IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

  Viste  le  «Linee  guida  per  l'elaborazione del Quadro strategico
nazionale  (QSN) per la politica di coesione 2007-2013» e la relativa
intesa  sancita  in  sede  di Conferenza unificata in data 3 febbraio
2005,  ai  sensi  dell'art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n.
131,  nelle  quali e' stato concordato il percorso di definizione del
Quadro strategico nazionale quale riferimento strategico del processo
di  programmazione  della  politica  regionale  unitaria, comunitaria
(finanziata con risorse comunitarie e di cofinanziamento nazionale) e
nazionale   realizzata   in   base   all'art.   119,  comma 5,  della
Costituzione, attraverso il Fondo per le aree sottoutilizzate;
  Visti  gli  orientamenti integrati per la crescita e l'occupazione,
di  cui  alla  decisione  del  Consiglio,  del  12 luglio 2005, sugli
orientamenti   per   le   politiche   degli  Stati  membri  a  favore
dell'occupazione (2005/600/CE) ed alla raccomandazione del Consiglio,
del  12 luglio  2005,  relativa  agli  indirizzi  di  massima  per le
politiche  economiche  degli  Stati  membri e della Comunita' (per il
periodo   2005-2008)   (2005/601/CE),   nonche'  viste  le  priorita'
dell'Agenda  sociale  e  della Strategia di sviluppo sostenibile che,
nel  complesso,  mirano a rilanciare la crescita, la competitivita' e
l'occupazione,  a  rafforzare la coesione sociale e la sostenibilita'
ambientale  della  crescita  e  che  devono trovare sostegno, laddove
convergenti,   anche   nella   politica  di  coesione  comunitaria  e
nazionale;
  Vista  la  decisione del Consiglio del 6 ottobre 2006 (2006/702/CE)
che  ha adottato gli Orientamenti strategici comunitari in materia di
coesione,  i  quali  definiscono  un  contesto indicativo per i paesi
beneficiari  per  l'elaborazione dei quadri strategici nazionali ed i
programmi operativi per il periodo 2007-2013;
  Visti il regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006 dell'11 luglio
2006,  recante  disposizioni  generali  sul Fondo europeo di sviluppo
regionale,  sul  Fondo  sociale  europeo  e sul Fondo di coesione; il
Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio,
del  5 luglio 2006, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e
recante   abrogazione   del   regolamento  (CE)  n.  1783/1999  e  il
Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio,
del  5 luglio  2006,  relativo  al  Fondo  sociale  europeo e recante
abrogazione del regolamento (CE) n. 1784/1999;
  Visti  gli articoli 27 e seguenti del regolamento (CE) n. 1083/2006
dei  Consiglio  dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul
Fondo  europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul
Fondo  di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999, che
prevedono  l'adozione  di  un Quadro strategico nazionale (QSN) quale
strumento per preparare la programmazione dei fondi;
  Viste  le  Conclusioni  della  Presidenza  del Consiglio europeo di
Bruxelles  (15  e 16 dicembre 2005), in cui il Consiglio ha raggiunto
un  accordo  sulle  prospettive finanziarie per il periodo 2007-2013,
nonche'  l'Accordo  interistituzionale  del  17 maggio  2006  tra  il
Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di
bilancio e la sana gestione finanziaria;
  Viste   le   Decisioni  della  Commissione  del  4 agosto  2006  n.
C(2006)3472,  che  fissa una ripartizione indicativa per Stato membro
degli stanziamenti di impegno a titolo dell'obiettivo «Competitivita'
regionale e occupazione» per il periodo 2007-2013, n. C(2006)3473 che
fissa una ripartizione indicativa per Stato membro degli stanziamenti
di   impegno   a  titolo  dell'obiettivo  «Cooperazione  territoriale
europea)  per  il  periodo  2007-2013,  n.  C(2006)3474 che fissa una
ripartizione  indicativa  per  Stato  membro  degli  stanziamenti  di
impegno   a   titolo  dell'obiettivo  «Convergenza»  per  il  periodo
2007-2013,  n. C(2006)3480 che fissa l'elenco delle regioni ammesse a
beneficiare   del   finanziamento  dei  Fondi  strutturali  a  titolo
transitorio  e  specifico  nell'ambito dell'obiettivo «Competitivita'
regionale e occupazione) per il periodo 2007-2013;
  Vista  la  legge  16 aprile 1987, n. 183, che, agli articoli 2 e 3,
specifica  le  competenze  del  CIPE  in  tema di coordinamento delle
politiche  comunitarie,  demandando, tra l'altro, al Comitato stesso,
nell'ambito degli indirizzi fissati dal Governo, l'elaborazione degli
indirizzi   generali  da  adottare  per  l'azione  italiana  in  sede
comunitaria    per    il   coordinamento   delle   iniziative   delle
Amministrazioni a essa interessate e l'adozione di direttive generali
per  il  proficuo  utilizzo dei flussi finanziari, sia comunitari che
nazionali;
  Visti  inoltre  gli  articoli 5  e seguenti della predetta legge n.
