IL DIRIGENTE
               del servizio del Dipartimento regionale
                  dei beni culturali ed ambientali

  Visto lo statuto della Regione siciliana;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 agosto 1975, n.
637,   recante  norme  di  attuazione  dello  statuto  della  Regione
siciliana  in  materia di tutela del paesaggio, di antichita' e belle
arti;
  Visto  il  testo  unico  delle leggi sull'ordinamento del Governo e
dell'amministrazione  della  Regione siciliana, approvato con decreto
del Presidente della Repubblica 28 febbraio 1979, n. 70;
  Vista la legge regionale 1° agosto 1977, n. 80;
  Vista la legge regionale 7 novembre 1980, n. 116;
  Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431;
  Visto  il  testo unico delle disposizioni legislative in materia di
beni  culturali  e  ambientali,  approvato  con  decreto  legislativo
29 ottobre 1999, n. 490;
  Visto  il  regolamento di esecuzione della legge 29 giugno 1939, n.
1497, approvato con regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357;
  Visto l'art. 7 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 15;
  Visto  il  D.D.G.  n. 6916 del 28 settembre 2001, ed in particolare
l'art. 8 relativo alle deleghe ai dirigenti responsabili delle aree e
dei  servizi  dell'assessorato  regionale  beni  culturali e pubblica
istruzione   delle   competenze   attribuite  al  dirigente  generale
dall'art. 7, comma 1 della legge regionale n. 10/2000;
  Visto  il  parere prot. n. 2364/336.01.11 dell'8 febbraio 2002 reso
dalla  Presidenza  della  regione  -  Ufficio  legislativo  e  legale
relativo  alla  competenza  in  ordine  all'apposizione  dei  vincoli
paesaggistici di cui all'art. 139 del testo unico n. 490/1999;
  Considerato  che  con  decreto  amministrativo  n. 729 del 21 marzo
1979,  pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n.
27 del 23 giugno 1979, parte del territorio comunale di Castellammare
del  Golfo compresa la fascia costiera e Scopello e' stata sottoposta
a  vincolo  paesaggistico,  ai sensi e per gli effetti della legge n.
1497/1939;
  Tenuto  conto dell'Accordo Stato-regioni del 19 aprile 2001 sancito
fra  il  Ministero per i beni e le attivita' culturali e i presidenti
delle  regioni  e  delle  province  autonome,  che  ha disciplinato i
contenuti  e  i  metodi  della  pianificazione  paesistica regionale,
prevedendo tra l'altro all'art. 8 tempi e modi di verifica dei p.t.p.
gia' redatti;
  Visto  il  decreto amministrativo n. 5820 dell'8 maggio 2002 con il
quale  l'assessore  regionale  per  i  beni culturali ed ambientali e
pubblica  istruzione  competente  ai  sensi  della legge regionale n.
80/1977,  ha recepito l'accordo Stato-regioni, prevedendo la verifica
della compatibilita' tra i piani territoriali paesistici redatti e le
previsioni  dell'accordo  in  conformita'  al  parere  espresso dalla
speciale  Commissione  di  cui  all'art.  23  del  regio  decreto  n.
1357/1940 istituita con decreto n 6542/2001;
  Vista  la  proposta  della  Soprintendenza  per  i beni culturali e
ambientali di Trapani trasmessa con nota prot. n. 9440 del 27 ottobre
2003;
  Vista la nota n. 4232 del 13 novembre 2003 di questo Dipartimento;
  Esaminata  la  proposta della Soprintendenza per i beni culturali e
ambientali  di  Trapani,  trasmessa con nota n. 10323 del 20 novembre
2003,  con  la  quale  detto ufficio, nella considerazione che l'area
costiera  del  comune  di  Castellammare  del  Golfo  rimane tutelata
esclusivamente  dal  vincolo paesaggistico insufficiente a garantirne
l'integrita'  e  l'adeuata  tutela,  considerati gli altissimi valori
paesistici,   ambientali   e   storico-culturali   riscontrabili  nel
territorio  ed evidenziati dal piano territoriale paesistico - Ambito
1  -  Area  dei  rilievi  del  trapanese  in itinere, ha proposto che
vengano adottate le misure di salvaguardia di cui al gia' citato art.
