzioni fondamentali:

   - saggi su estratti di sedimento

   - saggi sul sedimento in toto

   - saggi su acqua interstiziale

   Ogni   soluzione   offre   informazioni   peculiari   e   pertanto
l'applicazione  congiunta di piu' tipi di saggio spesso garantisce le
informazioni  volute.  Possono essere utilizzati organismi acquatici,
sia in saggi acuti che (sub)cronici. In via prioritaria si segnalano:
Oncorhynchus  mykiss,  Daphnia  magna, Ceriodaphnia dubia, Chironomus
tentans   e   C.   riparius,   Selenastrum  capricornutum  e  batteri
luminescenti.


Tabella 5 Microinquinanti e sostanze
pericolose di prima priorità da
ricercare nei sedimenti
===================================================================
Inorganici e Metalli        Organici(1)
Arsenico                    Policlorobifenili (PCB)
Cadmio                      Diossine (TCDD)
Zinco                       Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
Cromo totale                Pesticidi organoclorurati
Mercurio
Nichel
Piombo
Rame
-------------------------------------------------------------------

(1) Si consiglia la determinazione dei seguenti inquinanti organici:
Idrocarburi  Policiclici Aromatici prioritari: Naftalene, Acenaftene,
Fenantrene*,      Fluorantene,     Benz(a)antracene**,     Crisene**,
Benzo(b)fluorantene,     Benzo(k)fluorantene**,     Benzo(a)pirene**,
Dibenzo(a,h)antracene,   Benzo(g,h,i)perilene*,   Antracene,   Pirene
Indeno(1,2,3,c,d)pirene*,   Acenaftilene,  Fluorene.  (*)  indica  le
molecole  con  presunta  attivita' cancerogena. (**) quelle che hanno
attivita' cancerogena.
Composti  organoclorurati  prioritari: DDT e analoghi (DD's); Isomeri
dell'Esaclorocicloesano  (HCH's); Drin's; Esaclorobenzene, PCB (i PCB
piu'  rilevanti sotto il profilo ambientale consigliati anche in sede
internazionale  (EPA,  UNEP)sono:  PCB's;  PCB 52 PCB 77, PCB 81, PCB
128, PCB 138, PCB 153, PCB 169).

   3.2.2 Campionamento

   3.2.2.1  Criteri per la scelta delle stazioni di prelievo Per ogni
corso d'acqua naturale viene definito un numero minimo di stazioni di
prelievo,  come  indicato nella seguente tabella 6; tale numero e' in
funzione  della  tipologia  del  corso d'acqua e della superficie del
bacino imbrifero.

   Le Autorita' competenti possono aumentare il numero delle stazioni
in  presenza  di particolari valori naturalistici e/o paesaggistici o
per particolari utilizzazioni in atto o in tutte le situazioni in cui
questo sia ritenuto necessario.


Tabella 6 - Numero stazioni nei corsi d'acqua naturali
===================================================================
Area del bacino (km2)       Numero stazioni
                            Corsi d'acqua         Corsi d'acqua
                            di 1° ordine          di 2° ordine
===================================================================
200-400                      1
401-1000                     2                     1
1001- 5000                   3                     2
5001- 10.000                 5                     4
10.001-25.000                6                     -
25.001-50.000                8                     -
>50.001                     10                     -
-------------------------------------------------------------------

   Le stazioni di prelievo sui corsi d'acqua sono in linea di massima
distribuite  lungo  l'intera  asta  del  corso d'acqua, tenendo conto
della presenza degli insediamenti urbani, degli impianti produttivi e
degli apporti provenienti dagli affluenti.

   I  punti  di  campionamento  sono  fissati  a  una  distanza dalle
immissioni  sufficiente ad avere la garanzia del rimescolamento delle
acque  al  fine  di  valutare  la  qualita' del corpo recettore e non
quella degli apporti.

   In  ogni  caso  deve  essere  posta una stazione di prelievo nella
sezione  di chiusura di ogni corpo idrico significativo. La misura di
portata puo' essere effettuata in modo puntuale in corrispondenza del
punto  di  campionamento  e contestualmente allo stesso o desunta dai
valori di portata rilevati in continuo presso stazioni fisse.

   Per   quanto   riguarda   l'analisi   dei  sedimenti  i  punti  di
campionamento  sono  individuati  prioritariamente  in corrispondenza
delle  stazioni  definite  per l'analisi delle acque, compatibilmente
con le caratteristiche granulometriche del substrato di fondo.

   3.2.2.2 Frequenza del campionamenti

   3.2.2.2.1 Fase iniziale del monitoraggio

   Acque:

   la   misura   del  parametri  chimici,  fisici,  microbiologici  e
idrologici  di  base  e  di quelli relativi ai parametri addizionali,
quando  necessari,  deve  essere  eseguita  una volta al mese fino al
raggiungimento dell'obiettivo di qualita'.

   Sedimenti:  una  volta  all'anno,  durante  i  periodi di magra (e
comunque  lontano  da  eventi  di  piena),  ovvero  durante i periodi
favorevoli alla deposizione del materiale sospeso. Biota: l'I.B.E. va
misurato   stagionalmente  (4  volte  all'anno);  I.  test  biologici
addizionali e quelli di bioaccumulo, quando richiesti, vanno eseguiti
nei periodi di maggiore criticita' per il sistema.

   3.2.2.2.2 Fase a regime

   La  frequenza  di  campionamento  si  mantiene  inalterata fino al
raggiungimento   dell'obiettivo   di   qualita'   ambientale  di  cui
all'articolo   4.   Raggiunto   tale   obiettivo,   la  frequenza  di
campionamento  puo'  essere  ridotta dall'autorita' competente ma non
deve  comunque  essere  inferiore  a  quattro  volte  all'anno  per i
parametri  di  base  di  cui  alla  tabella  4  e inferiore a due per
l'I.B.E..  Per  la  misura  di portata deve essere garantito per ogni
stazione  idrometrica un numero annuo di determinazioni sufficiente a
mantenere aggiornata la scala di deflusso.

   3.2.3 Classificazione

   La  classificazione  dello  stato  ecologico  (tabella  8),  viene
effettuata incrociando il dato risultante dai macrodescrittori con il
risultato  dell'I.B.E., attribuendo alla sezione in esame o al tratto
da essa rappresentato il risultato peggiore tra quelli derivati dalle
valutazioni relative ad I.B.E. e macrodescrittori.

   Per  la  valutazione  del  risultato  dell'I.B.E.  si considera il
valore  medio  ottenuto  dalle analisi eseguite durante il periodo di
misura   per   la   classificazione.  Per  il  calcolo  della  media,
considerata  la possibilita' di classi intermedie (es. 8/9 o 9/8), si
segue il seguente procedimento:

   per  la classe 10/9 si attribuisce il valore 9,6 , per quella 9/10
il  valore 9,4, per 9/8 il valore 8,6, per 8/9 il valore 8,4, e cosi'
per le altre classi.

   -  per ritrasformare in valori di I.B.E. la media si procedera' in
modo contrario avendo cura di assegnare la classe piu' bassa nel caso
di frazione di 0,5: esempio 8,5= 8/9, 6,5=6/7 ecc..

   Il   livello   di  qualita'  relativa  ai  macrodescrittori  viene
attribuito  utilizzando  la  tabella  7 e seguendo il procedimento di
seguito descritto:

   -  sull'insieme dei risultati ottenuti durante la fase conoscitiva
bisogna  calcolare,  per ciascuno dei parametri riportati in tabella,
il 75o percentile;

   -  si  individua  la  colonna in cui ricade il risultato ottenuto,
individuando cosi' il livello di inquinamento da attribuire a ciascun
parametro e, conseguentemente, il suo punteggio;

   - si ripete tale operazione di calcolo per ciascun parametro della
tabella e quindi si sommano tutti i punteggi ottenuti;

   -   si   individua   il   livello  di  inquinamento  espresso  dai
macrodescrittori in base all'intervallo in cui ricade il valore della
somma  dei  livelli  ottenuti  dai  diversi  parametri, come indicato
nell'ultima riga della tabella 7.

