L'ANAS   Ente   nazionale   per  le  strade  -  Ufficio  speciale
infrastrutture - Roma, ai sensi dell'art. 11 comma 10, della legge n.
340  del  24 novembre  2000, introdotto con l'art. 14-quater comma 2,
della  legge n. 241 del 7 agosto 1990 e con l'art. 17, comma 7, della
legge   n.   127   del  15 maggio  1997,  comunica  che  il  Ministro
dell'ambiente  il  29 dicembre  2000,  ai  sensi  e  per  gli effetti
dell'art.  6,  comma 2 e seguenti, della legge 8 luglio 1986, n. 349,
ha  espresso giudizio positivo circa la compatibilita' ambientale del
progetto  relativo  ai  lavori  di ammodernamento e di adeguamento al
tipo  IA  delle  norme  C.N.R./1980,  relativamente  al  solo  tratto
compreso  tra  il km 64+500 ed il km 76+000 dell'autostrada Salerno -
Reggio Calabria da realizzarsi nei comuni di Sicignano degli Alburni,
Petina,  Auletta  e Polla (Salerno), presentato dall'ANAS ufficio per
l'autostrada Salerno - Reggio Calabria, a condizione che si ottemperi
alle seguenti prescrizioni:
      a) l'esubero  di  circa  160.000  m3 di materiale idoneo per il
riutilizzo   dovra'   essere   accantonato  e  reso  disponibile  per
l'utilizzo su altri lotti dell'autostrada;
      b) il   progetto   esecutivo  deve  recepire  integralmente  le
indicazioni contenute nello studio di impatto ambientale e successive
integrazioni  relativamente  alla  realizzazione  degli interventi di
mitigazione  ambientale,  inserendo  le  relative voci nel capitolato
speciale  d'appalto. I progetti di sistemazione a verde e inserimento
ambientale   devono   far  riferimento  al  documento  del  Ministero
dell'ambiente  "linee guida per capitolati speciali per interventi di
ingegneria  naturalistica  e  lavori  di opere a verde" del settembre
1997;
      c) durante  la  demolizione dei viadotti S. Onofrio, Lontrano e
Tanagro  che  comportera'  la  diretta interferenza dei lavori con il
reticolo  idrografico, nonche' il rischio di sversamento di materiali
di  risulta  in alveo, dovra' essere prevista la raccolta e l'invio a
trattamento  appropriato  delle acque di lavorazione e dei liquami di
cantiere.  Una  volta  terminati  i  lavori  di demolizione si dovra'
provvedere alla sistemazione morfologica dell'alveo e dei versanti ed
al  ripristino  della continuita' vegetazionale, in modo da riavviare
le   relazioni   di   valenza   territoriale  e  riportare  l'assetto
ecosistemico verso lo stato iniziale;
      d) considerato   che   la  movimentazione  delle  terre  e  dei
materiali  di  risulta,  sia  nell'area  dei  cantieri  sia  lungo il
tracciato stradale, puo' provocare la caduta di detriti nel letto del
Tanagro  e  degli  altri  torrenti, provocando l'intorbidimento delle
acque  o  l'ostruzione  della  sezione, e che anche il terreno smosso
puo'  essere facilmente eroso dalle acque meteoriche e trasportato in
alveo,   provocando  effetti  simili,  dovranno  essere  prevenuti  o
minimizzati   tali   impatti  attraverso  l'installazione  di  idonee
barriere temporanee posizionate a ridosso delle aree di cantiere;
      e) per  quanto  riguarda  l'inquinamento  acustico  in  fase di
esercizio  si dovra' prevedere una specifica campagna di monitoraggio
del  rumore  in corrispondenza dei recettori individuati nello studio
di impatto ambientale, finalizzata ad individuare eventuali ulteriori
interventi di mitigazione. Il livello di abbattimento garantito dagli
interventi  dovra'  essere  coerente  con  i  limiti  derivanti dalla
classificazione  in  zone  ex  art.  3 del decreto del Presidente del
Consiglio  dei  Ministri  del 14 novembre 1997, che i comuni dovranno
adottare,  e  comunque  tale  da garantire quantomeno il rispetto dei
valori limite di immissione previsti per le zone di tipo IV;
      f) per    il    controllo   e   mitigazione   dell'inquinamento
atmosferico,  dovra'  essere  redatto  ed  attuato  un  programma  di
monitoraggio  della qualita' dell'aria ed in particolare di NO, NO2,
CO,  PTS,  PM10,  benzo(a)pirene, benzene, nei tratti in prossimita'
dei  recettori sensibili, le cui modalita' dovranno essere concordate