5  della  legge  regionale  n.  15/1991  per  un ambito di territorio
ricadente  nel  comune di Castellammare del Golfo, che si estende, da
Sud-Est verso Nord-Ovest, dall'impluvio in prossimita' ovest del molo
portuale  fino  a Cala Mazzo di Sciacca, al confine con il territorio
del comune di Vito Lo Capo, meglio evidenziato nelle planimetrie sub.
«A», «B», «C», «D», «E», «F», «G», «H», «I», «L» allegate al presente
decreto e specificatamente delimitato:
    a  sud,  dal  vallone S. Giuseppe che, dalla S.S. 187, sfocia sul
tratto  di  costa  immediatamente  ad  ovest  del  molo  portuale  di
Castellammare, lungo il confine sud della part. 6 del foglio di mappa
XX, escludendo le particelle 45, 104, 37, 4 del foglio di mappa XC;
    ad  est,  dalla  linea  di  costa  che  dall'impluvio suddetto si
sviluppa   in   direzione  nord-ovest,  comprendendo  il  promontorio
scosceso  del  Pirale,  la  singolarita' geomorfologica di Punta Cala
Bianca,  Punta  Grottaro,  Punta Gran Marinaio, il Seno di Guidaloca,
Cala  Bruca,  Cala Alberelli, i faraglioni della Tonnara di Scopello,
Punta Pispisa, Cala dell'Ovo e Cala Mazzo di Sciacca, fino al confine
con  il  territorio  di  San  Vito  Lo  Capo e della Riserva Naturale
Orientata dello Zingaro;
    a  nord,  dal  confine nord-est della particella 1, del foglio di
mappa  II  del  comune  di  Castellammare  del Golfo, che prosegue in
direzione  sud-ovest, lungo i confini delle particelle 1, 2, 3, 4, 6,
429,  447 e 446 di c.da Mazzo di Sciacca, e in direzione ovest, lungo
il  confine nord delle particelle 10 e 8 fino ad intersecare la regia
trazzera «Trapani Castellammare del Golfo via mare» (oggi S.P. 63 San
Vito  Lo  Capo Scopello) e prosegue verso ovest lungo il confine nord
della  particella  571  sino  a congiungersi con il confine est della
particella  196  del foglio di mappa I. Si prosegue in direzione nord
lungo i confini est delle partt. 196, 200, 77 e 19 e poi in direzione
nord-ovest lungo il limite nord-est delle particelle 19, 18, 17 e 16,
sino  ad  intersecare  il confine est della particella 248 (esclusa).
Procedendo verso sud si interseca il confine nord della particella 19
e  si  procede  verso  ovest  lungo  lo stesso, si segue verso sud il
confine ovest della medesima particella 19 sino al confine nord della
particella    23,    fino    a   raggiungere   la   «Regia   Trazzera
Trapani-Castellammare del Golfo via mare»;
    ad  ovest,  dalla «Regia Trazzera Trapani-Castellammare del Golfo
via mare» anzidetta, si procede, in direzione sud, sino ad incontrare
la  particella 187 del foglio di mappa I del comune di Castellammare,
includendola  all'interno  dell'area vincolata, per i confini nord ed
ovest, cosi' come pure le particelle 141, 140, 139, 296, 40, 174, 176
e 86 che sono interessate dal perimetro di vincolo nel lato ovest. Il
limite  di  vincolo  percorre  la seguente particella 49 sia dal lato
ovest  che  sud,  fino  ad intercettare parte del confine meridionale
della  part.  51,  li dove la particella 51 confina con la particella
305,  e  si  procede  nuovamente in direzione sud per il limite ovest
delle particelle 305 e 322 sino al confine nord della particella 318;
da  qui  si  prosegue  verso ovest lungo il suo confine nord e, verso
sud,  lungo  il limite ovest della stessa 318 e delle particelle 286,
285,  284,  seguendo  il  lato  sud di quest'ultima. Il perimetro del
vincolo  continua  sempre  in direzione sud per il foglio di mappa n.