183/1987,  che  istituisce  il  Fondo  di  rotazione  e disciplina le
relative erogazioni e l'informazione finanziaria;
  Visto il decreto legislativo 5 dicembre 1997, n. 430, che, nel dare
attuazione  al disposto dell'art. 7 della legge 3 aprile 1997, n. 94,
ridefinisce  le  competenze  di questo Comitato al quale, nell'ambito
degli  indirizzi  fissati  dal Governo, viene demandato il compito di
definire   le   linee   generali   di   politica   economica  per  la
valorizzazione dei processi di sviluppo delle diverse aree del Paese,
con    particolare    riguardo   alle   aree   depresse,   ora   aree
sottoutilizzate;
  Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 20 febbraio 1998,
n.  38  che  affida  al  Dipartimento  per le politiche di sviluppo e
coesione  (DPS)  del  Ministero  del  tesoro,  del  bilancio  e della
programmazione  economica,  ora  Ministero  dello  sviluppo economico
(legge 17 luglio 2006, n. 233, di conversione, con modificazioni, del
decreto-legge  18 maggio  2006,  n.  181) il compito, tra l'altro, di
provvedere  alle  iniziative  in  materia  di utilizzazione dei Fondi
strutturali  comunitari  secondo  le  direttive  generali  di  questo
Comitato  e  di  curare  l'inoltro delle richieste di cofinanziamento
agli organismi comunitari;
  Visti  gli  articoli 60  e  61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289
(legge  finanziaria  2003),  con i quali vengono istituiti, presso il
Ministero   dell'economia  e  delle  finanze  e  il  Ministero  delle
attivita'   produttive,   i   Fondi   per   le  aree  sottoutilizzate
(coincidenti  con  l'ambito  territoriale  delle aree depresse di cui
alla  legge  n.  208/1998 e al Fondo istituito dall'art. 19, comma 5,
del  decreto  legislativo n. 96/1993) nei quali si concentra e si da'
unita'  programmatica  e  finanziaria  all'insieme  degli  interventi
aggiuntivi  a  finanziamento  nazionale  che, in attuazione dell'art.
119,  comma 5,  della  Costituzione,  sono  rivolti  al  riequilibrio
economico  e  sociale  fra  aree  del  Paese,  e  viene  stabilita la
possibilita'   che   questo   Comitato,  presieduto  in  maniera  non
delegabile  dal  Presidente  del Consiglio dei Ministri, in relazione
allo  stato di attuazione degli interventi finanziati o alle esigenze
espresse  dal  mercato  in  merito  alle  singole misure, trasferisca
risorse  dall'uno  all'altro  Fondo,  con  i  conseguenti  effetti di
bilancio;
  Visto  l'art.  1, comma 2, del decreto-legge 8 maggio 2006, n. 181,
convertito  nella  legge  17 luglio  2006, n. 233, che trasferisce al
Ministero  dello  sviluppo  economico le funzioni di cui all'art. 24,
comma 1,  lettera c)  del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300,
ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate;
  Visto  il  Documento  di  programmazione  economica  e  finanziaria
2007-2011  approvato  dal  Consiglio dei Ministri del 7 luglio 2006 e
recepito  dal  Parlamento  il  26 luglio  2006  che  affida al QSN il
compito  di  indirizzare  la  spesa  in  conto  capitale  diretta  ad
obiettivi   di  riequilibrio  economico-sociale  in  particolare  nel
Mezzogiorno,  di ridurre la persistente sottoutilizzazione di risorse
nel  Mezzogiorno e di contribuire alla ripresa della competitivita' e
della produttivita' dell'intero Paese;
  Vista  la  propria  delibera  n.  77  del  15 luglio 2005 (Gazzetta
Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2006) di «Attuazione delle Linee Guida
per l'impostazione del Quadro strategico nazionale»;
  Visti  i  documenti  strategici  elaborati, in base alle richiamate
Linee  guida  e  alla  successiva  delibera CIPE di attuazione, dalle
singole regioni e province autonome (Documenti strategici regionali);
dal  Dipartimento  per  le  politiche  di sviluppo e coesione (DPS) e
dalle     regioni     del     Mezzogiorno    (Documento    strategico
Mezzogiorno, dicembre  2005)  e  da  dodici  Amministrazioni centrali
incaricate,   raccolte   in   un  Comitato  coordinato  dal  DPS,  in
partenariato  con le rappresentanze istituzionali degli Enti locali e
con  le  parti economiche e sociali (Documento strategico preliminare
nazionale, novembre 2005);
  Vista  la  lettera  n.  0010079  del  5 aprile 2005 con la quale il
Ministero  dell'economia e delle finanze ha trasmesso alla Conferenza
unificata   la   nota   informativa  concernente  l'attuazione  delle
richiamate  «Linee  guida»  per  l'impostazione del Quadro strategico
nazionale  per  la  politica  di coesione 2007-2013 e acquisito sulla
predetta nota informativa, il parere favorevole espresso dalla citata
Conferenza nella seduta del 16 giugno 2005;
  Vista   la   bozza  tecnico-amministrativa  del  Quadro  strategico
nazionale  2007-2013  trasmessa  dal Dipartimento per le politiche di
sviluppo  e di coesione con nota prot. n. 0011857 del 21 aprile 2006,
che  costituisce  uno  strumento  di  programmazione  congiunto delle
politiche  regionali,  comunitaria (politica di coesione) e nazionale
(Fondo  aree  sottoutilizzate  in  attuazione dell'art. 119, comma 5,
della Costituzione) per il periodo 2007-2013, al fine di coniugare la
competitivita' economica, la coesione sociale e la valorizzazione del
patrimonio territoriale;
  Considerato che le richiamate «Linee Guida» stabiliscono che il QSN
si  riferisca  a  tutti  e  tre  gli obiettivi dei Fondi Strutturali,
includendo quindi l'obiettivo «cooperazione territoriale», al fine di
valorizzare  l'apporto  della cooperazione territoriale allo sviluppo