con  le  competenti  autorita'  locali  per  la  tutela  della salute
pubblica;
      g) al  fine  di  consentire  il  riporto di terra vegetale e la
miglior  rivegetazione  della scarpata stessa, dove le condizioni dei
luoghi lo consentano e in assenza di fabbricati posti in adiacenza al
corpo stradale, la pendenza delle scarpate in trincea va riportata ad
una  inclinazione  di  35o.  In  tutti  gli altri casi ove sussistano
impedimenti   di   natura   tecnica   e   si   debba   adottare   una
pendenza maggiore,   si   dovra'   ricorrere   all'impiego  di  terre
rinforzate   verdi  al  piede  della  scarpata  di  inclinazione  non
superiore  ai  60o con soprastante angolo di raccordo al ciglio della
trincea  di  pendenza  inferiore. Nel caso la morfologia non consenta
l'uso di terre rinforzate e sulle scarpate in roccia non superiore ai
45o dovra' essere adottata la tecnica del rivestimento vegetativo con
impiego di stuoie organiche, reti metalliche con idrosemina e messa a
dimora di arbusti previa creazione di piccole buche e ricoprimento di
un  modesto  strato  di  terra  vegetale  (secondo le linee guida per
capitolati  speciali  per  interventi  di  ingegneria naturalistica e
lavori di opere a verde del Ministero dell'ambiente, settembre 1997).
Sia  le scarpate in trincea che le superfici in terra rinforzata e in
rivestimento  vegetativo  dovranno  essere  inerbite  e arbustate con
impiego  esclusivo  di  specie  autoctone.  I  tratti  dismessi  e le
scarpate in rilevato e quelle in trincea vanno ricoperti con spessori
variabili  di  terreno  vegetale  che  consentano  la  crescita della
vegetazione.  Nel  caso  di  difficolta' di reperimento delle ingenti
cubature,  si potra' ricorrere a inerti di recupero a matrice terrosa
e a frazione fine, opportunamente migliorati con l'uso di ammendanti,
per  migliorare  le  caratteristiche fisiche idrologiche ed organiche
del terreno stesso;
      h) in  funzione  di  un  efficace  attecchimento delle previste
piantagioni  di specie sciafile all'ombra dei viadotti, dovra' essere
realizzato   un  impianto  di  sub-irrigazione  con  tubi  diffusori,
eventualmente sfruttando le acque di piattaforma;
      i) nei  consolidamenti di rilevati in terra armata verde dovra'
essere  previsto,  oltre  all'idrosemina,  l'impianto  di arbusti per
talea o radicati, da inserirsi al meglio durante la costruzione e non
a posteriori.
      l) dovranno  essere  ottemperate  altresi',  ove non ricomprese
nelle precedenti, tutte le prescrizioni individuate dal Ministero per
i beni e le attivita' culturali:
        nei punti in cui e' prevista variazione della sede stradale e
dismissione  della  sede  esistente  siano  messi  a  punto  progetti
esecutivi  di  recupero  e  restauro  ambientale  da  sottoporre alla
competente  soprintendenza  per  i  beni  ambientali, architettonici,
artistici e storici di Salerno e Avellino;
        la  cantieristica  di progetto va organizzata con il concerto
della  soprintendenza  archeologica di Salerno, Avellino e Benevento,
di  cui  si  richiamano  le  osservazioni  e prescrizioni indicate in
premessa;
    Vengano   recepite   le   singole   prescrizioni  puntuali  delle
soprintendenze competenti per territorio:
    La  soprintendenza  archeologica di Salerno, Avellino e Benevento
ha  comunicato  che  i  lavori  previsti,  pur  non interessando aree
sottoposte  a  vincolo  archeologico ai sensi della legge n. 1089/39,
interferiscono  con  un  territorio  ricco di preesistenze antiche di
grande  interesse quali la via consolare antica che collegava Capua a
Reggio  Calabria e sul cui asse portante si svilupparono insediamenti
quali  fora,  pagi  o  ville  rustiche. La medesima soprintendenza ha
pertanto   richiesto,   in  via  cautelativa  e  preventiva,  che  si
effettuino  le  indagini  preliminari  lungo  il tracciato e lo scavo
archeologico   nelle  aree  che  tali  indagini  evidenzieranno  come
indiziate  da  presenze  archeologiche. Le indagini preliminari e gli
scavi  archeologici  dovranno  essere  eseguiti prima dell'inizio dei
lavori di adeguamento dell'autostrada.
