Con decreto 7 febbraio 2007 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce d'argento
    Al   Colonnello   Federico  Bonato,  nato  il  29 giugno  1958  a
Montagnana (Padova).
    Con  la  seguente motivazione: «Ufficiale superiore di indiscusso
valore,   dotato  di  pregevoli  qualita'  etico-militari  e  di  una
preparazione   professionale   di   primissimo   ordine,  ha  assolto
l'impegnativo  incarico  di  rappresentante  militare  dell'autorita'
nazionale  e comandante del contingente nazionale in Afghanistan, con
eccezionale  razionalita'  e  concretezza, evidenziando costantemente
indubbie  doti  dirigenziali.  In un contesto operativo ed ambientale
estremamente   difficile,   caratterizzato  da  elevatissimo  rischio
terroristico  e  durissime  condizioni  climatiche,  ha  affrontato e
portato  a  termine  brillantemente  numerose  e  delicate  attivita'
operative, mettendo in luce una magistrale capacita' di guida del suo
staff  ed  una efficace e lungimirante azione di comando nei riguardi
dei  suoi  uomini  che  lo  hanno  sempre  seguito  con  entusiasmo e
convinzione.   Animato  da  straordinaria  motivazione  e  fortissima
determinazione,    ha   saputo   imporsi   nel   variegato   contesto
multinazionale   quale   autorevole   e   disponibile  interlocutore,
calibrando  la  sua  azione  all'assolvimento  del  mandato  ed  alla
salvaguardia   degli   interessi  nazionali  e  della  sicurezza  del
personale   dipendente.  Di  particolare  rilevanza  e  valenza  sono
risultate   le  molteplici  attivita'  volte  a  garantire  sicurezza
nell'area  di  responsabilita', le numerose iniziative intraprese nel
settore  dei  concorsi a carattere umanitario forniti alla martoriata
popolazione locale, che hanno accresciuto la stima ed il rispetto per
il contingente nazionale e favorito il raggiungimento degli obiettivi
della  missione.  Numerose, al riguardo, sono state le espressioni di
plauso  ed  ammirazione,  formulate  nei  suoi confronti da autorita'
militari  e  politiche, nazionali e straniere, presenti nel teatro di
operazioni.  Ufficiale superiore di indiscusso valore, professionista
esemplare,  ha  dato prova di elevatissime capacita' di comando e non
comune  spirito  di  integrazione  multinazionale contribuendo, in un
difficile   e   pericoloso   contesto  operativo  internazionale,  ad
accrescere  il  lustro ed il prestigio dell'Esercito italiano e della
Nazione». - Kabul (Afghanistan), 12 settembre 2002-11 gennaio 2003.
    Al  Tenente  Colonnello  Emmanuele Aresu, nato il 2 agosto 1965 a
Roma.
    Con  la  seguente  motivazione: «Comandante di battaglione e vice
comandante  del contingente italiano nell'ambito dell'operazione ISAF
in  Afghanistan,  si  prodigava  nelle  attivita' connesse al proprio
incarico con straordinaria capacita', raro senso di responsabilita' e
profondo   spirito   di   sacrificio,  dimostrando  una  elevatissima
competenza  professionale  ed una spiccata predisposizione ad operare
in  ambito  multinazionale.  Chiamato  a  pianificare,  organizzare e
condurre  complesse attivita' di ricognizione, in zone del territorio
afgano  particolarmente rischiose, data la forte presenza di elementi
ostili  filo-talebani,  portava  a  termine  brillantemente  tutti  i
compiti  assegnati, coordinando in maniera impeccabile l'azione delle
unita'  nazionali  alle  sue  dipendenze con quelle della coalizione.
Grazie  alla sua azione di comando ferma e capace ed alla diuturna ed
instancabile  presenza  al fianco degli uomini impegnati sul terreno,
le  unita'  nazionali  si  mantenevano  su  elevatissimi  standard di
efficienza  operativa  e  garantivano  il  costante  controllo  della
situazione  generale nell'area di responsabilita'. In particolare, in
occasione  di  situazioni di accentuata sensibilita', quali visite in
teatro  di  autorita' civili e militari nazionali, il Ten. Col. Aresu
imprimeva ulteriore impulso alla sua azione, curando in prima persona
tutte  le  predisposizioni  e  le  attivita'  di supporto necessarie,
contribuendo  in  maniera  determinante al perfetto svolgimento degli
eventi nella massima cornice di sicurezza possibile. L'impareggiabile
collaborazione  fornita  a tutto campo, il suo eccezionale rendimento
ed   i  lusinghieri  risultati  conseguiti,  hanno  riscosso  unanimi
consensi ed il plauso delle autorita' civili e militari nazionali, di
quelle  della  coalizione  e da parte del Governo provvisorio afgano,
dando  particolare risalto all'operato del contingente italiano nella
difficile  operazione.  Magnifica figura di ufficiale e comandante di
uomini profondamente animato da fede nel servizio, fulgido esempio di
professionalita'  e  senso  del  dovere  che  ha  contribuito in modo
determinante   al   pieno   successo   della  missione  dando  lustro
all'Esercito ed alle Forze armate italiane in ambito internazionale».