   Ai  fini della classificazione devono essere disponibili almeno il
75% dei risultati delle misure eseguibili nel periodo considerato.

   Lo  stesso parametro statistico dei 75o percentile viene usato per
la  eventuale valutazione dello stato di qualita' chimica concernente
gli inquinanti chimici indicati in tabella 1.


Tabella 7 - Livello di inquinamento espresso dai macrodescrittori
===================================================================
Parametro           livello   livello   livello   livello   livello
                       1         2         3         4         5
===================================================================
100-0D (% sat.) (*)  =(10((()   =(20(      =(30(      =(50(     >(50(
-------------------------------------------------------------------
BOD5 (O2 mg/L)        < 2,5    = 4       = 8       = 15     >15
-------------------------------------------------------------------
COD (O2 mg/L)        < 5      = 10      = 15      = 25     >25
-------------------------------------------------------------------
NH4 (N mg/L)          < 0,03   = 0,1     = 0,5     = 1,5    >1,5
-------------------------------------------------------------------
N03 (N mg/L)          < 0,30   = 1,5     = 5       = 10     >10
-------------------------------------------------------------------
Fosforo totale        < 0,07   = 0,15    = 0,30    = 0,6    >0,6
(P mg/L)
-------------------------------------------------------------------
Escherichia coli      < 100    =1.000    =5.000    =20.000  =20.000
(UFC/100 mL)
-------------------------------------------------------------------
Punteggio da attribuire
per ogni parametro
analizzato
(75° percentile          80        40        20         10        5
del periodo di
rilevamento)
===================================================================
LIVELLO DI            480-560   240-475   120-235     60-115   < 60
INQUINAMENTO
DAI MACRODESCRITTORI
===================================================================


(*)  la  misura deve essere effettuata in assenza di vortici; il dato
relativo  al  deficit  o al surplus deve essere considerato in valore
assoluto; (#) in assenza di fenomeni di eutrofia;


Tabella 8 - Stato ecologico dei corsi d'acqua (si consideri il
risultato peggiore tra I.B.E. e macrodescrittori).
===================================================================
               CLASSE 1   CLASSE 2   CLASSE 3   CLASSE 4   CLASSE 5

I.B.E.           ( 10        8-9        6-7        4-5        1,2,3

LIVELLO DI     480 - 560   240-475    120-235     60-115      < 60
INQUINAMENTO
MACRODESCRITTORI
===================================================================

   3.2.3.1 Attribuzione dello stato di qualità ambientale

   Al fine della attribuzione dello stato ambientale del corso
d'acqua i dati relativi allo stato ecologico andranno rapportati
con i dati relativi alla presenza degli inquinanti chimici indicati
in tabella 1, secondo lo schema riportato alla Tabella 9:

Tabella 9 - Stato ambientale dei corsi d'acqua
===================================================================
Stato Ecologico => Classe 1  Classe 2  Classe 3  Classe 4  Classe 5
===================================================================
Concentrazione
inquinanti di cui
alla Tabella 1
-------------------------------------------------------------------
= Val. Soglia  ELEVATO   BUONO     SUFFICIENTE  SCADENTE   PESSIMO
-------------------------------------------------------------------
> Val. Soglia  SCADENTE  SCADENTE  SCADENTE     SCADENTE   PESSIMO
===================================================================

   Se  lo stato ambientale da attribuire alla sezione di corpo idrico
risulta  inferiore  a  "Buono"  devono essere effettuati accertamenti
successivi  finalizzati  alla  individuazione delle cause del degrado
alla definizione delle azioni di risanamento.

   Tali   accertamenti,   soprattutto   se   il  risultato  derivante
dall'I.B.E.  e'  significativamente  peggiore  della  classificazione
derivante  dai  dati dei macrodescrittori e degli eventuali parametri
addizionali,   devono   includere   analisi   supplementari  volte  a
verificare  la  presenza  di  sostanze  pericolose  non  ricercate in
precedenza ovvero l'esistenza di eventuali effetti di tipo tossico su
organismi  acquatici,  ovvero di fenomeni di accumulo di contaminanti
nei sedimenti e nel biota.

   L'eventuale  evidenziazione  di  situazioni  di tossicita' per gli
organismi testati e/o evidenze di bioaccumulo sugli stessi portano ad
attribuire lo stato ambientale scadente.

   3.3 LAGHI

   3.3.1 Indicatoti di qualita' e analisi da effettuare

   La  definizione  dello  stato  di qualita' ambientale dei laghi e'
basata sulle analisi effettuate sulla matrice acquosa.

   Qualora  ne  ricorra  la  necessita', come di seguito specificato,
tali  analisi  vanno integrate con determinazioni sui sedimenti e sul
biota ovvero da saggi biologici a medio e lungo termine.

   Tutte  le determinazioni necessarie per la classificazione debbono
essere  condotte  sulle  stazioni  e  con le frequenze indicate nella
sezione 3.3.2

   3.3.1.1 Acque

   Le  determinazioni  sulla matrice acquosa riguardano due gruppi di
parametri, quelli di base e quelli addizionali.

   I parametri di base sono riportati in tabella 10. Alcuni di questi
sono   relativi   allo   stato  trofico  e  sono  utilizzati  per  la
classificazione, altri servono a fornire informazioni di supporto par
l'interpretazione dei fenomeni di alterazione.

   La determinazione dei parametri di base e' obbligatoria.

   I  parametri addizionali sono relativi ai microinquinanti organici
ed  inorganici;  quelli  di  piu'  ampio  significato ambientale sono
riportati nella tabella 1.

   La   selezione   dei   parametri   da   esaminare   e'  effettuata
dall'autorita' competente caso per caso, in relazione alle criticita'
conseguenti agli usi del territorio.

   Le   analisi   dei   parametri  addizionali  sono  effettuate  ove
l'Autorita'  competente  lo ritenga necessario e comunque nel caso in
cui:

   -  a  seguito  delle  attivita'  delle indagini conoscitive di cui
all'allegato  3  si  individuino  sorgenti  puntuali  e  diffuse o si
abbiano  informazioni  pregresse  e  attuali  su  sorgenti puntuali e
diffuse  che apportino una o piu' specie di tali inquinanti nel corpo
idrico;

   - dati recenti dimostrino livelli contaminazione, da parte di tali
sostanza,  delle acque e del biota o segni di incremento delle stesse
nei sedimenti.


Tabella 10 - Parametri chimico-fisici di base (con (o) sono indicati
parametri macrodescrittori utilizzati per la
classificazione)
===================================================================
Temperatura (°C)                      pH
-------------------------------------------------------------------
Alcalinità (mg/L Ca (HCO3)2)         Trasparenza (m) (o)
-------------------------------------------------------------------
Ossigeno disciolto (mg/L)             Ossigeno ipolimnico
                                      (% di saturazione) (o)
-------------------------------------------------------------------
Corofilla "a"((g/L) (o)               Fosforo totale (P(g/L) (o)
-------------------------------------------------------------------
Ortofosfato (P(g/L)                   Azoto nitroso (N(g/L)
-------------------------------------------------------------------
Azoto nitrico (N mg/L)                Azoto ammoniacale (N mg/L)
-------------------------------------------------------------------
Conducibilità elettrica               Azoto totale (N mg/L)
Specifica ((S/cm (20°C)
===================================================================

   3.3.1.2 Sedimenti

   Valgono  per  i  sedimenti  le  stesse  indicazioni  e  le  stesse
considerazioni svolte per le acque correnti al punto 3.2.1.3.

   3.3.1.3 Biota

   Per  quanto  riguarda  il  biota,  in  attesa di nuove indicazioni
predisposte  dall'ANPA,  come  indicato  al  precedente punto 2.1.2.,
valgono  le  stesse  indicazioni e le stesse considerazioni svolte al
punto 3.2.1.2 per le analisi supplementari nei corsi d'acqua.

   3.3.2 Campionamento

   3.3.2.1 Criteri per la scelta delle stazioni di prelievo

   Corpi d'acqua di superficie inferiore a 80 km2 : un'unica stazione
fissata nel punto di massima profondita'.

