A tutti i Ministeri
                                Uffici di Gabinetto
                                Uffici         del         personale,
                              dell'organizzazione e della formazione
                              Alle    aziende    ed   amministrazioni
                              autonome dello Stato
                              A tutti gli enti pubblici non economici
                              Al  Consiglio  di  Stato - Segretariato
                              generale
                              Alla  Corte  dei  conti  - Segretariato
                              generale
                              All'Avvocatura  generale  dello Stato -
                              Segretariato generale
                              Agli organismi di valutazione di cui al
                              decreto legislativo n. 286/1999
                              Agli uffici centrali del bilancio
                              A tutte le regioni
                              A tutte le province
                              A tutti i comuni
                              Alla  Scuola  superiore  della pubblica
                              amministrazione
                              Al Formez
                              All'A.I.P.A.
                              All'A.R.A.N.
                                  e, per conoscenza:
                              Alla   Presidenza  della  Repubblica  -
                              Segretariato generale
                              Alla   Presidenza   del  Consiglio  dei
                              Ministri - Segretariato generale
                              All'A.N.C.I.
                              All'U.P.I.
                              All'U.N.C.E.M.
                              Alla   Conferenza   dei  rettori  delle
                              universita' italiane
  Il  Dipartimento  della  funzione  pubblica,  per fornire indirizzi
sulle  politiche  di formazione del personale, migliorare la qualita'
dei   processi   formativi  e  responsabilizzare  i  dirigenti  delle
amministrazioni  pubbliche sulla necessita' di valorizzare le risorse
umane  e  le  risorse finanziarie destinate alla formazione, emana la
seguente direttiva.
1. Premessa.
  La  formazione e' una dimensione costante e fondamentale del lavoro
e uno strumento essenziale nella gestione delle risorse umane.
  Tutte  le  organizzazioni,  per  gestire il cambiamento e garantire
un'elevata  qualita'  dei servizi, devono fondarsi sulla conoscenza e
sulle  competenze.  Devono,  pertanto,  assicurare  il  diritto  alla
formazione   permanente,   attraverso   una   pianificazione   e  una
programmazione  delle  attivita'  formative  che  tengano conto anche
delle esigenze e delle inclinazioni degli individui.
  I  processi di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, la
riforma  dei  Ministeri,  il  decentramento  e  il  rafforzamento dei
livelli   locali   di   governo,   l'attuazione   del   principio  di
sussidiarieta'  e il conseguente nuovo orizzonte delle missioni delle
amministrazioni   possono   realizzarsi   solo  attraverso  il  pieno
coinvolgimento del personale e la sua riqualificazione.
  L'attivazione   di   diversi   piani  strategici,  tra  cui  quello
finalizzato  alla  realizzazione  dell'e-government,  sara' possibile
soltanto grazie alla formazione delle risorse umane.
  Si  apre,  dunque,  una fase di attuazione e gestione delle riforme
normative  e  di  attenzione  allo sviluppo delle organizzazioni, che
passa    attraverso   la   crescita   e   la   valorizzazione   della
professionalita'  e  l'utilizzo ottimale dei fondi comunitari, quelli
ordinari  nazionali  e  regionali,  quelli  derivanti dai risparmi di
spesa e dai processi di esternalizzazione.
  Negli  ultimi  anni  vi e' stata, da un lato, una limitata crescita
sia  della  spesa  per  la  formazione sia del numero delle strutture
formative,  dall'altro  una  rilevante evoluzione del sistema e della
domanda.  Lo  confermano i rapporti annuali sulla formazione, fino ad
oggi   elaborati   dal   Dipartimento   della  funzione  pubblica  in
collaborazione con la Scuola superiore della pubblica amministrazione
e  con  le  altre strutture di formazione. Tale mutamento richiede un
continuo  e  adeguato  indirizzo,  coordinamento e monitoraggio delle
attivita' formative.
  Questa  direttiva,  pertanto, richiama e impegna la responsabilita'
dei   dirigenti   nella   gestione  del  personale  e  delle  risorse
finanziarie  ad  essa  connesse,  l'attenzione  degli  operatori alla
qualita'   della   formazione,  all'efficienza  e  all'efficacia  dei
processi formativi.
  Ad  integrazione  della circolare n. 14 del 24 aprile 1995, emanata
dal  Ministro  per  la funzione pubblica in materia di formazione del
personale  delle  pubbliche  amministrazioni,  le  cui linee di fondo
risultano  ancora attuali e confermate nella loro portata innovativa,
si  emanano  i seguenti indirizzi, concertati con il Dipartimento per
l'innovazione  e  le  tecnologie per le parti di sua competenza e, in
particolare, per le attivita' legate al piano di e-government.