- Kabul (Afghanistan), settembre 2003-gennaio 2004.
    Al  1° Caporal Maggiore Luigi Mastromauro, nato il 15 maggio 1977
a Sesto San Giovanni (Milano).
    Con  la  seguente motivazione: «Volontario in servizio permanente
con   l'incarico   di   fuciliere,   inquadrato   nella   Task  Force
«Serenissima»   nell'ambito  dell'operazione  «Antica  Babilonia  4»,
operava con eccezionale perizia e straordinario senso del dovere.
    In particolare, impiegato il giorno 12 giugno 2004 con la propria
squadra in attivita' di ricognizione lungo la riva del fiume Eufrate,
fatto  segno  a  fuoco  a  seguito  di  un'imboscata tesa da elementi
ostili, rispondeva al fuoco con grande determinazione e tenacia.
    In  tale  circostanza, incurante del pericolo, usciva prontamente
dal  mezzo  e fissando con il fuoco gli elementi ostili consentiva lo
sganciamento  della  propria  unita', che si disponeva in sicurezza e
reagiva all'attacco da posizione piu' idonea.
    Magnifica figura di graduato che con il suo significativo esempio
di  ammirevole  coraggio  e  di  alto senso del dovere contribuiva ad
accrescere   il  prestigio  del  Corpo  di  appartenenza  ed  elevare
l'immagine  della  Forza  armata  in  ambito  multinazionale».  -  An
Nasiriyah (Iraq), 12 giugno 2004.
    Con decreto 7 febbraio 2007 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce di bronzo
    Al  Colonnello  Arnaldo  Della  Sala,  nato  l'11  luglio  1956 a
Parolise (Avellino).
    Con  la  seguente motivazione: «Comandante del gruppo di supporto
aderenza    dell'Italian    Joint   Task   Force   Iraq   nell'ambito
dell'operazione  «Antica  Babilonia  4», assolveva il proprio compito
con abnegazione e solerzia evidenziando una straordinaria efficienza.
    Collaboratore instancabile, dinamico e propositivo ha contribuito
ininterrottamente  al mantenimento dell'operativita' della Task Force
attraverso  il  regolare  flusso  dei  rifornimenti  e  il tempestivo
ripristino delle scorte.
    In particolare, negli scontri a fuoco del 5 e 6 agosto 2004 nella
citta'  di  An  Nasiriyah, sviluppava una capillare azione di comando
tesa  all'immediato approntamento di efficaci assetti per alimentare,
a  domicilio,  mediante lo sviluppo di aderenti attivita' logistiche,
anche  sotto il pericoloso fuoco avversario, le unita' in prima linea
a  diretto  contatto  con  gli  elementi ostili. In tale contesto, si
adoperava  senza  risparmio  per  creare  le  condizioni  necessarie,
finalizzate alla condotta di intense attivita' operative.
    In  virtu'  della  sua  chiara  visione  e  interpretazione delle
problematiche e in relazione alla approfondita conoscenza operativa e
ambientale   dell'area   di   responsabilita'  della  grande  unita',
contribuiva  in  modo  determinante a concepire un sostegno logistico
lineare, efficiente e costantemente adeguato alle esigenze della Task
Force.
    Le  eccezionali  capacita'  di dirigere con estrema efficacia gli
assetti  assegnati,  gli  hanno  consentito  anche  una  lungimirante
gestione  degli  apod  e  spod  in Kuwait, a oltre 400 km di distanza
dall'area di responsabilita' assegnata alla Brigata.
    Ufficiale  di elevatissima preparazione professionale, che con il
suo  esempio  trascinante,  ha  contribuito  a  innalzare  l'immagine
dell'Italia  e dell'Esercito italiano nel contesto internazionale». -
An Nasiriyah (Iraq), 24 maggio-6 settembre 2004.
    Al   Colonnello  Elliot  J.  Rosner,  nato  il  6 maggio  1954  a
Norimberga (Germania).
