IL COMITATO ISTITUZIONALE

  Visto:
    la  legge 18 maggio 1989, n. 183, recante «Norme per il riassetto
organizzativo  e  funzionale  della  difesa  del  suolo» e successive
modificazioni ed integrazioni;
    in  particolare,  l'art.  17  della  suddetta  legge,  relativo a
«valore, finalita' e contenuti del piano di bacino»;
    il  decreto  del  Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto
1989, recante «Costituzione dell'autorita' di bacino del fiume Po»;
    il  decreto-legge  12 ottobre  2000,  n. 279, recante «Interventi
urgenti  per  le  aree  a  rischio  idrogeologico molto elevato ed in
materia  di  proiezione  civile,  nonche' a favore di zone colpite da
calamita'  naturali»,  convertito,  con  modificazioni,  dalla  legge
11 dicembre 2000, n. 365;
    il  decreto  del  Presidente del Consiglio dei Ministri 24 maggio
2001,   recante   «Approvazione  del  piano  stralcio  per  l'assetto
idrogeologico del bacino del fiume Po»;
  Premesso che:
    con  propria  deliberazione  n.  18  del  26 aprile  2001  questo
Comitato  ha adottato il «Piano stralcio per l'assetto idrogeologico»
(di  seguito  brevemente  definito  PAI)  quale stralcio del Piano di
bacino  del  fiume Po ai sensi dell'art. 17, comma 6-ter della citata
legge  n.  183/1989,  come  modificato dall'art. 12 del decreto-legge
5 ottobre  1993, n. 398, convertito in legge 4 dicembre 1993, n. 493,
contenente   l'elaborato   2   (Atlante   dei   rischi   idraulici  e
idrogeologici) - Allegato 4: Delimitazione delle aree in dissesto;
    in  particolare, l'art. 5 della suddetta deliberazione n. 18/2001
prevedeva che, per le aree in dissesto di cui al punto precedente, il
Comitato  istituzionale, su proposta del segretario generale e tenuto
conto  delle determinazioni delle conferenze programmatiche, provvede
a  deliberare ulteriori integrazioni della cartografia che si rendano
necessarie  ai  fini dell'integrazione a scala comunale dei contenuti
del Piano;
    tale  procedimento  e' stato in parte espletato con deliberazione
n.  1 del 13 marzo 2002, tramite la quale questo Comitato ha adottato
le  «Integrazioni della cartografia per le aree di cui al citato art.
5 della deliberazione n. 18/2001»;
    in  particolare,  inoltre, l'art. 6 della deliberazione n. 18 del
26 aprile 2001 prevede che entro diciotto mesi dall'entrata in vigore
del   PAI   (termine  prorogato,  con  deliberazione  n.  6/2003  del
25 febbraio  2003  in  attesa  d'approvazione) le regioni trasmettono
all'Autorita'   di   bacino   eventuali   proposte  di  aggiornamento
dell'elaborato  2  dello  stesso  («Atlante  dei  rischi  idraulici e
idrogeologici  -  inventario  dei centri montani esposti a pericolo»)
risultanti dalle varianti di adeguamento adottate dai comuni ai sensi
dell'art. 18, commi 2 e 3 delle norme d'attuazione del PAI medesimo;
    tale procedimento e', a tutt'oggi, in corso di svolgimento;
    l'art.  18,  comma  1  delle norme di attuazione del suddetto PAI
stabilisce  che  «Le  regioni,  nell'ambito  di  quanto  disposto  al
precedente  art.  5,  comma  2,  emanano  le disposizioni concernenti
l'attuazione  del  Piano  nel  settore  urbanistico  conseguenti alle
condizioni  di dissesto delimitate nella cartografia dell'elaborato 2
del  Piano «Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici - Inventario
dei  centri  abitati  montani  esposti  a pericolo di cui all'art. 8,
comma  2,  e  alle  corrispondenti limitazioni d'uso del suolo di cui
all'art.   9   delle   presenti  norme,  provvedendo  ove  necessario
all'indicazione  dei  comuni  esonerati  in  quanto  gia'  dotati  di
strumenti  urbanistici  compatibili  con  le  condizioni  di dissesto
presente  o  potenziale,  anche  sulla base di quanto individuato nel
presente Piano»;
  Considerato che:
    la  regione  Piemonte,  ai fini dell'aggiornamento del quadro dei
