IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

  Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
  Visto  il  decreto-legge  7 settembre 2001, n. 343, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
11 aprile  2003,  con  il quale e' stato dichiarato, fino al 31 marzo
2004,  lo  stato  di  emergenza  nel comune di Castelsardo colpito da
gravissimo dissesto idrogeologico;
  Vista  l'ordinanza  di protezione civile n. 3128 del 27 luglio 2001
pubblicata  nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 103
del  5 maggio  2001,  recante  «Disposizioni  urgenti  di  protezione
civile»;
  Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3302
del   18 luglio  2003,  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica  italiana n. 172 del 26 luglio 2003, recante «Disposizioni
urgenti   per  fronteggiare  i  fenomeni  di  dissesto  idrogeologico
verificatisi nel comune di Castelsardo in provincia di Sassari»;
  Vista  la  richiesta del 18 settembre 2003, con la quale il sindaco
di  Castelsardo  -  commissario  delegato ai sensi dell'ordinanza del
Presidente  del Consiglio dei Ministri n. 3302 del 18 luglio 2003, ha
chiesto  il  trasferimento  delle  risorse  finanziarie, assegnate ai
sensi   dell'ordinanza   di  protezione  civile  n.  3128  del  2001,
direttamente sulla contabilita' speciale allo stesso intestata;
  Vista  la  nota  del  9 ottobre  2003  della regione autonoma della
Sardegna;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
29 novembre   2002,  con  il  quale  e'  stato  dichiarato,  fino  al
31 dicembre  2003,  lo  stato  di  emergenza a seguito di eccezionali
eventi   meteorologici  verificatisi  nel  territorio  della  regione
Liguria,  in  provincia  di  Savona nei giorni 2, 3, 4, 9 e 10 maggio
2002,  in provincia di La Spezia nei giorni 6 e 8 agosto 2002 e nelle
province  di  Genova, La Spezia e Savona nei giorni 21 e 22 settembre
2002,  nel  territorio dei comuni di Loiano e Monzuno in provincia di
Bologna  a  causa  del  crollo di una parete rocciosa verificatosi il
15 ottobre  2002,  e  per gli eccezionali eventi atmosferici nel mese
di   novembre  2002  che hanno colpito le regioni Liguria, Lombardia,
Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
9 maggio 2002, con il quale e' stato dichiarato lo stato di emergenza
a  seguito  degli eventi alluvionali e dei dissesti idrogeologici del
3,   4   e   5 maggio   2002,   nei   territori   delle  province  di
Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Vercelli, Biella ed Alessandria;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
9 maggio 2002, con il quale e' stato dichiarato lo stato di emergenza
nel  territorio  delle  province  di  Varese,  Como, Milano e Bergamo
colpito dall'eccezionale evento atmosferico del 3, 4 e 5 maggio 2002;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
16 maggio  2002,  concernente  l'estensione  temporale dello stato di
emergenza  nel  territorio  delle  province di Varese, Como, Milano e
Bergamo  colpito dall'eccezionale evento atmosferico verificatosi nel
periodo dal 3 al 12 maggio 2002;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
16 maggio  2002,  con  il  quale  e'  stato  dichiarato  lo  stato di
emergenza  nel territorio delle province di Bologna e Modena, colpito
dall'eccezionale evento atmosferico verificatosi nel periodo dal 6 al
12 maggio  2002  e nel territorio delle province di Ferrara e Ravenna
in   conseguenza  della  piena  del  Po  che  ha  causato  pericolosi
spiaggiamenti;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
6 giugno 2002, con il quale e' stato dichiarato lo stato di emergenza
nel  territorio  delle  province  di  Cuneo,  Torino  ed Asti colpito
dall'eccezionale evento atmosferico del 9, 10 e 11 maggio 2002;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
14 giugno  2002,  con  il  quale  e'  stato  dichiarato  lo  stato di
emergenza  nel territorio delle province di Torino, Biella, Vercelli,
Novara   e   Verbano-Cusio-Ossola   colpito  dall'eccezionale  evento
atmosferico del 4, 5 e 6 giugno 2002;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
14  giugno  2002,  con  il  quale  e'  stato  dichiarato  lo stato di
emergenza nel territorio delle province di Pordenone, Udine e Gorizia
colpito dall'eccezionale evento atmosferico del 5 giugno 2002;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
19 luglio  2002,  con  il  quale  e'  stato  dichiarato  lo  stato di
emergenza   nel   territorio   della   provincia   di  Cuneo  colpito
dall'alluvione  del  14,  15 e 16 luglio 2002, nonche' il decreto del
Presidente  del  Consiglio dei Ministri in data 29 novembre 2002, con
il  quale  e'  stato  dichiarato lo stato di emergenza nel territorio
delle   province  di  Cuneo  e  Torino  per  gli  eccezionali  eventi
alluvionali  verificatisi  nella  prima  decade del mese di settembre
2002;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
2 agosto 2002, con il quale e' stato dichiarato lo stato di emergenza
nel   territorio  della  regione  Veneto  in  relazione  agli  eventi
atmosferici  dal  2  al 5 maggio 2002, dal 23 al 27 maggio 2002 e dal
23 giugno al 25 giugno 2002;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
15 novembre   2001,  con  il  quale  e'  stato  dichiarato,  fino  al
31 dicembre  2003,  lo  stato  di  emergenza ambientale determinatasi
nella citta' di Milano;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
29 novembre   2002,   con  il  quale  e'  stato  prorogato,  fino  al
31 dicembre  2003,  lo  stato di emergenza nella citta' di Venezia in