    La   soprintendenza   per   i  beni  ambientali,  architettonici,
artistici  e  storici  di Salerno e Avellino ha espresso, in linea di
massima parere favorevole, alle seguenti condizioni:
      svincolo  di Sicignano degli Alburni: puo' essere consentita la
modifica  dello  svincolo  a  condizione  che  per  lo  stesso  venga
realizzato un progetto di sistemazione a verde mediante interventi di
architettura del paesaggio;
      costruzione  del  viadotto  S. Onofrio e successiva demolizione
dell'esistente:   considerato   che   gia'  esiste  un  viadotto,  la
realizzazione  del  nuovo  viadotto puo' essere accettata cercando di
abbassare la corda del viadotto riducendo la freccia esistente fra il
piano del viadotto ed il piano di campagna;
      allargamento fuori asse dalla progressiva km 1+500 (circa) alla
progressiva  km  2+200  (circa)  e  costruzione del nuovo viadotto S.
Onofrio:  l'allargamento  fuori asse puo' essere accettato sempre che
ai  margini  del  nastro  stradale  si  provveda  a realizzare idonea
schermatura  a verde ai due lati della carreggiata (scarpate inerbite
e  piantumazione  di  essenze  arbustive  proprie  dei  luoghi);  gli
eventuali muri di controscarpa dovranno essere realizzati in pietrame
a  vista senza sigillatura dei giunti in modo da costituire l'effetto
"macera";
      costruzione  del  viadotto Baldassarre e successiva demolizione
dell'esistente: si puo' assentire alle stesse condizioni del viadotto
S. Onofrio;
      costruzione  del  viadotto  Lontrano  e  successiva demolizione
dell'esistente:   si   richiede   che   l'ente   proponente  fornisca
chiarimenti   sulla   motivazione  che  ha  spinto  a  modificare  il
tracciato,  considerato  che  poco piu' a valle il tracciato in curva
risulta  avere,  in  linea di massima, lo stesso raggio di curvatura.
Pertanto,  a  parere  della  soprintendenza,  si  dovrebbe cercare di
mantenere il precedente tracciato sul quale e' possibile prevedere un
miglioramento  del raggio di curvatura per adeguare il tracciato alle
norme vigenti;
      realizzazione  di  una  galleria  artificiale  tra  il viadotto
Lontrano e il viadotto Murusella: la soprintendenza e' del parere che
tale  galleria  debba  essere  eseguita  in modo da ridurre al minimo
l'impatto ambientale e paesaggistico;
      costruzione  del  viadotto  Murusella  e successiva demolizione
dell'esistente: si puo' assentire alle stesse condizioni del viadotto
S. Onofrio;
      parziale  demolizione  del  viadotto Salini ed allargamento del
viadotto  Salini  ed  allargamento  del viadotto Carusi Costagrande e
Monaco:  e'  consentito  a  condizione  che le parti demolite vengano
sistemate  a  verde con piantumazione di essenze arboree ed arbustive
proprie dei luoghi.
      parziale demolizione del viadotto Maltempo ed adeguamento della
galleria Intagliata: sono consentite alle stesse condizioni del punto
precedente;
      costruzione  del  viadotto  Tanagro  e  successiva  demolizione
dell'esistente: si puo' assentire alle stesse condizioni del viadotto
S. Onofrio;
      costruzione  del  sovrappasso  della  SS.n.  19  e  demolizione
dell'esistente:  e'  consentito  a  condizione  che  si operi il piu'
possibile  l'integrazione  del  nuovo  sovrappasso  con  il paesaggio
predisponendo  il  rivestimento  in pietrame locale a vista di alcune
partite di muratura dei piloni della nuova opera;
      adeguamento  dello svincolo di Polla: e' consentito alle stesse
condizioni dello svincolo di Sicignano degli Alburni.
    L'analisi  e  le verifiche condotte dai richiedenti con lo studio
V.I.A.    evidenziano,   tra   l'altro,   che   la   riqualificazione
infrastrutturale  del  tratto in esame e' indispensabile sia sotto il
profilo  della  programmazione  comunitaria del settore, sia sotto il
profilo  della sicurezza dell'esercizio e prevede l'adeguamento delle
caratteristiche  planovolumetriche  e  di  sezione  trasversale  alle
vigenti  normative  finalizzate  a dotare l'infrastruttura di tutti i
sistemi  di  sicurezza. Questi obiettivi sono perseguibili attraverso
una  ridefinizione  planovolumetrica  del  tracciato  alla luce delle
vigenti  normative  e  adottando  la  sezione tipo 1A delle norme CNR
1980.