2. Obiettivi.
  L'obiettivo primario di questa direttiva e' quello di promuovere in
tutte  le amministrazioni la realizzazione di un'efficace analisi dei
fabbisogni  formativi  e la programmazione delle attivita' formative,
per  assicurare  il diritto individuale alla formazione permanente in
coerenza    con    gli    obiettivi   istituzionali   delle   singole
amministrazioni.
  La  formazione  deve coinvolgere tutti i dipendenti delle pubbliche
amministrazioni   superando   i   livelli   percentuali   attuali  di
investimento  sul  monte retributivo e garantendo un numero minimo di
ore  di  formazione  per  addetto  e  nel  quadro  del  sistema delle
relazioni  sindacali  previsto dai contratti collettivi. Le attivita'
formative  dovranno  rispondere  a  standard  minimi  di  qualita'  e
assicurare   il  controllo  del  raggiungimento  degli  obiettivi  di
crescita  professionale  dei  partecipanti  e  di  miglioramento  dei
servizi resi dalle pubbliche amministrazioni ai cittadini.
  La  formazione,  infatti,  dovra'  essere  sviluppata attraverso un
sistema  di  governo,  di  monitoraggio  e  controllo che consenta di
valutarne l'efficacia e la qualita'.
3. La formazione per le pubbliche amministrazioni.
  I cambiamenti in atto nelle pubbliche amministrazioni richiedono la
presenza  di  personale  qualificato  e  aggiornato;  da  un lato per
garantire  l'effettivita'  delle  riforme  normative,  dall'altro per
intervenire su eventuali meccanismi di esclusione e demotivazione che
possono derivare dai processi di innovazione.
  Per  questo e' necessario istituire, se assenti, strutture dedicate
alla  formazione  e  alla  valorizzazione  delle  risorse  umane, che
assicurino  la  pianificazione  e  la  programmazione delle attivita'
formative:  non  solo per aumentare il rapporto percentuale tra spesa
per  la  formazione  e  monte  retributivo,  ma  anche  il  numero di
destinatari  e  le  ore  di  didattica.  Da  questo  punto  di vista,
l'impiego   delle   metodologie   di  formazione  a  distanza  potra'
consentire  di  ampliare  il  numero dei destinatari e realizzare una
formazione   continua   che   garantisca  livelli  minimi  comuni  di
conoscenze.
  Poiche'  la  formazione  costituisce  un processo complesso, che ha
come  fine  la  valorizzazione  del  personale e il miglioramento dei
servizi  pubblici,  l'impegno  delle  amministrazioni  nella gestione
della  formazione dovra' essere particolarmente attento alla qualita'
e all'efficacia.
  La formazione ha di fronte tre sfide importanti:
    I.   la   domanda  di  nuove  competenze,  che  scaturisce  dalla
modernizzazione  delle  pubbliche  amministrazioni  e  dalle esigenze
provenienti  dalle imprese e dai cittadini, e la necessita' di meglio
qualificare  i  profili  attualmente esistenti. Un'analisi aggiornata
dei  profili  professionali  mancanti  dovra'  costituire la base dei
programmi  di  formazione  e  di riqualificazione del personale delle
singole amministrazioni;
    II.  l'informatizzazione  nella  pubblica  amministrazione  e  la
conseguente  riorganizzazione  delle  amministrazioni, nell'ottica di
una maggiore trasparenza e di una migliore organizzazione del lavoro;
    III.  il  processo di riforma della dirigenza, accompagnato da un
sistema dinamico e pluralista di offerta di alta formazione continua,
affinche'  si  possa  realizzare  una  integrazione  con  il  modello
manageriale  degli  altri  settori  della societa' e con la dirigenza
degli altri Paesi europei.
  La   riqualificazione   del   personale,   prevista  dai  contratti
collettivi dei diversi comparti, deve essere condotta alla luce degli
obiettivi  di questa direttiva e, quindi, all'insegna dell'efficienza
e dell'efficacia, con la consapevolezza che la formazione deve essere
considerata  come  un  vero  e proprio investimento di risorse e come
tale gestita con attenzione e responsabilita' in tutte le sue fasi.
