IL DIRETTORE GENERALE
                       della giustizia civile

  Visto  il  decreto  legislativo 25 luglio 1998, n. 286, testo unico
delle  disposizioni  concernenti  la  disciplina  dell'immigrazione e
norme  sulla  condizione  dello straniero cosi' come modificato dalla
legge n. 189/2002;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.
394,  recante  norme  di attuazione del citato decreto legislativo n.
286/1998,  a  norma dell'art. 1, comma 6, cosi' come modificato dalla
legge n. 189/2002;
  Visto  altresi'  il decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 115, di
attuazione  della  direttiva 89/48/CEE del 21 dicembre 1988, relativa
ad  un  sistema  generale  di riconoscimento di diplomi di istruzione
superiore che sanzionano formazioni professionali di durata minima di
tre anni;
  Vista  l'istanza  del  sig.  Jorno  Adam  nato a Zefat (Israele) il
3 maggio  1968,  cittadino  israeliano, diretta ad ottenere, ai sensi
dell'art. 39 del decreto del Presidente della Repubblica n. 394/1999,
la  dichiarazione  che non sussistono motivi ostativi al rilascio del
titolo  abilitativi  per l'esercizio della professione di avvocato in
Italia;
  Considerato che il richiedente e' in possesso del titolo accademico
laurea   in   giurisrudenza,   conseguito   presso   la  facolta'  di
giurisprudenza   di  Perugia  in  data  18 luglio  2001  riconosciuta
dall'Universita'  Ebraica di Gerusalemme, facolta' di giurisprudenza,
in data 3 luglio 2003;
  Considerato  inoltre  che  e'  iscritto nell'«Israel Bar» con il n.
36412, come attestato in data 16 giugno 2003;
  Viste le determinazioni delle Conferenze dei servizi del 30 ottobre
2003 e del 24 febbraio 2004;
  Considerato il parere del rappresentante del Consiglio nazionale di
categoria nelle Conferenze dei servizi sopra citate;
  Visto  l'art,  49,  comma  3,  del  decreto  del  Presidente  della
Repubblica del 31 agosto 1999, n. 394;
  Visto  l'art.  6,  n.  2, del decreto legislativo n. 115/1992 cosi'
come modificato dal decreto legislativo n. 277/2003;
  Visto  l'art. 3, comma 4, del decreto legislativo n. 286/1998, come
modificato  dalla  legge  di  cui  sopra,  che prevede la definizione
annuale  delle quote massime di stranieri da ammettere nel territorio
dello Stato per motivi di lavoro autonomo;
                              Dichiara
che  non  sussistono  motivi  ostativi al rilascio al sig. Jorno Adam
nato  a  Zefat  (Israele) il 3 maggio 1968, cittadino israeliano, del
titolo  abilitativo  per l'esercizio della professione di avvocato in
Italia,  fatto  salvo il rispetto delle quote dei flussi migratori ai
sensi  dell'art.  3,  comma  4,  del  decreto legislativo n. 286/1998
modificato dalla legge n. 189/2002.
  La presente dichiarazione, unitamente a copia della domanda e della
documentazione  prodotta,  dovra'  essere  presentata  alla  questura
territorialmente   competente   per   l'apposizione   del  nulla-osta
provvisorio ai fini dell'ingresso in Italia.
  Successivamente  al  conseguimento  del  permesso  di  soggiorno in
Italia,  il  sig.  Jorno  potra'  richiedere  a  questo  Ministero il
rilascio   del   decreto   di   riconoscimento   del  proprio  titolo
professionale israeliano, di cui in premessa, ai fini dell'iscrizione
all'albo degli avvocati in Italia.
  Il  riconoscimento  sara'  subordinato  al superamento di una prova
volta  ad  accertare  la conoscenza delle seguenti materie: una prova
scritta  a  scelta  del  candidato  tra  le seguenti materie: diritto
civile,   diritto   penale,  diritto  amministrativo  (sostanziale  e
processuale), diritto processuale civile, diritto processuale penale;
ed  inoltre una prova orale su due materie a scelta del candidato tra
le  seguenti,  oltre  a  deontologia  ed ordinamento forense: diritto
civile,  diritto penale, diritto costituzionale, diritto commerciale,
diritto   del   lavoro,   diritto   amministrativo   (sostanziale   e
processuale), diritto processuale civile, diritto processuale penale,
diritto internazionale privato.
    Roma, 17 maggio 2004

                                          Il direttore generale: Mele