   Corpi  d'acqua  di  superficie  maggiore  di  80  Km2  o  di forma
irregolare:  il  numero  delle stazioni va individuato caso per caso,
tenendo  conto  delle  zone di maggior interesse (rami ciechi, grandi
baie poco profonde, fosse isolate).

   I  campioni  di  acqua  vanno  prelevati  lungo la colonna, con le
seguenti modalita':

   -  laghi  con profondita' fino ai 50 m: un campione in superficie,
uno a meta' della colonna d'acqua ed uno sul fondo;

   -  laghi  con  profondita'  superiore  a  50  m:  un  campione  in
superficie,  a  25 m, a 50 m, a 100 m, a multipli di 100 m, e uno sul
fondo;

   -  laghi  che per peculiarita' ambientali o situazioni di influsso
antropico  necessitino di un maggior dettaglio per la colonna d'acqua
superiore:  un campione in superficie, a 5 m, a 10 m, a 20 m, a 50 m,
a 100 m, a multipli di 100 m, e uno sul fondo.

   3.3.2.2  Frequenza dei campionamenti I campionamenti devono essere
effettuati   semestralmente,   una   volta  nel  periodo  di  massimo
rimescolamento ed una in quello di massima. stratificazione.

   3.3.3 Classificazione

   Al  fine  di  una  prima classificazione dello stato ecologico dei
laghi  viene  valutato lo stato trofico cosi come indicato in tabella
11.  La  classe  da  attribuire  e'  quello  che emerge dal risultato
peggiore tra i quattro parametri indicati.


Tabella 11 - Stato ecologico dei laghi
===================================================================
PARAMETRO               CLASSE   CLASSE   CLASSE   CLASSE   CLASSE
                           1       2        3        4        5
===================================================================
Trasparenza (m)           > 5     = 5      = 2      = 1,5    = 1
(valore minimo annuo)
-------------------------------------------------------------------
Ossigeno ipolimnico       >80%    =80%     =60%     =40%     =20%
(% di saturazione)
(valore minimo annuo
misurato nel periodo di
massima stratificazione)
-------------------------------------------------------------------
clorofilla "a" ((g/L)     < 3     = 6      =10      =25      >25
(valore massimo annuo)
-------------------------------------------------------------------
Fosforo totale (P(g/L)    <10     =25      =50      =100     >100
(valore massimo annuo)
===================================================================

   Per  la valutazione dei parametri relativi agli inquinanti chimici
di  cui  alla  tabella  1  si  considera la media aritmetica dei dati
disponibili nel periodo di misura.

   Al fine della attribuzione dello stato ambientale, i dati relativi
allo   stato  ecologico  andranno  confermati  dagli  eventuali  dati
relativi  alla  presenza  degli  inquinanti  chimici  della tabella 1
secondo quanto indicato nello schema riportato in Tabella 12.

   . il;

Tabella 12 - Stato ambientale dei laghi
===================================================================
Stato Ecologico =>   classe  classe    classe     classe   classe
                       1       2         3          4        5
===================================================================
Concentrazione
inquinanti di cui
alla Tabella 1
-------------------------------------------------------------------
= Valore Soglia    ELEVATO   BUONO  SUFFICIENTE  SCADENTE  PESSIMO
-------------------------------------------------------------------
> Valore Soglia   SCADENTE SCADENTE  SCADENTE    SCADENTE  PESSIMO
===================================================================

   Nel  caso in cui alla sezione di corpo idrico venga attribuita uno
stato   ambientale  inferiore  a  "Buono"  devono  essere  effettuati
accertamenti  successivi  finalizzati alla individuazione delle cause
del degrado e alla definizione delle azioni di risanamento.

   Tali  accertamenti,  soprattutto  se dagli elementi conoscitivi in
possesso  dell'autorita'  non  si evidenziano scarichi potenzialmente
contenti  le  sostanze  indicate  in  tabella  1 e quelle indicate in
tabella  5, devono includere analisi supplementari volte a verificare
la  presenza  di  sostanze  pericolose  non ricercate in precedenza e
l'esistenza  di  eventuali  effetti  di  tipo  tossico  su  organismi
acquatici,  ed  infine  di  fenomeni  di accumulo di contaminanti nei
sedimenti e nel biota.

   L'eventuale  evidenziazione  di  situazione  di tossicita' per gli
organismi testati e/o evidenze di bioaccumulo sugli stessi portano ad
attribuire lo stato ambientale "Scadente".

   3.4 ACQUE MARINE COSTIERE

   3.4.1 Indicatori di qualita' e analisi da effettuare

   Per  la classificazione della qualita' delle acque marine costiere
vanno eseguite determinazioni sulla matrice acqua.

   Ad  integrazione  delle,  analisi  sulle  acque,  vanno effettuate
analisi  e  saggi biologici sui sedimenti e sul biota. I risultati di
tali  indagini  avranno  la  funzione  di completare i dati derivanti
dalle  analisi  sulle  acque  e  di concorrere alla definizione dello
stato  chimico  rappresentando, al contempo, una base conoscitiva che
concorra  a  definire  i  valori  delle classi di qualita' chimica ed
ecologica delle acque.

   Le  determinazioni  necessarie  per  il sistema di classificazione
debbono  essere  condotte  secondo  le  indicazioni  riportate  nella
sezione 3.4.2.

   Il  monitoraggio  del biota e dei sedimenti deve essere effettuato
per rilevare specifiche fonti di contaminazione e per indicazioni sui
livelli   di   "compromissione"  del  tratto  di  costa  considerato.
L'autorita' competente, ove necessario, integra i parametri riportati
nelle  specifiche tabelle, con indagini "addizionali" ovvero provvede
a  sostituirli  con  altri  che  risultino  essere piu' significativi
rispetto  alle  specifiche  realta'  territoriali,  in funzione delle
caratteristiche del bacino afferente e/o dei diversi usi della fascia
costiera, cosi' da mirare attentamente le analisi ambientali.

   L'eventuale  incremento  della concentrazione degli inquinanti tra
una  analisi  e le successive deve comportare l'approfondimento delle
iniziative di controllo sugli apporli (insediamenti costieri civili e
produttivi, bacini idrografici affluenti).

   La  frequenza  dei  campionamenti delle acque, dei sedimenti e del
biota,  indicata  negli  specifici  paragrafi,  puo'  essere  variata
qualora le Autorita' competenti lo ritengano necessario.

   3.4.1.1 Acque

   I  parametri  da  analizzare  nelle  acque  sono  quelli  di  base
riportati  nella tabella 13; i parametri definiti macrodescrittori ed
indicati  con  (o)  nella  stessa  tabella  sono  utilizzati  per  la
classificazione   di   cui  alla  tabella  16.  Gli  altri  parametri
forniscono  informazioni  di  supporto  per  la interpretazione delle
caratteristiche  di  qualita'  e  vulnerabilita' dell'ambiente marino
analizzato nonche' per la valutazione dei carichi trasportati.

   Per  temperatura,  salinita'  e  ossigeno  disciolto dovra' essere
fornito il profilo verticale su tutta la colonna d'acqua.


Tabella 13 - Parametri di base (con (o) sono indicati i
parametri macrodescrittori utilizzati per la classificazione)
===================================================================
Temperatura (°C)                      Ossigeno disciolto (mg/L)(o)
-------------------------------------------------------------------
pH                                    Clorofilla "a" ((g/L)(o)
-------------------------------------------------------------------
Trasparenza (M)                       Azoto totale (N mg/L)
-------------------------------------------------------------------
Salinità (psu)                       Azoto nitrico (N mg/L)(o)
-------------------------------------------------------------------
Ortofosfato (P-PO4 mg/L)              Azoto ammoniacale (N mg/L)(o)
-------------------------------------------------------------------
Fosforo totale (P mg/L)(o)            Azoto nitroso (N mg/L)(o)
-------------------------------------------------------------------
Enterococchi (UFC/mL)
===================================================================

   3.4.1.2 Biota

   Per  quanto  riguarda  il  biota  sono  considerate prioritarie le
analisi di accumulo dei metalli e dei contaminanti organici, indicati
in   tabella   14,  in  bivalvi  delle  famiglie  Mytilidae  (Mytilus
galloprovincialis)  od Ostreoidea (Ostrea edulis, Crassostrea gigas).
Ove  non  reperibili  quelle  suindicate, potranno essere considerate
specie  appartenenti  alle  famiglie: Tellinoidea (Donax trunculus) e
Veneroidea (Tapes decussatus, Tapes philippinarum).