III, includendo le particelle, dal lato ovest 182, 25, 301, 302, 187,
188,  30  e  20,  si  prosegue  verso est, lungo il confine sud della
particella 20 sino ad intersecare il confine est delle particelle 153
e  32  (escluse) e il confine nord della particella 261 (esclusa). Il
vincolo   prosegue  lungo  la  strada  vicinale  «Bosco-Scopello»  in
direzione  sud-ovest  includendo  le  particelle  264, 263, 262 e 207
lungo il confine ovest e poi lungo il confine sud-est di quest'ultima
particella  e della particella 84, fino ad incontrare il limite ovest
della  particella  757  del  foglio  di mappa n. IV. Si procede verso
sud-ovest   sino   ad   intersecare  i  confini  sud  delle  seguenti
particelle:  757, 756, 758, 446, 445, 825, 444, 585 e parte della 587
sino  all'incrocio con il confine ovest della particella 8 del foglio
di  mappa  n.  VI.  Si procede verso sud lungo il confine ovest delle
particelle 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 16, 17, 18, 19 e 47 del suddetto
foglio  di mappa VI e lungo i limiti sud delle particelle 48, 49, 50,
51, 270 e 52 e il limite ovest della seguente particella 207 di Piano
Levriere,  fino  a  congiungersi  con  la  strada comunale «Bellanova
Castello  di  Baida  Scopello»  e  la  si  percorre in direzione est,
includendo  la particella 190 lungo il confine sud, si prosegue lungo
la predetta strada per il confine nord della particella 114 (esclusa)
fino  ad incontrare nuovamente la «Strada Comunale Bellanova Castello
di  Baida Scopello» e percorrendola in direzione est, costeggiando il
confine  sud  della  particella 58. Sempre per la predetta strada, in
Contrada  Mignazzi,  si  segue  il confine nord delle particelle 518,
620, 280, 276, 392, 403, 400, 798, 755, 150, 746, 189, 419, 418, 726,
718,  724,  722  e  721  (escluse)  del  foglio  di mappa VII, fino a
incrociare, percorrendola la «Strada comunale Castellammare Scopello»
lungo  il confine sud-ovest delle particelle 169, 1, 788, 783, 784, e
sud-est  delle  particelle  784 e 19 e, includendo le particelle 33 e
360  per  i  confini  nord  e sud, si procede verso nord-est lungo le
seguenti  particelle  359,  122,  120, 32 e 478 lungo il loro confine
sud-est  e  verso le particelle 34 e 263 lungo il loro confine ovest.
Si  procede  in  direzione est fino al ponte di attraversamento della
foce del fiume Guidaloca, lungo il confine sud della particella 472 e
della  particella  demaniale,  adibita  attualmente  a parcheggio del
foglio  di  mappa  VIII,  per  proseguire  lungo  i confini sud delle
particelle  368, 367, 1 e il confine sud-est della particella 360 del
foglio  di  mappa  IX  e,  in  direzione  sud, lungo il margine della
«Strada  Comunale  Scopello  Castellammare»,  oggi strada S.P. 63 San
Vito  Lo  Capo  Scopello,  per il confine ovest delle particelle 457,
273,  224,  478, 248, 249, 52, 516, 524, 86, 407, 125, 152, 153, 257,
265, 161, 167, 175, 238, 239, 179, 180, 186, 187, 189, 196, 197, 198,
286, 206, 556, 517, 518, 541 e 546 di contrada Ciauli. Si prosegue in
direzione est per la «Regia Trazzera Trapani Castellammare via mare»,
lungo  il  confine  sud  della particella 6 del foglio di mappa XX ed
ancora,  in  direzione  sud-est,  lungo  la  stessa  per  contrada Le
Macchie,  fino  all'innesto  con  la  strada statale 187. Si prosegue
lungo  quest'ultima,  in  direzione  est,  per  il  confine sud delle
particelle  6,  231,  353,  232, 236, 237, 239, 240, 246, 247, 249, e
nuovamente 6, procedendo fino ad incontrare il Vallone San Giuseppe e
proseguendo  lungo  lo stesso fino al suo sbocco a mare, si definisce
la chiusura del vincolo;
  Considerato  che  l'area  in  questione,  ricadente  nel  comune di
Castellammare  del  Golfo,  rappresenta  un  complesso di eccezionale
valore,  in cui le componenti e gli elementi naturali (geomorfologi e
biologici),  e  antropici  (beni  storico-culturali)  si compongono a
formare unita' paesistiche di notevoli qualita' ambientali, culturali
ed  estetico-percettive,  che  rendono  i luoghi fonte di particolari
suggestioni  per  il  fruitore.  In  essi  memorie  antiche  e natura
conferiscono  al  paesaggio  carattere  di  rarita'  e  pregio  come,
peraltro,  messo  in evidenza nelle analisi e nelle sintesi del Piano
territoriale  paesistico, Ambito 1, elaborato dalla Soprintendenza di
Trapani;
  Considerato  che  il  paesaggio  costiero  di eccezionale rilevanza
paesaggistica  e'  caratterizzato  dal  litorale  roccioso,  vario ed
articolato  con  punte  (Pirale,  Gran  Marinero,  Puntazza, Pispisa,
Capreria, Leone), cale (Bianca, Bruca, Mazzo di Sciacca) e insenature
(Guidaloca),  scogli  e  faraglioni  (Scopello),  falesie  e versanti
scoscesi  o  con  pendenze  piu' dolci. Il fiume Guidaloca che sfocia
nell'omonima  insenatura  con  una  spiaggia  ciottolosa  chiusa  dai
promontori rocciosi, interrompe la continuita' dei versanti.