regionale e alla coesione economica, sociale e territoriale;
  Tenuto   conto  che  la  bozza  tecnico-amministrativa  del  Quadro
strategico  nazionale  2007-2013 definisce orientamenti specifici per
la   governance   della  cooperazione  territoriale,  in  particolare
prevedendo  l'istituzione  di  un Gruppo di coordinamento strategico,
volto  ad  assicurare  coerenza  e  integrazione  tra  i programmi di
cooperazione  territoriale  e  la  programmazione  complessiva  della
politica  regionale,  con  riferimento  alla cooperazione che avviene
entro le frontiere dell'Unione europea, nonche' a quella che riguarda
le  frontiere  esterne, coinvolgendo politica di coesione e politiche
di prossimita' e allargamento;
  Considerato che, in base a quanto previsto al paragrafo 5, «Fase 3:
Stesura  del  Quadro  strategico  nazionale»,  delle richiamate Linee
guida,  prima  dell'inoltro  formale  alla  Commissione  europea, per
l'avvio  del  negoziato  ufficiale,  il QSN deve essere approvato dal
CIPE sentita la Conferenza unificata;
  Vista  la  nota  n.  D(2006)1027  del  7 agosto  2006  con  cui  la
Commissione  europea  ha  comunicato  la  ripartizione  annuale delle
risorse     comunitarie     assegnate     all'Italia,     comprensive
dell'indicizzazione;
  Vista  la  nota  prot.  n. 2448 del 7 dicembre 2006 con la quale il
Ministero  dello  sviluppo  economico  ha  trasmesso  alla Conferenza
unificata  la  proposta  ufficiale  del  Quadro  strategico nazionale
2007-2013,  predisposta dal Dipartimento per le politiche di sviluppo
e di coesione del predetto Dicastero, cosi' come definita nell'ambito
dell'ampio   processo   di  cooperazione  interistituzionale  avviato
dal febbraio   2005  attraverso  il  confronto  tecnico  sulla  bozza
tecnico-amministrativa  QSN  dell'aprile  2006,  esteso informalmente
anche  agli  uffici  della  Commissione europea e formalizzato con il
predetto invio alla Conferenza unificata;
  Considerato che il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso,
con  note  prot.  n.  33459 del 19 dicembre 2006 e prot. n. 33627 del
20 dicembre  2006,  alla  Conferenza unificata una riformulazione del
Quadro  strategico nazionale 2007-2013 contenente alcune modifiche in
accoglimento  delle  proposte  e  osservazioni  intervenute nel corso
della seduta della stessa Conferenza unificata del 14 dicembre 2006;
  Acquisito,  sul  tale  testo  di QSN, il parere favorevole espresso
dalla   Conferenza   unificata  nella  seduta  del  21 dicembre  2006
(repertorio atti n. 1017/CU) ad eccezione della regione Siciliana che
ha espresso parere contrario;
  Preso  atto  degli  allegati  al predetto parere e, in particolare,
delle  considerazioni della Conferenza delle regioni e delle province
autonome  di  cui  all'allegato  A),  che riguardano i seguenti punti
sinteticamente elencati:
    1) acquisizione  del  parere della Conferenza Stato-regioni sulla
delibera CIPE di cofinanziamento nazionale;
    2) modalita'  di  riparto  delle  risorse  tra regioni e province
autonome  nel  quadro  finanziario del QSN coerenti con l'accordo dei
Presidenti del 30 novembre 2006;
    3) modalita' e limiti di finanziamento del PON FSE per le regioni
dell'obiettivo Competitivita' regionale e occupazione;
    4) rispetto  del  riparto  (70%  a  titolarita' regionale e 30% a
titolarita' delle Amministrazioni centrali) delle risorse finanziarie
comunitarie per l'obiettivo convergenza;
    5) richiesta   di   partecipazione   al   100%   della  quota  di
cofinanziamento   nazionale   per   i  programmi  transfrontalieri  e
transnazionali dell'obiettivo Cooperazione territoriale;
    6) modalita' di individuazione degli organismi di validazione dei
sistemi di controllo nell'ambito di ciascun POR;
    7) proposte di specifiche revisioni del testo del QSN relative al
capitolo   IV.4  e  all'addizionalita'  delle  risorse  destinate  ai
programmi operativi interregionali;
  Rilevato  che  le  considerazioni  di  cui  ai  punti 1, 2, e 3 del
predetto allegato A) sono pienamente prese in conto nel testo del QSN
2007-2013  trasmesso  alla  Conferenza unificata con le note prot. n.
33459  del  19 dicembre  2006 e prot. n. 33627 del 20 dicembre 2006 e
che  le  considerazioni  di cui al punto 7 dello stesso allegato sono
state  gia'  inserite nel testo del QSN 2007-2013 riformulato secondo
l'accordo  raggiunto  in  sede  tecnica  a  latere della seduta della
Conferenza unificata dei 21 dicembre 2006;
  Rilevato  che  delle  considerazioni  di  cui  ai  punti  5 e 6 del
predetto  allegato A) si dovra' tenere conto nella delibera di questo
Comitato   con   cui   dovranno   essere  definite  le  modalita'  di
cofinanziamento nazionale del QSN 2007-2013;
  Rilevato  che  l'accordo  istituzionale alla base del riparto delle
risorse dei fondi strutturali fra programmi a titolarita' regionale e
programmi  a  titolarita'  della amministrazioni centrali di cui alla
considerazione al punto 4 del predetto allegato A) riguarda l'insieme
delle  otto  regioni del Mezzogiorno e che il testo del QSN 2007-2013
inviato alla Conferenza unificata con le note soprarichiamate risulta
pertanto  pienamente coerente con gli indirizzi e le quote di riparto
stabiliti;
  Vista  la  nota  del  Ministro dello sviluppo economico n. 2446 del
7 dicembre  2006  con la quale e' stato trasmesso alla Presidenza del
Consiglio  dei Ministri, Segreteria del CIPE, il testo del QSN per il
periodo 2007-2013;
  Vista  la  successiva nota del Ministro dello sviluppo economico n.