   Sono considerate addizionali:

   1.  le  indagini  sulle  biocenosi  di  maggior  pregio ambientale
(praterie   di  fanerogame,  coralligeno,  etc.)  presenti  nell'area
indagata,  al  fine  di  una  piu'  completa  definizione dello stato
ecologico.   Tali   indagini   infatti   rappresentano  una  "memoria
biologica" dell'area in studio, fornendo informazioni integrate sugli
effetti indotti dai diversi impatti antropici

   2.  opportuni  saggi  biologici a breve o lungo termine, su specie
selezionate  appartenenti a diversi gruppi tassonomici, privilegiando
le  specie  autoctone  o  quelle per le quali esistano dei protocolli
standardizzati.


Tabella 14 - Inquinanti da ricercare nel biota
===================================================================
Metalli pesanti bioaccumulabili
-------------------------------------------------------------------
Idrocarburi Policiclici Aromatici - IPA(*)
-------------------------------------------------------------------
Composti organoclorurati (PCB e pesticidi)(*)
===================================================================

(*) Si consiglia la determinazione dei seguenti inquinanti organici:
Idrocarburi  Policiclici Aromatici prioritari: Naftalene, Acenaftene,
Fenantrene*,             Fluorantene,             Benz(a)antracene**,
Crisene**,Benzo(b)fluorantene,                  Benzo(k)fluorantene**
Benzo(a)pirene**,    Dibenzo(a,h)antracene,    Benzo(g,h,i)perilene*,
Antracene,  Pirene  Indeno (1,2,3,c,d,)pirene*,Acenaftilene,Fluorene.
(*)  indica  le  molecole  con  presunta attivita' cancerogena, (* *)
quelle che hanno attivita' cancerogena.
Composti  organoclorurati  prioritari: DDT e analoghi (DD's); Isomeri
dell'Esaclorocicloesano  (HCH's); Drin's; Esaclorobenzene, PCB (i PCB
piu'  rilevanti sotto il profilo ambientale consigliati anche in sede
internazionale  (EPA,  UNEP)sono:  PCB's; PCB 52, PCB 77, PCB 81, PCB
128, PCB 138, PCB 153, PCB 169).

   3.4.13 Sedimenti

   Per  quanto  riguarda  i sedimenti sono considerate prioritarie le
analisi dei parametri indicati nella tabella 15.

   Qualora   le   autorita'   ritengano  necessaria  un'analisi  piu'
approfondita  volta  a  evidenziare  gli  effetti tossici a breve o a
lungo  termine,  ovvero ritengano opportuno integrare il dato chimico
nella   valutazione   della   qualita'  del  sedimento,  si  potranno
effettuare dei saggi biologici sui sedimenti.


Tabella 15 - Parametri da ricercare nei sedimenti
===================================================================
Granulometria (classificazione di      Carbonio Organico
Wentworth o di Shepard)
-------------------------------------------------------------------
idrocarburi Policiclici Aromatici      Composti organoclorurati
- IPA - (vedi nota (*)                 (PCB e pesti.cidi) (vedi
Tabella 14)                            nota (*)Tabella 14) "
-------------------------------------------------------------------
Metalli pesanti bioaccumulabili        Composti organostannici#
-------------------------------------------------------------------
Saggi biologici su diversi
gruppi tassonomici
===================================================================

(#)  Lo  screening  dei  composti organostannici puo' essere limitato
alle aree in prossimita' di porti.

(*) Si consiglia la determinazione dei seguenti inquinanti organici:

Idrocarburi  Policiclici Aromatici prioritari: Naftalene, Acenaftene,
Fenantrene*,             Fluorantene,             Benz(a)antracene**,
Crisene**,Benzo(b)Fluorantene,                  Benzo(k)fluorantene**
Benzo(a)pirene**,    Didenzo(a,h)antracene,    Benzo(g.h.i)perilene*,
Antracene,  Pirene  Indeno (1.2.3.c,d,)pirene*,Acenaftilene,Fluorene.
(*)  indica  le  molecole  con  presunta attivita' cancerogena, (* *)
quelle che hanno attivita' cancerogena.

Composti  organoclorurati  prioritari.  DDT e analoghi (DDs); Isomeri
dell'Esaclorocicloesano  (HCHs);  Drin,s;  Esaclorobenzene,  PCB (PCB
piu'  rilevanti sotto il profilo ambientale consigliati anche in sede
internazionale  (EPA,  UNEP)sono:  PCBs;  PCB 52, PCB 77, PCB 81, PCB
128, PCB 138, PCB 153, PCB 169).

   3.4.2 Campionamento

   3.4.2.1 Criteri per la scelta delle stazioni di prelievo

   Le  Autorita' competenti dovranno elaborare ed attuare un piano di
campionamento  che,  sulla  base  delle  conoscenze  dell'uso e della
tipologia  del tratto di costa interessata, permetta di rappresentare
adeguatamente,  nello  stesso  tratto  di costa, le zone sottoposte a
fonti   di  immissione,  quali  porti,  canali,  fiumi,  insediamenti
costieri,  e  le  zone scarsamente sottoposte, a pressioni antropiche
(corpo idrico di riferimento).

   In  ogni  caso,  la strategia di campionamento dovra' garantire un
idoneo  livello  conoscitivo, propedeutico alla definizione dei piani
di  risanamento  o  di tutela e comunque seguire i criteri di seguito
riportati.

   Acque

   Ai   fini  del  campionamento  vengono  identificate  tre  diverse
tipologie  di  fondale,  per  ciascuna delle quali viene stabilito il
posizionamento  di  tre  stazioni  di  prelievo per transetto; questi
vanno sempre posizionati ortogonalmente alla linea di costa.

   Le tre tipologie di fondale sono:

   -  Fondale  alto  e'  quello  che  a  3000  m  dalla  costa ha una
batimetrica superiore a 50 m.

   -  Fondale  medio  e'  quello  che  a  200  m  dalla  costa ha una
batimetrica  superiore  a  5 m e a 3000 m dalla costa una batimetrica
inferiore a 50 m.

   -  Fondale  basso  e'  quello  che  a  200  m  dalla  costa ha una
batimetrica inferiore ai 5 m.

   Il posizionamento delle stazioni e' fissato come segue:


ALTO FONDALE:

I Stazione           II Stazione              III Stazione

A   100 m da costa   In posizione intermedia  A 3000 da m costa e,
                     fra la 1° e la 3°        comunque, non oltre
                     stazione se la distanza  la batimetrica
                     tra dette stazioni è    dei 50 m.
                     maggiore a 1000 m.
                     Se invece la distanza
                     è inferiore o uguale
                     a 1000 m. i prelievi e
                     le misure vengono
                     effettuati solo nella 1°
                     o nella 3° stazione

MEDIO FONDALE:

I Stazione           II Stazione              III Stazione

200 m da costa       1000 m da costa          a 3000 m da costa

BASSO FONDALE:

I Stazione           II Stazione              III Stazione

500 m da costa       1000 m da costa          a 3000 m da costa

Sedimenti

   Le  stazioni  di  prelievo  devono  essere  fissate  nella  fascia
costiera,  in  modo  tale  da  rappresentare  le diverse tipologie di
immissione  che  insistono nell'area (eventuali apporti industriali o
civili,   apporti   fluviali,   attivita'   portuali),  nonche'  aree
scarsamente  soggette  ad  apporti  antropici  (come  corpo idrico di
riferimento).

   Dovranno  essere considerate le porzioni superficiali di sedimento
(0-2  cm):  in  ogni  caso la definizione dello strato da considerare
potra'   essere   variato   in   funzione   delle   conoscenze  sulle
caratteristiche  sedimentologiche,  ed  in  particolare  dei tassi di
sedimentazione, dell'area indagata.