relazione al traffico acqueo lagunare;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
6 dicembre 2002, con il quale e' stato prorogato, fino al 31 dicembre
2003,  lo stato di emergenza nelle regioni Marche ed Umbria in ordine
agli eventi sismici del 26 settembre 1997;
  Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3258
del  20 dicembre  2002,  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale della
Repubblica  italiana  n.  303  del  28 dicembre  2002, recante «Primi
interventi  urgenti  di  protezione  civile  diretti a fronteggiare i
danni  conseguenti agli eventi atmosferici che hanno colpito nel mese
di novembre  2002,  i  territori  delle  regioni  Piemonte,  Liguria,
Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna»;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
6 giugno  2003, concernente la dichiarazione dello stato di emergenza
nel  territorio  nazionale  ai  fini  della  lotta aerea agli incendi
boschivi;
  Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3247
del  30 ottobre  2002,  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica  italiana  n.  259 del 5 novembre 2002, recante «Ulteriori
disposizioni  per la celebrazione del semestre di Presidenza italiana
dell'Unione europea»;
  Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3295
del   19 giugno  2003,  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica  italiana n. 147 del 27 giugno 2003, recante «Disposizioni
urgenti  per  la  lotta  aerea  agli  incendi boschivi sul territorio
nazionale»;
  Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3300
dell'11 luglio   2003   pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica  italiana n. 167 del 21 luglio 2003, recante «Disposizioni
urgenti in materia di protezione civile»;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
28 marzo 2003 e la conseguente ordinanza del Presidente del Consiglio
dei  Ministri  del  28 marzo  2003,  n.  3275,  recante «Disposizioni
urgenti  di  protezione civile per fronteggiare l'emergenza derivante
dall'attuale situazione internazionale;
  Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3282
del   18 aprile  2003,  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica  italiana  n. 99 del 30 aprile 2003, recante «Disposizioni
urgenti di protezione civile»;
  Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3285
del   30 aprile  2003,  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica  italiana  n.  106  del  9 maggio 2003, recante «Ulteriori
disposizioni   urgenti   di   protezione   civile   per  fronteggiare
l'emergenza derivante dall'attuale situazione internazionale»;
  Vista la richiesta del 17 ottobre 2003 del Ministro della salute;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
6  dicembre  2002, con il quale lo stato di emergenza per la crisi di
approvvigionamento  idro-potabile  nel  territorio  delle province di
Agrigento,  Caltanissetta,  Enna, Palermo, Trapani, Messina, Catania,
Siracusa  e  Ragusa  e' stato prorogato fino al 31 dicembre 2004, con
contestuale   nomina   del   Presidente  della  regione  Siciliana  -
commissario delegato;
  Vista l'ordinanza di protezione civile del 28 giugno 2002, n. 3224,
recante «Disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza idrica nel
territorio delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo,
Trapani,  Messina,  Catania,  Siracusa  e Ragusa e per il superamento
della  situazione  di  crisi  socio-economico-sanitaria  nel  settore
zootecnico   in   conseguenza  dell'emergenza  idrica  che  interessa
l'intero territorio della regione Siciliana»;
  Vista la richiesta del 16 ottobre 2003 del Ministro delle politiche
agricole e forestali;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
27  giugno 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana  n. 154 del 5 luglio 2003, con il quale e' stato dichiarato,
sino  al  30 giugno  2004, lo stato di emergenza socio-ambientale nel
territorio  delle province di L'Aquila e Teramo della regione Abruzzo
per  le  parti  interessate  dagli interventi necessari alla messa in
sicurezza del Sistema Gran Sasso;
  Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3303
del   18 luglio  2003,  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica  italiana  n. 179 del 4 agosto 2003, recante «Disposizioni
urgenti  di protezione civile per fronteggiare la grave situazione di
emergenza  socio-ambientale nel territorio delle province di L'Aquila
e  Teramo  interessato  dagli  interventi  necessari  alla  messa  in
sicurezza del Sistema Gran Sasso»;
  Vista  la  richiesta  del  16 ottobre  2003  del  capo del servizio
integrato infrastrutture e trasporti per le regioni Lazio e Abruzzo -
commissario  delegato ai sensi dell'ordinanza di protezione civile n.
3303 del 18 luglio 2003;
  Ritenuto  che  le  singole  esigenze prospettate sono meritevoli di
accoglimento  in  ragione  della necessita' di assicurare ogni azione
utile al superamento delle distinte situazioni emergenziali;
  Su proposta del capo del Dipartimento della protezione civile della
Presidenza del Consiglio dei Ministri;
                              Dispone:
                               Art. 1.

  1.  Le risorse finanziarie assegnate alla regione Sardegna ai sensi
dell'art.  4,  dell'ordinanza di protezione civile n. 3128/2001, sono
trasferite  direttamente  sulla  contabilita'  speciale  intestata al
commissario   delegato   -   sindaco   di   Castelsardo,   ai   sensi
dell'ordinanza   del   Presidente   del  Consiglio  dei  Ministri  n.
3302/2003.