  Questo  paesaggio  mantiene  ancora  caratteri di forte naturalita'
testimoniati  dall'esistenza  della formazione del trottoir a vermeti
di Lithophyllum tortuosum (Cala Bianca), dalla presenza diffusa della
vegetazione  alofita  della  costa rocciosa, caratterizzata da specie
endemiche   del  genere  Limonium  Flagellare,  vegetazione  di  tipo
naturale,  altamente  specializzata a vivere in condizioni di elevata
salinita',  dalla  singolarita'  geomorfologica  e serie geologica di
interesse  scientifico  (Marne  biogenetiche)  di  Punta Cala Bianca,
popolate  da  garighe  a  palma nana, lentisco, carrubo e praterie ad
ampelodesma  ed  orchidacee,  e  dalla singolarita' dei faraglioni di
Scopello  (dolomie  stromatolitiche e calcari dolomitici a Megalodon)
ricoperti  da  arbusti  xerofitici,  che  per  la  loro  singolarita'
litologica,   morfogenetica  e  naturalistica,  rivestono  valore  di
unicita' paesistico-ambientale.
  Sempre  nella  fascia  costiera sono molto frequenti cespi di palma
nana  (Chamaerox  humilis)  specie dominante, alla quale si associano
spesso  altri  elementi  della  macchia  mediterranea  quali Pistacea
lentiscus,   Euphorbia  dendroides,  Olea  Europea  var.  sylvestris,
Prasium majus, Teucrium fruticans, ecc.
  Si  tratta  di  una  comunita'  vegetale  climatica di tipo zonale,
endemica  della  Sicilia  occidentale, che costituisce un particolare
aspetto di macchia bassa molto ben rappresentato sulle rocce calcaree
di tutto il tratto di litorale.
  Il  paesaggio  terrestre  e'  intensamente  relazionato  al sistema
ecologico  marino  sui  cui  fondali  sono presenti sorgenti di acqua
dolce, che accrescono la produttivita' biologica con la formazione di
coralli, gorgonie e madrepore, mentre sui fondali con facies sciafile
e poriferi sono presenti colonie di idrozoi e briozoi (Scopello).
  Il  mare  con  i suoi colori, la grande dimensione e le prospettive
aperte,  gli  scorci  e  i  dettagli  fruibili  dai  diversi punti di
osservazioni  posti  sulla  costa o sulle sommita' dei versanti e' il
protagonista  di  questo paesaggio, che ha plasmato con la sua azione
nel  tempo  geologico  e  che l'uomo ha utilizzato nel tempo storico,
costruendo  torri,  castelli,  tonnare,  insediamenti.  Percorrendo i
luoghi che si affacciano sul tratto costiero interessato dal vincolo,
si  gode  dea percezione di un paesaggio ricco di spettacoli naturali
ed antropici.
  Procedendo  in  direzione  nord-ovest  lungo la statale 187, antica
Regia  Trazzera,  si  risale  il  promontorio  calcareo  del  Pirale,
caratterizzato da vegetazione a garighe, praterie mediterranee da cui
si   gode   il   suggestivo   panorama  marino  dell'ampio  Golfo  di
Castellammare   fino  all'estrema  Punta  Raisi;  nelle  giornate  di
particolare  visibilita',  emerge  all'orizzonte  l'isola  di Ustica.