   Biota

   Le  stazioni  di  campionamento  dei  bivalvi  indicati  al  punto
3.4.1.2. devono essere fissate in modo tale da rappresentare l'intera
"tipologia"  costiera  (eventuali  fonti  di immissione industriali o
civili,  apporti  fluviali,  attivita'  portuali, aree "indisturbate"
etc.)

   Devono  inoltre  essere identificate stazioni piu' rappresentative
delle  biocenosi  di  maggior pregio ambientale presenti nell'area in
studio al fine della realizzazione di una cartografia biocenotica con
scala ipotizzabile di 1:25.000

   3.4.2.2 Frequenza dei campionamenti

   Acque:  e'  prevista una frequenza di campionamento stagionale per
tutti  i  parametri  descritti in tabella 13. E' prevista inoltre una
frequenza  di  campionamento  quindicinale  nel  periodo compreso fra
Giugno  e  Settembre  nelle  aree  interessate da fenomeni eutrofici,
quelle  cioe' in cui l'indice trofico (calcolato in base alla tabella
16  e  17) sia ricorrentemente maggiore di 5,5 per l'Alto Adriatico e
di 4,5 per le restanti acque marine costiere.

   Sedimenti:  e' prevista una frequenza di campionamento annuale. Il
campionamento  dovra'  essere  effettuato sempre nello stesso periodo
dell'anno  e corrispondere al periodo di minor influenza degli eventi
meteo-marini (si consiglia il periodo estivo).

   Biota:  e'  prevista  una  frequenza  semestrale per le analisi di
bioaccumulo  (indicate in tabella 14); per l'esame delle biocenosi di
maggior  pregio  ambientale, anche al fine della realizzazione di una
cartografia   biocenotica  di  dettaglio,  e'  prevista  una  cadenza
triennale.

   3.4.3. Classificazione

   3.4.3.1 Stato ambientale delle acque marine costiere

   Lo  stato  delle  acque  marine costiere e' definito dal risultato
peggiore  ottenuto  nella  attribuzione dello stato ecologico e dello
stato  chimico,  tenendo  conto  di ogni elemento utile a definire il
grado di allontanamento dalla naturalita' delle acque costiere. A tal
riguardo, al fine della classificazione, lo stato ecologico e chimico
delle  acque  marine  costiere  viene  valutato  applicando  l'indice
trofico  riportato  in  tabella  16. Tale classificazione puo' essere
integrata  dal  giudizio  emergente  dalle  indagini  sul biota e sui
sedimenti.

   Per  la  valutazione dell'indice trofico si considerera' il valore
medio  ottenuto  durante  il periodo di misura per la classificazione
(24 mesi per la prima classificazione e 12 mesi per le successive).


Tabella 16- Definizione dell'indice trofico
===================================================================
         Indice trofico = [Log10(Cha.D%O.N.P)+1,5]/1,2
         Cha= clorofilla "a" (mg/m3)
         D%O= ossigeno disciolto come deviazione % assoluta
         della saturazione (100 - O2D%)
         P= fosforo totale (mg/ m3)
         N= N-(NO3 + NO2 + NH3) (mg/m3)
-------------------------------------------------------------------


Tabella 17 - Classificazione delle acque marine costiere in base
             alla scala trofica.
===================================================================
             Indice di trofia              Stato
-------------------------------------------------------------------
                   2-4                     ELEVATO
-------------------------------------------------------------------
                   4-5                     BUONO
-------------------------------------------------------------------
                   5-6                     MEDIOCRE
-------------------------------------------------------------------
                   6-8                     SCADENTE
-------------------------------------------------------------------

Gli stati sopra definiti comportano le seguenti condizioni
===================================================================
Stato ELEVATO      Buona trasparenza delle acque
                   Assenza di anormale colorazioni delle acque
                   Assenza di sottosaturazione di ossigeno
                   disciolto nelle acque bentiche
-------------------------------------------------------------------
Stato BUONO        Occasionali intorbidimenti delle acque
                   Occasionali anomale colorazioni delle acque
                   Occasionali ipossie nelle acque bentiche
-------------------------------------------------------------------
Stato MEDIOCRE     Scarsa la trasparenza delle acque
                   Anomale colorazioni delle acque
                   Ipossie e occasionali anossie delle acque
                   bentiche
                   Stati di sofferenza a livello di ecosistema
                   bentonico
-------------------------------------------------------------------
Stato SCADENTE     Elevata torbidità delle acque
                   Diffuse e persistenti anomalie
                   nella colorazione delle acque
                   Diffuse e persistenti ipossie/anossie
                   nelle acque bentiche
                   Morie di organismi bentonici
                   Alterazione/semplificazione
                   delle comunità bentoniche
                   Danni economici nei settori del turismo,
                   pesca ed acquacoltura
-------------------------------------------------------------------

   L'esito  positivo dei saggi biologici sul biota o l'indicazione di
un  incremento  statisticamente significativo delle concentrazioni di
inquinanti nei sedimenti, pregiudica l'attribuzione dello stato buono
o  mediocre. In tal caso il corpo idrico in questione va classificato
nello stato scadente.

   L'eventuale  evidenziazione  di  situazione  di tossicita' per gli
organismi testati e/o evidenze di bioaccumulo sugli stessi portano ad
attribuire lo stato ambientale "Scadente".

   Come  obiettivo  intermedio da raggiungere entro il 2008, ai sensi
di quanto disposto dall'articolo 5 del decreto, per l'Adriatico dalla
foce  del  fiume Adige sino a Pesaro si considera come riferimento un
punteggio, derivante dal l'applicazione dell'indice trofico di cui in
tabella 16, non superiore a 5,5 (come media annuale).

   3.5 ACQUE DI TRANSIZIONE

   3.5.1 Premessa

   Lo stato delle conoscenze e delle esperienze di studio riguardanti
le   acque   di   transizione   non  sono  sufficienti  per  definire
compiutamente  i  criteri  per  il  monitoraggio e per l'attribuzione
dello stato ecologico in cui si trova il corpo idrico.

   Le  indicazioni  che  seguono  sono quindi in parte sperimentali e
propedeutiche ad una futura migliore definizione in base ai risultati
di una prima fase di monitoraggio e studio.

   A tal riguardo vanno acquisite informazioni su:

   1. area del bacino scolante e sue caratteristiche;

   2. portata dei principali corsi d'acqua afferenti;

   3. stima dei carichi di nutrienti afferenti (Azoto e Fosforo);

   4. cartografia con isobate dell'area indagata;

   5. caratteristiche morfologiche delle bocche delle aree lagunari;

   6. presenza di dighe, barriere, canali lagunari, ecc.;

   7. individuazione delle aree a minore ricambio.

   In   assenza   di   consistenti  interventi  o  di  altri  fattori
influenzanti  le  caratteristiche  idromorfologiche  in tali aree, le
suindicate  informazioni  conoscitive  vanno  aggiornate  con cadenza
quinquennale

   3.5.2 Indicatori di qualita' e analisi da effettuare

   In attesa della definizione dei criteri di cui al punto 2.1.2, per
le  matrici acqua e sedimenti sono da monitorare i parametri indicati
nelle precedenti tabelle 13 e 15 relativi alle acque marine costiere.

   Per  quanto riguarda il biota vanno eseguite, sui bivalvi indicati
al  punto  3.4.1.2.,  misure  di  accumulo di metalli e di inquinanti
organici, indicati in tabella 14.

   E'  inoltre  consigliabile  integrare  le  analisi su indicate con
indagini  sul fitoplancton (lista tassonomica e densita'), macroalghe
e  fanerogamie  (lista  tassonomica ed abbondanza per m2, cartografia
della  massima  superficie  coperta  (solo  per  ambienti lagunari) e
macroinvertebrati bentonici (lista tassonomica e densita').

   I  parametri  riportati  nelle  tabelle possono essere integrati o
sostituiti  da  altri  che risultino piu' significativi rispetto alle
specifiche realta' territoriali.

   3.5.3 Campionamento

   3.5.3.1 Stazioni di prelievo

   Il  campionamento  della  matrice  acqua  sara'  effettuato  su un
reticolo di stazioni rappresentativo del bacino in esame.

   I campionamenti saranno effettuati in superficie e riguarderanno i
parametri  indicati nella tabella 13. Per profondita' superiori a 1,5
metri,  la  determinazione  di  temperatura,  salinita'  ed  ossigeno
disciolto sara' condotta anche sul profilo verticale.