dissesti  del  PAI  nonche' relativamente al citato art. 18, comma 1,
delle  norme di attuazione del PAI (che in particolare stabilisce che
«le  regioni  individuino i comuni esonerati in quanto gia' dotati di
strumenti  urbanistici  compatibili  con  le  condizioni  di dissesto
presente  o  potenziale,  anche  sulla base di quanto individuato nel
presente  Piano», con nota protocollo n. 2195/23 dell'11 aprile 2002,
ha  trasmesso  all'Autorita' di bacino l'elenco dei 116 comuni dotati
di   strumento   urbanistico  vigente  ritenuto  compatibile  con  le
condizioni  di  dissesto  del PAI, denominati «esonerati» (oltre alla
successiva    trasmissione    della    cartografia    relativa   alla
ridelimitazione  del  dissesto),  di  cui  alla D.G.R. n. 63-5679 del
25 marzo 2002, oltre che la DGR n. 48 - 5335 del 18 febbraio 2002;
    la regione Piemonte, sempre ai fini dell'aggiornamento del quadro
dei  dissesti  del  PAI, con nota protocollo n. 215/23 del 10 gennaio
2002,  ha  trasmesso  all'Autorita'  di  bacino la DGR n. 91-4866 del
17 dicembre  2001  con  allegati  gli elaborati relativi ad ulteriori
determinazioni  derivanti  dalle conferenze programmatiche richiamate
in  premessa; successivamente, nell'ambito del medesimo procedimento,
ha  altresi'  trasmesso, con nota protocollo n. 5219/23 del 18 luglio
2003,  l'elenco  dei  centoquarantanove  comuni contenenti gli stessi
dissesti;
    la  regione  Piemonte, nell'ambito della sottocommissione assetto
idrogeologico  del  26 giugno 2003, ha illustrato la propria proposta
di aggiornamento «dell'Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici -
Delimitazione  delle  aree  in dissesto» derivante dalle attivita' di
ricognizione delle delimitazioni delle aree in dissesto in esito alle
conferenze  programmatiche,  sia  relativamente alla delimitazione di
aree  in  dissesto  condivise  a  seguito delle attivita' istruttorie
circa  le  osservazioni  presentate (149 comuni), sia relativamente a
delimitazioni   di   aree   in  dissesto  contenute  negli  strumenti
urbanistici approvati e ritenuti idonei, a detta della stessa regione
per livello di dettaglio e per metodologie adottate per l'analisi dei
fenomeni  di  dissesto,  ad aggiornare il PAI (116 comuni, denominati
«esonerati»);
    la stessa Sottocommissione, visto il carattere di approfondimento
e  di dettaglio contenuto nelle attivita' di cui al punto precedente,
ha preso atto della proposta avanzata dalla regione Piemonte;
    l'art.  1,  comma  10  delle norme di attuazione del suddetto PAI
stabilisce  che  «L'aggiornamento  dei seguenti elaborati di Piano e'
operato con deliberazione del comitato istituzionale»:
    (Omissis).
Elaborato  n.  2  «Atlante  dei  rischi  idraulici  e idrogeologici -
         Inventario dei centri montani esposti a pericolo».
  Acquisito:
    il parere favorevole espresso da parte del Comitato tecnico nella
seduta del 22 luglio 2003;
  Ritenuto:
    di  aggiornare l'allegato 4 (recante «delimitazione delle aree in
dissesto»)  all'elaborato  2  del PAI (Atlante dei rischi idraulici e
idrogeologici  -  Inventario  dei centri montani esposti a pericolo),
relativamente  ai  territori  di  alcuni  comuni ricadenti in regione
Piemonte;
    per  quanto sopra visto, premesso, considerato e ritenuto, questo
Comitato istituzionale;
                              Delibera:
                               Art. 1.
  1.  La  cartografia  dell'allegato  4  all'elaborato  2  del  Piano
stralcio  per l'assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) -
Atlante  dei rischi idraulici e idrogeologici - Inventario dei centri
montani  esposti  a pericolo, riguardante la delimitazione delle aree
in  dissesto  site nei territori dei comuni della regione Piemonte di
cui  al successivo art. 2, e' aggiornata, ai sensi dell'art. 1, comma
10 delle norme di attuazione del PAI.