    Con   la   seguente   motivazione:   «Addetto   militare   presso
l'Ambasciata  degli  Stati  Uniti a Roma dalle straordinarie qualita'
umane  e  professionali,  ha  operato  con  totale  disponibilita'  e
generoso    spirito    multinazionale,   esprimendo   sentimenti   di
solidarieta',   stima   ed   amicizia  nei  confronti  del  popolo  e
dell'Esercito italiano.
    Nel  corso  del  suo  mandato,  sostenuto da un'ottima conoscenza
della lingua italiana, ha assicurato in ogni frangente collaborazione
di  assoluto  valore,  fornendo  allo  stato  maggiore  dell'Esercito
utilissimi  ed aggiornati elementi di informazione relativi a modelli
organizzativi,  disposti normativi e legislativi, studi e progetti in
itinere nell'Esercito degli USA.
    Con la sua opera, il Col. Rosner si e' evidenziato quale punto di
contatto  prezioso  ed  autorevole,  in  un periodo caratterizzato da
elevato livello di interazione tra i due eserciti in campo operativo.
    Eccellente  figura  di  ufficiale, di grande apertura mentale, di
profondo spirito multinazionale e di non comune perizia che, grazie a
una  puntuale  e  inesauribile  opera  fattiva  e  collaborativa,  ha
contribuito  in  modo  significativo  ad accrescere la conoscenza, la
fiducia reciproca e la capacita' di cooperare tra l'Esercito italiano
e l'US Army». - Roma, 26 luglio 2006.
    Al  Tenente  Colonnello  Mario  Bisica, nato il 16 ottobre 1961 a
Napoli.
    Con  la  seguente  motivazione:  «Comandante  del gruppo supporto
aderenza    dell'Italian    Joint   Task   Force   Iraq   nell'ambito
dell'operazione  «Antica Babilonia», assolveva il proprio compito con
elevatissima  aderenza e pregevole solerzia, nonostante la situazione
di   generale   pericolo   e  di  grande  incertezza,  caratterizzata
dall'accesa  contrapposizione  di  frange  terroristiche,  nonche' da
condizioni  ambientali  e  climatiche  spesso  proibitive.  Cosciente
dell'importanza  delle funzioni che gli erano attribuite, evidenziava
ferrea  determinazione,  costante  impegno,  eccezionale serenita' ed
incondizionata   disponibilita',  fornendo  in  ogni  circostanza  il
supporto   logistico  a  tutte  le  delicate  e  complesse  attivita'
operative    dell'Italian    Joint    Task   Force   e   contribuendo
significativamente   al   successo   della   missione.  Collaboratore
instancabile,  dinamico  e  propositivo,  ha  garantito  un  diuturno
apporto  al  mantenimento  della  piena  efficienza  delle Task Force
dislocate  sul terreno attraverso il regolare flusso dei rifornimenti
ed il tempestivo ripristino delle scorte. In particolare, nell'ambito
di  tutte  le  operazioni  tese a ristabilire la sicurezza e l'ordine
nella  citta'  di  An  Nasiriyah,  sviluppava un'azione di comando di
elevato  pregio,  volta  ad  assicurare  la  pronta disponibilita' di
idonei assetti logistici per il rifornimento a domicilio, anche sotto
il  fuoco  avversario,  delle  unita' a diretto contatto con elementi
ostili,  ponendole  in  condizione  di condurre le precipue attivita'
operative con la necessaria autonomia. Grazie alla sua chiara visione
ed  interpretazione delle problematiche e all'approfondita conoscenza
operativa  ed  ambientale  dell'area  di responsabilita' della grande
unita',  forniva allo staff dell'Italian Joint Task Force un prezioso
contributo   per  la  puntuale  definizione  di  particolari  aspetti
logistici  -  Controllo  del traffico, monitorizzazione dei movimenti
logistici,  verifica  della viabilita' stradale e gestione di spod in
Kuwait,  ad  oltre  400  km  dall'area di impiego - nell'ambito delle
pianificazioni di contingenza.
    Altamente   motivato  e  capace,  nonostante  una  situazione  di
generalizzato pericolo, profondeva senza sosta un impegno eccezionale
nell'organizzare,   con   assoluta   efficacia,   numerose  attivita'
umanitarie,  contribuendo  a  migliorare  le condizioni di vita della
popolazione   e   riscuotendo   forti   manifestazioni  di  stima  ed
apprezzamento da parte delle autorita' locali.
