IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

  Visto  l'art.  5  della  legge  23  agosto  1988,  n.  400, recante
"Disciplina  dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza
del Consiglio dei Ministri";
  Visti gli articoli 4 e 14 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165,   recante  "Norme  generali  sull'ordinamento  del  lavoro  alle
dipendenze delle amministrazioni pubbliche";
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, sul riordino e
potenziamento dei meccanismi di monitoraggio e valutazione dei costi,
dei   rendimenti  e  dei  risultati  dell'attivita'  delle  pubbliche
amministrazioni  e, in particolare, l'art. 8 concernente la direttiva
generale  annuale  dei Ministri sull'attivita' amministrativa e sulla
gestione;
  Visti  i contratti collettivi nazionali di lavoro del personale del
comparto  dirigenza-area I,  sottoscritti  il  5 aprile  2001  e,  in
particolare, l'art. 35 del contratto per il quadriennio 1998-2001;
  Vista  la  direttiva  del  Presidente  del  Consiglio  dei Ministri
dell'11 ottobre   2001,   recante  "Indirizzi  per  l'attuazione  del
programma  di  Governo",  con  la  quale sono stati dettati criteri e
modalita'  per  lo svolgimento, ad opera del Ministro delegato, delle
funzioni  di  raccordo,  monitoraggio  e  verifica circa i tempi e il
grado  di  realizzazione  degli  obiettivi  e  impegni  indicati  nel
programma di Governo;
  Ritenuta  la  necessita' di definire indirizzi per rendere omogenee
le  direttive  generali  dei Ministri sull'attivita' amministrativa e
sulla   gestione   per   l'anno   2002,   al  fine  di  favorirne  la
comunicabilita' e la comparabilita';
                              E m a n a
                        l'allegata direttiva:
Indirizzi   per  la  predisposizione  della  direttiva  generale  dei
Ministri  sull'attivita'  amministrativa  e sulla gestione per l'anno
2002
1.  La  direttiva generale annuale dei Ministri come strumento per la
realizzazione  delle politiche governative e per il cambiamento delle
amministrazioni dello Stato.
  Il  programma del Governo formatosi a seguito delle elezioni del 13
maggio  2001  attribuisce  un  ruolo  essenziale alla modernizzazione
della macchina amministrativa, per adeguarla finalmente alle esigenze
dello  sviluppo  economico,  sociale  e  civile  e  superare cosi' il
ritardo che caratterizza il nostro Paese nei confronti dei principali
partner europei.
  La  nuova legislatura pertanto deve assicurare la piena attivazione
di  tutti gli interventi necessari a garantire il funzionamento di un
nuovo modello di amministrazione caratterizzato da:
    massima  sintonia  dell'attivita' amministrativa e della gestione
con gli obiettivi delle politiche di riforma;
    aumento della capacita' di programmazione delle amministrazioni e
della managerialita' nella gestione;
    responsabilizzazione    della    dirigenza    per   i   risultati
dell'attivita' amministrativa e della gestione, sulla base di criteri
di misurazione quanto piu' possibile oggettivi e verificabili;
    valorizzazione delle professionalita' piu' capaci.
  Per   raggiungere  questi  obiettivi,  vero  cuore  della  politica
amministrativa  del  Governo,  e' strumento fondamentale la Direttiva
generale  annuale  sull'azione  amministrativa  e  sulla gestione (di
seguito denominata semplicemente "Direttiva") che, ai sensi dell'art.
14,  comma  1,  del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dell'art. 8
del  decreto  legislativo  n.  286  del  1999,  ciascun Ministro deve
annualmente  emanare  entro  dieci  giorni  dalla pubblicazione della
legge   di   bilancio.   Pertanto,  alla  elaborazione  e  tempestiva
emanazione di tale Direttiva va attribuita la massima importanza.
  I  presenti "Indirizzi" sono tesi ad orientare la "fase ascendente"
di  elaborazione  delle  direttive generali annuali dei Ministri, con
particolare riguardo ai connessi profili generali di organizzazione e
metodo  amministrativi,  nonche'  ad  alcuni contenuti essenziali che
dovranno caratterizzare la direttiva generale di ciascun Ministro. Le
"Linee  guida" - riportate di seguito come allegato tecnico e facenti
parte  integrante  della  presente Direttiva - recano, poi, ulteriori
precisazioni di dettaglio e specificazioni.