33458  del  19 dicembre  2006  con  la quale e' stato trasmesso, alla
predetta  Segreteria,  il  testo  aggiornato del QSN che incorpora le
modifiche  apportate  sulla  base  degli  esiti  della Conferenza del
14 dicembre  2006,  testo  successivamente  modificato in vista della
seduta  della  sopra  richiamata Conferenza unificata del 21 dicembre
2006, che ha reso in tale data il parere definitivo sul testo di QSN;
  Su proposta del Ministro dello sviluppo economico;
                              Delibera:

  E'  approvata  la  proposta  di  Quadro  strategico nazionale (QSN)
2007-2013  e  relativo  allegato,  di  cui  alle  premesse,  che sono
acquisiti  agli  atti  della  odierna  seduta  di questo Comitato. La
proposta  di  QSN  sara'  inviata  alla Commissione europea, ai sensi
dell'art.  28  del  regolamento  (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dal
competente  Dipartimento  per  le Politiche di sviluppo e di coesione
del Ministero dello sviluppo economico.
  Il  testo  del QSN approvato con la presente delibera potra' essere
modificato  nel  corso  del  processo  di  interlocuzione informale e
formale  che  sara'  avviato  con la Commissione europea ai sensi del
citato  art.  28, nel rispetto dei contenuti fondamentali specificati
ai  punti  seguenti.  Qualora  a  seguito  di  tale interlocuzione si
rendesse  necessario  modificare tali contenuti, la relativa proposta
di modifica sara' sottoposta all'approvazione di questo Comitato.
1. Politica regionale unitaria, comunitaria e nazionale.
  Il   QSN,   costituisce   il   risultato   condiviso  del  percorso
partenariale  fra amministrazioni centrali e regionali, esponenti del
partenariato istituzionale e di quello economico e sociale avviato il
3 febbraio   2005  con  l'approvazione,  da  parte  della  Conferenza
unificata,   delle   «Linee   guida  per  l'elaborazione  del  Quadro
strategico  nazionale  2007-2013»  e  diretto  all'unificazione della
programmazione  della politica regionale comunitaria e della politica
regionale  nazionale, esercitata in attuazione dell'art. 119, comma 5
della   Costituzione  e  cui  e'  destinato  il  Fondo  per  le  aree
sottoutilizzate.
  Il  QSN  individua  la  strategia,  indica  obiettivi  e priorita',
definisce  il percorso e le regole della politica regionale unitaria,
comunitaria  e  nazionale,  quale  politica intenzionale e aggiuntiva
diretta  a  garantire  che  gli  obiettivi  di  competitivita'  siano
raggiunti  in  tutti  i  territori  regionali, anche e soprattutto da
quelli  che  presentano squilibri economico- sociali e in particolare
nel Mezzogiorno.
  La  strategia  del  QSN  indica  che la riduzione della persistente
sottoutilizzazione   di   risorse   del   Mezzogiorno  attraverso  il
miglioramento dei servizi collettivi e delle competenze, una maggiore
concorrenza  dei  mercati  dei  servizi  di  pubblica  utilita' e dei
capitali, incentivi appropriati per favorire l'innovazione pubblica e
privata   costituisce  un  contributo  decisivo  alla  ripresa  della
produttivita'   e   al   conseguimento   di   obiettivi  adeguati  di
competitivita' nell'intero Paese.
2.  Macro  obiettivi  e  priorita'  tematiche  della  strategia della
politica regionale unitaria.
  La strategia della politica regionale unitaria definita dal QSN, in
coerenza  con gli indirizzi degli «Orientamenti strategici comunitari
in  materia  di  coesione», delle «Linee guida per l'elaborazione del
Quadro  strategico  nazionale per la politica di coesione 2007-2013»,
della  propria  delibera  n. 77/2006 di «Attuazione delle Linee guida
per  l'impostazione  dei Quadro strategico nazionale» e del Documento
di  programmazione  economica  e  finanziaria  2007-2011» di cui alle
premesse, assume i seguenti macro obiettivi:
    (a) sviluppare i circuiti della conoscenza,
    (b) accrescere   la   qualita'   della   vita,   la  sicurezza  e
l'inclusione sociale nei territori,
    (c) potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza,
    (d) internazionalizzare  e modernizzare l'economia, la societa' e
le amministrazioni,
all'interno  dei quali sono individuate le 10 Priorita' tematiche del
Quadro.  Tali  Obiettivi  costituiranno  il  riferimento costante per
l'attuazione della politica regionale unitaria.
  I macro-obiettivi e le priorita' tematiche sono cosi' articolati:

               ---->   Vedere Tabella a pag. 68  <----
3. Le aree obiettivo della politica regionale unitaria, comunitaria e
nazionale.