Attraversando  le  piane  di Castellazzo e della Conza, che degradano
verso  il  litorale,  lungo  la  S.P.  63,  si  apre  l'insenatura di
Guidaloca  incontrando le aree a coltivi di c.da Ciavoli. interessate
da    insediamenti   sparsi   nel   territorio,   molti   dei   quali
rappresentativi della ruralita' dei luoghi.
  La  suggestione  derivante dalla percezione della cala di Guidaloca
e'  notevole: la compresenza dei vari elementi, naturali e antropici,
quali la foce del fiume Guidaloca, la cala a ciottoli, il promontorio
della  Puntazza,  ove si erge l'eccezionale testimonianza dell'antica
Torre   di   Guidaloca,   contribuisce  ad  incrementare  la  valenza
paesaggistica del sito.
  Proseguendo  lungo  la  S.P.  63,  si attraversa l'ampio pianoro di
Piano   Vignazzi,   esteso  terrazzo  marino  creato  dall'azione  di
abrasione   del  moto  ondoso  su  un  antico  fondale  risalente  al
Quaternario.  La  profonda  percezione  del  paesaggio  a  coltivi  e
seminativi  accompagna  il  percorso  sino  alla  localita'  di Piano
Levriere,  a  cui  si  giunge  risalendo  la  tortuosa  viabilita'  e
ammirando  il  costone roccioso con pareti a strapiombo ed aspetti di
gariga, macchia a palma nana, lentisco e carrubo.
  Di  eccezionale  rilevanza e' l'ampio panorama godibile percorrendo
Piano  Levriere:  la  struttura  geomorfologica  di  Piano  Vignazzi,
coronata  a  sud-ovest  dal  sistema  roccioso  di  P.zo  Perania; il
paesaggio  costiero  degradante  verso  il  mare,  in cui si scorgono
scogli  emergenti  dalla  particolare  forma  (Sc.o  Fungia) e ove vi
insiste   l'area   di   interesse  archeologico  di  cala  Alberelli,
insediamento del periodo ellenistico-romano.
  Si  perviene  cosi  all'antico borgo medioevale di Scopello, con il
baglio,  le vie lastricate da basole di calcari informi e le semplici
architetture  della  tradizione rurale, posto su di una rupe scoscesa
con  rocce  affioranti,  ricca di vegetazione a garighe e macchia, il
cui contesto conserva ancora parte del suo antico fascino.
  Emergono,   numerosi   ed   eccezionali,  gli  elementi  di  valore
storico-culturale  ed  ambientale, quali Torre Bennisti che sovrasta,
dalla  sua  panoramica  posizione,  l'intero  territorio  costiero  e
l'insediamento  dell'antica  tonnara  di  Scopello,  inserita  in  un
suggestivo  paesaggio  naturale,  ove fanno da protagonisti i fondali
marini  con  facies  sciafile  e  poriferi,  con  colonie e idrozei e
briozoi,  le  emergenze  geomorfologiche dei faraglioni, ricoperti da
arbusti  xerofitici, e le vicine torri di avvistamento, testimonianza
dell'antica  funzione di difesa della costa. Tali elementi si fondono
producendo un paesaggio ricco di elementi emozionali.
  La  suggestione  particolare  dei  luoghi,  in  cui  si intrecciano
memorie  antiche e paesaggio naturale, permane tutt'oggi ed e', anzi,
arricchita  dalla  consapevolezza  di  ritrovarsi  partecipi  di  uno
spettacolo di assoluta unicita'.
  In  passato, le pressioni antropiche legate alla fruizione del mare
e  la mancata attenzione alle valenze paesaggistiche ed ambientali ha
dato  luogo  in  aree  delimitate  (p.es.  Cala  Mazzo di Sciacca, in
prossimita'  con  la  Riserva  naturale  orientata  dello Zingaro) ad
aggregati  edilizi  che si pongono quali elementi dissonanti rispetto
alla qualita' del sito.