    Generosa   figura   di  comandante,  ha  saputo  trasfondere  nel
personale  alle  sue  dipendenze grande senso del dovere ed altissima
motivazione  e,  grazie  ad  una  chiara  professionalita'  e  ad una
impareggiabile  abnegazione, ha contribuito in maniera determinante a
rendere lustro e decoro all'Esercito italiano e ad elevare l'immagine
dell'Italia  nel  contesto  internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 3
febbraio-28 maggio 2004.
    Al  Sergente  Massimiliano  Piras,  nato  il 10 agosto 1970 a San
Donato Milanese (Milano).
    Con  la seguente motivazione: «Radiofonista della squadra comando
inquadrato nella Task Force «Serenissima» nell'ambito dell'operazione
«Antica   Babilonia   4»   in   Iraq,  dimostrava  una  straordinaria
determinazione e senso del dovere.
    In particolare, durante gli scontri a fuoco del 5 e 6 agosto 2004
nella  citta'  di  An  Nasiriyah,  sotto  il  fuoco  nemico  oltre ad
assicurare tutte le comunicazioni del C. te del complesso, provvedeva
alla  riparazione  di  fortuna  di  due apparati radio veicolari resi
momentaneamente  inefficienti a seguito dei combattimenti permettendo
all'unita'  di riprendere i contatti con tutto il personale impegnato
nello scontro a fuoco.
    Inoltre,   con   il   suo   prezioso  contributo,  assicurava  il
mantenimento  costante dell'efficienza della maglia radio dell'unita'
permettendo  il  costante  collegamento/coordinamento  con  tutte  le
unita' del raggruppamento tattico.
    Magnifica figura di sottufficiale e di comandante che, animato da
fede  nell'istituzione e da non comune senso del dovere, contribuiva,
in maniera determinante, al successo dell'operazione.
    Con  il  suo  coraggioso ed esemplare comportamento contribuiva a
conferire  ulteriore  lustro e prestigio al reparto di appartenenza e
alla  Forza  armata in ambito multinazionale». - An Nasiriyah (Iraq),
5-6 agosto 2004.
    Al  Primo  Maresciallo  «Luogotenente»  Giovanni Granato, nato il
2 agosto 1955 a Napoli.
    Con  la seguente motivazione: «Sottufficiale addetto alla cellula
S4  del  Gruppo supporto aderenza, inquadrato nell'Italian Joint Task
Force  Iraq  nell'ambito dell'operazione «Antica Babilonia» assolveva
il  proprio  incarico  con  rarissima  perizia ed encomiabile spirito
d'iniziativa, manifestando chiara visione dei problemi e adottando in
ogni circostanza soluzioni tempestive, concrete e di grande efficacia
per il contingente.
    In  particolare,  durante la fase di approntamento sul territorio
nazionale  si  dimostrava  prezioso  ed  insostituibile collaboratore
contribuendo   in   modo  determinante  alla  perfetta  riuscita  del
trasferimento  del  reparto  in teatro operativo. Nel prosieguo della
missione   continuava   ad  operare  con  altissima  professionalita'
mettendo  in evidenza capacita' invidiabili, frutto di una esperienza
acquisita in precedenti operazioni all'estero.
    La  sua  opera  diuturna,  caratterizzata  da  grande  spirito di
sacrificio  e  dall'impiego  delle migliori energie fisiche, morali e
intellettuali,  meritava  il  plauso  sincero  ed  incondizionato dei
superiori diretti e l'ammirazione dei colleghi e dei dipendenti.
    Chiarissimo   esempio   di   sottufficiale   altamente  motivato,
determinato ed energico, contribuiva in modo significativo ad elevare
il  prestigio  del  contingente e dell'Esercito italiano nel contesto
interforze  ed  internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 6 febbraio-24
maggio 2004.
    Al Capitano Marco Longo, nato il 20 aprile 1971 a Bari.
    Con  la seguente motivazione: «Capo cellula J9 dell'Italian Joint
Task  Force  operante  in  Irak  nell'ambito  dell'operazione «Antica
Babilonia    4»,    impegnato   nel   delicatissimo   compito   della
pianificazione,  organizzazione ed esecuzione degli aiuti finalizzati
alla  ricostruzione  della  provincia  di  Dhi  Qar e ad alleviare le
sofferenze  della  popolazione locale, affrontava ogni situazione con
determinazione,   equilibrio,   spiccata  iniziativa  ed  eccezionali
capacita'  organizzative,  prodigandosi  con  straordinaria capacita'
professionale e raro senso di responsabilita'.