   In  ogni  caso,  la strategia di campionamento dovra' garantire un
livello  conoscitivo  propedeutico  alla  definizione  dei  piani  di
risanamento o di tutela.

   Per  quanto  riguarda  il biota e i sedimenti, le stazioni saranno
scelte   preferenzialmente  in  prossimita'  delle  stazioni  per  il
monitoraggio  delle acque, in modo da ottenere una caratterizzazione,
omogenea e rappresentativa dell'ambiente in studio.

   3.5.3.2 Frequenza di campionamento

   Per quanto riguarda la matrice acque la frequenza di campionamento
sara'  mensile.  Nelle  zone soggette a situazioni distrofiche (crisi
anossiche,  fioriture algali abnormi, elevate biomasse di macroalghe)
la frequenza sara' quindicinale nel periodo giugno-settembre. In tali
situazioni'  parte  delle  misure  riportate  in tabella 13 (ossigeno
disciolto,  temperatura,  salinita')  potranno  essere  rilevate  con
strumentazione in automatico ed in continuo.

   Per   il   biota   la  frequenza  di  campionamento  sara'  almeno
semestrale.

   Per  i  sedimenti  e'  prevista  una  frequenza  di  campionamento
annuale.  Il  campionamento  dovra'  essere  effettuato  sempre nello
stesso   periodo  dell'anno  e  corrispondere  al  periodo  di  minor
influenza   degli  eventi  metereologici  (si  consiglia  il  periodo
estivo).

   3.5.4 Classificazione

   Per  la classificazione delle acque lagunari e gli stagni costieri
si  valuta  il  numero  di  giorni  di anossia (valori dell' ossigeno
disciolto  nelle  acque  di  fondo  compresi  fra  0-1.0  mg/L) anno,
misurata  nelle  acque  di fondo, che interessano oltre il 30 % della
superficie  del  corpo  idrico secondo lo schema riportato in tabella
18.  Tale  risultato integrato con i risultati delle analisi relative
ai sedimenti ed al biota.

   L'esito positivo dei saggi biologici sui sedimenti o l'indicazione
di  un  incremento statisticamente significativo delle concentrazioni
di   inquinanti  nei  sedimenti,  o  dell'accumulo  negli  organismi,
pregiudica  l'attribuzione  dello  stato  sufficiente. In tal caso il
corpo idrico in questione va classificato nello stato scadente


Tabella 18 - Stato ambientale delle acque lagunari
e degli stagni costieri
================================================================
                           Stato          Stato           Stato
                           BUONO       SUFFICIENTE      SCADENTE
Numero giorni di
anossia/anno che
coinvolgono oltre          (  1           (  10          > 10
il 30%, della
superficie del
corpo idrico
-------------------------------------------------------------------

   3.6 CORPI IDRICI ARTIFICIALI

   Ai  corpi  idrici  artificiali si applicano gli stessi elementi di
qualita'  e  gli  stessi  criteri di misura applicati ai corpi idrici
superficiali   naturali   che  piu'  si  accostano  al  corpo  idrico
artificiale in questione.

   Il  numero  e  la  localizzazione  dei punti di campionamento sono
definiti a cura delle regioni e delle province autonome.

   Gli  obiettivi  ambientali  fissati per questi corpi idrici devono
garantire  il  rispetto  degli  obiettivi  fissati per i corpi idrici
superficiali  naturali ad essi connessi. Per quanto riguarda lo stato
ecologico,  tendenzialmente,  devono  avere  un  livello  qualitativo
corrispondente  almeno  a  quello immediatamente piu' basso di quello
individuato per gli analoghi corpi idrici naturali.

   Per  quanto  riguarda  lo stato chimico non devono comunque essere
superate  le  soglie  indicate per le sostanze pericolose prioritarie
nella precedente tabella 1.

   Nel caso di canali artificiali la classificazione va eseguita solo
sulla  base  dei  parametri riportati nella tabella 7 e del risultato
del  punteggio  ottenuto dai macrodescrittori secondo quanto indicato
in tabella 8.

                  4 MONITORAGGIO E CLASSIFICAZIONE:
                          ACQUE SOTTERRANEE

   4.1 ORGANIZZAZIONE DEL MONITORAGGIO

   Per  le attivita' di monitoraggio e classificazione dello stato di
un   corpo   idrico   sotterraneo   e'   necessaria   una  preventiva
ricostruzione  del  modello  idrogeologico, secondo le indicazioni di
cui all'allegato 3, in termini di:

   - individuazione e parametrizzazione dei principali acquiferi;

   - definizione delle modalita' di alimentazione-deflusso- recapito;

   -  identificazione  dei  rapporti  tra acque superficiali ed acque
sotterranee;

   - individuazione dei punti d'acqua (pozzi, sorgenti, emergenze);

   - determinazione delle caratteristiche idrochimiche;

   - identificazione delle caratteristiche di utilizzo delle acque.

   Il  modello  idrogeologico  deve  essere periodicamente aggiornato
sulla  base delle nuove conoscenze e delle attivita' di monitoraggio.
La  rilevazione  dei  dati  sullo  stato  quantitativo e chimico deve
essere riferita agli acquiferi individuati.

   Il  monitoraggio delle acque sotterranee e' articolato in una fase
conoscitiva iniziale ed una fase di monitoraggio a regime.

   La   fase   conoscitiva   iniziale  e  di  base  viene  effettuata
rispettando le indicazioni riportate all'allegato 3.

   Il monitoraggio si articola temporalmente in due fasi:

   4.1.1 Fase conoscitiva

   La  prima  di  caratterizzazione sommaria, propedeutica alla sotto
fase  successiva  e utile ad una conoscenza dello stato chimico delle
acque  sotterranee,  e'  finalizzata  ad una analisi di inquadramento
generale  attraverso  la  ricerca  di  un gruppo ridotto di parametri
chimici,  fisici  e  microbiologici;  cio'  che  consenta tra l'altro
l'individuazione   delle  aree  critiche,  di  quelle  potenzialmente
soggette  a  crisi  e  di  quelle  naturalmente  protette, secondo le
indicazioni riportate all'allegato 3.

   Se  si dispone di serie storiche continuative di dati, purche' non
antecedenti il 1996, queste possono essere utilizzate in sostituzione
o  ad  integrazione  delle  analisi  previste nella fase iniziale del
monitoraggio.

   Per  la  successiva  sotto  fase,  sulla  base dei risultati della
caratterizzazione   sommaria,   nonche'  delle  conoscenze  acquisite
durante tale fase sulla situazione idrogeologica e di antropizzazione
del  territorio,  l'Autorita' competente individuera' i punti d'acqua
ritenuti  significativi per la classificazione preliminare o comunque
su  quelli  di  interesse  locale  va eseguito il monitoraggio per la
caratterizzazione  dell'acquifero;  oltre  alle  misure  quantitative
(livello, portata), vanno eseguite le analisi dei "parametri di base"
riportati nella Tabella 18.

   4.1.2 Fase a regime

   Il  monitoraggio  nella  fase a regime ha come scopo l'analisi del
comportamento  e delle modificazioni nel tempo dei sistemi acquiferi.
Sulla  base  dei  risultati della fase conoscitiva e delle conoscenze
accumulate   dovra'  essere  individua  una  rete  di  punti  d'acqua
significativi  e  rappresentativi  delle  condizioni  idrogeologiche,
antropiche,  di  inquinamento  in  atto,  delle azioni di risanamento
intraprese  su  cui  compiere un sistematico e periodico monitoraggio
chimico e quantitativo secondo i criteri indicati al punto 4.2.

   Il monitoraggio quantitativo va eseguito, per le acque utilizzate,
dal concessionario o dal gestore, che deve rendere disponibili i dati
su   opportuno   supporto   magnetico  per  l'autorita'  preposta  al
controllo.