  Le  dieci  Priorita'  sono  rivolte  a  obiettivi di produttivita',
competitivita' e innovazione da perseguire in tutto il Paese.
  Esse  si  declinano con intensita' e modalita' differenziate fra le
due  macro-aree  geografiche  di riferimento per la strategia, Centro
Nord  e  Mezzogiorno  e  fra  i territori degli obiettivi comunitari,
«Convergenza»,     «Competitivita'    regionale    e    occupazione»,
«Cooperazione   territoriale»,   in   coerenza  e  nel  rispetto  dei
Regolamenti comunitari di cui alle premesse.
  Il  QSN  assume  come  significativo  e  prioritario il riferimento
strategico  della  politica  regionale  unitaria  allo  sviluppo  del
Mezzogiorno  quale  area  caratterizzata dal persistere di disparita'
significative  rispetto  al resto del Paese, ma anche dalla presenza,
nelle  otto  regioni  che  lo  compongono,  di comuni potenzialita' e
opportunita',  la  cui  piena  valorizzazione  ai fini dello sviluppo
richiede  la  condivisione  di  opzioni  strategiche  e  politiche di
intervento  comuni.  Di questa specificita' dovranno tenere conto gli
interventi  della  politica  regionale nazionale rivolta al complesso
del Mezzogiorno e gli interventi della politica regionale comunitaria
specificamente    rivolti    alle   cinque   regioni   dell'obiettivo
«Convergenza» dei Mezzogiorno.
4. Risorse finanziarie.
  La  politica  regionale  unitaria  attuata  attraverso la strategia
delineata  nel  QSN per il periodo 2007-2013 potra' disporre di nuove
risorse   dei   fondi   strutturali   comunitari   e   del   relativo
cofinanziamento   nazionale   (statale   e  regionale)  e  aggiuntive
nazionali  specificamente  dirette  allo sviluppo territoriale per un
complesso di circa 122 miliardi di euro.
  La  destinazione  territoriale  dei fondi strutturali comunitari e'
definita  dall'allocazione stabilita per l'Italia in sede europea per
i  diversi  obiettivi  comunitari  di  riferimento  e, all'interno di
questi dai criteri di riparto del contributo comunitario convenuti in
sede nazionale.
  La   ripartizione  annuale  delle  risorse  dei  fondi  strutturali
comunitari   assegnate   all'Italia   (cosi'  come  comunicata  dalla
Commissione  europea  con  nota  n. D(2006)1027 del 7 agosto 2006) e'
pari    a   Euro 28.811.768.920,   di   cui   Euro 3.228.938.668   di
indicizzazione  (calcolata  secondo  quanto previsto dall'art. 18 del
Regolamento  del Consiglio n. 1083/06). L'ammontare indicizzato cosi'
definito  e'  ripartito  secondo  il  profilo annuale riportato nella
tabella che segue.
         Ripartizione delle Risorse per anno e per obiettivo

            Importi in Euro comprensivi di indicizzazione

               ---->   Vedere Tabella a pag. 68  <----

  L'ammontare  del  cofinanziamento nazionale ai programmi comunitari
e'  determinato,  secondo quanto stabilito dagli articoli 52 e 53 del
Regolamento   generale   sui   Fondi   strutturali,   e  puntualmente
specificati  all'Allegato  III  del suddetto Regolamento, che fissa i
livelli   del  tasso  di  partecipazione  dei  Fondi  comunitari  per
obiettivo.
  Al  cofinanziamento  nazionale concorrono la quota statale e quella
regionale/locale.   L'attivazione   delle  quote  di  cofinanziamento
nazionale  -  assicurata per il tramite del Fondo di rotazione di cui
alla  legge  n.  183/1987  - avverra' con modalita' uniformi a quelle
previste  per  le  quote  comunitarie  e  che  saranno definite nelle
delibere  di  questo  Comitato di attuazione e di cofinanziamento del
Quadro  sulla  base  degli  indirizzi politici generali relativi alla
coerenza  tra obiettivi di sviluppo e obiettivi di finanza pubblica e
di quanto concordato in materia nelle diverse sedi istituzionali.
  La  programmazione  della  spesa  relativa  alle risorse aggiuntive
nazionali (relative al Fondo per le aree sottoutilizzate) conferma la
chiave di riparto tra le due macroaree (85 per cento al Mezzogiorno e
15  per  cento  al  Centro  Nord)  e  assume  la  settenna-lizzazione
dell'impegno  programmatico  per le risorse nazionali, concordata con
le  Linee  guida  oggetto dell'intesa del 3 febbraio 2005 tra Stato e
regioni e fissata dal disegno di legge finanziaria 2007 (art. 105).
5. Riparto delle risorse per priorita' per il Mezzogiorno.
  In considerazione riferimento strategico prioritario della politica
regionale unitaria allo sviluppo del Mezzogiorno di cui al precedente
punto 3 di questa delibera e della conseguente concentrazione in tale
area  di  risorse  comunitarie destinate alle regioni del Mezzogiorno
che    rientrano    nell'obiettivo    comunitario   «Convergenza»   e
dell'obiettivo   comunitario   «Competitivita'   e   occupazione»  e,
complessivamente,  dell'85%  delle risorse programmabili a valere sul
Fondo  per  le  aree  sottoutilizzate  (FAS),  il  QSN assume, per il
Mezzogiorno,  anche  l'indicazione  programmatica  del  riparto delle
risorse  fra  le  dieci Priorita' tematiche. Questa indicazione e' il
risultato  del processo realizzato in sede di partenariato strategico
per  conseguire  una  effettiva  convergenza di intenti tra i diversi
soggetti  istituzionali  atta  a  garantire  il  conseguimento  degli
obiettivi di sviluppo territoriale stabiliti.
