IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

Visto  il  decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973,
n.  600,  concernente  disposizioni comuni in materia di accertamento
delle imposte sui redditi;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.
917,  recante  l'approvazione  del  testo  unico  delle  imposte  sui
redditi;
Visto  l'art.  62-bis  del  decreto-legge  30  agosto  1993,  n. 331,
convertito,  con  modificazioni, nella legge 29 ottobre 1993, n. 427,
che prevede, da parte degli uffici del Dipartimento delle entrate del
Ministero  delle finanze, l'elaborazione di appositi studi di settore
in relazione ai vari settori economici;
Visto  il  medesimo  art.  62-bis del citato decreto-legge n. 331 del
1993  che prevede che gli studi di settore sono approvati con decreto
del Ministro delle finanze;
Visto  l'art.  10 della legge 8 maggio 1998, n. 146, che individua le
modalita'  di  utilizzazione  degli  studi  di  settore  in  sede  di
accertamento nonche' le cause di esclusione degli stessi;
Visto  il  decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1999, n.
195,  recante  disposizioni  concernenti  i  tempi  e le modalita' di
applicazione degli studi di settore;
Considerato   che   a  seguito  delle  analisi  e  delle  valutazioni
effettuate,   allo   stato,   sulla   base   dei   dati  in  possesso
dell'Amministrazione   finanziaria   sono   emerse   cause   di   non
applicabilita' degli studi di settore;
Visto  il  proprio  decreto  10  novembre  1998,  che ha istituito la
commissione di esperti prevista dall'art. 10, comma 7, della legge n.
146  del  1998,  integrata  e  modificata dal decreto ministeriale 24
ottobre 2000;
Visti i decreti del direttore generale del Dipartimento delle entrate
23  ottobre  2000  e  13 dicembre 2000, concernenti l'approvazione di
questionari   per   gli   studi  di  settore  relativi  ad  attivita'
imprenditoriali  nel  settore  delle  manifatture,  dei  servizi, del
commercio e ad attivita' professionali;
Visto  l'art.  23 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, che
ha  trasferito  le  funzioni dei Ministeri del bilancio, del tesoro e
della   programmazione   economica   e  delle  finanze  al  Ministero
dell'economia e delle finanze;
Visto  l'art. 57 del medesimo decreto legislativo n. 300 del 1999 che
ha istituito le Agenzie fiscali;
Visto  il  decreto  del  direttore  generale  del  Dipartimento delle
entrate  24  dicembre  1999,  concernente le modalita' di annotazione
separata  dei  componenti  rilevanti  ai fini dell'applicazione degli
studi di settore;
Visto  il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 25 marzo
2002, concernente i criteri per l'applicazione degli studi di settore
ai  contribuenti che esercitano due o piu' attivita' d'impresa ovvero
una o piu' attivita' in diverse unita' di produzione o di vendita;
Acquisito  il  parere della predetta commissione di esperti in data 6
novembre 2002;
                              Decreta:
                               Art. 1.
                 Approvazione degli studi di settore
1.  Sono  approvati,  in  base  all'art.  62-bis del decreto-legge 30
agosto  1993,  n.  331, convertito, con modificazioni, nella legge 29
ottobre  1993,  n.  427,  gli studi di settore relativi alle seguenti
attivita':
a)  Studio  di  settore  SK  23  U - Servizi di ingegneria integrata,
codice di attivita' 74.20.3;
b)  Studio  di  settore SK 24 U - Consulenze fornite da agrotecnici e
periti agrari, codice di attivita' 74.14.B;
2.  Gli elementi necessari alla definizione presuntiva dei compensi o
dei  ricavi  relativi agli studi di settore indicati nel comma 1 sono
determinati  sulla  base  della  nota  tecnica  e metodologica, delle
tabelle  dei  coefficienti  nonche'  della  lista delle variabili per
l'applicazione dello studio, di cui agli allegati:
- 1, per lo studio di settore SK 23 U;
- 2, per lo studio di settore SK 24 U;
3.  Il  programma  per l'applicazione dello studio di settore segnala
anche, con riferimento ad indici significativi, la coerenza economica
rispetto  ai  valori  minimi  e  massimi assumibili con riferimento a
comportamenti normali degli operatori del settore.
4. Gli studi di settore si applicano ai contribuenti esercenti arti e
professioni  ovvero  esercenti  attivita' di impresa, che svolgono in
maniera  prevalente  le  attivita' indicate nel comma 1. Gli studi di
settore  si  applicano, altresi', ai contribuenti esercenti attivita'
di  impresa  che svolgono le predette attivita' in maniera secondaria
per  le  quali  abbiano  tenuto  annotazione  separata.  In  caso  di
esercizio  di  piu'  attivita'  d'impresa,  per le quali non e' stata
tenuta  la  annotazione  separata,  ovvero  in caso di piu' attivita'
professionali  per  attivita'  prevalente  si  intende  quella da cui
deriva  nel  periodo  d'imposta la maggiore entita', rispettivamente,
dei ricavi o dei compensi.
5  Gli  studi  di  settore  approvati  con  il  presente decreto sono
utilizzabili a partire dal periodo di imposta 2002.