  Ritenuto  pertanto che questo considerevole patrimonio di interesse
naturale  geomorfologico,  biologico  e  storico-culturale rischia di
essere  compromesso  in  considerazione  delle  crescenti proposte ed
iniziative   di   tipo   turistico-ricettivo,  concentrate  nell'area
costiera del comune di Castellammare del Golfo;
  Rilevato che le misure di salvaguardia ad oggi vigenti concretatesi
nel vincolo paesaggistico ex legge n. 1497/1939, imposto nell'area in
questione  con  il  D.A.  n.  729 del 21 marzo 1979, pubblicato nella
Gazzetta  Ufficiale della Regione siciliana n. 27 del 23 giugno 1979,
appaiono  inadeguate  alla  eccezionale valenza paesistico-ambientale
del  sito,  non  essendo  supportate da una visione complessiva delle
dinamiche e delle interrelazioni che la Pianificazione paesistica, in
corso   di  formazione-approvazione,  contiene,  le  quali  sono  ben
evidenziate   nelle   analisi   conoscitive  propedeutiche  al  Piano
paesistico,  le  cui  risultanze  sinteticamente sono riportate nelle
schede  dei  paesaggi  locali  n.  5 (Lo Zingaro), n. 6 (Bacino Fiume
Guidaloca)  e  n.  7 (Castellammare del Golfo) del Piano territoriale
paesistico dell'Ambito 1 - Area dei rilievi del trapanese;
  Ritenuto  che,  per  quanto  sopra  espresso,  occorre,  cosi' come
richiesto dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Trapani con le note prot.
n.  9440  del  27 ottobre 2003 e n. 10323 del 20 novembre 2003, porre
rimedio  al  grave  rischio  di  interventi  indiscriminati idonei ad
alterare  i  connotati  salienti  delle  localita'  costiere  Pirale,
Guidaloca,  Scopello,  Mazzo  di  Sciacca  ricadenti  nel  comune  di
Castellammare  del Golfo, che vanno salvaguardati, inibendo eventuali
attivita'  che  possano  modificare l'aspetto dei luoghi di singolare
pubblico   interesse  paesaggistico,  mediante  la  dichiarazione  di
immodificabilita' temporanea, in applicazione dell'art. 5 della legge
regionale n. 15/1991;
  Considerato che l'apposizione di un termine finale al provvedimento
di  vincolo  come  sopra  descritto  e'  imposto,  ferma  restando la
condizione   risolutiva   dell'approvazione  del  Piano  territoriale
paesistico  dell'area  suddetta, dal disposto dell'art. 2 della legge
19 novembre  1968,  n.  1187  e  dell'art.  1  della  legge regionale
5 novembre  1973,  n.  38,  applicabili  analogicamente  nel  caso di
specie;
  Ritenuto  che  alla  dichiarazione  di immodificabilita' temporanea
interessante  il  territorio suddetto, debba far seguito l'emanazione
di  una  adeguata  e  definitiva  disciplina di uso del territorio da
dettarsi ai sensi dell'art. 149 del testo unico n. 490/99 e dell'art.
1-bis  della  legge  n.  431/1985,  mediante  la  redazione del Piano
territoriale paesistico - Ambito 1 - Area dei rilievi del trapanese e
comunque   non   oltre   il  termine  di  mesi  otto  dalla  data  di
pubblicazione  del  presente  decreto  nella Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  Al  fine  di garantire le migliori condizioni di tutela, ai sensi e
per  gli effetti dell'art. 5 della legge regionale 30 aprile 1991, n.
15,  fino all'approvazione del Piano territoriale paesistico - Ambito
1 - Area dei rilievi del trapanese e comunque non oltre il termine di
mesi  otto  dalla  data  di  pubblicazione del presente decreto nella
Gazzetta   Ufficiale   della   Regione   siciliana  e'  vietata  ogni
modificazione  dell'assetto  del  territorio, nonche' qualsiasi opera
edilizia,  con esclusione degli interventi di manutenzione ordinaria,
straordinaria,  di  consolidamento statico, di restauro conservativo,
che  non  alterino  lo  stato  dei luoghi e l'aspetto esteriore delle
localita'  costiere  Pirale,  Guidaloca,  Scopello, Mazzo di Sciacca,
ricadenti  nel  territorio  comunale di Castellammare del Golfo, come
descritto e delimitato in premessa e nelle planimetrie sub. «A», «B»,
«C»,  «D», «E», «F», «G», «H», «I», «L», allegate al presente decreto
di cui formano parte integrante e sostanziale.