  Tale  indicazione programmatica, riportata nella tabella che segue,
riguarda  l'insieme  delle risorse della politica regionale unitaria,
comunitaria  e  nazionale,  ed e' da riferirsi al Mezzogiorno nel suo
complesso.  Essa  costituisce quadro di orientamento programmatico di
cui  tenere conto nella definizione della programmazione operativa e,
insieme,    quadro    di    riferimento   condiviso   assunto   dalle
amministrazioni  centrali  e regionali cui compete la responsabilita'
di  attuare azioni rilevanti per le prospettive di sviluppo dell'area
intera.
  Una  quota  pari  al  30%  delle risorse FAS attribuite nel periodo
2007-2013  al  Mezzogiorno  e' accantonata per costituire una riserva
generale per il Mezzogiorno destinata: a sostenere eventuali esigenze
di  programmazione  nel  corso dell'attuazione in base alle Priorita'
del   QSN;   a   finanziare   incentivi  da  attribuire  in  base  al
raggiungimento  degli obiettivi di servizio; a costituire una riserva
di  premialita' per progetti di qualita' e per progetti di eccellenza
per  la Salute, con caratteristiche di interregionalita' o di valenza
sovraregionale.

               ---->   Vedere Tabella a pag. 69  <----

6. Programmi operativi.
  Il  Quadro  si attuera' attraverso Programmi operativi regionali e,
per   le   regioni   dell'obiettivo  Convergenza  e  per  l'area  del
Mezzogiorno,  attraverso  cinque  Programmi  operativi  nazionali con
contributo  comunitario  del  FESR, due Programmi operativi nazionali
con  contributo  comunitario  del  FSE (per le medesime priorita' cui
sono  indirizzati  due dei cinque PON FESR) e due Programmi operativi
interregionali (con contributo comunitario FESR).
  Il Programma operativo nazionale «Azioni di sistema» con contributo
comunitario  del  FSE  e'  inoltre  previsto  anche  per  le  regioni
dell'obiettivo «Competitivita' regionale e occupazione».
  L'obiettivo «Cooperazione territoriale» sara' perseguito attraverso
l'attuazione  di  14 Programmi operativi di cooperazione territoriale
in  un  ambito di forte coerenza e integrazione con la programmazione
della politica regionale unitaria, comunitaria e nazionale.
  I  Programmi  operativi  in  attuazione del QSN sono elencati nelle
tabelle   allegate   che  formano  parte  integrante  della  presente
delibera.
  I Programmi operativi regionali sono riportati con riferimento alle
due   macroaree   delle   regioni   «Convergenza»   e  delle  regioni
«Competitivita' regionale e occupazione» (distinte fra regioni Centro
Nord e regioni Mezzogiorno). I Programmi operativi nazionali (e i due
Programmi   operativi   interregionali)   sono  riportati  anche  con
l'indicazione  della  programmazione  di  risorse  FAS  per programmi
nazionali che concorrono alla stessa priorita' del Quadro, in modo da
rendere   programmaticamente   apprezzabile,   il   loro   contributo
all'attuazione   della   strategia  con  riferimento  alla  macroarea
Mezzogiorno.
  La  strategia  della  politica  regionale  unitaria,  sara' inoltre
attuata attraverso programmi definiti a livello regionale e programmi
e azioni definiti a livello nazionale finanziati con risorse del FAS,
convergenti  verso  le  Priorita'  del QSN e attuati nel quadro delle
regole  programmatiche  e  delle  procedure  di  attuazione  da  esso
definite,  nonche'  in  linea  con quanto previsto dall'art. 60 della
legge n. 289/2002 (Finanziaria 2003) che demanda a questo Comitato la
possibilita'  di  una  diversa allocazione delle risorse del medesimo
Fondo,  per  garantire  flessibilita'  operativa  nell'utilizzo delle
risorse stesse.
  Tutti   i  Programmi  operativi  e  tutti  i  programmi  finanziati
totalmente  a  valere  su  risorse  del  FAS  si  attuano  secondo le
specifiche regole previste nel QSN.
  Per  ciascuna Priorita' del Quadro, a salvaguardia della necessaria
addizionalita'   strategica   della   politica  regionale,  e'  stata
identificata  la modalita' di integrazione con la politica ordinaria,
nonche'  i  requisiti  che  gli  interventi devono avere affinche' la
priorita'  stessa  sia attuata efficacemente: regole di selettivita',
dei   progetti   e  degli  attuatori,  forme  di  intervento  dettate
dall'esperienza acquisita; metodi valutativi; modalita' di attuazione
e  gestione  dei  programmi  da adottare. Gli strumenti di attuazione
dovranno conformarsi a questi requisiti.