  Successivamente,  la  "fase discendente" di monitoraggio e verifica
sui  tempi  e  sul grado di realizzazione degli obiettivi relativi ai
singoli  settori  si svolgera', sotto la responsabilita' del Ministro
delegato  per  l'attuazione  del  programma  di  Governo, secondo gli
indirizzi  impartiti  con  la  Direttiva del Presidente del Consiglio
dell'11 ottobre 2001, citata in premessa.
  Innanzi tutto, va sottolineato che la Direttiva generale annuale e'
la  sede  naturale  per  definire  e  comunicare  le  priorita' e gli
obiettivi  di  ogni  singolo dicastero, nonche' del Governo nella sua
interezza,  sia  alle pubbliche amministrazioni, sia, nella logica di
trasparenza che caratterizza l'azione di governo, alla cittadinanza e
all'elettorato. L'insieme delle direttive emanate da tutti i Ministri
descrive,  infatti,  il  complesso  degli  impegni  prioritari che il
Governo  assume  formalmente  di  fronte alla cittadinanza per l'anno
successivo.
  Pertanto,  e'  essenziale  che  la  Direttiva, prima e accanto agli
obiettivi  generali  di  azione  amministrativa  e di gestione che ne
costituiscono  il  contenuto necessario per legge, contenga altresi',
in  posizione  di  grande  evidenza,  gli  obiettivi  delle politiche
pubbliche che caratterizzano l'azione complessiva di governo.
  Per  le  stesse  ragioni  -  e, in particolare, per far emergere le
connessioni  fra  le  diverse  politiche  governative perseguite - la
struttura  delle  singole direttive ministeriali, in linea con quanto
previsto  nell'allegato tecnico, dovra' evidenziare la coerenza delle
modalita' di azione delle diverse amministrazioni.
  Per  agevolare  il  conseguimento di tale coerenza complessiva, gli
schemi  delle  direttive  di ciascun Ministro saranno trasmessi, alla
Presidenza del Consiglio, entro il 10 dicembre 2001.
2. Gli obiettivi delle politiche pubbliche.
  La  Direttiva  deve  identificare  con  chiarezza  le  linee  guida
dell'azione amministrativa; di fatto, cio' significa evidenziare come
le  priorita'  dell'azione  di  Governo  vadano declinate all'interno
della   singola   amministrazione,   in   piena   applicazione  della
distinzione  di  responsabilita'  tra indirizzo politico (Ministro) e
gestione amministrativa (dirigenti). I riferimenti obbligati per tale
operazione sono:
    le  politiche settoriali evidenziate come prioritarie all'interno
del  DPEF,  della  legge  finanziaria  e  degli  altri  documenti  di
programmazione, nonche' della legislazione settoriale approvata ed in
itinere;
    la politica di semplificazione amministrativa;
    l'impegno per il contenimento della spesa;
    la     digitalizzazione    dell'amministrazione,    inclusi    il
potenziamento  delle  iniziative  di  e-government e di e-procurement
secondo  le  linee  definite  dal  Ministro  per  l'innovazione  e le
tecnologie;
    il  miglioramento  della  qualita'  dei servizi, anche attraverso
forme di esternalizzazione.
  Per  garantire  il  massimo  di  cogenza  delle  direttive e' molto
importante  che  esse  siano  costruite  in  modo  da  selezionare  e
incentrare l'attenzione su un numero delimitato di obiettivi ritenuti
qualificanti,  cosi'  da  evidenziare  linee di azione immediatamente
percepibili da tutti i livelli dell'amministrazione.
  La   realizzazione   di   ciascuno   di   tali  obiettivi  ritenuti
qualificanti richiedera', poi, interventi e attivita' riassumibili in
programmi  di  azione. Tali programmi di azione saranno allegati alla
Direttiva;  in  alternativa,  la Direttiva dovra' indicare un termine
breve e tassativo per la loro predisposizione.
  Il  programma  di  azione  dovra'  indicare  anche  il  sistema  di
monitoraggio  in  grado  di  misurare,  secondo  criteri  quanto piu'
possibile  oggettivi  e  verificabili, se gli obiettivi previsti sono
effettivamente  raggiunti,  di  far emergere i motivi degli eventuali
scostamenti,  di  stimolare  gli interventi correttivi necessari e di
consentire  la valutazione dei dirigenti per i risultati. I risultati
delle   politiche   pubbliche  saranno  misurati,  nell'ambito  della
valutazione   e   del  controllo  strategico,  anche  avvalendosi  di
indicatori  di  impatto e di contesto, che consentano un monitoraggio
sulla   qualita'   dei   servizi   e  l'adozione  di  metodologie  di
benchmarking.