4. Responsabilita' della gestione.
  Tutti i dirigenti sono responsabili della gestione del personale, e
quindi della formazione delle risorse umane. Ai titolari degli uffici
del  personale,  dell'organizzazione  e  della  formazione  spetta il
compito  di  svolgere  le azioni tecniche che caratterizzano l'intero
processo   formativo,   con   particolare   riguardo   alle  fasi  di
programmazione  e  di valutazione dell'impatto della formazione sulle
competenze del personale e sulle prestazioni rese.
  I  responsabili  delle funzioni di valutazione previste dal decreto
legislativo   30   luglio   1999,   n.   286,  debbono  tenere  conto
dell'applicazione  della presente direttiva in relazione ai controlli
sulla  gestione  e  sulle  prestazioni  del  personale  dirigenziale,
nonche'  sui  comportamenti  relativi  allo  sviluppo  delle  risorse
professionali e umane ad esso assegnate.
  Gli  obiettivi  di  questa direttiva potranno essere raggiunti solo
attraverso  un  coinvolgimento  di  tutti i soggetti e, in particolar
modo,   dei  dirigenti  responsabili  delle  risorse  umane  e  delle
attivita' di formazione.
5. Principi guida per la qualita'.
  La  formazione  costituisce  un  processo articolato, costituito da
piu'   fasi,  che  richiede  il  supporto  e  il  monitoraggio  delle
amministrazioni committenti per tutta la sua durata.
  Si   invitano,   pertanto,   le   amministrazioni   a  prendere  in
considerazione,  anche  attraverso  l'eventuale supporto di strutture
esterne pubbliche e private, le fasi in cui si articola il processo e
i principi e le indicazioni in esse contenuti:
    a) individuazione  dei  destinatari della formazione e delle loro
esigenze  - La responsabilita' delle amministrazioni nella formazione
del    personale    emerge   in   modo   chiaro   gia'   nella   fase
dell'individuazione dei destinatari dei programmi di formazione.
  Tale attivita' richiede:
    una  banca  dati del personale contenente informazioni sui titoli
di studio, le esperienze lavorative interne ed esterne e i precedenti
percorsi formativi;
    il  quadro  aggiornato  delle risorse umane con le previsioni dei
flussi del turn-over, in base alla "programmazione delle assunzioni";
    il  quadro  delle missioni e dei compiti gia' attribuiti e in via
di attribuzione ai vari uffici;
    la  conoscenza  del proprio personale, delle relative esigenze ed
aspettative  di  carriera, anche attraverso l'utilizzo delle tecniche
del "bilancio delle competenze";
    la  considerazione  delle esigenze familiari o personali, al fine
di  garantire  le  pari  opportunita',  individuando  i percorsi e le
metodologie formative piu' appropriate.
  L'insieme  di  tali  informazioni  va  raccolto  e  organizzato  in
apposite  banche  dati,  anche  per evitare di destinare ad attivita'
formative  personale non interessato, non impiegabile a copertura dei
nuovi  compiti degli uffici e non dotato di professionalita' adeguata
per  livello  o  settore.  Un  primo  impiego  ottimale delle risorse
finanziarie   e   umane   richiede   un'attenta   individuazione  dei
destinatari  della formazione, tenendo conto che quando calcoliamo il
costo  per  la  formazione dobbiamo considerare anche il costo per la
eventuale mancata prestazione presso la propria amministrazione.
  La  qualita'  della  formazione,  intesa  anche come adeguatezza ai
bisogni  dei  singoli  oltre che delle amministrazioni, e' importante
soprattutto   per   gli   effetti  rilevanti  che  puo'  avere  sulla
motivazione del personale.
    b) individuazione del fabbisogno formativo - Una corretta analisi
serve  a  definire  gli  obiettivi  della  formazione. L'analisi deve
essere condotta partendo dai fabbisogni individuali e dai ruoli e dai
bisogni  organizzativi, alla luce delle norme che attribuiscono nuovi
compiti,  e  tenendo  conto  dell'attivita'  di  programmazione delle
assunzioni  e  di  quanto  previsto  dai  contratti  e  dagii accordi
sindacali.
  In  questa  fase, inoltre, va considerata la Direttiva generale per
l'attivita'  amministrativa  e  per  la  gestione,  in relazione agli
aspetti  riguardanti  gli  obiettivi  delle singole strutture e degli
uffici   ed   alla   copertura   formativa  necessaria  per  il  loro
raggiungimento.