7. Processo e procedure di attuazione.
  La  politica regionale unitaria, comunitaria e nazionale e' attuata
attraverso  il  processo  di programmazione e attuazione definito nel
QSN che delinea:
    - il  disegno  e  le  procedure  di programmazione della politica
regionale  unitaria  ai  diversi  livelli  della  sua attuazione e in
particolare: a) livello  della  programmazione  strategica  specifica
(territoriale   e/o   settoriale;   b) livello   della   condivisione
istituzionale  nell'Intesa  istituzionale  di  programma;  c) livello
dell'attuazione,  anche  attraverso  l'Accordo  di  Programma  Quadro
rinnovato  cosi' da rendere coordinato, trasparente e verificabile il
contributo   dei   diversi   strumenti   e  delle  diverse  fonti  di
finanziamento   (comunitarie  e  nazionali)  al  conseguimento  delle
priorita' e degli obiettivi del QSN;
    - le  modalita'  specifiche  attraverso le quali tale contributo,
con  particolare  riferimento  al  FAS  quale  fondo nazionale per lo
sviluppo trasferito alle amministrazioni responsabili dell'attuazione
della  politica  regionale,  soddisfa  i  requisiti di programmazione
pluriennale, trasparenza e verificabilita' di efficacia degli impegni
pluriennali   e   maggiore  flessibilita'  nella  loro  utilizzazione
nell'ambito della strategia del QSN.
  Come  condizione  necessaria  per  rendere  efficace  e  pienamente
trasparente la programmazione unitaria della politica regionale, ogni
Amministrazione  che  vi  partecipa e' chiamata ad assumersi, secondo
criteri di condivisione e proporzionalita', responsabilita' e impegni
conseguenti  nella  riforma del processo di programmazione necessario
per dare piena operativita' alla unitarieta' della politica regionale
unitaria secondo gli indirizzi condivisi contenuti nel QSN.
  Gli   indirizzi   del   QSN  costituiscono  premessa  necessaria  e
riferimento  condiviso  e  definito  per l'adozione del provvedimenti
attuativi  necessari  a rendere pienamente operativi gli obiettivi di
riforma  del  processo  di programmazione e attuazione della politica
regionale  unitaria.  Tali provvedimenti, in coerenza con il processo
di   cooperazione   istituzionale   multilivello   adottato   per  la
definizione  della  strategia,  sono  di  norma  adottati  secondo le
medesime procedure di approvazione del QSN.
8.  Istituzione  di  organismi istituzionali per la fase di avvio del
QSN.
  8.1  E'  istituito il «Comitato nazionale per il coordinamento e la
sorveglianza  della  politica  regionale unitaria», con il compito di
attuare  le  funzioni  di  accompagnamento dell'attuazione del Quadro
anche  in  relazione  alla necessita' di individuare modalita' atte a
sostenere  il  processo  di  attuazione strategico del Quadro, di cui
all'art.  29  del regolamento generale. Il Comitato e' coordinato dal
Ministero  per lo Sviluppo economico ed e' composto da rappresentanti
della  Presidenza  del  Consiglio dei Ministri, delle Amministrazioni
centrali  di  settore,  del  Ministero dell'economia e delle finanze,
delle   regioni,   nonche'   da   rappresentanti   dei   partenariato
istituzionale ed economico sociale.
  Una  specifica  articolazione del Comitato seguira' l'attuazione di
programmi  e  interventi  diretti alle regioni del Mezzogiorno con un
focus specifico per le regioni dell'Obiettivo «Convergenza».
  Una  ulteriore specifica articolazione del Comitato, coordinata dal
Ministero   del   lavoro   e   della   previdenza  sociale,  seguira'
l'attuazione  dei  Programmi  e  degli interventi sostenuti dal Fondo
Sociale Europeo.
  E'   istituito   il  Gruppo  di  coordinamento  strategico  per  la
cooperazione territoriale, con compiti di indirizzo e accompagnamento
delle  diverse  fasi  di  sviluppo  delle  attivita'  di cooperazione
territoriale,   secondo   quanto  indicato  nel  QSN.  Il  Gruppo  e'
presieduto  dal  Ministero  dello  sviluppo  economico - Dipartimento
politiche  di  sviluppo  e  coesione ed e' composto da rappresentanti
designati   dalle  Amministrazioni  centrali,  dalle  regioni  e  dal
partenariato  istituzionale ed economico-sociale. Il Gruppo riferira'
al  Comitato  nazionale  per  l'attuazione del QSN; al Gruppo faranno
capo  i  comitati  nazionali  di  coordinamento  della attuazione dei
singoli   programmi   operativi  di  cooperazione  territoriale,  che
verranno  istituiti d'intesa tra Ministero dello sviluppo economico -
Dipartimento politiche di sviluppo e coesione e regioni e, per quanto
riguarda  i  programmi  di  cooperazione frontaliera cofinanziati dal
FESR   e   attuati  nell'ambito  delle  politiche  di  prossimita'  e
preadesione, d'intesa anche con il Ministero degli affari esteri - DG
integrazione europea.
9. Partenariato socio economico.
  Principio  generale  di attuazione del QSN e' la piena integrazione
del  partenariato  socio  economico  in tutte le fasi del processo di
programmazione,  attuazione,  sorveglianza e valutazione quale metodo
condiviso diretto anche a:
    - promuovere  la  cultura dello sviluppo partecipato, rafforzarne
la  legittimita'  sociale, estendere il consenso, promuovere una piu'
efficace  mobilitazione  sugli obiettivi perseguiti sulla base di una
chiara identificazione delle rispettive responsabilita' e di una piu'
forte «accountability» delle politiche;
    - migliorare  la qualita' e l'efficacia delle scelte nel processo
valutativo che orienta le decisioni;
    - migliorare la qualita' e l'efficacia dell'attuazione attraverso
processi  piu'  partecipati  di sorveglianza e valutazione al fine di
rafforzarne l'orientamento ai risultati finali.