3. Il sistema di valutazione dei dirigenti.
  Nessuna  amministrazione  dello Stato attualmente e' in possesso di
un  sistema  validato  e funzionante di valutazione dei dirigenti. E'
necessario   che,  a  partire  dal  2002,  tutte  le  amministrazioni
dispongano  di  un  sistema  di  valutazione  delle  prestazioni, dei
comportamenti  organizzativi e dei risultati conseguiti dai dirigenti
utilizzabile per l'attribuzione della retribuzione di risultato.
  Occorre,  quindi,  che  ciascun  Ministro dedichi a questo tema una
attenzione   specifica   nel  testo  della  Direttiva,  indicando  le
responsabilita'  e  i  tempi  per  la  predisposizione  del  relativo
progetto,   che  dovra'  comunque  essere  coordinato  a  livello  di
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
  In  ogni  caso,  entro  il  primo  semestre  del 2002 dovra' essere
operativo  il  sistema  per  la valutazione, da parte degli organi di
indirizzo  politico,  dei dirigenti apicali (segretari generali, capi
dipartimento  e  direttori  delle  agenzie  e  dirigenti  preposti  a
strutture  dirigenziali  generali),  al  fine  della attribuzione, in
connessione  anche  con i risultati della valutazione e del controllo
strategico, della retribuzione di risultato prevista dai contratti.
4. Il ruolo dei Servizi di controllo interno (SECIN).
  I  Servizi  di  controllo interno (SECIN), previsti presso ciascuna
amministrazione  dello  Stato  dall'art. 6 del decreto legislativo n.
286   del   1999,   hanno   una   funzione   estremamente  importante
nell'assicurare  la  diffusione  di  meccanismi  di  pianificazione e
controllo   nella   amministrazione.   Essi  costituiscono,  infatti,
all'interno  degli  uffici  di  diretta  collaborazione del Ministro,
l'unita'  organizzativa  incaricata  di monitorare l'attuazione degli
indirizzi  impartiti  e  di  formulare  indicazioni per migliorare la
funzionalita'  dell'azione  amministrativa  ed  assicurare coerenza e
cogenza al processo di programmazione e controllo.
  Per  tradurre  in pratica queste potenzialita' e' quindi necessario
che  i  SECIN  vengano  messi  nelle condizioni di operare in maniera
efficace. A tal fine, e' necessario:
    assicurare  l'adeguatezza  delle professionalita' di cui il SECIN
si  avvale,  presenti  nell'ambito  del  collegio  di  direzione  e/o
all'interno  degli  uffici  che  lo  supportano.  In particolare alla
necessaria  presenza  di dirigenti interni all'amministrazione dovra'
accompagnarsi,  in  posizione  di  eguale o maggiore responsabilita',
quella  di  persone  in  possesso  di competenze ed esperienze, anche
maturate  nel  settore  privato,  nei  sistemi  di  programmazione  e
controllo, di audit e di valutazione del top management;
    stimolare  una  partecipazione  attiva  dei  SECIN  ad  azioni di
benchmarking fra le diverse amministrazioni dello Stato, che consenta
un trasferimento delle esperienze eccellenti che gia' oggi sono state
sviluppate  e  l'individuazione  di opportunita' di miglioramento. In
particolare,  per  il 2002, gli sforzi dovranno essere concentrati su
due aree di attivita':
      a) i sistemi di valutazione dei dirigenti;
      b) le  prestazioni  delle  attivita'  strumentali (gestione del
personale, acquisizione di beni e servizi, ecc.), in quanto attivita'
piu' agevolmente comparabili sin dalla fase di avvio del sistema.
  Il  Dipartimento  della funzione pubblica, avvalendosi del comitato
tecnico  scientifico  per  la  valutazione ed il controllo strategico
nelle  amministrazioni  dello  Stato  di  cui  all'art. 7 del decreto
legislativo  n.  286 del 1999, attivera' immediatamente iniziative di
sostegno  e  supporto  al  fine di agevolare i Ministri e le relative
strutture  nella  predisposizione  e  attuazione  delle  direttive di
competenza.
    Roma, 15 novembre 2001

                                             Il Presidente
                                       del Consiglio dei Ministri
                                               Berlusconi

Registrato alla Corte dei conti il 29 novembre 2001
Ministeri  istituzionali,  Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri,
registro n. 13, foglio n. 306