In calce al decreto del presidente della Corte dei conti 6 maggio
2005,  riguardante  l'approvazione  del  conto  finanziario  relativo
all'anno 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - serie generale -
n. 121 del 26 maggio 2005, dopo la pag. 29, deve intendersi riportata
la seguente «Nota informativa».

                          «Nota informativa

    Il  conto finanziario dell'esercizio 2004 e' stato predisposto in
base allo schema di bilancio approvato con D.P. n. 60 del 30 novembre
2001,  come gia' avvenuto per il bilancio di previsione relativo allo
stesso esercizio.
    Il bilancio di previsione ed il corrispondente conto finanziario,
delineano  tre  centri  di responsabilita' amministrativa coincidenti
con  altrettante U.P.B.: il segretariato generale, il servizio affari
generali, il servizio risorse umane e formazione.
    Durante gli ultimi anni, l'ammontare delle risorse assegnate alla
Corte  dei  conti,  sul  capitolo  2160 dello stato di previsione del
Ministero dell'economia e delle finanze, ha subito varie oscillazioni
e  costanti  riduzioni.  Si  e' passati, infatti, da uno stanziamento
finale  di Euro 234.563.774 del 2003 ad uno stanziamento iniziale per
il  2004 di Euro 223.633.000, con una diminuzione di quasi 11 milioni
di euro.
    Le   integrazioni   di   fondi   complessivamente   affluite   al
capitolo 2160,  nell'esercizio  finanziario  2004, sono state di Euro
9.531.110 (differenza tra variazioni in aumento concesse e variazioni
in diminuzione effettuate per i tagli alla spesa pubblica). L'importo
definitivo  iscritto  nel capitolo di spesa dello stato di previsione
del M.E.F. e' stato di Euro 233.381.780.
    La  diminuzione  delle risorse disponibili ha avuto ripercussioni
essenzialmente  sulla  spesa  destinata  all'acquisizione  di  beni e
servizi, alla formazione del personale ed agli investimenti. Le spese
obbligatorie,  per loro natura, essendo incomprimibili debbono essere
salvaguardate;  tali  spese,  che comprendono gli emolumenti fissi al
personale  ed  i  relativi  oneri riflessi, le spese da sostenersi in
applicazione  di  norme  di  legge,  di  contratti  pluriennali  o di
contratti  di  utenza  con  aziende  erogatrici di beni e servizi, le
spese  per  fitto di locali, le spese di giustizia e quelle per liti,
hanno  superato,  nell'arco  di  questo  esercizio finanziario, l'89%
dell'importo  totale  impegnato,  mentre le spese non obbligatorie si
sono  attestate  a  poco piu' del 7% e quelle per gli investimenti al
3,5%.
    Per  quanto riguarda l'utilizzazione delle risorse si precisa che
i  costi  complessivi  relativi  al  personale  si sono mantenuti sui
livelli dell'anno precedente, che avevano raggiunto la quota dell'87%
sul  totale  delle  somme  impegnate; mentre l'acquisizione di beni e
servizi  ha  inciso  soltanto  per  il  9,5%,  nel 2001 era stata del
14,45%;  e  le  spese in conto capitale hanno assorbito, negli ultimi
due anni, circa il 3,5% mentre si erano attestate al 6% nel 1999.
    Con riferimento all'acquisizione di beni e servizi, e' necessario
ricordare  che  il  servizio  AA.GG. continua la propria attivita' di
ricerca  per il reperimento di edifici demaniali, dove poter allocare
gli  uffici di alcune sedi regionali che attualmente occupano edifici
di  proprieta' privata e per i quali l'amministrazione corrisponde il
relativo  canone  di locazione; la possibilita' di utilizzare edifici
demaniali   costituirebbe   un  risparmio  per  la  Corte.  Rimanendo
nell'ambito   delle   spese,   inoltre,   si   segnalano  quelle  per
investimenti,  passate  da  una  incidenza massima di circa il 6% del
1999  ad  un 3,5% del 2004, come sopra gia' riportato, quindi con una
riduzione  drastica delle spese destinate soprattutto all'informatica
di servizio.
    Cio'  a fronte di una normativa in costante evoluzione per quanto
concerne  i compiti assegnati all'Istituto in relazione, soprattutto,
all'attiva'  del  controllo,  finalizzato  al  buon  andamento  delle
pubbliche  amministrazioni e al contenimento della spesa pubblica; ed
inoltre, a fronte di una notevole accelerazione, imposta dall'attuale
governo, all'introduzione di processi informatizzati nella P.A.