   4.2 INDICATORI DI QUALITA' ED ANALISI DA EFFETTUARE

   4.2.1 Fase iniziale

   4.2.1.1 Misure quantitative

   Il  monitoraggio  quantitativo  ha  come  finalita'  e  quella  di
acquisire  le informazioni relative ai vari acquiferi, necessarie per
la  definizione  del  bilancio  idrico  di  un bacino. Inoltre dovra'
permettere  di  caratterizzare  i  singoli  acquiferi  in  termini di
potenzialita', produttivita' e grado di sfruttamento.

   Questo  tipo  di  rilevamento  e'  basato sulla determinazione dei
seguenti parametri fondamentali:

   - livello piezometrico;

   -   portate  delle  sorgenti  o  emergenze  naturali  delle  acque
sotterranee.

   A   discrezione   delle   autorita'   competenti  potranno  essere
monitorati  altri  parametri  specifici,  scelti  in  funzione  della
specificita'  dei  singoli  acquiferi  e delle attivita' presenti sul
territorio  come  ad  esempio  i  movimenti verticali del livello del
suolo.

   I  dati  desunti  dalle  attivita' di monitoraggio dovranno essere
opportunamente   elaborati  dalle  regioni  al  fine  di  definire  e
parametrizzare  i  seguenti indicatori generali, da utilizzare per la
classificazione:

   - morfologia della superficie piezometrica;

   - escursioni piezometriche;

   - variazioni delle direzioni di flusso;

   - entita' dei prelievi;

   -  variazioni  delle  portate  delle sorgenti o emergenze naturali
delle acque sotterranee;

   - variazioni dello stato chimico indotto dai prelievi;

   -   movimenti   verticali   del   livello   del   suolo   connesse
all'estrazione di acqua dal sottosuolo

   4.2.1.2 Misure chimiche

   La  fase iniziale del monitoraggio dura 24 mesi ed ha la finalita'
di  caratterizzare  l'acquifero.  Il  rilevamento  della qualita' del
corpo   idrico   sotterraneo   e'  basato  sulla  determinazione  dei
"parametri  di  base"  riportati  nella  Tabella  19.  I parametri di
tabella  evidenziati  con  il  simbolo  (o) saranno utilizzati per la
classificazione in base a quanto indicato in Tabella 20.

   Le  autorita' competenti devono analizzare i parametri addizionali
relativi a inquinanti specifici, individuati in funzione dell'uso del
suolo,  delle  attivita'  presenti  sul territorio, in considerazione
della  vulnerabilita'  della  risorsa e della tutela degli ecosistemi
connessi  oppure di particolari caratteristiche ambientali. Una lista
di tali inquinanti con l'indicazione dei relativi valori di soglia e'
riportata nella Tabella 21.


Tabella 19 - Parametri di base (con (o) sono indicati i
parametri macrodescrittori utilizzati per la classificazione).
===================================================================
Temperatura (°C)                   Potassio (mg/L)
-------------------------------------------------------------------
Durezza totale (mg/L CaCO3)        Sodio (mg/L)
-------------------------------------------------------------------
Conducibilità elettrica
((S/cm(20°C)(o)                    Solfati (mg/L) come SO4 (o)
-------------------------------------------------------------------
Bicarbonati (mg/L)                 Ione ammonio (mg/L) come NH4 (o)
-------------------------------------------------------------------
Calcio (mg/L)                      Ferro (mg/L) (o)
-------------------------------------------------------------------
Cloruri (mg/L) (o)                 Manganese (mg/L) (o)
-------------------------------------------------------------------
Magnesio (mg/L)                    Nitrati (mg/L) come NO3 (o)
------------------------------------------------------------------

   4.2.2 Fase a regime

   Nella fase a regime sulla rete di monitoraggio individuata in base
ai  risultati  della  fase  conoscitiva  iniziale vanno proseguite le
misure  sui  parametri  di  base  precedentemente utilizzati al punto
4.2.1.2.  Si  ritiene  necessario  considerare un periodo iniziale di
riferimento  di  almeno  cinque  anni  per poter definire le tendenze
evolutive del corpo idrico.

   Per  le  misure  chimiche  vanno  inoltre  monitorati  tutti  quei
parametri  relativi  ad  inquinanti inorganici o organici individuati
dall'autorita'  preposta  al  controllo,  in ragione delle condizioni
dell'acquifero e della sua vulnerabilita', dell'uso del suolo e delle
attivita' antropiche caratteristiche del territorio.

   4.3 MISURE

   Per  quanto riguarda gli aspetti quantitativi su un numero ridotto
di   punti  significativi  appartenenti  alle  reti  di  monitoraggio
individuate,  le  misure dovranno essere eseguite con cadenza mensile
sui  pozzi e sui piezometri. Le misure sulle sorgenti dovranno essere
anche  piu'  ravvicinate  in  ragione  dei tempi di esaurimento della
sorgente stessa.

   Per  quanto riguarda le analisi chimiche dovranno essere eseguite,
sia  nella  fase  iniziale  che  per  quella  a  regime,  con cadenza
semestrale in corrispondenza dei periodi di massimo e minimo deflusso
delle acque sotterranee.

   4.4 CLASSIFICAZIONE

   Lo  stato  ambientale  delle  acque  delle  acque  sotterranee  e'
definito in base allo stato quantitativo e a quello chimico.

   4.4.1 Stato quantitativo

   I  parametri  e  i  relativi valori numerici di riferimento per la
classificazione  quantitativa  dei  corpi  idrici  sotterranei,  sono
definiti  dalle regioni utilizzando gli indicatori generali elaborati
sulla  base  del monitoraggio secondo i criteri che verranno indicati
dall'ANPA,  in  base  alle caratteristiche dell'acquifero (tipologia,
permeabilita',   coefficienti  di  immagazinamento)  e  del  relativo
sfruttamento  (tendenza  piezometrica  o  delle portate, prelievi per
vari usi).

   Un  corpo idrico sotterraneo e' in condizioni di equilibrio quando
le   estrazioni   o   le  alterazioni  della  velocita'  naturale  di
ravvenamento  sono  sostenibili  per  lungo periodo (almeno 10 anni):
sulla  base  delle alterazioni misurate o previste di tale equilibrio
viene definito lo stato quantitativo.

   Lo  stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei e' definito da
quattro classi cosi' caratterizzate:


===================================================================
Classe A       L'impatto antropico è nullo o trascurabile con
               condizioni di equilibrio idrogeologico.
               Le estrazioni di acqua o alterazioni
               della velocità naturale di ravvenamento
               sono sostenibili sul lungo periodo.

Classe B       L'impatto antropico è ridotto, vi sono a moderate
               condizioni di disequilibrio del bilancio idrico,
               senza che tuttavia ciò produca una condizione di
               sovrasfruttamento, consentendo un uso della risorsa
               sostenibile sul lungo periodo.

Classe C       Impatto antropico significativo con notevole
               incidenza, dell'uso sulla disponibilità della
               risorsa evidenziato da rilevanti  modificazioni
               agli indicatori generali sopraesposti (1).

Classe D       Impatto antropico nullo o trascurabile, ma con
               presenza di complessi idrogeologici con  intrinseche
               caratteristiche di scarsa potenzialità idrica.
-------------------------------------------------------------------

(1)  nella  valutazione  quantitativa bisogna tener conto anche degli
eventuali   surplus  incompatibili  con  la  presenza  di  importanti
strutture sotterranee preesistetti.

   4.4.2 Stato chimico


Le classi chimiche dei corpi idrici sotterranei sono definite
secondo il seguente schema:
===================================================================
Classe 1              Impatto antropico nullo o trascurabile
                      con pregiate caratteristiche idrochimiche;

Classe 2              Impatto antropico ridotto e sostenibile
                      sul lungo periodo e con buone
                      caratteristiche idrochimiche

Classe 3              Impatto antropico significativo e con
                      caratteristiche idrochimiche generalmente
                      buone, ma con alcuni segnali di
                      compromissione;

Classe 4              Impatto antropico rilevante con
                      caratteristiche idrochimiche scadenti;

Classe 0              Impatto antropico nullo o trascurabile
                      ma con particolari facies idrochimiche
                      naturali in concentrazioni al di sopra
(*)                   del valore della classe 3.
-------------------------------------------------------------------

(*)   per   la   valutazione   dell'origine   endogena  delle  specie
idrochimiche   presenti   dovranno   essere   considerate  anche,  le
caratteristiche chimico-fisiche delle acque.

