Medaglia d'oro

    Con decreto del Presidente della Repubblica 28 settembre 2007, al
Maresciallo  ordinario  Maldera Francesco, nato il 13 febbraio 1973 a
Corato  (Bari),  e'  stata  conferita  un  medaglia  d'oro  al valore
dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
      «comandante  di plotone paracadutisti della task force "Nibbio"
nell'operazione   Enduring   Freedom   in   Afghanistan,  evidenziava
costantemente  eccezionali  qualita' morali e professionali, guidando
con  la  forza  dell'esempio  i  propri  uomini  in tutti i rischiosi
compiti assegnati alla sua unita'.
    In particolare, impegnato con la propria unita' in una operazione
di  controllo  del  territorio denominata «Warrior Sweep», durante un
pattugliamento  dell'itinerario «Khowst - Gardez» diretto ad occupare
una posizione chiave, il giorno 20 luglio 2003 subiva un'imboscata da
parte di elementi ostili.
    Nello  specifico,  a seguito dell'azione nemica, che provocava il
ribaltamento  del  veicolo  sul  quale  operava il vice comandante di
plotone,  non  solo  egli  manteneva  saldamente  il  controllo della
situazione,  ma  impartiva  con immediatezza gli ordini necessari per
contrastare gli elementi avversari.
    Questi ultimi, investiti da una reazione di fuoco particolarmente
intensa ed efficace, venivano costretti ad una fuga precipitosa.
    L'intervento  deciso del sottufficiale permetteva lo sganciamento
di  tutta  l'unita'  in  posizione sicura e favoriva l'afflusso delle
forze di pronto impiego inviate, in sostegno, dal comando superiore.
    Accertatosi    delle    condizioni    del   personale   coinvolto
nell'esplosione,  provvedeva  al  recupero  dei  feriti e di tutto il
materiale  sensibile, tra cui le radio cripto, la cui perdita avrebbe
comportato  gravi  rischi per tutta la successiva durata dell'impegno
italiano in Afghanistan.
    Successivamente, organizzava un posto raccolta feriti ed una zona
di atterraggio elicotteri per l'evacuazione degli stessi e, rimessosi
alla  testa  degli uomini ancora operativamente impiegabili della sua
unita', procedeva senza esitazioni alla continuazione della missione.
    Chiaro esempio di professionalita', coraggio e determinazione, si
confermava  eccellente  e  coraggioso  comandante  di  uomini e fermo
riferimento per tutta la propria unita».
      Bagram (Afghanistan), giugno - settembre 2003

                         Medaglia d'argento

    Con decreto del Presidente della Repubblica 28 settembre 2007, al
Maresciallo  ordinario  Baglioni  Silvio, nato a San Secondo Parmense
(Parma)  il  18 gennaio 1966, e' stata concessa un medaglia d'argento
al valore dell'Esercito con la conseguente motivazione:
    «Incursore  scelto del 9° reggimento d'assalto paracadutisti «Col
Moschin» impegnato quale comandante di distaccamento operativo presso
il  Joint  special  forces  task  group  della  TF Nibbio nell'ambito
dell'operazione   «Enduring  Freedom»  in  Afghanistan,  durante  una
delicata  missione  informativa  nell'abitato di Khowst, veniva fatto
oggetto  di  una  imboscata  e  sottoposto  al  lancio di due ordigni
esplosivi.
    La  sua  immediata  reazione riusciva ad evitare che qualcuno dei
suoi  uomini  fosse  ferito  o  che  i mezzi rimanessero danneggiati.
Successivamente,   evidenziando   una   straordinaria   prontezza  ed
un'ammirevole  capacita' di analisi, riusciva ad individuare l'autore
dell'azione  e,  nonostante l'atteggiamento manifestamente minaccioso
della  folla  circostante,  si lanciava alla cattura dell'attentatore
con  parte  del  distaccamento  operativo,  riuscendo  brillantemente
nell'intento.  Contemporaneamente, in considerazione del fatto che un
ordigno  era  rimasto  inesploso  nel  mezzo  della strada cittadina,
costituendo  elemento di altissimo pericolo anche per la popolazione,
ordinava  ad  alcuni  dei propri uomini di isolare l'area, garantendo
l'incolumita'  dei presenti, comunicando con solerzia le informazioni
dell'accaduto  e  quelle  relative agli aspetti tecnici dell'ordigno,
nonche'  assicurando  il  dispositivo  fino  al successivo arrivo dei
rinforzi.
    In tale contesto, dimostrava una professionalita' e una lucidita'
straordinarie  nel  momento  del  pericolo e, ancorche' sottoposto ad
azione  ostile,  metteva  in  luce  eccezionali doti di coraggio e di
capacita' di comando.
    Magnifico  esempio  di sottufficiale dell'Esercito che con la sua
azione ha dato lustro e prestigio alla Forza armata ed al Paese in un
contesto internazionale».
      Khowst (Afghanistan), 12 aprile 2003

                         Medaglia di bronzo

    Con decreto del Presidente della Repubblica 28 settembre 2007, al
Caporale  Giuseppe  Grilletto,  nato  il 6 marzo 1980 a Lamezia Terme
(Catanzaro),  e'  stata  concessa  un  medaglia  di  bronzo al valore
dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
      «giovane  volontario  di  elevatissimo  spessore  morale  e  di
eccellenti  capacita' professionali, comandato in missione a supporto
della  pace  in  terra  irachena  nell'ambito dell'operazione «Antica
Babilonia»,  si  prodigava per assolvere il proprio delicato incarico
con autentica passione, serieta' di intenti e assoluta consapevolezza
del  proprio  compito,  operando  in un ambiente reso particolarmente
difficile e rischioso da una diffusa instabilita'.
    Impegnato  in  un'attivita'  di vigilanza presso la base italiana
«Libeccio»,  dislocata  nella periferia sud di An Nasiriyah, presidio
di  vitale  importanza per il controllo della citta', nel corso di un
reiterato  vile attacco ostile condotto dalle milizie locali con armi
a  tiro  curvo, veniva investito dalle schegge di un colpo di mortaio
esploso all'interno della base. Malgrado il dolore e le serie ferite,
rifiutava le prime cure indirizzando i compagni a soccorrere un altro
commilitone, colpito in maniera piu' grave.
    Ammirevole  figura  di  soldato che, per il coraggio, l'altissimo
senso  del  dovere,  la  forte motivazione e lo spirito di sacrificio
evidenziati,  ha  contribuito concretamente a dare lustro e prestigio
alla forza armata ed al Paese in un contesto internazionale».
      An Nasiriyah (Iraq), 16 maggio 2004