IL MINISTRO DELL'INTERNO delegato al coordinamento della protezione civile Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225; Visti gli articoli 86, 88, 89 e 107, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112; Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, in data 21 settembre 2001, con il quale vengono delegate al Ministro dell'interno le funzioni del coordinamento della protezione civile di cui alla legge 24 febbraio 1992, n. 225; Visto il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 21 dicembre 2001 che dichiara lo stato di emergenza in relazione alla crisi di approvvigionamento idrico che ha colpito la regione Basilicata, fino al 31 dicembre 2002; Vista la legge 18 maggio 1989, n. 183 recante norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo; Vista la legge 5 gennaio 1994, n. 36 recante disposizioni in materia di risorse idriche; Considerato che il perdurare di condizioni meteoclimatiche avverse ha aggravato lo stato di crisi idrica nella regione Basilicata; Considerato altresi', che la diminuita piovosita' ed il conseguente avviarsi di processi di depauperazione dei suoli fertili l'accresciuto deficit idrico di alcuni territori della regione Basilicata ed il conseguente incremento dei prelievi in falda, in particolare a fini irrigui, rendono ineludibile la difesa qualitativa e quantitativa della falda stessa e l'adozione di misure di risparmio idrico, sia eliminando, o comunque minimizzando, gli sprechi nelle reti interne ed esterne, sia sviluppando l'uso di risorse idriche non convenzionali; Vista la nota n. 1726/71 H del 19 dicembre 2001, con cui il presidente della regione Basilicata, in qualita' di componente dei comitato di coordinamento, oltre a rappresentare la necessita' di dichiarare lo stato di emergenza nella regione Basilicata, esponeva l'urgenza di recuperare le fluente dall'invaso del Cogliandrino, attualmente utilizzate a fini e energetici e sversate dal fiume Noce nel mare Tirreno, a beneficio del fiume Sinni e quindi delle disponibilita' idriche accumulabili nell'invaso di Monte Cotugno; Vista la nota n. 119/71 H del 31 gennaio 2002, con cui il segretario generale dell'autorita' di Bacino della Basilicata trasmetteva il verbale dell'incontro con i rappresentanti dell'Enel S.p.a., in merito al recupero delle acque dell'invaso del Cogliandrino ai fini dell'intesa tra la regione Basilicata ed il dipartimento della protezione civile; Considerato che la Misura 1.1 dell'asse I "risorse naturali" del complemento di programmazione della regione Basilicata e' finalizzata alla realizzazione del servizio idrico integrato e che l'azione A "rete idrica", e' in particolare destinata al completamento ed all'adeguamento delle opere di captazione e di adduzione, alla razionalizzazione ed il potenziamento degli acquedotti minori, alla realizzazione di impianti di potabilizzazione e stoccaggio, oltre che ad una rete di monitoraggio per l'individuazione permanente di eventuali perdite ed errori di gestione; Visto l'accordo di programma ex art. 17 della legge 5 gennaio 1994, n. 36 sottoscritto in Roma il 5 agosto 1999 tra le regioni Basilicata e Puglia ed il Ministero dei lavori pubblici (ora Ministero delle infrastrutture e dei trasporti); Ritenuto quindi, necessario disporre le necessarie misure straordinarie per consentire il superamento dello stato di emergenza; Acquisita l'intesa del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio; Acquisita l'intesa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; Acquisita l'intesa della regione Basilicata; Su proposta del capo diprtimento della protezione civile; Dispone: Art. 1. 1. Il Presidente della regione Basilicata e' nominato commissario delegato per fronteggiare lo stato di emergenza in relazione alla crisi di approvvigionamento idrico che ha colpito la regione Basilicata. 2. Sono attribuiti al commissario delegato - Presidente della regione Basilicata, i poteri in materia di approvvigionamento idrico primario ad uso plurimo e distribuzione delle acque ad uso civile, agricolo ed industriale su tutto il territorio della regione Basilicata finalizzati a consentire la ripresa delle normali condizioni di vita.