  L'analisi  dei  bisogni  formativi  va effettuata costantemente, in
concomitanza con l'attivita' annuale di programmazione dell'attivita'
amministrativa.
    c) progettazione  della  formazione - La fase della progettazione
della  formazione  richiede  il  possesso  e  l'utilizzo  di tutte le
informazioni  necessarie sul personale, sui mutamenti organizzativi e
normativi  e  sull'offerta  presente sul mercato della formazione. La
raccolta   dei   dati   rende   necessaria   la  consultazione  e  il
coinvolgimento   del   personale  e,  quindi,  la  valutazione  delle
esperienze formative precedenti e dei bisogni individuati.
  La progettazione dovra' considerare diversi elementi, tra i quali:
    gli obiettivi dell'azione formativa;
    le caratteristiche dell'organizzazione;
    le risorse finanziarie;
    il numero e le aree professionali del personale coinvolto;
    i programmi didattici;
    le metodologie da adottare;
    il piano di qualita';
    i sistemi di verifica e valutazione individuale;
    i sistemi di valutazione del programma (in itinere ed ex post).
  Il  progetto  didattico  dovra'  essere  concentrato sui fabbisogni
specifici  delle amministrazioni e dovra' corrispondere alle esigenze
sia dell'organizzazione sia del personale.
  In considerazione, poi, dei processi di mobilita' professionale che
investono tutte le pubbliche amministrazioni e che possono costituire
occasioni  positive  di  scambi  ed  apporti  di  esperienze  fra  le
amministrazioni   stesse,   la   progettazione   dovra'  proporsi  la
trasparenza  anche  in funzione della trasferibilita' degli obiettivi
formativi    perseguiti   e   raggiunti,   oltre   che   della   loro
capitalizzazione quale "credito" formativo individuale.
    d) formulazione   della   domanda   formativa   -   La   corretta
formulazione  della  domanda richiede sia il rispetto della normativa
(tenendo  conto  delle norme generali per gli appalti di servizi, con
particolare riferimento alla normativa comunitaria) sia la conoscenza
del  mercato  e  delle caratteristiche tecniche della formazione, con
particolare  attenzione  ai  requisiti  dei  soggetti che operano nel
campo   della   formazione,   alle   dotazioni  tecnologiche  e  alle
metodologie formative da impiegare.
     La  predisposizione  dei  bandi  e  dei  capitolati  tecnici  va
effettuata,  quindi,  alla  luce  della  normativa,  ma  anche  delle
caratteristiche tecniche dell'offerta formativa, in continua e veloce
evoluzione;
    e) la  qualita'  della formazione: i soggetti e i servizi - Tra i
fattori  di  qualita'  dei  soggetti  erogatori  vi  e'  l'esperienza
specifica sui servizi richiesti, coniugata con una forte capacita' di
proiezione innovativa di dimensione internazionale.
  Nel   merito,   e'  importante  distinguere  tra  le  attivita'  di
formazione  e quelle di consulenza e assistenza per meglio verificare
l'esperienza  specifica  del soggetto sulla formazione richiesta (per
metodologia, per destinatari, per settore o altro).
  I   fattori   da  tenere  in  considerazione  sono:  le  competenze
interdisciplinari   dei  formatori,  le  metodologie  impiegate  (che
possono   variare,   anche  integrandosi,  tra  aula,  campo,  stage,
laboratorio, studio di casi, formazione a distanza ed altro, comunque
idonei   a   porre   in  essere  un  coinvolgimento  interattivo  del
destinatario  della  formazione),  i sistemi di qualita' adottati, le
attrezzature, la presenza sul territorio.
  La  qualita'  delle  attivita'  formative  riguarda i contenuti, il
grado  di  corrispondenza  del progetto e delle azioni ai bisogni del
personale,  infine  gli  aspetti  operativi. Le capacita' operative e
gestionali  delle attivita' vanno monitorate durante l'erogazione del
servizio   secondo   i  principi  dell'efficienza  e  dell'efficacia.
Rientrano  in  tale ambito, ad esempio, l'adeguatezza degli strumenti
di  formazione alle attivita' offerte ed i sistemi di controllo della
qualita' durante i percorsi formativi.
  Il  monitoraggio  del  processo  formativo  richiede, innanzitutto,
l'individuazione  di  alcuni  parametri che le amministrazioni devono
indicare  in  ogni  programma.  I parametri vanno individuati in base
alle  caratteristiche  e alle dimensioni delle attivita', utilizzando
anche   quanto  previsto  dalle  norme  sull'accreditamento  e  dalla
normativa  sul  Fondo sociale europeo. Inoltre, i piani di formazione
dovranno  prevedere  sistemi  di  auditing  e di verifica in grado di
aggiornare e modificare gli indicatori di valutazione.
    f)  gli  utenti  della  formazione e la valutazione - L'attivita'
formativa  deve  risultare  utile  e,  quindi,  pertinente per le tre
categorie  di  utenti, diretti, indiretti e finali: i partecipanti ai
corsi, le amministrazioni e i cittadini.
