IL DIRETTORE GENERALE
                 per le politiche per l'orientamento
                           e la formazione
  Vista la legge n. 845 del 21 dicembre 1978 recante «legge quadro in
materia di formazione professionale»;
  Vista  la  legge  n.  236  del  19  luglio 1993 recante «interventi
urgenti a favore dell'occupazione»;
  Vista  la legge n. 196 del 24 giugno 1997 recante «norme in materia
di promozione dell'occupazione»;
  Vista la legge n. 144 del 17 maggio 1999 recante «misure in materia
di  investimenti,  delega  al Governo per il riordino degli incentivi
all'occupazione  e  della  normativa  che disciplina l'INAIL, nonche'
disposizioni  per  il  riordino  degli  enti  previdenziali»,  ed  in
particolare  l'art. 68 relativo all'obbligo di frequenza di attivita'
formative;
  Vista  la  legge n. 53 del 28 marzo 2003 recante «delega al Governo
per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli
essenziali  delle  prestazioni  in materia di istruzione e formazione
professionale»;
  Vista  la  legge  n. 311 del 30 dicembre 2004 recante «disposizioni
per  la  formazione  del  bilancio  annuale e pluriennale dello Stato
(Legge finanziaria 2005)»;
  Visto  il  decreto  legislativo  n.  76  del 15 aprile 2005 recante
«definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e
alla  formazione,  a  norma  dell'art.  2, comma 1, lettera c), della
legge 28 marzo 2003, n. 53»;
  Visto  il  decreto legislativo 17 ottobre 2005 recante «definizione
delle  norme  generali e dei livelli essenziali delle prestazioni sul
secondo  ciclo  del  sistema  educativo di istruzione e formazione ai
sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53»;
  Visto  l'accordo in materia di obbligo di frequenza delle attivita'
formative  espresso  dalla  Conferenza  unificata  ex  art. 8 decreto
legislativo n. 281/1997, nella seduta del 2 marzo 2000;
  Visto  il  decreto  del  Presidente  della Repubblica n. 257 del 12
luglio  2000, art. 9 sulle modalita' di finanziamento delle attivita'
formative fino al diciottesimo anno di eta';
  Visto  l'accordo  siglato in Conferenza unificata il 19 giugno 2003
per l'esercizio del diritto dovere di istruzione e formazione;
  Visto il D.D. n. 442/II/2005 del 30 dicembre 2005 recante l'impegno
finanziario  delle  risorse dell'anno 2005 per la realizzazione delle
iniziative di cui all'art. 68 della legge n. 144/1999;
  Tenuto  conto  dell'Accordo intervenuto nella seduta del 26 gennaio
2006  della  Conferenza  delle  regioni  e delle province autonome in
merito ad un nuova ipotesi di ripartizione delle predette risorse;
  Considerata  l'esigenza  rappresentata con nota n. 422/A41STR/A5LAV
del  27  gennaio  2006  dalla  predetta Conferenza, di applicare alle
risorse  dell'annualita'  2005  i  criteri  di  ripartizione in parte
riferiti al decreto del Presidente della Repubblica n. 257/2000 ed in
parte  stabiliti  dal  Ministero per l'istruzione, l'universita' e la
ricerca   per  il  riparto  delle  proprie  risorse  nell'ambito  del
diritto-dovere, di cui alla legge n. 53/2000;
  Ritenuto  opportuno,  nella  fase  di  transizione  dal  precedente
sistema  relativo  all'obbligo  formativo all'attuale stabilito dalla
normativa  in  materia  di  diritto-dovere,  accogliere  la  proposta
regionale di applicazione di un criterio misto;
  Acquisita    l'intesa    con    il    Ministero    dell'istruzione,
dell'universita'  e  della  ricerca  del  17  febbraio  2006 prot. n.
283/FE;
  Premesso tutto quanto sopra;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  1. Per  quanto  indicato  nelle premesse il comma 1 dell'art. 1 del
D.D.  n.  442/II/2005 del 30 dicembre 2005 e' modificato nel seguente
modo.
  Le  risorse  dell'annualita'  2005 destinate al finanziamento delle
iniziative  per  l'esercizio del diritto-dovere all'istruzione e alla
formazione,  pari  Euro  204.709.570,00  a  valere  sul  Fondo di cui
all'art.  1,  comma  7  del  decreto-legge  20  maggio  1993, n. 148,
convertito con modificazioni dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, sono
ripartite  fra  le regioni e le province autonome di Bolzano e Trento
secondo quanto indicato nella tabella di seguito riportata:

=====================================================================
             Regioni             |Ripartizione delle risorse in Euro
=====================================================================
Piemonte....                     |                        13.546.232
Valle d'Aosta....                |                           357.696
Liguria...                       |                         2.617.319
Lombardia...                     |                        38.336.148
Provincia autonoma di Bolzano... |                         5.470.177
Provincia autonoma di Trento...  |                         3.794.002
Veneto...                        |                        19.814.693
Friuli Venezia Giulia...         |                         2.609.276
Emilia Romagna...                |                         7.644.488
Toscana...                       |                         6.476.377
Umbria...                        |                           636.941
Marche....                       |                         1.021.983
Lazio....                        |                         6.241.555
Abruzzo....                      |                         2.761.408
Molise....                       |                           454.369
Campania....                     |                        32.098.699
Puglia....                       |                        19.878.962
Basilicata....                   |                           750.877
Calabria....                     |                         6.958.076
Sicilia....                      |                        25.861.003
Sardegna...                      |                         7.379.289
  Totale...                      |                       204.709.570

  2. Puo'  essere  riservata  una  quota  fino  al  10% delle risorse
assegnate  per  le  azioni  di  sistema  collegate all'attuazione del
diritto  dovere all'istruzione e alla formazione non coperte da altri
finanziamenti di origine nazionale o comunitaria.