    Si  nota,  infine,  un costante trend in diminuzione, analizzando
gli  importi  dell'avanzo di competenza degli ultimi quattro anni. Si
e'  passati,  infatti,  da  un avanzo di Euro 18.653.006 nel 2001, ad
Euro  12.274.255  nel  2002,  ad  Euro  6.884.731  nel 2003 e ad Euro
6.367.149  nel  2004 (che a sua volta scende ad Euro 1.586.773, se si
escludono  le  integrazioni  di  fondi pervenute a fine anno). Questo
andamento  in  diminuzione  va  collegato,  certamente, alle costanti
riduzioni  degli  stanziamenti  messi a disposizione dal M.E.F. ed al
momento particolarmente critico in cui versa l'economia del paese, ma
non  va  sottaciuta  una  migliorata capacita' di spesa acquisita dai
titolari dei centri di responsabilita'.
    A   conclusione  di  quanto  esposto,  in  merito  alla  economie
verificatesi   nella   gestione   di   competenza   delle  risorse  e
quantificate  in  Euro 6.367.149,  si  fa  presente che ad esse vanno
sommati gli altri importi indicati nel quadro riassuntivo della parte
IV  -  risultati  differenziali, per cui l'avanzo di amministrazione,
resta complessivamente determinato in Euro 9.813.655.
    Gli aspetti positivi relativi alla quantificazione di tale avanzo
di  amministrazione sono, in primo luogo, rappresentati dal fatto che
esso si e' attestato sotto il tetto del 5% rispetto allo stanziamento
disposto  dal  M.E.F.,  ed  in  secondo  luogo,  che  vi e' stata una
maggiore   attenzione  alla  fase  di  programmazione  da  parte  dei
responsabili  degli  uffici liquidatori, i quali debbono tener conto,
necessariamente,    delle    sempre   piu'   ridotte   disponibilita'
finanziarie.
    Nel  2004,  come  gia' ricordato, gli insufficienti fondi messi a
disposizione  dal  M.E.F. per il funzionamento della Corte dei conti,
hanno  comportato  la  necessita'  di richiedere, in corso esercizio,
consistenti  variazioni  aggiuntive,  che  spesso sono state concesse
soltanto   in   prossimita'   della   chiusura  dell'esercizio,  come
verificatosi  nel  2002,  nel 2003 e parzialmente, anche nel 2004. Se
cio',  da  un  lato,  ha  fatto  si'  che  le attivita' istituzionali
venissero    svolte    senza    gravi    ripercussioni   o   paralisi
nell'approvvigionamento  di  beni  e  servizi,  dall'altro  ha creato
difficolta' per l'impossibilita' materiale di utilizzare le aumentate
risorse,  vuoi  per  la mancanza di tempo e vuoi per la necessita' di
risolvere  le sopraggiunte emergenze a discapito della programmazione
effettuata   all'inizio   dell'anno.  Questa  inevitabile  procedura,
modificando   il   programmato   svolgimento  delle  spese,  ha  reso
necessario  operare  varie  manovre  di  assestamento del bilancio in
corso d'esercizio e ha favorito la concentrazione della maggior parte
degli impegni di spesa, nell'ultimo trimestre.
    Va segnalato, altresi', che i responsabili amminitrativi di tutti
i  centri  di  spesa  hanno  operato  in  osservanza  della direttiva
generale  emanata dal Presidente della Corte dei conti con nota n. 96
del  28 gennaio 2004, che delineava gli indirizzi generali, i profili
organizzativi  e  gli obiettivi assegnati ai responsabili dei servizi
di  maggior  rilievo  amministrativo; e della direttiva impartita dal
segretario  generale  con  nota  n.  71015  del  15 luglio  2004, che
imponeva  quale  obiettivo  primario il contenimento delle spese, per
quanto   possibile,   data   la   situazione   di  criticita'  che  i
provvedimenti  varati  con il decreto-legge n. 168 del 12 luglio 2004
determinavano nella gestione finanziaria dell'istituto.
    Va   detto   anche   che,  durante  l'anno  2004,  e'  proseguita
l'attivita'  di  monitoraggio  della  gestione  finanziaria,  secondo
quanto stabilito dalla sopra citata direttiva generale del Presidente
della  Corte,  con  l'intento  di  rilevare  con  sistematicita'  sia
l'andamento degli impegni, sia l'andamento dei pagamenti. I risultati
emersi   dall'analisi  dei  dati,  sono  stati  oggetto  di  apposite
relazioni    presentate    al   segretario   generale   e   discussi,
successivamente,  in  riunioni  periodiche  con  tutti i titolari dei
centri  di  responsabilita' amministrativa. Tali risultati sono stati
trasmessi  anche  ai dirigenti dei Servizi del controllo strategico e
del  controllo di gestione. Si e' cercato di trovare, collegialmente,
delle  soluzioni  per  modificare  o eliminare anomalie e disfunzioni
riscontrate nel corso dell'esercizio. Particolare attenzione e' stata
rivolta  alle  spese  effettuate dai funzionari delegati degli uffici
regionali,  con  risultati  apprezzabili  circa  un migliore utilizzo
delle risorse assegnate».