  Per   misurare  l'efficacia  dei  risultati  dell'azione  formativa
intrapresa,  pertanto,  occorre  tenere  ben  presenti le valutazioni
espresse  dai  partecipanti  alle  attivita'  formative,  quelle  dei
dirigenti  delle  amministrazioni  e, infine, le valutazioni espresse
dai   cittadini   che   usufruiscono   dei  servizi  delle  pubbliche
amministrazioni.  Sono  i  cittadini che debbono poter riscontrare un
miglioramento continuo delle prestazioni ad essi rese.
  In  particolare,  i dirigenti dovranno attivarsi, ove possibile con
il  supporto dei propri uffici o rivolgendosi a soggetti esterni, per
valutare  il  "cambiamento"  prodotto dalla formazione: in termini di
crescita   professionale   individuale,   impatto   organizzativo   e
miglioramento   della   qualita'   dei   servizi;  nell'attivita'  di
valutazione  possono  fare riferimento agli indicatori previsti dalla
Direttiva generale per l'attivita' amministrativa e per la gestione.
  La  valutazione  dei singoli partecipanti non deve basarsi soltanto
sul  gradimento,  ma  sul  grado  di  apprendimento, le capacita' e i
risultati  dei  singoli:  l'obiettivo, infatti, e' la misurazione del
cambiamento  apportato  dalle  attivita'  formative.  Le modalita' di
verifica  non debbono esaurirsi nella attribuzione di un voto e di un
punteggio,  ma  possono  rispondere  anche  ad  una logica binaria di
certificazione  di  risultato  positivo  o negativo dell'attivita' di
formazione.  I  risultati della valutazione dovranno confluire in una
banca  dati  per  essere  rielaborati, e poter cosi' avviare un nuovo
ciclo di programmazione delle attivita' formative.
  Il  monitoraggio  e la valutazione possono essere svolti da sistemi
di  auditing  interni.  Qualora  all'interno  non  siano  disponibili
adeguate risorse, e nei casi in cui i piani di formazione interessino
numerose  unita'  di  personale,  monitoraggio  e valutazione possono
essere  affidate  a  societa'  esterne  selezionate per svolgere tale
attivita';
    g) alcuni strumenti - Le informazioni sulla qualita' dei soggetti
e dei servizi di formazione da questi forniti possono essere raccolte
attraverso  i  seguenti  strumenti  di  gestione  e  raccolta dati da
attivare  in  ogni  amministrazione,  anche  nell'ambito  dei sistemi
informativi del personale esistenti:
    banca    dati    sulle   esperienze   formative   della   propria
amministrazione:  primo  strumento  per  verificare  la  qualita' dei
soggetti  e  delle  attivita'  proposte,  utilizzando  i  dati  sulla
qualita' e sulla soddisfazione dei precedenti rapporti;
    short   list,   che   comprenda   le  istituzioni  di  formazione
precedentemente  selezionate,  in base a criteri di qualita' definiti
dall'amministrazione, o accreditate. L'accreditamento e' la procedura
con  cui  ciascuna amministrazione pubblica riconosce ad un organismo
la    possibilita'   di   proporre   e   realizzare   interventi   di
formazione-orientamento   finanziati   con  risorse  pubbliche.  Esso
prevede  l'istituzione  di  commissioni di valutazione che effettuano
una  selezione  in  base  a  norme  o  a bandi. Gli accreditamenti si
distinguono  per  l'estensione  territoriale  di  riferimento  e  per
tipologia  di  servizio.  L'utilizzo di questo strumento e' previsto,
inoltre,  nell'ambito  della  formazione  continua,  dal  decreto del
Ministero  del  lavoro e della previdenza sociale del 25 maggio 2001,
n. 166;
    certificazione   di   qualita':   rilasciata   da   istituti   di
certificazione in base alle normative di settore.
  Riferimenti  tecnici  e  operativi  dedicati alle fasi del processo
dell'attivita'  di  formazione  saranno  indicati  e contenuti in una
guida  operativa,  che  verra' prossimamente emanata dal Dipartimento
della funzione pubblica.