    Chiamato  ad operare in un contesto particolarmente complesso, ad
altissimo  coefficiente  di  rischio per i proditori attacchi a fuoco
condotti  da forze ostili alla coalizione, senza mai deflettere dalla
volonta'  di  portare  a  compimento  la  missione  assegnatagli  dal
comandante  della Italian Joint Task Force ed in perfetta sintonia di
intenti con il comando superiore.
    Con  generosa  dinamicita',  sviluppava  una  pregevole azione di
cooperazione  e  collegamento  con le autorita' locali strutturando i
numerosissimi  interventi  sul  territorio  a  seguito di sapiente ed
equilibrata  attivita'  di  analisi, eccelsa capacita' organizzativa,
sapiente   pianificazione  e  programmazione.  Tali  attivita'  hanno
consentito  di  portare  a  compimento  ben  120  progetti  tutti  di
rilevante  importanza,  realizzati  con  generoso  slancio nell'unico
intento di portare sollievo alle martoriate popolazioni locali.
    Di   particolare   rilevanza   sono  stati,  fra  gli  altri,  la
costruzione    e   ristrutturazione   di   edifici   scolastici,   la
ristrutturazione dell'ospedale civile di Nassiriyah, la realizzazione
di  3  centri  sanitari,  la  realizzazione  di una rete stradale, la
realizzazione di impianti di potabilizzazione di acqua, il ripristino
della raffineria di Nassiryah riportandola ad una ottimale produzione
di   combustibile  dopo  un  lunghissimo  periodo  di  inattivita'  e
consentendo  di  recuperare una certa autonomia alla provincia di Dhi
Qar.
    Splendida   figura  di  ufficiale  che  con  il  suo  operato  ha
contribuito  in  misura  determinante ad accrescere il consenso della
popolazione  e delle autorita' locali verso il contingente italiano e
ad  elevare  il  prestigio  delle  Forze armate italiane nel contesto
internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 24 maggio-19 agosto 2004.
    Al Capitano Daniele Cesaro, nato il 27 marzo 1975 a Verona.
    Con  la  seguente  motivazione:  «Comandante  di squadrone blindo
inquadrato   nella  Joint  Task  Force  «Eleven»  della  JTF  -  Iraq
nell'ambito   dell'operazione   «Antica   Babilonia»,   si   imponeva
all'ammirazione dei superiori, dei pari grado e dei propri uomini per
le  sue  straordinarie  capacita'  di  comando,  operando  con giusta
autorevolezza,  sincera  e  convinta  dedizione,  tenace  e  costante
impegno,   nonostante  la  situazione,  caratterizzata  da  attivita'
operative  estremamente difficili, nonche' da condizioni ambientali e
climatiche  proibitive.  Impegnato  in  un contesto caratterizzato da
forti   tensioni,   profondi  disagi  e  rischi  sempre  latenti,  ha
organizzato  e  condotto  con  chiarezza  d'intenti  le numerosissime
attivita'  connesse  con  l'espletamento della missione, riuscendo ad
infondere  fiducia  e  sicurezza  nei  suoi militari, agevolandone il
corretto   assolvimento   del  compito.  Profondo  conoscitore  dello
strumento  militare e delle procedure d'impiego delle forze destinate
ad  operare  sul  terreno,  nell'ambito di tutte le operazioni tese a
ristabilire  la  sicurezza  e  l'ordine  nella  provincia di Dhi Qar,
sviluppava  in  maniera  continua  ed  eccezionalmente  incisiva, una
brillante  azione  di  comando  sempre  alla  testa  dei  suoi uomini
portando  a  termine  con  pieno  successo tutti i compiti assegnati,
contrastando  efficacemente  ogni  minaccia  avversa. In particolare,
dirigeva  con  assoluta  perizia,  tutti gli uomini al suo comando in
occasione  degli  scontri  verificatisi  nell'abitato  di Nassiria il
6 aprile  ed  il  14 maggio 2004. In entrambe le occasioni, impartiva
allo  squadrone  ordini  chiari e precisi tanto che l'azione condotta
risultava decisiva per il pieno successo delle operazioni. Con il suo
operato,  caratterizzato  da  genuino  entusiasmo e assoluta fede nei
valori  propri  della  tradizione militare, da altissima capacita' di
comando,  coraggio,  determinazione e generosita', ha contribuito, in
misura  determinante,  al successo della missione ed all'affermazione
del contingente, apportando ulteriore lustro e prestigio all'Esercito
italiano». - An Nasiriyah (Iraq), 31 gennaio-26 maggio 2004.