    L'ambito   paesaggistico  interessato  dalle  opere  relative  al
tracciato  in  oggetto  presenta  elementi  paesaggistici  di elevato
pregio  ed  e'  fortemente  connotato  dall'attraversamento del fiume
Tanagro,   affluente   sinistro   del   fiume   Sele,   che  oltre  a
caratterizzare  col  suo  andamento  meandriforme  la  morfologia dei
luoghi, ne definisce anche la situazione vincolistica.
    Nel   corso  dell'esame  istruttorio,  in  sede  di  riunione  di
commissione  V.I.A.,  e  a  seguito  dei sopralluoghi effettuati sono
stati  richiesti elaborati di approfondimento progettuale, nel merito
la  soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e
storici  di Salerno e Avellino, comunica di "... ritenere il progetto
compatibile  con  le esigenze di tutela paesistico - ambientale..." a
condizione che vengano rispettate le seguenti prescrizioni:
      svincolo  di  Sicignano: rimodellamento morfologico del terreno
in  corrispondenza  dei tratti stradali dismessi con ripristino delle
originarie  pendenze  e con la messa a dimora delle essenze arbustive
tipiche del luogo;
      tratto  a  sedi  sfalsate:  i  muri di sostegno in c.c.a. della
carreggiata  nord  dovranno  essere  rivestiti  in  pietrame calcareo
locale;
      dovra' essere ripristinato lo stato dei luoghi relativamente ai
siti  di cantiere ed alle aree destinate allo stoccaggio di materiale
di scavo.
    L'ANAS   Ente   nazionale   per  le  strade  -  Ufficio  speciale
infrastrutture   -   Roma,   comunica   altresi'   che   il  Ministro
dell'ambiente  ha  espresso giudizio interlocutorio negativo circa la
compatibilita'  ambientale  del progetto presentato dall'ANAS Ufficio
per l'autostrada Salerno - Reggio Calabria, in quanto non esistono al
momento  elementi  sufficienti  per  valutare la compatibilita' delle
opere relative all'ammodernamento ed all'adeguamento al tipo Ia delle
norme  C.N.R./80  del  tratto tra il km 53+800 ed il km 60+500 (lotto
5o),  compreso  tra  lo  svincolo  di  Sicignano a Nord e la fine del
viadotto  Tempe a Sud e pertanto, dovra' essere presentato uno studio
che  contenga  un  raffronto comparativo, dal punto di vista tecnico,
ambientale ed economico, delle soluzioni proposte;
    Ha  disposto  che  la  procedura  di  approvazione  del  progetto
relativo al 5o lotto ed i conseguenti atti da emanarsi da parte delle
amministrazioni  competenti  restino  subordinati  alla presentazione
della  nuova  domanda  ed  alla  successiva  pronuncia  da  parte del
Ministero  dell'ambiente  di  concerto  con  il  Ministro  per i beni
culturali ed ambientali;
    che la eventuale nuova domanda di pronuncia sia corredata da:
      la documentazione integrata degli elaborati di progetto e dello
studio di impatto gia' inoltrata;
      la  documentazione attestante l'avvenuta pubblicazione ai sensi
dell'  art.  5  comma 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri  n.  377/1988, secondo le modalita' previste dalla circolare
del Ministero dell'ambiente dell'11 agosto 1989;
      la  dichiarazione  giurata  ai  sensi  dell'art. 2 comma 3, del
decreto  del  Presidente del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1989,
relativa alle allegazioni prodotte;
      la  sintesi  non  tecnica complessiva rielaborata tenendo conto
delle modifiche ed integrazioni intervenute;
      che  gli atti siano presentati nel numero di copie indicato nel
primo  comma  del  citato  art.  2  del  decreto  del  Presidente del
Consiglio  dei  Ministri 27 dicembre 1988 e siano altresi' depositati
per  la  consultazione  del  pubblico negli appositi uffici regionali
della regione Campania.
    Il responsabile del procedimento e' il dott. ing. Nicola Marzi.
    L'integrale  testo  del suddetto decreto e' a disposizione presso
la  sezione di Salerno dell'ufficio per l'autostrada Salerno - Reggio
Calabria via Matierno localita' Fratte (Salerno), presso la direzione
generale  ANAS  - Ufficio speciale infrastrutture - Via Monzambano n.
10  Roma e presso il Ministero dell'ambiente - Via Cristoforo Colombo
n. 44 - Roma.