  Per  lo  svolgimento  delle  funzioni  e  delle azioni indicate, le
amministrazioni   dovranno  costituire  apposite  strutture  interne,
adeguando  le  competenze  degli  uffici  del  personale,  o potranno
ricorrere,  per  le  azioni  tecniche,  a soggetti esterni pubblici e
privati.
6. Le nuove metodologie.
  I   mutamenti   organizzativi  in  atto,  l'introduzione  di  nuove
tecnologie,  l'esistenza  di  una rete nazionale e il diffondersi del
telelavoro  debbono  portare a ripensare i luoghi e le tecniche della
formazione.  La  progettazione  delle  attivita'  formative,  quindi,
dovra'  considerare  anche  le  diverse  metodologie  di formazione a
distanza  (videoconferenza,  e-learning) che permettono di assicurare
l'efficienza  e  l'efficacia  della  formazione.  L'adozione  di tali
tecnologie  comporta  notevoli  investimenti  iniziali  e, al pari di
altri  progetti  di  automazione, richiede un'attenta pianificazione,
soprattutto al fine di tenere conto degli obiettivi della formazione,
dei  destinatari  e dell'integrazione con le tradizionali metodologie
d'aula.  I  programmi  di  formazione  a  distanza, inoltre, dovranno
prevedere  una  organizzazione  modulare  e  una gestione flessibile,
affinche'   possano   venire   incontro   alle   esigenze   formative
individuali.
  In  tale  ambito,  il Dipartimento della funzione pubblica fornira'
indirizzi  e  linee  guida,  di  concerto  con  il  Dipartimento  per
l'innovazione e le tecnologie.
7.  Ruolo  del Dipartimento della funzione pubblica e delle strutture
di formazione delle amministrazioni.
  Alla  luce  della  presente  direttiva,  alle scuole della pubblica
amministrazione e' assegnato il compito di aggiornare i programmi dei
corsi  di  formazione  rivolti  al personale dirigenziale nell'ambito
della gestione delle risorse umane.
  All'Osservatorio  dei bisogni formativi, istituito presso la Scuola
superiore  della  pubblica  amministrazione  (decreto  legislativo 30
luglio  1999, n. 287), e' assegnato il compito di monitorare bisogni,
qualita' ed efficacia dell'attivita' formativa; anche per fornire gli
indirizzi  utili  per predisporre i progetti e, quindi, supportare le
amministrazioni   centrali  dello  Stato  nell'attuazione  di  questa
direttiva.
  L'ufficio   per   la   formazione  del  personale  delle  pubbliche
amministrazioni,  istituito  presso  il  Dipartimento  della funzione
pubblica,  svolgera',  in  collaborazione  con  il  Dipartimento  per
l'innovazione e le tecnologie, limitatamente ai settori di competenza
di   quest'ultimo,   funzioni   di   indirizzo   e  coordinamento  in
collaborazione   con  le  scuole  della  pubblica  amministrazione  e
promuovera'  anche  iniziative  di  accompagnamento  e formazione per
garantire l'attuazione di questa direttiva, in particolare attraverso
il  coordinamento  di  "piani  di  formazione" per il personale degli
uffici competenti delle diverse amministrazioni.
8.  Il  ruolo degli uffici del personale, dell'organizzazione e della
formazione.
  Le  amministrazioni,  nell'ambito della propria autonomia, dovranno
attivare  sistemi  interni di governo della formazione, prevedendo il
rafforzamento   o,   dove  mancante,  l'istituzione  delle  strutture
preposte   alla   programmazione  e  alla  gestione  delle  attivita'
formative, dotate di personale adeguatamente preparato.
  A  queste strutture spetta il compito di realizzare i piani annuali
e  pluriennali  di  formazione, in aderenza alla programmazione delle
assunzioni.   Tale   compito   rientra   nell'obbligo   generale   di
programmazione  e  gestione  di  tutte  le  risorse,  alla luce delle
strategie  di  riforma  e  delle richieste provenienti da cittadini e
imprese.   Per   questo,   la   Direttiva  generale  per  l'attivita'
amministrativa  e  per  la  gestione  dovra'  costituire  il punto di
riferimento per l'identificazione degli obiettivi e la programmazione
delle attivita' formative.
  La  programmazione  delle  attivita' formative diventa, quindi, uno
dei  compiti  delle strutture interne delle amministrazioni e uno dei
principi guida per il coordinamento e la gestione della formazione.