   Ai  fini  della  classificazione  chimica si utilizzera' il valore
medio,  rilevato per ogni parametro di base o addizionale nel periodo
di  riferimento.  Le  diverse  classi  qualitative vengono attribuite
secondo  lo schema di tabella 20, tenendo anche conto dei parametri e
dei   valori   riportati  alla  Tabella  21.  La  classificazione  e'
determinata  dal  valore di concentrazione peggiore riscontrato nelle
analisi dei diversi parametri di base o dei parametri addizionali.


Tabella 20 Ciassificazione chimica in base ai parametri di base (1)
===================================================================
                     Conducibilità elettrica
Unità di   Classe 1   Classe 2   Classe 3   Classe 4   Classe 0(*)
misura
===================================================================
(S/cm(20°C)  (400       (2500      (2500      >2500      >2500
-------------------------------------------------------------------

                           Cloruri

mg/L         (25        (250       (250       >250       >250
-------------------------------------------------------------------

                           Manganese

(g/L         (20        (50        (50        >50        >50
-------------------------------------------------------------------

                             Ferro

 (g/L        <50        <200       (200       >200       >200
-------------------------------------------------------------------

                            Nitrati

mg/L di N03  (5         (25        (50        >50
-------------------------------------------------------------------

                            Solfati

mg/L di S04  (25        (250        (250      >250       >250
-------------------------------------------------------------------

                         Ione ammonio

mg/L di NH4  (0,05      (0,5        (0,5      >0,5       >0,5
-------------------------------------------------------------------

1)  se  la  presenza  di tali sostanza, e' di origine naturale, cosi'
come  appurato  dalle  regioni  o  dalle  province  autonome,  verra'
automaticamente attribuita la classe 0.


Tabella 21- Parametri addizionali
===================================================================
Inquinanti   (g/L              Inquinanti organici           (g/L
inorganici
===================================================================
Alluminio    (200              composti alifatici            10
                               alogenati totali
-------------------------------------------------------------------
Antimonio    (5                di cui
-------------------------------------------------------------------
Argento      (10               -1,2-dicloroetano             3
-------------------------------------------------------------------
Arsenico     (10               Pesticidi totali (1)          0,5
 ------------------------------------------------------------------
Bario        (2000             di cui:
-------------------------------------------------------------------
Berillio     (4                -aldrin                       0,03
-------------------------------------------------------------------
Boro         (1000             -dieldrin                     0,03
-------------------------------------------------------------------
Cadmio       (5                -eptacloro                    0,03
-------------------------------------------------------------------
Cianuri      (50               -eptacloro epossido           0,03
-------------------------------------------------------------------
Cromo tot.   (50               Altri pesticidi individuali   0,1
-------------------------------------------------------------------
Cromo VI     (5                Acrilamide                    0,1
-------------------------------------------------------------------
Ferro        (200              Benzene                       1
-------------------------------------------------------------------
Fluoruri     (1500             Cloruro di vinile             0,5
-------------------------------------------------------------------
Mercurio     (1                IPA totali (2)                0,1
-------------------------------------------------------------------
Nichel       (20               Benzo (a) pirene              0,01
-------------------------------------------------------------------
Nitriti      (500
-------------------------------------------------------------------
Piombo       (10
-------------------------------------------------------------------
Rame         (1000
-------------------------------------------------------------------
Selenio      (10
-------------------------------------------------------------------
Zinco        (3000
-------------------------------------------------------------------

(1) in questo parametro sono compresi tutti i composti organici usati
come  biocidi ( erbici, insetticidi, fungicidi, acaricidi, alghicidi,
nematocidi ecc..);
(2)  si  intendono  in  questa  classe i seguenti composti specifici:
Benzo(b)fluorantene,  Benzo(k)fluorantene, Benzo(ghi)perilene, indeno
(1,2,3-cd)pirene.

   Se   la   presenza  di  inquinanti  inorganici  in  concentrazioni
superiori  a  quelle  di  tabella  21  e'  di origine naturale verra'
attribuita  la  classe 0 per la quale, di norma, non vengono previsti
interventi di risanamento.

   La presenza di inquinanti organici o inorganici con concentrazioni
superiori a quelli del valore riportato nella tabella 21 determina la
classificazione in classe 4.

   Se  gli  inquinanti  di  tabella  21  non  sono presenti o vengono
rilevate  concentrazione  al  di  sotto della soglia di rilevabilita'
indicata  dai  metodi  analitici  il  corpo  idrico e' classificato a
seconda dei risultati relativi ai parametri di tabella 20.

   Tranne  nel  caso della presenza naturale di sostanze inorganiche,
il  ritrovamento  di questi inquinati in concentrazioni significative
vicine  alla  soglia  indicata  e'  comunque  un  segnale negativo di
rischio  per  gli  acquiferi interessati. Nei piani di tutela, devono
quindi  essere comunque adottate misure atte a prevenire un ulteriore
peggioramento  e  a  rimuovere  le  cause  di rischio. Devono inoltre
essere  considerati gli effetti della eventuale interconessione delle
acque  sotterrane con corpi idrici superficiali di particolare pregio
il cui obiettivo ambientale, a causa della persistenza e dei processi
di  bioaccumulo  di  alcuni  inquinanti, prevede per questi valori di
concentrazione piu' cautelativi.

   4.4.3 Stato ambientale delle acque sotterranee

   In base alle conoscenze prodotte attraverso le attivita' di cui al
punto  1  e  per  confronto  con  le classi di qualita' della risorsa
definite  con le Tabelle 20 e 21, veranno quindi classificati singoli
corpi idrici sotterranei in base al loro stato ambientale

   La  sovrapposizione delle classi chimiche (classi 1, 2, 3, 4, 0) e
quantitative  (classi  A,  B, C, D) definisce lo stato ambientale del
corpo  idrico  sotterraneo  cosi'  come  indicato  nella tabella 22 e
permette di classificare i corpi idrici sotterranei.


Tabella 22 Stato ambientale (quali-quantitativo)
dei corpi idrici sotterranei.
===================================================================
Stato         Stato        Stato        Stato        Stato
elevato       buono        sufficiente  scadente     particolare
===================================================================
1-A           1-B          3-A          1-C          0-A
-------------------------------------------------------------------
              2-A          3-B          2-C          0-B
-------------------------------------------------------------------
              2-B                       3-C          0-C
-------------------------------------------------------------------
                                        4-C          0-D
-------------------------------------------------------------------
                                        4-A          1-D
-------------------------------------------------------------------
                                        4-B          2-D
-------------------------------------------------------------------
                                                     3-D
-------------------------------------------------------------------
                                                     4-D
-------------------------------------------------------------------

   In  assenza  di  serie storiche significative di dati dal punto di
vista  quantitativo in una prima fase la classificazione sara' basata
sullo   stato  chimico  delle  risorse,  ipotizzando,  per  la  parte
quantitativa, una classe C.

   Qualora  i  corpi acquiferi individuati presentino al loro interno
differenti  condizioni  dello stato si puo' procedere ad un ulteriore
suddivisione  che  individui  porzioni  omogenee  o  aree  discrete a
differente  stato di qualita' sempre sulla base di quanto indicato in
Tabella 22.

   La  Regione,  procede  alla  classificazione  cartografica ed alla
zonazione  dei singoli corpi idrici sotterranei in base al rispettivo
"stato".  Sempre  in  base  alla  suddetta  classificazione  verranno
pianificate  le  eventuali  azioni  di  risanamento  da adottare. Per
quanto   riguarda   gli   acquiferi  che  hanno  uno  stato  naturale
particolare   pur   non   dovendo   prevedere  specifiche  azioni  di
risanamento,  deve  comunque  essere  evitato  un peggioramento dello
stato chimico o un ulteriore impoverimento quantitativo.

   Tale   classificazione   ha  carattere  temporaneo  dovra'  essere
progressivamente   e   periodicamente   riaggiornata   in   base   al
raggiungimento  degli  obiettivi  verificato  tramite le attivita' di
monitoraggio previsti al punto 4.1.