  Il   coinvolgimento  effettivo  del  partenariato  socio  economico
richiede  di  rafforzare  l'efficienza  e  l'efficacia  delle sedi di
confronto,  riconoscendo  a  ciascun  livello  un oggetto definito di
confronto e un idoneo grado di rappresentativita'.
  Per   assicurare  il  confronto  partenariale  sull'impostazione  e
sull'avanzamento  strategico  dei programmi, sui principali risultati
in  termini  di  impatto,  sull'avanzamento  finanziario, sullo stato
dell'integrazione  finanziaria  tra  risorse  comunitarie  e  risorse
nazionali  dovra'  essere  prevista almeno una sessione annuale sulla
politica  di  coesione, convocata a livello nazionale e regionale dai
responsabili   politici   con   i   vertici   politici  di  tutte  le
organizzazioni  di  rappresentanza  degli  interessi  coinvolte nella
programmazione.
10. Ulteriori fasi dei processo di attuazione del QSN.
  Con  successive  delibere  di  questo  Comitato saranno definite le
ulteriori  misure  atte  a rendere pienamente operativi gli indirizzi
del QSN e, in particolare:
    -  le  modalita' di cofinanziamento nazionale del QSN in coerenza
con  quelle  previste  per  le  quote  comunitarie e sulla base degli
indirizzi  politici  generali relativi alla coerenza tra obiettivi di
sviluppo  e  obiettivi  di finanza pubblica e di quanto concordato in
materia  nelle diverse sedi istituzionali, compresa la programmazione
pluriennale  in  via  indicativa  -  nelle more dell'approvazione dei
singoli  programmi  operativi  -  delle risorse nazionali destinate a
garantire la copertura della quota statale di cofinanziamento tramite
il Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/87 (par. V.2.3);
    - le   ulteriori   disposizioni  e  meccanismi  di  monitoraggio,
previsione e verifica della spesa, in particolare per le risorse FAS,
atti  anche a garantire l'ordinata, trasparente e efficace attuazione
della politica regionale unitaria e il pieno rispetto degli obiettivi
di aggiuntivita' della spesa definiti dal Quadro (parr. V.3 e V.5);
    - le  modalita'  atte  a  migliorare  l'omogeneita' e la qualita'
delle  informazioni alla base dell'aggiornamento periodico del Quadro
Finanziario Unico (par. V.1);
    - le  misure volte a rendere pienamente operative le procedure di
programmazione   previste   dal   QSN  e  in  particolare  all'Intesa
Istituzionale  di  Programma,  all'Accordo  di  Programma Quadro e ai
programmi  nazionali e regionali (v. precedente punto 6) finanziati a
carico  del  FAS  secondo gli indirizzi indicati nel QSN stesso (par.
VI. 1);
    - le  modalita'  di  coordinamento in grado di adottare soluzioni
efficaci   per  sostenere  l'integrazione  tra  soggetti,  risorse  e
strumenti, richiesta dalla politica regionale unitaria (par. VI.2.1);
    - la  definizione dei livelli di responsabilita' e dei rispettivi
compiti,  finalizzati,  tra  l'altro ad un coinvolgimento piu' attivo
delle parti nelle attivita' di assistenza tecnica, nonche' i dettagli
operativi  in  base ai quali troveranno attuazione queste indicazioni
compresa la valutazione della possibilita' di utilizzare lo strumento
di  «gemellaggi»  a  supporto dell'implementazione concreta di questi
indirizzi (par. VI. 2.2);
    - le   indicazioni  affinche'  il  sistema  di  sorveglianza  sia
organizzato,   tenendo   conto   dei   criteri  di  proporzionalita',
semplificazione  ed  efficacia  propri di ogni fase e strumento della
programmazione,  secondo  modalita'  che  assicurino trasparenza e la
piu'  ampia  partecipazione  alla  fase  di attuazione della politica
regionale,   sulla   base   di   una   chiara   individuazione  delle
responsabilita'  ad  ogni  livello  del  processo di programmazione e
attuazione (par. Vl.2.4).
11. Inoltro del QSN alla Commissione europea.
  Il  Ministero  dello  sviluppo economico e' autorizzato a inoltrare
alla   Commissione  europea  il  QSN  e  relativo  allegato  ai  fini
dell'interlocuzione  informale e formale di cui al citato art. 28 del
regolamento  (CE)  n.  1083/2006  del  Consiglio e ad apportare - nei
limiti  del  rispetto dei contenuti fondamentali di cui alla presente
delibera  e dei principi di partenariato - le necessarie integrazioni
e  modifiche  derivanti  dalla condivisione di eventuali osservazioni
della Commissione europea.
  Il  Ministro  dello sviluppo economico dara' adeguata informativa a
questo  Comitato  sull'andamento  e  sugli  esiti dell'interlocuzione
svolta  ai sensi del citato art. 28 dei regolamento (CE) n. 1083/2006
del Consiglio.
  Il  Ministro  per  lo sviluppo economico riferira' periodicamente a
questo  Comitato  sullo  stato complessivo della programmazione delle
risorse  e  sull'attuazione  del  QSN,  anche  al fine dell'opportuna
informativa al Parlamento.
    Roma, 22 dicembre 2006

                                                        Il presidente
                                                            Prodi


Il segretario del CIPE
         Gobbo

Registrata alla Corte dei conti il 6 aprile 2007
Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 2
Economia e finanze, foglio n. 68