9. Programmazione della formazione.
  Il  Dipartimento della funzione pubblica, sentite la Conferenza dei
presidenti  delle  regioni, le associazioni rappresentanti degli enti
locali  e  le organizzazioni sindacali, emanera' un atto di indirizzo
annuale sulla formazione. Il documento conterra' le linee di azione e
i    programmi   strategici   nazionali   necessari   per   garantire
l'innovazione  e  la  coesione nel processo di riforma della pubblica
amministrazione e le eventuali forme di collaborazione e cooperazione
con altri soggetti pubblici e privati.
  Le  singole  amministrazioni  predisporranno,  entro il 31 marzo di
ciascun  anno,  un  piano di formazione del personale, tenendo conto:
dei  fabbisogni  rilevati,  delle  competenze necessarie in relazione
agli  obiettivi  e  ai  nuovi  compiti,  della  programmazione  delle
assunzioni  e  delle innovazioni normative e tecnologiche introdotte.
Il  piano  di  formazione  dovra' indicare gli obiettivi e le risorse
finanziarie  necessarie;  prevedere l'impiego delle risorse interne e
di  quelle  comunitarie;  le  metodologie  formative  da  adottare in
riferimento  ai  diversi  destinatari,  prevedendo anche attivita' di
formazione  interne,  gestite  in  forma diretta, individuando quindi
dirigenti e funzionari da coinvolgere in tali attivita'.
  Il  piano  di formazione delle amministrazioni centrali dello Stato
anche  ad ordinamento autonomo dovra' essere inviato all'Osservatorio
(punto  7).  L'elaborazione  del piano annuale dovra' tenere conto di
quanto previsto dal documento di programmazione economico-finanziaria
e  dalla  Direttiva  generale per l'attivita' amministrativa e per la
gestione.
  Per   assicurare   un   efficace  gestione  delle  politiche  della
formazione e stabilire standard minimi di qualita', verra' istituita,
presso  il  Dipartimento della funzione pubblica, entro il 31 gennaio
2002, una struttura di coordinamento. Ne faranno parte rappresentanti
delle  scuole  della  pubblica amministrazione, delle regioni e degli
enti locali, delle universita', di centri di alta formazione pubblici
e privati, delle forze sociali e del Dipartimento per l'innovazione e
le tecnologie.
10. Indirizzi.
  La  formazione  dovra'  accompagnare la realizzazione delle riforme
dell'amministrazione   e,   in  particolare,  supportare  i  seguenti
processi e necessita':
    il  riordino  dei  Ministeri,  anche  alla luce del decentramento
delle  funzioni  delle  amministrazioni  centrali,  del ridisegno dei
compiti    istituzionali   e   dell'attuazione   del   principio   di
sussidiarieta' orizzontale;
    la  semplificazione  amministrativa  e l'analisi di impatto della
regolamentazione;
    il rafforzamento dei sistemi di controllo interni, di valutazione
del personale e il consolidamento dei principi della responsabilita';
    le  competenze  necessarie per la gestione delle risorse umane in
termini manageriali e non solo giuridico-formali e contabili;
    il rafforzamento della formazione statistica;
    le   nuove   figure   professionali  necessarie  nelle  pubbliche
amministrazioni   con   particolare  riferimento  alla  comunicazione
pubblica ed alle relazioni con i cittadini;
  -  la realizzazione di quanto previsto dal piano per l'e-government
e dai programmi sulla societa' dell'informazione;
    lo   sviluppo   di   una   formazione   a  carattere  europeo  ed
internazionale;
    i   programmi   regionali   e  nazionali  cofinanziati  da  fondi
comunitari;
    l'attuazione della normativa sulla comunicazione istituzionale.
  I  diversi  livelli  di  governo  potranno  prevedere  programmi  e
indirizzi generali legati ai relativi processi di riordino.
11. Formazione internazionale.
  L'integrazione  delle  economie dei diversi Paesi, il rafforzamento
della  coesione europea e il rapporto costante tra le amministrazioni
europee  e  gli  organismi  internazionali  richiedono una formazione
permanente   sui  temi  internazionali,  sulle  istituzioni  e  sulle
politiche europee.
  La  rapida  diffusione  degli  scambi  di  esperienze  tra  i Paesi
europei,  la domanda di una piu' frequente mobilita' dei funzionari e
dei dirigenti tra le amministrazioni italiane e straniere, richiedono
che  una  sempre  maggiore  attenzione venga dedicata alla formazione
internazionale.
