IL MINISTRO DELL'INTERNO
        delegato per il coordinamento della protezione civile
  Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Visto  l'art.  107, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 31
marzo 1998, n. 112;
  Visto  il  decreto-legge  7 settembre 2001, n. 343, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
21  settembre  2001,  con  il  quale  sono state delegate al Ministro
dell'interno le funzioni del coordinamento della protezione civile;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
3  maggio 2002, con il quale e' stato dichiarato, per dodici mesi, lo
stato di emergenza nella laguna di Marano Lagunare e Grado;
  Considerato  che  la  naturale  dinamica  evolutiva dell'idrografia
lagunare  ha  subito  modificazioni  con un progressivo e sempre piu'
accentuato interramento della laguna;
  Considerato  che,  in  base agli studi effettuati sulla presenza di
inquinanti  nella  laguna  di  Marano  e  Grado,  la  laguna  risulta
interessata  da  gravissimi  fenomeni di contaminazione connessi, non
solo  alle  attivita'  antropiche  che  vi si svolgono, ma anche alla
presenza   di  sostanze  inquinanti  riconducibili  all'esercizio  di
attivita' economico-produttive svolte in aree contermini alla laguna;
  Considerato  che  la  parte della laguna interessata da fenomeni di
inquinamento di origine industriale e' stata individuata come sito di
interesse  nazionale  dal  decreto del Ministro dell'ambiente e della
tutela  del  territorio  n.  468  del  18 settembre 2001, adottato in
attuazione della legge 9 dicembre 1998, n. 426;
  Considerato che la continuita' morfologica ed idrodinamica lagunare
esige   un   intervento  globale  ed  unitario  che  miri  a  ridurre
drasticamente  e  tempestivamente l'apporto di inquinanti provenienti
da varie fonti;
  Considerato    che   costituisce   ineludibile   esigenza   ovviare
urgentemente  al  pericolo concreto di ulteriore accumulo di sostanze
inquinanti  nei  sedimenti,  derivante,  altresi',  dall'aumento  dei
livelli   di   contaminazione   della   laguna   e  dalla  diffusione
dell'inquinamento;
  Considerati   inoltre,   gli  effetti  assolutamente  negativi  per
l'ambiente  derivanti  dalla  dispersione  e  messa  in circolo degli
agenti inquinanti gia' depositati nei sedimenti dei canali;
  Considerato   che  il  peggioramento  delle  condizioni  ambientali
comporta   un  ulteriore  aggravamento  dell'emergenza  sanitaria  ed
ambientale in atto;
  Considerato  in  particolare,  che  la  compromissione  della  vita
acquatica   e   la   conseguente  alterazione  dell'habitat  naturale
aggravano   la  situazione  igienico-sanitaria  e  rendono  oltremodo
probabile   il   passaggio   di   sostanze  inquinanti  nella  catena
alimentare, con grave pregiudizio per la salute;
  Stante  l'urgenza  di  provvedere  immediatamente a porre in essere
tutte  le  misure  di  messa  in  sicurezza necessarie per evitare la
diffusione  delle  fonti  inquinanti  in  laguna, con riferimento, in
particolare,  a  quelle  provenienti  dalla  terraferma  e dai bacini
scolanti;
  Tenuto    conto    altresi',   dell'aggravarsi   della   situazione
emergenziale  di  cui  trattasi,  a  causa  della  movimentazione dei
sedimenti  inquinanti,  provocata dal transito delle imbarcazioni nei
canali di navigazione;
  Considerata altresi' l'urgenza di provvedere alla caratterizzazione
dell'area  lagunare  e delle aree terrestri che la influenzano, cosi'
come  individuata  nel  decreto  del  Presidente  del  Consiglio  dei
Ministri  in data 3 maggio 2002, al fine di procedere agli interventi
di  bonifica e ripristino ambientale, provvedendo, contestualmente, a
definire adeguate misure di messa in sicurezza;
  Considerato  inoltre,  che  l'interramento  dei  canali  navigabili
comporta  situazioni di pericolo per la navigazione a causa del quale
sono stati giudizialmente ritenuti necessari interventi urgenti volti
a  riportare  detti  canali  in  condizioni  tali  da  consentire  la
navigazione in sicurezza, e con le profondita' previste dalla vigente
normativa  in  materia,  assicurando,  altresi',  che  a  seguito del
transito  dei  natanti non si produca l'ulteriore messa in circolo di
sedimenti inquinanti;
  Considerato  altresi',  che  la  navigabilita'  dei  canali risulta
indispensabile   per  consentire  l'effettuazione  di  interventi  di
emergenza  e  per  le  attivita'  di  soccorso in ambito lagunare, in
considerazione   dell'impossibilita'   di   assumere   determinazioni
interdittive della navigazione;
  Considerato  che  un  tempestivo  intervento deve essere diretto al
perseguimento  del duplice fine di definire, da un lato, un piano per
il  superamento  della  situazione  emergenziale  sopra descritta, e,
dall'altro,   un   programma  per  prevenire  ulteriori  fenomeni  di
diffusioni degli inquinanti;
  Considerata  l'esigenza  di  garantire  un  intervento  integrato e
coordinato sulla laguna, sulle aree terrestri contermini e sui bacini
scolanti,  cosi  come  individuati  dal  decreto  del  Presidente del
Consiglio dei Ministri in data 3 maggio 2002;
  Atteso  che  la  situazione  emergenziale  in atto, derivante dalla
gravissima  alterazione  dell'ecosistema  lagunare,  per  i caratteri
d'urgenza, non consente l'espletamento di procedure ordinarie, bensi'
richiede  l'utilizzo  di  poteri  straordinari in deroga alla vigente
normativa;
  Vista  la  nota  n.  53/SP  del  26  marzo  2002,  con  la quale il
Presidente   della   regione   autonoma   Friuli-Venezia   Giulia  ha
rappresentato  la  grave  situazione  di  emergenza  socio-ambientale
venutasi a creare nella laguna di Marano Lagunare e Grado;
  Acquisita  l'intesa  del  Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio;
  Acquisita   l'intesa   del   presidente   della   regione  autonoma
Friuli-Venezia Giulia;
                              Dispone:
                               Art. 1.
  1.  Il  dott.  Paolo  Ciani, assessore all'ambiente alla protezione
civile  e  al  personale  della  regione  Friuli-Venezia  Giulia,  e'
nominato,  fino alla cessazione dello stato di emergenza, commissario
delegato   per   la  realizzazione  degli  interventi  necessari  per
fronteggiare  e  risolvere  la  situazione di emergenza determinatasi
nella  laguna  di  Marano  Lagunare  e  Grado, nell'area indicata nel
decreto  del  Presidente  del Consiglio dei Ministri in data 3 maggio
2002.
  2.  Nell'esercizio  delle attivita' di cui alla presente ordinanza,
il  commissario  delegato  opera  nel  rigoroso rispetto delle misure
giurisdizionali  assunte  e  delle  iniziative  giudiziarie  in atto,
nonche'   di   quelle   eventualmente  da  adottarsi  successivamente
all'entrata in vigore dell'ordinanza stessa.