  Formazione  adeguata  a diversi livelli di qualificazione, non solo
del  personale  specializzato  nel  settore  internazionale,  ma  del
maggior  numero  di  dipendenti  attualmente  in  servizio, per poter
realizzare   una   piena  e  consapevole  integrazione  dei  processi
decisionali e amministrativi comunitari.
  La  formazione internazionale assume maggiore rilevanza soprattutto
in  un  quadro  amministrativo  che preveda, in maniera crescente, la
mobilita'  dei  funzionari  e  dei  dirigenti anche nell'ambito degli
organismi internazionali.
  Le  attivita'  formative  dovranno  svolgersi in collaborazione con
istituti  degli  altri  Paesi  membri  della Comunita' e con le altre
strutture   formative   internazionali.  In  vista  del  semestre  di
presidenza   italiana   dell'Unione   europea,   le   amministrazioni
individueranno  il personale da coinvolgere nelle attivita' formative
necessarie, predisposte dalle scuole della pubblica amministrazione.
12. Dirigenza.
  Il  processo  di  riforma  dello Stato deve essere sostenuto da una
dirigenza  in  grado di esprimere qualita' manageriali di eccellenza,
con  una  forte cultura del risultato e della responsabilita', capace
di  organizzare mezzi e risorse per il raggiungimento degli obiettivi
istituzionali,  fra  tutti  quello di offrire ai cittadini servizi di
elevato  livello qualitativo. La formazione, dunque, dovra' diventare
una  dimensione  permanente  della  vita professionale dei dirigenti,
garantendo ad essi qualita', innovazione e flessibilita' nella scelta
dei  soggetti  e delle metodologie, attraverso il ricorso a strutture
di alta formazione.
  Le  strutture per la formazione continua dei dirigenti, pubbliche e
private,  di  livello nazionale ed internazionale, dovranno garantire
un  elevato  livello  di  prestazioni, utilizzando nuove metodologie,
quali  la  formazione  a  distanza  e  l'autoformazione. Le attivita'
formative  fruite  dai dirigenti delle amministrazioni centrali dello
Stato  verranno  inserite  nella  banca  dati del ruolo unico, di cui
all'art. 23 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
13. Universita'.
  Come  indicato  nel  decreto  ministeriale 3 novembre 1999, n. 509,
verra'  stabilita  una collaborazione permanente con le universita' e
con  istituti di alta formazione privati preventivamente selezionati,
al fine di monitorare i corsi attivati e destinati all'ingresso nelle
pubbliche  amministrazioni.  Questa  collaborazione si esplichera' in
sede  di  tavoli  di  presentazione  dei programmi, come previsto dal
citato  decreto,  e  in modo permanente attraverso una conferenza per
l'analisi  dei corsi, la collaborazione sulla ricerca e l'innovazione
e la predisposizione di stage.
14. Risorse.
  I   risparmi  derivanti  dai  processi  di  riorganizzazione  e  di
esternalizzazione  potranno  essere  utilizzati  per riqualificare il
personale  sui  nuovi processi di lavoro. I fondi comunitari previsti
dalla  programmazione  2000-2006,  nel  rispetto  delle  specificita'
indicate   nei   diversi  documenti  di  programmazione  comunitaria,
dovranno concorrere, con i fondi nazionali e regionali, ad assicurare
il raggiungimento degli obiettivi della presente direttiva.
15. Strumenti.
  Per supportare l'attivita' di programmazione delle politiche per la
formazione, presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione
verra'  costituita una banca dati, relativa alle esperienze formative
delle  amministrazioni  centrali  dello Stato e tramite accordi delle
altre amministrazioni pubbliche, alla quale potranno fare riferimento
le strutture addette alla formazione del personale.
  Ad  una  "Conferenza nazionale sulla formazione e la gestione delle
risorse  umane",  da  realizzare  prossimamente,  in  raccordo con le
regioni,  gli  enti  locali  e  le  organizzazioni sindacali e con la
partecipazione  di  strutture di alta formazione, verra' assegnato il
compito  di  affrontare  le  tematiche  relative  alle  politiche sul
personale,  verificando  e confrontando i sistemi di programmazione e
di valutazione della formazione.
  Si  invitano  i  destinatari in indirizzo a dare massima diffusione
alla presente direttiva.
    Roma, 13 dicembre 2001
                                                Il Ministro: Frattini
Registrato alla Corte dei conti il 17 gennaio 2002
Ministeri  istituzionali,  registro n. 1 Presidenza del Consiglio dei
Ministri, foglio n. 112